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venerdì 8 gennaio 2016

Mimmo vs Luca x Boresta

Domenico Di Caterino scrive sul suo Blog


Luca Rossi su Pino Boresta, al solito non capisce nulla

L.R. : "Molto divertente, davvero. Questa sua ossessione di partecipare, e di vivere. E ossessione di Gioni, soprattutto. E’ un peccato che rimanga sempre appeso al limite istituzionale: “vivere significa infiltrarsi nell’istituzione”. Quindi è triste che l’istituzione debba dare la vita. Sarebbe bello se Boresta si infiltrasse con un contenuto. Ma forse non conosciamo bene il suo percorso. Forse servirebbe un Gioni coraggioso che lo invitasse e porgesse l’altra guancia, e vedere cosa succede. Io posso invitarlo a Kremlino, se Pino Boresta volesse:http://pinoboresta.blogspot.it/"

L.R. : (...) non capite…ma forse non lo capisce neanche Boresta…che Boresta un posto lo ha già, lo ha preso nei modi che lui apprezza……o vogliamo ancora dire che “bisogna essere invitati ufficialmente” con la lettera anni 70 ingiallita e scritta dalla macchina da scrivere….ma dai…(...)

D.C. : Al solito Luca Rossi non capisce nulla, Pino Boresta con la sua azione non chiede di essere invitato, attesta bensì l’inutilità della Biennale di Venezia e degli addetti ai lavori e di infiltrarsi non gli interessa proprio, la teoria dell’infilitrazione è quella dei paraculi che mirano a piazzare un prodotto in virtù di paventati diversi contenuti, che in realtà i contenuti mirano a controllarli e a svenderli, ma secondo te caro Luca Rossi, pensi che a un artista del calibro di Boresta possa interessare la Biennale di Venezia o qualche tuo progettino che in realtà mira a piazzare te stesso? Dimenticavo, sei la schifezza dell’attivismo artistico italiano o meglio rappresenti al meglio l’italianità con la tutta la sua furbizia da ladri di polli e mancanza di dignità.

Qui il video in questione:

                             Installazione "Una smorfia non affoga mai" 1994

                                                          Pino Boresta

A MUSA temporanea di pittura di Cervia Incontra l'Arte

Cervia la magia dei luoghi

Artisti: Livio Fantinelli, Ivonne Gattelli, Elena Natali, Carla Polini, Gianni Santisi e Angelo Piraccini

Dal  9 gennaio al 14 febbraio 2016


Esposizione di circa 18 opere di pittura realizzate dagli artisti dell'associazione  Cervia Incontra l'arte.
La pittura descrive il territorio  cervese  nelle sue peculiarità: dalla salina al mare alla pineta.
Nato nel 1995 il gruppo culturale artistico ha svolto e svolge numerose attività.  Sono 6 gli artisti che espongono in questa mostra. Si tratta naturalmente dei pittori del gruppo che propongono pezzi tutti dedicati alla magia dei luoghi che ci circondano.
Livio Fantinelli  nato a Forlì e residente a Ravenna entra nel gruppo di artisti cervesi nel  2004.  Il maestro Santisi lo ha guidato nell'approccio e lo ha aiutato a  dare ordine al suo modo esuberante di dipingere.
Ivonne Gattelli nata a Ravenna,  risiede a Cervia già da diversi anni. Dopo la sua carriera di insegnante elementare  si è appassionata ed ha frequentato diversi corsi  di pittura. Ha partecipato a diverse rassegne artistiche. La pittrice trae ispirazione soprattutto dalla natura.
Elena Natali è nata ad Argenta ma vive a Cervia  da  tantissimi anni. Ha partecipato a varie mostre e concorsi  fra i quali anche il concorso d'arte internazionale "Città di Cervia 83" in cui è stata premiata dal dott. C. Comini.
Carla Polini, cervese dalla nascita,   ha coltivato una  grande passione per la pittura  I suoi dipinti dai toni caldi ed intensi evidenziano  la  forte carica poetica dell'artista che nasce dal contatto con la natura.
Veneziano di origine  e ravennate di adozione Gianni Santisi abita a Ravenna. La sua attività artistica ha un percorso lungo e intenso che  ha influito sulla particolare atmosfera che pervade  il paesaggio e la vita della sua regione. Colori tenui e solari si alternano a testimonianza di una forte sensibilità emotiva e  sentimentale.
Angelo Piraccini ha fatto propri i principi teorici dell'Impressionismo basati sulla teoria scientifica della composizione della luce, ha assorbito, negli anni di studio nelle scuole di Ravenna, la magia dei mosaici Bizantini per poi arrivare alla strutturazione di una tecnica personale che non dimentica la costruzione equilibrata delle masse di colore. Dalle sue opere traspare l'importanza che ha per lui la natura.

