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giovedì 16 ottobre 2008

FIRENZE PER FATTORI

I Luoghi di Giovanni Fattori nell'Accademia di Belle Arti di Firenze, passato e presente
I Luoghi di Giovanni Fattori nell'Accademia di Belle Arti di Firenze, passato e presente: una mostra, curata da Giuliana Videtta e Anna Gallo Martucci e promossa da Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che invita ad uno sguardo attento alle opere ma anche al luogo fisico che le accoglie.
Il percorso accompagna il visitatore attraverso 60 anni della vita artistica di Fattori ma offre anche un'occasione unica per entrare nella storia di uno degli Istituti più importanti della vita artistica cittadina, l'Accademia di Belle Arti di Firenze, riportata idealmente a quell'unità ancora esistente alla fine dell'800 fra Accademia del Disegno, Accademia di Belle Arti e Galleria dell'Accademia. Sarà possibile visitare:
Sala dell'Accademia delle Arti del Disegno
Giovanni Fattori nell'Accademia di Belle Arti di Firenze. Maestri e allievi.
Il Chiostro
Il Chiostro dell'ex Spedale di San Matteo era adibito all'esercizio della copia dai gessi: fondamentale pratica di apprendimento. Aula del Cenacolo
Un tempo refettorio dello Spedale di San Matteo è così detta perché presenta una Ultima cena, opera del pittore quattrocentesco Stefano di Antonio di Vanni. Il Salone dell'Ottocento
La Sala oggi fa parte del complesso della Galleria dell'Accademia. L'allestimento delle raccolte ottocentesche di gessi, dipinti e sculture evocano lo studio del maestro Bartolini in Borgo San Frediano. La cappellina di Giovanni da San Giovanni
Gli affreschi di Giovanni da San Giovanni risalgono al 1621 e rappresentano scene della vita della Vergine. Trasportata dal Convento della Crocetta all'Accademia nel 1788, la cappellina è il primo esempio di affresco "staccato".
Aula di Scultura
La didattica e le donne Aula Ghiberti
L'Accademia oggi. Un omaggio a Giovanni Fattori. Biblioteca
Nata nel 1801, conserva rare incisioni originali, manoscritti, numerose cinquecentine, disegni e documenti che interessano Firenze dal 1784.
Completa l'evento espositivo la mostra intitolata L'Accademia oggi. Un Omaggio a Fattori, a cura di Luigi Bernardi, che trova spazio nell'Aula Ghiberti: Omaggio a Giovanni Fattori – Gli allievi dell'Accademia di Belle Arti:
Ania Tomicka - Russia. Ricordi (2008), olio su tela cm 200x150;
Marco Scarpelli - Italia. La pattuglia (2008), olio su tela, cm 60x80;
Diana Milea - Italia. Asino (2008), inchiostro di china su carta intelata, cm 23x36;
Park Yeong-Yae – Corea del Sud. Radici (2008), acquaforte, cm 46x29,57;
Enrico Bertelli - Italia. Alberi (2007), tecnica mista, stampa su fondino, cm 35x50;
Ines Lenz - Svizzera. Paesaggio (2008), acquaforte e acquatinta, cm 49,5x39,5;
Olga Pavlenko - Russia. Paesaggio (2008), olio su tela cm 100x160;
Elisa Puddu - Italia. Esa Domus (2008), 6 tele, ciascuna cm 60x60;
Matteo Grassetti - Italia. Castrol Steak (Omaggio al naturalismo toscano)
(2008), smalto e olio castrol su tela, cm 200x200;
Matteo Ficozzi - Italia. Dog (2008), acrilico su tela, cm 180x115;
Caterina Alessandra Angileri - Italia. Senza titolo (2008), gesso, cm 31,5x38x34,5;
Viviana Bullita - Italia. Senza titolo (2008), foto digitale su pannello di legno, cm 134x134;
Lara Pellegrini - Italia. Senza titolo (2008), inchiostro su tela di lino, cm 80x90, e 3 foto in bianco/nero ciascuna cm 54x37;
Perla Petrucci - Italia. Nudo disteso (2008), acquaforte e acquatinta, cm 9,5x20;
Iraide Bitossi - Italia. Modelli (2008), olio su tela, cm 100x150;
Valentina Colella - Italia. I colori di Fattori (2008), video;
Sara Poggianti - Italia. Paesaggi (2008), installazione;
Sabina Caponi - Italia. Beautiful Mind (2008), video;
Luca Viviani - Italia. Mnemosine (2008), marmo, cm 45x18x40;
Federica Gonnelli - Italia. Memore (2008), installazione multimediale;
Ilaria Biotti - Italia. Fattori e la moglie (2008), installazione, tessuto di vinile, cm 200x150x20;
Anna Capolupo, Simone De Masi, Andrea di Bella, Alberto Gandolfi, Anna Gramaccia, Pietro Manzo, Simone Zaccagnini, Olga Pavlenko - Italia (coordinati dai professori Adriano Bimbi e Maurizio Canale)
Omaggio a Fattori (2008), installazione multimediale.
MOSTRA
19 settembre
23 novembre 2008
Firenze, Accademia di Belle Arti e Accademia delle Arti del Disegno
Via Ricasoli 66
Orario mostra
Tutti i giorni ore 9 – 19

