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sabato 23 aprile 2016

Mostre ViDi aperte lunedì 25 aprile > Doisneau e Senna a Monza | La Scapigliatura a Pavia

Le mostre di ViDi aperte lunedì 25 aprile:

   
Robert Doisneau
Le merveilleux quotidien
Arengario di Monza
Ottanta splendide fotografie originali ripercorrono i primi quarantaquattro anni della carriera di uno dei più grandi fotografi del Novecento: Robert Doisneau.
Lunedì 25 aprile: 10.00-20.00
www.arengariomonzafoto.com



Tranquillo Cremona e la Scapigliatura
Pavia, Scuderie del Castello Visconteo
Un percorso espositivo tra arte, letteratura e musica alla scoperta di una delle correnti artistiche più importanti del nostro Paese.
Lunedì 25 aprile: 10.00-19.00
www.scuderiepavia.com


 
Ayrton Senna
L'ultima notte
Autodromo Nazionale di Monza, Museo della velocità
Cento fotografie di Ercole Colombo, uno dei più grandi fotografi della Formula 1, insieme ad un racconto emozionante del giornalista Giorgio Terruzzi, ripercorrono i momenti più significativi della vita di Ayrton Senna.
Lunedì 25 aprile: 10.00-19.00
www.monzanet.it/mostrasenna




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Giovanni Alfano - “L’essenziale è invisibile agli occhi”



presentano

Giovanni Alfano
"L'essenziale è invisibile agli occhi"

cura e testo
Valentina Falcioni

 L'inaugurazione è sabato 30 aprile alle 18 presso la Galleria Marconi
INGRESSO LIBERO
La mostra termina il 28 maggio


La Galleria Marconi di Cupra Marittima presenta il quinto appuntamento della rassegna Cosa c'è di nuovo oggi?, infatti sabato 30 aprile alle 18.00 si inaugura "L'essenziale è invisibile agli occhi", mostra personale di Giovanni Alfano. La mostra curata da Valentina Falcioni, autrice anche del testo critico, è organizzata da Galleria Marconi e Marche Centro d'Arte ed è l'Anteprima dell'Expo di arte contemporanea 2016 di MCdA.
"L'essenziale è invisibile agli occhi" è il quinto appuntamento della rassegna Cosa c'è di nuovo oggi? che accompagnerà la Galleria Marconi durante la stagione espositiva 2015/2016. La Galleria Marconi si trova in c.so Vittorio Emanuele II n°70 a Cupra Marittima. La personale di Giovanni Alfano potrà essere visitata fino al 28 maggio 2016 con i seguenti orari: lunedì – sabato 16.30 - 19.30. 
Presentando la personale la curatrice Valentina Falcioni scrive: "«Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi» disse la volpe al piccolo principe e le opere di Giovanni Alfano evocano proprio il concetto espresso da Antoine de Saint-Exupéry. Su spazi lattescenti o fuligginosi un cono di luce guida progressivamente l'attenzione dell'osservatore verso la scena centrale, dove emergono bambini, giovani e anziani immortalati in un momento determinante della loro esistenza. […] Tutti i protagonisti non solo coprono il viso con i propri palmi, ma stanno per attraversare una tappa evolutiva, un incisivo evento transizionale. I lavori di Alfano ricordano che il termine mistero sia in greco che in latino deriva dal verbo chiudere e veniva utilizzato per far riferimento a quei riti esoterici in cui la prima fase era caratterizzata proprio dalla myesis. In diverse tradizioni antiche, infatti, gli iniziati venivano bendati con un velo che impediva loro di vedere. Questo veniva rimosso solo al culmine del rituale, quando l'adepto aveva compiuto il passaggio mistico che comportava il conseguimento del grado di epopteia, l'accesso a un nuovo livello di consapevolezza, il salto dalla cecità alla chiara visione della verità che corona l'universo sacro."
"Non ricordo tutto quello che ho fatto in questi anni, ma ricordo bene tutti gli artisti con cui ho lavorato, il piacere delle discussioni sull'arte e sulla vita, il freddo di inverno e il caldo d'estate. La Galleria Marconi mi ha dato molto, un percorso umano e professionale ricco e avvincente, che si è incrociato strettamente con la mia vita, anche se non è tutta la mia vita. Penso agli affetti, alla famiglia, alla mia casa e a chi la frequenta. Penso di avere fatto molto, penso di avere ancora molto da dire e non voglio rinunciare a nulla di tutto questo. È con questo spirito che mi sono chiesto Cosa c'è di nuovo oggi? E adesso aspetto solo di avere la risposta." (Franco Marconi)