Cervia 8 gennaio 2016

                                                                                    


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giovedì 7 gennaio 2016

Mostra personale Frode | Approdi Urbani | 4 febbraio-4 marzo 2016


"Io penso che Milano abbia un artista di paesaggi urbani di cui essere fiera: Frode"
(John Nation, scopritore e curatore di Banksy)
Il 4 febbraio alle 18,30 s'inaugura la mostra personale di FRODE dal titolo Approdi Urbani, presso l'Associazione ArtGallery Milano, a cura di Elisa Ajelli, con testi critici in catalogo di Elisa Ajelli, John Nation e Angela D'Amelio. 
L'esposizione consta di 20 acquerelli per la prima volta esposti in una personale dell'artista che, in questa mostra, indaga due elementi che caratterizzano e influenzano il suo universo: street art e legalità, due ambiti che ricoprono un ruolo essenziale nell'esistenza dell'artista-avvocato. 
Approdi Urbani raccoglie queste componenti differenti, trasformandoli in un percorso espositivo eclettico nel quale completano l'esposizione anche alcune installazioni video e foto inerenti alla biografia e alla produzione artistica di Frode.
L'autore prende ispirazione dalla realtà, scomponendola e rielaborandola in chiave unica e attuale. Il mondo circostante, i luoghi e i paesaggi dei suoi itinerari vengono sintetizzati in acquerelli policromi. 

Frode utilizza tecniche di composizione molteplici, declinando la forma di esecuzione al contenuto. 

L'artista alterna linee di colore decise, sfumature cromatiche, elementi geometrici e campiture ampie. 

La mostra include un'installazione site specific realizzata da Frode e da tre writers, difesi dall'artista nelle sue vesti legali, i quali, nel procedimento di messa alla prova accordato dal Giudice competente del Tribunale di Milano, stanno svolgendo attività di collaborazione presso l'associazione ArtGallery.

L'artista sarà presente all'inaugurazione.


Info:
·Dal 4 febbraio al 4 marzo 2016
·Apertura al pubblico: 4 febbraio dalle 18,30
·In mostra presso Associazione ArtGallery, via Orseolo 3 Milano, tel. 02/58102678
·Mostra a cura di Elisa Ajelli
·Orari: dal lunedì al venerdì 10-13 | 14-18 sabato e domenica su appuntamento



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Eva contro Eva di Lea Monetti - L'evento promosso dalla Galleria Maurizio Nobile durante l'Art Week a Bologna - Dal 23/1 al 1/2

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presenta

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“Eva contro Eva”

Galleria Maurizio Nobile, Bologna
23 gennaio - 1 febbraio 2016



La città di Bologna si prepara ad accogliere per il mese di gennaio gli splendidi lavori della rinomata artista Lea Monetti, pittrice, scultrice e ritrattista, attiva sin dagli anni ’70, con un duplice evento espositivo firmato dalla Galleria Maurizio Nobile, da trent’anni incisiva presenza nel settore dell’antiquariato e del collezionismo di oggetti d’arte, databili fino al XXI secolo, in collaborazione con l’autorevole Galleria del Laocoonte di Roma.
La Galleria Maurizio Nobile, tra le più conosciute a livello internazionale, con una sede distaccata a Parigi e presente in più di un’occasione in fiere ed esposizioni anche a Londra ed in altre grandi città europee, sceglie di replicare anche quest’anno la propria partecipazione al consueto appuntamento dell’Art Week di Bologna, presentando, dal 23 gennaio all’1 febbraio 2016, un ricercato evento espositivo incentrato sull’installazione “Eva contro Eva”: mostra dedicata alla celebre artista italiana.
Si fronteggeranno, infatti, all’interno dei suggestivi spazi della Galleria Maurizio Nobile, che si affaccia su Piazza Santo Stefano a Bologna, due intensi ritratti scultorei della figura di Eva, la prima donna.
Un’Eva Mitica, opera esposta durante l’Expo 2015, rappresentata mentre siede pensierosa su un cumulo di torsoli di mela, quasi a significare che il suo peccato non sia possibile da scontare, perché costantemente ripetuto, e un’ Eva contemporanea, Eva 2000, che combatte contro la quotidianità di una vita sempre più frenetica e che sarà riconoscibile dal corredo tipicamente femminile posto ai piedi della scultura, che invita anch’essa ad una riflessione sul ruolo della donna tra innocenza e colpevolezza.
Il linguaggio sottile e raffinato della Monetti non si smentisce nemmeno in questo contesto: nonostante il bronzo patinato delle due sculture induca l’osservatore a pensare che la materia sia terracotta, invece di un materiale nobile come il bronzo, l’effetto ottenuto è di valorizzazione della carica empatica dell’opera e dell’impatto emotivo che quest’ultima ha sullo spettatore.

