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venerdì 31 ottobre 2008

Anna Seccia contro il Parkinson. Mostra personale "Le nuvole in cielo e l'Abruzzo in terra"

Anna Seccia contro il Parkinson

"Le nuvole in cielo e l'Abruzzo in terra"

Mostra personale di Anna Seccia

Cappella "Il corpo di Cristo" Sulmona

8 e 9 novembre 2008

Sulmona, 30 ottobre 2008

"Le nuvole in cielo el'Abruzzo in terra". Può sembrare la frase di una dolce poesia dedicata alla nostra terra, ma non è così, è molto molto di più… Un'occasione importante per rimanere uniti in nome della lotta alla malattia, un progetto itinerante e variopinto, ma, soprattutto, un'esperienza artistica tutta dedicata alla solidarietà.

L'organizzatrice dell'evento è Rosetta Rossini, sostenitrice dell'associazione Azione Parkinson onlus di Pescara, nonché donna dotata di coraggio e determinazione che, negli anni, ha investito tutta se stessa nella battaglia contro questa atroce malattia degenerativa con la quale convive e al suo fianco c'è un'amica, una donna con la D maiuscola, una grande artista: Anna Seccia.

'Anna dei colori', come ormai la chiamano tutti i suoi fan, è sempre stata una pittrice impegnata, sensibile alle tematiche sociali, fortemente schierata contro le ingiustizie nei confronti dei più deboli, non ha mai dimenticato, nonostante i successi e i quarant'anni di esperienza, l'angoscia di chi soffre, e ha spesso sacrificato se stessa, pur di "tendere una mano" al prossimo.
Anche questa volta, non si è tirata indietro…

L'artista, che da poco è stata invitata dalla galleria Forum Artis di Modena a partecipare alla fiera di Salisburgo, esporrà, per la prima tappa abruzzese dell'evento, l'8 e il 9 novembre, a Sulmona, una sua opera inedita, appositamente realizzata, intitolata "Nuvola della prima ora" che potrà essere ammirata all'interno della Mostra personale, dedicata alla ricerca, presso la Cappella "Il corpo di Cristo".

Sempre in occasione della manifestazione "Le nuvole in cielo e l'Abruzzo in terra", presentata dal critico d'arte Antonio Picariello, verrà esposto un foulard in seta della serie "Graffi di colore", ideato da Anna Seccia e realizzato in soli 200 esemplari dalla prestigiosa ditta Santostefano di Italo Ferretti. L'accessorio è un ulteriore mezzo per sostenere l'obiettivo che 'Azione Parkinson'con il progetto"Le nuvole in cielo e l'abruzzo in terra " porta avanti:per raccogliere fondi a sostegno della ricerca.
Infine, dulcis in fundo, tutti coloro che interverranno, potranno assistere alla proiezione di un video che ripercorrerà il lungo e fruttuoso percorso artistico di "Anna dei colori", la sua ricerca sociale, l'incontro con la tecnica pittorica dell'happening, le opere collettive, le mille e mille gradazioni che costellano la sua vita artistica non hanno mai smesso di appassionare persone di ogni età.
All'interno della monografia "Anna dei colori", l'illustre critico Giorgio Di Genova spiega: "L'espressione artistica è sempre e comunque un double del proprio io. O meglio dell'identità interiore dell'artista, che appunto attraverso l'altro da sé, cioè lo specifico linguistico scelto, restituisce un autoritratto psicologico-simbolico. Alla stessa stregua dell'identità fisionomica, che, pur trasformandosi col trascorrere del tempo, dalla nascita alla maturità ed oltre rimane sempre la stessa, altrettanto avviene nella produzione di ogni artista, la quale nel tempo mantiene costanti i tratti connotativi di base. Ciò mi ha portato ad asserire che ciascun artista per tutta la vita, mutatis mutandis, fa sempre la stessa opera, … Anna Seccia non sfugge alla regola".

Breve curriculum e caratteristiche artistiche di Anna Seccia

Compiuti gli studi artistici, dopo aver frequentato la facoltà di Architettura, è stata titolare della cattedra di Discipline pittoriche e plastiche presso il Liceo artistico di Pescara.. Ha arricchito la sua formazione sull'espressività artistica con maestri come Diane Waller, Ma Anad Meera, Arno Stern e molti altri.

