Ultime news di Mostre ed Esposizioni
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lunedì 29 febbraio 2016
“Luce, Occhio e Visione”, al Mido con Zeiss la mostra per comunicare c’è più vita in quello che vedi
Un altro grande successo per Bologna e Arthemisia Group: la mostra “Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga” chiude con 168.908 visitatori superando le migliori aspettative
Bologna, 29 febbraio 2016 - Bologna si conferma "città delle mostre"; grazie anche agli investimenti di Arthemisia, che ha creduto e continua a credere nel capoluogo emiliano, Bologna si attesta sempre più come epicentro culturale italiano, richiamando visitatori da ogni parte di Italia e del mondo.
Mentre continua con successo e numeri crescenti la mostra "Egitto. Splendore millenario", frutto della collaborazione tra il Comune di Bologna e Arthemisia Group, tra pochi giorni due nuove mostre apriranno i battenti a Bologna: "Street Art. Banksy & Co." a Palazzo Pepoli e "Edward Hopper" a Palazzo Fava.
Realizzate con una sinergica e forte cooperazione tra Genus Bononaie e Arthemisia, in collaborazione con il Comune di Bologna per ciò che concerne la grande retrospettiva su Hopper, con queste due nuove proposte la città avrà un'offerta culturale senza uguali: una grande mostra archeologica, una mostra per i giovani e per tutti quelli che guardano al futuro dell'arte, e una mostra iconica sul pittore americano più noto del XX Secolo. Difficile chiedere di più.
"I risultati di Bologna mi riempiono di orgoglio; – afferma Iole Siena, a capo di Arthemisia – a Bologna ho trovato la conferma di quello che penso da sempre ossia che la visione (rendere Bologna una città culturale di riferimento), insieme alla fattiva collaborazione tra soggetti pubblici e privati, e all'entusiasmo della gente, sono la perfetta ricetta per arrivare, tutti insieme, al traguardo".
Alla tante domande sul futuro di Palazzo Albergati, Iole Siena risponde: "Palazzo Albergati ha ospitato le nostre prime due mostre a Bologna, sono arrivati quasi 350.000 visitatori in un anno tra Escher e Brueghel, e l'immagine delle lunghissime code in via Saragozza è diventata un simbolo della città; rimarremo sempre legati a questo luogo magico. Nell'immediato non è possibile proseguire lì la nostra attività, ma il nostro impegno con la città di Bologna prosegue e si rinforza".
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venerdì 26 febbraio 2016
M4A - MADE4ART, Milano: mostra "Tribute. Omaggio alle Donne" - con gentile richiesta di segnalazione
Inaugurazione mercoledì 2 marzo, ore 18.30
Guido Alimento, Giusella Brenno, Adriana Collovati, Devid Rotasperti Art Project Made4Art
Inaugurazione mercoledì 2 marzo, ore 18.30 Lunedì ore 16 - 19, martedì - venerdì ore 10 - 13 e 16 - 19
Martedì 8 marzo la mostra rimarrà aperta con orario continuato
di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni
Spazio, comunicazione e servizi per l'arte e la cultura
Via Voghera 14 - ingresso da Via Cerano, 20144 Milano www.made4art.it, info@made4art.it, t. +39.02.39813872
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Per la prima volta in Europa 'Serve The People. China': una mostra inedita per raccontare la Cina
COMUNE DI FORTE DEI MARMI (LU)
FONDAZIONE VILLA BERTELLI
HAFNIA FOUNDATION
Chinese Propaganda Posters
"Serve the People, China"
CHINA: rivoluzione - evoluzione. Manifesti della Propaganda (1949 - 1983)
a cura di: Massimo Scaringella
Villa Bertelli, Via Giuseppe Mazzini, 200, Forte dei Marmi LU
Dal 19 marzo al 17 aprile 2016
Nel mondo attuale ogni cultura, ogni letteratura, ogni arte appartengono a una classe ben determinata e sono quindi vincolate a una determinata politica. L'arte per l'arte, l'arte al di sopra delle classi, l'arte al di fuori della politica e indipendente da essa in realtà non esiste. Mao Tse Tung intervento alle discussioni su arte e letteratura in Yenan, maggio 1942
Inaugurazione e presentazione stampa: sabato 19 marzo 2016 - ore 18,00
Conoscere la Cina di ieri, per capire la Cina di oggi, attraverso l'iconografia, l'arte e la propaganda maoista, in un percorso d'immagini originali d'epoca.
