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martedì 19 gennaio 2016

Mostra personale Frode | Approdi Urbani | 4 febbraio-4 marzo 2016


Studio per facciata esterna a Milano, acquerello e inchiostro su carta 29,7 x 42 cm, 2015

"Io penso che Milano abbia un artista di paesaggi urbani di cui essere fiera: Frode"
(John Nation, scopritore e curatore di Banksy)


Il 4 febbraio alle 18,30 s'inaugura la mostra personale di FRODE dal titolo Approdi Urbani, presso l'Associazione ArtGallery Milano, a cura di Elisa Ajelli, con testi critici in catalogo di Elisa Ajelli, John Nation e Angela D'Amelio. L'esposizione consta di 20 acquerelli per la prima volta esposti in una personale dell'artista che, in questa mostra, indaga due elementi che caratterizzano e influenzano il suo universo: street art e legalità, due ambiti che ricoprono un ruolo essenziale nell'esistenza dell'artista-avvocato. 
 
Approdi Urbani raccoglie queste componenti differenti, trasformandole in un percorso espositivo eclettico nel quale completano l'esposizione anche alcune installazioni video e foto inerenti alla biografia e alla produzione artistica di Frode.

L'autore prende ispirazione dalla realtà, scomponendola e rielaborandola in chiave unica e attuale. Il mondo circostante, i luoghi e i paesaggi dei suoi itinerari vengono sintetizzati in acquerelli policromi. Frode utilizza tecniche di composizione molteplici, declinando la forma di esecuzione al contenuto. 
 
L'artista alterna linee di colore decise, sfumature cromatiche, elementi geometrici e campiture ampie. La mostra include un'installazione site specific realizzata da Frode e da tre writers, difesi dall'artista nelle sue vesti legali, i quali, nel procedimento di messa alla prova accordato dal Giudice competente del Tribunale di Milano, stanno svolgendo attività di collaborazione presso l'associazione ArtGallery.

L'artista sarà presente all'inaugurazione.

 
Info:
·Dal 4 febbraio al 4 marzo 2016
·Apertura al pubblico: 4 febbraio dalle 18,30
·In mostra presso Associazione ArtGallery, via Orseolo 3 Milano, tel. 02/58102678
·Mostra a cura di Elisa Ajelli
·Orari: dal lunedì al venerdì 10-13 | 14-18 sabato e domenica su appuntamento


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www.CorrieredelWeb.it

lunedì 18 gennaio 2016

Mostra d'arte "Emmalisa Senin. I dipinti di una vita" alla galleria Fondantico di Bologna


Galleria d'arte Fondantico di Tiziana Sassoli
mostra
Emmalisa Senin. I dipinti di una vita

23 gennaio – 6 febbraio 2016


Dal 23 gennaio al 6 febbraio 2016 la galleria Fondantico Arte+ ospita la mostra Emmalisa Senin. I dipinti di una vita, che raccoglie 50 opere, su tela e su carta, della pittrice bolognese d'adozione, scomparsa nel 1995.

Emmalisa Senin ha vissuto il suo lungo tempo nel continuo dialogo con la pittura, che si fa visione del mondo, lirica e quasi trasognata, mai distaccata dal sensibile.
In mostra, una selezione di lavori esemplari della visione del mondo dell'artista, dell'approccio lieve e al tempo stesso penetrante alla vita delle cose quotidiane; della sua pittura discreta e misurata, percorsa dal respiro di una sommessa e malinconica poesia della ferialità che non è intimistico ripiegamento su se stessa, ma espressione di impegno morale.

Olii e carte dove un tenue e lontano riaffiorare di memorie, di immagini, di luci, di silenzi, creano una suggestione delicata e insieme inquieta di quotidianità filtrate, di mondi vicinissimi eppure lontani, di tempi trascorsi, di solitudini.

Emmalisa Matteazzi Senin (Este, Padova, 1914 - Bologna 1995), compie gli studi scolastici a Vicenza, dove viva con i genitori e cinque fratelli.

