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mercoledì 22 ottobre 2008

Mostra JAM SESSION 1


White Project arte contemporanea
russo/bianchini

presenta Jam Session 1


cristiano betto jonatah manno fabrizio tropeano giona
bernardi
testo di Patrick Gosatti
Inaugurazione sabato 25 ottobre 2008 ore 19:00

La galleria White Project di Pescara, coerentemente con il
proprio programma espositivo mirato a far emergere i
giovani linguaggi artistici nazionali ed internazionali,
affida lo spazio espositivo di piazza Garibaldi a 4 giovani
artisti, tutti provenienti dall'accademia di Brera, per
inaugurare la prima di una serie di Jam Session che la
galleria proporrà durante le programmazioni future.

Umberto Eco definisce un'opera aperta come un contenitore
duttile e malleabile che appare tanto più interessante
quanto più numerosi pensieri, mondi e attitudini si
incrociano e interagiscono. L'apertura di un'opera
d'arte è intesa come la possibilità di un pluralismo
interpretativo e ontologico che la caratterizzano e la
costituiscono. Se in un certo senso l'apertura è propria
di ogni opera d'arte, le creazioni artistiche dell'epoca
contemporanea l'hanno evidenziata ampliandone le
possibilità e accentuandone le potenzialità. La
necessità pertanto di mantenere una struttura comunicativa
e significativa attraverso le molteplici stratificazioni
rimane uno dei punti fondamentali della creazione artistica
e di fatto "la possibilità di una comunicazione tanto
più ricca quanto più aperta risiede nel delicato
equilibrio di un minimo di ordine consentibile con un
massimo di disordine" 1. Da questo punto di vista le opere
musicali e in particolare le musiche improvvisate possono
essere considerate come paradigmi di opere aperte. Infatti,
l'improvvisazione è da sempre apparsa come parte
integrante e costitutiva delle pratiche musicali, dalle
cadenze nella musica medievale e barocca alle composizioni
di Cage, Coltrane e Zorn.
Se Jam Session 1, primo evento di una serie di esposizioni
al White Project arte contemporanea, rimanda chiaramente e
senza ambiguità all'universo della cultura jazz, il
rimando è più strutturale che contenutistico. Jam
Session 1 non è dunque una mostra sulla musica, né sulla
relazione che quest'ultima intrattiene con il mondo
dell'arte contemporanea, piuttosto un evento estemporaneo,
un'occasione nella quale una formazione composta da
quattro giovani artisti – Giona Bernardi, Cristiano Betto,
Jonatah Manno e Fabrizio Tropeano – favorisce un dialogo
nel quale forme e contenuti, si confrontano e in parte
interagiscono. Sotto questo punto di vista Jam Session 1
può essere considerata come un Interlplay, terreno fertile
che favorisce inevitabilmente l'occasione per sviluppare
nuove modalità espressive e inedite possibilità
interpretative.

Il catalogo/manifesto sarà presentato all'opening in
galleria con un testo di Patrick Gosatti , curatore presso
lo spazio d'arte contemporanea La Rada ( Locarno) e
produttore indipendente presso la Galerie Eva Presenhuber
(Zurigo)

Jam Session 1 – cristiano betto jonatah manno
fabrizio tropeano giona bernardi

dal 25 ottobre al 30 novembre 2008
White Project arte contemporanea
russo/bianchini
Piazza Garibaldi 7 65127 Pescara
Tel +39 085 9151744
Tel +39 349 3999037 - + 39 328 1769386
E mail info@whiteproject.net
martedì- venerdi 10:00 - 13:00 17:00 – 20:00 sabato
17:00 – 20:00
Chiuso il lunedì foto digitali ad alta risoluzione
disponibili su richiesta

