A poco più di tre anni dalla prima edizione, la collettiva d'arte contemporanea "At Full Blast – A tutto spiano" curata da Massimo Nardi torna in scena ambiziosamente, valicando gli originari confini dell'area metropolitana barese.
Ricco il programma di eventi, triplice la location, unico l'obiettivo: valorizzare luoghi, territori e comunità locali promuovendo cultura e turismo.
Laterza, Marina di Ginosa e Matera sono le tappe di un articolato percorso espositivo che vede protagoniste produzioni artistiche contemporanee di indubbio profilo in spazi storici e contesti da riscoprire.
Forme, spazi, elementi, segni, risonanze, frammenti. Tutti rigorosamente "narrati" dall'elegante curatèla quali singoli frames di un unico tessuto emozionale. Ed è proprio qui, appunto, che si staglia la cifra distintiva - non solo estetica – della mostra curata da Nardi. Pittura, scultura, installazioni, performance, nuove arti visive.
I lavori in mostra non fanno sconti: richiedono una relazione, una (de)codifica, impongono un ruolo attivo da parte dello spettatore, pretendono un'interazione persistente fra produttore e fruitore di senso.
Il bisogno inoltre, anzi l'urgenza, di un rapporto diretto con la dimensione fisica (quasi una compenetrazione con lo spazio reale e con quei "luoghi" – per dirla con Augé – intrisi di elementi identitari, storici e culturali) segna profondamente l'etica e l'estetica di un linguaggio mai esclusivamente rappresentativo ma sempre marcatamente evocativo.
Inevitabile il riferimento al binomio concettuale deterritorializzazione/riterritorializzazione ed alle complesse, ma epistemologicamente sempre efficaci, analisi di Deleuze e Guattari.
Ineludibile il richiamo alla ricca narrativa scientifica esistente sugli articolati rapporti fra mutamenti tecnologici, territori ed espressioni artistiche e culturali. Probabilmente, è proprio in questo solco, in questa riflessione, che questa collettiva cerca (e trova pienamente) il proprio senso, la propria unicità.
Le opere selezionate, infatti, parlano a chi le guarda e spianano il campo ad un'introspezione mai banale, spesso inattesa, dichiaratamente dialettica: passato e presente, ombre e luci, pesantezza e lievità, materialità e spiritualità, quali poli di una dualità intrinseca alla complessità dell'agire umano, svelano il disorientamento sempre più caratterizzante la nostra contemporaneità.
A dispetto di una falsa parcellizzazione, "At Full Blast" apre, dunque, il sipario in un atto unico e richiama in scena, in primo piano, la sensibilità e l'emotività dell'osservatore attivando, sin dal primo incontro, quel sofisticato complesso di relazioni che si instaura, attorno all'opera, fra autore, oggetto e campo della rappresentazione.
Dettagli, espansioni, torsioni, stupore, memoria, segni di discontinuità spaziali e stilistiche che evocano discontinuità nel tempo ma che – paradossalmente – riescono a restituire efficacemente il senso del contesto storico-sociale e la misura della complessità in cui siamo chiamati a vivere.
L'arte contemporanea - è sempre più evidente - seduce inevitabilmente chi sa interpretare le metamorfosi del reale. Anche "At Full Blast" non sfugge a questa regola: è un caleidoscopio di linguaggi, forme espressive e sensoriali che sanno offrire spunti diversi a ciascun visitatore.
