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mercoledì 14 gennaio 2009

Inaugurazione galleria d'arte Enrico Astuni

venerdì 23 gennaio 2009 dalle ore 19 alle 22
inaugurazione del nuovo spazio bolognese Galleria Enrico Astuni
e vernice della mostra
sci-art
con performance di Nick Laessing e Athanasios Argianas


GALLERIA ENRICO ASTUNI

SCI.ART
Ursula Berlot, David Claerbout, Attila Csörgö, Christoph Keller, Robert
Kusmirowski, Tobias Putrih, Thomas Zipp


<<>> Primo Levi (n “Primo Levi/Tullio Regge – Dialogo”, Oscar Mondadori, 1994, pag. 13-14)

Arte e scienza sono comunemente considerate diametralmente opposte: la prima mossa da emozioni, quindi irrazionale dubbia; la seconda seria, razionale, dunque fredda. Eppure, tale distanza non è sempre esistita, persiste in gran parte per via di pregiudizi, ed e dal punto di vista teorico già ridotta. Il Rinascimento e figure come Leonardo da Vinci sono esemplari di un'epoca in cui le discipline non erano chiaramente distinte, e l'arte era considerata come strumento di cognizione. Dall'avvento della meccanica newtoniana, applicabile alla fisica delle medie dimensioni che caratterizza l'esperienza quotidiana, la cultura occidentale è stata permeata da sequenze deterministiche di causa ed effetto. Dura e assolutistica,la fisica classica ci pone nella posizione d'osservatori obbiettivi e stranei ai fenomeni presi in considerazione come se non ne facessimo parte. Ma epistemologi e scienziati riconoscono quanto l'estetica influenzi il loro pensiero, e ammettono che le teorie non sono lo specchio di fenomeni naturali, ma piuttosto formule inventate per predirli, riduttive idealizzazioni della realtà valide solo fino a prova contraria. Il padre della meccanica quantistica Niels Bohr, confessa di essere arrivato ai suoi modelli intuitivamente, sotto forma d'immagini. Numerose teorie della cosmologia moderna (superstringhe, wormholes, baby universi) non sono empiricamente sperimentabili e si basano unicamente su cognizioni matematiche e tendenze statistiche. Alcuni scienziati aspirano ad abbracciare una scienza più "artistica". Altri paragonano il futuro della fisica alla botanica: una vasta collezione di dati empirici tenuti insieme da teorie. Fatto sta, che la scienza dei nostri pregiudizi è terminata e un'altra scienza ha preso piede; meno riduttiva e polarizzante, che segue modelli binari ravvicinandosi alla biologia. Numerosi artisti, fra cui Ursula Berlot, David Claerbout, Attila Csórgó, Christoph Keller, Robert Kusmirowski, Tobias Putdh e Thomas Zipp presentati nella mostra SCI-ART, traggono ispirazione dalla scienza riuscendo a trasformare le idee astratte delle teorie scientifiche in esperienze sinestetiche che s'imprimono profondamente nella nostra mente. Alla luce delle teorie della relatività e della meccanica quantistica, non è più possibile separare il tempo dallo spazio, tanto meno mantenere una prospettiva lineare o cognizioni di tempo progressive sequenziali. David Claerbout riprende un momento di svago di una famiglia con più telecamere contemporaneamente. La scena, svolta in un attimo, è “osservata” da molteplici punti di vista che, mostrati in sequenza, necessariamente la dilatano nel tempo. Se viaggiassimo alla velocità della luce, percepiremmo la curvatura dello spazio tempo e vedremmo oltre l'oggetto, di fianco e dietro. Robert Kusmirowski ricostruisce in cartone oggetti appartenenti a epoche precedenti alla nostra, contraffacendone persino la patina. Ritardi, accelerazioni, reversibilità riportano a una concezione
ontologica piuttosto che lineare del tempo. Christoph Keller paragona lo scienziato classico a un fotografo che vede il mondo attraverso la lente, come fosse un osservatore esterno dallo sguardo obbiettivo, che non interferisce sullo scenario esaminato. Dal canto suo, ha modificato una macchina fotografica in modo che funzioni come uno scanner. La pellicola viene esposta tirandola davanti a una fessura che amplia la panoramica oltrepassando i 180" di un obbiettivo normale e libera il fotografo dalla prospettiva fissa e lineare di una concezione del mondo pre- relativistica. Ill risultato è un diagramma di movimento, dove gli oggetti che si muovono velocemente appaiono compressi, i lenti elongati.

