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mercoledì 26 settembre 2018

MEETING OF RYOSUKE COHEN - Pontassieve, Firenze



XXVII  Rassegna internazionale “Incontri d’Arte”
La Barbagianna, una casa per l’Arte Contemporanea
 Pontassieve (Firenze), via di Grignano 25

MEETING OF  RYOSUKE  COHEN
Performance di  Ryosuke  Cohen
CORPO - AZIONE - MEMORIA


a  cura  di Sandro  Bongiani e  Alessandra Borsetti Venier
Presentazione di  Sandro  Bongiani
3  ottobre 2018, dalle ore 15:00 alle 20:00

Mercoledì 3  ottobre 2018  dalle ore 15:00 alle 20:00   l’artista giapponese Ryosuke  Cohen  presenterà al pubblico la performance Corpo - Azione – Memoria, in occasione dei suoi 70 anni (1948-2018) e del  Meeting Fractal Portrait Project presso la  XXVII Rassegna Internazionale “Incontri d'Arte” curata da Alessandra Borsetti Venier “La Barbagianna – una casa per l’arte contemporanea” di Pontassieve, Firenze.

Ryosuke Cohen, uno dei più longevi e interessanti artisti giapponesi contemporanei nati negli anni quaranta, nel 1985 ha iniziato il progetto internazionale  “Brain Cell”  e  nel 2001 il Progetto “Fractal  Portrait”. Ryosuke Cohen non è nuovo alla performance, è dal 2001 che realizza  performances in occasione dei numerosi  meeting  svolti in tutto il mondo (la prima volta  è stata  svolta in Italia), con face e body, coinvolgendo migliaia di artisti nel campo della collaborazione e della performance. Un progetto  globale di arte partecipata svolto da Cohen  nel campo dell’arte globale.
Cohen è oggi l’artista contemporaneo che non rappresenta più colui che produce un’opera d’arte secondo le vecchie idee classiciste della tradizione, ma ricopre il ruolo di mediatore e di intermediario tra la realizzazione di un’idea progettuale (la sua) e coloro che vi partecipano. Praticamente, egli si fa promotore di un “fare” diventando regista di un intervento provvisorio che si materializza  nella collaborazione collettiva in cui tutti possono partecipare ed essere positivamente coinvolti. In questa performance di Pontassieve verranno realizzate 5 opere  (body) Fractal Portrait Project  di grande dimensione di cm 209x89 ciascuna. Vogliamo evidenziare un lato ancora poco conosciuto dei progetti “Fractal Portrait” ,soprattutto alla conoscenza delle opere “Body” e della serie delle slhouette del corpo  realizzate  dall’artista in particolari momenti collettivi unendo insieme diversi fogli Brain Cell in cui i soggetti, gli amici incontrati nei vari tour vengono invitati a  distendersi a terra sopra questi fogli Brain Cell,  con l’artista  impegnato  per l’occasione a  disegnare e rilevare il contorno immediato del corpo. Una sorta di “performance collettiva” che, seppur con le dovute differenze di lavoro, lo lega indissolubilmente al suo  caro amico Shozo Shimamoto, divenendo, di fatto,  il naturale  attivo continuatore  e interprete dell’arte di ricerca oggi in Giappone. 
Per questo evento  Internazionale  il 3 ottobre 2018 saranno  presenti in mostra 36 opere della serie “Brain Cell” (Cervello Cellula) dal numero 966 dell’8 gennaio  2017 al 999 dell’ 8 novembre 2017 di cui una speciale opera realizzata appositamente per il numero 1000, e tre  lavori  Fractal  Portrait Project  body inediti di grande dimensione presentati precedentemente a giugno 2018 a Pontassieve.