Per la prima volta in Europa, dopo il grande successo al Centro Cultural Borges di Buenos Aires e nella sede espositiva del Municipio di Las Condes a Santiago del Cile, dal 19 marzo al 17 aprile 2016, arriva in Italia, a Forte dei Marmi, nella meravigliosa cornice di Villa Bertelli, la mostra Chinese Propaganda Posters, Serve the People, China: Revolution - Evolution from 1949-1983, a cura di Massimo Scaringella.
Una selezione di Poster della propaganda cinese dell'epoca maoista appartenenti alla Hafnia Foundation di Xiamen (Cina) - una delle più grandi collezioni nel mondo su questa tematica – che ricrea in maniera attenta e ragionata un inedito viaggio nel passato prossimo del colosso orientale, per intenderne il presente e proiettarne il futuro.
La mostra si compone di manifesti e dipinti originali utilizzati come modello per fogli stampati tra il 1949 e il 1983 corrispondente al periodo di Presidenza di Mao Tse Tung e alla sua storica "Rivoluzione Culturale", ed è suddivisa in categorie (Società, Industria, Socialismo e Pittura) e sottocategorie per aiutare il visitatore a comprendere maggiormente la loro storia e creazione.
I manifesti di propaganda cinese. Durante il forum di letteratura e arte di Yan'an realizzato nel maggio del 1942, il Partito Comunista Cinese guidato da Mao Tse Tung, tracciò le linee guida della "cultura rivoluzionaria" del partito. I discorsi di Mao, durante questo evento, delinearono il modello dell'arte che si sarebbe prodotta fino a dopo la Rivoluzione Culturale, negli anni '80.
I suoi principali interessi erano che l'arte riflettesse la vita della classe operaia e la considerasse come la principale protagonista, e che fosse a servizio della politica e dello sviluppo del socialismo. Così, tutta la creazione artistica si trasformò in vera e propria propaganda, che principalmente, descriveva la vita dei contadini ed era a loro diretta.
Una produzione artistica di grande bellezza che rappresenta ancora oggi, nel 2016, le speranze più alte dell'utopia Maoista, dove si distinguono immagini di purezza ideologica e di felicità familiare.
In contrasto con la teoria tradizionale Marxista e a quella Marxista Leninista, il Maoismo, non è un'interpretazione materialistica dello sviluppo storico, ma piuttosto, una teoria idealista basata sulla convinzione di Mao che la coscienza e la volontà umana sono i principali fattori che guidano la storia. Da questo quadro ideologico, i propagandisti cinesi furono in grado di produrre opere che vennero valorizzate e apprezzate per la loro bellezza e il loro uso decorativo sia in ambienti pubblici che privati.
Nei Manifesti della Propaganda Cinese si alternavano diversi stili artistici, incluso il realismo sociale e il tradizionale acquerello cinese. Alcune opere, come i dipinti rupestri sono bellissimi esempi di arte näif; lineari e pieni di colori, con un leggero e bizzarro senso della prospettiva. Senza dubbio, l'ndiscusso talento naturale dei pittori è inconfondibile.
La mostra curata da Massimo Scaringella è accompagnata da un catalogo con la riproduzione di tutte le opere in mostra.
Dal 19 marzo al 17 aprile
mar, mer, gio, ven, dom ore 11.00 - 19.00, sab 11.00 - 22.00, lunedì chiuso
Fondazione Villa Bertelli | Via Giuseppe Mazzini, 200, 55042 Forte dei Marmi LU
www.villabertelli.it info: 0584 787251
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I colorati diorami naturali di Susi Mauri in mostra dal 6 marzo a Cantù
La mostra si compone di una decina di lavori originalirealizzati mediante stampa fotografica su carta cotone, accompagnati per l'inaugurazione da una videoproiezione ospitata sul palco del teatro.