GALLERIA ENRICO ASTUNI
Pietrasanta 55045 (Lu) - Piazza Duomo, 37 - tel. e fax 0584 7 I 760
M a r i n a d i Pietrasanta55045(Lu)-ViaSparta,54-te1.058420623-fax0584266014
www.galleriaastuni.com - e-mail: galleria.astuni@libero.it

GALLERIA ENRICO ASTUNI
Via Iacopo Barozzi 3
40126 Bologna
tel. +39 051 4211132
fax +39 051 4211242
info@galleriaastuni.it
www.galleriaastuni.com

venerdì 9 gennaio 2009

Marche Centro d'Arte



Marche Centro d'Arte
con
Roberto Cicchinè - Daniele Duranti - Nardi e Scopetta - Rita Soccio
testi di
Stefania Palanca - Dario Ciferri
L'inaugurazione si terrà domenica 18 gennaio alle 18:00
La mostra termina il 14 febbraio
La Galleria Marconi è aperta tutti giorni dalle 16.00 alle 20.00, esclusa la domenica

Alla Galleria Marconi di Cupra Marittima proseguono gli appuntamenti della rassegna Gallerista sull'orlo di una crisi di nervi. Dopo la collettiva Dittici. Narrazioni fotografiche, che ha presentato i lavori di Marco Scozzaro, Fabio Mantovani e Kei Nagayoshi, domenica 18 Gennaio alle 18.00 si inaugura una collettiva che presenta i lavori di 4 artisti marchigiani: Roberto Cicchinè e Daniele Duranti, che saranno presentati da Stefania Palanca, e Nardi e Scopetta e Rita Soccio, che saranno presentati da Dario Ciferri.


La mostra rappresenta la prima tappa di un ciclo di tre mostre dedicate ai fermenti dell'arte marchigiana intitolato: Marche Centro d'Arte. Lo scopo di questa rassegna è mostrare la vivacità delle produzioni artistiche che ci sono nella regione, una regione in cui da sempre convivono pluralità e singolarità, a partire dallo stesso nome, Ogni artista ha una sua peculiarità che rende interessante il suo percorso di ricerca, una voce che unendosi alle altre che emergono dal territorio, da vita a un mosaico ricco vivo e vivace.
"Non è un percorso rettilineo quello che porta Roberto Cicchinè alla realizzazione del lavoro finito. Non c'è in lui la volontà di rendere, attraverso l'obiettivo fotografico, l'oggettività: essa è filtrata dalla sensibilità dell'artista che restituisce uno sguardo sulle cose e un taglio che sfuggono alla normale osservazione. Le storie che racconta sono provinciali, come provinciale – nell'accezione positiva di osservare con occhio curioso e sempre nuovo - è il suo modo di porsi di fronte ai propri soggetti. I protagonisti degli scatti non emergono per ciò che realmente e fisicamente sono, ma per il dettaglio che l'artista di loro vuole sottolineare.
Fissare un passaggio, fermare un momento, rendere tangibile l'irreale. Sono i frames cinematografici a rivivere nelle storie raccontate da Daniele Duranti, che porta sulla tela scene metropolitane. La sua volontà è quella di rendere realistico un mondo che prende corpo esclusivamente grazie all'artista che ne ferma un suo momento. Paesaggi urbani elaborati attraverso una moderna macchina da presa: l'occhio e la mano dell'artista, che colgono i frames, ci dispiegano quella che crediamo essere la realtà ma che poi si svela finzione, un'apparenza ingannevole, un poggiare su false certezze". (Stefania Palanca)