Assecondando la sua grande passione per la pittura i genitori le permettono di continuare gli studi a Venezia, presso il pittore Alessandro Milesi, di cui fu allieva dal 1933 al 1936.

E' con il matrimonio con Angelo Senin, nel 1936, che si trasferisce a Bologna, dove rimarrà, salvo brevi periodi trascorsi a Parma e a Roma, fino alla sua morte nell'ottobre del 1995.

La nascita di otto figli non le impedisce di dedicarsi con continuità all'esercizio del disegno e della pittura, nelle varie tecniche del disegno a matita e a carboncino, della pittura ad olio e ad acquarello, e, negli ultimi anni della vita, all'incisione su legno e su lastra.
Silvia Evangelisti



Inaugurazione:
23 gennaio 2016, ore 17.00

 
Fondantico
di Tiziana Sassoli
Via de' Pepoli 6/E Bologna
Tel. e fax 051.6486253

Simultanea spazi d'arte: Essere e non essere. Il mito del labirinto tra figurazione e astrattismo


Etoile Toy/ Visual Arts Florence
Rassegna di Arti Visive promossa dal Florence Dance Center diretto da Marga Nativo e Keith Ferrone e realizzata in collaborazione con Daniela Pronestì

Essere e non essere. Il mito del labirinto tra figurazione e astrattismo
Mostra personale di Massimiliano Corsi            
A cura di Daniela Pronestì

Dal 23 gennaio al 4 marzo 2016
Inaugurazione / Opening sabato 23 gennaio ore 18.30
Florence Dance Center /Via Borgo Stella 23 r (Piazza del Carmine) Firenze

Performance a cura di FloDance Corps
coreografia di Keith Ferrone

Rassegna realizzata in collaborazione con:
La Toscana - rivista mensile di arte e cultura generale
Incontri con l'Arte - rubrica di approfondimento culturale a cura di Fabrizio Borghini
Associazione Toscana Cultura


Sabato 23 gennaio alle ore 18.30 in via Borgo Stella 23 r a Firenze si apre il terzo appuntamento della rassegna di arti visive Etoile Toy/ Visual Art Florence promossa dal Florence Dance Center di Marga Nativo e Keith Ferrone e realizzata in collaborazione con la curatrice e storica dell'arte Daniela Pronestì per l'edizione 2015/2016. La rassegna, ideata da Mario Mariotti nel 1987, presenta un carattere di assoluta originalità rispetto ad altre realtà espositive fiorentine. 

Scopo della rassegna è indagare il rapporto tra immaginazione creativa ed espressione corporea, trasformando ogni inaugurazione in un evento che coniuga arte e danza in una performance pensata e realizzata in armonia con le opere esposte.  Un "cross over" linguistico che si avvicina al concetto di "opera d'arte totale" e che interpreta la natura ibrida di molte esperienze artistiche contemporanee.  Ospiti della rassegna, da ottobre 2015 a maggio 2016, artisti di diversa nazionalità che insieme offriranno un'interessante panoramica sulle numerose declinazioni dell'arte del nostro tempo.

Il terzo appuntamento della rassegna ospita l'artista fiorentino Massimiliano Corsi in mostra con il progetto intitolato Essere e non essere. Il mito del labirinto tra figurazione e astrattismo.

Il progetto si compone di dodici grandi pannelli ispirati al mito di Teseo e il Minotauro, tra i più celebrati dalla cultura artistica e letteraria d'Occidente. Il mito racconta la vicenda di Teseo, giovane eroe attico giunto a Creta per uccidere il Minotauro, orribile creatura metà uomo e metà toro rinchiusa nel labirinto di Cnosso dal re Minosse. Fondamentale per la riuscita dell'impresa è l'intervento della figlia di Minosse, Arianna, che, innamoratasi di Teseo, gli suggerisce di legare un filo all'ingresso del labirinto in modo da poter ritrovare la via del ritorno. 

