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mercoledì 21 ottobre 2020

“Il viaggio nei libri d’artista” alla Biblioteca cantonale di Lugano


 

Martedì 27 ottobre 2020, alle ore 18.00, è in programma l’inaugurazione della mostra “Nuove rotte. Il viaggio nei libri d’artista” alla Biblioteca cantonale di Lugano

 

 

 

L’esposizione, curata da Marco Carminati e Luca Saltini, rimarrà aperta fino al 28 novembre 2020. In occasione del vernissage interverranno gli stessi Carminati (in veste di collezionista) e Saltini (Responsabile delle attività culturali presso la Biblioteca cantonale di Lugano) insieme a Dino Silvestroni (critico d’arte).

Il tema del viaggio è classico nella storia dell’arte e della letteratura e non cessa di affascinare per la sua capacità di dischiudere dimensioni altre. Secondo Guy de Maupassant, esso “è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno”. In questa prospettiva, sono molto interessanti le possibilità offerte dal libro d’artista che, nel percorso di questa mostra, apre davvero a numerosi viaggi verso luoghi, sentimenti, sensazioni, atmosfere, visioni che gli artisti esposti sono in grado di farci sperimentare attraverso le loro opere.

La Biblioteca cantonale di Lugano ha selezionato una serie di libri d’artista dalle sue collezioni per raccontare la ricchezza di questa attività umana, quella del viaggio appunto, e si è rivolta anche a numero artisti che hanno realizzato appositamente per questo evento una nuova opera.

 

 


La collezione di libri d’artista della Biblioteca cantonale di Lugano. La tematica della storia dell’arte, insieme a quella della letteratura italiana, costituisce uno degli elementi portanti delle collezioni della Biblioteca cantonale di Lugano. Negli ultimi anni è stato deciso di sviluppare anche la raccolta di libri d’artista, un filone questo particolarmente originale e che, negli ultimi decenni, ha avuto un significativo sviluppo a livello internazionale. Per tale ragione, col tempo, si è creata una importante collezione che ha beneficiato di un notevole incremento con l’acquisizione del Fondo Carminati, cui si sono aggiunte in seguito diverse opere acquistate o donate dagli artisti.

Questa raccolta, che conta ora alcune migliaia volumi, presenta molti esemplari di pregio, unici o a tiratura limitata, pubblicati in Italia o altrove ed elaborati secondo le tecniche della grafica tradizionale in tutte le sue declinazioni o attraverso soluzioni più coraggiose, fino a toccare i confini della forma libro, quando il supporto testuale sta per cedere la sua essenza tradizionale per diventare pittura e scultura tridimensionale.  Acqueforti, brossure, tavolette imbullonate, creazioni in plexiglass  sono le scelte più ardite e sperimentali. Tra gli artisti e gli autori presenti, i nomi di Daniel Spoerri, Michelangelo Pistoletto, Emilio Tadini, Ugo Nespolo, Bruno Corà, Mimmo Paladino, Michel Butor, Fausta Squatriti, Paolo Albani, Alberto Casiraghy, Ugo Carrega, Emilio Villa, Emilio Isgrò, Vincenzo Agnetti, Aldo Spinelli, Eugenio Miccini, Aldo Merce, Gian Ruggero Manzoni, Roberto Gianinetti, Giulia Napoleone. Un patrimonio raccolto con pazienza e passione nel tempo che si sta valorizzando attraverso l’attività espositiva e di studio promossa dall’istituto.

A questi importanti artisti  storici  si affiancano altri  autori in mostra: Paolo Albani, Debora Antonello, Daniela Barzaghi, Giovanni Bonanno, Samantha Bonanno, Giannetto Bravi, Paolo Cabrini, Ferruccio Cajani, Michele Caldarelli, Claudia Canavesi, Loretta Cappanera, Lucia Caprioglio, Leonilde Carabba, Antonio Carriola, Antonella Casazza, Margherita Cavallo, Umberto Corni, Theo De Palma, Marcello Diotallevi, Liliana Ebalginelli, Fernanda Fedi, Simonetta Ferrante, Federica Ferzoco, Rebecca Foster, Gaetano Fracassio, Gianni Gangai, Gino Gini, Paolo Gubinelli, Anna Lambardi, Alessio Larocchi, Pino Lia, Mario Lo Coco, Ruggero Maggi, Teresa Maresca, Annamaria Massa, Aldo Merce, Annalisa Mitrano, Sara Montani, Loredana Müller, Giulia Napoleone, Daniela Nenciulescu, Giancarlo Pavanello, Valentina Persico, Lucia Pescador, Andrea Prandoni, Tiziana Priori, Antonella Prota-Giurleo, Stefania Reitano, Elena Rondini, Stefania Scarnati, Antonio Sormani, Aldo Spinelli, Giuliano Tallarini, Patrizia Tictac, Adriana Tomasello, Yukoh Tsukamoto, Francesca Vian, VirgyM (Virginia Milici), Joseph Weiss.