Giovanni Alfano - "L'essenziale è invisibile agli occhi"

scheda tecnica/technical card

curatore/curator by Valentina Falcioni
testo critico/art critic by Valentina Falcioni

ufficio stampa/press agent by Dario Ciferri

fotografia/photography Catia Panciera
allestimenti/preparation Pasquale Fanelli - Andrea Fontana

dal 30 aprile al 28 maggio
from 30th April to 28th May
orario: lunedì-sabato dalle 16 alle 19.30
opening time: Mon-Sat 4 to 7.30 p.m.

Con il supporto di Ostello degli Artisti: http://www.appartamenti-cupramarittima.com

Info
Galleria Marconi di Franco Marconi
C.so Vittorio Emanuele, 70
63064 Cupra Marittima (AP)
tel 0735778703

web http://galleriamarconi.it/
e-mail galleriamarconi@vodafone.it
Facebook http://www.facebook.com/galleriamarconi
twitter https://twitter.com/GalleriaMarconi




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venerdì 22 aprile 2016

Bari, Pinacoteca Metropolitana "Corrado Giaquinto" Le sentinelle della duchessa al bastione di Santa Scolostica a a Bari


Sabato 30 aprile ore 17:30

 

presso il bastione di Santa Scolastica a Bari,  sarà inaugurata la mostra

 

Le sentinelle della duchessa

 

I Testimoni di Paladino al bastione di Santa Scolastica a Bari

 

 

Uno dei fenomeni, ormai abbastanza diffuso nel mondo dell'arte, è quello della mise-en-scène simultanea di antico e contemporaneo, con risultati spesso sorprendenti: è come se l'antico acquistasse nuova forza e vitalità dal contemporaneo, e quest'ultimo, a sua volta, mettesse a nudo le sedimentazioni culturali che l'hanno nutrito, con un indiscutibile beneficio reciproco.

      L'arte di Mimmo Paladino, al tempo stesso coltissima e popolare, classica e contemporanea, è una di quelle che meglio riescono a dialogare, con una sottile, straordinaria intensità, con le opere antiche intese in senso lato e/o con gli ambienti carichi di storia in cui vengano inserite e a dare loro una personale, inconfondibile impronta.

In questa piccola, affascinante mostra, curata da Clara Gelao ed Enzo Di Martino e allestita nel bastione di Santa Scolastica a Bari, maestoso avamposto dell'omonimo complesso monumentale dove fervono i lavori di restauro finalizzati alla riapertura del Museo Archeologico della Città Metropolitana di Bari, le opere di Paladino, due esemplari della serie in tufo dei "Testimoni", sono inserite in un contesto ambientale che è difficile immaginare più ricco di storia, venendo ad assolvere inconsapevolmente alla metafunzione che viene spontaneo attribuire loro, quella di "sentinelle della duchessa", ovvero di particolarissime "guardie" al servizio di Bona Sforza, regina di Polonia e duchessa di Bari, che quel bastione fece costruire.

      Due presenze imponenti in cui sembra di cogliere echi neanche troppo lontani dei canopi etruschi, delle steli daune e, come nota acutamente Enzo Di Martino nel saggio in catalogo, delle celebri madri di Capua, eppure assolutamente contemporanee; che, con i loro sguardi persi nel nulla, sembrano dominare, oltre che l'ambiente, la vastità della storia e, nello stesso tempo, proseguirla senza soluzione di continuità.