Al significato storico della vicenda - la ribellione delle città greche contro il predominio di Creta - si sovrappongono altre interpretazioni, che vedono nell'uccisione del Minotauro il trionfo della razionalità sull'istinto, della conoscenza sull'ignoranza, della legge sulla violenza. Partendo da questi assunti, Massimiliano Corsi ravvisa nel celebre mito greco una metafora della dicotomia tra essere e non essere, vale a dire l'eterna lotta all'interno dell'uomo che affronta e supera le proprie debolezze per trovare l'io più profondo.  

Come spiega l'artista, il percorso si carica di valenze anche psicologiche, perchè diventa un'immersione all'interno del subconscio laddove alberga il Minotauro, sembiante delle nostre paure, degli elementi irrisolti della nostra personalità, la cui sconfitta porta l'individuo alla pienezza della propria realizzazione, ad "essere" in senso completo, contrapposto al precedente limbo del "non essere". 

Inoltrarsi nel labirinto equivale, quindi, al tentativo di mettere ordine nella disperata casualità della vita, di accogliere quella parte di noi che ci è stata a lungo indifferente ed estranea e che pure continua ad accompagnarci come un'ombra. 

Allo stesso tempo, però, l'intricata struttura del labirinto simboleggia l'impossibilità di racchiudere il racconto identitario in una narrazione coerente, in un tracciato costante, per far emergere, invece, l'immagine di un io plurale, sfaccettato, intimamente scisso.  Raggiungere il centro del labirinto, dove risiedono i lati nascosti dell'animo umano, rappresenta l'atto ultimo di un percorso che pone l'individuo di fronte al fascino terribile della molteplicità, e dunque alla complessità di esperienze che compongono il quadro instabile dell'identità. 

E' questo mutevole paesaggio interiore, intervallato da punti ciechi ed ambiguità, esposto alla continua oscillazione tra un'identità possibile e un'alterità ineliminabile, che Massimiliano Corsi si propone di indagare, facendo ricorso ad un registro espressivo che, sospendendo lo sguardo tra figurazione e astrazione, mette in luce l'irriducibilità dell'immagine ad un modello unificante. Le opere esposte al Florence Dance Center nascono dall'ibridazione di due linguaggi, fotografia e pittura, che s'incontrano nello spazio certo del supporto per creare un contenuto visivo dato non come unità, ma come un divenire di stati percettivi, un fluire continuo di sensazioni che spiazza le aspettative dell'osservatore, inducendo un senso di disorientamento, una vera e propria vertigine dello sguardo. 

L'immagine presenta quindi una struttura labirintica, quale risultato della dialettica tra il dato fotografico e il segno dipinto, che si alternano, come un canto e controcanto, ora armonizzandosi ora contrapponendosi. Le mie realizzazioni - afferma Corsi - indagano il disorientamento dell'uomo moderno di fronte alla realtà mondana, al fraintendimento che ingenerano i moderni mezzi tecnologici e le strategie ad essi connesse tra ciò che è 'natura' e ciò che è 'artificio'. E' questo disassamento percettivo prodotto dalla reinvenzione arbitraria del dato reale che le mie realizzazioni cercano di sviscerare, il disorientamento prodotto per esempio dall'immagine di una città che sembra una città, ma ad un'analisi più profonda non vi si ravvisano gli elementi propri delle architetture, delle strade, o quantomeno questi sono giustapposti in maniera alquanto incongruente, dissociati tra di loro, non rispondenti alle universali leggi della fisica, bensì a leggi altre, astratte e arbitrarie. Persistono, tuttavia, elementi fisici e aderenti al dato reale, come la luce, il sole, una forma, un albero: il sapore dell'oggetto di indagine è reso senza passare dall'oggetto stesso, ma suggerendolo attraverso accordi cromatici, ritmi visuali, schemi compositivi che cercano di ricreare il senso poetico del vedere e di trasmetterlo a chi guarda.  

