PUZZ LE4PEACE PROJECT
THE PUZZLE FOR GUINNESS
Un progetto internazionale…
Può la tessera di un puzzle diffondere i valori di pace e sostenibilità? Sì, se a farlo
sono maxi tessere (50x50cm) realizzate in materiali riciclati, naturali o riciclabili che
divengono oggetti per il progetto Puzzle4Peace. Una sfida ambiziosa,
pluripartecipata e grandiosamente creativa che dal 2007 si esprime contaminando
spazi, piazze, monumenti, strade, parchi e giardini di tutto il mondo con tasselli di
puzzle, dipinti, firmati e "performati" da artisti, bambini, famiglie, aziende, scuole ed
istituzioni. Un gioco semplice ed antico, come quello del puzzle, che diventa un
simbolo, un linguaggio, un immediato strumento di comunicazione attraverso il quale
avvicinare i cittadini del mondo al tema della pace, intesa come convivenza rispettosa
degli altri e dell'ambiente.
Puzzle4Peace è un progetto di SCART-I Solidarity and Creativity Art–Italia
Cooperativa Sociale ONLUS, la quale supporta il terzo settore coinvolgendolo nei
molteplici eventi e sostenendolo economicamente attraverso l'apertura presso una
banca etica di linee di microcredito a favore della cooperazione internazionale, della
mediazione culturale, della sostenibilità ambientale e della promozione artistica. Un
grande esempio della versatilità della materia riciclata e del potenziale di un
comportamento sostenibile, applicati alla creatività, all'arte ed al design e in varie
occasioni da qui al 2015 per l'Expo, saranno allestite aste di beneficenza, in cui
verranno battute le opere riprodotte sulle tessere della pace.
Il progetto nasce nel 1999, quando il designer Gianluigi Ruju intuisce che anche un
gioco semplice ed antico come quello del puzzle può diventare un simbolo di un
linguaggio ed uno strumento immediato di comunicazione attraverso i quali avvicinare
il grande pubblico ai temi della solidarietà e della sostenibilità.
Nel 2005, dall'incastro tra la genialità di Ruju e la creatività dell'Art Director Giuseppe
Iavicoli in arte Beppe TRX, il progetto prende forma e vengono disegnati i primi
elementi che comporranno Puzzle4Peace Project.
Nel tempo altri partecipano e danno il loro apporto Giulio Braga, consulente in
comunicazione, e Germano Gemini, progettista di C.S.R.
Puzzle4Peace ogni giorno si arricchisce e si definisce nei suoi dettagli. La tessera del
puzzle diviene un pixel con cui comporre disegni, una superficie per interventi artistici,
un palcoscenico per performance ed esibizioni live. E, soprattutto, veri e propri oggetti
di design eco-sostenibile, P.O.P. (Pieces of Peace), nati dalla collaborazione, in
continua evoluzione e ricerca, tra i designer del progetto e le aziende partner. Tavoli,
lampade, pareti divisorie, sedute e tappeti tutti rigorosamente a forma di puzzle e
realizzati con materiali compatibili con l'ambiente: dai più tradizionali, come plastica,
legno, cartone ed alluminio, a quelli appartenenti alle nuove frontiere del recupero di
pneumatici e vetroresina. In questo modo, si valorizzano materiali considerati di
scarto, si re-inventano oggetti e si promuove la cultura del recupero e del riutilizzo dei
rifiuti, incentivando la raccolta differenziata degli stessi. Un ottimo esempio di come
l'arte e la creatività possano unirsi ad una produzione industriale eco-sostenibile e
socialmente responsabile.,
Puzzle4Peace dà voce alle tematiche sociali e lo fa attraverso un design tutto
italiano, quasi a voler dimostrare che i designer non devono solo rispondere ad
esigenze industriali specifiche, ma possono anche agire autonomamente per
sostenere la propria capacità di creare l'inusuale e l'eccentrico, sia come prodotto che
come impresa, servizio ed informazione.
Puzzle4Peace favorisce l'arte nelle sue manifestazioni più innovative e sperimentali
ed il suo potenziale di patrimonio sociale, e lo fa attraverso eventi festosi e di
intrattenimento in cui artisti provenienti da ambienti e stili differenti sono chiamati a
dare sfogo alla propria creatività sui tasselli del puzzle, dipingendoli come fossero tele
di un pittore. Per meravigliare attraverso l'arte e stupire attraverso una pace da
Guinness dei Primati: le migliaia di tessere che lo compongono aumenteranno di
evento in evento e si incastreranno continuamente negli spazi, le strade, le piazze, i
monumenti, i quartieri ed i parchi di tutto il mondo, in abbracci sempre più ampi e
sempre oltre i precedenti World Records.
