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martedì 12 settembre 2017

Venerdì 6 ottobre ore 18.30 | Palazzo Velli Expo, Roma


Melker Garay
Pensare il non-pensato. Ciò a cui il pensiero non può arrivare


Inaugura venerdì 6 ottobre a Palazzo Velli Expo la prima personale italiana di Melker Garay intitolata Pensare il non-pensato. Ciò a cui il pensiero non può arrivare: quindici tele della serie Monokrom, esposte già a Norrköping e a Mosca, e che voleranno a New York dopo l’esperienza romana. 
In Garay, scrittore cileno naturalizzato svedese, accostatosi alla pittura nel 2013, immagine e parola non possono scindersi: l’una accompagna e completa l’altra, ne arricchisce il senso. Non a caso molte opere sono associate a brani estratti dalle sue raccolte di storie, da romanzi o da riflessioni scaturite dalla pratica artistica. Entrambi mettono a fuoco il dilemma, il paradosso, il dubbio. Il vuoto esistenziale che il gesto della creazione intende colmare.

Sono sette i libri pubblicati, la maggior parte dei quali tradotti in inglese, spagnolo e russo, mentre per l’inverno verranno dati alle stampe in Italia “Lo Spaventapasseri - racconti crepuscolari” e “Il ratto e altri racconti crudeli. Atti a sondare problematiche filosofiche, teologiche e il dualismo vita-morte, presentano una lingua scarna, essenziale, talvolta ironica, e mettono in scena un meccanismo enigmatico-interrogativo attraverso cui setacciare ogni pretesa di verità. Stessi dispositivi sui quali si fondano i quadri. «La pittura è per me la parola impossibile da esprimere in un testo scritto», spiega l’autore, che prosegue: «Si tratta di resistere e di dubitare di ciò che è già scontato, certo, ovvio»; «Un lavoro ha una molteplicità di transiti, sia piccoli che grandi, sia visibili che invisibili, sia consentiti che proibiti. Io intendo un lavoro-travaglio dove ogni emancipazione – sia fisica che psichica – sia, a diversi gradi, dolorosa».
Il titolo della serie, Monokrom, è indicativo, ma l’intera mostra non si esaurisce nella ripetizione del colore unico. Nelle prime tele (2013-14) sperimenta un astrattismo concitato: i toni si accumulano e si fanno stridenti e squillanti; oppure si sovrappongono gli uni agli altri dando vita a pattern geometrici, di trama e ordito, o a movimenti di superficie come mare in tempesta. Nella seconda parte (2015-16), più materica, in cui possono comparire inserti tridimensionali, vi è un effetto magmatico, di cristallizzazione della forma; agglomerato primordiale di senso che dal piano sembra tentare di affrancarsi. Analizzandone le opere Ida Thunström ha parlato di zen e di influenza di questa tradizione. Man mano cominciano ad apparire delle sagome, e siamo di fronte all’ultimo nucleo figurativo, recente. Autoritratti involontari, pappagalli, fiori, galli, e accenni di volti; il tumulto dei colori ricorda i lavori iniziali: il ciclo che ha percorso in tre anni si è chiuso.

Melker Garay è nato da padre svedese a da madre cilena in Cile (Tocopilla) nel 1966. Nel 1970 la famiglia si trasferisce in Svezia, a Norrköping, che da allora è diventata la sua città. Come scrittore ha pubblicato racconti e romanzi, di cui uno, “mcv”, può definirsi come una forma di arte concettuale. La sua letteratura affronta i grandi argomenti e le grandi questioni esistenziali e religiose del mondo contemporaneo. Alcuni racconti sono diventati cortometraggi e hanno partecipato a festival internazionali, non ultimo il Festival del cinema di Göteborg e il Berlinalen. “Kinski and Death” ha anche avuto una trasposizione teatrale. Ha di recente fondato il magazine Opulens.se. La prima mostra personale è del 2014; l’ultima si è tenuta a Mosca nella primavera 2017 presso Central House of Artists.