E' l'incantesimo inaspettato ed inimmaginabile (differente per ognuno ed in questo senso postmoderno) che ci dimostra, passo dopo passo, opera dopo opera, quanto – anche nell'era dei social e dei digital devices - la bellezza dell'arte senza limiti e dei luoghi ricchi di storia ed identità sappiano sorprenderci ancora. A tutto spiano. Maurizio Brunialti – Sociologo
Inaugurazione prima tappa a Laterza il 17 giugno 2017 alle ore 19.30
Laterza - Matera - Marina di Ginosa
giugno - luglio – Agosto
collaboratori del progetto
Maurizio Brunialti
Antonio Giannini
Amalia Di Lanno
Letizia Gatti
Edi Media &;Messaggi Edizioni
Pino Coce
Max Mallardi
Mimma Stano
Angelo Moro
Lorenzo Antinora
Carmen De Stasio
Nicola Zilio
Tommaso Bradascio
Si ringrazia
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Matera 2019 Capitale Europea della Cultura
Comune di Laterza
Comune di Matera
Marina di Ginosa - Comune di Ginosa
Molino Mongermino
Chiave di volta
BCC Marina di Ginosa
artisti
EZIA MITOLO FRANCO ALTOBELLI BEPPE LABIANCA CLAUDIA VENUTO GUIDO CORAZZARI LETIZIA GATTI PAOLO TINELLA ANGELA CONSOLI CONCETTA RUSSO ANTONELLA VENDOLA LOREDANA CACUCCIOLO ANTONIA BUFI ORONZO LIUZZI ROSSANA BUCCI ARIANNA SPIZZICO GIUSEPPE VALLARELLI JOSEP MARIAALARCON ANTONIO LAURELLI GIOVANNI CARPIGNANO PIETRO DE SCISCIOLO ENZO GUARICCI MARIANGELA CASSANO ANTONIO GIANNINI PAOLO DE SANTOLI JARA MARZULLI PINO COLONNA ANGELA REGINA FRANCESCO SANNICANDRO - GIANNI DE SERIO - DANIELA CHIONNA ROSA CONSALVO - GIULIO SPAGONE - LINO SIVILLI PIERLUCA CETERA WALTER LOPARCO FLAVIA D'ALESSANDRO VINCENZO MASCOLI FRANCO CORTESE DARIO AGRIMI MAURO ANTONIO MEZZINA CARLO FUSCA AMEDEO DEL GIUDICE ANGELO CORTESE LAURA AGOSTINI PIETRO RICUCCI CLITOROSSO
Una lunga stagione d'arte
Un percorso straordinario traccia la vitalità artistica degli artisti pugliesi.
Un evento, una macro-occasione per determinare la varietà configurativa delle conversioni del mare, della tenacia del vento e delle cadenze ritmiche di un territorio che è immagine di una versatilità assimilabile a cadenze idiomatiche con similare connotazione nei linguaggi dell'arte, attraverso i quali si contende lo spazio illusorio a fulgori e dissolvenze di un luogo disposto alla generatività di riflessioni e linguaggi che insistono sulla trascrizione di epoche, di civiltà medie e piccole, evolvendosi in ambienti estesi che dell'uomo comprendono la vivacità.
Dinamica espressione dei tempi che cambiano, quei linguaggi detengono realtà che si rinnovano nella misura dell'esistente, trattenendo l'eredità compositiva di colori e umori nell'impeto del passaggio, assumendo in ciò un carattere storico, sebbene sovente per taluni la realtà esteriore non sia altro che una linea cronologica da superare, da contaminare o dissolvere dietro astrazioni e simboliche argomentazioni.
Nell'arte il tempo conquista la sua voce; attraverso i caratteri essenziali, negli atteggiamenti mai plastici, ne riconosce la verve mai alienata da vicissitudini personalistiche in una flessibilità di consonanze e vocalizzazioni di pause, di distanze, continuamente in grado di traslare in combinazioni che incidono le dissolvenze e le discrepanze di un tempo che, in quanto tale, è versatile e anti-anemico.
La voce d'arte è movimento che confluisce nelle intemperie irrefrenabili del tempo e del tempo connota la scena, divenendo legno e drappo, sipario e platea.
Azione, contagio, interlocuzione. Interferenza di culture e di stili che sostengono la tensione d'artista e penetrano i domicili scelti nell'invisibilità del pensiero. Specchio e ingegno. Strumento e comportamento. In tal senso, l'arte sovverte la prospettiva e, da un punto focale volutamente distaccato, traghetta voci e illustra vitalità di un'inesauribile intelligenza immaginativa
Intensa partecipazione del territorio, l'arte-Arte si distanzia dalle seduttività convenzionali e infittisce l'interlocuzione con il luogo della conoscenza senza diluizioni o compromessi. È lettura e azione della materia, sia come archetipo sostanziale, che come tramite di aperto e moltiplicativo confronto con gli ambienti scelti per individuali proposizioni linguistiche.