"Un intervento nello spazio che arriva a illudere le nostre sensazioni, Nardi e Scopetta prendono oggetti della quotidianità e ne estrapolano nuovi significati. Una pulizia di immagine che si esprime attraverso la struttura, una struttura dove le grandi dimensioni si accostano ai dettagli minuziosi, per dare forma a un gioco, che anche un soffio riesce ogni volta a rendere nuovo. Un gioco che risulta estremamente serio e in cui l'uomo entra pur essendone escluso, in una ricerca del paradosso che sembra quasi appesa a un filo.
Il brand pubblicitario, uno dei simboli chiave della società del benessere, esce dai suoi schemi e cerca di godere delle gioie di una vita reale. Lindo (Mastrolindo) e Stella (la signora del dado Star) fuggono dagli scaffali del supermercato e si innamorano al punto di decidere di mettere su una famiglia. Rita Soccio ci racconta la loro storia e la loro ricerca del sogno dell'uomo medio: una casettina romantica e, perché no, un pizzico di trasgressione. Con un po' di ironia si riflette sull'influsso della pubblicità nella nostra vita, invertendo le parti". (Dario Ciferri)
Gallerista sull'orlo di una crisi di nervi
Arriva il momento nella vita di un gallerista in cui decide di affidare una mostra al collaboratore più fidato, quello con cui condivide idee e aspettative, quello che al bisogno è in grado di sostituirlo anche nella corrispondenza (senza che tra l'altro nessuno se ne accorga). Tutto sembrerebbe perfetto, ma il cielo non sempre è azzurro come si potrebbe pensare e le nuvole sono sempre pronte a fare la loro comparsa.
Allo stress di una mostra, collaboratori di vario tipo aggiungono stress, ritardi, piccole/grandi inefficienze che un povero gallerista si trova a dover affrontare, perdendo i capelli e/o facendosi venire i capelli bianchi. Eccolo buttarsi su massicce dosi di tachipirina per affrontare l'immancabile febbre pre-mostra, mettersi ai fornelli per preparare pasti con innumerevoli portate e quantità capaci di sfamare interi reggimenti, eccolo infine perdere l'attimo atteso ogni giorno come la manna dal cielo: il riposino pomeridiano. Una vita dura fatta dalle piccole insoddisfazioni di ogni giorno e dalle grandi soddisfazioni di ogni mese.
Gallerista sull'orlo di una crisi di nervi è l'omaggio a quella cosa bellissima ed entusiasmante che è l'organizzazione di una mostra, cosa bellissima, ma anche snervante e stancante. Ecco che aumenta il numero delle sigarette fumate fuori dalla porta, ecco che i chiodi e le viti si accumulano sul pavimento. Poi si inaugura, si parla, si ride e il giorno dopo si pulisce. Questa è la "tragica" routine che accompagna la vita di un gallerista. Ma non bisogna dimenticare però la bellezza di una mostra, il piacere di una chiacchierata con gli amici, l'emozionarsi sempre nuovo che ripaga da ogni affanno. I rapporti umani, e non solo professionali, con artisti, critici e curatori, sono il vero collante dell'attività e il motore che rende sempre nuova la voglia di andare avanti.
Solo un grazie a chi ci permette di poter seguire ed apprezzare il mondo dell'arte nel suo continuo movimento.
scheda tecnica/technical card


testo critico/art critic by Dario Ciferri e Stefania Palanca
ufficio stampa/ press agent Dario Ciferri
traduzione di/translation by Patrizia Isidori
relazioni esterne e promozione delle attività/ external relationship and promotion of activities Stefania Palanca
fotografia/photography Marco Biancucci©
riprese video/video shooting Stefano Abbadini
allestimenti/preparation Marco Croci
progetto grafico/graphic project maicol e mirco
webmaster www.siscom.it

dal 18 gennaio al 14 febbraio
from 18th january to 14th february
orario: lunedì-sabato dalle 16 alle 20
opening time: Mon-Sat 4 to 8 p.m.