Info:
Melker Garay | Pensare il non-pensato. Ciò a cui il pensiero non può arrivare

Mostra personale di pittura di Melker Garay

Inaugurazione: venerdì 6 ottobre ore 18.30

7 - 20 ottobre 2017
Dal lunedì al sabato ore 11.00-19.00

Palazzo Velli Expo

Piazza Sant’Egidio 10, 00153 Roma (Trastevere)
Ingresso gratuito

Contatti: +39 06.877.89758 | box11studio@gmail.com | info@palazzovelli.it

lunedì 28 agosto 2017

Mostra 1 settembre Essenze di Tiziana Mele Lecce

Mostra "Essenze" 
di Tiziana Mele
1/10 settembre 2017
Conservatorio Sant'Anna
Via Giuseppe Libertini  Lecce

ingresso libero


I ricordi sono boccioli che mi fioriscono addosso,
quando innaffio il passato con il mio fiato.
Michelangelo Cammarata

Si apre venerdì 1 settembre alle ore 19,00 la mostra di Tiziana Mele "Essenze" con il Patrocinio del Comune di Lecce. Introduce Ambra Biscuso.

Un percorso sensoriale che si snoda nelle quattro stanze del Conservatorio Sant'Anna di Lecce, e narra una storia, la sua storia, forse, in un continuo alternarsi di presente e ricordi: un'introspezione malinconica, profonda, a tratti dolorosa, un'altalena di emozioni in cui il punto di partenza è l'aspettativa e il punto d'arrivo la speranza, un ritornare indietro per poter andare avanti.

È possibile raccontare la propria vita, attraverso le "essenze" e le "assenze" che ci hanno accompagnato e ne hanno caratterizzato i momenti salienti?  

"Ma quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'edificio immenso del ricordo". 

Marcel Proust 



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Londra in Arte 2017. Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea

Dal 9 al 15 settembre 2017  Presso Birla Art Gallery, Londra      

Curata dal critico e storico dell'arte Sabrina Falzone, la mostra espone la migliore arte contemporanea europea dalla scultura alla fotografia e alla nuova ricerca pittorica.  

Comprende opere di Art Nou, Cinta Agell, Esther Arnuelos, Montse B. Cavedo, Susana Baldis, Vincenzo Bartoli, Carmen Berges, Giorgio Buccolini in arte G.B., Magdalena Florica, Heber L. Gil, Fina Giménez-Checa, Clara Gràcia, Günther K, Krisma, Higuera, Stefano Iosca, Luca Marchetti L M Art, Moirym, Nietto, Daniela Rancati, Roberto Re, Eva Rossi-Kivimaki, Julio Saldaña Manero, Antonio Salinari, Ana Solanas, Georgeta Stefanescu, Franco Trevisan, Andrés Vijande, Gaetano Zaccareo in arte Zag.     

Info:  Vernissage: sabato 9 settembre dalle 17:00 alle 19:00  Indirizzo: 4a Castletown Road, London W14 9HE     

Orari di apertura:   domenica 12:00-18:00, dal lunedì al giovedì 16:00-19:00, venerdì 12:00-15:00  

Ingresso libero


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martedì 22 agosto 2017

A Collecchio (PR) inaugura la nuova mostra del pittore Claudio Cesari



Torna con il consueto appuntamento annuale all'interno del “Settembre Collecchiese” l’esposizione del pittore Claudio Cesari da sabato 2 settembre 2017 alle ore 21.00 negli spazi dell'ex prosciuttificio di via Verdi 9 a Collecchio (PR). 