In tal senso, l'arte si riallaccia a densità quotidiane, delle quali è traduzione di linguaggi – squarcio tattile e tissutale di realtà meditative che avvengono nella simultaneità di spazi minimali, in cui la vita procede anche al di là di ritmi esteriori configurati come estemporaneo tratto di una solitaria tendenza alla quiete. Viepiù, l'arte sollecita la percezione di una weltanschauung identificativa che si frantuma in miriadi di situazioni dall'apparente casualità, concorrendo a dar forma e struttura a un'anti-sistemica percezione distante dalla mera descrittività, dalla capillare formulazione di dettagli di stampo asettico e definito.
In questo si riconosce l'espressione degli artisti e, in particolare, di Spizzico, fino a toccare le corde stonate e intime di chi, alla stregua dello stile che richiama Domenico Cantatore, riunisce in una solida visione le materiche forme degli anonimi, traslati, infine, in una maestosità che riempie totalmente lo spazio pittorico e organizza i punti focali sullo spazio attivo della tela, sulla quale si dilatano a definire frantumi aggregati come tasselli cromatizzati da una tonalità greve.
In un lampo di oggettivazione, vengono così a unificarsi (senza fondersi) tracce materiche che spingono oltre e condensano in una visione molteplice una quotidianità sollecitata da sguardi furtivi. Si potrebbe parlare di un realismo favoloso alla maniera di un Goffredo Parise, ma anche della tenacia bodiniana nell'arroccarsi a stili d'essere che si colorano di intonazioni gravide di esistenza memorabile.
Carmen De Stasio
Alla ricerca di luoghi da esplorare!
E' un percorso sul quale ci fa piacere avventurarci. Lo stiamo facendo da alcuni anni, riscoprendo luoghi abbandonati ed usciti dall'immaginario collettivo.
Palazzi abbandonati, chiese dimenticate, arte oscurata. Un esempio per tutti il Palazzo marchesale passato in pochi anni da imponente rudere nel centro storico di Laterza a centro di estrema vivacità culturale. In esso è stato allestito il MuMa, museo della Maiolica, che ha restituito ai laertini la memoria e l'orgoglio di un grande passato artistico della maiolica; si realizzano spettacoli, conferenze, eventi storici e mostre.
"At Full Blast" si inserisce a pieno titolo in questo percorso di scoperta e di riappropriazione da parte delle nuove generazioni di luoghi vissuti nel passato. L'arte dà linfa vitale e riaccende gli spazi dando loro nuova luce. Spazi coperti o all'aperto riemergono dall'oblio, ritornano a vivere, a riempirsi di suoni, di voci, di colori e a regalare emozioni.
Porgo un enorme ringraziamento a Massimo Nardi che ha proposto alla collettività di Laterza questa preziosa iniziativa, dando l'opportunità di accogliere artisti di grande valore che sicuramente lasceranno un segno indelebile nella nostra memoria.
Mimma Stano
Ass.re al Turismo Comune di Laterza
Il gusto dell'arte: tour 2017
Nella splendida location di Palazzo Bellini ad Oleggio, sabato 24 giugno alle 17, si inaugura la prima tappa del tour 2017, che chiuderà domenica 2 luglio, de "Il gusto dell'arte".
L'immagine guida del progetto è "Magia" scultura luminosa del maestro Marco Lodola. Un grande evento espositivo collettivo e itinerante per promuovere e valorizzare le più diverse forme di sperimentazione artistica dell'arte contemporanea.
"Il gusto dell'arte" sarà un importante occasione di scambio culturale da nord a sud del nostro Paese che andrà oltre la classica mostra, un vero e proprio viaggio per creare occasioni di confronto tra gli artisti e chiunque abbia voglia di mettere in gioco sé stesso, la propria arte e le proprie idee.
Un generatore di nuovi dialoghi, un osservatorio privilegiato sulla creatività per la conoscenza dello "stato dell'arte" attuale, un momento di incontro, partecipazione e coinvolgimento di artisti, operatori culturali, critici, galleristi, responsabili di centri espositivi, musei e così via, per favorire la nascita di nuove sinergie che solo l'arte sa creare.