Galleria Marconi di Franco Marconi
C.so Vittorio Emanuele, 70 63012
Cupra Marittima (AP)
tel 0735778703
e-mail galmarconi@siscom.it
web www.siscom.it/marconi


giovedì 8 gennaio 2009

Dorothy Circus Gallery: amore al tempo del pop surrealismo


Il tema dell'amore, dell'erotismo, della passione, al centro delle
opere "pop surrealiste" degli artisti CONSUELO MURA, LOSTFISH,
BENJAMIN LACOMBE, KMIE CHAN

- Lei gli disse "Ti Amo", ma lui capì "Giochiamo" e corse nel
parco per trovare un nascondiglio. Lei scosse la testa, sbuffò
sorridendo e s'incamminò scalza.

Inaugurazione: venerdì 16 gennaio, ore 20.00

La mostra resterà aperta fino al 25 febbraio

(Dorothy Circus Gallery – Via Nuoro, 17 – Roma)


"Voglio un amore doloroso, lento,

che lento sia come una lenta morte,

e senza fine, voglio che più forte sia della morte

e senza mutamento"

(Gabriele D'Annunzio)

Libido narcisista

Con tanto di biglietto di ritorno.

Cosa farfugli di fusione e mistica?

Ochetta che s'impanca

L'amore è ciò che manca, è l'io che manca"

(Patrizia Valduga)

L'amore al tempo del pop surrealismo. E' quanto avviene alla Dorothy Circus Gallery che, dal 16 gennaio al 25 febbraio, apre le porte all'amore estremo, raccontato attraverso le opere degli artisti

CONSUELO MURA, LOSTFISH, BENJAMIN LACOMBE, KMIE CHAN.

Nei loro dipinti, gli amori di oggi: precari, incomprensibili, privati, spesso invisibili. Molteplici volti degli amori moderni, che hanno oltrepassato il limite delle buone maniere e del perbenismo, ribelli ma intrisi di spiritualità antica, nutriti di solitudine e di una passione che è droga della mente e dell'anima. Storie, dinamiche, giochi e loro protagonisti, al confine tra il sano e l'insano. Amanti non coniugati ma ugualmente congiunti. I sorrisi di quell'amore che trova la sua coscienza nell'erotismo dei malintesi, seguendo le tracce delle gioie come promesse dell'impossibile che prescinde dalle regole e sconfina nell'assurdo di un'intimità surreale, fatta di sesso e possesso, fusione e matrimonio dei sensi.

La mostra avrà inizio venerdì 16 gennaio, alle ore 20.00. Per i collezionisti è prevista una "preview reception" giovedì 15 gennaio, dalle ore 16.00.

Nel suo primo anno di attività, Dorothy Circus Gallery ha fatto conoscere in Italia le opere del Pop Surrealismo, illuminando i lati oscuri delle favole per adulti, riportando a galla nuove mitologie, capovolgendo e risuscitando il subconscio nostalgico.

Gli artisti in mostra

* Benjamin Lacombe è nato nel 1982 a Parigi, dove vive e lavora. Si è diplomato all'Ensad, scuola superiore nazionale di arti decorative.

* Lostfish è nata in Francia nel 1983. Nel 2007 ha iniziato la sua carriera d'illustratrice, lavorando come freelance e creando dipinti digitali con l'aiuto del computer.

* Kmye Chan è nata in Francia nel 1985. Autodidatta, fin da bambina è stata attratta dall'arte, dalla pittura e dal disegno in generale. Vive a Parigi dove si sta specializzando in biologia molecolare.

