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mercoledì 1 novembre 2017

Mostra Non è tutt’oro…quel che luccica > 8 - 25 novembre 2017 | Galleria Fatto ad Arte, Milano


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La Galleria Fatto ad Arte e l'Associazione DcomeDesign
presentano la mostra
  
Non è tutt'oro…quel che luccica

A cura di Anty Pansera e Mariateresa Chirico

8 - 25 novembre 2017
Inaugurazione 7 novembre dalle 18.30

Via Moscova 60 - Milano
La galleria Fatto ad Arte, che da sempre porta avanti una ricerca nel campo delle arti applicate, affiancata dall'associazione DcomeDesign, che promuove la creatività femminile nel campo del design, presentano la mostra Non è tutt'oro…quel che luccica. Un titolo che ci trasporta subito nell'ambito dell'alto artigianato artistico e nel campo del bijoux, inteso come raffinato elemento decorativo realizzato è vero con i cosiddetti materiali poveri, ma impreziositi dalle sofisticate tecniche artigianali con cui vengono eseguiti.

Tredici artigiane/artiste/designer, hanno creato dei pezzi unici o in piccola serie, utilizzando i materiali più diversi: dalla ceramica al vetro, dalla porcellana al metallo, dalle resine alla carta al tessuto ricamato, ognuna interpretando il tema della mostra con il proprio linguaggio e con modalità espressive personali. È così nata una esposizione di piccole opere d'arte fatte a mano, che rispecchia la diversa creatività e la progettualità delle designer coinvolte con esiti sorprendenti e affascinanti.

Ogni bijoux racchiude un mondo e ci racconta una storia fatta di intrecci, intarsi, ricami, linguaggi diversi da scoprire e soprattutto da indossare.
La mitica Muky (classe 1926) presenta le sue preziose porcellane, pendantif da portare al collo, che rimandano esplicitamente all'universo femminile; Antonella Ravagli, più sperimentale ed essenziale, ha sfidato i trasparenti "ceramici avanzati", guardando al futuro; Silvia Borghi si ispira alla natura e coniuga l'argilla con il metallo; Eleonora Ghilardi invece lavora con il bronzo e la fusione a cera persa realizzando raffinati "ghirigori"; Nadia Nava supera la bidimensionalità dei tessuti con cui di solito lavora e fa dialogare ottone e ardesia; "cravatte/plastron" con paillettes luccicanti sono la proposta di Francesca Fossati; Lucilla Giovanninetti propone complementi per il corpo, monili dalla materica, plasmabile morbidezza; la carta è la protagonista delle poetiche parures di Angela Simone che con la tecnica del quilling e vernici dorate ne esalta l'eterea consistenza; legno, plastica, carta, cera, ma anche zucchero, caramelle gommose, cioccolato caratterizzano gli oggetti di Barbara Uderzo tra gioco e ironia; contaminazione è la parola d'ordine per Alessandra Alfani che unisce materiali "umili" a ottoni, metallo, plastiche; "manufatti magici" che danno una interpreatazione simbolica della natura sono quelli di Maddalena Monaldi; sempre alla natura, alla sua leggerezza, si ispirano i "gioielli" di Dania Corti, essenziali nelle loro equilibrate, ma "imperfette" dinamiche forme; infine Le Ali, al secolo Alessandra Cossu e Alessandra Raggio, che presentano ornamenti di metallo che richiamano la forza e l'asperità della loro terra di Sardegna.

La mostra Non è tutt'oro…quel che luccica è anche un modo per regalare e regalarsi degli oggetti unici, soprattutto in vista del Natale. Bijoux differenti e originali, ognuno dei quali può essere indossato con outfit diversi e in più occasioni, sempre con un tocco di ironia e con lo stile inimitabile che contraddistingue un manufatto che è anche una preziosa opera d'arte.