FRANCESCO PAGLIAZZI "ARMONIE DI FORME E COLORI"


Francesco Pagliazzi
(1910 - 1988)
Armonie di forme e colori

Limonaia di Palazzo Medici Ricciardi
Firenze
18 ottobre - 9 novembre 2008



Nella prestigiosa cornice della Limonaia di Palazzo Medici Riccardi a Firenze, l'Associazione Culturale Palazzuolo per le Arti organizza, in collaborazione con la Provincia di Firenze - Assessorato Cultura e Turismo e con il Comune di Palazzuolo sul Senio - Assessorato Cultura ed Eventi un'importante esposizione delle opere di Francesco Pagliazzi, pittore vissuto tra il 1910 ed il 1988, attivo tra Firenze, Parigi, Venezia, New York.
La mostra, che sarà inaugurata il 18 ottobre 2008 e terminerà il 9 novembre 2008, riporta l'esperienza pittorica dell'artista, a partire dagli anni della guerra fino alla metà degli anni Cinquanta, racchiusa in una cinquantina di opere tra paesaggi, nature morte, ritratti; sono inoltre presenti le opere ispirate da Palazzuolo, residenza prediletta dell'artista.

Formatosi all'Istituto d'Arte di Porta Romana sotto la guida di Libero Andreotti e di Giuseppe Lunardi, negli anni Trenta Pagliazzi costituì insieme ai compagni ed amici Granchi, Toschi, Pignotti, una sorta di 'gruppo' che per il carattere eminentemente cromatico e luministico della pittura si differenziava dai modelli novecentisti, e venne riconosciuto da critici autorevoli come uno fra i più promettenti della Firenze del tempo.

L'interesse per la pittura impressionista e per le cadenze dell'Ecole de Paris si fanno sempre più riconoscibili nei dipinti di Pagliazzi, che presentati a mostre importanti come le Biennali di Venezia e le Quadriennali romane, vengono apprezzati da critici e collezionisti, che ne lodano l'abilissima fattura, l'espressività comunicativa e la capacità di utilizzare il colore in funzione della luce.

La guerra porta l'artista a Palazzuolo sull'Appenino tosco-romgnolo, dove si dedica essenzialmente al paesaggio e ai quadri d'interno pervasi di una sospesa malinconia; quadri dalle cadenze pacate, di reminiscenza macchiaiola, ed evocativi del clima dell'Ottocento toscano. A Palazzuolo grazie a Edoardo Gordigiani, Pagliazzi scopre il gusto di dipingere en plein-air.
Dal 1950, quando le sue riflessioni sull'attualità dei valori pittorici dell'impressionismo trovano conferma nella critica più autorevole, Pagliazzi ottiene un successo di critica e di pubblico internazionale che lo porterà a lavorare all'estero, a New York in Svizzera, ma soprattutto a Parigi dove espone con cadenza annuale fino al 1972, quando la scomparsa dell'amata figlia Adelina lo induce ad abbandonare la pittura per rifugiarsi a Palazzuolo.

Il catalogo della mostra, edito da Polistampa, Firenze, è curato da Silvestra Bietoletti con la prefazione di Simonella Condemi, vicedirettrice della Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti.

Norma Waltmann
Via San Donato 40
40127 Bologna
tel e fax: +39-051-244615, mob.:+39-392-2527126

martedì 14 ottobre 2008

ENTROPICA-MENTE


Essere, non essere, dissipare.La mostra del crash.
Mostra personale di Antoh.
La cantina di Manuela, via Procaccini 41 milano
Dal 25 ottobre 2008
al 6 gennaio 2009