Biografia / Ryosuke Cohen, nato nel 1948, Osaka, in Giappone. Il nome della famiglia è Kouen  ma su consiglio di Byron Black, ha adottato  il nome  inglese  'Cohen' come in ebraico. Cohen scoprì la mail art in Canadà.  Ryosuke è il figlio di un noto scrittore di haiku in Giappone, Jyunichi Koen. I primi lavori di Cohen sono il risultato di un misto di tradizione e immaginario giapponese, numeri  e icone contemporanee  così com’è la sua firma, la lettera "C". L’artista giapponese per lungo tempo è stato interessato al movimento  Dada e Fluxus,  in contatto con Shozo Shimamoto e i membri del gruppo Gutai  condividendo in modo spontaneo e naturale un nuovo modo di fare arte contemporanea. Ryosuke non è il primo artista postale e marginale giapponese, ma sicuramente è l’autore giapponese più interessante nel network internazionale.  Dopo Ray Johnson e  Guglielmo Achille Cavellini, anche Ryosuke Cohen  rimette  ancora una volta in gioco le carte della sperimentazione in  un sistema culturale antiquato che preferisce l’opera creata appositamente per essere mercificata. Lo fa  proponendo un particolare suo progetto “Brain Cell” (Cellula celebrale), iniziato nel giugno 1985 con  migliaia di membri  sparsi in oltre 80 paesi.  Un lavoro che raccoglie  ogni 7-10 giorni circa le immagini di tanti artisti su un'unica pagina allegando un elenco di indirizzi di collaboratori, 55 in media per opera, che lo ha visto coinvolto per oltre  30 lunghi anni,  rifiutando l’opera unica e concetti  consueti come l’originalità e quindi, preferendo maggiormente il gioco, la ricerca  e la libertà concreta dell’artista volutamente collocato ai margini dell’attuale sistema culturale. Per questo modo di fare, egli è forse il più  interessante e attivo artista nella rete di chiunque altro per la capacità organizzativa del progetto e per diffusione capillare dell’arte marginale. 
Nell'agosto 2001 ha iniziato in Italia  il progetto “Fractal Portrait”, facendo ritratti e silhouette del corpo ai suoi amici artisti in occasione dei  vari Meeting   svolti in diverse parti del mondo; Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Irlanda del Nord, Spagna, Jugoslavia, Germania, Olanda, Corea, Italia e Francia.  Cohen è l’artista contemporaneo che non rappresenta più colui che produce un’opera d’arte secondo le vecchie idee classiciste della tradizione, ma ricopre il ruolo di mediatore e di intermediario tra la realizzazione di un’idea progettuale (la sua) e coloro che partecipano al progetto. Praticamente, egli si fa promotore di un “fare” diventando regista di un intervento provvisorio,  che nasce  dal contributo degli altri e  si materializza insieme  nella collaborazione collettiva in cui tutti possono partecipare ed essere positivamente e  appassionatamente coinvolti nella  creazione dell’opera. In oltre trent’anni di lavoro ha esposto con mostre e svolto performance  e incontri  in numerose e diverse aree geografiche del  mondo.   Attualmente vive a Ashiya-City Hyogo in Giappone.


giovedì 5 aprile 2018

Marcello Diotallevi / In forma di viaggio, francobolli e lettere da Citera



SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY

MARCELLO    DIOTALLEVI
“In forma di viaggio, francobolli e lettere da Citera"



a cura di Sandro Bongiani

Dal 18 aprile 2018 al 1 luglio 2018
Inaugurazione:  mercoledì 18 aprile  2018,  ore 18.00
“In forma di viaggio, francobolli e lettere da Citera” è il titolo della mostra personale  che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica a Marcello Diotallevi, uno dei più interessanti   artisti contemporanei italiani nati negli anni quaranta, che per questa  mostra  presenta  42 opere (24 Francobolli d’artista  e 18 Lettere da Citera)  realizzati  tra il  1984  e il  2012, oltre quarant’anni di ricerca, dagli esordi figurativi dei primi anni ’80 fino a oggi.





“DALLA  LETTERA  AL VIAGGIO” 