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Arte. Le mostre da vedere al MASI e allo Spazio -1 a Lugano | Il mito dell’India, l’universo creativo di Wolfgang Laib e un accostamento inconsueto tra due “Swiss American Artists”


Le mostre da vedere al MASI e allo Spazio -1 a Lugano 

Il mito dell'India, l'universo creativo di Wolfgang Laib e un accostamento inconsueto
tra due "Swiss American Artists" sono le proposte del MASI, nella sua sede principale al LAC Lugano Arte e Cultura e dello Spazio -1. Collezione Giancarlo e Danna Olgiati 



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 L. Ontani_Krishna, 1978_Collezione Fabio-Sargentini
SULLE VIE DELL'ILLUMINAZIONE
Il mito dell'India nella cultura occidentale 1808-2017

Fino al 21 gennaio 2018 il MASI dedica una grande mostra all'India e all'influenza da essa esercitata sulla cultura e l'arte occidentale nelle sue diverse espressioni. "Sulle vie dell'illuminazione. Il mito dell'India nella cultura occidentale 1808-2017" offre uno sguardo ampio e diversificato sul modo in cui, dall'inizio dell'Ottocento a oggi, la realtà indiana – con le sue tradizioni, religioni, paesaggi, culture e forme artistiche – ha affascinato e influenzato in maniera crescente il mondo artistico e culturale occidentale.

Il percorso espositivo, esteso sui due piani del Museo, declina il tema portante della mostra attraverso 400 opere e una molteplicità di materiali, mettendo in luce la profonda influenza che l'India ha esercitato sull'arte e sulla cultura occidentale negli ultimi due secoli: dalle riflessioni sull'induismo e sul buddismo di Schopenhauer, cui si rifarà negli anni a venire anche la letteratura di Herman Hesse, divenuta un riferimento per intere generazioni con Siddhartha, alle analisi antropologiche di Carl Gustav Jung; dai romanzi popolari di Kipling ed Emilio Salgari, al cinema di Rossellini e Pasolini. E poi ancora i Beatles che contribuirono a rendere l'India di moda tra la gioventù occidentale, come testimonia il connubio tra musica, spiritualità orientale e sperimentazione psichedelica della controcultura giovanile tra gli anni Sessanta e Settanta. Senza dimenticare, infine, gli scatti "indiani" di Henri Cartier-Bresson e di Werner Bischof, la città ideale immaginata a Chandigarh da Le Corbusier e i tanti artisti che negli ultimi decenni hanno tratto ispirazione e influenze dal subcontinente indiano: da Robert Rauschenberg a Frank Stella, da Richard Long a Luigi Ontani da Francesco Clemente ad Anselm Kiefer, per citarne solo alcuni.

La mostra rientra nell'ambito del progetto Focus India, un progetto trasversale fra arti visive, musica, danza, cinema e tanti appuntamenti dedicati ai molteplici aspetti della cultura indiana. 

Fino al 21 gennaio 2018, LAC
A cura di Elio Schenini, MASI
Con il patrocinio di Ambasciata indiana in Svizzera

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Wolfgang Laib, MASI Lugano 2017 - Photo Hartmut NägeleSono un nuovo Blocco di testo, pronto per il tuo contenuto

WOLFGANG LAIB 

Prosegue fino al 7 gennaio 2018 l'importante mostra monografica dedicata a Wolfgang Laib, artista tedesco la cui opera si distingue nel panorama artistico contemporaneo per essenzialità, chiarezza e profondità di pensiero. Il progetto espositivo, elaborato in stretta collaborazione con l'artista, raccoglie 50 opere tra sculture, fotografie, disegni e installazioni che esplorano tutti gli ambiti del suo universo creativo.

La mostra si apre dando spazio a disegni e fotografie, delineando immediatamente il singolare vocabolario artistico di Laib, capace di coniugare con armonia e semplicità una profonda conoscenza di culture e religioni orientali con un'altrettanto intima riflessione sulle le radici del patrimonio culturale occidentale.
Le fotografie realizzate da Laib durante i suoi viaggi in Europa e in Asia compongono un repertorio di forme che prende nuova vita nei suoi essenziali disegni a pastello.  A loro volta i motivi che popolano le opere su carta riecheggiano e si amplificano nelle sculture e installazioni che completano il percorso espositivo, secondo un principio di circolarità e ripetizione paradigmatico dell'opera dell'artista.

Fino al 7 gennaio 2018, LAC
A cura di Marco Franciolli, direttore MASI
In collaborazione con Francesca Bernasconi, MASI

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Collezione Olgiati Bernasconi-Bove Two Swiss American Artists, Installation View - Foto Studio Pagi


LIVIO BERNASCONI / CAROL BOVE
Two Swiss American Artists

Fino al 10 dicembre 2017, lo Spazio -1, parte del circuito museale del MASI, propone un inconsueto accostamento tra due artisti di diverse generazioni: il pittore ticinese Livio Bernasconi (Muralto, 1932) e la scultrice statunitense Carol Bove (Ginevra, 1971). 

