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lunedì 11 aprile 2016

Ettore Frani 'Requiem' | L'ARIETE artecontemporanea

L' A R I E T E  a r t e c o n t e m p o r a n e a
E T T O R E  F R A N I    Requiem


opening venerdi 15 aprile 2016 ore 18 | via d'azeglio 42 bologna
15 aprile 11 giugno 2016|info 348 9870574|lun gio ven sab 15.30 19.30 mar mer 15.30 17.30


L'Ariete artecontemporanea di Bologna, dopo 'Limen' del 2011 e 'Gravida' del 2013, presenta la terza personale di Ettore Frani, 'Requiem', ideata e realizzata dall'artista per la sede della Galleria. Ettore Frani scrive del progetto 'Requiem': Le opere che presento in questa nuova mostra personale si inseriscono lungo un percorso gia' da tempo tracciato che vede, come soggetto principale, il tema della Natura, luogo onnicomprensivo, e riccamente simbolico, attraversando il quale l'uomo puo' fare vera esperienza e prendere coscienza della propria vita. La Natura, dunque, come mistero mai del tutto dicibile, specchio dei nostri desideri e timori. Libro in cui leggere il nostro destino, il nostro essere al mondo. Tutte le opere si raccolgono in seno alla parola Requiem quasi ad evocare una composizione musicale, ma il senso che voglio dare va soprattutto inteso come congedo simbolico e veglia, un apprendistato che possa insegnarci il 'saper lasciare andare'. Sentire ed accettare il diminuire del giorno come risonanza intima del nostro destino. Un lento e prezioso lasciar essere per trovare consolazione nel proprio dileguare come fine del nostro compito. Dissipare ogni disperazione, di modo che la sofferenza del grido divenga canto, che risuoni al di là degli abissi scavati dalla separazione e dalla morte. La mostra e' stata pensata come una sorta di partitura, con i suoi ritmi e i suoi movimenti, ed e' suddivisa in due tempi (necessari per i due ambienti della galleria). Sette opere hanno come soggetto l'Albero, dodici opere il Mare. Diciannove opere della medesima dimensione, per uguale rilevanza all'interno della composizione, che come stazioni immaginarie, presso le quali sostare, punteggiano le pareti di palpiti e respiri. Dalla muta ouverture, la veglia delle Sentinelle, Ancora attesa e Luce dentro, si passa al movimento della sezione centrale, a cui appartengono Doppio regno, L'aperto, Primo movimento, Il dono e Requiem, per giungere alla crepuscolare coda della composizione, organizzata nelle sei opere dal titolo Andar spegnendosi, dove il movimento delle onde, il decrescere della luce e del suo pulsare, scivolano lentamente verso l'ultima opera: Nunc dimittis (Ora lascia).

'Sentinella III'