      



Museo Archeologico Santa Scolastica

"Il Bastione"

Area Archeologica di San Pietro



Orari

Lunedi e da mercoledi a sabato: 10.00-17.00 (16.15 partenza ultima visita)

Domenica e festivi: 10.00 -14.00 (13.15 partenza ultima visita)

Chiuso il martedì

 

Ingresso con percorso multimediale e visita guidata

Intero 5,00 euro

Ridotto 3,00 euro (previa esibizione di documento attestante una delle seguenti condizioni): visitatori dai 6 ai 25 anni e oltre i 65 anni; personale dell'ex Provincia di Bari; personale del MiBACT; membri ICOM e ICCROM; guide turistiche abilitate; docenti e studenti iscritti alle Accademie delle Belle Arti o a corrispondenti Istituti dell'Unione Europea; docenti e studenti dei corsi di laurea, laurea specialistica, perfezionamento post-universitario e dottorato di ricerca delle facoltà di architettura, conservazione dei beni culturali, scienze della formazione, lettere e filosofia con indirizzo archeologico o storico-artistico; docenti di storia dell'arte degli istituti d'istruzione secondaria superiore.

 

Ridotto scolaresche: 2,50 euro

 

Gratuito: minori di 6 anni, disabili e accompagnatori, insegnanti che accompagnano le classi in visita, giornalisti in possesso del tesserino, guide turistiche abilitate nell'esercizio della propria attività professionale.

 

Orari visite guidate

Feriali: 10.15, 11.15, 12.15, 13.15, 14.15, 15.15, 16.15

Festivi: 10.15, 11.15, 12.15, 13.15

 

Gli orari delle visite guidate possono subire variazioni

 

Contatti

Info: museoarcheologico@provincia.ba.it

Ticket: castarcheologia@gmail.com

Prenotazioni, visite guidate e attività didattiche: info@associazionearta.it

Tel. +39 349 2959757  -   +39 349 7509656

giovedì 21 aprile 2016

INTERNATIONAL COLLECTIVE / WHAT WOULD YOU PUT IN THE HAT OF JOSEPH BEUYS


SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY 2.0
Via S. Calenda, 105/D - Salerno

WHAT WOULD  YOU PUT IN THE HAT
OF JOSEPH  BEUYS

Collettiva Internazionale con la partecipazione
di 119 artisti  contemporanei di cinque continenti



a cura di Giovanni  Bonanno
Presentazione  critica di Marcello Francolini

Progetto in collaborazione con l’Archivio Ophen Virtual Art
e la Collezione Bongiani Ophen Art Museum di  Salerno.

Dal 29 aprile 2016  al  27 agosto 2016
Inaugurazione: venerdì  29 aprile 2016, ore 18.00
Salerno Tel/Fax 089 5648159    e-mail:  bongiani@alice.it      
Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00


                              
S’inaugura  venerdì  29 aprile 2016, alle ore 18.00, la mostra  collettiva internazionale a cura di Giovanni Bonanno dal titolo: “WHAT WOULD  YOU PUT IN THE HAT OF JOSEPH  BEUYS” che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista tedesco Joseph Beuys in concomitanza con la ricorrenza dei 30 anni dalla scomparsa, (Dusseldorf, 23 gennaio 1986), proponendo una importante mostra collettiva  con  119 artisti di diversa nazionalità. Nella sua attività (oggetti, azioni, installazioni, interviste, multipli, ecc.)  lo ha visto protagonista indiscusso, sulla scena internazionale. Negli ultimi anni tra il Settanta e gli anni Ottanta, l'esigenza di dialogo, diventa prioritario, connotata spesso le performances come occasioni per esporre verbalmente la propria concezione politico-religiosa, fondata sulla coincidenza tra autodeterminazione, libertà individuale e creatività. Un’arte intesa come processo catartico e liberatorio svincolato dai tradizionali media che  fa affidamento sul  nesso tra arte-vita-politica alla ricerca di  una nuova possibilità creativa e organizzativa dell'uomo tra spiritualismo mistico e scientismo sperimentale.  


Scrive Marcello Francolini nella presentazione: “perché un cappello per ricordare Joseph Beuys? 