Quella della Monetti è un’Eva né innocente, né colpevole, ma, come dichiara l’artista stessa, un’Eva-madre, che racchiude in sé un’idea salvifica, dalla quale sono scaturite le altre due Eva, con la loro casta nudità e i simboli legati al tempo.
Una maternità che si traduce invece in stravolgimento provocatorio con un’altra grande opera della Monetti, “La Laocoonte”, ultimo lavoro dell’artista commissionato proprio dalla Galleria del Laocoonte, che porta avanti una tradizione antiquaria da più di tre generazioni. Un grande classico declinato al femminile, una rivisitazione bronzea in chiave materna della figura mitologica del Laocoonte, madre che nelle intenzioni dell’artista, vince contro la condanna degli Dei.
Questa seconda opera verrà esposta in occasione di Arte Fiera nello stand della Galleria romana del Laocoonte, gestita dal critico d’arte e scrittore Marco Fabio Apolloni.
Lea Monetti e la propria indagine sulla figura femminile si rivelano dunque denominatore comune di queste due storiche e prestigiose gallerie, protagoniste con questo duplice appuntamento della settimana bolognese dedicata all’arte.

In concomitanza con l’appuntamento della sopracitata mostra dedicata a Lea Moretti, la Galleria Nobile presenterà anche quattro capolavori di artisti bolognesi di grande rilievo, a cui verrà dedicata una sala apposita: una splendida Sacra Famiglia di Gaetano Gandolfi, un raro Sementi con stesso soggetto, una straordinaria Madonna con Bambino di Orazio Sammacchini e un’incredibile allegoria dei cinque sensi di Pierfrancesco Cittadini.


INFORMAZIONI UTILI:

TITOLO EVENTO: LA LAOCOONTE PRESENTAZIONE IN ESCLUSIVA DELL’OPERA DI LEA MONETTI
CURATORE: MARCO FABIO APOLLONI
SEDE ESPOSITIVA: STAND DELLA GALLERIA DEL LAOCOONTE PRESSO ARTE FIERA
CONFERENZA STAMPA:
21 GENNAIO 2016, ORE 11.00, PRESSO LA SEDE DELLA GALLERIA MAURIZIO NOBILE
INAUGURAZIONE: 28 GENNAIO 2016
DATE ESPOSIZIONE ARTEFIERA: DAL 29 GENNAIO ALL’1 FEBBRAIO 2016
INFO E CONTATTI:
GALLERIA DEL LAOCOONTE: VIA MONTERONE 13, 13A -00186 – ROMA
TEL: +39 0668308994, laocoontegallery@libero.it  www.laocoontegalleria.it


TITOLO EVENTO: “EVA CONTRO EVA” DELL’ARTISTA LEA MONETTI
SEDE ESPOSITIVA: GALLERIA MAURIZIO NOBILE VIA SANTO STEFANO, 19/A, BOLOGNA
CONFERENZA STAMPA: 21 GENNAIO 2016, ORE 11.00, PRESSO LA SEDE DELLA GALLERIA MAURIZIO NOBILE
INAUGURAZIONE PRESSO LA GALLERIA NOBILE: 23 GENNAIO 2016, ORE 18.00
DATE DI APERTURA: DAL 23 GENNAIO ALL’1 FEBBRAIO 2016
ORARI: MARTEDì-SABATO DALLE 11.00 ALLE 19.00
INFO E CONTATTI
TEL: +39.051.238363; bologna@maurizionobile.com; web:
www.maurizionobile.com

mercoledì 30 dicembre 2015

"Silicosophy a Napoli – one night show", personale di Carla Viparelli

Mostra: personale di Carla Viparelli
Titolo: Silicosophy a Napoli – one night show
Curatore: Cynthia Penna
Organizzatore: Art1307
Sede: Villa di Donato, P.zza Sant'Eframo Vecchio - Napoli
Vernissage: 15 Gennaio 2016 ore 18 – 22
Per informazioni : Tel. 081 660216, info@art1307.com, www.art1307.com
Fb: www.facebook.com/art1307
Instagram: ISTITUZIONE_CULTURALE_ART1307
Pinterest: Art1307