Ettore Frani, 1978 Termoli, si diploma in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Urbino nel 2001 e si specializza all'Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2007. Nel 2010 vince il 'Premio Artivisive San Fedele|Il segreto dello sguardo', realizza una personale presso la Galleria San Fedele a Milano ed e' finalista al 'LXI Premio Michetti'. Nel 2011 con la personale 'Limen' all'Ariete artecontemporanea esce la sua prima monografia con un testo di Massimo Recalcati. E' selezionato per l'Evento Speciale del Padiglione Italia 'Lo Stato dell'Arte|Padiglione Accademie' alla 54^ Biennale d'Arte di Venezia ed e' invitato all'edizione 2011 di 'Giorni Felici a Casa Testori'. Nello stesso anno vince la 55^ edizione del 'Premio Marina di Ravenna' e partecipa alla mostra del premio 'I vincitori al MAR'. Nel 2011 vince la 1^ edizione del 'Premio Ciaccio Broker per la Giovane Pittura Italiana'. Nel 2012 vince il 'Premio Opera Cgil Le vie dell'acqua' e partecipa alla collettiva 'Con gli occhi alle stelle. Giovani artisti si confrontano col Sacro' presso la 'Galleria d'Arte Moderna Raccolta Lercaro'. Nello stesso anno e' invitato ad esporre al 'MAR' di Ravenna per l'evento 'Critica in Arte', realizza le opere per 'A libro chiuso' di Leonardo Bonetti ed il cineasta Giuseppe M.Gaudino crea un cortometraggio ispirato alle sue opere. Sono del 2013 le personali 'Gravida' all'Ariete artecontemporanea e 'Attrazione Celeste', presentata in anteprima a 'Casa Raffaello' in Urbino e poi ampliata nelle sale de 'L'Arca laboratorio per le arti contemporanee' di Teramo, per la quale viene pubblicata un'ampia monografia. Nello stesso anno vince la I edizione degli 'Espoarte awards' per la stagione espositiva 2012/2013 nella sezione 'Artista under 45 dell'anno' e partecipa alla mostra 'Un'Etica per la Natura' a cura di Eleonora Frattarolo nel Secondo Fienile del Campiaro a Grizzana Morandi. Nel 2014 e' invitato al 'Museo Nazionale di Ravenna' da Antonella Ranaldi. Nel 2015 prende parte al progetto 'Macrocosmi|Ordnungen anderer Art Berlin-Bologna' realizzando un polittico per lo 'Spazio Arte Cubo|Centro Unipol Bologna' esposto anche ad Altes Postfuhramt West a Berlino, e' invitato al '16° Premio Cairo' e alla mostra 'Composizioni' doppia personale con Lorenzo Cardi a cura di Eli Sassoli de' Bianchi presso il Complesso Monumentale di Santa Maria della Vita Genus Bononiae a Bologna.



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domenica 10 aprile 2016

ANTONI MUNTADAS a Roma con il progetto espositivo PROTOCOLLI E DERIVE VENEZIANI (Real Academia de España en Roma, 14 aprile-15 maggio)




 14 aprile - 15 maggio 2016

ANTONI MUNTADAS
PROTOCOLLI E DERIVE VENEZIANI 


Real Academia de España en Roma 
Piazza San Pietro in Montorio, 3 (Gianicolo)

Inaugurazione della mostra:
Giovedì 14 aprile - ore 19 

La mostra è visitabile da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00
Ingresso libero


La Real Academia de España en Roma è lieta di presentare PROTOCOLLI E DERIVE VENEZIANI, nuova mostra di Antoni Muntadas che avrà luogo negli spazi espositivi dell'Accademia (Piazza S. Pietro in Montorio, Gianicolo) dal 14 aprile al 15 maggio 2016 (inaugurazione giovedì 14 aprile, ore 19).

Il progetto, presentato per la prima volta nel 2013 alla Biennale di Venezia in concomitanza con la 55esima Esposizione Internazionale d'Arte, e successivamente all'interno della 72esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, è il risultato finale di una ricerca sulla città lagunare, che ha dato origine ad alcuni lavori realizzati in loco negli ultimi anni. 

La particolare configurazione di questa città storica la rende un interessante oggetto di studio e riflessione di cui l'artista può godere in prima persona come osservatore esterno, avendovi trascorso per lavoro tre mesi all'anno, dal 2004 ad oggi.

L'esposizione è composta dalla serie di fotografie Protocolli Veneziani e dal filmato Derive Veneziane, entrambi visitabili ad ingresso libero, dal martedì alla domenica in orario continuato 10-18.
 
Gli scatti esposti, che riportano particolari architettonici di Venezia, evidenziano le peculiarità dell'abitare lontano dalla terraferma: è così che tubi, aperture, tombini, finestre chiuse, sembrano possedere una logica propria e raccontare la città attraverso le tracce di un'antica attività edilizia.
 
Analogamente il film, presentato e proiettato quest'estate alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, descrive un lato inesplorato della città, sconosciuto ai più, misterioso e al contempo affascinante, caratterizzato da una quasi totale mancanza di individui che, viceversa, durante il giorno affollano le calli in maniera spropositata.