* Consuelo Mura è nata a Roma nel 1969. Unica italiana a esporre in Border Love. Di se stessa dice: "Mi interessano i particolari del corpo di donna, le gambe, i piedi, la bocca, ma anche gli oggetti che fanno da strumento di seduzione, come le scarpe...".

.....

Dorothy Circus Gallery è uno spazio romano dedicato al lowbrow e al pop surrealism, tra i più vitali ed emozionanti movimenti recenti dell'arte contemporanea. La galleria, ideata da Alexandra Mazzanti e Jonathan Pannacciò, è situata nel quartiere Pigneto nei pressi di un antico acquedotto romano, che nella sua classicità risulta la perfetta location per gli interni surreal-chic della superficie espositiva.

Dorothy Circus Gallery non è solamente una galleria d'arte, ma un punto d'incontro per appassionati e collezionisti in cerca di nuove proposte e realtà ben consolidate sul mercato dell'arte. Un vero e proprio spazio multiculturale che si propone di offrire una serie di mostre altamente selezionate e di valore istituzionale.

CONTATTI

LUOGO: DOROTHY CIRCUS GALLERY

DOVE: Via Nuoro, 17 - Roma

Tel.: +39 06 7021179

info@dorothycircusgallery.com
www.dorothycircusgallery.com


Ufficio Stampa

Rossana Tosto

Cell. +39 333 4044306

rossanatosto@gmail.com

QUANDO: dal 16 gennaio(ore 20) al 25 febbraio 2008.

ORARI: dal martedi' al sabato dalle 11 alle 20

INGRESSO: gratuito

Mostra NateriE, invito Roma sabato 10 gennaio 2009 dalle 10.00 alle 13.00



La Art & Communication presenta la mostra personale di NidEle: Nicola D'Emma e Elena Deligia dal titolo "NateriE" presso il salotto di Genti e Paesi in via Adda, 111, a Roma.

In mostra, oltre alle esposizioni di lavori individuali dei due artisti per la maggior parte incisioni con varie tecniche, verranno per la prima volta presentate al pubblico opere realizzate a quattro mani, frutto di un lavoro di coppia racchiuso sotto il nome di NidEle. Nato nel 2008 il gruppo opera alla ricerca di una forma d'arte partecipata, rivolta ai comuni fruitori dell'arte che tramite il loro interesse rendono vivo il rapporto con gli artisti. Unendo la video arte all'incisione, la performance alla fotografia, l'happening alla mail art, Nicola ed Elena lavorano nel costante obiettivo di raggiungere con lo spettatore una comunicazione non univoca.

Opera "legni e muffe" di Nicola d'Emma

Nicola D'Emma presenta un ciclo di opere grafiche dove differenti materiali della terra si fondono tra loro in un armonioso gioco di sfumature dalle calde tonalità. La mano dell'artista incide le matrici metalliche e plastiche senza tralasciare il minimo dettaglio, nella ricerca di un segno realistico ed allo stesso tempo misterioso.

Le opere di Elena Deligia sono il frutto di una lunga ricerca sul segno, che appare manifesto, o trasparente e nascosto tra le pieghe del foglio. La presenza dei materiali, utilizzati solo in fase di stampa, e mai incisi sulle matrici, conferisce all'opera un carattere volubile ed in continua trasformazione, come lo spirito dell'artista.

Opera "Doppio contatto" di Elena Deligia

Gli artisti hanno esposto in varie gallerie e musei italiani ed esteri tra i più importanti ricordiamo: Museo C.H.Andersen di Roma, Studio Morbiducci di Roma, Galleria 42 Contemporaneo di Modena, Museo Remondini di Bassano del Grappa ed Universität der Künste di Berlino.