DITTICI. Narrazioni fotografiche


Galleria Marconi

presenta

Fabio Mantovani, Kei Nagayoshi, Marco Scozzaro

in
Dittici
Narrazioni fotografiche
a cura di
Luca Panaro
L'inaugurazione si terrà domenica 2 novembre alle 18:00
La mostra termina il 27 novembre
La Galleria Marconi è aperta tutti giorni dalle 16.00 alle 20.00, esclusa la domenica
La rassegna di mostre Gallerista sull'orlo di una crisi di nervi prosegue con il suo secondo appuntamento. Dopo il successo della collettiva sPRIGIONIe la seduzione della costrizione, che ha aperto la stagione espositiva, proponendo uno spaccato dei fermenti artistici provenienti dalla Sicilia, domenica 2 novembre alle 18.00, alla Galleria Marconi di Cupra Marittima, infatti, si inaugura la collettiva DITTICI. Narrazioni fotografiche, con Fabio Mantovani, Kei Nagayoshi, Marco Scozzaro. La mostra è ideata da Luca Panaro.
"Quando due immagini sono intimamente accostate, per volere dell'autore oppure del caso, nasce fra queste una magica relazione, una sorta di cortocircuito spazio-temporale. A differenza dei dittici medievali dipinti su tavola, nel caso del doppio fotogramma, ad essere avvicinate non sono soltanto due figure, bensì pezzi di mondo. Questi vengono decontestualizzati e inseriti uno accanto all'altro formando una realtà distinta, possibile solo in fotografia e frutto del contatto fra le immagini. […] Fabio Mantovani, Kei Nagayoshi e Marco Scozzaro si servono della macchina fotografica per indagare aspetti differenti della realtà, ma scelgono il dittico come linguaggio comune. Probabilmente il doppio fotogramma è utilizzato dai tre autori per rafforzare le possibilità narrative della fotografia; offrendo una lettura univoca del soggetto rappresentato, oppure, al contrario, ricercando quella pluralità di significati che il mezzo è pronto a restituirgli". (Luca Panaro)

Gallerista sull'orlo di una crisi di nervi
Un urlo agghiacciante fa tremare i vetri della Galleria. È un caldo pomeriggio di ottobre e tutto sembra scorrere per il meglio. Sul tavolo ci sono la solita bottiglia di ginger, il solito pacchetto di patatine, riviste d'arte a libera consultazione e tutte le altre cose che fanno sì che un ambiente si possa chiamare casa, anche quando è una galleria d'arte. La mostra si avvicina e si è in pieno fervore organizzativo, il telefono è bollente e il computer lavora a pieno regime per mandare i comunicati stampa, quando…
quando l'ADSL si punta e non vuol saperne di andare avanti. Ecco allora l'urlo del gallerista, con l'occhio vitreo e iniettato di sangue alla ricerca di qualcuno che faccia il miracolo e rimetta il PC in rete. Un altro piccolo contrattempo sulla strada dell'arte.
Allo stress di una mostra, collaboratori di vario tipo aggiungono stress, ritardi, piccole/grandi inefficienze che un povero gallerista si trova a dover affrontare, perdendo i capelli e/o facendosi venire i capelli bianchi. Eccolo buttarsi su massicce dosi di tachipirina per affrontare l'immancabile febbre pre-mostra, mettersi ai fornelli per preparare pasti con innumerevoli portate e quantità capaci di sfamare interi reggimenti, eccolo infine perdere l'attimo atteso ogni giorno come la manna dal cielo: il riposino pomeridiano. Una vita dura fatta dalle piccole insoddisfazioni di ogni giorno e dalle grandi soddisfazioni di ogni mese.
Gallerista sull'orlo di una crisi di nervi è l'omaggio a quella cosa bellissima ed entusiasmante che è l'organizzazione di una mostra, cosa bellissima, ma anche snervante e stancante. Ecco che aumenta il numero delle sigarette fumate fuori dalla porta, ecco che i chiodi e le viti si accumulano sul pavimento. Poi si inaugura, si parla, si ride e il giorno dopo si pulisce. Questa è la "tragica" routine che accompagna la vita di un gallerista. Ma non bisogna dimenticare però la bellezza di una mostra, il piacere di una chiacchierata con gli amici, l'emozionarsi sempre nuovo che ripaga da ogni affanno. I rapporti umani, e non solo professionali, con artisti, critici e curatori, sono il vero collante dell'attività e il motore che rende sempre nuova la voglia di andare avanti.
Solo un grazie a chi ci permette di poter seguire ed apprezzare il mondo dell'arte nel suo continuo movimento.
scheda tecnica/technical card