Un'arte che interpreta il presente. Ironica. Caotica. Perchè non ci sono più certezze, nell'economia e nella finanza. Tutto tende verso il disordine. Dal 25 al 6 gennaio Antoh espone le sue opere presso La Cantina di Manuela, spazio dedito all'arte e alla sperimentazione. Il titolo della mostra, ENTROPICA-MENTE vuole fare riferimento alle scienze fisiche, e in particolare a un pensiero di Max Planck, fisico- teorico della Columbia University che già nel lontano 1909 rifacendosi al Secondo Principio della Termodinamica affermava: “Non è la distruzione atomica ma piuttosto l’ipotesi del disordine elementare a costituire il vero e proprio principio dell’entropia…”. Il termine “entropia” indica la grandezza in termodinamica che permette di valutare la degradazione dell’energia di un sistema. L’entropia di un sistema caratterizza il suo stato di disordine. Il critico Rudolph Arnheim, in Entropia e Arte. Saggio sul disordine e sull’ordine (California University, 1971) applica questa teoria alle arti, scorgendovi “due tendenze stilistiche, a prima vista del tutto diverse l’una dall’altra”, una tendente all’ordine, alla “semplicità estrema”, alla progettualità, “iniziata”, nell’arte contemporanea, “fino dal 1913 dal quadrato nero su fondo bianco del pittore suprematista russo Kazimir Malevic”, la seconda “ che si connette al disordine accidentale o deliberatamente prodotto”, e che, nella pittura moderna può individuarsi nelle “chiazze o spruzzi di colore più o meno controllate”. E' su questo filone che si pone l'arte di Antoh. Spruzzi, pennellate veloci ed incontrollate. Tende all'ordine nei loghi, nelle immagini applicate sulle tele. Icone pubblicitarie. Sponsor. Nel gesto pittorico, invece, è caotica e quasi accidentale. Prodotto di una mente - e di una realtà - entropica. Entropica - mente.


ENTROPICA - MENTE
Mostra personale di Antoh
Milano, La cantina di Manuela, via procaccini 41
tel 023452034
Ingresso libero
Vernice: sabato 25 ottobre 2008

lunedì 13 ottobre 2008

TODD WILLIAMSON

COMUNICATO STAMPA

Organizzatore : Associazione Culturale ART 1307

Titolo mostra : Trame di luce

Artista : Todd Williamson

Curatore : Cynthia Penna

Sede : Associazione Arte Giappone - Vicolo Ciovasso 1, Milano

Data di apertura : 13 Novembre 2008

Data di chiusura : 29 Novembre 2008

Inaugurazione : Giovedì 13 Novembre 2008 ore 18,30/21,00 alla presenza dell'artista

Informazioni: Associazione Culturale ART 1307 - Ph : + 39 3356924214 - 081660216

www.art1307.com

segreteria@art1307.com

Trame di luce a cura di Cynthia Penna

***

Per la prima volta a Milano, dopo i successi di Los Angeles e Napoli, l'artista americano Todd Williamson con nuovi lavori di struggente lirismo.

La lezione del grande maestro americano Mark Rothko è stata assimilata e rielaborata da Todd Williamson in maniera mirabile: i monocromi "campi di colore" del maestro dell'espressionismo astratto sono stati rielaborati con l'aggiunta di una serie di linee orizzontali organizzate in sequenza dall'alto verso il basso con l'aggiunta di fendenti di luce che penetrano l'occhio e la mente di chi guarda conducendo in un universo altamente lirico.

Il bisogno interiore di ordine ha indotto l'artista a procedere nella sua ricerca pittorica con un sistema, o meglio, una sorta di schema attraverso cui leggere l'opera.

Le linee orizzontali sono un canovaccio leggibile del mondo interiore ed emotivo dell'artista.

Come lo spartito musicale conduce il suono dal caos del mero, indefinito rumore verso una melodia composta e fruibile, così le linee orizzontali apposte sulla tela conducono l'occhio verso un universo percettivo "composto"e ordinato, che non lascia spazio al caos né visivo, né tanto meno emozionale. O ancora "orizzonti" che, più che fisici , sono espansioni e proiezioni della mente che travalicano i contorni del quadro, il perimetro della stanza , i confini della città e del mondo verso un universalismo di ricerca interiore che trascende il contingente e accomuna l'umanità intera.

Le tele di Williamson inducono a riflessione, ad una ricerca più profonda di ciò che emerge dietro e sotto l'apparenza di quelle linee "di superficie".

Un tentativo di disvelamento di ciò che si cela dietro quella stratificazione; una scoperta del non detto, del sotteso e non evidenziato; una ricerca di interiorità celata che non è altro che la sfera dell'intimità di ognuno, non palesata, tenuta segreta e nascosta per ritrosia , per paura o per pudore.

I colpi di colore e di luce, sapientemente inseriti e modulati sulle tele, infine, perfezionano la "melodia" introducendo un elemento di pura emotività nel rigore e nell'ordine della composizione.

Ritorna qui la lezione di Rothko che, a proposito del fattore luce in campo pittorico, la definì come "pura emotività che segue il mito".

Nelle tele di Williamson il rigore del campo pittorico così ordinato e composto viene rotto improvvisamente da colpi di luce che rappresentano la sfera di pura emotività e istintualità che irrimediabilmente e ineluttabilmente irrompe nella vita di ognuno.

La poetica dell'intera opera di Williamson è tutta racchiusa e si dispiega in questo improvviso emergere della luce, in questa espansione di luce che non è altro che l'esplosione dell'emotività, l'esplosione improvvisa e irrefrenabile delle emozioni.