La visita a Roma di Antoni Muntadas in occasione di questo suo secondo intervento alla Real Academia de España en Roma (il primo risale al 2011 in collaborazione con l'American Academy in Rome) sarà accompagnata dalle seguenti attività:

Mercoledì 13 Aprile
Dalle 12.00 alle 13.30
Tavola rotonda "Media art: the new italian challenge" – Bnl Media Art Festival
MAXXI (Via Guido Reni, 4)

Venerdì 15 Aprile
Ore 15.00
Conferenza "La metodologia del progetto"
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI ROMA - Aula Magna (Via di Ripetta, 222)

Dalle 18.30 alle 20.00
"Muntadas - Audio per tre installazioni"
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA - Sound Corner 28 (Via Pietro de Coubertin, 30)


Antoni Muntadas è nato a Barcellona nel 1942. Dal 1971 vive a New York. È stato uno dei primi artisti concettuali e media artist.
 
Artista multidisciplinare, che spazia dalla fotografia al video, dalle installazioni agli interventi urbani, è particolarmente noto per i suoi progetti che prevedono un uso artistico dei media e new media, in funzione sociale e politica, così come la relazione fra lo spazio pubblico e privato all'interno della struttura sociale.
 
Nei suoi quarant'anni di carriera ha realizzato e prodotto numerosi lavori delle serie definite "Media Landscape" (1977), "Media Architecture installations" (1980 e 1990), "The File Room" - progetto il cui obiettivo è la messa in discussione dell'idea di censura culturale - (1994). Oggetti di lavoro sono state anche le serie "On Translation" (1995) e "Asian Protocols", tutt'ora in corso.
 
Le sue opere sono state esposte nei più importanti e rinomati musei e gallerie: The Museum of Modern Art a New York, Berkeley Art Museum, C.A., Musée d'art contemporain de Montréal, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía a Madrid, Museo de Arte Moderno a Buenos Aires, e molti altri ancora.
 
Ha inoltre partecipato a diverse esposizioni internazionali, tra le quali Documenta VI e X a Kassel, le Biennali di Venezia del 1972, 1976 e 2005, Whitney Biennal of American Art, San Paolo e Lione, Taipei, Gwangju e L'Aavana. Oltre ad aver lavorato come docente, e aver diretto seminari in istituzioni accademiche europee e statunitensi, tra cui École des Beaux-Arts di Paris, la USP a San Paolo in Brasile, è stato ricercatore dal 1977 presso Center for Advanced Visual Studies al MIT, e successivamente professore alla Scuola di Architettura nello stesso MIT di Cambridge dal 1990 al 2014. In Italia collabora con la Galleria Michela Rizzo dal 2010 e insegna alla Facoltà IUAV di Venezia. 

Maggiori info su Antoni Muntadas:
http://act.mit.edu/people/professors/antoni-muntadas/
https://vimeo.com/37814828
http://www.vanartgallery.bc.ca/the_exhibitions/exhibit_muntadas.html
Dipartimento culturale Real Academia de España en Roma: Cristina Redondo
+39 06 5812806 - cristina.redondo@maec.es


Real Academia de España en Roma 

A partire dalla sua fondazione nel 1873, la Real Academia de España en Roma ha svolto un ruolo fondamentale nella formazione di numerose generazioni di artisti e intellettuali spagnoli. Il suo obiettivo primario è quello di offrire la possibilità a creatori spagnoli, latinoamericani e italiani, con una traiettoria promettente o già consolidata nelle rispettive discipline, di creare un progetto proprio tra le mura del centro, che funge quindi da piattaforma di proiezione internazionale della cultura creativa di Spagna, America Latina e Italia, e consolida il vincolo culturale tra i due Paesi, nonché tra Europa e America Latina.

La Real Academia de España en Roma  è una piattaforma culturale e un centro di produzione e ricerca artistica di riferimento, situata nel complesso monumentale di San Pietro in Montorio, in cui spicca il Tempietto del Bramante, gioiello architettonico del Rinascimento.

Dipende funzionalmente e organicamente dal Ministero d'Affari Esteri, per tramite della Segreteria di Stato per la Cooperazione Internazionale e per l'America Latina, cui spetta il coordinamento e, in ottemperanza al principio di univocità della politica estera, per tramite dell'Ambasciata di Spagna presso la Repubblica Italiana.

