Rafael Y. Herman
The Night Illuminates The Night
a cura di Giorgia Calò e Stefano Rabolli Pansera
MACRO Testaccio
Piazza Orazio Giustiniani, 4 – Roma
Padiglione A
25 gennaio – 26 marzo 2017
Preview Stampa
martedì 24 gennaio 2017 ore 11.00 | RSVP press@larafacco.com
Inaugurazione
martedì 24 gennaio 2017, ore 17.30 - 19.30
Dal 25 gennaio al 26 marzo 2017 il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma ospita la mostra personale di Rafael Y. Herman dal titolo The Night Illuminates The Night, curata da Giorgia Calò e Stefano Rabolli Pansera, e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
La
mostra, nella sede di MACRO Testaccio, si presenta come una grande
installazione ambientale in cui dallo spazio buio emergono le opere che
si rivelano come epifanie. Nella dialettica fra tenebre e luce, infatti,
si sviluppa la poetica di Rafael Y. Herman il cui sguardo rivela un
nuovo approccio alla realtà che nasce e si struttura nell’oscurità.
The Night Illuminates The Night
si concentra sul lavoro cominciato nel 2010 e completato nel 2016. In
questo periodo l’artista ha stabilito un dialogo con i grandi maestri
della tradizione occidentale che hanno rappresentato nel corso dei
secoli la Terra Santa, pur non avendola mai visitata, ma ispirandosi
alle fonti bibliche e letterarie. Rafael Y. Herman ripercorre questa
tradizione con il proprio metodo: lo scatto notturno senza ausili
elettronici e manipolazioni digitali, che svela ciò che non si vede a
occhio nudo. Come i grandi maestri del passato, anche Herman si è voluto
porre nella condizione di non poter vedere il paesaggio, pur
trattandosi dei luoghi dove è nato e cresciuto, operando nell’oscurità
della notte. In questa condizione di voluta cecità l’artista accede alla
realtà in un modo nuovo, mediante lo scatto fotografico notturno e
mediante lo sviluppo della pellicola nell’oscurità del laboratorio.
Rafael
Y. Herman produce così una realtà “ricreata”, decontaminata da
qualunque preconcetto soggettivo, offrendo allo spettatore paesaggi che
esistono solo nelle opere stesse. L’artista sviluppa la propria ricerca
notturna attraverso la scoperta di tre diversi ambienti: la Foresta
della Galilea, i campi dei Monti della Giudea e il Mar Mediterraneo. Le
sue immagini ci invitano a riflettere sull’invisibile o, come l’artista
usa definirlo, il “non visto”; sulla differenza che si dischiude fra ciò
che è reale e ciò che invece è solo percepito. Il risultato è
straordinario nella cromia innaturale, e nelle forme evanescenti che
sembrano emergere da un luogo e un tempo altro dove i colori non sono
reali, il tempo sembra essere dilatato e le immagini appaiono oscure. O
forse abbaglianti.
La
mostra è patrocinata da: Ambasciata d’Israele in Italia–Ufficio
Culturale, IIFCA–Fondazione Italia-Israele per la Cultura e le Arti,
AMATA–Amici del Tel Aviv Museum of Art e Cité Internationale des Arts de
Paris.
In
occasione della mostra verrà presentato il libro d’artista, edito da
Mousse, con testi critici di Giorgia Calò, Stefano Rabolli Pansera,
Chiara Vecchiarelli e Arturo Schwarz.
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