Non poteva che esserci immagine più fedele di quella di un cappello per essere sicuri di esprimere parole-immagini intorno alla figura di Joseph Beuys. Considerandolo come il cappello, e non tanto un cappello, allora si potrebbe convenire che è proprio quel cappello che indossava sempre e ora non più. È ciò che resta oggi, come l’ultimo è più vero luogo del suo corpo.  “Ricoprirono il mio corpo di grasso per rigenerare il calore e l’avvolsero nel feltro per conservarlo”. Fu così, che i Tartari lo raccolsero, accogliendolo nella loro natura medicinale, lo resuscitarono, rialzandolo a nuova vita, il 16 marzo del 1944.

Così scriveva l’artista nel suo Curriculum vitae/Curriculum delle opere, con il quale, in una sorta di mito delle origini, ricostruì una sua seconda vita, a partire dall’istante in cui tutto aveva avuto inizio. Portò da allora sempre con sé, feltro e grasso. Ora quello stesso feltro è materiale del suo cappello, protegge il capo come protesse il corpo. Lo stesso cappello che ora mantiene in caldo i pensieri, rilascia quello stesso odore di feltro che annusò in Crimea nascendo daccapo. È così che il cappello a Beuys servì per ricordarsi di sé ovunque, qualcosa come un peso sul capo per tenerlo radicato alla terra, la sua terra propria. La sua Heimat”.

Artisti presenti:  Joseph  Beuys, Ryosuke  Cohen, Dorian Ribas Marhino, Marcello Diotallevi, Nicolò D'Alessandro, Maya Lopez Muro,  John M. Bennett, Santini del Prete, Virginia Milici, Gino Gini, Mauro Molinari, Nicolas de La Casiniere, Antonio Sassu,  Domenico Ferrara Foria, Meral Agar, BuZ Blurr, Horst Tress, Tomaso Binga, Miguel Jimenez, Maria José Silva-Mizé, Leonor Arnao, Melahat Yagci, Sinasi Gunes, Turikan Elci, Atelier Stiliachus, Daniel de Cullà, Giancarlo Pucci, Angela Behrendt, Wolfgang Faller, Alexander Limarev, Rosanna Veronesi, Robert Lewis, Bruno Cassaglia, RCBz, Paolo Scirpa, Carmela  Corsitto, Oronzo Liuzzi, Rossana Bucci, Ernesto Terlizzi, Linda Paoli, Remy  Penard, Rolando Zucchini, Andre Pace, Giovanni Bonanno, Pascal Lenoir, Stathis  Chrissicopulos, Claudio Grandinetti, Alfonso  Caccavale, Fernanda Fedi, Daniel Daligand, Rosa Gravino, Pedro Bericat, Francesco Aprile, Lamberto Caravita, Simon Warren,  Fabiana Pereira, Ruggero Maggi, Otto D Sherman, Renata e Giovanni Stradada, C. Mehrl  Bennett, Picasso  Gaglione, Anna Boschi, Lorenzo Lome Menguzzato, Maria Credidio, Eugenio Giannì, Emilio Morandi, Maria Teresa Cazzaro, Gianfranco  Brambati, Monika  Mori, Fernando Andolcetti, Caranovic Predrag, Pier Roberto Bassi, Patrizio Rossi, Connie Jeans, David Drum, Giovanni Fontana, Vittore Baroni, Luc  Fierens, Mabi Col, Matthew Rose, Fulgor C. Silvi, John Held J.R., Dimitry Babenko, Lia Franza, Gian Paolo Roffi, Umberto Basso, Mirta Caccaro, Marina Salmaso, Lars Schumacher, Ludo Winkelman, Francesco  Mandrino, Oznur Kepce, Roland Halbritter, Serse Luigetti, Keichi Nakamura, Adriano Bonari, Alessio Guano, Carlo Iacomucci, Cinzia Farina, Domenico Severino, Maurizio Follin, Claudio Romeo, Lancillotto Bellini, Silvana Alliri, Angela Caporaso, Michel Della Vedova, Susanne Schumacher, Clemente Padin, Malte Sonnenfeld, Kateina  Nikeltsou , Claudia Garcia, Roberto Scala, Josè Luis Alcalde Soberanes, Julien Blaine, Judy Skolnick, Tricia Schriefer, Cernjul Viviana, Gianni Romizi, Ayse Sidika Ugur.



