Pagina FB ufficiale: 
https://www.facebook.com/accademiareale.dispagna
Twitter @RAERoma

sabato 9 aprile 2016

Orto anch'io. Mostra mercato di piante orticole a Budrio

ORTO ANCH'IO
Mostra mercato di piante orticole a Budrio

Dal 9 al 17 aprile 2016

Vivaio Flora 2000, Via Zenzalino Sud 19/a

Budrio, Bologna


Dal 9 al 17 aprile il vivaio Flora 2000inaugura la quartaedizione di Orto anch'io, la mostra mercato di piante orticole dedicata al mondo degli ortaggi.


In mostra oltre 100 varietà di piante da orto dquelle comunemente impiegate in cucina alle meno conosciute e rare come il Fagiolino Nano viola, la Bietola da Costa Svizzera Multicolor, la Fragola ananas e il Pomodoro ciliegino Gold, fino alla collezione di peperoncini piccanti 


Tutti coltivabili anche in balcone e in terrazzo per non rinunciare mai al piacere di mangiar sano.


Per imparare a coltivare l'orto è in programma la lezione con il Maestro Giardiniere sulla coltivazione e i segreti per mangiare buono e sano che si terrà sabato 16 aprile alle ore 9.30. 


Un corso per apprendere tutti i vantaggi del produrre autonomamente cibo sano e autenticamente buono, dalla scelta delle varietà alla coltivazione biologica.


Prenotazioni e iscrizioni051 800406.


La mostra è aperta nei seguenti orari: lunedì ore 15.00-19.00, dal martedì alla domenica ore 9.00-13.00 e 15.00-19.00


L'ingresso è gratuito.  


Per informazioni: 
Flora 2000 
Via Zenzalino Sud, 19/a 40054 Budrio (BO)
Tel. 051 800406 
info@flora2000.it 
www.flora2000.it


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Roma: una nuova stagione al Vittoriano > dal 15 aprile due mostre tutte al femminile: "Alphonse Mucha" e "Barbie. The Icon"


Roma: una nuova stagione al Vittoriano.
Dal 15 aprile due mostre iconiche: la prima grande retrospettiva dedicata ad Alphonse Mucha, genio dell'Art Nouveau, e la mitica mostra dedicata a Barbie.



Roma, 9 aprile 2016 - Una nuova primavera al Vittoriano, con il passaggio di timone ad Arthemisia Group, colosso delle mostre d'arte, con uno staff quasi tutto al femminile.
Non poteva quindi che prendere avvio con due mostre come queste la nuova direzione del Vittoriano: la prima grandiosa retrospettiva, dedicata all'inventore dell'Art Nouveau Alphonse Mucha, celebre soprattutto per le sue meravigliose e sensuali raffigurazioni femminili, e una travolgente esposizione dedicata al mito dell'icona pop per eccellenza, Barbie.

"Quello che ci proponiamo – dichiara Iole Siena, a capo di Arthemisia – è di portare il Vittoriano al centro della scena culturale romana ed europea, rendendolo un luogo aperto a tutti ed offrendo una programmazione di mostre di grande qualità e di respiro internazionale".

Qualità e internazionalità sono proprio gli elementi che accomunano i primi due progetti espositivi, che prenderanno il via dal 15 aprile:
Alphonse Mucha (15 aprile – 11 settembre 2016)

Sotto l'egida dell'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio, la prima grande retrospettiva dedicata a Roma all'artista ceco Alphonse Mucha è organizzata e prodotta da Arthemisia Group in collaborazione con la Fondazione Mucha.

Curata da Tomoko Sato, la mostra si compone di oltre 200 opere tra dipinti, manifesti, disegni, opere decorative, gioielli e arredi, che concorrono a ripercorrere l'intero percorso creativo del massimo esponente dell'Art Nouveau.

Barbie. The Icon (15 aprile – 30 ottobre 2016)

Sotto l'egida dell'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, la mitica mostra dedicata a Barbie è prodotta e organizzata da Arthemisia Group e 24Ore Cultura – Gruppo 24 Ore, in collaborazione con Mattel.