Contaminando pacificamente ed allegramente il mondo con molte di queste tessere
di puzzle, si porteranno "pezzi di pace" ovunque, per promuovere la solidarietà e la
sostenibilità ambientale attraverso l'arte ed il design. Per creare aggregazione e
condivisione di intenti, unendo persone, energie e risorse. Per creare un puzzle non
solo simbolico, ma anche fisico. Un immenso progetto collettivo in cui ognuno, come
in ogni puzzle che si rispetti, possa contribuire con il proprio pezzettino.
Grazie a tutti…
Il team di Puzzle4Peace Project
SCART-I ONLUS Solidarity and Creativity Arts- Italy
Cooperativa Sociale
Info Puzzle4Peace <info@puzzle4guinness.com>
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mercoledì 14 gennaio 2009
URBAN SIGNAL ART PROJECT AL PUZZLE POINT
Inaugurazione galleria d'arte Enrico Astuni
inaugurazione del nuovo spazio bolognese Galleria Enrico Astuni
e vernice della mostra
sci-art
con performance di Nick Laessing e Athanasios Argianas
GALLERIA ENRICO ASTUNI
SCI.ART
Ursula Berlot, David Claerbout, Attila Csörgö, Christoph Keller, Robert
Kusmirowski, Tobias Putrih, Thomas Zipp
<<>> Primo Levi (n “Primo Levi/Tullio Regge – Dialogo”, Oscar Mondadori, 1994, pag. 13-14)
Arte e scienza sono comunemente considerate diametralmente opposte: la prima mossa da emozioni, quindi irrazionale dubbia; la seconda seria, razionale, dunque fredda. Eppure, tale distanza non è sempre esistita, persiste in gran parte per via di pregiudizi, ed e dal punto di vista teorico già ridotta. Il Rinascimento e figure come Leonardo da Vinci sono esemplari di un'epoca in cui le discipline non erano chiaramente distinte, e l'arte era considerata come strumento di cognizione. Dall'avvento della meccanica newtoniana, applicabile alla fisica delle medie dimensioni che caratterizza l'esperienza quotidiana, la cultura occidentale è stata permeata da sequenze deterministiche di causa ed effetto. Dura e assolutistica,la fisica classica ci pone nella posizione d'osservatori obbiettivi e stranei ai fenomeni presi in considerazione come se non ne facessimo parte. Ma epistemologi e scienziati riconoscono quanto l'estetica influenzi il loro pensiero, e ammettono che le teorie non sono lo specchio di fenomeni naturali, ma piuttosto formule inventate per predirli, riduttive idealizzazioni della realtà valide solo fino a prova contraria. Il padre della meccanica quantistica Niels Bohr, confessa di essere arrivato ai suoi modelli intuitivamente, sotto forma d'immagini. Numerose teorie della cosmologia moderna (superstringhe, wormholes, baby universi) non sono empiricamente sperimentabili e si basano unicamente su cognizioni matematiche e tendenze statistiche. Alcuni scienziati aspirano ad abbracciare una scienza più "artistica". Altri paragonano il futuro della fisica alla botanica: una vasta collezione di dati empirici tenuti insieme da teorie. Fatto sta, che la scienza dei nostri pregiudizi è terminata e un'altra scienza ha preso piede; meno riduttiva e polarizzante, che segue modelli binari ravvicinandosi alla biologia. Numerosi artisti, fra cui Ursula Berlot, David Claerbout, Attila Csórgó, Christoph Keller, Robert Kusmirowski, Tobias Putdh e Thomas Zipp presentati nella mostra SCI-ART, traggono ispirazione dalla scienza riuscendo a trasformare le idee astratte delle teorie scientifiche in esperienze sinestetiche che s'imprimono profondamente nella nostra mente. Alla luce delle teorie della relatività e della meccanica quantistica, non è più possibile separare il tempo dallo spazio, tanto meno mantenere una prospettiva lineare o cognizioni di tempo progressive sequenziali. David Claerbout riprende un momento di svago di una famiglia con più telecamere contemporaneamente. La scena, svolta in un attimo, è “osservata” da molteplici punti di vista che, mostrati in sequenza, necessariamente la dilatano nel tempo. Se viaggiassimo alla velocità della luce, percepiremmo la curvatura dello spazio tempo e vedremmo oltre l'oggetto, di fianco e dietro. Robert Kusmirowski ricostruisce in cartone oggetti appartenenti a epoche precedenti alla nostra, contraffacendone persino la patina. Ritardi, accelerazioni, reversibilità riportano a una concezione
ontologica piuttosto che lineare del tempo. Christoph Keller paragona lo scienziato classico a un fotografo che vede il mondo attraverso la lente, come fosse un osservatore esterno dallo sguardo obbiettivo, che non interferisce sullo scenario esaminato. Dal canto suo, ha modificato una macchina fotografica in modo che funzioni come uno scanner. La pellicola viene esposta tirandola davanti a una fessura che amplia la panoramica oltrepassando i 180" di un obbiettivo normale e libera il fotografo dalla prospettiva fissa e lineare di una concezione del mondo pre- relativistica. Ill risultato è un diagramma di movimento, dove gli oggetti che si muovono velocemente appaiono compressi, i lenti elongati.