Esperta in art therapy, cromoattivazione e olodanza, da trent'anni svolge una ricerca innovativa sulle metodologie di insegnamento per lo sviluppo del potenziale creativo attraverso il corpo, il suono, il colore e la materia, che trova il suo sbocco nella creazione del laboratorio di "Artemieutica" e nella realizzazione della "Stanza del colore" come opera d'arte interattiva che ha lo scopo di stimolare la creatività e la libera espressione del sentire attraverso il colore.
Tiene corsi di formazione sulla creatività attraverso l'arte conducendo gruppi e training ovunque in Italia.
Anna Seccia ha incentrato la sua ricerca pittorica nell'ambito del segno come espressione di un linguaggio che rende manifesto il fluire della coscienza attraverso i colori e la sua pittura ha nel blu e negli azzurri il suo valore cromatico centrale.

La sua ricerca ha riscosso consensi e riconoscimenti con recensioni e inserimenti su riviste e cataloghi d'arte con partecipazioni a prestigiose rassegne quali i premi: Termoli, Vasto, Sulmona, Penne, Salvo, Mazzacurati, la triennale di Arte sacra di Lecce, la rassegna Il mare di Molfetta ed esposizioni nelle fiere d'arte di Bologna, Padova, Bari, New York, Los Angeles

Ha inoltre esposto in prestigiosi musei, quali il Haus martfled di Schvlm (Germania), il Chiang kai di Taiwan (Cina), il Centro alfeos el sabio a El Puerto di S. Maria (Spagna), l'Art museum di Monaco, il Salons de la residence du Louvre, (Menton, Francia), il Museo modenese (Modena), il Palazzo ducale di Revere, il Castello dell'Aquila, il Museo della carta a Fabriano ed infine i musei giapponesi di Kausatsu, Adova, Magama, Yocatchi, Minakuchi.

Le sue opere si trovano in qualificate collezioni pubbliche di arte contemporanea, tra cui Museo e Archivio di artisti abruzzesi contemporanei, Castello di Nocciano (PE); museo abruzzese Arti Grafiche, Castel di Ieri (AQ); pinacoteca di Arte contemporanea, Prata d'Ansidonia (AQ); centro San Massimiliano Colbe, Roma; Pinacoteca di Sassoferrato; Fondazione Piccola Opera Caritas, Giulianova (TE); Monaco Modern Art Museum, Fondation Lord Eastlegh, museo delle Generazioni italiane del '900 (Magi '900), Pieve di Cento (BO); Forum Artis Museum, Montese; museo internazionale Mail Art L'Aquila; Pinacoteca Civica di Pianella; Galleria Civica d'Arte Contemporanea, Casoli d'Atri (TE); Raccolta di Arte Sacra, Parrocchia San Pio X, L'Aquila; Young Museum, Palazzo ducale di Revere (MN); Museo "Valentino" di Castellaneta; museo delle Scienze biomediche, Chieti; Università di Brescia; pinacoteca internazionale di Arte Sacra, Falconara (AN); collezione Villa Rietti Rota, Motta di Livenza (TV), Pinacoteca d'arte Contemporanea di Guglionesi(CB).

La sua pittura è considerata nei volumi 900 Artisti ed Arte in Abruzzo, a cura della Provincia di Pescara e nel II tomo di Generazione anni Quaranta, vol. VI della Storia dell'arte italiana del 900 di Giorgio Di Genova, attualmente in corso di stampa, mentre riferimenti alla sua attività sono nei cataloghi del Monaco Art Museum, del MAGI '900 di Pieve di Cento (BO), del Museo Artisti Abruzzesi di Nocciano (PE).

Capoufficio stampa

Marinica Rivolta

e-mail: kaleidos.arte@libero.it

passages arte architettura design



PASSAGES

arte architettura design

progetto a cura di Marco Petroni

presenta

"Vita nella valle"

mostra di Antonio Annichiarico/Rifiuto Speciale

8 novembre – 5 dicembre 2008

Lecce – foyer Cantieri Teatrali Koreja


Si inaugura sabato 8 novembre alle ore 18:00 nel foyer dei Cantieri Teatrali Koreja di Lecce la mostra "Vita nella valle" realizzata da Antonio Annichiarico/Rifiuto Speciale, primo appuntamento del progetto PASSAGES arte architettura design curato da Marco Petroni e promosso da Cantieri Koreja, Provincia di Lecce, Regione Puglia e Ministero per i Beni e le Attività Culturali con il sostegno di Nuovi Mecenati, Ambasciata di Francia, Scena Nomade.