Inoltre, come ogni anno, lo Spazio -1 presenta un nuovo allestimento della Collezione Olgiati con l'obiettivo di mettere in relazione fra loro opere dell'avanguardia storica e di quella contemporanea acquisite in momenti diversi.

Livio Bernasconi e Carol Bove devono la loro identità artistica agli scambi e alle contaminazioni tra la cultura svizzera e quella americana. La scultrice statunitense Carole Bove quest'anno rappresenta la Svizzera alla Biennale di Venezia. 

Livio Bernasconi, formatosi in Ticino e in Italia, ha risieduto negli Stati Uniti a metà degli anni Sessanta, un soggiorno che ha prodotto un rigoroso e prolifico confronto tra la sua formazione europea, nell'ambito dell'informale, il Pop americano e l'espressionismo astratto. 

La dimensione pittorica di Bernasconi e l'universo plastico di Bove – pur nella differenza dei mezzi adottati e dell'attitudine intellettuale – sono caratterizzati dal linguaggio dell'astrazione arricchito da una grande vivacità cromatica.

Fino al 10 dicembre 2017, Spazio -1
Un progetto di Danna Olgiati
Organizzazione Bettina Della Casa, MASI 




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IN NOME DELL'UOMO: l'arte contro la violenza - 12 novembre - 2 dicembre 2017 Villa Guidini - Zero Branco (Treviso)

In nome dell'Uomo
L'ARTE CONTRO LA VIOLENZA

Villa Guidini - Zero Branco (Treviso)

12 novembre - 2 dicembre 2017
 

Per la prima volta a Treviso l'arte contemporanea fa il suo ingresso nella lotta contro la violenza sulle donne. E lo fa attraverso un'importante mostra d'arte dal titolo evocativo "In nome dell'Uomo" che si terrà dal 12 novembre al 2 dicembre 2017 a Villa Guidini (Zero Branco, Treviso). 

Un manifesto di denuncia che, grazie ad un importante lavoro di ricerca della curatrice Barbara Codogno, si propone come momento di riflessione sociale e culturale che suggerisca soluzione e speranza. c

"In nome dell'Uomo" è un progetto d'arte contemporanea fortemente voluto e realizzato grazie al sostengo della Commissione Intercomunale Pari Opportunità (CPOI), presieduta da Simona Guardati, e i Comuni di Casale sul Sile, Casier, Preganziol e Zero Branco. Si avvale dei patrocini della Commissione per la Realizzazione delle Pari Opportunità tra Uomo e Donna della Regione del Veneto, Commissione Pari Opportunità Provincia di Treviso, Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Treviso; della collaborazione di Cambiamento Maschile Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti di Montebelluna, l'Associazione Italiana Donne Medico – Sezione di Treviso e dell'associazione culturale Cittadellarte; e del contributo di BHR Treviso Hotel, in qualità di main sponsor. "In nome dell'Uomo" è realizzata anche grazie al supporto tecnico di EtnoFilm, InPrint Pubblicità e Tanis Root.

La mostra sarà inaugurata sabato 11 novembre alle ore 17.00 e rimarrà aperta il martedì, mercoledì e giovedì ore 9.00-13.00 e 15.00-18.00; venerdì e sabato ore 9.00-13.00; domenica ore 15.00-18.00. Ingresso libero.

Si potrebbe quasi dire che alla violenza siamo stati abituati: quotidianamente la cronaca ci mostra immagini terribili davanti alle quali, addomesticati all'orrore, non sappiamo più reagire. La donna però è e resta il centro dal quale si dipanano tutte le altre riflessioni sulla violenza. Che la donna subisca violenza è purtroppo assodato. Che sia l'uomo a infliggerla è purtroppo dato di fatto.  Ma di che uomo stiamo parlando?