In catalogo testi critici di Marco di Mauro e Cynthia Penna

Dal 13 al 29 Novembre 2008
Orario: 14:00 - 19:00 lunedì e festivo chiuso
Associazione Culturale ARTE GIAPPONE
Vicolo Ciovasso 1 – 20121 Milano
Tel: +39 02 865138 – +39 081 660216 – +39 335 6924214


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From: Art1307 - Segreteria <segreteria@art1307.com>


domenica 12 ottobre 2008

PAESAGGI DELL’ INCONSCIO. Roma, 8-17 novembre 2008


PAESAGGI DELL'INCONSCIO
Mostra Internazionale d'Arte Contemporanea

Roma, 8-17 novembre 2008

VERNISSAGE Ore 18:30
Sabato 8 Novembre

Presentazione critica di Sabrina Falzone, Critico e Storico dell'Arte

Special guest: Serena Cara, Storico dell'Arte

Espongono:
Alfredo Avagliano, Sara Calvano, Aldo Carnevale, Paola Colleoni, Paolo Di Stefano, Silvia Dotti, Ivanka Duki&#263;, Antonio Esposito, Giorgio Ferrari, Annamaria Girardi, Marco Graglia, Paul De Haan, Morogallo, Massimo Mugavero, Nemo, Lia Pascaniuc, Ernesto Ponsiglione, Marialuisa Sabato, Candida Scanu, Daniela Sersale, Zoom, Angelo Zuena


Il critico Sabrina Falzone, in collaborazione con la Galleria d'Arte Il Bracolo, sono lieti di presentare un nuovo progetto espositivo, finalizzato alla valorizzazione del territorio e alla rivalutazione del genere paesaggistico letto in chiave psicologica.
La Mostra Internazionale d'Arte Contemporanea "PAESAGGI DELL'INCONSCIO", allestita nella galleria del centro storico di Roma, nasce con lo scopo di analizzare la ricerca artistica contemporanea imperniata sul tema del paesaggio emotivo.
Previo selezione delle opere, la curatrice si è orientata ad una scelta verso l'eterogeneità culturale e stilistica degli artisti esponenti, alcuni di essi provengono da stati esteri come la croata Ivanka Duki&#263;, la romena Lia Pascaniuc e Paola Colleoni di origini argentine. Sabrina Falzone ci spiega:

"Le loro opere ci svelano i misteri dell'inconscio nell'impiego di un cromatismo di parvenze zaffiro, intriso di essenze cosmiche degne di nota.
Un tonalismo incorporeo dalle sfumature turchine si apre sul confine pittorico di Silvia Dotti, Annamaria Girardi e Marco Graglia. E' il linguaggio occulto dell'anima che emerge in tutta la sua veritas, dando vita ad un'indagine esistenziale quantomai stratificata. Le note celesti della loro pittura emotiva si sedano nella ricerca aleatoria di Aldo Carnevale, Ernesto Ponsiglione e Morogallo. In essi il segno si affievolisce nella pace dello spirito, acquistando una delicatezza pittorica, caratterizzata da sobrie velature e pure trasparenze.
Tinte celesti affiorano in tutta la propria comunicabilità anche dalle opere d'arte di Candida Scanu, Paul De Haan e Alfredo Avagliano, in cui accarezzano chiose surreali.
La ricerca dell'inconscio diventa uno straordinario elogio cromatico nei lavori di Marialuisa Sabato e Massimo Mugavero. I loro quadri ci parlano di un edonismo catartico, ci raccontano con voce epicurea l'amore per la vita, un sentimento che s'intravede peraltro nella produzione di Angelo Zuena che sorprende con le sue pulsioni teoriche e astratte.
Un tonalismo caldo si fa strada sull'orizzonte formale di Giorgio Ferrari, per poi permeare copiosamente sulla tela di Sara Calvano.
Come diramazioni brune dal tratto concitato, i paesaggi dell'inconscio di Daniela Sersale e Zoom aleggiano su uno spazio violaceo, estremamente sfaccettato che risveglia i territori della mente umana.
D'altro canto, le opere di Nemo, Paolo Di Stefano e Antonio Esposito contemplano un dialogo silenzioso tra chiarori e oscurità, tra ombre e luci, tra l'io e l'altro in un complesso tessuto di relazioni psichiche, sommamente enunciate nell'idea del contrasto.
E' un colore che assorbe messaggi metafisici e li proietta sulla tela senza remore, alla deriva di un paesaggio inconscio."


Galleria d'Arte Il Bracolo
Roma, Via Quattro Cantoni, 9
Curatrice: Sabrina Falzone
info@sabrinafalzone.info

Domenica chiuso

COCKTAIL E INGRESSO GRATUITI


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