Artista freelance, Massimiliano Corsi si distingue per la serietà e la coerenza con cui da anni porta avanti la sua ricerca artistica, che comprende pittura, scultura e fotografia. Dopo il diploma all'Istituto d'Arte di Sesto Fiorentino e la laurea in Lettere (indirizzo storico - artistico) all'Università di Firenze, ha iniziato la sua attività artistica e parallelamente quella di restauratore di opere d'arte. 

Nel 2012 è stato selezionato tra i primi 120 al Premio Arte Cairo Editore, con pubblicazione dell'opera sulla rivista Arte di settembre. Tra le mostre realizzate si ricordano: 1985, Firenze, performance presso la galleria Studio d'arte "il Moro"; 1988 e 2009, Sesto Fiorentino, esposizione alla galleria "La Soffitta". Nel 1988 si è classificato secondo al Premio Internazionale Pescetti.  www.massimilianocorsi.com



venerdì 15 gennaio 2016

Bari, Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giaquinto” ogni domenica visita guidata alla mostra in corso

Da Terra di Bari a Città Metropolitana
Immagini del territorio dalle collezioni della Pinacoteca Metropolitana di Bari 1860-1960

La mostra Da Terra di Bari a Città Metropolitana Immagini del territorio dalle collezioni della Pinacoteca Metropolitana di Bari 1860-1960, inaugurata il 12 dicembre scorso resterà aperta sino al 30 aprile.

Ogni domenica sarà tenuta una visita guidata inclusa nel biglietto di ingresso.

Le visite guidate, condotte da personale specializzato, avranno inizio alle ore 10:45

… questa non è solo una mostra dedicata ai paesaggi, alle marine e alle vedute urbane del territorio di Terra di Bari, solo in parte coincidente con l'attuale Città Metropolitana, che ne rappresenta la progressiva, e non sappiamo se definitiva, riduzione.
L'attenzione, infatti, non è esclusivamente dedicata allo specifico pittorico, cioè agli artisti che ne hanno dato la rappresentazione, all'esame del loro linguaggio e a quanto quest'ultimo fosse più o meno simile, e, infine, a quanto questo stesso linguaggio sia andato modificandosi nel corso dei cento
anni (1860-1960) che costituiscono l'ambito cronologico entro cui si è scelto di muoversi. In realtà si tratta anche di una mostra "storica" sui generis, volta ad illustrare, attraverso le immagini del territorio riflesse nella pittura, i cambiamenti che lo hanno interessato.
Clara Gelao


Pinacoteca metropolitana "Corrado Giaquinto"
Via Spalato 19 / Lungomare Nazario Sauro 27 – Bari - Tel. 080/ 5412420-2-3-4-5-7
www.pinacotecabari.it

Per informazioni: Tel: 080/5412421-2-3-4


Alla Pinacoteca metropolitana di Bari si può arrivare in treno (dalla stazione 10/15 minuti a piedi), in aereo (30 minuti per giungere in centro città col taxi o col terminal), pullmann provenienti da varie destinazioni. Diversi autobus cittadini si fermano dinanzi all 'ex Palazzo della Provincia.

Se si giunge in auto, è consigliabile lasciare la vettura nel grande parcheggio comunale "Pane e Pomodoro", ubicato nel tratto sud del Lungomare, e di lì prendere la navetta B, che si ferma all'altezza del Palazzo della Regione, distante pochi metri dal Palazzo dell'ex Provincia dove, al IV piano, ha sede la Pinacoteca. Il parcheggio per 24 h e la navetta costano € 1,00.


ORARIO: dal martedì al sabato ore: 9.00 – 19.00
domenica ore: 9.00 – 13.00
lunedì e festività settimanali: chiuso
(La biglietteria chiude 30 minuti prima dell'orario di chiusura).