At Full Blast collaborerà con l'ideatore del progetto "Il gusto dell'arte" .Vincenzo Scardigno per la tappa di Matera con l'architetto Lorenzo Antinora
AT FULL BLAST parte dal luogo.
Cos'è un luogo? Un qualcosa di immobile, un qualcosa di chiuso, un qualcosa di finito e immutabile? Un luogo per quanto delimitato e delimitabile, non può e non deve essere un concetto chiuso, fermo. Un luogo è le immagini di chi lo ha abitato e di chi lo abita; un luogo è lo spazio che occupa; un luogo è le immagini e gli stimoli che genera.
AT FULL BLAST con la sua carica esplosiva rende i luoghi altro rispetto a quello che sono, altro rispetto a quello che erano prima, arricchendoli di significato.
AT FULL BLAST è l'antico Palazzo Marchesale di Laterza, ma sarà anche il Palazzo della Delegazione Comunale di Marina di Ginosa, sarà l'ipogeo di Sant'Agostino a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019.
AT FULL BLAST è l'invasione dei luoghi da parte di un gruppo di artisti che ne danno una nuova veste, un nuovo significato, generando per quello stesso luogo nuove emozioni, nuove sensazioni. Passato e presente dialogheranno tra di loro e, fondendosi, daranno vita a nuove sinergie capaci, spostandosi da un luogo all'altro, di creare nuovi itinerari percorribili. Non un solo luogo ma più luoghi che si arricchiranno di nuovi impulsi artistici e di nuove emozioni.
Nicola Zilio
Operature culturale e Direttore Ufficio Iat Laterza
Marina di Ginosa
Nell'immaginario collettivo della comunità marinese si ha la convinzione che il nostro territorio abbia radici recenti, afferenti alla nascita di una borgata che viene timidamente costruita a seguito di una profonda opera di bonifica, agli inizi del secolo scorso, in un territorio ormai connotato come una "palude".
Di fatto, proprio in quegli anni, si rinvengono le prime testimonianze antiche. Solo da un trentennio è stato possibile indagare archeologicamente una parte del nostro territorio. Le radici identitarie affondano soprattutto nel periodo della colonizzazione greca e la testimonianza più vicina è rappresentata dal c.d. tempio delle "Tavole Palatine", monumento che conserva parte dell'elegante colonnato in stile dorico costruito nella seconda metà del VI secolo a.C.
L'Heraion, ovvero il tempio di Hera è ubicato su un lieve rilievo collinare che domina la vallata del fiume Bradano, il corso di questo fiume correva in antico molto più a nord, proprio nel territorio rurale di Marina di Ginosa. I santuari delimitavano il territorio di pertinenza di una polis, ma in questo caso la chora metapontina oltrepassava quel limite naturale costituito dallo stesso fiume Bradano.
L'estesa vallata fluviale, come confermano i ritrovamenti archeologici nel territorio di Marina di Ginosa, era occupata dagli insediamenti rurali dei coloni e da alcuni settori della necropoli urbana settentrionale. La presenza di piccoli sacelli cultuali è confermata da numerosi pezzi architettonici reimpiegati negli ambienti di fattorie ellenistiche.
Questi luoghi di culto costituivano un punto di aggregazione delle abitazioni rurali, come le stesse fattorie greche ritrovate in località Pantano a Marina di Ginosa. La ricerca archeologica consente di affermare che la popolazione residente in queste contrade deve essere considerata di cultura greca, per i materiali, per il rito funerario e per le tecniche edilizie adottate.
Inoltre è possibile affermare che fino al V secolo a.C. il territorio di pertinenza della città di Metaponto era molto più esteso e con molta probabilità si spingeva fino al fiume Lato in agro di Castellaneta. Successivamente si assiste ad una contrazione del territorio causato dall'espansione del dominio di Taranto altra importante città magnogreca.
Conoscere le nostre origini farebbe apprezzare ancor di più il terreno che calpestiamo, ma soprattutto ciò che ha caratterizzato il nostro paese con le varie culture e tradizioni delle famiglie provenienti da altri luoghi, facendo di conseguenza nascere quel senso di appartenenza ad un territorio già vissuto.
Angelo Moro
Delegato Sindaco Consigliere con incarico ai Beni Culturali Comune di Ginosa