Gli artisti saranno presenti per l'inaugurazione sabato 10 gennaio 2008 dalle ore 10.30 alle 13.00


"NateriE" dal 7 al 31 gennaio 2009

Sede mostra: Genti e Paesi

via Adda n.111 00198 Roma – tel+39 06/85301755

gentiepaesi@romeguide.it - www.gentiepaesi.it


mostra a cura di Art & Communication per informazioni:

Sveva Manfredi Zavaglia tel +39 347 8999369 - artecom.smz@libero.it

Giulietta Magni Verna tel +39 334 8834152 - artecom.gmv@libero.it

mercoledì 7 gennaio 2009

DRAG QUEEN e QUEER CULTURE: DOING/UNDOING fotografie di Lysandra Coridon e Paola Serino

Domenica 11 gennaio si inaugura la mostra "DOING/UNGOING.
Fotografie di Lysandra Coridon e Paola Serino" che presso il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli di Roma, primo appuntamento della rassegna Arti in Circolo.
La doppia personale propone un intrigante viaggio nelle pieghe della cultura queer italiana, mettendo a confronto il mondo delle drag queen romane con una affascinante galleria di ritratti di protagonisti dell'underground gay-lesbico bolognese.
Dopo il vernissage l'associazione, in occasione della Festa del tesseramento, ospita il live show della cantautrice Giulia Anania.

DOING/UNDOING

Doppia personale di Lysandra Coridon e Paola Serino

ROMA - Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli

11 gennaio - 1 febbraio 2009

Vernissage 11 gennaio a partire dalle ore 17.30

Ore 19.00 live show della cantautrice Giulia Anania

Una galleria di ritratti di creature fiere e seducenti, la cui esistenza è irriducibile alla tradizionale divisione del mondo in maschile e femminile: drag queen, performer transgender, animatori delle notti queer sono al centro di una mostra fotografica che apre i battenti nella sede del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli. In occasione dell'annuale Festa del tesseramento, domenica 11 gennaio (a partire dalle 17.30) il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli presenta Arti in Circolo, un ciclo di eventi dedicati alle arti contemporanee in chiave queer a cura di Francesco Paolo Del Re e Antonio David Fiore.

L'evento espositivo che inaugura la rassegna è "Doing/Undoing", una doppia personale delle fotografe Lysandra Coridon e Paola Serino, realizzata in collaborazione con l'associazione culturale Officine Fotografiche. Allestita presso la sede dell'associazione (via Efeso 2/A) e visitabile fino al 1 febbraio, la mostra si intitola "Doing/Undoing", in omaggio al pensiero di Judith Butler, una delle principali teoriche del pensiero queer statunitense: il titolo della mostra richiama infatti l'ultima riflessione di Butler, che descrive il genere come un complesso di meccanismi di costruzione e decostruzione.

Ad accomunare i percorsi di ricerca delle due artiste è l'uso del medium fotografico, attraverso il quale raccontare due specifici scenari e due peculiari declinazioni della cultura gay: la scena queer bolognese e la ribalta delle drag queen romane.

Nata in una famiglia di fotografi, Lysandra Coridon è videomaker, attrice, performer e strip-teaser, attivista del Cassero Gay Lesbian Center di Bologna e modella della Maison du Casserau, dopo la vittoria nel 2006 del contest Miss Alternative. "La sua macchina fotografica, dalla quale non si separa mai – scrive il curatore Francesco Paolo Del Re – coglie momenti della sua vita quotidiana condotta sempre sopra le righe; estrapolati dal flusso di queerness nella quale Coridon vive immersa, i suoi ritratti appaiono agli occhi dello spettatore eccessivi, surreali, ironici e in alcuni casi perturbanti".

"Tra poesia e testimonianza – spiega Del Re – l'obiettivo della serie 'Drag queen' di Paola Serino descrive, in un suggestivo bianco e nero di densa qualità pittorica, i laboriosi backstage di un gruppo di performer, fermati dal clic negli attimi che precedono l'esibizione sul palco. L'ultimo tocco di un make up, una parrucca da sistemare, un cocktail che aspetta di essere bevuto o un colpo di ventaglio sono ipotesi di storie che assurgono a simboli di una possibile permeabilità dei generi maschile e femminile, incarnata da corpi in divenire, identità da costruire".