La Vita nella valle di Antonio Annichiarico riprende, nel titolo e nell'impianto teorico, lo scritto di un lavoratore precario. Il tema della precarietà viene rimesso in movimento attraverso il rapporto con la figura dell'angelo, figura emblema di bellezza che nasconde però delle insidie.

La bellezza, la perfezione angelica non appartiene all'"essere" umano. Gli angeli per Annichiarico sono gli operai/lavoratori morti, che non invocano un aiuto quanto piuttosto testimoniano la lacerazione costante e la comprensione della tremenda e incolmabile distanza che ci separa da loro. L'opera proposta dall'artista è un tentativo di capire e di mostrare la genesi di un concetto di sacro nostro contemporaneo. Dalla corruzione dell'anima e del corpo, dalla violenza delle guerre, dall'insinuarsi nei cuori dell'invidia e della superbia nasce un'opera di estrema purezza che fissa in un'immagine il tremendo spirito del nostro tempo.

Alle ore 18:30 si svolgerà un confronto a più voci (ingresso libero) sulle potenzialità progettuali della nostra regione in campo artistico/creativo. VERSO UN OSSERVATORIO DEI FLUSSI CREATIVI SUL TERRITORIO nasce dalla volontà di stimolare la creazione di un osservatorio sui linguaggi della creatività contemporanea: design, architettura, arte, moda, teatro, danza, attivando sguardi e sensibilità capaci di interagire e relazionarsi con i bisogni e i desideri di chi opera sul territorio pugliese attraverso il confronto, lo scambio e la collaborazione con soggetti nazionali e internazionali. L'incontro prende le mosse dal desiderio di correggere una situazione di marginalità del sistema artistico pugliese rispetto al contesto nazionale, internazionale e dall'intento di promuovere e dare maggiore forza e visibilità alla produzione artistica locale.

Partecipano:

Felice Blasi, editorialista del "Corriere del Mezzogiorno"

Manlio Capaldi, docente di Fenomenologia dell'evento artistico-culturale presso l'Università di Bari

Stefano Cristante, docente di Sociologia della comunicazione presso l'Università del Salento, dirige "L'osservatorio sugli eventi della comunicazione politico-culturale" presso l'Università del Salento

Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia

Lino Sinibaldi, storico e critico dell'architettura; collabora con il prof. Francesco Moschini nel corso di Storia dell'arte e dell'architettura contemporanea presso il Politecnico di Bari

Salvatore Tramacere, direttore artistico/regista Cantieri Teatrali Koreja

Franco Ungaro, direttore organizzativo Cantieri Teatrali Koreja

Coordina:

Marco Petroni, giornalista, collaboratore "La Repubblica Bari", storico e critico del design



Dopo Antonio Annichiarico, nel foyer saranno in mostra opere di Paola Navone, Michele Giangrande, Elena Rossella Lana, Zimmerfrei, e il Laboratorio d'architettura Semerano.

Il progetto Passages, a cura di Marco Petroni, racchiude sei differenti modalità di intervento che sfuggono a una definizione formale, generando un campo d'azione nel quale le discipline artistiche si confrontano, si scambiano suggestioni, metodi d'analisi e di comportamento. Transiti che vivono in presa diretta la complessità del loro farsi secondo stimoli provenienti dal mondo della moda, del design, dell'architettura, della musica, del teatro e del cinema.Estensioni dell'immaginario artistico che trovano spazio adatto nel foyer di un teatro, luogo dell'attraversamento, dell'attesa prima del rito, del consumo ostensivo.