Il titolo “…e sotto il Maestrale urla e biancheggia il mar…” tratto dalla nota poesia del Carducci, rimanda al tema che caratterizza in prevalenza le oltre settanta opere esposte tra acquerelli, dipinti a smalto e in acrilico su tela e tavola, la maggior parte delle quali inedite


In questa nuova produzione Cesari accantona i colori vivaci per dare spazio alle nuance più scure, alle ombre, alle rifrazioni, ai colori cupi. E si scopre un Cesari introspettivo, a tratti irrequieto e turbato, come il mare in burrasca che ha ispirato questa nuova produzione, ma anche placido, carezzevole e sereno, come il mare al tramonto frequentato da stormi di gabbiani. 


Il tema dell’acqua non è nuovo per Cesari, ma il contesto cambia, passando dai paesaggi fluviali, in particolare del fiume Taro, agli orizzonti marini delle Cinque Terre, di Lerici, Bonassola e Tellaro. 

E' un artista che riesce a trasporre nelle sue opere un mosaico di stati d’animo anche contrastanti fra loro, partendo dalla natura e da momenti di vita vissuta che segnano lo scorrere del tempo. 

Le opere sono raccolte in un catalogo a colori che comprende i contributi dell'On. Giuseppe Romanini, del critico Marzio Dall'Acqua, del Presidente del Circolo “Il Colle” Daniele Ferrari, del Sindaco Paolo Bianchi e dell'Assessore alla Cultura Michela Zanetti

Introdurrà la serata la “Corale Collecchiese Mario Dellapina”, con brani musicali che ripercorrono alcuni secoli a partire dal ‘500 e seguirà al termine della visita un momento conviviale. 

La mostra, patrocinata dal Comune di Collecchio e dalla Provincia di Parma, è organizzata dal Circolo ricreativo culturale e sportivo “Il Colle” e rimarrà allestita fino al 24 settembre 2017 il venerdì, sabato e domenica e nei giorni di sagra 18 e 19 settembre con orario 16.00 - 19.30. Ingresso libero.

giovedì 17 agosto 2017

Inaugura domani 18 agosto la mostra SEGRETISSIMO JACONO > In occasione del Festival del Giallo VENTIMILARIGHESOTTOIMARI inGIALLO > 18 - 31 agosto 2017 > Galleria Expo-Ex, Senigallia (AN)


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VENTIMILARIGHESOTTOIMARI
inGIALLO

 presenta la mostra

Segretissimo Jacono

A cura della Fondazione Rosellini per la letteratura popolare

18 - 31 agosto 2017

Galleria Expo-Ex, Senigallia (AN)

Inaugurazione 18 agosto 2017 ore 18

Inaugura domani 18 agosto la mostra Segretissimo Jacono curata dalla Fondazione Rosellini per la letteratura popolare in occasione del festival del giallo VENTIMILARIGHESOTTOIMARI inGIALLO. Saranno esposte circa quaranta illustrazioni e le corrispondenti copertine nate dall'ingegno e dalla mano di Carlo Jacono e realizzate per Segretissimo, collana di romanzi dedicati allo spionaggio e al thriller edita dalla Arnoldo Mondadori Editore.
Carlo Jacono (1929 – 2000) è stato uno degli illustratori più importanti del panorama dell'editoria italiana a partire dagli anni '50, plasmando l'immaginario popolare dell'Italia del dopo guerra con le sue opere e la sua creatività. In cinquanta anni di attività ha realizzato 6540 tavole, dipinto 300 quadri, le sue opere sono state esposte in numerosissime mostre d'arte ottenendo riconoscimenti e premi e ha collaborato con le più importanti case editrici italiane ed europee.

Nel 1950 Alberto Tedeschi, primo direttore del Giallo Mondadori, affida a Carlo Jacono la realizzazione delle copertine della collana a cui l'illustratore lavora fino al 1986 producendo più di 3000 immagini, sue sono anche le prime 100 copertine del settimanale di fantascienza Urania. È nel 1961 che inizia la sua collaborazione con il settimanale di spionaggio Segretissimo per cui realizza le copertine di tutta la seconda serie.