A partire dalle 19.30, il Circolo Mario Mieli ospita inoltre un live show di Giulia Anania (www.myspace.com/giulianania), giovane cantautrice e poetessa nata a Roma nel 1984. Le sue canzoni sono storie di adolescenza, amori indecisi, viaggi onirici e paesaggi urbani descritti con lirismo cinematografico. Con la musica popolare italiana nel cuore e l'amore per la scena indipendente americana canta con voce graffiante e intensa. Pietro D'Ottavio, giornalista di Repubblica e critico musicale, la definisce "la promessa della musica d'autore italiana".

INFORMAZIONI TECNICHE:

TITOLO: Doing/Undoing

A CURA DI: Francesco Paolo Del Re e Antonio David Fiore

ARTISTI: Lysandra Coridon e Paola Serino

SEDE: Roma, Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, via Efeso 2/A (Metro San Paolo - Linea B)

DATE: Dall'11 gennaio al 1 febbraio 2009

ORARI: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 11.00 alle 18.00; martedì e giovedì dalle 11.00 alle 14.00; sabato e domenica dalle 15.00 alle 19.00 - INGRESSO GRATUITO

VERNISSAGE: 11 gennaio, a partire dalle 17.30

INFO: tel. 06.5413985 – arte@mariomieli.org - www.mariomieli.org

UFFICIO STAMPA: Francesco Paolo Del Re - cell. 320.0823405 - mostracrocevia@gmail.com

Compagni di Banco: generazioni presenti di GIANNI PO...


Compagni di Banco: generazioni presenti
di GIANNI POLINAS

Mostra di Fotografia e Installazione

Mostra Compagni di Banco - generazioni presenti_FrontexAggius, Museo MEOC – dal 20 dicembre 2008 al 30 maggio 2009

Curatore: Giangavino Pazzola

con il contributo della Provincia Olbia-Tempio, Assessorato alla Cultura.

con il patrocinio del Comune di Aggius

In collaborazione con: Associazione Culturale Museo di Aggius e Associazione Culturale Eloheh Animamigrante di Ploaghe

nell'ambito del progetto: "Tra terra e cielo: le chiavi di Ichnos"

inaugurazione: sabato 20 dicembre ore 17.30

performance: Nerina Nieddu



I bambini - "le generazioni future", dal punto di vista degli adulti - sono in realtà qualcosa di diverso. Sono la soglia fragile e sensibile fra la lunga durata e l'immediato futuro della collettività. I loro ricordi sono freschi, il loro sguardo sul passato è un misto di rispetto e giocosità, la loro memoria è tutta tesa verso il presente e sull'incombenza di ciò che avviene. Sono generazioni presenti.
dal testo in mostra di Franciscu Sedda, semiologo Università di Roma - Tor Vergata, vicepresidente AISS




Una vecchia lavagna davanti alla quale tanti bambini hanno tremato, scritto e disegnato, può evocare tanti ricordi.
Inserirne una al Museo MEOC, non come reperto, ma come invito per quanti vorranno sporcarsi le mani con gessi e cimosa, è l'ultimo anello di un' immaginaria catena.

Al MEOC sono custoditi ed esposti oggetti che testimoniano la vita e gli antichi mestieri degli abitanti di Aggius, tra cui pregevoli telai.
É cosa inusuale che questi ultimi, seppur " pezzi da museo", non abbiano mai smesso di produrre grazie alla laboriosità delle donne del paese che, con i loro gesti quotidiani, alimentano le tradizioni, come fossero anelli di una catena partita da un tempo lontano.