 
Inaugurazione martedì 27 ottobre 2020 ore 18
Interverranno:
Marco Carminati 
Collezionista 
Dino Silvestroni  
Critico d’arte 
Luca Saltini 
Responsabile delle attività culturali presso la Biblioteca cantonale di Lugano 

Nuove rotte. Il viaggio nei libri d’artista

Biblioteca cantonale
Viale Carlo Cattaneo 6
6901 – Lugano (TI)
(Svizzera)
www.sbt.ti.ch

Segreteria
Tel. +41 91 815 46 11
Mail bclu-segr.sbt@ti.ch

martedì 2 gennaio 2018

Museo in erba a Lugano. Mostra-laboratorio di Arman



"L'avventura degli oggetti - Arman" 

Fino al  4 marzo 2018

Museo in erba - Riva Caccia 1A
Galleria Central Park 1° piano, 6900 Lugano

A due mesi dall'inaugurazione, "L'avventura degli oggetti – Arman" - una mostra-laboratorio particolarmente intrigante - registra un grande successo di pubblico. Sono numerosi i bambini e le famiglie che visitano il Museo in erba ogni settimana perscoprire la proposta d'arte che arriva dal Centre Pompidou di Parigi ed è dedicata all'opera di Arman. 

La scelta di rinnovare la collaborazione con il rinomato museo francese si rivela ancora vincente.

Realizzata dal Dipartimento "Jeune Public" del museo francese(responsabile del progetto Odile Fayet – designer lo svizzero Adrien Rovero), questa mostra per l'infanzia rappresenta un'opportunità unica e imperdibile per il giovane pubblico che, grazie all'accattivante scenografia, si trova immerso nel cuore di un'officina poetica che pullula di oggetti. 

In un percorso didattico, e allo stesso tempo coinvolgente e vivace, i più piccoli sperimentano in prima persona i gesti di Arman, esponente del Nouveau Réalisme che traeva ispirazione dai materiali prodotti dalla società dei consumi
L'esposizione del Centre Pomipdou permette di scoprire in modo giocoso e attivo la tecnica artistica di Arman e di comprendere le infinite possibilità di utilizzo degli oggetti del quotidiano per creare un'opera d'arte. 
I bambini rimangono affascinati dalle accumulazioni di scarpe, orologi, automobili e restano a bocca aperta di fronte alle sculture monumentali dell'artista che possono vedere in un filmato, alla fine del percorso. 
Non da ultimo, imparano a collaborare ad un'opera collettiva, e ciò che nasce dalla loro fantasia è sorprendente: da anonime scatole di plastica nascono in pochi minuti personaggi, edifici o città meravigliosi che trasformano continuamente lo spazio del museo. 
La mostra piace persino ai bimbi più piccoli, di neanche 2 anni, che trovano alcune postazioni dove possono facilmente conoscere gli oggetti, toccarli, manipolarli, ordinarli, dividerli per colore o per tipo e divertirsi insieme ai genitori o ai nonni. L'oggetto e il gesto diventano il filo conduttore e permettono l'incontro fra Arman e l'universo sensoriale del bambino.
Molti sono anche i partecipanti agli atelier che il Museo in erba propone il mercoledì pomeriggio e nel week-end. Il programma comprende laboratori su Arman, sui Nuovi Realisti, sulle opere del Pompidou e sui grandi nomi della storia dell'arte. 

Breve biografia di Arman (Nizza 1928 – New York 2005)
Arman (Arman Pierre Fernandez) è un pittore e scultore francese, che Inizia a interessarsi agli oggetti da bambino. 

«Da sempre - diceva - provo una grande passione per gli oggetti  […]. Oggi mi interesso soprattutto agli oggetti che, troppo spesso, sono già stati buttati via o utilizzati pochissimo. È fra questi scarti che trovo la materia prima per le mie creazioni. Svelare i misteri, la poesia degli oggetti  è il centro del mio lavoro».  
Infatti, fin da piccolo, Arman è circondato dagli oggetti. Sua nonna colleziona bottoni, suo padre è antiquario e rigattiere. 