GALLERIA ENRICO ASTUNI
Pietrasanta 55045 (Lu) - Piazza Duomo, 37 - tel. e fax 0584 7 I 760
M a r i n a d i Pietrasanta55045(Lu)-ViaSparta,54-te1.058420623-fax0584266014
www.galleriaastuni.com - e-mail: galleria.astuni@libero.it
GALLERIA ENRICO ASTUNI
Via Iacopo Barozzi 3
40126 Bologna
tel. +39 051 4211132
fax +39 051 4211242
info@galleriaastuni.it
www.galleriaastuni.com
venerdì 9 gennaio 2009
Marche Centro d'Arte
testo critico/art critic by Dario Ciferri e Stefania Palanca
C.so Vittorio Emanuele, 70 63012
Cupra Marittima (AP)
tel 0735778703
web www.siscom.it/marconi
giovedì 8 gennaio 2009
Dorothy Circus Gallery: amore al tempo del pop surrealismo
opere "pop surrealiste" degli artisti CONSUELO MURA, LOSTFISH,
BENJAMIN LACOMBE, KMIE CHAN
- Lei gli disse "Ti Amo", ma lui capì "Giochiamo" e corse nel
parco per trovare un nascondiglio. Lei scosse la testa, sbuffò
sorridendo e s'incamminò scalza.
Inaugurazione: venerdì 16 gennaio, ore 20.00
La mostra resterà aperta fino al 25 febbraio
(Dorothy Circus Gallery – Via Nuoro, 17 – Roma)
"Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine, voglio che più forte sia della morte
e senza mutamento"
(Gabriele D'Annunzio)
Libido narcisista
Con tanto di biglietto di ritorno.
Cosa farfugli di fusione e mistica?
Ochetta che s'impanca
L'amore è ciò che manca, è l'io che manca"
(Patrizia Valduga)
L'amore al tempo del pop surrealismo. E' quanto avviene alla Dorothy Circus Gallery che, dal 16 gennaio al 25 febbraio, apre le porte all'amore estremo, raccontato attraverso le opere degli artisti
CONSUELO MURA, LOSTFISH, BENJAMIN LACOMBE, KMIE CHAN.
Nei loro dipinti, gli amori di oggi: precari, incomprensibili, privati, spesso invisibili. Molteplici volti degli amori moderni, che hanno oltrepassato il limite delle buone maniere e del perbenismo, ribelli ma intrisi di spiritualità antica, nutriti di solitudine e di una passione che è droga della mente e dell'anima. Storie, dinamiche, giochi e loro protagonisti, al confine tra il sano e l'insano. Amanti non coniugati ma ugualmente congiunti. I sorrisi di quell'amore che trova la sua coscienza nell'erotismo dei malintesi, seguendo le tracce delle gioie come promesse dell'impossibile che prescinde dalle regole e sconfina nell'assurdo di un'intimità surreale, fatta di sesso e possesso, fusione e matrimonio dei sensi.
La mostra avrà inizio venerdì 16 gennaio, alle ore 20.00. Per i collezionisti è prevista una "preview reception" giovedì 15 gennaio, dalle ore 16.00.
