Ultime news di Mostre ed Esposizioni
Cerca nel blog
lunedì 16 gennaio 2012
GLI HEADSCAPES DI GUY LYDSTER
Gli Headscapes di Guy Lydster
in mostra a:
Spazio Fabrizio Cocchi
Villa Hercolani
Galleria Art to Design
in occasione di ARTEFIERA OFF 2012
Comunicato Stampa
Guy Lydster è uno scultore neozelandese che vive e lavora a Bologna.
Dal 25 Gennaio 2012 in occasione di Artefiera s’inaugurerà la mostra “Headscapes: tracce di presenze" presso lo Spazio Fabrizio Cocchi di via Castiglione 17/d, un progetto a cura di Eli Sassoli de' Bianchi in collaborazione con l'interior decorator Fabrizio Cocchi che ne cura l'allestimento. “Headscapes: tracce di presenze" è un percorso completo sull’opera dello scultore; saranno esposte numerose sculture in terracotta e creta cruda. Accolgono il visitatore nell’esposizione tre Headscapes, lavorate su creta rossa e creta raku, che dialogano come attori su un palcoscenico e mettono in moto ricordi legati a paesaggi fluviali. Sono “Il fiume nascosto”, “Cascata” e “Paesaggio collinare”, condensazioni pulsanti di memorie naturali, capaci di generare in chi le osserva forti sensazioni di benessere ed equilibrio con l’ambiente. Il percorso prosegue con la visione di numerose opere e bozzetti e si conclude nel suggestivo cortile interno, in cui, “La Donna Isola” e “L’Uomo Stellato” sussurrano al visitatore i loro ricordi prima di lasciarlo scappare con i propri.
Dopo diverse ricerche tese a sperimentare nuovi linguaggi per trovarne uno autenticamente proprio, lo scultore arriva alla sua opera magistrale: gli “Headscapes” termine per indicare la fusione tra Head e Landscapes.
Impossibile dimenticarli una volta visti; si rimane fortemente impressionati sia per l’innovazione estetica, sia per la forza emotiva che suscitano. L’opera, rappresentazione figurativa dei ricordi immagazzinati dalla mente e quindi proiettati all’esterno, diventa essa stessa materia di memoria e si riflette come uno specchio sul volto sorpreso di chi la guarda. La testa si fonde con la natura, i tratti anatomici vengono sostituiti dalla memoria del paesaggio che compare sul volto come un diario di ricordi. Il ritratto rappresenta la memoria di ciò che gli occhi hanno visto: è una specie d’incameramento respiratorio, ricrea materialmente l’esperienza vissuta come segno della propria identità. Come sottolinea la curatrice Eli Sassoli de’ Bianchi …”Gli Headscapes assurgono a "presenze" sulle quali il segno dell'artista lascia tracce simboliche: sono Teste a volte "cosmiche", altre "fluviali" o "agresti", sempre imprescindibilmente e inscindibilmente legate alla Grande Madre Natura. Guy conferisce all'uomo e alle sue facoltà intellettive ("cogito: ergo sum") il ruolo di arbiter super partes rispetto ad una natura da amare e da tutelare in quanto fondamentale per la nostra stessa sopravvivenza di specie…”.
Altre due locations ospitano in contemporanea opere di quest’artista: presso Villa Hercolani, magnifica dimora storica cinquecentesca appena fuori le mura medievali di Bologna e presso la Galleria Art to Design.
Il Parco di Villa Hercolani farà rivivere Headscapes di grandi dimensioni nella mostra “Rafts of memories”, tutte scolpite in marmo di Carrara e di Verona che per volere della Famiglia Hercolani entreranno a far parte di un’esposizione permanente e saranno visitabili su appuntamento. “Il Delta”, un Headscape in marmo bianco di Carrara, è un ricordo dell’acqua, “The Climber”, in marmo rosso di Verona, attraverso la roccia simboleggia la sfida e “Rafts of memories” è una zattera che sostiene i viaggiatori e le loro memorie che sono l’essenza stessa dei luoghi. All’interno della ghiacciaia della Villa “La strada” un’orchestrazione di otto teste in creta cotta e raku cruda animano un discorso nel quale il visitatore attento viene coinvolto.
Alla Galleria Art to Design di Via Porta Nova 12, l’artista espone un Headscape di travertino bianco, già visibile da adesso negli spazi della vetrina.