Curata da Massimiliano Capella, la mostra vede esposte 380 Barbie, dalla prima risalente al 1959 a quelle più attuali, passando attraverso tutte le tipologie di bambole create in 56 anni, e racconta di un fenomeno sociale, culturale ed antropologico che interessa trasversalmente tutte le culture e tutti i paesi del mondo.

Alphonse Mucha
15 aprile - 11 settembre 2016
Roma, Complesso del Vittoriano - Ala Brasini


Alphonse Mucha (1860-1939) è stato uno degli artisti più celebri dell'Europa a cavallo tra '800 e '900: combinando immagini di donne seducenti a composizioni e layout tipografici innovativi creò originalissimi manifesti. Nacque così un nuovo genere di arte visiva fiorito nella Parigi della Belle Époque. 

Lo stile Mucha venne a indicare ben presto tutta una serie di opere grafiche e oggetti decorativi che arredavano le case dei cultori dell'arte a Parigi e in altri Paesi, diventando un'icona dell'Art Nouveau. Nel 1904, durante una visita negli Stati Uniti, i mass media salutarono in Mucha il più grande artista decorativo del mondo.

Mentre nel contesto dell'arte internazionale aumentava la sua fama, in Mucha crebbe forte il desiderio di contribuire all'indipendenza politica delle Terre ceche e delle vicine regioni slave divise per secoli dalle potenze coloniali. Al di là di un'opulenza di facciata e di una visione modernista espresse dall'Esposizione universale di Parigi del 1900, nell'Europa centrale e orientale le tensioni politiche montavano. Mucha credeva nell'universalità dell'arte, nel suo potere d'ispirazione e di comunicazione, auspicando la creazione di un'unione spirituale dei popoli slavi e, in ultima analisi, di tutto il genere umano. L'artista sognava un mondo migliore, dove le minoranze etniche di qualsiasi background culturale avrebbero potuto vivere in armonia senza subire le minacce delle nazioni più potenti. 

L'amore di Mucha per la propria terra e per gli ideali utopici si manifesta nel suo capolavoro, l'Epopea slava (1911-28).

Sotto l'egida dell'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio, la prima grande retrospettiva dedicata a Roma all'artista ceco Alphonse Mucha è organizzata e prodotta da Arthemisia Group in collaborazione con la Fondazione Mucha.

Curata da Tomoko Sato, la mostra si compone di oltre 200 opere tra dipinti, manifesti, disegni, opere decorative, gioielli e arredi, che concorrono a ripercorrere l'intero percorso creativo del massimo esponente dell'Art Nouveau.

L'evento vede come sponsor Generali, special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia e media partner Vogue Italia.

L'evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il catalogo è edito da Skira per Arthemisia.


Barbie. The Icon
15 aprile - 30 ottobre 2016

Roma, Complesso del Vittoriano - Ala Brasini

Il suo vero nome è Barbara Millicent Roberts, ma per tutti è solo Barbie. Barbie è molto più di una semplice bambola. È un'icona globale, che in 56 anni di vita è riuscita ad abbattere ogni frontiera linguistica, culturale, sociale, antropologica. 

Per questo motivo la sua figura attrae sempre più l'attenzione come fenomeno culturale e sociologico tanto da dedicarle mostre come Barbie. The Icon che, appena conclusasi al MUDEC – Museo delle Culture di Milano, arriva a Roma al Complesso del Vittoriano - Ala Brasini dal 15 aprile al 30 ottobre 2016.

Nella sede romana la mostra, realizzata sotto l'egida dell'Istituto per la storia del Risorgimento e prodotta da Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE in collaborazione con Mattel, curata da Massimiliano Capella, si è arricchita di nuovi prestiti dalla serie Barbie Fashionista, tra cui i modelli Curvy, Tall e Petit, che riproducono le diverse corporature femminili, e le wedding dolls della Coppia Reale inglese William e Catherine.

