Dal 28 febbraio al 08 aprile 2015
“Libera Interpretazione de LA DIVINA COMMEDIA”Bassorilievi, disegni, istallazioni: la personale dello scultore salentino Giovanni Rollo
Si inaugura nelle sale del suggestivo Castello V di Lecce,
sabato 28 FEBBRAIO 2015 alle ore 18:00 la personale dello scultore Giovanni Rollo, una
“Libera Interpretazione della DIVINA COMMEDIA di Dante Alighieri " che rimarrà in esposizione fino al 08 aprile 2015
La curatela è del critico d’arte Pompea Vergaro.
La mostra è organizzata dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese:
Theutra, Oasimed e Novamusa, con il patrocinio del Comune di Lecce.
Come sottolinea il critico Pompea Vergaro, “lo scultore Giovanni
Rollo vive e opera a Cavallino (LE) e lungo il suo percorso artistico ha
sempre proposto opere di grande
valore universale,
come questa personale monumentale e unica dedicata alla Divina Commedia.
L’artista vanta lungo il suo percorso artistico premi e riconoscimenti,
coppe e medaglie, diplomi di merito, premi speciali della critica,
ricevuti durante le rassegne alle quali ha partecipato in tutta Italia.
Le sue opere sono in collezioni pubbliche e private e all’interno di
luoghi sacri come nel Museo d’Arte Sacra di Foggia e sono pubblicate su
Riviste di Arte accreditate a livello nazionale.
La
“Libera Interpretazione della DIVINA COMMEDIA”
riflette l’aspetto poliedrico dello scultore e documenta l’OPERA tra
disegni, bassorilievi e istallazioni realizzate con differenti tecniche e
materiali: ferro, legno, gesso, zinco, rame, all’insegna di una lunga
esperienza, percorrendo alcune tappe significative delle 3 Cantiche:
Inferno, Purgatorio e Paradiso. L’artista pone molta attenzione allo
spazio in cui colloca le sue opere, le quali, per la maggior parte, sono
imponenti libri aperti, tra le cui pagine i personaggi palpitano e
prendono vita!
In questo percorso le creazioni sono il frutto di
un’attenta indagine sul modus operandi della stessa vita di Giovanni
Rollo, sempre vigile al mondo che lo circonda, sempre alla ricerca di un
sostegno per giunger a Dio, che ognuno di noi può trovare: chi in
Beatrice, che rappresenta l’amore, chi nell’Arte, perché “da soli non
potremo mai farcela”, come afferma egli stesso in pieno convincimento”.
Come ci spiega lo stesso scultore Giovanni Rollo: “Chi vuole visitare
la mia mostra non si aspetti di trovare l’ennesima illustrazione de …
LA DIVINA COMMEDIA “ … il poema sacro al quale ha posto mano e Cielo e
Terra … “(Paradiso canto XXV vv 1/2).
Il mio è un lavoro lungo e
complesso, fuori da ogni schema e logica. Fatto da bassorilievi, è una
sfida con me stesso e con il mio orgoglio di artista, un nuovo frutto
della mia immaginazione nell’interpretare tutta l’Opera.
Per me Dante
non ci presenta un vero e proprio viaggio nell’aldilà, ma ci descrive,
quasi fossero delle moderne diapositive proiettate su un grande schermo,
le immagini che il suo inconscio, forte della sua “CULTURA”, ha
elaborato su quelle che saranno le pene, le espiazioni e i premi a cui
andrà incontro l’anima di un uomo una volta giunta nell’aldilà.
Non
solo, ma, perfettamente conscio di quello che scriveva, ha voluto
lasciarci, sia pure amalgamato nel suo interno, nella figura di
Virgilio, “LA SOMMA SAPIENZA” , ovvero, il suo alterego, la sua
intelligenza, cultura e la sua volontà di redenzione.
E sotto le
sembianze di Beatrice, l’amore con la a maiuscola. Quell’Amore che solo
Maria, madre di Gesù ci ha comunicato nella sua interezza e grandezza,
come dice lui stesso nella bellissima preghiera che S. Bernardo rivolge
alla Vergine nell’ultimo Canto del Paradiso”