Anticipiamo “Dark Island” la mostra in programma ad aprile alla Galleria B4 di Bologna. Le opere, tutte inedite e realizzate per l’occasione sia per spazi interni sia per esterni, rappresenteranno un ulteriore passo avanti nella ricerca dello scultore neozelandese e segnano un decisivo perfezionamento nell’uso dei materiali e delle tecniche già sperimentate, in quanto segnate dalla comparsa del colore sulla superficie; Guy studiando le possibilità estetiche e figurative dell’utilizzo della creta, decide di non usare questo materiale in maniera accademica, ma al contrario di sperimentare. La creta sarà lasciata essiccare naturalmente, senza forno, rimarcando ancora una volta il potere naturale delle sue creazioni.
Guy Lydster scultore neozelandese nasce a Auckland nell’aprile del 1955, ma si trasferisce con la famiglia a Vancouver molto presto.
Già da bambino scopre l’amore per l’arte, inizia a studiare teatro, poi si dedica alla pittura e infine arriva alla forma simbolica a lui più congeniale: la scultura.
Nei primi anni 80 si trasferisce a Bologna per studiare all’Accademia delle Belle Arti e finito il suo percorso universitario decide di rimanere a vivere e lavorare nel capoluogo emiliano.
Per Guy Lydster sono stati di fondamentale importanza per lo sviluppo del suo percorso di scultore il riferimento e lo studio di Henry Moore, Constantin Brancusi e Alberto Giacometti entrambi, come lui, intrisi di naturalismo e essenzialità; ma ancora di più si nota la forte ispirazione primitiva che ha trovato nei suoi luoghi di origine. L’arte eschimese, quella indiana e quella imponente e spirituale dell’Isola di Pasqua trovano nella scultura di Guy un importante sviluppo.
Inizia il suo lavoro cercando una pietra che possa fargli da bozzetto per l’opera, quando l’idea è chiara crea una base sulla quale innalza un asse verticale e alla quale aggiungerà materiale fino a creare una testa. Quando la forma è finita inizia a svuotarne il cranio, tagliandola con piccole e controllate incisioni da neurochirurgo. Lo svuotamento collabora anch’esso alla creazione della forma che si plasma dall’interno non seguendo un canonico modellamento anatomico. Le parti del cranio vengono poi ricomposte; aggiungendo materiale per la memorizzazione del paesaggio, lo scultore procederà ad un secondo svuotamento fino al raggiungimento della giusto equilibrio tra mente e corpo.
I materiali utilizzati sono creta, argilla, marmo, pietra e travertino.
Per informazioni al pubblico:
Guy Lydster 380-3946893
Per informazioni alla stampa:
Culturalia di Norma Waltmann
Agenzia di comunicazione
Bologna - Vicolo Bolognetti 11
tel : +39-051-6569105
fax: +39-051-2914955
mob: +39-392-2527126
email: info@culturaliart.com
web: www.culturaliart.com
martedì 10 gennaio 2012
MM Hasta la Muerte/Fino alla Morte | Galleria Miomao | Perugia (PG)
MM
Hasta la Muerte/Fino alla Morte
© M.A. Martín – Spider – Mike Giant
MM: il titolo della mostra curata da Alberto Zanchetta può essere inteso come un acronimo di memento mori così come della Galleria Miomao, che la presenta. Ispirandosi alla lettura critica elaborata dal curatore nel fortunato saggio Frenologia della vanitas. Il teschio nelle arti visive (Johan&Levi, 2011), l'esposizione mette a confronto diversi stili ed epoche, soggetti e tecniche che concernono i simboli della morte, presentandosi quindi come una grande "danza macabra" in cui artisti, disegnatori, incisori, illustratori, fumettisti si trovano a dialogare senza discrimini né gradualità nelle tecniche o nelle discipline. Nell'intento di evidenziare uno sguardo (sempre nuovo, sempre diverso) sui simboli dell'arte macabra, la mostra riunisce le opere di trentaquattro autori, tra grandi maestri del passato e artisti dell'odierno panorama nazionale e internazionale, che si sono cimentati con l'iconologia della vanitas. Motivo centrale dell'esposizione è il teschio, simbolo per eccellenza della morte: effige plurisecolare che rispecchia le comuni ossessioni della società, in ogni luogo e in ogni epoca. E icona onnipresente nella vita quotidiana, dalla moda ai gioielli, dall'arte al design, dalla musica ai fumetti, dal cinema alla televisione; rammentandoci la fine di tutte le cose, le teste di morto che si affastellano in questa mostra sembrano suggerirci – in gran silenzio, e a denti stretti – significati escatologici che abbiamo dimenticato, o più semplicemente ignorato nel corso degli ultimi anni. Che siano gioviali o grevi, gaudenti o truculenti, gli scheletri e i teschi che affollano queste opere sprezzano la vanità delle cose terrene, inducendoci così a una vertiginosa riflessione ontologica.