PREZZI D'INGRESSO: INTERO € 2,58

RIDOTTO € 0,52:
- soci COOP – muniti di tessera di iscrizione;
- soci TOURING – muniti di tessera di iscrizione;
- possessori coupon QUI!CULTURA.

GRATUITO:
-studenti universitari e di istituti AFAM (Accademie di Belle Arti e Conservatori Musicali) – muniti di libretto di iscrizione;
-giornalisti - muniti di tesserino;
-minori di 18 anni e maggiori di 65 anni;
-tesserarti ICOM;
la prima domenica di ogni mese.

Ingresso libero in occasione di inaugurazioni, cerimonie e particolari iniziative in programma.

Andy Warhol: Shadows - Guggenheim Museum Bilbao


The Guggenheim Museum Bilbao

ANDY WARHOL: SHADOWS
February 26 to October 2, 2016
An exhibition organized by the Dia Art Foundation



The Guggenheim Museum Bilbao presents Shadows (1977–78) by Andy Warhol, a monumental artwork of 102 large format, silkscreened panels that reflect some of Warhol's explorations with abstraction through his signature palette of bright and cheerful hues, which characterized a large part of his work. Curator Lucia Agirre is working on the Guggenheim Museum Bilbao's presentation of Andy Warhol: Shadows, which is organized by Dia Art Foundation.

At 50 years old, Andy Warhol, the irreverent Pop Art icon, and chronicler of an era, embarked upon the production of a monumental artwork titled Shadows with the assistance of his entourage at the Factory. The Shadows panels are silkscreened canvases.

To understand the radical implications of Warhol's Shadows, one must begin with the work's form: the Shadows series was conceived as one painting in multiple parts, the final number of canvases determined by the dimensions of an exhibition space. The "shadows" alternate between positive and negative as they march along the walls of the gallery.


www.guggenheim-bilbao.es


Andy Warhol
Shadows, 1978–79
Dia Art Foundation
View of the installation: Dia:Beacon, Beacon, New York
© The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / VEGAP
Photo: Bill Jacobson

giovedì 14 gennaio 2016

Milano: mostra "Marina Berra | I colori dell'anima" - con gentile richiesta di segnalazione


Marina Berra | I colori dell'anima
a cura di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo
M4A - MADE4ART, Milano 19-25 gennaio 2016
Inaugurazione martedì 19 gennaio, ore 18.30
Made4Art di Milano inaugura il nuovo anno espositivo con I colori dell'anima, personale dell'artista Marina Berra (Milano, 1969) nella quale verrà presentata una selezione di lavori che ben rappresenta la più recente produzione artistica della pittrice lombarda.
Le opere in mostra, tutte realizzate nel corso del 2015 o nei primi giorni del 2016, ci trasportano nel poetico universo di Berra, dove i colori dell'artista, ricchi di energia, forza vitale, matericità e al tempo stesso caratterizzati da una profonda armonia, indagano i sentimenti, le emozioni e l'interiorità dell'essere umano: i diversi aspetti che compongono la sua complessa, molteplice anima. 
Di particolare interesse le opere appartenenti alle serie Nebulose, vere e proprie "espressioni dell'inconscio" realizzate mediante l'uso dei colori, e Materici, nelle quali, attraverso l'uso di materiali quali sabbia, gesso, legni e sassi, l'artista vuole rappresentare la profondità e la densità sia del vissuto interiore sia della realtà quotidiana. 
I "colori dell'anima" che caratterizzano i lavori di Marina Berra ci invitano a indagare in noi stessi e nelle nostre emozioni, alla ricerca di un benessere e di una positività che l'arte può aiutarci a raggiungere.
La mostra, a cura di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni, inaugurerà martedì 19 gennaio alle ore 18.30 e sarà aperta al pubblico fino al 25 dello stesso mese.
Marina Berra | I colori dell'anima a cura di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni
19-25 gennaio 2016
Inaugurazione martedì 19 gennaio, ore 18.30 Lunedì ore 16-19, martedì-venerdì 10-13 e 16-19, sabato su appuntamento
M4A - MADE4ART
Spazio, comunicazione e servizi per l'arte e la cultura
Via Voghera 14 - ingresso da Via Cerano, 20144 Milano
www.made4art.it, info@made4art.it, t. +39.02.39813872
Media partner: Espoarte
     


