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martedì 11 ottobre 2016

Mercanteinfiera Parma chiusura con il botto

Comunicato Stampa

I 52.000 DI MERCANTEINFIERA
A sorpresa, americani e nord europei tra i big spender dell’antiquariato
 Il brand Mercanteinfiera sempre più social

(Parma, 11 ottobre 2016) – Che siano stati indemoniati dell’arte, come li ha definiti Vittorio Sgarbi nel suo collegamento a “porta a porta”, che siano stati appassionati, collezionisti o semplici curiosi, a varcare i cancelli di Mercanteinfiera in questa trentacinquesima edizione, sono stati in 52.000.

Un dato che supera il primato già stabilito lo scorso autunno quando le presenze si fermarono a 51.000. Ininterrotto così nei nove giorni di apertura della rassegna, il flusso di visitatori e compratori che, nei 45.000 mq di superficie espositiva, si sono lasciati sedurre da modernariato, collezionismo vintage e antiquariato, la vera scoperta, di questa edizione.

A garantire un deciso innalzamento dell'asticella delle vendite, sono stati infatti pezzi di alta epoca, compresa tra il Cinquecento ed il Settecento, una tendenza che racconta di un “made in Italy” realmente senza rivali che ha saputo conquistare nuovi big spender. Accanto a russi, inglesi e francesi, infondo habitué del gusto classico, si affacciano a sorpresa gli americani e i nord europei.  Un pubblico profilato di professionisti che nel complesso ha registrato negli spazi di Fiere di Parma un aumento del 10% . 

Nei suoi quattro padiglioni, a Mercanteinfiera non sono mancate le curiosità come il kit da esorcista, con tanto di alambicchi, pozioni, punteruoli scaccia vampiri o un uovo di dinosauro risalente a circa 70 milioni di anni fa. Suggestioni tra antico e moderno  raccontate, a conferma della vocazione internazionale della kermesse, anche negli ampi reportage realizzati dai numerosi giornalisti e fotografi esteri accreditati.

Ma a riscuotere il gradimento del pubblico, la collaterale “Segreti di regine e regine di segreti”, curata da Serena Bertolucci, direttrice di Palazzo Reale di Genova, che racconta una quotidianità a metà, tra glam e stile, di donne speciali, le regine. 
Si va  dall'ombrellino liberty della regina Margherita di Savoia ai suoi ricercatissimi ventagli in struzzo, dall’abito in pizzo della principessa russa Obolenskaya della corte dei Romanov, al servizio da tè (rigorosamente con una sola tazzina) di Maria Luigia celebrata anche nella mostra Le muse in scena di Alberto Nodolini, Alessandro Malinverni e Carlo Mambriani. All’interno di un allestimento dal grande impatto visivo, scorre infatti un secolo di fondali degli scenografi parmensi (Bertolotti e Borghesi per citarne alcuni) per il Teatro Regio di Parma, voluto proprio dalla Duchessa.

E se piace il contemporaneo di  “Art Parma Fair” da Damien Hirst a Giorgio De Chirico, a Mario Schifano o Sironi, incuriosiscono le opere della giovane Laura Malattia: scarpe-scultura a metà tra l’arte pop e il fiabesco che hanno già conquistato il mondo dell’alta moda.
L’appeal di Mercanteinfiera continua anche sui social network anche grazie ad una vera e propria legione di fotografi che hanno raccontato la kermesse con la potenza dello scatto. Così ora Facebook totalizza circa 67mila fan, Twitter, oltre 1.700 followers, ed Instagram più di 2mila.