INFORMAZIONI

Koreja 0832.242000 – 240752

e-mail: info@teatrokoreja.com

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marco petroni <petroni.press@gmail.com>

GEOMETRIE DELL’INTELLETTO


GEOMETRIE DELL'INTELLETTO
Mostra Internazionale d'Arte Contemporanea


dal 14 novembre al 2 dicembre 2008
Vernissage Venerdì 14 novembre h.20,30
Roma, Caffé Letterario
via Ostiense 83,95


Presentazione Critica di Sabrina Falzone, Critico e Storico dell'Arte


Il progetto espositivo "Geometrie dell'intelletto" è un omaggio alla geometria, intesa come arte intellettuale. Geometrie euclidee, geometrie iperboliche, geometrie ellittiche, dalla storia delle forme alla sperimentazione post-industriale, dagli albori della scienza fino ai nostri giorni, sono questi gli scenari mentali che affiorano dalle opere degli artisti, protagonisti della rassegna d'arte contemporanea.
La curatrice della mostra, Sabrina Falzone, ci spiega: "La monumentalità dell'esperienza visiva si palesa con novità prospettica negli originali scatti in bianco e nero di Irene Taddei e di Christian Milo, proseguendo idealmente nella ricerca artistica di Angelo Zuena, autore dotato di una spiccata creatività.
Città geometriche si estendono nella preziosità dell'ascolto tridimensionale nelle opere di Monia Biscioni e di Edi Sanna, la quale s'immerge in un limpido omaggio ad Ippaso da Metaponto, il matematico e filosofo greco, appartenente alla scuola pitagorica, che descrisse per la prima volta il dodecaedro regolare, dimostrando la sua iscrivibilità in una sfera e a cui è stata attribuita, peraltro, anche la scoperta degli accordi musicali e del concetto di incommensurabilità.
E', invece, un omaggio all'astrattismo geometrico di Kandinskij il lavoro realizzato da Enzo Ventrone, in arte Lim, che sorge su un assetto immaginario dalle valenze cosmiche, ravvisabili nell'acrilico di Massimo Mugavero, sia pure sotto una forma più fluente e libera.
In Nemo diviene nobile arte la composizione, l'incontro e l'incastro di materiali di recupero, ai quali si conferisce un valore aulico, rintracciabile nell'esperienza artistica di Vincenzo Morello in mostra con "Babele", il quale, dietro una rivisitazione palesemente escheriana, s'inoltra sul territorio mentale della geometria, simbolo della vita e intesa come labirinto della psiche. E', infatti, un labirinto caotico quello proposto da Zoom, nome d'arte di Ivan La Ragione, che concepisce l'intelletto come luogo del disordine, fungendo da contraltare alla consistente esigenza di simmetria che si legge nelle opere di Jeanette Rutsche Sperya, di Giacomo Specchia, di Silva Nironi e di Maria Enrica Nardi Menchi.
Si presenta come un triangolo roccioso l'inedito paesaggio onirico di Paolo Hermanin, che nella bicromia del bianco e nero mette in risalto le qualità matematico-logiche dello scatto.
Un vortice formale dall'impostazione centrale si articola con evidente intensità emotiva nelle tele della pittrice olandese Symona Colina e del fotografo Donato Lotito, catturando l'attenzione dell'osservatore.
Il trionfo cromatico vive di luci liriche nel "Sistema lunare" di Marialuisa Sabato. Il segno assurge a traiettoria esistenziale negli apparati pittorici di Dino Ventura (Mat), così come nello scatto di Victor Deleo, mentre filosofie dell'eterno si esprimono nella pregnanza pittorica di Paola Colleoni e nel luogo intellettuale, nato nell'idea di Alessandro Sansoni.
Scansioni dell'intelletto si accentuano, infine, nella pittura radiosa di Francesca Nicoli e in quella più etnica di Hkosmoh, sino a divenire frammento narrativo nell'arte di Augusto Orestini".


Ingresso libero

giovedì 30 ottobre 2008

ASTOLFO FUNES Historias de vida

ASTOLFO FUNES

Historias de vida / Storie di vita

15 novembre – 14 dicembre 2008

Si inaugura sabato 15 Novembre alle ore 19,30 la mostra personale "Historias de vida" con le opere d'arte contemporanea di ASTOLFO FUNES (nato a Maracay, Venezuela nel 1973, dove vive ed opera).

La mostra, che si avvale della presentazione critica e della cura di Dores Sacquegna, intende documentare attraverso la visione di straordinarie opere, la recente produzione pittorica di Astolfo Funes, artista schivo ma determinato che narra con il suo singolare stile i colori della sua terra, l'universo femminile, le "fiestas", la musica, la dignità e il calore della sua gente ma anche le inquetitudini e gli stati d'animo che egli incontra, quando incontra il mondo.

Catalogo in mostra.