Ecco quindi un titolo importate: In nome dell'Uomo. Dove Uomo con la lettera maiuscola diventa l'Uomo che sceglie di stare al fianco delle donne, dei bambini, dei fragili, incoraggia la bellezza il talento la giustizia, combatte insieme alle donne per un mondo senza violenza.
Ma Uomo è anche la somma di "uomo e donna", è il genere umano che fortemente deve lottare contro la violenza su bambini, animali, ambiente, omofobia.
«In nome dell'Uomo fa un passo in più - spiega la curatrice Barbara Codogno - non solo rifuggo, condanno e non pratico la violenza, ma in nome dell'Uomo sono chiamato sulla Terra per fare il bene, per fare il meglio che può fare un Uomo. Se cambiasse l'atteggiamento violento che in molti assumono, quella violenza subdola e diffusa - una consuetudine che ormai ci ha anestetizzato - allora saremo di fronte ad un cambiamento culturale epocale, che includerebbe necessariamente anche la fine della violenza sul corpo della donna».

L'Uomo di domani è un Uomo nuovo. E dice no alla violenza.


ARTISTI

Sedici artisti, tra le eccellenze locali e nazionali che lavorano specificatamente sul tema della violenza, sono stati chiamati a presentare una loro riflessione che non vuole essere gridata ma proporre soluzioni, superamento e speranza. Tra installazioni, opere di fotografia, pittura, scultura e videoarte, "In nome dell'Uomo" affronta il tema affidandosi all'interpretazione di ogni singolo artista, con particolare attenzione alla sua ricaduta sociale.

Emanuela CALLEGARIN / Adolfina DE STEFANI / KETRA / Antonello MANTOVANI / Stefano REOLON / Carla RIGATO / Alberto SAKA / Gabriella SANTUARI / Bärbel SCHMIDTMANN / Elisabetta SGOBBI / Felice TAGLIAFERRI / Andrea TAGLIAPIETRA / Giovanni Oscar URSO / Marco VECCHIATO / Mariarosa VIO / Grazia ZATTARIN.


EVENTI COLLATERALI
Per analizzare e approfondire le molte sfaccettature legate al tema della violenza contro la donna, la mostra "In nome dell'Uomo" presenta, oltre all'esposizione d'arte contemporanea, diversi momenti di riflessione che si terranno a Villa Guidini sempre ad ingresso gratuito. 

L'inaugurazione di SABATO 11 NOVEMBRE inizierà alle ore 17.00 con la performance di Adolfina de Stefani e Antonello Mantovani dal titolo: "Omaggio alla Donna". I due artisti, fondatori dell'Associazione Cittadellarte e celebri performer, realizzeranno una performance castissima, ma potente, commovente ispirata alla poesia "Supplica a mia madre" di Pier Paolo Pasolini. 

Si proseguirà all'interno dell'Auditorium con la proiezione del video "Inside" realizzato dagli artisti Mariarosa Vio e Andrea Tagliapietra. Una donna-bambina viene costretta a saltare la corda, sempre più velocemente, anche quando il rosso della violenza le ha coperto il volto, fino a quando cade, morta, sopraffatta da fatica e dolore. Un'opera molto minimale, casta eppure sconcertante.

A chiudere la serata di inaugurazione sarà lo spettacolo teatrale "L'età del consenso" con la regia di Valentina Paronetto, Nicola Mattarollo, Mattia Zorzetto e la partecipazione dei ragazzi del percorso di teatro del Liceo Duca degli Abruzzi di Treviso coordinato dalla professoressa Annalisa Dossini. A seguire il monologo "No sta bestemar" di e con Cristiano Contaldo.

Seppure con il tono lieve della commedia, i due brani teatrali, complementari l'uno all'altro, propongono un messaggio importante contro la violenza di genere. Lo sfondo di riferimento ideale dello svolgersi delle vicende è la costruzione di un ponte comunicativo fra le generazioni, in cui gli adulti consegnano ai giovani saperi ed esperienze, e i giovani condividono con gli adulti paure, speranze e desideri.

MARTEDì 16 NOVEMBRE si terrà una particolare visita guidata a cura di FELICE TAGLIAFERRI, scultore non vedente noto a livello internazionale, un importante momento di sensibilizzazione in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità che si celebra il 3 dicembre. Attraverso l'uso sapiente delle mani, guidate da incredibili capacità tattili, sarà un'occasione per tutti i partecipanti di "vedere" l'arte esclusivamente con le mani.