Seguendo questa ipotesi, ho ritratto gli scolari della scuola elementare, due alla volta, nel gesto di ascoltare e parlare con il proprio compagno/a di banco, riportando la confidenza così come veniva trasmessa da un bambino all'altro, scatto dopo scatto.
Le immagini, realizzate sullo sfondo di una vecchia lavagna, stampate su supporti rigidi, sono state inserite sempre al Museo MEOC, tra pezzi antichi e vecchie foto: una catena fragile, come le storie e le tradizioni tramandate oralmente da una generazione all'altra, della quale i bambini, simbolicamente, rappresentano gli ultimi anelli di congiunzione.
Gianni Polinas




InfoMostra
Giangavino Pazzola > email giangapazzola@gmail.com - cell. (+39) 3495722389
Gianni Polinas > www.gpolinas.com email polinas@tiscali.it - cell. (+39) 3478818065




Museo MEOC
via Monti di Lizu 6 – Aggius - Sardegna - Italy
Orari mostra: 10/13- 15.30/19 - chiuso Lu - Tel. (+39)079621029
ingresso: gratuito mostra, museo biglietto
Presidente associazione: Maria Teresa Mura


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Postato da animamigrante su Nuovo CorrieredelWeb

SEURAT SIGNAC e i neoimpressionisti


Georges Seurat, Paul Signac
e i neoimpressionisti
Milano - Palazzo Reale - 10 ottobre > 25 gennaio 2009
a cura di Marina Ferretti Bocquillon
per chi vuole saperne di più > ULTIME CONFERENZE GRATUITE > non è necessario il biglietto di ingresso alla mostra
"DAI PENNELLI AI PIXEL" > il giovedì a Palazzo Reale
si sta per concludere l'interessante ciclo di conferenze di approfondimento, a cura di Stefano Salis, che hanno raccontato la tecnica, lo stile e la poetica neoimpressionista di Seurat e Signac, passando attraverso la storia della pittura, della fotografia, della letteratura. Ancora due appuntamenti per capire meglio i meccanismi della percezione visiva, fino ad arrivare alle opere di videoarte dei nostri giorni fatte con i pixel, e per ascoltare la musica dei neoimpressionisti, in un confronto suggestivo tra suoni e immagini.

SAVE THE DATE >
GIOVEDÌ 8 GENNAIO > PALAZZO REALE > SALA CONFERENZE > ORE 18

CHIARA SOMAJNI
"Il puntinismo digitale. Come fare un'opera
d'arte con i pixel"
Con un salto nella nostra realtà contemporanea, la giornalista ed esperta di web-art Chiara Somajni racconterà come i pixel, i piccoli punti che vediamo nei nostri schermi del pc, sono entrati nella vita quotidiana e nell'arte del nostro tempo.

SAVE THE DATE >
GIOVEDÌ 15 GENNAIO > PALAZZO REALE > SALA CONFERENZE > ORE 18
QUIRINO PRINCIPE
"Il suono giallo"... E il suono azzurro? E il suono rosso? Tra tonalità e sfumatura, la musica ai tempi dei neoimpressionisti"
In compagnia di Quirino Principe, illustre musicologo, ascolteremo infine da vicino le stesse musiche che sentivano i pittori neoimpressionisti e capiremo come ne furono influenzati e, viceversa, le influenzarono.
Le conferenze sono tenute da specialisti in diversi ambiti culturali che affrontano gli argomenti della mostra – soprattutto il colore e la sua percezione, la vicenda biografica e il contesto nel quale operarono i neoimpressionisti – dal loro punto di osservazione, in modo da completare il quadro degli argomenti nel modo più esaustivo e stimolante possibile soprattutto per un pubblico non specializzato.
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Informazioni e prevendita biglietti mostra
T 02 54919

Prenotazioni gruppi e scuole – visite guidate
Ad Artem, Milano T 02 6597728
Comune di Milano – Settore Servizi per Minori e Giovani
Sezione Didattica Palazzo Reale T 02860649 F 02877415
Orari
Tutti i giorni 9.30 - 19.30
lunedì 14.30 - 19.30
giovedì 9.30 - 22.30
La biglietteria chiude un'ora prima

Biglietti
Intero € 9,00
Ridotto € 7,00
Ridotto gruppi € 7,00
Ridotto scuole € 4,50


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