BIANCO CONTEMPORANEO
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14 novembre 2018 – Aviva, gruppo leader in UK e al 7° posto in Italia, è sponsor della mostra "The Art of Banksy. A visual protest", al MUDEC dal 21 novembre 2018 al 14 aprile 2019.
L'attività si inserisce nel piano di comunicazione intrapreso con la campagna "Aviva. Molto più di un'assicurazione". Questa sponsorizzazione conferma la volontà di Aviva di posizionarsi in modo dirompente e innovativo e di essere sempre più vicina ai suoi clienti anche in contesti inaspettati.
Il progetto espositivo, curato da Gianni Mercurio, raccoglierà circa 80 lavori tra dipinti, sculture e prints dell'artista. L'esposizione sarà una mostra non autorizzata, come tutte quelle dedicate a Banksy fino a questo momento. L'artista, infatti, continua a difendere il proprio anonimato e la propria indipendenza dal sistema e per questa stessa ragione le sue mostre sono sempre un insieme di opere provenienti da collezioni private.
Oltre alle origini inglesi, Banksy e Aviva condividono l'interesse per le tematiche sociali e ambientali. L'artista nelle sue opere spazia infatti tra politica, etica e storia, realizzandole in spazi urbani in tutto il mondo per aumentare l'accessibilità dell'arte.
Aviva ribadisce così la sua attenzione alle tematiche sociali, supportando non solo la cultura ma anche la fruizione di messaggi importanti declinati in diverse forme. La compagnia assicurativa da sempre si impegna a realizzare le aspettative economiche, sociali e ambientali dei propri clienti, degli investitori e delle comunità in cui opera, complice un'attività di sensibilizzazione e un impegno preciso a operare in modo responsabile, con lo sguardo rivolto alla crescita e al futuro.
Bianconi si esibirà nella performance live "Taking a direction": l'artista gonfierà
palloncini neri che, una volta lasciati andare, sgonfiandosi, voleranno nello spazio della galleria seguendo direzioni imprevedibili. "È una mia riflessione sull'imprevedibilità della vita e anche delle nostre scelte" afferma Bianconi. "È come se i palloncini fossero tante frecce e "Taking a direction" è la tensione verso ciò che immaginiamo, ma non conosciamo. L'imprevedibilità è sorpresa, è voglia di scoperta, di confronto, di meraviglia".
Andrea Bianconi (Arzignano, 1974) vive e lavora tra Brooklyn (NY) e Vicenza. Ha recentemente esposto con una mostra personale al MSK Museum of Fine Arts di Ghent (Belgio), e ha partecipato alla 5° Biennale di Mosca con una public performance tra la Piazza Rossa, il Cremlino e il Manege.
Bianconi ha realizzato numerose public art performances come Summer Night Series, Union Square NYC; Italian Cultural Institute, NYC; Postcard People, Hudson Valley Center for Contemporary Art (HVCCA), NY; The Chinese Umbrella
Hat Project (Part I), Wujiang Rd West Nanjing Rd, Shanghai, China e (Part II), Piazza San Marco, Venezia.
Nel 2016 Silvana Editoriale ha pubblicato la monografia sui 10 anni di performance dell'artista "Andrea Bianconi Performance 2006-2016". Nel 2018 è stato l'unico artista invitato a partecipare al WEF, World Economic Forum di Davos in Svizzera con una performance per risvegliare nei grandi del mondo la consapevolezza globale sull'ecocidio, sui cambiamenti climatici e sulla responsabilità verso il nostro pianeta.
Una settimana di performance, dal 6 all'11 di Novembre presso il MACRO ASILO
Museo d'Arte Contemporanea Roma, gli artisti: Andrea Bianconi, Bruno Camargo, Eleonora Chiesa, Giammarco Cugusi, Andrea Marcaccio, Francesca Romana Pinzari, Sarah Revoltella, Anton Roca, Mauro Romito,
Giorgia De Santi, Maria Jole Serreli, Natasa Korosec, si mostreranno in sequenza di azioni live a distanza di mezz'ora, al primo piano nello spazio Ambiente 1 #.
Maratona Performance vuole porre simbolicamente l'accento e soprattutto far riflettere sul ruolo dell'artista performativo in Italia oggi.
Apre la rassegna, La nascita di Rivoluzione di Sarah Revoltella, una performance
in progress con prove aperte martedi, mercoledi e giovedi, con gli attori-performer: Anna Piscopo, Angelo Grandi, Fausto Baroncelli, Michelangelo Zardini, Alessandro Vantini, Nicolà Hendrik, Annachiara Canario, Carlotta Galmarini, Davide D'Eramo.
A seguire, una staffetta di azioni live, in cui gli artisti si misureranno attraverso una serie di pratiche differenti, dove il corpo dell'artista è sempre protagonista.
MACRO- MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA
ingresso libero.