"In nome dell'Uomo" chiuderà con il FINISSAGE SABATO 2 DICEMBRE dedicato alla proiezione di due documentari di denuncia contro la violenza sulla donna, ma anche testimonianza dell'emancipazione da stati di abbrutimento sociale attraverso il lavoro. L'evento, in collaborazione con l'antropologo Fabio Gemo direttore artistico dell'Etnofilomfest, si terrà dalle ore 15.00 alle ore 18.00 presso l'Auditorium di Zero Branco, ad ingresso gratuito. I due documentari presentati saranno: "2 Girls" di Marco Speroni e "Strane straniere" di Elisa Amorus.

Per tutta la durata della mostra si terranno visite guidate rivolte agli studenti delle medie inferiori e superiori. Per info e prenotazioni: biblioteca di Zero Branco tel. 0422-485518

INFORMAZIONI

IN NOME DELL'UOMO / L'arte contro la violenza
a cura di Barbara Codogno
Villa Guidini a Zero Branco (TV)
12 novembre – 2 dicembre 2017

martedì, mercoledì e giovedì ore 9.00-13.00 e 15.00-18.00
venerdì e sabato ore 9.00-13.00

domenica ore 15.00-18.00

ingresso libero, chiuso lunedì

Contatti
Biblioteca Comunale "Gaetano Cozzi" di Zero Branco
Via Guidini, 52 - 31059 Zero Branco
Tel 0422 485518




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Artissima - Martí Guixé a Corraini Lingotto

Giovedì 2 novembre ore 19, presso Corraini Lingotto

in occasione di Artissima, inaugura la mostra
Ghost Publishers Martí Guixé

Si può fare una mostra di libri mai scritti? Ghost Publisher è una raccolta di 15 libri mai scritti e mai pubblicati che per il momento esistono solo nella mente creativa di Martí Guixé. 

Il designer catalano, autore di numerosi libri, spesso realizza schizzi e disegni di volumi che vorrebbe progettare e scrivere, note grafiche sul contenuto ma anche sul formato dell'oggetto-libro. 

Sono progetti individuali o collaborazioni sognate con altri autori, che prendono forma materiale quando il libro non è ancora altro che una possibilità in attesa del suo ghost-writer.

Che siano progetti individuali o collaborazioni sognate con altri autori poco importa: sono progetti in potenza che aspettano di diventare atto. 

Quello che non vi aspettate da questi fantasmi dell'editoria è che si faranno toccare; in occasione di Artissima (dal 3 al 5 novembre) questi libri inesistenti vi aspettano in carne ed ossa al bookshop Corraini Lingotto. 

Negli ultimi 20 anni Martí Guixé si è fatto un nome nel mondo del design internazionale grazie al suo approccio leggero, eclettico e spiazzante, che spazia dal food design al design di allestimenti, dal product design ai progetti editoriali. 

Il suo lavoro, felicemente visionario, è stato esposto, tra gli altri, al MoMA di New York, al MART di Rovereto, al MACBA di Barcellona e al Centre Pompidou di Parigi. 

Nato a Barcellona nel 1964, ha studiato Interior design a Barcellona e Industrial design alla Scuola Politecnica di Design. 

Vive e lavora "su materia vivente" tra Barcellona e Berlino dedicandosi alla progettazione di "brillanti e semplici idee di una curiosa serietà"; si definisce "ex-designer" e lavora inoltre per aziende come Alessi, Camper, Estrella Damm, Danese, Droog Design, Magis.


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Mostra di Mario Vespasiani al Museo Storico dell'Aeronautica

Mario Vespasiani
FLY SKY and AIR


Il Museo Storico dell'Aeronautica Militare in occasione del quarantesimo anniversario della sua fondazione ha il piacere di annunciare la mostra di Mario Vespasiani, uno dei talenti più eclettici della pittura italiana, con un progetto specificatamente pensato per il Museo, dal titolo Fly Sky and Air.
Dopo l'importante esposizione collettiva Our place in space, su iniziativa della NASA e dell'ESA che sta coinvolgendo Vespasiani in un tour mondiale, in dialogo con le immagini dell'universo scattate dal telescopio Hubble, continua il suo interesse verso le altitudini e gli spazi aperti e questa mostra è un ulteriore tassello di una ricerca artistica che ha saputo distinguersi e raggiungere a soli trentanove anni una notevole complessità e un particolare rilievo.