Adora i timbri di ogni tipo, con le cifre, le lettere, i motivi più svariati: li utilizzerà più tardi per creare i suoi sigilli.
Da giovane Arman fa judo e a un certo punto riflette se diventare professionista.  È molto abile anche nel gioco del "Go" che gli permette di approfondire strategia e azione. 

Nelle sue opere riutilizzerà queste esperienze. Adulto, Arman diventa artista. Colleziona oggetti nuovi o usati, li ammucchia/ammassa/rac-coglie/raggruppa per realizzare le sue accumulazioni.

Per le sue "Colères" rompe mobili, televisori, strumenti musicali grazie alla sua forza di judoka. Senza alcuna pietà taglia e riassembla l'oggetto a modo suo nella serie "Coupes". Ciò che lo appassiona innanzitutto sono gli innumerevoli modi di trasformare un oggetto per scoprirlo sotto una nuova luce.

Il Museo in erba è stato inaugurato nel 2000 a Bellinzona e si è trasferito a Lugano nel 2016. Nato come prima antenna estera del Musée en Herbe di Parigi è ora autonomo e aperto a collaborazioni svizzere ed europee. 
È un museo diverso, uno spazio didattico dove si presentano esposizioni concepite per i bambini attraverso una pedagogia originale basata sul gioco e sull'umorismo. 
Unico nel suo genere in Ticino, seguito con attenzione anche dalla stampa italiana, è stato visitato da più di 133'000 bambini e ragazzi divertiti ed entusiasti delle loro scoperte. 
Stimolando la loro fantasia, coinvolgendoli emotivamente nel momento della scoperta e attivamente nell'atelier, il Museo in erba dà loro delle "chiavi" per avvicinarsi con attenzione diversa alla cultura, in particolare alle opere d'arte conservate nei musei. 
Il Museo in erba è inoltre riconosciuto dall'Associazione dei Musei Svizzeri e ha ricevuto il Premio Coop Cultura 2001 per l'originalità dell'iniziativa.



Orari del Museo in erba:  Lunedì-Venerdì: 8.30 – 11.45 / 13.15 – 16.30 
Sabato, domenica e vacanze di Natale: 14.00 – 17.00
Apertura straordinaria: 6 gennaio: 14.00 – 17.00.
Entrata Fr. 5.- 
Programma atelier e informazioni sulle attività del Museo in erba: 
tel: 0918355254  

Il Museo in erba, Riva Caccia 1a, CH – 6900 Lugano

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mercoledì 1 novembre 2017

Arte. Le mostre da vedere al MASI e allo Spazio -1 a Lugano | Il mito dell’India, l’universo creativo di Wolfgang Laib e un accostamento inconsueto tra due “Swiss American Artists”


Le mostre da vedere al MASI e allo Spazio -1 a Lugano 

Il mito dell'India, l'universo creativo di Wolfgang Laib e un accostamento inconsueto
tra due "Swiss American Artists" sono le proposte del MASI, nella sua sede principale al LAC Lugano Arte e Cultura e dello Spazio -1. Collezione Giancarlo e Danna Olgiati 



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 L. Ontani_Krishna, 1978_Collezione Fabio-Sargentini
SULLE VIE DELL'ILLUMINAZIONE
Il mito dell'India nella cultura occidentale 1808-2017

Fino al 21 gennaio 2018 il MASI dedica una grande mostra all'India e all'influenza da essa esercitata sulla cultura e l'arte occidentale nelle sue diverse espressioni. "Sulle vie dell'illuminazione. Il mito dell'India nella cultura occidentale 1808-2017" offre uno sguardo ampio e diversificato sul modo in cui, dall'inizio dell'Ottocento a oggi, la realtà indiana – con le sue tradizioni, religioni, paesaggi, culture e forme artistiche – ha affascinato e influenzato in maniera crescente il mondo artistico e culturale occidentale.