curatore/curator by Luca Panaro
testo critico/art critic by Luca Panaro
ufficio stampa/ press agent Dario Ciferri
traduzione di/translation by Patrizia Isidori
relazioni esterne e promozione delle attività/ external relationship and promotion of activities Stefania Palanca
fotografia/photography Marco Biancucci©
riprese video/video shooting Stefano Abbadini
allestimenti/preparation Marco Croci
progetto grafico/graphic project maicol e mirco
webmaster
dal 2 novembre al 27 novembre
from 2th november to 27th november
orario: lunedì-sabato dalle 16 alle 20
opening time: Mon-Sat 4 to 8 p.m.

Galleria Marconi di Franco Marconi

C.so Vittorio Emanuele, 70
63012 Cupra Marittima (AP)
tel 0735778703

martedì 21 ottobre 2008

Primo PianoLivinGallery: ARTE CONTEMPORANEA



ANTICO PRESENTE

NARCISO E IL SUO DOPPIO

25 ottobre – 12 novembre 2008

Si inaugura sabato 25 ottobre alle ore 19:30 nella sala Pinacoteca la mostra personale "Antico Presente" dedicata all'artista francese PAUL-LOUIS REBORA (nato a Rabat in Marocco nel 1927, vive ed opera in Francia) che si avvale della presentazione critica e della cura di Dores Sacquegna. In mostra sarà presente la recente produzione dell'artista, dal gusto neo-informale, e caratterizzata dalla concettualità del "reperto" .

"Nelle sue opere si assiste ad una figurazione che va oltre l'immagine rappresentata e raggiunge traguardi catalizzati nella nostra memoria, in un labirintico e ludico percorso all'indietro, saturo di immagini e simbologie che richiamano a sedimentazioni arcaiche, a-temporali…". "Così dai suoi lavori fuoriescono come fantasmi del passato, paesaggi desolati, emersi da disastrose eruzioni vulcaniche dove la presenza dell'uomo è pressoché inesistente, salvo per alcune opere in cui si avverte il passaggio dell'uomo sulla terra come testimonianza di un passato arcaico, primitivo, simbolico. Sono scritture criptiche, anche zen, codici con cui l'artista riesce a catapultare lo spettatore in un futuro remoto, trasformandolo in una specie di archeologo di un era di là da venire, in attesa di una incerta fine del mondo e di un possibile inizio di una nuova era, che emerga in qualche modo dalle rovine del passato-presente, per un ritorno felice alla natura ed ai suoi cicli e al suo ordine".

In contemporanea nella Project Room la collettiva "Narciso e il suo doppio" con le opere degli artisti: Silvia De Gennaro(Roma),Cinzia Fresia (Torino), Maria Luisa Imperiali (Milano), Maggy Jacot (Brussel, Belgio), Dario Manco (Lecce), Teresa Olabuenaga (Città del Messico), Giancarlo Rocca & Alejandro Buonpensieri (Torino, Argentina), Gianluca Russo (Lecce).

"Doppio come trasformazione del sé nel concetto di bellezza e di quotidianeità nell'opera "Beauty"di Silvia De Gennaro.

Cinzia Fresia, gioca sul riflesso allo specchio del Narciso (fiore) riecheggiando il mito delle "Metamorfosi di Ovidio".

Più realistico e pittorico, legato all'iconografia classica, il" Narciso" del duo artistico composto da Giovanni Carlo Rocca e Alejandro Buonpensieri, che negli ultimi anni operano assieme. Due uomini, un'unica opera. Amore e abisso, bene e male.

Ma il tema del doppio offre differenti valenze: non solo vanità, illusione, omosessualità, identità fisica ma anche "Natura dell'Es" e lo dimostra ampiamente l'opera "Es" di Dario Manco. Un'opera anch'essa a metà tra fotografia e pittura, che contraddistingue l'ultima produzione dell'artista pugliese, affascinato dai colori dell'assenza, dai muri scrostati dal tempo e dalle simbologie legate all'" social identity" di oggi. Uno sdoppiamento che emerge anche nell'opera fotografica di Maria Luisa Imperiali in "if you look me I look me" , cioè, se tu mi guardi io mi guardo, mi riconosco. Uno sdoppiamento dovuto più ad una clonazione che ad una riflessione.

