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giovedì 8 ottobre 2015

Al genio di Dante una mostra itinerante di Guadagnuolo che celebra i 750 anni della nascita del sommo poeta

Francesco Guadagnuolo, cultore di Dante, ha interpretato incidendo con la tecnica all'acquaforte la Divina Commedia, in occasione della celebrazione per il 750° anniversario della nascita del sommo poeta ed è diventato subito un evento artistico-culturale. 
 
La mostra itinerante in Italia e all'estero vuole celebrare Dante Alighieri con una serie di "lectiones magistrales", dove parteciperanno vari studiosi della letteratura dantesca.

Punto cardine culturale sono le Scuole, come giusto che sia, il luogo dove si apprende la lingua italiana per dare ai giovani la grande statura del genio di Dante, Maestro della nostra lingua, degli alti valori culturali e dell'identità italiana.

Ha scritto Mons. Pietro Garlato: «…Attraverso la maestria del disegno e dell'incisione Francesco Guadagnuolo interpreta il poema dantesco in chiave attuale, rappresentando l'avventura dell'uomo, immerso e spesso sopraffatto dalla Storia, con le sue miserie e le sue grandezze, e nel contempo teso alla ricerca di un valore assoluto, la Fede, che lo avvii verso la trascendenza del Divino, che solo può dare significato alla sua esistenza.

Nelle acqueforti Guadagnuolo rappresenta la folla dei peccatori, sottoposti nell'Inferno a tormenti commisurati ai loro errori: lussuriosi, iracondi, traditori, tiranni, accidiosi, falsificatori, ladri…; accanto a queste figure deformate dal male e dal castigo eterno, ecco gli orrori e le ingiustizie del mondo moderno, la follia delle guerre, l'odio e la malvagità che non cessano di affliggere l'Umanità.

Nel Purgatorio i volti riacquistano serenità nell'attesa del riscatto, mentre Dante e Virgilio sono colti in una comune esperienza ascensionale. Infine, negli spazi luminosi del Paradiso, sotto la figura dominante del Cristo e, accanto, quella benevola e accogliente di Maria, l'artista rappresenta la conciliazione degli opposti: il Bene e il Male, l'Amore e l'Odio, la Vita e la Morte.

La chiave di lettura proposta da Francesco Guadagnuolo in questa sua illustrazione della Divina Commedia si differenzia da quella comunemente realizzata, in quanto in essa riusciamo a trovare noi stessi, l'attualità del nostro tempo, vivificata da uno spirito religioso, nella consapevolezza che il viaggio di Dante è quello di tutti noi. …».

Ha scritto Mons. Giovanni Fallani: «…La storiografia tradizionale, gli schemi della scuola si modificano davanti a questo processo di revisione dei singoli canti: il pensiero è divenuto arte e immagine, capace di suscitare altri sentimenti e definizioni formali. Emerge la visione di un uomo nuovo, un Dante vivo, che ha una certa fraternità d'intenti con i nostri problemi e che in mezzo ai suoi ambienti e ai personaggi del suo tempo ha stabilito egualmente l'unione con noi, in virtù dell'altra fantasia e della natura misteriosa dell'uomo…».

Da Rudolf Steiner a Eraclito - ultimi giorni della mostra Affinità Elettive - Galleria Cavour di Padova, Venerdì 9 e sabato 10 ottobre ore 17.00, Galleria Cavour - Padova

"AFFINITÀ ELETTIVE"
Maria Pia Camporese Carla Rigato

Galleria Cavour – Piazza Cavour, Padova
11 settembre - 11 ottobre 2015
 ore 10.00-13.00 e 15.00-19.00 | chiuso i lunedì



Da Rudolf Steiner a Eraclito
La mostra Affinità Elettive dedicata alle due pittrici padovane Maria Pia Camporese e Carla Rigato chiude con due incontri culturali tra arteterapia e filosofia


"AFFINITÀ ELETTIVE"INCONTRI IN GALLERIA CAVOUR
Galleria Cavour, Piazza Cavour – Padova

 Venerdì 9 ottobre ore 17.00"L'opera d'arte totale. L'impulso di R. Steiner verso l'arte e gli artisti del XX secolo"Relatore Tommaso De Angelis, Artista e Docente di Arti Visive"Fare Arte, espressione di esperienze interiori"Relatrice Manuela Pagura, Presidente ARTE.A (Associazione Professionale Arteterapeuti Antroposofi)

 Sabato 10 ottobre ore 17.00«Ciò che si oppone converge e dai discordanti bellissima armonia» (Eraclito)Relatore Stefano Martini, Professore di Filosofia

Ultimi giorni per visitare la mostra "Affinità Elettive" dedicata alle pittrici padovane Maria Pia Camporese e Carla Rigato, in Galleria Cavour (Piazza Cavour, Padova) fino a domenica 11 ottobre.  