Non si arrestano infine le visite alla mostra “Sarah Moon. Qui e Ora – Ici et Maintenant”, curata da Carla Sozzani nell'ambito di Mercanteinfiera OFF, il fuorisalone della cultura, ideato da Fiere di Parma e dal Comune di Parma.  A grande richiesta, la mostra è stata così  prorogata al 30 ottobre  (dopo il 15 ottobre  l’apertura sarà nei  soli week end). 

domenica 9 ottobre 2016

GRANDE MOSTRA > I Maya. Il linguaggio della bellezza > 8 ottobre 2016 - 5 marzo 2017 > Palazzo della Gran Guardia, Verona

Arriva a Verona un'imperdibile mostra dedicata alla grande e misteriosa civiltà dei Maya.
Grazie all'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico (INAH), 250 reperti di gran valore storico-culturale saranno esposti a Palazzo della Gran Guardia attraverso una straordinaria rassegna.



dall'8 ottobre 2016 al 5 marzo 2017 
 Palazzo della Gran Guardia, Verona









Si aprono le sale di Palazzo della Gran Guardia al mistero e al fascino di una delle civiltà più interessanti dell'America precolombiana: con oltre 250 opere provenienti dai principali musei del Messico arriva la mostra Maya. Il linguaggio della bellezza, a partire dall'8 ottobre 2016 fino al 5 marzo 2017.

Maya. Il linguaggio della bellezza è una mostra del Governo della Repubblica Messicana, del Ministero della Cultura del Messico e dell'INAH (Instituto Nacional de Antropología e Historia), l'istituzione più importante del Ministero della Cultura del Messico, ed è curata da Karina Romero Blanco.

Promossa dal Comune di Verona, con il supporto di AMO - Arena Museo Opera, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia Group e Kornice e vede il coinvolgimento di Antonio Aimi, consulente scientifico di Kornice e Arthemisia.


Sponsor dell'esposizione AGSM con il sostegno di Fondazione Antonveneta.
La mostra vede come media partner L'Arena e Radio Company.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD.
Catalogo edito da Piazza Editore.

A 18 anni di distanza dalla mostra del 1998 sui Maya di Venezia, torna in Italia il racconto della storia di un popolo che non cessa di affascinarci per le sue conoscenze matematiche, per i suoi raffinatissimi sistemi calendariali e per le sue realizzazioni artistiche.

L'esposizione - risultato della particolare attenzione per le tematiche specificamente artistiche di questa civiltà - presenta sculture, stele monumentali, elementi architettonici, figure in terracotta, maschere in giada, strumenti musicali e incensieri, che daranno ai visitatori la possibilità di esplorare gli aspetti artistici di una delle civiltà più affascinanti della storia, attraverso il tema universalmente riconosciuto della bellezza.

La mostra di Verona affronta per la prima volta il tema della cultura di questo antico popolo attraverso le parole e i testi degli stessi Maya, utilizzando - come mai è avvenuto in passato - la più grande rivoluzione antropologica dell'ultimo secolo: la decifrazione della loro scrittura.


Parallelamente, l'esposizione offre uno sguardo nuovo, innovativo e sorprendentemente attuale sull'arte maya a partire dall'individuazione dei maestri, delle scuole e degli stili: finalmente si ha la possibilità di rapportarsi alle opere attraverso una lettura storico-artistica e non solo archeologica.

I tre grandi periodi - preclassico, classico e postclassico - che dal 2000 a.C. al 1542 d.C. hanno visto fiorire questo popolo, sono spiegati attraverso straordinari capolavori dell'arte maya come il Portastendardi, pregiata scultura risalente all'XI secolo realizzata da un maestro di Chichen Itza (complesso archeologico a nord della penisola dello Yucatan, inserito nel 2007 fra le sette meraviglie del mondo moderno) che senza dubbio rappresenta la migliore opera di una tipologia tipica di molte città del Periodo Postclassico; la Testa raffigurante Pakal il Grande che visse dal 603 al 683 dopo Cristo e fu il più importante re di Palenque (oggi tra i più importanti siti archeologici maya situato nello stato messicano del Chiapas); la Maschera a mosaico di giada raffigurante un re divinizzato tipico esempio di maschera funeraria, fondamentale per il defunto per raggiungere il mondo sotterraneo; e infine come l'Adolescente di Cumpich, imponente scultura risalente al periodo tardo classico ritrovata nel sito archeologico di Cumpich.