Gli artisti
Paolo Bacilieri (Verona, Italia, 1965); Donald Baechler (Hartford, Stati Uniti, 1956); Armin Barducci (Bolzano, Italia, 1976); Cristiano Baricelli (Genova, Italia, 1977); Alessandro Bazan (Palermo, Italia, 1966); Andrea Bruno (Catania, Italia, 1972); Luca Caimmi (Fano, Italia, 1978); Cristiano Carotti (Terni, Italia, 1981); Andrea Chiesi (Modena, Italia, 1966); Daniel Clowes (Chicago, Stati Uniti, 1961); Frédéric Coché (Pont-à-Mousson, Francia, 1975); Alberto Corradi (Verona, Italia, 1971); Gianluca Costantini (Ravenna, Italia, 1971); Olivier Deprez (Binche, Belgio, 1966); Marco Fantini (Vicenza, Italia, 1965); Omar Galliani (Montecchio Emilia, Italia, 1954); Peter Kuper (Summit, Stati Uniti 1958); Laurina Paperina (Rovereto, Italia, 1980); Magnus (Bologna, Italia, 1939 – Castel del Rio, Italia, 1996) ; Miguel Ángel Martín (León, Spagna, 1960); Conrad Meyer (Zurigo, Svizzera, 1618-1689); Mike Giant (Upstate New York, Stati Uniti, 1971); Nero (Faenza, Italia, 1980); Giovanni Battista Piranesi (Mogliano Veneto, Italia, 1720 – Roma, Italia, 1778); Massimo Pulini (Cesena, Italia, 1958); Yuri Rodekin (Ufa, Baschiria, 1960); Max Rohr (Bolzano, Italia, 1960); Félicien Rops (Namur, Belgio, 1833 – Essonnes, Francia, 1898); Richard Sala (Oakland, Stati Uniti, 1955); Spider (Firenze, Italia); H. Simon Thomassin (Parigi, Francia, 1654-1733); Nicola Verlato (Verona, Italia, 1965); William Marc Zanghi (Wichita, Stati Uniti, 1972).
La mostra
quando
11 febbraio - 31 marzo 2012
vernissage
sabato 11 febbraio 2012, ore 18.00
orari
da martedì a sabato, dalle 15 alle 19
altri orari su appuntamento
dove
Galleria Miomao
Via Podiani, 19 – Perugia
info
tel. 347 7831708
sito web
lunedì 9 gennaio 2012
"Take Away" Dipinti di Ines Lenz alla SACI Gallery, Firenze
"Take Away" Dipinti di Ines Lenz alla SACI Gallery, Firenze
9 GENNAIO - 11 FEBBRAIO, 2012
Inaugura 9 gennaio alle ore 18
Ines Lenz è nata a Thusis (GR) in Svizzera nel 1960.
Dopo un apprendistato commerciale/bancario ha realizzato il suo “sogno” e si è trasferita nel 1990 a Firenze per dedicarsi agli studi artistici per i quali ha sempre avuto particolari interessi.
Dal 1991 al 1993 ha frequentato la Scuola di Specializzazione in Grafica d’Arte “Il Bisonte” conseguendo l’attestato di qualifica della Regione Toscana. Nell’anno 2000 si è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Firenze presso la quale si è diplomata nel 2005 in Pittura. Durante il corso accademico è co-fondatrice del Gruppo di ricerca artistica “11spine” con il quale ha partecipato a diverse mostre e workshop con installazioni, performance, video, foto ecc. tra le quali:
Mostra per la pace alla Galleria Base di Firenze, Infiammatorio alla Galleria “La Corte Arte Contemporanea” di Firenze, La Selva di Tirli (workshop di arti contemporanee), Viandando Homines Ambulatores (laboratorio di arte) di Altopascio, Integration and Conflict, Networking di Firenze, Rotte Metropolitane, Firenze è sommersa e Private Flat, arte contemporanea in spazi privati a Firenze.
Nel 2010 ha tenuto una mostra personale alla Galleria LIBA a Pontedera, nel 2011 a Villa Pozzolini a Firenze e nel 2012 alla SACI Gallery a Firenze. Ha partecipato a diverse mostre collettive. Ha realizzato le illustrazioni per due libri pubblicati recentemente in Germania e in Svizzera. Vive e lavora a Firenze.