Nel suo primo anno di attività, Dorothy Circus Gallery ha fatto conoscere in Italia le opere del Pop Surrealismo, illuminando i lati oscuri delle favole per adulti, riportando a galla nuove mitologie, capovolgendo e risuscitando il subconscio nostalgico.
Gli artisti in mostra
* Benjamin Lacombe è nato nel 1982 a Parigi, dove vive e lavora. Si è diplomato all'Ensad, scuola superiore nazionale di arti decorative.
* Lostfish è nata in Francia nel 1983. Nel 2007 ha iniziato la sua carriera d'illustratrice, lavorando come freelance e creando dipinti digitali con l'aiuto del computer.
* Kmye Chan è nata in Francia nel 1985. Autodidatta, fin da bambina è stata attratta dall'arte, dalla pittura e dal disegno in generale. Vive a Parigi dove si sta specializzando in biologia molecolare.
* Consuelo Mura è nata a Roma nel 1969. Unica italiana a esporre in Border Love. Di se stessa dice: "Mi interessano i particolari del corpo di donna, le gambe, i piedi, la bocca, ma anche gli oggetti che fanno da strumento di seduzione, come le scarpe...".
.....
Dorothy Circus Gallery è uno spazio romano dedicato al lowbrow e al pop surrealism, tra i più vitali ed emozionanti movimenti recenti dell'arte contemporanea. La galleria, ideata da Alexandra Mazzanti e Jonathan Pannacciò, è situata nel quartiere Pigneto nei pressi di un antico acquedotto romano, che nella sua classicità risulta la perfetta location per gli interni surreal-chic della superficie espositiva.
Dorothy Circus Gallery non è solamente una galleria d'arte, ma un punto d'incontro per appassionati e collezionisti in cerca di nuove proposte e realtà ben consolidate sul mercato dell'arte. Un vero e proprio spazio multiculturale che si propone di offrire una serie di mostre altamente selezionate e di valore istituzionale.
CONTATTI
LUOGO: DOROTHY CIRCUS GALLERY
DOVE: Via Nuoro, 17 - Roma
Tel.: +39 06 7021179
info@dorothycircusgallery.comwww.dorothycircusgallery.com
Ufficio Stampa
Rossana Tosto
Cell. +39 333 4044306
rossanatosto@gmail.com
QUANDO: dal 16 gennaio(ore 20) al 25 febbraio 2008.
ORARI: dal martedi' al sabato dalle 11 alle 20
INGRESSO: gratuito
Mostra NateriE, invito Roma sabato 10 gennaio 2009 dalle 10.00 alle 13.00
La Art & Communication presenta la mostra personale di NidEle: Nicola D'Emma e Elena Deligia dal titolo "NateriE" presso il salotto di Genti e Paesi in via Adda, 111, a Roma.
In mostra, oltre alle esposizioni di lavori individuali dei due artisti per la maggior parte incisioni con varie tecniche, verranno per la prima volta presentate al pubblico opere realizzate a quattro mani, frutto di un lavoro di coppia racchiuso sotto il nome di NidEle. Nato nel 2008 il gruppo opera alla ricerca di una forma d'arte partecipata, rivolta ai comuni fruitori dell'arte che tramite il loro interesse rendono vivo il rapporto con gli artisti. Unendo la video arte all'incisione, la performance alla fotografia, l'happening alla mail art, Nicola ed Elena lavorano nel costante obiettivo di raggiungere con lo spettatore una comunicazione non univoca.
Opera "legni e muffe" di Nicola d'Emma
Nicola D'Emma presenta un ciclo di opere grafiche dove differenti materiali della terra si fondono tra loro in un armonioso gioco di sfumature dalle calde tonalità. La mano dell'artista incide le matrici metalliche e plastiche senza tralasciare il minimo dettaglio, nella ricerca di un segno realistico ed allo stesso tempo misterioso.
Le opere di Elena Deligia sono il frutto di una lunga ricerca sul segno, che appare manifesto, o trasparente e nascosto tra le pieghe del foglio. La presenza dei materiali, utilizzati solo in fase di stampa, e mai incisi sulle matrici, conferisce all'opera un carattere volubile ed in continua trasformazione, come lo spirito dell'artista.
Opera "Doppio contatto" di Elena Deligia
Gli artisti hanno esposto in varie gallerie e musei italiani ed esteri tra i più importanti ricordiamo: Museo C.H.Andersen di Roma, Studio Morbiducci di Roma, Galleria 42 Contemporaneo di Modena, Museo Remondini di Bassano del Grappa ed Universität der Künste di Berlino.