E proprio sui cloni e sui gemelli monozigoti, verte da anni oramai la ricerca del pugliese, Gianluca Russo presente con la video-performance" Twins 38, Morso d'amore". Protagonisti due gemelli monozigoti che interpretano una antica danza legata ai culti orgiastici dedicati a Dionisio; il video documenta, la tradizione del tarantismo come esorcismo musicale ma anche il luogo ricco di vegetazione mediterranea, lo specchio per contemplare i movimenti, l'acqua per rinfrescarsi durante la lunga danza e una corda appesa dove lasciare oscillare il corpo e la testa per imitare i gesti del ragno. Antico e presente (tradizione e clonazione). Dalla mitologia greca di "Dedalo ed Icaro" attinge l'artista belga Maggy Jacot, che presenta due sculture in alluminio che si abbracciano sospese nello spazio. Icaro rappresenta col suo volo aereo il sogno dell'adolescente di diventare adulto prima del tempo, Dedalo, omicida per imprudenza del proprio figlio Icaro, è uno scienziato che per interesse o per vanità è in grado di concorrere alla creazione di mostri disumani, come il Minotauro. Imitazione della realtà e al contempo lirismo plastico ed artistico nelle opere di Teresa Olabuenaga, che gioca sull'identità del doppio. Mani e piedi si stagliano su una sorta di arazzo pittorico, nel quale si intravedono ritagli di identità ripetute all'infinito". (Dores Sacquegna)

Informazioni

Inaugurazione sabato 25 ottobre ore 19:30

(alla presenza degli artisti)

Cataloghi in mostra

Date: 25 ottobre – 12 novembre 2008

Giorni & Orari: dal lunedì al sabato dalle ore 17,00 alle 20, 00

Ingresso libero

Sede espositiva e commerciale:

Primo Piano LivinGallery

Arte Contemporanea

Viale G. Marconi 4 Lecce, 73100

Tel/fax:0832 304014


ARTE CONTEMPORANEA Primo Piano LivinGallery Lecce




Si inaugura sabato 25 ottobre alle ore 19,30 nella sala Pinacoteca la mostra personale "Antico Presente" dedicata a PAUL-LOUIS-REBORA (nato a Marat nel 1927, vive ed opera in Francia).

In contemporanea nelle Project Rooms, la bellissima mostra collettiva "Narciso e il suo doppio" con gli artisti: Silvia De Gennaro (Roma), Cinzia Fresia (Torino), Maria Luisa Imperiali (Milano), Maggy Jacot (Brussel, Belgio), Dario Manco (Lecce), Teresa Olabuenaga (Città del Messico), Giancarlo Rocca & Alejandro Buonpensieri (Torino, Argentina), Gianluca Russo (Lecce).

Entrambe le mostre sono a cura di Dores Sacquegna.


Vi aspettiamo!!!

Cordiali Saluti

Primo Piano LivinGallery

lunedì 20 ottobre 2008

VISIONI ORIENTE E OCCIDENTE

VISIONI D'ORIENTE E D'OCCIDENTE

Sezione espositiva della IV Biennale Internazionale d'Arte di Ferrara
con opere di provenienza asiatica (Cina e Corea del Sud), americana (California, Argentina, Nicaragua), europea (Italia, Olanda, Turchia)

patrocini: Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara, Regione Emilia-Romagna

FERRARA, Palazzo Ex Borsa, Sale Art & Cultura
Largo Castello 20

Dal 24 ottobre al 2 novembre 2008
vernissage: 24 ottobre - ore 17.30

Presentazione critica di Sabrina Falzone, Critico e Storico dell'Arte

Ospiti d'onore: Marco Salvatore Mallamaci e Nadia Presotto, giornalista del Corriere dell'Arte


Espongono:
Ismail Acar, Kareem Ralph Amin, Symona Colina, Paola Colleoni, Kira De Pellegrin, Annunzia Fumagalli, Paolo Ghersi, Donato Lotito, Marco Salvatore Mallamaci, Maria Cristina Martini, Vesna Pavan, Maria Cristina Remondi, Marialuisa Sabato, Kim Sung-Heun, Fabio Usvardi, Dino Ventura, Mariangela Verriello, Duan Xiaoli