Venerdì 15 gennaio, alle ore 18, presso Villa Di Donato a Napoli, Art1307 presenterà la mostra personale "Silicosophy" di Carla Viparelli, a cura di Cynthia Penna. Dopo il successo riscosso lo scorso settembre a Los Angeles alla Sixty29 Gallery, l'artista partenopea esporrà le medesime opere a Napoli, nel corso di un evento unico della durata di una sola sera.
Il titolo "Silicosophy" viene fuori dalla congiunzione dei termini "Silicio" e "Filosofia" per esprimere l'interesse dell'artista per una ricerca a metà tra Arte e Scienza laddove il Silicio, con le sue infinite capacità di mutamento, diventa protagonista inatteso e involontario di opere d'arte anch'esse in movimento. L'artista esplora non solo le mutazioni del minerale da un punto di vista estetico e filosofico, ma ingaggia la sua ricerca sul movimento anche in senso fisico dell'opera d'arte in sé. Quadri che dalla staticità pittorica iniziano un percorso fisico di movimento e mutazione: mondi pittorici che si animano, si intersecano e si avvicendano l'un l'altro quasi in una danza di possibilità di bellezza.
Nell'ambito del progetto, l'artista ha tenuto nel 2015 una conferenza presso l'Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, nel corso della quale sono intervenuti: Peter Frank, critico d'arte di fama internazionale, saggista e giornalista, Carlo Marcucci, artista californiano, e Cynthia Penna, curatrice della mostra.
Se la domanda cardine posta a base della Biennale 2015 dal suo direttore Okwni Enwezor è stata: "quali saranno i futuri del mondo?"; se il tema fondamentale dell'EXPO di Milano 2015 è stato: "quali futuri si prospettano in termini di accessibilità delle risorse del pianeta da parte della popolazione mondiale?", il tema centrale della mostra di Carla Viparelli si innesta con precisione nelle odierne tematiche dei rapporti tra Scienza ed Arte, tra presente e futuro, tra attualità e "futuribilità", tra estetica e tecnologia.
Il rapporto Uomo/Scienza viene guardato e descritto non in chiave pragmatica, sperimentale e/o dialettica, bensì in chiave filosofica ed estetica come trasformazione del sé, come mutamento, divenire, modificazione del mondo conosciuto e come estetica di questa trasformazione.
Viparelli indaga il lato estetico della scienza, l'estetica del mutamento, l'estetica del "viaggio", del percorso di modifica di una realtà in un'altra. Indaga la bellezza nell'atto del suo modificarsi da un "sistema" ad un altro. Natura e Scienza procedono entrambe per "sistemi" che non sono meramente "corpi" di regole e procedure, bensì contengono in sé infiniti "corpi" di sistemi estetici.
Viparelli offre una forma visiva a questo momento  attraverso la rappresentazione, dando vita e quasi "umanizzando" il minerale silicio, scoprendone la bellezza interiore nel momento topico delle sue molteplici trasformazioni.
L'artista esalta le capacità dell'uomo di modificare la realtà facendoci guardare dentro, o meglio, "rivelandoci" la capacità di bellezza dei nostri compagni di quotidianità: il cellulare, i pannelli solari, il fulmine, il vetro, le diatomee, la superconduttività, i microchip, i "sali" o gel di silicio, la pianta di equiseto, le meteoriti, e così via… un'infinità di mutamenti, di trasformazioni, che ci mostrano infiniti percorsi di… bellezza, tutti promananti in un modo o nell'altro da quell'unica originaria ed elementare fonte che è il silicio.
L'artista nel rappresentare e dare forma a quel che per gli altri è l'invisibile cioè l'estetica nascosta anche in un semplice minerale e nei suoi infiniti mutamenti, richiama l'attenzione dello spettatore su quanta bellezza vi sia intorno a noi; un monito e un invito a guardare con occhi più attenti a tutto quanto ci circonda, a rispettare la Natura e le cose apparentemente banali e scontate perché ognuna rivela e possiede infinite capacità di bellezza.
Quali saranno i Futuri del mondo? dipende da quanta capacità avremo di vedere la bellezza in ogni forma di mutamento del presente e di appropriarcene guardando al futuro; un monito per le generazioni a venire a guardare al passato per apprendere esperienza e a guardare al futuro per progredire in armonia, e a non disperdere l'immensa bellezza celata nel creato.