La mostra Segretissimo Jacono rappresenta quindi un prezioso tassello nell'ambito di VENTIMILARIGHESOTTOIMARI inGIALLO - manifestazione organizzata dal Comune di Senigallia in collaborazione con la Fondazione Rosellini per la letteratura popolare e la libreria Iobook di Senigallia - perché Carlo Jacono è stato un prodigioso creatore di immagini, oscillanti tra realtà e fantasia, un artista padrone della forma che è riuscito a suggestionare il pubblico, soprattutto quello dei "giallisti".

L'esposizione vuole far emergere l'originalità e la bravura dell'"artista" Jacono, conosciuto anche con lo pseudonimo di Uomo del cerchio, per la grafica di impaginazione di molte sue copertine che combinavano in un perfetto equilibrio preparazione, esperienza e fantasia, condite da doti istintive.

I libri sono fatti di parole e Jacono è riuscito a trasformare quelle parole in immagini, coinvolgendo il lettore nella trama del racconto ancora prima di aver letto il romanzo e dando un volto a tanti personaggi. In quegli anni l'autore scriveva ancora a macchina e l'illustratore non aveva Photoshop, ma Carlo Jacono riusciva a comunicare la visione di un mondo che in TV si vedeva solo in bianco e nero e che invece attraverso le sue opere appariva vivido e potente. Con una padronanza del colore da vero pittore riusciva a creare un capolavoro alla settimana, tanto che l'iconografia di Jacono diventa l'elemento distintivo dei Gialli Mondadori, facendo di lui l'illustratore simbolo della giallistica italiana che con le sue copertine ha segnato un'epoca.



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mercoledì 16 agosto 2017

Salerno / MARCEL DUCHAMP 1887 - Area di Confine Porta Duchamp

SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
PAVILION  LAUTANIA  VIRTUAL  VALLEY  / 1887 - Kurt Schwitters & Marcel Duchamp “UNIVERSI  POSSIBILI / Verso La Globalità Intelligente”  a cura di  Giovanni Bonanno. 

Dal 6 maggio 2017 al 26 novembre 2017

Due proposte  internazionali presentate in contemporanea con la 57th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2017. 
     
MARCEL  DUCHAMP  / 1887 – Area di Confine  Porta Duchamp
Mostra collettiva internazionale  dedicata  a  Marcel Duchamp
a cura di Giovanni  Bonanno / Secondo  evento  contemporaneo ed indipendente  progettato in concomitanza con la 57th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2017
Dal 28 agosto al 26 novembre 2017
Inaugurazione:  lunedì  28 agosto  2017,  ore 18.00
Ophen Virtual Art Gallery, Via S. Calenda, 105/D – Salerno Tel/Fax 089 5648159
e-mail:  bongiani@alice.it   
Web Gallery:
http://www.collezionebongianiartmuseum.it
Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00 

Per i 130 anni dalla nascita  di  Marcel Duchamp (Blainville-Crevon, 28 luglio 1887 – Neuilly-sur-Seine, 2 ottobre 1968), lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery in occasione della 57° Biennale di Venezia 2017, intende dedicare l’attenzione come evento indipendente e contemporaneo presso il “Pavilion  Lautania  Virtual  Valley”   a Marcel Duchamp e Kurt Schwitters    che riassumono compiutamente il concetto  di   indagine intesa come il luogo privilegiato per rilevare i sogni e le utopie che nella dimensione metafisica e mentale suggeriscono  mondi e immaginari collettivi.  Nell’assemblage tridimensionale “Etant Donnés” Duchamp lavora in gran segreto nell'ultimo ventennio della sua vita. Nel 1968, al momento di lasciare New York per andare a trascorrere l'estate in Europa, il lavoro è ormai ultimato e Marcel prima di morire si preoccupa di organizzare la sua presentazione finale preparando un manuale di istruzioni per il montaggio della costruzione, accludendo fotografie, note e un modellino in scala. L’opera  ancora assai poco conosciuta nasce nel bisogno  di porsi al di là, di definire  e mettere in forma totale una possibile estensione dell’altro, nella  necessità  ulteriore di metabolizzare la  realtà. Un’invenzione giocata a tutto campo su  proiezioni di frammenti e“universi possibili”, tra la libertà della creazione e la globalità intelligente del fare arte. In questa   seconda collettiva internazionale sono presenti 72 opere di altrettanti importanti artisti  che hanno voluto  condividere  tale proposta come artisti di frontiera  a margine  di un  possibile confine e spartiacque al  sistema omologato  dell’arte ufficiale. 