Gli artisti saranno presenti per l'inaugurazione sabato 10 gennaio 2008 dalle ore 10.30 alle 13.00
"NateriE" dal 7 al 31 gennaio 2009
Sede mostra: Genti e Paesi
via Adda n.111 00198 Roma – tel+39 06/85301755
gentiepaesi@romeguide.it - www.gentiepaesi.it
mostra a cura di Art & Communication per informazioni:
Sveva Manfredi Zavaglia tel +39 347 8999369 - artecom.smz@libero.it
Giulietta Magni Verna tel +39 334 8834152 - artecom.gmv@libero.it
mercoledì 7 gennaio 2009
DRAG QUEEN e QUEER CULTURE: DOING/UNDOING fotografie di Lysandra Coridon e Paola Serino
La doppia personale propone un intrigante viaggio nelle pieghe della cultura queer italiana, mettendo a confronto il mondo delle drag queen romane con una affascinante galleria di ritratti di protagonisti dell'underground gay-lesbico bolognese.
Dopo il vernissage l'associazione, in occasione della Festa del tesseramento, ospita il live show della cantautrice Giulia Anania.
DOING/UNDOING
Doppia personale di Lysandra Coridon e Paola Serino
ROMA - Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli
11 gennaio - 1 febbraio 2009
Vernissage 11 gennaio a partire dalle ore 17.30
Ore 19.00 live show della cantautrice Giulia Anania
Una galleria di ritratti di creature fiere e seducenti, la cui esistenza è irriducibile alla tradizionale divisione del mondo in maschile e femminile: drag queen, performer transgender, animatori delle notti queer sono al centro di una mostra fotografica che apre i battenti nella sede del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli. In occasione dell'annuale Festa del tesseramento, domenica 11 gennaio (a partire dalle 17.30) il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli presenta Arti in Circolo, un ciclo di eventi dedicati alle arti contemporanee in chiave queer a cura di Francesco Paolo Del Re e Antonio David Fiore.
L'evento espositivo che inaugura la rassegna è "Doing/Undoing", una doppia personale delle fotografe Lysandra Coridon e Paola Serino, realizzata in collaborazione con l'associazione culturale Officine Fotografiche. Allestita presso la sede dell'associazione (via Efeso 2/A) e visitabile fino al 1 febbraio, la mostra si intitola "Doing/Undoing", in omaggio al pensiero di Judith Butler, una delle principali teoriche del pensiero queer statunitense: il titolo della mostra richiama infatti l'ultima riflessione di Butler, che descrive il genere come un complesso di meccanismi di costruzione e decostruzione.
Ad accomunare i percorsi di ricerca delle due artiste è l'uso del medium fotografico, attraverso il quale raccontare due specifici scenari e due peculiari declinazioni della cultura gay: la scena queer bolognese e la ribalta delle drag queen romane.
Nata in una famiglia di fotografi, Lysandra Coridon è videomaker, attrice, performer e strip-teaser, attivista del Cassero Gay Lesbian Center di Bologna e modella della Maison du Casserau, dopo la vittoria nel 2006 del contest Miss Alternative. "La sua macchina fotografica, dalla quale non si separa mai – scrive il curatore Francesco Paolo Del Re – coglie momenti della sua vita quotidiana condotta sempre sopra le righe; estrapolati dal flusso di queerness nella quale Coridon vive immersa, i suoi ritratti appaiono agli occhi dello spettatore eccessivi, surreali, ironici e in alcuni casi perturbanti".
"Tra poesia e testimonianza – spiega Del Re – l'obiettivo della serie 'Drag queen' di Paola Serino descrive, in un suggestivo bianco e nero di densa qualità pittorica, i laboriosi backstage di un gruppo di performer, fermati dal clic negli attimi che precedono l'esibizione sul palco. L'ultimo tocco di un make up, una parrucca da sistemare, un cocktail che aspetta di essere bevuto o un colpo di ventaglio sono ipotesi di storie che assurgono a simboli di una possibile permeabilità dei generi maschile e femminile, incarnata da corpi in divenire, identità da costruire".