Marcello Diotallevi, classe 1942, sul finire degli anni Settanta ha iniziato le sue irruzioni nell’area della Mail Art con   contatti sempre più intensi  con la Poesia Visiva, utilizzando le lettere dell’alfabeto per accumuli, disseminazioni liberati da qualsiasi senso  e significato letterale, e in questi ultimi anni, anche del recupero del colore  e dell’uso gioioso della pittura. Artista di voli a cielo aperto di  “parole al vento”,  di  insolite lettere senza destinatario che ritornano al mittente; lettere in cui l’accumulazione grafica di simboli di tipo grafico creano nuove associazioni sempre imprevedibili e nuove,  disarticolando il linguaggio  e riducendolo a pezzi. Con le “Fiabe al vento” le parole incantate volano allegre nello spazio come dolci fiabe senza tempo. L’intera produzione  dell’artista di Fano nasce dall’ibridazione dei linguaggi fino a sconfinare con convincente disinvoltura nella poesia visiva. Di questi ludici interventi provocatori   ne è responsabile Marcel Duchamp artista amato da Marcello per la componente estetica e concettuale.
Decisamente rigorosi appaiono i francobolli d’artista e le Lettere da Citera presenti in questa mostra personale che l’artista ha creato  durante  la sua lunga e intensa attività. L’attenzione verso il francobollo d’artista di piccolo formato nasce nel 1984  con un francobollo “Jeune Peinture”, con fiaba al vento,  presentato al Grand Palais di Parigi,  e con un foglio di 20 artistamp dal titolo “For the Peace”  dedicato al tema della pace che rappresenta una colomba con un elmo da guerra in testa.  Successivamente a questa data si susseguiranno altri 22 francobolli fino al 2012, con  “Kite Christopher Marchant”, Canada (International Art Post 89),  “Mailyx”  e  “Mail Heart”, del 1990, “The Lie of Sin”,  “Ponza Island” e “War in the Gulf” tutti del 1991,  “Columbus 500 Years”, del 1992, “Tale to the Wind” e   “Metanetworker in spirit”, ideato per il collettivo Fiera di Bologna, del 1994, “Taboo”, “In memory of Ray Johnson”, del 1995,  “Erma”  del 1996, “Esemplare  2-5” del 1997, le due serie di francobolli “Love Poem in a Landscape” del 1998, “Halloveen” del 1999, “Roma 2000 Amor” e “Iubilaeum”, del 2000, “Chiusura delle case chiuse, 50 anni, 1958-2008” del 2008, e  poi, “Poema d'amore in un paesaggio”, “Italia”, del 2011. L’ultimo lavoro esposto è un “Francobollo Celebrativo per i 70 anni di Marcello  Diotallevi”,   che è stato realizzato appositamente nel 2012  in occasione della mostra Retrospettiva organizzata  presso lo Spazio Ophen Virtual Art di Salerno.
Tutti i francobolli trattano temi fantastici, ironici e soprattutto sociali  in linea con la poetica  pungente  e immaginifica dell’artista fanese. Anche le lettere da Citera, opere realizzate su carta (cm 21x30) con tecnica di dattilografia su foto xerografia, rispettano questa attenzione e rigorosa severità alla composizione e al poetico messaggio nascosto e ibridato tra i lineamenti  definiti del corpo. Alla base di tutto vi è l’ironia come sistema per evidenziare gli aspetti  più particolari,  lasciando alla casualità provvisoria  la possibilità di destare stupore e meraviglia. Migliaia di  caratteri di macchina da scrivere  occupano parti di un corpo estrapolato dal loro contesto per definirsi  come pura  suggestione poetica. Infatti, per ogni opera l’artista parte da un nudo  femminile fotografico, ne fa una fotocopia in bianco e nero, poi scrive sulle parti scoperte di una persona un reticolo di lettere a macchina. A tal proposito nel 1996 Marcello Venturoli scriverà: “E quale comunicazione più immediata, più visiva e insieme più scritta, di una pelle che racconta se stessa in una missiva? Dedicate alla donna, nascono per essere lette e magari decifrate. Francobollo, lettera e lettere dell’alfabeto diventano così gesto d’amore e nel contempo  veicolo alla ricerca di un ipotetico  destinatario. Una sorta di volo poetico  dentro la fantasia e l’incanto  con   la messa a fuoco di  presenze che cercano di esercitarsi al viaggio e condividere l’in - definito. Del resto, tutta l’intera  ricerca di Diotallevi è improntata da questo suo particolare  modo di fare. Lettere dal destino vago relazionano tra gli oscuri anfratti della mente con immaginari  francobolli in attesa che qualche  possibile destinatario possa decrittare gli oscuri presagi della parola, si aggrappano avidamente all’immaginazione e si lasciano trasportare al flusso delle correnti, coscienti  di non poter essere più significato compiuto ma  sola  presenza e indizio sfuggente.     Sandro  Bongiani







BIOGRAFIA 


Marcello Diotallevi è nato nel 1942 a Fano. E' vissuto per lungo tempo a Roma dove per un decennio ha esercitato l'attività di restauratore presso il Laboratorio di Restauro in Vaticano. Ha inizio in quegli anni anche la sua attività artistica all'insegna dell'irrequietezza. Come pittore prima, poi come scultore nei primi  anni Settanta, quindi per qualche tempo si occupa di grafica e infine inizia a scrivere. Sul finire degli anni Settanta hanno inizio le sue incursioni nell'area della Mail Art e della Poesia Visiva di cui è tuttora un impegnato protagonista. In oltre un quarto di secolo di attività artistica ha collaborato con suoi interventi a libri e riviste nazionali e internazionali. Nel corso del tempo ha tenuto varie mostre personali nelle maggiori città italiane, partecipando nel contempo a esposizione collettive in tutto il mondo. Fa parte del gruppo di intervento artistico "I metanetworker in spirit". Si occupa in prevalenza di installazione, Poesia Visiva e Mail Art. E' l'autore della copertina della Guida al Musée National d'Art Moderne - Centre Georges Pompidou di Parigi (Hazan Editeur 1983). Nel 2003 riceve l'invito a tenere una performance nella Sezione "Extra 50" della 50esima Edizione Internazionale d'Arte - Biennale di Venezia ma, non essendo egli un performer, declina l'invito. Nel 2007 è stato invitato alla 52esima Biennale di Venezia e poi nel 2011 alla 54 Biennale di Venezia, Padiglione Tibet, a cura di Ruggero Maggi. Dal 1974 vive e lavora a Fano.


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