Le opere esposte in questa mostra sono il risultato di una ricerca incentrata sui rapporti di contrasti cromatici che si alternano ad una geometria strutturale interrotta da segni che rimandano alla vita quotidiana, alla segnaletica stradale e alla cultura digitale. I segni danno ai quadri una parvenza d’ironia.
SACI Gallery
Studio Art Centers International
Palazzo dei Cartelloni
Via Sant'Antonino, 11
Firenze
http://www.saci-florence.edu/currentExhibitions.asp?s=25
gallery@saci-florence.edu
venerdì 6 gennaio 2012
La scomparsa di Enzo Basello
Nato nel 1938 a Soresina (CR), è stato protagonista della scena artistica dell’avanguardia milanese, dando vita nei primi anni ‘60 al Quartiere delle Botteghe di Sesto San Giovani, straordinaria esperienza ricca di feconde implicazioni, insieme a Lino Marzulli, Arturo Vermi, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Sandro Martini, Mario Bionda e tanti altri.
Risale sempre a quella incredibile stagione culturale il sodalizio con Gianni Scalpelli, con il quale fonda il gruppo Palumbo’s che animò la vita artistica milanese con pionieristici happenings tra il 1966 ed il 1969. Vero spirito ribelle ed indipendente, dopo la sbornia avanguardista, ha orientato la sua ricerca verso un complesso rapporto iconografico in bilico tra materia e forma con profonde implicazioni psicoanalitiche.
I funerali si sono svolti nella Basilica di San Simpliciano a Milano il 2 gennaio 2012.
martedì 20 dicembre 2011
Arte a sud
Rassegna nazionale di arte contemporanea
A cura di Francesca Londino e Settimio Ferrari
Dal 17 al 30 dicembre 2011
Luoghi espositivi: Badolato, Cardinale, Davoli, Isca Sullo Ionio, San Sostene, S. Andrea dello Ionio, S. Caterina dello Ionio, Guardavalle
Cogliere la realtà nelle sue varie apparenze, portare in superficie le pulsioni e i desideri radicati nell'inconscio collettivo, rilevare e assorbire i simboli del presente, anticipare i tempi proiettandosi nel ciclo evolutivo del futuro: l’attenzione dell’artista si rivolge verso i segreti codici dell’esistenza, suggellando nei ritmi dell'immagine il bisogno di conoscenza.
E’ con queste riflessioni e sensazioni che ci avviciniamo alle opere esposte in arte a sud, una mega rassegna che unisce e coinvolge attivamente otto piccole realtà urbane, situate nel versante ionico di Catanzaro, in una rete comune di promozione dell’arte contemporanea. Un percorso unitario, attraverso otto mostre collettive dislocate in altrettanti luoghi espositivi, che ricalca la metafora della fusione arte, cultura, territorio.
I curatori, Settimio Ferrari e Francesca Londino, hanno raccolto in 48 nomi un fenomeno significativo della scena artistica emergente nazionale, ponendo allo stesso tempo l’accento sul fatto, ancor più interessante, che i diversi linguaggi visivi sono pienamente e straordinariamente legati alla contemporaneità.
Le opere selezionate rappresentano, infatti, il perfetto esempio di una ricerca artistica che oltrepassa la semplice dilettazione estetica per coinvolgere temi legati alla quotidianità dell'esistenza. Tra segnali, emozioni, storie, esistenzialismi, tensioni a volte leggermente attenuate da una vivace ironia, il fantastico e l’immaginario planano sul reale, mascherando con il più spavaldo realismo ciò che si crede impossibile.
Il progetto, finanziato dalla Regione Calabria, è stato elaborato dall’Unione dei Comuni del Versante Ionico insieme agli otto enti territoriali che ospitano la rassegna. Le mostre si svolgeranno dal 17 al 30 dicembre 2011, nei palazzi comunali dei comuni coinvolti.