Il tema delle opere è la varietà della natura, indagata raccogliendo, classificando e componendo in colorati diorami gli elementi vegetali, tra cui foglie, bacche, fiori e semi.
Il ricorso alla tecnica fotografica consegna immortalità alla ricchezza dei colori e delle silhouettes di un materiale organico altrimenti deperibile.
Quelle di Mauri sono opere in divenire, realizzate lungo un processo che si conclude solo nel momento dello scatto. A guardarle, ricordano le tavole di botanica per la precisione e l'attenzione scientifica, per il carattere corale della composizione, in cui si valorizzano le singole parti invocando il tutto.
Queste porzioni di natura risaltano nell'accostamento cromatico e scandiscono uno spazio ritmico e geometrico, che non lascia nulla al caso. Ma la precisione e l'asciuttezza di linguaggio a tratti lasciano il posto a un racconto più creativo, nel caso in cui le foglie sono sottoposte a manipolazioni e ritagli, e narrativo, presentando le diverse fasi di essiccazione di una foglia.
Storia di una foglia diventa quindi il soggetto di un video in cui gli stadi involutivi di diverse foglie sono scanditi dal ticchettio di un orologio e il sottofondo dei suoni del bosco ricrea l'ambientazione naturale da cui le stesse sono state prelevate, i parchi cittadini di Torino.
Susi Mauri è nata nel 1987 a Lecco. Vive e lavora a Torino.
Con questa ricerca artistica Susi Mauri ha partecipato nel 2015 all'evento Arteinvilla, esponendo all'interno della storica Villa Sormani a Mariano Comense, e alla mostra collettiva dieciXquindici presso il Teatro San Teodoro (Cantù).
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giovedì 25 febbraio 2016
Luciano Nenzioni. L'oltre, la solitudine, l'elevazione. 27 Febbraio 2016 Galleria Fondantico Bologna
Luciano Nenzioni
Dal 27 Febbraio al 12 Marzo 2016
Galleria Fondantico, Via de' Pepoli 6/E – Bologna
Un atteso ritorno quello dello scultore e pittore Luciano Nenzionia Bologna. E' in omaggio alla sua multiforme personalità e originale produzione d'artista che la Galleria Fondanticoorganizza la mostra, a cura del critico e storico dell'arte Gian Ruggero Manzoni, dal titolo Luciano Nenzioni. L'oltre, la solitudine, l'elevazione, che inaugura Sabato 27 Febbraio 2016, alle ore 17,30.
Nella elegante cornice delle sale dell'antico edificio cinquecentesco, in pieno centro storico, dove ha sede Fondantico, sarà possibile ammirare circa 50 lavori, tra quadri e sculture, che questo maestro, nato nel 1916 a Bologna (ma da sempre con un legame particolare con la la vicina San Lazzaro di Savena dove visse a lungo), morto nel 2007 a Imola, produsse, avvalendosi delle piu' svariate tecniche e dei materiali più insoliti, durante la sua lunga carriera artistica. In modo particolare saranno presentate opere che vanno dagli anni '60 agli anni '80.
Anni in cui Nenzioni si esprimerà, oltre che con figure animali facenti parte del "momento del Tutto Tondo", così definite dallo stesso artista (con evidente riferimento a Brancusi), anche attraverso un mondo popolato di cavalieri, giullari, dame e personaggi della Commedia dell'Arte, tutte figure di un lontano passato "cortese" che evocano sentimenti di nostalgia e struggimento profondi. Si tratta delle sculture araldiche dei "Guerrieri", degli "Aruspici" o dei "Giardini di pietra", delle opere a tempera e iuta che raffigurano navi o città turrite ovvero tornei di cavalieri.
Qui i personaggi medievali, seppure attualizzati nella loro struttura plastica secondo modelli riconducibili al gusto estetico e alla visione della contemporaneità, vivono una sorta di sospensione atemporale che genera una dimensione metafisica di grande fascino in cui trovano dimora destini diversi in un'altalena di morte e di perdizione, di vita e di riscatto, di miserie e di ombre, di nobiltà e di luce.