La civiltà maya è spiegata anche attraverso la ricostruzione di antiche architetture, utensili della vita di tutti i giorni che hanno cavalcato millenni come collane, orecchini, strumenti musicali, vasi e incensieri tutti provenienti dai più importanti musei messicani quali il Museo Nacional de Antropología (Città del Messico) che coi suoi due milioni di visitatori è il primo museo di antropologia del mondo, il Museo Regional de Antropología Palacio Cantón (Mérida, Yucatán), il Museo Arqueológico del Camino Real de Hecelchakán (Hecelchakán, Campeche) e dai tanti siti archeologici delle più importanti città maya come Calakmul, Chichen Itza, Palenque e Uxmal.

L'esposizione veronese svela i risultati delle ultime ricerche scientifiche sui Maya e consente ai lettori di leggere direttamente i loro testi, senza sfuggire a temi avvincenti come le profezie, la fine del tredicesimo baktun (caduta il 21 dicembre 2012) e i segreti del Conto Lungo, un ciclo di 5125,3661 anni che aveva cominciato a "girare", il giorno della creazione, che per questo popolo era avvenuta il 6 settembre del 3114 a.C.






Info e prenotazioni
T. +39 045 853221

Sito
www.mayaverona.it



top5 per la Dodicesima Giornata del Contemporaneo a Roma




In occasione della

Dodicesima Giornata del Contemporaneo
Sabato, 15 ottobre 2016 ore 10:30 – 20:00
La Galleria Pavart è lieta di presentare la mostra collettiva "TOP 5"
Gregor Becker - Anna Cesarini - Angelo Savarese - Alberto Timossi - Stefano Trappolini

 

a cura di Velia Littera
Manifestazione organizzata da AMACI
L'Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani

www.amaci.org

Ore 18 – Wine tasting
www.pavart.it   

 



GALLERIA PAVART
Via dei Genovesi 12/a – 00153 Roma
Te. +39/065806778info@pavart.it


dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18
sabato su appuntamento



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www.CorrieredelWeb.it

Periscopio sull’arte in Italia 2016 1° Rassegna d’Arte Contemporanea (pittura, grafica, scultura ed installazione). A cura di Giorgio Di Genova Enzo Le Pera

Castello Ducale di Corigliano Calabro (CS)
Via Francesco Compagna, 1, 87064 CoriglianoCalabro (Cosenza)
info@castellodicoriglianocalabro.it
TEL: 3336249159 – 3398430330

Orario, da martedì a domenica: 9,30 – 13; 15 – 18,30


Questo il nome PERISCOPIO SULL'ARTE IN ITALIA 2016, dell'importante iniziativa dedicata all'arte in tutte le sue sfaccettature che prenderà il via sabato 22 ottobre_domenica 27 novembre 2016_ 

Castello Ducale di Corigliano Calabro (CS) 1° Rassegna d'Arte Contemporanea (pittura, grafica, scultura ed installazione) Periscopio sull'arte in Italia. 

Il tutto è organizzato dai curatori Giorgio Di Genova e Enzo Le Pera affiancati da personaggi rinomati nel mondo dell'arte, dell'editoria etc, faranno parte dell'insindacabile giuria per l'attribuzione di N.5 targhe di merito ai partecipanti alla rassegna, a tal fine è stata selezionata una giuria che con estrema oggettività valuterà la capacità di utilizzare le modalità espressive contemporanee, l'innovazione e la sperimentazione, il valore della ricerca artistica e l'utilizzo dei linguaggi in modo trasversale, così da consentire una diversificazione stilistica ed un momento di concreto confronto.