A quasi un secolo dal Manifesto dell'Aeropittura Futurista che con i suoi artisti ha oltrepassato quella che fino ad allora era la frontiera terrestre, per celebrare l'entusiasmo per la velocità e il mito della macchina, Vespasiani affronta il medesimo impulso partendo da un altro punto di vista e lo fa smaterializzando il peso dei velivoli, per immergerli in un paesaggio in cui si fondono, in uno spettacolo che è pura natura, nel quale appaiono simili agli scogli, alla montagne, alle tinte delle nuvole, esaltando la lezione di Enrico Prampolini, nel suo riferimento ad una "spiritualità extraterrestre" in cui l'occhio del pittore deve condurre ad una esperienza che non è più fisica ma mentale, in quello che definiva "idealismo cosmico".

Saranno presentate le opere inedite di vario formato, realizzate nel corso 2017, dedicate ad un tema, come quello del volo, che ha sempre appassionato l'autore e che con questa esposizione ne manifesta anche una conoscenza approfondita, nella scelta delle forme e dei modelli, che hanno segnato momenti significativi della storia dell'aeronautica mondiale, dagli albori fino agli ultimi modelli supersonici.

Vespasiani dichiara di aver affrontato ogni opera lavorando sul particolare stato d'animo che gli ha suscitato ogni velivolo, cercando di mettere in risalto quelle caratteristiche come velocità, potenza, leggerezza e silenzio che contraddistinguono ciascun aereo, come fossero le peculiarità di soggetti umani ritratti, per questo Mario si è avvalso dei preziosi consigli dell'amico Gianluca che con la sua esperienza, gli ha fornito spunti importanti per familiarizzare con alcune caratteristiche note agli esperti. 

L'esposizione accoglie dipinti su tela, acquerelli su carta aeronautica ed opere realizzate su differenti materiali. 

Un evento che si annuncia di grande interesse sia per l'aspetto artistico che per quello didattico, per conoscere e scoprire come un mezzo meccanico e tecnologico, sia in grado di specchiarsi nell'arte, nel saper unire il viaggio al sogno, le prospettive inaspettate fino alle manovre audaci, tra istinto e preparazione metodica.
Il Museo Storico dell'Aeronautica Militare è il più importante museo nazionale di storia del volo e con i suoi 13.000 mq di superficie coperta, tra i più grandi al mondo. 

La mostra site-specific di Mario Vespasiani, non fa che confermare la missione dell'Istituzione nella promozione della cultura e della divulgazione storica, celebrando con un evento memorabile il suo Quarantennale.

L'esposizione avviene presso l'hangar Badoni, dove sono conservati i Grandi Velivoli Storici, sino al 10 novembre 2017.


Autore: Mario Vespasiani
Titolo: Fly Sky and Air
Luogo: Museo Storico dell''Aeronautica Militare
Durata: dal 20 ottobre al 10 novembre 2017
ORARI
Periodo ora legale ore 09.00 - 17.30 - Ultimo ingresso ore 17.00
Periodo ora solare ore 09.00 - 16.30 - Ultimo ingresso ore 16.00
Chiuso tutti i lunedì feriali

INGRESSO GRATUITO


Museo Storico dell'Aeronautica Militare
Aeroporto "Luigi Bourlot"
Strada Circumlacuale, snc - Loc. Vigna di Valle 
00062 - Bracciano (Roma)

Uff. Prenotazioni e Informazioni:
Tel/Fax 06.99887509/8


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COME RAGGIUNGERCI

AUTO: da Roma, seguire la Via Cassia fino a La Storta e inserirsi sulla Braccianese-Claudia da percorrere per 18 chilometri sino al bivio, situato sulla destra, per Vigna di Valle. Sempre lungo la Braccianese-Claudia si può uscire in località Osteria Nuova e proseguire per Anguillara-Sabazia, da dove, percorrendo il lungolago si giunge a Vigna di Valle. Provenendo dalla Via Aurelia o dall'Autostrada A12 (Roma-Civitavecchia), seguire le indicazioni prima per Cerveteri, poi per Bracciano e, successivamente, immettersi sulla Braccianese-Claudia, direzione Roma, da percorrere sino al bivio per il Museo sulla sinistra. Dall'Autostrada A1, prendere l'uscita Magliano Sabina direzione Civita Castellana, proseguire per Nepi, immettersi sulla Via Cassia Veientana, direzione Roma, ed uscire al bivio Settevene-Trevignano-Bracciano. Proseguire per 6.2 km circa fino al bivio per Anguillara Sabazia. Ad Anguillara, seguire il lungolago direzione Bracciano fino a raggiungere l'ingresso del Museo che troverete sulla destra.