sabato 19 dicembre 2015

PRIMO PIANO LIVINGALLERY| BROWN EFFERVESCENCE VIII EDIZIONE PROJECT ROOM

Primo Piano LivinGallery

BROWN EFFERVESCENCE

Dal 19 Dicembre 2015 al 19 Gennaio 2016

VIII Edizione Project Room
A cura di Dores Sacquegna

Virtual Gallery|Catalogo online

www.primopianogallery.com/13608-brown-effervescence-3d/

Chiude il 2015 l'esperimento virtuale in 3D ideato da PRIMO PIANO LIVINGALLERY| Progetti & Servizi interdisciplinari per l'Arte Contemporanea (Lecce, Italia), con la piattaforma in 3D che ospita mensilmente un colore della scala cromatica. Questa VIII edizione di Project Room, curata come sempre da Dores Sacquegna, omaggia il colore marrone, con la mostra "Brown Effervescence: i colori della terra".

Dal 19 Dicembre 2015 e sino al 19 Gennaio 2016, followers e collezionisti di tutto il mondo, potranno visitare la galleria online 24/24h e no stop sino alla fine dell'evento. La simulazione delle opere allestite sui muri permettono una visione reale dello spazio architettonico che le ospita. Il visitatore/navigatore può esplorare gli spazi con il mouse e interagire con le opere e di pittura, fotografia e mix media di giovani talenti e artisti internazionali.

La sua funzione propedeutica, permette una facile fruizione delle opere d'arte sia da parte di adulti che ragazzi. Nella virtual gallery ogni opera ha una sua scheda tecnica visibile nel momento in cui si clicca sull'opera. La si può ingrandire, vedere il nominativo dell'artista e la sua provenienza, il titolo dell'opera, la tecnica utilizzata e persino la quotazione. Questo metodo accorcia le distanze tra la galleria fisica e il mondo, creando connessioni e dialogo tra culture.

Ottenuto dalla combinazione del colore rosso e del giallo e del blu, il colore Marrone è simbolo di soddisfazione a livello fisico. Il marrone esprime emotività e sensualità, ma anche, equilibrio, buona salute e bisogno di soddisfazioni sensuali. E' il colore della terra, del tronco degli alberi, della sicurezza, dell'amore per le proprie origini, della prudenza, della pazienza e tenacia.

Protagonisti di questa ottava edizione sono 20 artisti nazionali e internazionali, diversi per generazione, background e concept esecutivo. Sulla natura e il paesaggio le opere di Sarah GIRNER, Doug BAIRD, D&S, Giovanni LAMORGESE, Pina DELLA ROSSA e Silvia SPEDICATO. Sul passaggio dimensionale tra il mondo fisico a quello sensoriale le opere di Monique ARIELLO LAUGIER, Caterina ANNOVAZZI, Cor FAFIANI, Nathan BRUSOVANI, Oscar GILLESPIE, Ricardo VILLAGRAN, Lara ANDROVANDI, Glenn MOUST, Lale ALTINKURT. Sul mondo urbano con contrasti pittorici e metafisici le opere di Andria SANTARELLI, Eugenio ALAZIO, Shilpa JOGLEKAR, Stefan HAVADI-NAGY. Sui ritratti le opere di Kamalky LAUREANO.