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Mostra MARKUS RAETZ | LAC Lugano Arte e Cultura | 30 GENNAIO – 1 MAGGIO 2016

Markus Raetz
30 gennaio - 1 maggio 2016
LAC Lugano Arte e Cultura

A cura di Francesca Bernasconi, MASI Lugano

Conferenza stampa: venerdì 29 gennaio 2016, ore 11.00
Inaugurazione: venerdì 29 gennaio 2016, ore 18.30


E' dedicata all'artista bernese Markus Raetz (1941), fra i maggiori protagonisti nel panorama contemporaneo dell'arte svizzera, la prima mostra monografica ospitata dal Museo d'arte della Svizzera italiana (MASI Lugano) nella sede espositiva al LAC Lugano Arte e Cultura dal 30 gennaio al 1 maggio 2016.

Il progetto espositivo nasce dalla collaborazione con il Kunstmuseum di Berna e il Musée Jenisch di Vevey – sedi delle prime tappe della mostra nel corso del 2014 – e a Lugano assume particolare rilevanza per la presenza di un'installazione inedita intitolata Chambre de lecture, mai presentata al pubblico prima d'ora e appositamente realizzata dall'artista per la sua prima personale in Canton Ticino. 

In linea con la missione di crocevia artistico tra nord e sud delle Alpi, il Museo vuole così proporre per la prima volta al pubblico ticinese e della vicina Italia l'opera di uno degli artisti più importanti e incisivi della scena artistica contemporanea in Svizzera.

A partire dalla fine degli anni sessanta Markus Raetz ha sviluppato uno straordinario percorso creativo incentrato sulla relazione fra l'osservatore e l'opera, dando vita a un insieme coerente di lavori che si interroga – e ci interroga – sulla relatività della visione e le diverse prospettive dalle quali si può osservare il mondo.  

La mostra racconta questo affascinante cammino con oltre 150 opere: parole, forme primarie, volti, oggetti che permettono di cogliere gli elementi costitutivi del suo singolare vocabolario artistico. 

Grazie a un approccio al tempo stesso ludico e concettuale, Raetz crea incisioni, disegni e sculture in cui questi soggetti, in apparenza semplici e accessibili, rivelano la complessità della realtà che ci circonda.

Ampio spazio viene dedicato all'opera incisa di Raetz, ambito artistico prediletto dall'artista che negli anni ha esplorato le varie tecniche calcografiche sperimentando nuove applicazioni volte a ottenere una libertà creativa non sempre raggiungibile attraverso la pittura e il disegno. 

Le sperimentazioni grafiche di Raetz sono accompagnate da una parallela ricerca in ambito plastico come testimoniano le numerose sculture incluse nell'allestimento: si tratta sovente di opere che si trasformano sotto lo sguardo dello spettatore mutando aspetto, e di conseguenza significato, a seconda del punto di vista scelto. 

Chambre de lecture inoltre, presentata in uno spazio dedicato e distinto rispetto all'allestimento della mostra, costituisce un ideale punto di partenza per avvicinarsi alla poetica di Markus Raetz

La Chambre de lecture è composta da 432 profili in filo di ferro modellati dall'artista e sospesi ordinatamente davanti alle pareti di uno spazio neutro. 

I profili si animano al più lieve spostamento d'aria, dando vita a una serie di affascinanti dinamiche: uno sguardo ravvicinato permette di cogliere il mutamento delle espressioni di ogni singolo elemento, o ancora i dialoghi sfuggenti fra due o più profili, mentre nel suo insieme l'opera sembra fluttuare, come se seguisse il propagarsi di un moto ondulatorio, di un'eco.

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