Artisti: Elisa Anfuso, Claudio Ardizzoni, Beatrice Alegiani, Angelo Barile, Michele Bono, Linda Carrara, Maurizio Cariati, Loredana Catania, Sonia Ceccotti, Andrea Grosso Ciponte, Giuseppe Ciracì, Valentina Cipullo, Elena Del Fabbro, Delia Dattilo, Dellaclà, Ilaria Del Monte, Marco Demis, Daniele Duò, Diego Dutto, Fabrizio Dusi, Damiano Fasso, Debora Fede, Gavino Ganau, Max Gasparini, Fabiana Guerrini, Roberta Feoli, Vincenzo Larocca, Francesco Liggieri, Mario Loprete, Federico Mazza, Francesco Manenti, Ilaria Margutti, Sabrina Milazzo, Jara Marzulli, Andrea Martinucci, Andrea Riga, Federico Romero Bayter, Michela Pedron, Arianna Piazza, Francesca Pizzo, Sam Punzina, Roberta Savelli, Tina Sgrò, Vania Elettra Tam, Matteo Tenardi, Angela Viola, Angelo Volpe, Giulio Zanet.
sabato 17 dicembre 2011
GIGARTE.com | Pino Boresta | C’è troppo silenzio nei MUSEI
venerdì 16 dicembre 2011
I don’t give up
Sciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!Al Museo non si urla ma Nel museo forse si…. e poi qui siamo al Teatro pertanto:
AhooooooooooooooooooooooooooooooooooooOOO!
Il silenzio degli artisti nuoce gravemente all’arte contemporanea e uccide anche te digli di smettere.
Il silenzio è mafioso.
Il silenzio è spesso sopravvalutato.
VELODICO: “Scoprire è importante ma capire è ancora più importante”
VELODICO: Intendo con il mio intervento creare uno spazio di riflessione che metta in discussione la natura dell’arte e dell’artista tentando di aggiungere se fosse possibile ancora più disorientamento.
Ma Sciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Non fatelo sapere in giro qualcuno potrebbe aver paura.
Paura di quello che non si conosce.
Paura di quello che non si capisce.
Paura di chi è diverso.
Ma chi ha paura muore tutti i giorni mentre chi non ha paura muore una volta sola.
PERTANTO!
Io sono PIǓ sereno, perché non devo PIǓ dimostrare niente, non devo PIǓ raggiungere nessun obbiettivo, non mi aspetto PIǓ niente da nessuno, non voglio PIǓ ascoltare chi è contro di me, ma devo solo continuare di PIǓ a fare quello che so fare perché so di farlo bene, PIǓ di molti altri, tutto il resto non conta PIǓ e non mi interessa PIǓ, ho imparato ancora di PIǓ a godere di tutto quello che faccio senza piangere PIǓ, senza rimpiangere PIǓ tutto ciò che non arriverà PIǓ, se qualcosa in PIǓ arriverà quando arriverà bene, se non arriva non importa PIǓ, voglio vivere con PIǓ gioia quello che faccio ogni giorno di PIǓ, e tutto il resto non conta PIǓ, e non ho PIǓ nulla da dire.
MA TUTTO QUESTO NON È VERO
PER QUESTO
Per esempio adesso odio tutti gli artisti odio tutte le stelle del mondoe questa pioggia di mostre
Per esempio adesso odio tutti gli artisti odio tutto l’amore del mondo e questa pioggia di esposizioni…. quando mi guardate così.
Quanti sogni diventano grandi…. elevarsi e cadere è tutto uguale, tutto il resto è rumore, disordine.
Qual è il peso della tua libertà? io conosco il mio.
Per esempio adesso odio tutti gli artisti odio tutto l’amore del mondo e questa pioggia di rassegne.
Per esempio adesso odio tutti gli artisti odio tutte le stelle del mondo e questa pioggia di vetrine… quando mi guardi così, quando mi guardi così.
MA ANCHE QUESTO NON È VERO
Gramsci “Posso dire che se è vero che un vecchio ordine sta morendo è altrettanto vero che un nuovo ordine non è ancora nato, questo è il momento in cui possono apparire dei mostri.”
SciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiSottovoceSottovoceSottovoce
Cari ragazzi mi dispiace deludervi ma non è vero che chi l’ha dura la vince, non è vero che se hai tenacia e costanza prima o poi avrai successo, se sei fortunato forse con queste caratteristiche potrai raggiungere qualche tappa intermedia, ma quello che è indispensabile più di ogni altra cosa per riuscire nei propri intenti è un eccezionale proposta artistica. Per riuscire, il valore della propria opera deve essere alto, molto alto, ma sappiate che avvolte anche essendo altissimo potreste non riuscire nei vostri propositi in quello che vi siete prefissati e solo se riuscirete a mettere in conto anche questo nei vostri piani allora potrete affrontare con più serenità il vostro percorso senza dare credito a tutti quei coglioni che vi dicono che bisogna solo essere caparbi e ostinati ed il resto verrà da se.