Artisti: 
Marcel Duchamp, Francia I Ruggero Maggi, Italia I John M. Bennett, Usa I Luisa Bergamini, Italia I Vittore Baroni, Italia I Fernanda Fedi, Italia I Emilio  Morandi, Italia I Pier Roberto Bassi, Italia I Mauro Molinari, Italia I Rosa Gravino, Argentina I Leonor Arnao, Argentina I Linda Paoli,  Italia I  Lancillotto  Bellini, Italia I Anna Boschi, Italia I Stathis Chrissicopulos, Grecia I Rosalie Gancie,  Usa I Daniele  Virgilio, Italia I Antonio  De Marchi Gherini, Italia I Claudio Grandinetti, Italia I  Carmela Corsitto,  Italia I Alfonso  Caccavale, Italia I Maya Lopez Muro, Italia I Franco Altobelli, Italia I Lucia Spagnuolo,  Italia I Clemente Padin, Uruguay I Renata e Giovanni Strada, Italia I Willemien Visser, Germania I Bruno Cassaglia, Italia I Lamberto Caravita, Italia I C. Mehrl  Bennett, Usa I Borderline Grafix, Usa I Daniel  Daligand,  Francia I Carlo Iacomucci, Italia I Mabi Col, Italia I Guido Capuano, Italia I Francesco Aprile, Italia I Gino Gini, Italia I Pascal Lenoir, Francia  I Adolfina De Stefani, Italia I Carl Baker,  Canada I Virginia Milici, Italia I Oronzo Liuzzi, Italia I Giovanni Bonanno,  Italia I Marcello  Diotallevi,  Italia I Donjon Evans, Usa Maria Josè Silva - MIZE', Portugal Laura Agostini,  Italia I David Drum, Usa I Lilian Pacheco, Brasile I Antonio Sassu, Italia I Jacob de Chirico, Italia I Cesar Reglero Campos, Spagna I Domenico Severino, Italia I Roberto Scala, Italia I Angela Caporaso, Italia I Claudio Romeo, Italia I Cinzia Farina, Italia I Marina  Salmaso, Danimarca I Maribel Martinez, Argentina I Rosanna Veronesi, Italia I Remy  Penard, Francia I Fulgor C. Silvi,  Italia I Mighel  Jimenez, Spagna I Ramona Palmisani, Italia I G. Franco  Brambati, Italia I Rossana Bucci, Italia I Rolando  Zucchini, Italia I Cecilia Bossi, Italia I Maria Teresa Cazzaro, Italia I Mauro Dal Fior, Italia I Joey  Patrickt, Usa  I Josè Luis Alcalde Soberanes, Mexico.