Primo PianoLivinGallery

Viale G. Marconi 4 Lecce

tel/fax: 0832.30 40 14

mercoledì 29 ottobre 2008

Caroline Lejeunemostra personale. Galleria Rubin, dall 6 novembre 2008

Caroline Lejeune


7 novembre - 9 dicembre 2008


Inaugurazione giovedì 6 novembre 2008 ore 19.00

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Mostre personali (selezione)2008 Galleria Rubin, Milano 2008 Galerie Odile Ouizeman, Parigi2008 Galerie Jérộme Ladiray, Rouen2006 Face off, Trader Pop Gallery, Maastricht 2004 French made gallery, Munich 2004 A3, Art Ventures, Parigi 2003 Entre deux, Galerie Jacob 1, Parigi 2003 Le réel de l'imaginaire, Trader Pop Gallery, Maastricht 2002 On the road again, Galerie du Haut Pavé, Parigi 2002 Miroir-miroir, Galerie Jacob 1, Parigi 2001 Interstices, Galerie Jacob 1, Parigi 1998 Payseges imaginaires d'après photographies, Dark and Wild, ParigiMostre collettive (selezione)2008 Fleur en Fleur, Galleria Rubin, Milano2007 Agathe(…), Galerie Nivet-Carzon, Parigi 2007 Nomad'sland, Galerie Odile Ouizeman, Parigi2007 Jeune création, Parigi 2007 Peinture 1, Nouvelle génération, Galerie RX, Parigi 2007 Peintures vives, Galerie Prémière Station, Parigi 2004 Galerie Nathalie Gaillard, Loft Sévigné, Parigi 2003 Luxe, Calme et Volupté, Biennale d'Issy-les-Moulineaux, Musée de la carte à jouer2003 Salon Jeune Création, Grand Halle de la Villette, Parigi 1999 Galerie Yoshii, Parigi


Periodo espositivo: 7 novembre – 9 dicembre 2008

Inaugurazione: 6 novembre 2008, ore 19.00

Luogo: Milano, Galleria Rubin, via Bonvesin de la Riva 5

Orario di apertura: martedì - sabato 14.30 - 19.30 e su appuntamento.

Ingresso: libero

Informazioni:

tel. 0236561080 email:inforubin@galleriarubin.com

GRAZIA VARISCO: Quadri comunicanti_galleria il bulino. Roma, 30 ottobre 2008





giovedì 30 ottobre 2008 alle ore 18.30
inaugurazione della mostra

GRAZIA VARISCO
QUADRI COMUNICANTI
30 ottobre - 6 dicembre 2008

Roma, via Urbana 148






Giovedì 30 ottobre 2008 alle ore 18.30, la Galleria Il Bulino artecontemporanea di Roma inaugura la mostra Quadri comunicanti di Grazia Varisco, esponente di spicco dell'arte cinetica e programmata, insieme a Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo e Gabriele De Vecchi, del Gruppo T di Milano. A quasi vent'anni di distanza dall'ultima personale romana, la Galleria presenta una mostra ispirata all'omonima serie di opere realizzate dalla Varisco nell'ultimo anno, i Quadri comunicanti, completata da un'antologica di piccoli esemplari che documentano il suo costante percorso di ricerca sul rapporto spazio-temporale, iniziato alla fine degli anni Cinquanta. In tutto una ventina di opere che permettono di seguire la coerenza formale e processuale del lavoro di Grazia Varisco, partendo dal presente per terminare con gli oggetti cinetici degli anni Sessanta.
I Quadri comunicanti (2008) segnano un notevole scarto rispetto ai lavori appena precedenti - la serie Strappo alla regola (2007) - che consiste in una maggiore simultaneità delle informazioni contrastanti, legate principalmente alla dialettica tra ordine e disordine, regola e caso. La sala d'ingresso è interamente dedicata a quest'ultima indagine presentata attraverso tre grandi installazioni a parete. Attraverso quella sensibilità delicata e sottile che contraddistingue tutto il suo lavoro più recente, Grazia Varisco non inventa lo spazio, piuttosto lo "ascolta". L'esperienza che viene prodotta è, anche in questo caso, più mentale che fisica; non prende di mira l'intero corpo o più sensi, ma coinvolge principalmente la vista.