Barbie. The Icon racconta l'incredibile vita di questa bambola che si è fatta interprete delle trasformazioni estetiche e culturali della società lungo oltre mezzo secolo di storia, ma - a differenza di altri miti della contemporaneità che sono rimasti stritolati dal passare del tempo - ha avuto il privilegio di resistere allo scorrere degli anni e attraversare epoche e terre lontane, rappresentando oltre 50 diverse nazionalità, e rafforzando così la sua identità di specchio dell'immaginario globale. 

Dal giorno in cui ha debuttato al New York International Toy Fair, esattamente il 9 marzo 1959, Barbie ha intrapreso mille diverse professioni. È andata sulla luna, è diventata ambasciatrice Unicef e ha indossato un miliardo di abiti per 980 milioni di metri di stoffa. 

Soprattutto Barbie è cambiata con lo scorrere del tempo, non solo delle mode o della moda, e si è trasformata per essere sempre al passo con il mondo. Ed è diventata una vera e propria icona. 

Il percorso espositivo è studiato per offrire diversi livelli di lettura: alle informazioni di approfondimento storico e culturale per il pubblico adulto, si affiancano postazioni pensate per i bambini che, attraverso una serie di attività coinvolgenti, potranno approfondire la storia di Barbie. 

Info e prenotazioni
T. +39 06 8715111


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venerdì 8 aprile 2016

GRANDE MOSTRA > Studio Azzurro. Immagini sensibili > 9 aprile - 4 settembre 2016 > Palazzo Reale, Milano


"Studio Azzurro. Immagini sensibili"
9 aprile - 4 settembre 2016
Palazzo Reale, Milano



Tamburi a sud, Videoambientazione a tam-tam, ambiente sensibile, 2001, Tokyo, "Embrancing Interactive Art" Coro, Ambiente sensibile, 1995, Torino, Mole Antonelliana Prologo a Diario Segreto Contraffatto, Opera videoteatrale, 1985, Roma, La Piramide


Non una semplice mostra, ma un'esperienza polisensoriale che racconta i 35 anni di Studio Azzurro, da sempre un punto di riferimento nazionale e internazionale della creazione artistica legata alle nuove tecnologie.

La mostra Studio Azzurro. Immagini sensibili – ospitata a Palazzo Reale di Milano dal 9 aprile fino al 4 settembre 2016 – è promossa dal Comune di Milano-Cultura, prodotta e realizzata da Palazzo Reale e Studio Azzurro con la collaborazione di Arthemisia Group: un'esposizione di suggestive e poetiche installazioni che hanno segnato la storia dell'arte contemporanea.

Decine di proiettori, monitor, touchscreen e sensori sono nascosti in "ambienti sensibili" che reagiscono alla presenza e ai gesti, con l'intento di rendere il visitatore attore protagonista mentre si muove all'interno di uno spazio popolato di immagini.

Sono moltissime le opere realizzate da Studio Azzurro dal 1982 a oggi, e ora Milano rende omaggio a questo straordinario laboratorio di ricerca, riproponendo una parte significativa dell'intenso lavoro che ha portato alla produzione di innumerevoli videoinstallazioni interattive e "ambienti sensibili", di numerosi "musei di narrazione", di film e spettacoli teatrali.

L'iniziativa fa parte del programma di Ritorni al futuro, il palinsesto culturale pensato per la primavera 2016 dal Comune di Milano che propone oltre cento appuntamenti tra mostre, concerti, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche e incontri, con l'obiettivo di portare al centro della riflessione pubblica l'idea di futuro che abbiamo oggi, confrontandola con quelle che hanno abitato il pensiero creativo in altre stagioni della storia.

Immagini Sensibili è un'occasione unica e irripetibile per vedere per la prima volta e in un unico spazio opere che hanno emozionato intere generazioni.