BIOGRAFIA 
MARCEL DUCHAMP (1887-1968) Biografia Henri-Robert-Marcel Duchamp nasce il 28 luglio 1887 nei pressi di Blainville, in Francia. Nel 1904 frequenta i corsi di pittura all'Académie Julian fino al 1905. Le sue prime opere sono di stile postimpressionista. Espone per la prima volta nel 1909 al Salon des Indépendants e al Salon d'Automne di Parigi. I suoi dipinti del 1911, in stretto rapporto con il cubismo, tendono tuttavia a rappresentare immagini successive di un corpo in movimento. Nel 1912 dipinge la versione definitiva di Nudo che scende le scale: l'opera viene esposta al Salon de la Section d'Or dello stesso anno e in seguito, nel 1913, all'Armory Show di New York, dove susciterà grande scalpore. Le idee iconoclastiche e radicali di Duchamp precorrono la nascita del movimento Dada, che avverrà a Zurigo nel 1916. Dal 1913, abbandonati la pittura e il disegno tradizionali, si dedica a forme d'arte sperimentali elaborando disegni meccanici, studi e annotazioni che verranno inclusi nella sua grande opera degli anni 1915-23, La sposa messa a nudo dai suoi scapoli, anche. Nel 1914 realizza i primi “readymade” (oggetti di uso comune, a volte modificati, presentati come opere d'arte) destinati ad avere effetti rivoluzionari per molti pittori e scultori. Nel 1915 Duchamp soggiorna per la prima volta a New York. Dalla metà degli anni '30 collabora con i surrealisti e partecipa alle loro mostre. Si stabilisce in modo definitivo a New York nel 1942 e diviene cittadino statunitense nel 1955. Negli anni '40 è in contatto con i surrealisti emigrati a New York e con essi espone varie volte. Nel 1946 comincia a realizzare Etant donnés, un grande assemblage al quale lavorerà segretamente per i successivi vent'anni. Muore a Neuilly-sur-Seine, nei pressi di Parigi, il 2 ottobre 1968. 

domenica 13 agosto 2017

L'accordo quadro in mostra a Palazzo Moretti

A Palazzo Moretti l'accordo quadro di Moroni e Zabo
Dialoghi probabili tra materia e scelta etica

Perugia 13 agosto _ L'inquadramento della materia diventa il pretesto per un confronto bipersonale tra i giovani artisti Filippo Moroni e Medina Zabo, in mostra a Palazzo Moretti di Pozzuolo Umbro dal 19 agosto al 9 settembre con "L'accordo quadro si usa solo per le manutenzioni".
La mostra è promossa dall'Associazione Franco Rasetti: alla figura del fisico di natali umbri si relaziona con due nuove installazioni site specific che imbastiscono una riflessione sulla distanza tra opportunità e conseguenza, etica e procedura nella società moderna millesimata.
Il titolo - "L'accordo quadro si usa solo per le manutenzioni" –  è un invito a prendere come pretesto la serialità e la ripetitività di categorie in cui può cadere lo sguardo dell'Arte e sull'Arte, e per suo opposto, la circoscrizione in una superficie fisica o concettuale ermetica e autoreferenziale.
L'accordo quadro, a cui si ispira il titolo, parafrasando il recente articolo di un giornale economico, permette infatti di individuare con procedura compiuta l'operatore a cui affidare l'esecuzione di interventi determinabili.  Così gli annessi di Palazzo Moretti, in quel fascino di attesa e di un tempo sospeso, si fanno materia per questo progetto.
L'idea della bipersonale di Filippo Moroni e Medina Zabo nasce infatti sulla scia di esperienze espositive dalla forte personalitá , maturate all'interno del percorso accademico quali Opera Prima, che si è dipanata per le principali sedi museali del circuito Sistema Museo in collaborazione con partners istituzionali, e le due edizioni di Segnali, interessante contesto internazionale di arti, performance e audiovisivi promosso dal Conservatorio di Musica di Perugia "Francesco Morlacchi", l'Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci", la Fonoteca Oreste Trotta e Regione Umbria. A suggellare l'idea dell'evento espositivo a Palazzo Moretti è stata l'esperienza nello studio tuderte dell'artista Beverly Pepper per il restauro di una maquette: dalla memoria del ferro è scaturita l'urgenza e la sfida di un discorso sul processo di vita della materia da poetiche e scelte formali diverse, attraverso il pensiero dell'uomo, prima ancora che per sua mano.
Inaugurazione
Sabato 19 agosto 2017 ore 18
Palazzo Moretti
Via T.C. Fioretti 25
Pozzuolo Umbro - Perugia


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Dal 19 agosto al 9 settembre 2017
Orari dal martedi alla domenica 10-12, 17-19
Lunedi chiuso.