Nei Silenzi (2005-2007) protagonista indiscusso è invece il vuoto esaminato attraverso il dispositivo dell'interazione del fruitore con l'opera. La scorrevolezza delle lastre di metallo smaltato che costituiscono l'opera permette, a chi vorrà completare il lavoro, di cambiarne forma e dimensioni. Un vuoto strappato dunque alla regola del pieno e del persistere statico delle immagini. Le Extrapagine (1975-78), partono invece dalla "piega" per inventare nuove geometrie e per verificare l'interferenza tra caso e programma. La piega rende il foglio luogo di effettivi accadimenti e di evoluzioni, suggerisce un gesto e ne contiene il movimento e rompe definitivamente il rigore della sua geometria. La variazione era già stata indagata dalla Varisco anche attraverso modalità ancora più sottili e misteriose negli Spazi potenziali (1973), nei Mercuriali (1969) e, ancor prima, nella serie dei Reticoli frangibili (1968-1969). Allo spostamento minimo dello sguardo la composizione, seppure fissa, pare modificarsi: le maglie del vetro interferiscono con i segni dilatandoli, assottigliandoli, occultandoli. Qualcosa si sottrae al controllo visivo, producendo un'interferenza che rompe uno schema.

La mostra si completa con una selezione di opere dei primi anni Sessanta, legate alle ricerche del Gruppo T. Le Tavole magnetiche, in cui prevale l'aspetto ludico, richiedono l'intervento del pubblico. Uno storico Schema luminoso variabile, in cui evidente è il rapporto con la scienza e la tecnologia, interroga infine la luce allo scopo di produrre costanti stimoli ed effetti percettivi.
In mostra è inoltre esposto il multiplo Duetto, piccola scultura in alluminio smaltato a due colori con tiratura a 50 esemplari, realizzata da Grazia Varisco per le Edizioni Il Bulino di Roma.


CATALOGO IN MOSTRA CON UN TESTO CRITICO DI
ELISABETTA LONGARI


GRAZIA VARISCO, nasce a Milano nel 1937, dove vive e lavora. Dopo gli studi all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano partecipa alle ricerche artistiche in campo cinetico e programmato come esponente del Gruppo T prendendo parte alla serie di mostre titolate Miriorama. Nel 1962 partecipa alle mostre Arte Programmata, organizzate da Bruno Munari, con introduzione in catalogo di Umberto Eco, a Milano, Roma, Venezia e dal 1963 espone, sia in Italia che all'estero, alle rassegne del movimento internazionale Nouvelle Tendance. Nel 2006 il suo lavoro è ampiamente documentato nella mostra Gianni Colombo-Grazia Varisco, allestita presso la Rotonda di via Besana a Milano. A Roma il suo lavoro è stato invece rappresentato di recente in due importanti mostre collettive: Gli ambienti del Gruppo T - Le origini dell'arte interattiva del 2006 ospitata alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Il Mito della velocità del 2008, presso il Palazzo delle Esposizioni.


galleria il bulino artecontemporanea
via Urbana 148 - 00184 Roma
tel. e fax +39 06 4742351 - tel. +39 06 47542161
info@galleriailbulino.it

orari: martedì - sabato, 10-13 e 16-19.30

ufficio stampa | Alan Santarelli
tel. 06 99702002 | mob. 348 415367

alan.santarelli@gmail.com

Speciale Arte Contemporanea: ASTOLFO FUNES/Historias de vida


NEWS EVENTI***

ASTOLFO FUNES

Historias de vida / Storie di vita

15 novembre – 14 dicembre 2008

Si inaugura sabato 15 Novembre alle ore 19,30 la mostra personale "Historias de vida" con le opere d'arte contemporanea di ASTOLFO FUNES (nato a Maracay, Venezuela nel 1973, dove vive ed opera).

La mostra, che si avvale della presentazione critica e della cura di Dores Sacquegna, intende documentare attraverso la visione di straordinarie opere, la recente produzione pittorica di Astolfo Funes, artista schivo ma determinato che narra con il suo singolare stile i colori della sua terra, l'universo femminile, le "fiestas", la musica, la dignità e il calore della sua gente ma anche le inquetitudini e gli stati d'animo che egli incontra, quando incontra il mondo.

Catalogo in mostra.

Primo PianoLivinGallery
Viale G. Marconi 4 Lecce
tel/fax: 0832.30 40 14
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