Gli Artisti
Arcuri, BabiniBarilariBerardi, Bianco, Biffi, Bucci, Buono, Buttini, Calandro, Campagna, Catalini, Celano Giannici, Chirico, Cignetti, Consoli, Cortese, Cotroneo, Cottone, CredidioDaidone, D'amico, Daniello, De Luca, Di Tella, Diana, Dimastrogiovanni, Emanuele, Esposito, Eusebi, Federico, Ferragina, Fiore, Frangi, FulchignoniGiacopelloGiannottaGianziGordano, Granchi, GuarnieriGuidoni, Kapp, La Carruba, La Mura, LanzioneLevo-RosembergLinzalata, Liuzzi, LoiMaio, Marazzi, MarchionniMarsillo, Mascia, Mazza, Melani, Mele, Minoretti, Modesto, Molinari, NecciNicolatoNicoteraNovacoOppido, Paese, Paletta, PallaviciniPaolini-ParlagrecoPassaglia, Pica, Pilone, Pino, Pisano, Pozzo, Puzzo, Rasetta, Risola, RomanelloRomeo, RomilioSaccolitiSaletnichSaluppoSalzanoSambuciniSancinetoSardano Vito, SavaSavelliSchepisSerpettiSolidoroSpedicatoSpena, Spina E, Spina G, Stramacchia, TagliabueTiganiTigelli, Tortorella, TrimaniVarlottaVillar, Vitale, ViterbiniZangaraZangrossiZanzucchiZavarella.

Il Castello di Corigliano
Sorto come fortezza militare nel 1073, il Castello Ducale di Corigliano Calabro fu sottoposto, nel corso del tempo, a una serie di trasformazioni. 

I principi Sanseverino, i duchi Saluzzo e i baroni Compagna ne mutarono e ampliarono la struttura originaria per renderla inespugnabile agli assedi nemici e adattarla, successivamente, a residenza signorile. 

Nel 1979 fu acquistato dall'amministrazione comunale di Coriglianoche, tra, il 1988 e il 2002 diede seguito agli ultimi lavori di restauro.

Oggi il Castello Ducale è un museo ed è sede di numerosi eventi culturali quali presentazione di libri, convegni, mostre d'arte e concerti. 

La gestione del maniero è affidata all'associazione Culturale White Castle che opera nel Comune di Corigliano Calabro e persegue le finalità di sensibilizzare i singoli e gli Enti pubblici e privati per una crescita economica, sociale, culturale e urbana, con particolare riferimento al centro storico cittadino.


INAUGURAZIONE RASSEGNA, 22 ottobre ore 17,00
Vin d'honneur; ore 20,00
PREMIAZIONE 27 novembre ore 17,00




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venerdì 7 ottobre 2016

Paola De Rosa. Nel segno della rosa in mostra alla galleria L'Approdo

immPaola De Rosa. Nel segno della rosa

Avellino - Galleria L'Approdo
Dal 15 ottobre al 10 novembre 2016
Inaugurazione: 

sabato 15 ottobre 2016, ore 17.00

A cura di: Elide Rusolo



Gli spazi della Galleria l'Approdo di Avellino ospiteranno, dal 15 ottobre al 10 novembre 2016, la mostra "Paola De Rosa. Nel segno della rosa", a cura di Elide Rusolo.

Eseguite tra maggio e settembre 2016, sono esposte 15 tempere viniliche su tela e 3 tempere all'uovo su cartoncino.

Nei dipinti, il tema della rosa confluisce in quello di un'immaginosa interpretazione della calligrafia araba.

L'Approdo aderisce alla Dodicesima Giornata del Contemporaneo organizzata da AMACI.

Per vedere i dipinti: www.paoladerosa.co



Paola De Rosa. Nel segno della rosa

A cura di: Elide Rusolo
Luogo: Avellino - L'Approdo, Via G. Matteotti, 31
Periodo: dal 15 ottobre al 10 novembre 2016
Inaugurazione: sabato 15 ottobre 2016, ore 17.00
Orario: dal lunedě al sabato, dalle 17.00 alle 20.00
Ingresso: libero


Info: 

info@paoladerosa.co - galleria.lapprodo@libero.it
tel. 0825.37838 - cell. 348 3231981
Sito web: Galleria l'Approdo




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