ARTISTI IN MOSTRA:  Sarah Girner|Usa;Doug Baird|Usa; D&S|Italia;Giovanni Lamorgese|Italia, Pina Della Rossa|Italia; Silvia Spedicato|Italia; Monique Ariello Laugier|Francia; Caterina Annovazzi|Francia; Cor Fafiani|Olanda; Nathan Brusovani|Israele; Oscar Gillespie|Illinois; Ricardo Villagran|Messico;Lara Androvandi|Italia;Glenn Moust|Danimarca; Lale Altinkurt|Turchia; Andria Santarelli|Francia; Eugenio Alazio|Italia; Shilpa Joglekar|India; Stefan Havadi-Nagy|Germania; Kamalky Laureano|Messico.

venerdì 18 dicembre 2015

Mario Vespasiani mostra personale

MARIO VESPASIANI
MARA AS MUSE
Storie di viaggiatori, orizzonti e tavole volanti

Inaugurazione mostra domenica 20 dicembre alle 16,30

Dopo la mostra Sic Luceat Lux che nella scorsa estate ha ripercorso dagli esordi ad oggi, diciassette anni nella pittura di Mario Vespasiani (1978), domenica 20 dicembre presso lo studio One Lab di Ripatransone nelle Marche verrà inaugurata Mara as Muse - Storie di viaggiatori, orizzonti e tavole volanti, anteprima della più ampia esposizione che si terrà nel 2016. Un evento che segna una nuova fase di indagine e che, tenendo presente le conquiste date dalla pratica quotidiana, si apre ad ulteriori contaminazioni e a inedite modalità espositive.

Mara as Muse è un progetto in cui Vespasiani sottolinea l'importanza di una relazione in grado di stimolare e ispirare opere che sconfinano oltre il supporto tradizionale della pittura, per diventare esperienza diretta della vita quotidiana. Il sottotitolo intende proprio questo, delle Storie di viaggiatori, che si trovano, si scoprono, si trasformano camminando insieme, lasciando segni e testimonianze nei luoghi che attraversano, come nelle persone che incontrano. Le opere della serie Mara as Muse assumono dunque forme non convenzionali nelle soluzioni e nelle varietà dei materiali adoperati.

Storie di viaggiatori, orizzonti e tavole volanti, si riallaccia così alla mostra Empireo e prosegue l'osservazione meravigliata del mondo, che dopo avere raggiunto i cieli stellati più alti, dimora delle anime dei beati, si rivolge ora verso il mare aperto, anch'esso metafora dell'infinito e dell'illimitato, per scorgere il senso spirituale delle cose. Complici i supporti in legno su cui sono stati realizzati i dipinti, il richiamo all'acqua è evidente già dalla loro forma, che riporta a quelle tavole da surf su cui Vespasiani si sdraiava fin da bambino. Ogni opera, dal timbro monocromatico evoca nel lento ritmo delle onde, quel movimento ipnotico che si rivolge allo spettatore per invitarlo a prendere parte al rollio fluttuante, in cui l'insieme dà vita a scenari che inducono ad una visione molteplice e dinamica.

Le sensazioni fanno riferimento alla grande tradizione pittorica che ha nello studio dei riflessi acquatici, dei bagliori e dei riverberi tremolanti, una vera e propria scuola che da Friedrich passa per le atmosfere degli ultimi periodi di Turner e Monet, per gli orizzonti incandescenti di Rothko e in quelli glaciali di Kiefer, fino ad imprimersi nelle fluidità gestuali di Joan Mitchell e Cy Twombly. Vespasiani continua la personale sperimentazione assimilando alcune tendenze che dal '700 europeo sfociano nei più recenti linguaggi di astrazione. Mantenendo ben saldi i temi che lo hanno da sempre appassionato, tra immaginazione e osservazione, ragione e istinto, risponde alle domande fondamentali della propria vita, dell'amore e dunque dell'eternità.

Queste opere caricandosi di quella componente misteriosa, capace di recuperare le emozioni presenti e passate si trasfigurano nell'oggi, dove alternano sogno e osservazione, attesa e contemplazione, ci avviano al nuovo corso di un artista che come pochi riesce a sorprendere e ad evolversi rimanendo coerente.


Immagine: Mario Vespasiani - Pastello ad olio su tessuto applicato su tavola, cm 191x54,5 - 2015



MARIO VESPASIANI

MARA AS MUSE
Storie di viaggiatori, orizzonti e tavole volanti                                                                                                                                                                                                                                                                     
Inaugurazione mostra domenica 20 dicembre alle 16,30
Apertura dal 20 dicembre al 24 gennaio 2016