Da ora in poi la poetica di Nenzioni si evolverà verso punte di lirismo sempre più alte, facendosi portatrice delle emozioni più intime e degli stati d'animo che per le vicende, a volte vicissitudini, della vita, si agitano nel cuore e nella mente dell'artista. Sotto l'aspetto stilistico e formale tale poetica si esprimerà attraverso un linguaggio figurativo di grande suggestione, costruito secondo rigorose regole geometrico-matematiche e tendente verso forme di perfezione assoluta in una continua e inappagata ricerca dell'armonia universale e del soprannaturale.
La vita di Luciano Nenzioni non è stata, infatti, una passeggiata. Ufficiale dell'esercito italiano, subì per alcuni anni una dura prigionia nel campo di concentramento di Wietzendorf, esperienza drammatica che ne segnerà l'esistenza e il lavoro artistico:.«Avevo un'intensa esigenza di spiritualità, forse per esorcizzare gli orrori della guerra, raffiguravo uomini senza orecchie, senza piedi, per appunto enfatizzare lo spirito sulla materia» ricorderà nei suoi appunti lo stesso artista.
Rientrato dalla prigionia, l'ancora giovane Nenzioni, dovrà rinunciare agli amati studi universitari in Scienze naturali, abbandonando anche l'insegnamento, che aveva iniziato a esercitare all'Istituto Scarabelli di Imola già prima di laurearsi, per impiegarsi in un ente pubblico. Per lui, che prima della guerra aveva condotto una vita brillante e agiata, con davanti una carriera di successo, deve essere stato traumatico vedere tutti i suoi sogni infrangersi.
Un po' per questo, un po' forse per sua indole, egli diventa una persona schiva e silenziosa. Per un certo periodo frequenta gli ambienti culturali emiliano-romagnoli, entrato a far parte del Circolo Artistico della sua città comincia a dipingere e a scolpire. Il suo rapporto con questi ambienti sarà improntato alla riservatezza che gli è propria, cui si aggiunge «un pizzico di diffidenza» fa notare teneramente uno dei suoi tre figli.
Nonostante queste frequentazioni, l'artista bolognese, non ha mai aderito né alle correnti, né partecipato agli accesi dibattiti, che agitavano in quegli anni il mondo delle arti figurative, scegliendo, invece, la strada dell'outsider e vivendo nel dolce isolamento, a contatto con la sua anima, sulle colline bolognesi di Monte Calvo, cavaliere solitario, senza macchia e senza paura, come tanti dei suoi amati personaggi "cortesi".
Rinunciò alla fama, che non avrebbe tardato ad arrivare, come confermano i consensi ottenuti in occasione delle mostre che tenne in Emilia Romagna, soprattutto a Bologna, Modena, Imola, e in varie località italiane e straniere. Amò, invece, lavorare in solitudine e con grande umiltà, dedicandovi con slancio e amorevolezza ogni suo momento libero. Se tali scelte contribuirono a impedirgli di conoscere in vita la fortuna e la fama toccate a molti altri suoi contemporanei, il suo ricordo, di uomo e di artista, a Bologna, dove nacque e trascorse buona parte della sua esistenza, non si è mai spento.
A mantenere vivo tale ricordo hanno contribuito la sua ineguagliabile umanità e il suo alto senso etico da cui scaturì l'importante contributo artistico dato per la realizzazione del commovente ciclo commemorativo di Monte Sole, dedicato alle vittime della strage nazista di Marzabotto, e nelle stazioni della Via Crucis nell'Appennino bolognese, il che colloca di diritto Luciano Nenzioni tra gli artisti del '900 maggiormente impegnati e più importanti nell'ambito delle opere dell'arte sacra, mistico-religiosa e a connotazione civile.
Luciano Nenzioni. L'oltre, la solitudine, l'elevazione
A cura di Gian Ruggero Manzoni
Dal 27 Febbraio al 12 Marzo 2016
Orario: 10,00/13,00 – 16,00/19,00
Galleria Fondantico di Tiziana Sassòli
Via de' Pepoli 6/E
40125 Bologna
Tel/fax 051 265980
info@fondantico.it
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I prossimi incontri nell'ambito della mostra Making Sense. Artisti + Makers per nuovi immagini possibili a Palazzo Pretorio
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