Il percorso espositivo, esteso sui due piani del Museo, declina il tema portante della mostra attraverso 400 opere e una molteplicità di materiali, mettendo in luce la profonda influenza che l'India ha esercitato sull'arte e sulla cultura occidentale negli ultimi due secoli: dalle riflessioni sull'induismo e sul buddismo di Schopenhauer, cui si rifarà negli anni a venire anche la letteratura di Herman Hesse, divenuta un riferimento per intere generazioni con Siddhartha, alle analisi antropologiche di Carl Gustav Jung; dai romanzi popolari di Kipling ed Emilio Salgari, al cinema di Rossellini e Pasolini. E poi ancora i Beatles che contribuirono a rendere l'India di moda tra la gioventù occidentale, come testimonia il connubio tra musica, spiritualità orientale e sperimentazione psichedelica della controcultura giovanile tra gli anni Sessanta e Settanta. Senza dimenticare, infine, gli scatti "indiani" di Henri Cartier-Bresson e di Werner Bischof, la città ideale immaginata a Chandigarh da Le Corbusier e i tanti artisti che negli ultimi decenni hanno tratto ispirazione e influenze dal subcontinente indiano: da Robert Rauschenberg a Frank Stella, da Richard Long a Luigi Ontani da Francesco Clemente ad Anselm Kiefer, per citarne solo alcuni.

La mostra rientra nell'ambito del progetto Focus India, un progetto trasversale fra arti visive, musica, danza, cinema e tanti appuntamenti dedicati ai molteplici aspetti della cultura indiana. 

Fino al 21 gennaio 2018, LAC
A cura di Elio Schenini, MASI
Con il patrocinio di Ambasciata indiana in Svizzera

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Wolfgang Laib, MASI Lugano 2017 - Photo Hartmut NägeleSono un nuovo Blocco di testo, pronto per il tuo contenuto

WOLFGANG LAIB 

Prosegue fino al 7 gennaio 2018 l'importante mostra monografica dedicata a Wolfgang Laib, artista tedesco la cui opera si distingue nel panorama artistico contemporaneo per essenzialità, chiarezza e profondità di pensiero. Il progetto espositivo, elaborato in stretta collaborazione con l'artista, raccoglie 50 opere tra sculture, fotografie, disegni e installazioni che esplorano tutti gli ambiti del suo universo creativo.

La mostra si apre dando spazio a disegni e fotografie, delineando immediatamente il singolare vocabolario artistico di Laib, capace di coniugare con armonia e semplicità una profonda conoscenza di culture e religioni orientali con un'altrettanto intima riflessione sulle le radici del patrimonio culturale occidentale.
Le fotografie realizzate da Laib durante i suoi viaggi in Europa e in Asia compongono un repertorio di forme che prende nuova vita nei suoi essenziali disegni a pastello.  A loro volta i motivi che popolano le opere su carta riecheggiano e si amplificano nelle sculture e installazioni che completano il percorso espositivo, secondo un principio di circolarità e ripetizione paradigmatico dell'opera dell'artista.

Fino al 7 gennaio 2018, LAC
A cura di Marco Franciolli, direttore MASI
In collaborazione con Francesca Bernasconi, MASI

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Collezione Olgiati Bernasconi-Bove Two Swiss American Artists, Installation View - Foto Studio Pagi


LIVIO BERNASCONI / CAROL BOVE
Two Swiss American Artists

Fino al 10 dicembre 2017, lo Spazio -1, parte del circuito museale del MASI, propone un inconsueto accostamento tra due artisti di diverse generazioni: il pittore ticinese Livio Bernasconi (Muralto, 1932) e la scultrice statunitense Carol Bove (Ginevra, 1971). 

Inoltre, come ogni anno, lo Spazio -1 presenta un nuovo allestimento della Collezione Olgiati con l'obiettivo di mettere in relazione fra loro opere dell'avanguardia storica e di quella contemporanea acquisite in momenti diversi.

Livio Bernasconi e Carol Bove devono la loro identità artistica agli scambi e alle contaminazioni tra la cultura svizzera e quella americana. La scultrice statunitense Carole Bove quest'anno rappresenta la Svizzera alla Biennale di Venezia. 

Livio Bernasconi, formatosi in Ticino e in Italia, ha risieduto negli Stati Uniti a metà degli anni Sessanta, un soggiorno che ha prodotto un rigoroso e prolifico confronto tra la sua formazione europea, nell'ambito dell'informale, il Pop americano e l'espressionismo astratto. 

La dimensione pittorica di Bernasconi e l'universo plastico di Bove – pur nella differenza dei mezzi adottati e dell'attitudine intellettuale – sono caratterizzati dal linguaggio dell'astrazione arricchito da una grande vivacità cromatica.

Fino al 10 dicembre 2017, Spazio -1
Un progetto di Danna Olgiati
Organizzazione Bettina Della Casa, MASI 




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