Informazioni e prenotazioni
T +39 02 54911
www.studioazzurro.com

Palazzo Reale

Piazza Duomo 12 | Milano

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giovedì 7 aprile 2016

MOSTRA SWITCH ON E VISITE GUIDATE GRATUITE AL MUSEO MUMAC | 9-22 APRILE 2016 | BIBLIOTECA DELL'INCORONATA, MILANO

Switch On
Dal manodomestico all'elettrodomestico

9 - 22 aprile 2016

Biblioteca Umanistica dell'Incoronata, Milano


A cura di Anty Pansera e Mariateresa Chirico
Ideazione Sarah Spinelli – Studio Pixel

Navette gratuite dalla mostra Switch On (Corso Garibaldi 116, Milano) al MUMAC Museo della macchina per caffè (Binasco, MI) con visita guidata

10 aprile - ore 14.30 (rientro a Milano alle ore 17.15 circa)
19 aprile - ore 17.45 (rientro a Milano alle ore 20.30 circa)

Ritrovo per la partenza presso la sede della mostra nei due orari indicati.
 
Posti limitati e prenotazione obbligatoria a visite_mumac@gruppocimbali.com 


Milano, 6 aprile 2016 - La mostra Switch On Dal manodomestico all'elettrodomestico - in occasione della Milano Design Week, nel cuore del Brera Design District, e in concomitanza con l'apertura della XXI edizione della Triennale - accompagnerà il visitatore in un viaggio tra passato, presente e futuro, raccontando il mutamento degli stili di vita attraverso quegli oggetti - a mano e funzionanti a elettricità - che più di tutti hanno portato il concetto di "rivoluzione" nella casa

Una rivoluzione sociale e antropologica che, in cento anni di economia domestica in Italia - dai primi del '900 ai giorni nostri  - ha cambiato il modo di gestire l'ambiente casalingo grazie all'avvento di piccoli attrezzi 'con e senza la coda' e ha modificato il ruolo della donna dentro e fuori le mura domestiche.

Nei suggestivi spazi della Biblioteca Umanistica dell'Incoronata, il percorso espositivo presenterà oggetti che hanno fatto parte, ieri come oggi, della vita quotidiana delle persone

Uno spaccato contemporaneo delle potenzialità che l'innovazione tecnologica e il design propongono nell'ambito della casa, ma anche la loro storia, che viene da lontano e che precede addirittura la scoperta dell'energia elettrica, quando nel Nuovo Mondo si diffondono tante piccole invenzioni per aiutare il lavoro delle massaie: gli antenati dei moderni elettrodomestici, i manodomestici appunto.

In mostra varie tipologie di oggetti per differenti usi - per pulire la casa, per preparare e cuocere il cibo e per conservarlo - piccoli e grandi elettrodomestici che hanno fatto la storia di noti marchi di ora come allora, da Alessi a Vorwerk Folletto e Bimby® fino ad arrivare a Samsung passando per Elica. 

Un'occasione unica, sia per addetti ai lavori sia per il grande pubblico, per conoscere l'avvincente storia di questi prodotti, che è anche un po' la storia dell'Italia, e non solo, dal primo dopoguerra in poi.

Anche un'area dedicata ai più piccoli, e non solo con giochi meccanici a batteria o elettrici provenienti dall'Archivio Storico Faro, una collezione storica di giocattoli dagli anni '40 fino ai nostri giorni, costituita dai giocattoli fabbricati dall'azienda stessa e da molte altre, che evocano, per forme e funzioni, i fratelli maggiori ad uso domestico.

La mostra sarà anche l'occasione per fare un'incursione al di fuori delle mura domestiche, con un focus sul bar, luogo di socializzazione per eccellenza, dove la macchina per caffè espresso è la protagonista intorno alla quale ruotano persone e storie. 

Un corner dell'esposizione infatti è dedicato alla macchina per caffè espresso professionale e grazie alla collaborazione con il MUMAC, Museo della Macchina per caffè di Gruppo Cimbali, si potranno ammirare modelli esclusivi, come la macchina da bar iconica FAEMA E61 e La Cimbali Pitagora disegnata dai F.lli Castiglioni e vincitrice, unica macchina al mondo, del Compasso d'oro dell'ADI.

Switch On in collaborazione con il MUMAC mette a disposizione il 10 e il 19 aprile, previa prenotazione, due navette che dalla sede della mostra accompagneranno i visitatori presso la sede del Museo a Binasco per una visita guidata gratuita. 