Princìpi di aderenza mostra d'arte contemporanea al castello Silvestri di Calcio (Bergamo)


Princìpi di aderenza

opere di Bianco-Valente, Daniele D'Acquisto, Michele Guido, Andrea Magaraggia, Marco Andrea Magni, Antonio Marchetti Lamera, Marco Maria Giuseppe Scifo e Giovanni Termini

a cura di Lorenzo Madaro

Castello Silvestri, Calcio (Bergamo)
24 aprile – 1 maggio 2016
opening 23 aprile ore 18.30


La mostra, promossa dal Comune di Calcio, propone opere installative di otto artisti italiani in stretto dialogo con gli spazi dell'antica dimora, che sorge sulle rovine di una villa romana del II secolo d.C. Princìpi di aderenza vive questi spazi, li rimodula, dialoga con essi, si sovrappone, anche in maniera dialettica, li reinventa attraverso installazioni che associano linguaggi, materiali e indagini differenti.

Ma gli otto artisti rispettano anche lo spazio, lo trasformano, non lo cancellano, anzi lo valorizzano, così come non stravolgono la destinazione d'uso dei singoli ambienti che ospitano la mostra. Sala biliardo e biblioteca comprese, con i relativi ingombri che favoriscono la nascita di dispositivi ulteriori, stimolando gli artisti a interpretare e a convivere dialetticamente con arredi, apparati decorativi e dettagli anche molto lontani dalla propria visione.

Gli artisti coinvolti – legati a diverse ricerche e linguaggi, dalla pittura al video, dall'installazione alla scultura – sono idealmente legati da una "aderenza" con ciò che è reale: storie, rapporti con gli spazi, riflessioni sociali e indagini di natura culturale e antropologica. Un rapporto, quello con le diverse declinazioni di realtà, che si sviluppa naturalmente con approcci differenti, anche con interventi site-specific e progetti inediti. D'altronde «il rapporto con le cose è sempre un rapporto di non appropriazione. [Ma] di essere parte di… di essere aderente, come due persone che si abbracciano».

La mostra sarà accompagnata da un catalogo bilingue con testi critici di Lorenzo Madaro, apparati biografici, bibliografici ed espositivi degli artisti invitati e una documentazione fotografica delle opere installate all'interno delle sale del castello Silvestri. La pubblicazione sarà pertanto una testimonianza della convivenza tra le opere della contemporaneità e la storia e le memorie custodite nelle sale.


Princìpi di aderenza, a cura di Lorenzo Madaro

Opere di Bianco-Valente (Giovanna Bianco e Pino Valente; lavorano insieme dal 1994; vivono e lavorano a Napoli); Daniele D'Acquisto (Taranto 1978; vive e lavora a Fiorenzuola d'Arda – Piacenza), Michele Guido (Aradeo – Lecce, 1976; vive e lavora a Milano), Andrea Magaraggia (Valdagno-Vicenza, 1985; vive e lavora a Milano), Marco Andrea Magni (Sorengo – Svizzera, 1975; vive e lavora a Milano), Antonio Marchetti Lamera (Torre Palavicina – Bergamo, 1964; dove vive e lavora), Marco Maria Giuseppe Scifo (Augusta, 1977; vive e lavora a Milano) e Giovanni Termini (Assoro – Enna, 1972; vive e lavora a Pesaro).



Castello Silvestri, piazza Silvestri 1
24054 Calcio (Bergamo)
(ingresso da via chiesa vecchia)

Inaugurazione: sabato 23 aprile alle ore 18.30.
La mostra sarà visitabile tutti giorni dalle ore 19 alle 23; nei giorni festivi – 24 e 25 aprile 1 maggio - dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 23.
Info: Comune di Calcio (orari ufficio) 0363.96.84.44 – info@comune.calcio.bg.it.


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