TRENO: Linea FM3 con stazione di arrivo Bracciano e stazioni di partenza rispettivamente Roma Ostiense, per chi viene da Roma, e Viterbo Porta Fiorentina, per chi proviene da Viterbo (orari). Giunti a Bracciano è possibile raggiungere il Museo con taxi o bus locale (vedi sotto per gli orari).

AEREO: dall'Aeroporto Leonardo da Vinci (Fiumicino) prendere la ferrovia FM1 fino Roma Trastevere, poi ferrovia FM3 fino a Bracciano. Dall'Aeroporto di Ciampino prendere il bus Cotral fino alla stazione Anagnina, poi prendere la metro A fino a Valle Aurelia e da lì la ferrovia FM3 fino a Bracciano.



Nelle foto: l'artista Mario Vespasiani con la musa Mara - e dei dipinti presenti in mostra.



Mario Vespasiani (1978) è un artista visivo italiano. Inaugura la prima mostra non ancora ventenne e ad oggi ha esposto su tutto il territorio nazionale, in gallerie, musei e luoghi di culto. Durante la sua carriera le sue opere sono state poste in dialogo diretto con alcuni maestri dall'arte italiana, quali Mario Schifano, Osvaldo Licini, Lorenzo Lotto e Mario Giacomelli. 

La sua ricerca non ha riferimenti analoghi nel panorama contemporaneo per tematiche, scelte espositive e collaborazioni, nel corso del tempo è stato uno dei pochi ad avere interessato anche studiosi di discipline che vanno dalla teologia all'astrofisica, dall'antropologia alla filosofia. Si esprime attraverso un alfabeto simbolico che si fonda sulle rivelazioni della mistica cristiana e sulla pratica alchemica della pittura: attento osservatore delle leggi naturali e degli insegnamenti della sapienza orientale il suo lavoro va inteso come continuazione dell'opera creativa universale, da cui cogliere il sentimento spirituale. 

Dal 2013 lavora a Mara as Muse, un progetto composto da dipinti, disegni, fotografie e libri d'arte, che rimette la presenza femminile al centro dell'ispirazione artistica. Ha esposto nel 2011 al Padiglione Italia della Biennale di Venezia curato da Vittorio Sgarbi nella sede di Torino e qui con Imago Mundi alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. 

Di recente è stato in mostra a Venezia e Chiavenna nella collettiva Our place in space, promossa da NASA ed Esa che proseguirà nel 2018 in un tour mondiale. Nel 2016 è l'ideatore del primo Festival sul pensiero contemporaneo la Sibilla e i Nuovi Visionari, che nel 2017 si è esteso anche in alcuni centri colpiti dal sisma; sempre nel 2017 è stato il promotore degli incontri interculturali dal titolo: Indipendenti, Ribelli e Mistici, che hanno coinvolto esponenti di vari ambiti a discutere sul presente, tra creazione e condivisione.

 Trentanove sono ad oggi le pubblicazioni personali, che dall'esordio, hanno documentato in maniera metodica la sua ricerca.


Il Museo storico dell'Aeronautica Militare è un museo aeronautico situato a Vigna di Valle nel comune di Bracciano, luogo in cui nel 1908 venne costruito e volò il primo dirigibile militare italiano. L'inaugurazione del museo è avvenuta nel 1977, alla presenza del Presidente della Repubblica Leone. 

Gestito direttamente dall'Aeronautica Militare, occupa le strutture che furono prima del Centro Sperimentale Aeronautico e quindi, fino al 1945, del Centro Sperimentale per gli idrovolanti e per l'armamento navale, poi sede di un reparto di Caccia Marittima e quindi di un gruppo di volo delsoccorso aereo. 

Il museo, oltre ai velivoli e ai motori che rappresentano l'evoluzione dell'aeronautica in Italia, conserva importanti collezioni riguardanti apparecchiature fotografiche, apparati radioelettrici, armi, equipaggiamenti di bordo individuali e collettivi. A completamento è possibile ammirare numerosi oggetti e cimeli legati all'aeronautica gran parte dei quali provenienti da collezioni private. 

Il Museo pur mantenendo un indirizzo tipicamente tecnico e storico, presenta un'area dedicata all'influenza che ha avuto l'aviazione nell'arte figurativa.

 


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