Studio Vespasiani - One Lab
Corso Vittorio Emanuele II, 32 - 34
Ripatransone AP


MARIO VESPASIANI nasce nel 1978 vive e lavora nelle Marche e nei luoghi che meglio si prestano a sviluppare i suoi progetti. E' uno dei talenti dell'arte italiana, con una ricerca che lo sta portando ad innovare il concetto di pittura nelle varie modalità espressive come nello studio delle luminosità del colore. Le sue opere adottano un linguaggio simbolico e si rivolgono ad un più vasto itinerario dell'anima, incentrandosi sul profondo mistero della creazione e sulla trasmissione dei moti dello spirito. Con la mostra Gemine Muse espone giovanissimo ai Musei Capitolini di Roma, a 27 anni vince il primo Premio Pagine Bianche d'Autore, nel 2011 viene invitato al Padiglione Italia della 45° Biennale di Venezia, figura nel libro Fragili eroi di Roberto Gramiccia dedicato ai più interessanti artisti italiani del futurismo ad oggi e sul Dizionario dell'Arte Italiana edito da Giancarlo Politi.

Nel 2008 a dieci anni dalla prima personale realizza la mostra che avvia il progetto denominato "La quarta dimensione" attraverso il quale propone un dialogo con alcuni grandi maestri dell'arte italiana a lui particolarmente vicini in un determinato momento della ricerca. Il primo avvenne nel 2008 con Mario Schifano mettendo in risalto il colore e il gesto pittorico che contraddistingue il procedere istintivo dei due autori, per l'approccio grintoso, per la carica vitale e mai prevedibile della pittura. Nel 2010 presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Ascoli Piceno le sue opere si affiancarono all'astrattismo lirico di Osvaldo Licini, in questo momento le tele di Vespasiani sempre meno figurative forniscono una panoramica del tratto pittorico che raggiunge soluzioni stilistiche più evanescenti ed essenziali. Sulla linea colorista, che scende lungo l'Adriatico, nel 2012 presenta il dialogo in tre sedi con i capolavori di Lorenzo Lotto, il quale oltre ad essere uno dei più autorevoli interpreti è anche colui che ha saputo rivoluzionare i codici del ritratto e la mostra ha focalizzato l'attenzione sull'interpretazione psicologica e formale del volto, dalle espressioni comuni alle tensioni umane più profonde. Nel 2015 il gallerista Pio Monti presenta la mostra La quarta dimensione nella fotografia di Mario Giacomelli e Mario Vespasiani dove per la prima volta le sue immagini fotografiche si specchiano nei riflessi comuni e nello sguardo appassionato di Giacomelli, uno dei fotografi più incisivi del '900. 
Tra i primissimi artisti italiani ad espandere l'impronta pittorica dai nuovi materiali alle tecnologie, viene inviato nel 2012 dall'Accademia di Belle Belle Arti di Macerata a tenere una conferenza dal titolo: L'essenza e il dono. Arte, relazione e condivisione, dalla tela all'iPad e nello stesso anno con le opere realizzate mediante l'iPad ed applicate su alluminio partecipa al Premio Termoli. Per tutto il 2014 si è dedicato al progetto Mara as Muse sottolineando, in piena controtendenza, il ruolo di una Musa quale figura ispiratrice dell'atto creativo e delle sue molteplici forme espressive. Nel 2015 realizza delle opere in pura seta intitolate Storie di viaggiatori, territori e bandiere che espone come fossero vessilli di un'arte che torna ed essere simbolo e immagine di un'identità ben precisa e che va oltre le classiche modalità espositive per mostrarsi in una performance nella Pinacoteca civica di Ascoli Piceno, in un happening con le opere disposte al vento sulla cima della Torre dei Gualtieri di San Benedetto del Tronto e al 48° Premio Vasto. Nel mese di maggio esce Planet Aurum il suo primo libro interamente dedicato agli scritti e nello stesso anno la città di Fermo lo invita a dipingere il Palio dell'Assunta dedicandogli contemporaneamente la personale Empireo. La città di Santa Vittoria in Matenano, luogo dove espose non appena diplomato, gli dedica la mostra che raccoglie per la prima volta una selezione di opere dagli esordi ad oggi ed una importante pubblicazione generale.
Dal 1998 sono oltre trenta le mostre personali documentate con volumi prodotti in serie limitata, arricchiti da testi critici, interviste e da testimonianze trasversali. Contemporaneamente alla pittura, ha frequentato un workshop di fotografia con Ferdinando Scianna e di cinema con Lech Majewski. Del suo lavoro se ne sono occupati oltre agli storici e ai critici d'arte, anche filosofi, scrittori, antropologi e teologi.



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