Il critico e storico dell'arte Sabrina Falzone, in collaborazione con l'Associazione Ferrara Pro Art, sono lieti di presentare la rassegna di arte contemporanea:

"VISIONI D'ORIENTE E D'OCCIDENTE"


La mostra avrà luogo a Ferrara presso il Palazzo Ex Borsa, in pieno centro cittadino, nella splendida cornice delle Sale Art&Cultura e si inserisce nelle Rassegne della IV Biennale Internazionale d'Arte di Ferrara, svolgendosi nei giorni che vanno dal 24 ottobre al 2 novembre 2008.

Questa sezione della Biennale è dedicata all'Oriente, in particolare al confronto intellettuale tra artisti occidentali e asiatici. Essa rappresenta l'evoluzione ferrarese del progetto culturale "Ponte di tradizioni tra Cina e Italia" di Venezia, patrocinato dall'Ufficio Culturale dell'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese e curato dal critico d'arte Sabrina Falzone.

Il ciclo espositivo, che si contraddistingue per la connotazione internazionale, mira a favorire gli scambi artistici tra l'Occidente e l'Oriente, due universi culturali ricchi di storia, cultura e tradizioni. Esso ha lo scopo di "costruire" un ponte di comunicazione tra Asia, Europa e America e lo fa sul piano delle arti visive, avulso da qualsiasi pregiudizio culturale.

Il critico Sabrina Falzone ci spiega: <<Ospite d'onore della rassegna, Marco Salvatore Mallamaci, l'artista italiano più famoso in Cina svela un "Mosaico" particolarmente variegato di culture e mostra lo "Scoglio" che occorre superare per ridurre le distanze. La medesima visione del mondo si ritrova nelle opere digitali di Donato Lotito, caratterizzate da un'articolazione più complessa.
Tracce di un "Cammino" spirituale verso l'altro s'imprimono sui sentieri mentali percorsi dalla pittrice Maria Cristina Remondi, che propone un incontro tra Oriente e Occidente sul piano dell'"Anima", le cui distanze geografiche e le diversità etniche trovano la massima espressione nel dittico "Agli antipodi" di Dino Ventura (Mat).
L'azzurro diviene poesia nelle immagini di Marialuisa Sabato, dell'olandese Symona Colina e di Fabio Usvardi, dove velature simboliche rievocano le stilizzazioni floreali nipponiche; mentre tonalità calde ed esotiche affiorano sulle superfici dei lavori di Mariangela Verriello, del californiano Kareem Ralph Amin e di Paolo Ghersi.
Da un "Frammento di sogno" Kira De Pellegrin ci mostra due realtà culturali mediante un linguaggio dicotomico, impostato su ritmi e alternanze bicrome. E se la raffinata pittrice di origini argentine, Paola Colleoni, ci suggerisce uno spazio surreale nel quale proiettare i nostri auspici d'afflato interculturale, l'artista turca Ismail Acar ne coglie le sfumature ironiche.
L'esposizione "Visioni d'Oriente e d'Occidente" non annovera esclusivamente figurativi fortemente radicati alla tradizione, come Annunzia Fumagalli, ma accoglie anche rivoluzionari stili grafici, tra cui vanno menzionate le stilizzazioni eurogiapponesi di Vesna Pavan.
Presso le Sale Art&Cultura sono esposte, inoltre, una preziosa collezione di piatti decorati a mano della poliedrica Maria Cristina Martini, le originali statue del coreano Kim Sung-Heun, nonché le note sculture in bronzo dell'artista cinese Duan Xiaoli, facenti parte di una nota collezione privata, che stanno facendo il giro d'Italia.>>


catalogo: in mostra, Edizioni ProArt
curatore: Sabrina Falzone
email: ufficiostampa@sabrinafalzone.info