Il Museo della Macchina per caffè è nato dal progetto di riconversione dell'area adibita a magazzino di ricambi del Gruppo Cimbali e oggi ospita oggi circa 200 pezzi, realizzati tra il 1900 e il 2012, tra cui spiccano alcuni modelli di macchine per espresso professionali tra le più significative per innovazione, design e marchio di fabbricazione. 

In sei sale espositive viene raccontato oltre un secolo di un intero settore del Made in Italy con le sue influenze culturali, estetiche e tecnologiche.



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Francesco Guadagnuolo: Oceani, quattro quadri per quattro movimenti.


In occasione dell'Anno degli Oceani (1998), proclamato dall'ONU, l'artista Francesco Guadagnuolo ha prodotto quattro opere pittoriche: "Oceani: quattro quadri per quattro movimenti" con la collaborazione del compositore Franco Mannino che gli ha fornito gli spartiti autografi della sua Sinfonia degli Oceani, op. 322dedicata a Elisabeth Mann Borgese fondatrice dell'International Ocean Institute di Malta.

L'artista è sempre stato sensibile alla tutela dell'ambiente in merito ai pericoli che incombono sul nostro pianeta Terra, come il buco di ozono, così per l'effetto serra, le modificazioni genetiche, la scomparsa di forme di vita, l'impoverimento dei Paesi bisognosi per la promozione di un'economia equa. 

Dal 1997 Guadagnuolo è stato chiamato come artista al Senato per L'Intergruppo Parlamentari per il Giubileo per il quale ha realizzato diverse opere, tra le quali l'opera "Il Debito Estero" - verso una nuova solidarietà, consegnato alSegretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan. 

L'opera è esposta permanentemente nella prestigiosa Sede dell'ECOSOC del Palazzo di Vetro di New York, dedicata alla promozione dell'economia e all'avanzamento dei Paesi bisognosi. 

Così l'arte italiana è presente, in uno dei luoghi di maggior prestigio al mondo, la sede dell'ONU, anche con Francesco Guadagnuolo, come già era avvenuto in precedenza con la scultura "Inno alla Vita" di Giacomo Manzù e con la scultura "Sfera con sfera" di Arnaldo Pomodoro, installata all'esterno dello stesso Palazzo.

In questo caso Guadagnuolo sensibile ai principali rischi che incombono sulla vita dei mari e degli oceani, come l'inquinamento, lo sfruttamento fuori da ogni misura della pesca e quindi delle risorse, i cambiamenti climatici e tutte le azioni sbagliate che provocano gli squilibri dell'ecosistema della vita marina. 

L'artista ha voluto dedicare agli oceani quattro grandi opere che misurano ciascuna 100 x 130 cm, lavori commoventi se pensiamo allo stato d'animo dell'artista nel realizzarle

Ognuna è un movimento musicale dove sono inserite le partiture autografe del M° Franco Mannino, che attraverso i toni dei colori sembra ascoltare le note musicali della sinfonia del compositore: il lento Preludio dell'Oceano Antartico che si dirada nella condizione glaciale ambientale; l'Adagio per l'Oceano Indiano ricco di tonalità che variano dai blu agli ocra con immagini del globo terracqueo, l'Allegro dell'Oceano Atlantico movimentato da pennellate di colore e dall'azione del segno, e l'Allegro non troppo in un'atmosfera delicata e argentea per l'Oceano Pacifico. 

Guadagnuolo ha reso una realtà o meglio una trans-realtà tra immagine, segno, colore e musica così da far leggere l'opera d'arte globalmente, attivando nello spettatore un modo nuovo di accostarsi all'opera d'arte. Inoltre Guadagnuolo ha affrontato un tema delicato, quello dell'inquinamento che sta a cuore soprattutto agli ambientalisti e scienziati di tutto il mondo. I mari sono oggi in pericolo e ne consegue un rischio per la vita in generale, compreso l'uomo. Oltre a considerare che il pianeta che abitiamo è in pericolo, dobbiamo valutare che un altro non c'è per sostituirlo.


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