A partire dalle 19.30, il Circolo Mario Mieli ospita inoltre un live show di Giulia Anania (www.myspace.com/giulianania), giovane cantautrice e poetessa nata a Roma nel 1984. Le sue canzoni sono storie di adolescenza, amori indecisi, viaggi onirici e paesaggi urbani descritti con lirismo cinematografico. Con la musica popolare italiana nel cuore e l'amore per la scena indipendente americana canta con voce graffiante e intensa. Pietro D'Ottavio, giornalista di Repubblica e critico musicale, la definisce "la promessa della musica d'autore italiana".
INFORMAZIONI TECNICHE:
TITOLO: Doing/Undoing
A CURA DI: Francesco Paolo Del Re e Antonio David Fiore
ARTISTI: Lysandra Coridon e Paola Serino
SEDE: Roma, Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, via Efeso 2/A (Metro San Paolo - Linea B)
DATE: Dall'11 gennaio al 1 febbraio 2009
ORARI: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 11.00 alle 18.00; martedì e giovedì dalle 11.00 alle 14.00; sabato e domenica dalle 15.00 alle 19.00 - INGRESSO GRATUITO
VERNISSAGE: 11 gennaio, a partire dalle 17.30
INFO: tel. 06.5413985 – arte@mariomieli.org - www.mariomieli.org
UFFICIO STAMPA: Francesco Paolo Del Re - cell. 320.0823405 - mostracrocevia@gmail.com
Compagni di Banco: generazioni presenti di GIANNI PO...
di GIANNI POLINAS
Curatore: Giangavino Pazzola
con il contributo della Provincia Olbia-Tempio, Assessorato alla Cultura.
con il patrocinio del Comune di Aggius
In collaborazione con: Associazione Culturale Museo di Aggius e Associazione Culturale Eloheh Animamigrante di Ploaghe
nell'ambito del progetto: "Tra terra e cielo: le chiavi di Ichnos"
inaugurazione: sabato 20 dicembre ore 17.30
performance: Nerina Nieddu
I bambini - "le generazioni future", dal punto di vista degli adulti - sono in realtà qualcosa di diverso. Sono la soglia fragile e sensibile fra la lunga durata e l'immediato futuro della collettività. I loro ricordi sono freschi, il loro sguardo sul passato è un misto di rispetto e giocosità, la loro memoria è tutta tesa verso il presente e sull'incombenza di ciò che avviene. Sono generazioni presenti.
dal testo in mostra di Franciscu Sedda, semiologo Università di Roma - Tor Vergata, vicepresidente AISS
Una vecchia lavagna davanti alla quale tanti bambini hanno tremato, scritto e disegnato, può evocare tanti ricordi.
Inserirne una al Museo MEOC, non come reperto, ma come invito per quanti vorranno sporcarsi le mani con gessi e cimosa, è l'ultimo anello di un' immaginaria catena.
Al MEOC sono custoditi ed esposti oggetti che testimoniano la vita e gli antichi mestieri degli abitanti di Aggius, tra cui pregevoli telai.
É cosa inusuale che questi ultimi, seppur " pezzi da museo", non abbiano mai smesso di produrre grazie alla laboriosità delle donne del paese che, con i loro gesti quotidiani, alimentano le tradizioni, come fossero anelli di una catena partita da un tempo lontano.
Seguendo questa ipotesi, ho ritratto gli scolari della scuola elementare, due alla volta, nel gesto di ascoltare e parlare con il proprio compagno/a di banco, riportando la confidenza così come veniva trasmessa da un bambino all'altro, scatto dopo scatto.
Le immagini, realizzate sullo sfondo di una vecchia lavagna, stampate su supporti rigidi, sono state inserite sempre al Museo MEOC, tra pezzi antichi e vecchie foto: una catena fragile, come le storie e le tradizioni tramandate oralmente da una generazione all'altra, della quale i bambini, simbolicamente, rappresentano gli ultimi anelli di congiunzione.
Gianni Polinas
InfoMostra
Giangavino Pazzola > email giangapazzola@gmail.com - cell. (+39) 3495722389
Gianni Polinas > www.gpolinas.com email polinas@tiscali.it - cell. (+39) 3478818065
Museo MEOC
via Monti di Lizu 6 – Aggius - Sardegna - Italy
Orari mostra: 10/13- 15.30/19 - chiuso Lu - Tel. (+39)079621029
ingresso: gratuito mostra, museo biglietto
Presidente associazione: Maria Teresa Mura
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Postato da animamigrante su Nuovo CorrieredelWeb
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