Un coglione…. io:
I veri artisti sono coloro che si ostinano a fare delle cose anche quando nessuno le capisce, quando nessuno ne comprende il valore…. e se a decidere la carriera di un artista continuerà ad essere la politica interna all’arte secondo criteri di appartenenza e conoscenza piuttosto che la capacità e meriti acquisiti sul campo, presto nessuno avrà più voglia di impegnarsi per dare il meglio di sé al reale dibattito artistico, e le cose andranno sempre peggio.
E se avesse ragione Fiume? (il fiume in piena) che ha detto:
“Io credo che si deve prendere in particolare considerazione chi viene denigrato, diffamato e ostacolato perché è assai probabile che si tratti di un genio.”
È successo a Venezia
È successo alla Biennale
È successo durante la conferenza
È successo mentre parlavano
È successo in maniera rapida
È successo che………….
Ma è successo, questo è importante.
Il successo postumo di Vincent Van Gogh non è quello di uno sfigato a cui ha detto culo, ma quello di uno sfigato ultraiellato.
La prima cosa che imparano tutti i nuovi avventori dell’arte e frequentatori dei vernissage è quello di non salutare mai per primi, anzi possibilmente non salutare proprio, ma aspettare sempre che siano gli altri a salutare per primi o quanto meno ad accennare un saluto. È come se fosse in atto una sorta di duello dove ognuno dei due pensa cosi di valutare la stronsaggine di chi ha fronte, in quanto si tende a pensare che quanto più uno sia stronzo tanto più sia un personaggio importante
In “Cosmogonia e cosmologia” Philip K. Dick sostiene che forse noi tutti siamo degli artefatti (probabilmente un po’ stronzi aggiungo io) visto che teniamo all’oscuro il nostro artefice, (Urgrund) che ci aveva creato prima che se ne dimenticasse, ai fini della comprensione di sé. Insomma in buona sostanza e come dire che non siamo nella merda ma siamo la merda.
Noblesse oblige
Noblesse oblige
Noblesse oblige
Noblesse oblige
Noblesse oblige insomma sta cosa significa:
Espressione francese che significa "la nobiltà obbliga", e che significa che chi ha un determinato rango è costretto a mantenere un atteggiamento adeguato. Viene spesso usata in modo ironico.
Vecchioni
Non si può dire ad una persona si te stesso perché spesso ciò non è possibile per molteplici motivi ma più giustamente bisognerebbe dire
“Si correttamente simile a te stesso”
Cooper
…. ma se da una parte manca il bersaglio fa centro dall’altra, perché anche le parole sono pietre, pietre di altro tipo, scagliate, indietro nel tempo fino al ricordo del dolore oppure in avanti, fino al momento della nostra lettura, e più lontano ancora, nel futuro delle letture a venire.
I’am a real artist
I don’t give up
I don’t give up
I don’t give up
I don’t give up
I don’t give up
I don’t give up
I don’t give up
I don’t give up
I’am a real artist
I do not give up
I do not give up
I do not give up
I do not give up
I do not give up
I do not give up
I do not give up
I do not give up
Ma ora i miei 10 minuti di notorietà sono passati quindi vi ringrazio e vi saluto cosi!....
“Sono un eroe perché lotto tutte le ore”
Caparezza
“E un'altra possibilità io la voglio, non posso farne a meno”
La Cruz
“E l’ho pagata cara la mia presunzione ma io volevo solo essere il migliore”
Venditti
“Cosa si prende cosa si da quando si muore davvero”
Ruggeri
Ci sono cose che nessuno ti dirà
Ci sono cose che nessuno ti darà
Sei nato e morto qua nel paese delle mezze verità
Fibra
“Quante volte io dovrò morire per sentirmi ancora vivo?”
Masini
Si! “Sono solo canzonette” dice Eduardo Bennato, ma se avesse ragione
Philip K. Dick che in “Valis” sostiene che il senso della rivelazione di molte verità potrebbe essere contenuto proprio tra queste?
Io non voglio correre il rischio di perdere questa possibilità, e voi?
FINALE - THE END
Ninetto
“A papà me sa che la vita è niente”
Totò
“E certo! La morte è tanto…”
Accattone
Scena finale
“Ecco mo’ sto bene”
Pino Boresta
ArtBlitz compiuto l’11 dicembre 2011 alle ore 17:30 in occasione della Giornata del disorientamento dal titolo “da mezzogiorno a mezzanotte” tenutasi al Teatro Valle di Roma da A.R.I.A. al Valle Occupato.
Disclaimer
Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.
Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.
Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.
Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).
Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.
L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.
Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.
Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.
Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.
Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.