INGRESSO GRATUITO


venerdì 17 ottobre 2008

Accademia di Belle Arti di Firenze

I Luoghi di Giovanni Fattori nell'Accademia di Belle Arti di Firenze, passato e presente
I Luoghi di Giovanni Fattori nell'Accademia di Belle Arti di Firenze, passato e presente: una mostra, curata da Giuliana Videtta e Anna Gallo Martucci e promossa da Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che invita ad uno sguardo attento alle opere ma anche al luogo fisico che le accoglie.
Il percorso accompagna il visitatore attraverso 60 anni della vita artistica di Fattori ma offre anche un'occasione unica per entrare nella storia di uno degli Istituti più importanti della vita artistica cittadina, l'Accademia di Belle Arti di Firenze, riportata idealmente a quell'unità ancora esistente alla fine dell'800 fra Accademia del Disegno, Accademia di Belle Arti e Galleria dell'Accademia. Sarà possibile visitare:
Sala dell'Accademia delle Arti del Disegno
Giovanni Fattori nell'Accademia di Belle Arti di Firenze. Maestri e allievi.
Il Chiostro
Il Chiostro dell'ex Spedale di San Matteo era adibito all'esercizio della copia dai gessi: fondamentale pratica di apprendimento. Aula del Cenacolo
Un tempo refettorio dello Spedale di San Matteo è così detta perché presenta una Ultima cena, opera del pittore quattrocentesco Stefano di Antonio di Vanni. Il Salone dell'Ottocento
La Sala oggi fa parte del complesso della Galleria dell'Accademia. L'allestimento delle raccolte ottocentesche di gessi, dipinti e sculture evocano lo studio del maestro Bartolini in Borgo San Frediano. La cappellina di Giovanni da San Giovanni
Gli affreschi di Giovanni da San Giovanni risalgono al 1621 e rappresentano scene della vita della Vergine. Trasportata dal Convento della Crocetta all'Accademia nel 1788, la cappellina è il primo esempio di affresco "staccato".
Aula di Scultura
La didattica e le donne Aula Ghiberti
L'Accademia oggi. Un omaggio a Giovanni Fattori. Biblioteca
Nata nel 1801, conserva rare incisioni originali, manoscritti, numerose cinquecentine, disegni e documenti che interessano Firenze dal 1784.
Completa l'evento espositivo la mostra intitolata L'Accademia oggi. Un Omaggio a Fattori, a cura di Luigi Bernardi, che trova spazio nell'Aula Ghiberti: Omaggio a Giovanni Fattori – Gli allievi dell'Accademia di Belle Arti:
Ania Tomicka - Russia. Ricordi (2008), olio su tela cm 200x150;
Marco Scarpelli - Italia. La pattuglia (2008), olio su tela, cm 60x80;
Diana Milea - Italia. Asino (2008), inchiostro di china su carta intelata, cm 23x36;
Park Yeong-Yae – Corea del Sud. Radici (2008), acquaforte, cm 46x29,57;
Enrico Bertelli - Italia. Alberi (2007), tecnica mista, stampa su fondino, cm 35x50;
Ines Lenz - Svizzera. Paesaggio (2008), acquaforte e acquatinta, cm 49,5x39,5;
Olga Pavlenko - Russia. Paesaggio (2008), olio su tela cm 100x160;
Elisa Puddu - Italia. Esa Domus (2008), 6 tele, ciascuna cm 60x60;
Matteo Grassetti - Italia. Castrol Steak (Omaggio al naturalismo toscano)
(2008), smalto e olio castrol su tela, cm 200x200;
Matteo Ficozzi - Italia. Dog (2008), acrilico su tela, cm 180x115;
Caterina Alessandra Angileri - Italia. Senza titolo (2008), gesso, cm 31,5x38x34,5;
Viviana Bullita - Italia. Senza titolo (2008), foto digitale su pannello di legno, cm 134x134;
Lara Pellegrini - Italia. Senza titolo (2008), inchiostro su tela di lino, cm 80x90, e 3 foto in bianco/nero ciascuna cm 54x37;
Perla Petrucci - Italia. Nudo disteso (2008), acquaforte e acquatinta, cm 9,5x20;
Iraide Bitossi - Italia. Modelli (2008), olio su tela, cm 100x150;
Valentina Colella - Italia. I colori di Fattori (2008), video;
Sara Poggianti - Italia. Paesaggi (2008), installazione;
Sabina Caponi - Italia. Beautiful Mind (2008), video;
Luca Viviani - Italia. Mnemosine (2008), marmo, cm 45x18x40;
Federica Gonnelli - Italia. Memore (2008), installazione multimediale;
Ilaria Biotti - Italia. Fattori e la moglie (2008), installazione, tessuto di vinile, cm 200x150x20;
Anna Capolupo, Simone De Masi, Andrea di Bella, Alberto Gandolfi, Anna Gramaccia, Pietro Manzo, Simone Zaccagnini, Olga Pavlenko - Italia (coordinati dai professori Adriano Bimbi e Maurizio Canale)
Omaggio a Fattori (2008), installazione multimediale.
MOSTRA
fino al 23 novembre 2008
Firenze, Accademia di Belle Arti e Accademia delle Arti del Disegno
Via Ricasoli 66
Orario mostra
Tutti i giorni ore 9 – 19