Immagine: Andrea Bianconi, I WING, 2017
Milano, 9/11/2018 – «Il futuro dell'Alto Adige è anche il mio». «South Tyrol's future is also my future». «Die Zukunft Südtirolsist auch die meine». Tre lingue, otto storie, centinaia di doni raccontano l'Alto Adige che si mostra a Milano, dal 10 al 23 dicembre 2018, nella Dream Factory Gallery di Corso Garibaldi 117, così come non aveva mai fatto prima. Merito dell'esposizioneTalents - «Come and take a piece of us» voluta da IDM Südtirol - Alto Adige e firmata dalle artiste Tarin Gartner eMalou Reedorf.
Accomunate dall'amore per l'arte e per l'Alto Adige, terra che le ha accolte e che ne ha valorizzato i rispettivi talenti, Gartner e Reedorf hanno unito le forze artistiche per la mostra-evento che dà voce a chi è altoatesino per nascita e a chi lo è diventato nel tempo. Il tutto attraverso due distinti percorsi: «Talents» e «Come and take a piece of us». Il primo racconta otto talenti arrivati in Alto Adige: le loro storie sono descritte in un collage fotograficocon la particolare tecnica della double exposure che intrecciaassieme volti e paesaggi, frammenti di arredo urbano e attimi di vita in generale. Ogni immagine è accompagnata da una frase che esprime la passione che ogni singolo talento nutre per la terra che lo ospita.
Il secondo allestimento è invece costruito sulla metafora del «dono». All'interno di cassette in legno per la frutta vengonoincartati con della carta particolare creata con gli scarti delle mele, simbolo del cuore green della provincia, oggetti che centinaia dialtoatesini hanno scelto per farsi conoscere da chi, in quella stessa terra, è invece arrivato. Il risultato è una sorta di «bucketlist» altoatesina composta da messaggi, consigli, suggerimenti: un maso da visitare, una cantina da provare, una cima da scalare. E ogni visitatore dell'esposizione potrà poi portare con sé uno di questi doni, leggendolo come il regalo che gli «insider» fanno agli «outsider».
«La mostra nasce per il desiderio di far conoscere l'Alto Adige in maniera non convenzionale» commenta Petra Seppi, responsabile del reparto Business Location di IDM Südtirol - Alto Adige. «Parliamo di un territorio cerniera che ha da sempre cucito il Nord con il Sud dell'Europa e che oggi più che mai rappresenta un luogo multiculturale, in cui innovazione e tradizione si contaminano vicendevolmente, creando l'hubperfetto per far crescere aspirazioni professionali e di vita. E quale modo migliore per raccontare tutto questo al mondo se non attraverso l'arte? Grazie alle bravissime artiste Tarin Gartner e Malou Reedorf stimoleremo la curiosità di tante persone, invitandole a scoprirci attraverso i volti e le passioni di chi già lo ha fatto, scegliendo l'Alto Adige come sua nuova casa».
«L'arte provoca sempre una reazione in chi la riceve – dichiara l'artista e ideatrice del concept Tarin Gartner -, noi vogliamo stuzzicare la curiosità di chi ancora non conosce l'Alto Adige, presentando il territorio attraverso le parole, i messaggi, i volti di chi lo vive quotidianamente. E grazie alla straordinaria potenza dell'arte, tra il fascino di una foto e l'intimità di un regalo, questo incontro potrà essere meno formale e più immediato. Per questo abbiamo scelto la metafora del "dono", espressione dello spirito di apertura e condivisione che si respira in questa magica provincia».
«Quando ci si trasferisce, ci si mette in gioco completamente» spiega la fotografa Malou Reedorf. «Dall'incontro con la cultura del luogo che ci ospita traiamo nuovi stimoli e suggestioni cheentrano a far parte di noi. Dall'unione di più elementi nasce qualcosa di unico e irripetibile. Esattamente ciò che abbiamo inteso rappresentare con la tecnica utilizzata per le foto: chi arriva in Alto Adige, territorio multiculturale e plurilingue, diventa una persona nuova, pur non rinunciando mai ad essere se stesso».
Tarin Gartner, artista contemporanea affermata in Italia e in Europa e docente di ebraico, è nata a Gerusalemme, ma da oltre 20 anni vive in Italia dove si è diplomata con lode all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, per poi spostarsi, dal 2013, in Alto Adige. Con la sua arte, fatta di fotografie, disegni, sculture e istallazioni, racconta conflitti interni ed esterni, a partire dal più cruento, discusso e irrisolto, israelo-palestinese. Con un obiettivo: entrare profondamente in contatto con il mondo, abbattendone ogni barriera.
Malou Reedorf, fotografa, make up artist ed esperta di business management, nel 2015 eletta "Fotografa dell'anno" in Danimarca, suo Paese d'origine, è in Italia dal 2014 e dal 2018 lavora in Alto Adige. Segno inconfondibile del suo stile sono i trucchi, vivaci, irriverenti, quasi onirici, con cui squarcia il velo degli stereotipi, raccontando il mondo che la circonda non come appare nella realtà, ma come vorrebbe che fosse. Tra i suoi soggetti preferiti: le donne che fotografa facendone emergere in maniera graffiante le personalità.
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