Biografie
Medina Zabo
Nome d'arte di Serena Duchini Zullo, nata ad Arezzo, ha conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con una tesi in Semiotica presso l'Università degli Studi di Perugia, successivamente si è specializzata in Comunicazione web presso lo IED Istituto Europeo di Design a Roma, ha lavorato come giornalista e reporter per testate giornalistiche ed emittenti televisive regionali e web, attualmente frequenta il secondo anno del corso di Pittura curato da Lucilla Ragni presso l'Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci",  insignita della borsa di studio Chen Ming. Performer per Andreco (Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato), Eliza Soroga (11th Art Prize Laguna, Venezia) e per Aram Bartholl (57th  Biennale Internazionale d'Arte, Venezia), ha esposto per Anopticon_ Panopticon  (Trebisonda, Centro per l'Arte Contemporanea Perugia, 2016), Opera Prima (Pinacoteca di Spello, 2016 a cura di Sistema Museo Regione Umbria e Aba), menzione speciale per il Premio Magò (a cura di Soms e Comune di Magione, 2016) menzione speciale per Premio Nazionale Artistico Antonio Ranocchia (Museo Dinamico del Laterizio, Marsciano, 2017) finalista VII  Biennale ArteInsieme cultura e culture senza barriere- Mimmo Paladino e i giovani artisti (Mole Vanvitelliana, Ancona, 2017 a cura di Museo Tattile Omero Mibact e Tactus Centro per le Arti Contemporanee), finalista Biennale d'Arte Contemporanea Premio Shingle22J (Forte Sangallo, Nettuno 2017).
Nella risposta femminina dell'argilla e della cera ricerca storie segrete del legno e di materiali tossici come lana di vetro, piombo, resina, formalina, metalli ossidati. Che possano comunicare insieme, senza sapere cosa si diranno.

Filippo Moroni
Nasce a Castiglione del Lago il 17 aprile del 1996, fin da sempre ha espresso un innato desiderio Nel disegno che ben presto lo porterà ad iscriversi al Liceo Artistico Bernardino di Betto di Perugia. Prosegue gli studi presso l'Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci dove ha la possibilità di conoscere molti artisti di rilievo. Espone in Segnali 2017 arti audiovisive e performance Temporary Academy, (Perugia promosso da ABA e Regione Umbria), vince con la sua proposta per il Progetto di riqualifica del sottopasso di via Ugo Foscolo promosso dal Comune di Montefalco in collaborazione con Sistema Museo. Collabora con lo staff artistico presso lo studio di Beverly Pepper per la realizzazione di un opera che la stessa dona all'Accademia di Perugia. Grande risonanza ha ricevuto il progetto Opera Prima realizzato in cooperazione di forze come Sistema Museo - Aba - Conservatorio Musicale "Francesco Morlacchi", patrocinato dalla Regione Umbria e Assessorato ai Beni e alle attività culturali Regione Umbria, dove viene esposto la propria opera "Il cadavere del Maestro" presso il Museo Città di Cannara. Tempo, materia, entropia, caducità, sono le caratteristiche che fanno parte della sua ricerca artistica. Lamiere di ferro che diventano supporto per un parassita irrefrenabile, la ruggine. Essa si prende tutto lo spazio possibile sulla superficie sovrastando tutto quello che trova sul suo cammino annichilendolo e trasformandolo semplicemente in altro. La vernice che si poggia sulla lamiera diventa  così parte integrante di un tutt'uno lasciato al suo destino. Un relitto lasciato al tempo nel bel mezzo di una guerra tra artificio umano e natura. 
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