framing_trouble_spaces • Personale di Giancarlo Baraldo

Giancarlo Baraldo
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solo exhibition

a cura di Riccardo Roma

Inaugurazione/Opening: 24 Ottobre/October 24, 2008, ore 17,00/at 5pm
Posizione/Venue : Galleria Trasparente
Organizzazione/Organized By : RFI e Ass. Tratti Discontinui
Event Description:
Milano, dal 24 Ottobre al 30 Novembre 2008
Milan, From 24th October to 30th November 2008
• Ingresso/Entry point: C.so Buenos Aires ang./cross Viale Tunisia, MM Porta Venezia
• Tutti i giorni/Every day dalle/from 06.00/6 AM alle/to 24.00/12 PM (visibile dalla vetrata/display window view)
Visita su appuntamento/Visit by appointment: Mob. +39 335 677 54 18

R.F.I. e Associazione Tratti Discontinui sono felici di invitarvi alla mostra personale dell'artista torinese Giancarlo Baraldo, che inaugura la nuova veste della Galleria Trasparente, lo spazio espositivo sotterraneo di Milano, progetto che ha come scopo la promozione di un aperto interscambio culturale non solo tra le figure coinvolte ma anche tra i saperi, attraverso tattiche trasversali ai vari campi dell'arte, della comunicazione e dell'entertainment, che vedono le nuove forme della creatività calate al centro del tessuto sociale e della vita ordinaria.
L'esibizione, curata da Riccardo Roma, intende porre in relazione le opere con uno spazio urbano di particolari valenze sociali e percettive, in cui l'arte interagisce violentemente con gli ambienti e verifica il proprio livello di legittimazione linguistica. Quotidianamente, ad ogni ora del giorno la mostra è in grado di riflettere su come l'arte contemporanea e gli spazi pubblici possano trasformarsi vicendevolmente attraverso una progettazione ragionata, allontanandosi dall'arte votiva e monumentale che riempie le piazze d'Italia.
Giancarlo Baraldo è un giocoliere dello spazio pittorico, nella sua ricerca si compenetrano medium classici e materiali di recupero, alternando irrequieti caleidoscopi visivi ad un lucido impianto prospettico di natura documentale. Le campiture cromatiche, dominate da un tratto scostante ed evanescente, inquadrano partizioni visive in cui le immagini, cariche di tensione plastica, si misurano con l'innata vocazione dell'artista di avvolgere lo sguardo in una dimensione di indefinita arrendevolezza.
Gli insiemi che ne scaturiscono schiudono forme ricche di riferimenti informali, optical e pop, che si arricchiscono di un corpus lirico e critico totalmente controllato dal panico emozionale dell'atto creativo.
Esploratore della memoria e archivista del presente, Baraldo realizza narrazioni vaganti sull'orlo di precipizi percettivi, analizza profondità pittoriche ambiguamente datate e frammentarie attraverso una sovrapposizione facoltativa e non lineare, di immagini tratte da svariati contesti visivi, dalla pubblicità, al photoframe ai baratri della memoria individuale. Purché ogni superficie su cui interviene rappresenti la testimonianza di qualcosa ed abbia una presenza storica: la ripetizione, il calcolo evocativo divengono un metodo per restituire la possibilità a ciò che per definizione è impossibile, proprio perché è passato.

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