Due stili diversi uniti dalla continua ricerca di mettere a nudo l'anima, confrontarsi con le proprie fragilità e paure, ma anche con i propri desideri nascosti. 

Una mostra che ha affascinato un flusso continuo di visitatori interessati colpiti dal messaggio profondo, dalla forza e dal vigore che le due artiste riescono a trasferire sulla tela. 

Più di 1.000 i visitatori nelle prime tre settimane di mostra, sempre molto partecipate anche le conferenze collaterali organizzate in Galleria Cavour dalla curatrice Silvia Prelz.

La mostra chiude con gli ultimi due eventi collaterali a partire dal doppio appuntamento di venerdì 9 ottobre incentrato sulle teorie del filosofo e pedagogo tedesco Rudolf Steiner, fondatore dell'Antroposofia. 

Si inizierà alle ore 17.00 con Tommaso De Angelis  - Artista e Docente di Arti Visive presso l'Accademia di Brescia - che introdurrà il concetto di arte visto dalla dimensione Steineriana spiegando quanto questo abbia influito sugli artisti del secolo scorso, da Kandinsky a Klee da Beuys a Klein.  

A seguire Manuela Pagura - Presidente ARTE.A (Associazione Professionale Arteterapeuti Antroposofi) di Milano - per un approfondimento dell'immagine antroposofica dell'uomo in relazione alla ricerca dell'individualità nei volti di Maria Pia Camporese e un'indagine della dimensione sensibile e interiore del fenomeno colore nelle opere di Carla Rigato anche in relazione alla teoria dei colori di Goethe. Chiuderà parlando di arteterapia a indirizzo antroposofico.

Si conclude sabato 10 ottobre alle ore 17.00 con Stefano Martini - professore di Filosofia al Liceo Classico Tito Livio ora all'Università di Padova e all'Istituto di Cultura Italo-Tedesco di Padova - con un approfondimento filosofico ispirato alla citazione di Eraclito «Ciò che si oppone converge e dai discordanti bellissima armonia».  

Da epoche arcaiche e antiche, sia in Occidente che in Oriente, fino ai giorni nostri la dinamica degli opposti ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo del pensiero filosofico, artistico, religioso. 

Sulla base di vari riferimenti culturali di ieri e di oggi, accanto ad altri percorsi possibili (per esempio la teoria del colore e l'estetica del brutto), Stefano Martini privilegerà proprio tale chiave interpretativa per cercare di dare una lettura filosofica della mostra d'arte contemporanea dedicata alle due pittrici padovane Maria Pia Camporese e Carla Rigato, a partire dal tentativo di approfondire il significato dell'espressione "Affinità elettive", che ne dà il titolo.


"AFFINITÀ ELETTIVE"  
Maria Pia Camporese Carla Rigato
Mostra a cura di Silvia Prelz
Galleria Cavour
Piazza Cavour, Padova
11 settembre - 11 ottobre 2015
ore 10.00-13.00 e 15.00-19.00, chiuso il lunedì
ingresso libero

INFO:

Comune di Padova - Servizio Mostre

tel. 049-8204529
Galleria Cavour tel. 049-8206730
donolatol@comune.padova.it
http://padovacultura.padovanet.it/

mercoledì 7 ottobre 2015

Finissage con performance inedita di Giovanna Ricotta nella Giornata del Contemporaneo - Palazzo Pretorio a Cittadella (PD



10 Ottobre 2015

Finissage della mostra GR | GIOVANNA RICOTTA

Programma
Ore 18 - Inedita azione performativa di Giovanna Ricotta
Ore 19 - Presentazione del catalogo della mostra GR | GIOVANNA RICOTTA

PALAZZO PRETORIO a Cittadella (PD)

In concomitanza con l’Undicesima Giornata del Contemporaneo, si terrà il finissage della suggestiva personale GR | Giovanna Ricotta, allestita nelle eleganti sale di Palazzo Pretorio, a Cittadella di Padova, dopo il recente restauro, per permettere a tutto il pubblico interessato di lasciarsi coinvolgere dalle preziose atmosfere create da una delle artiste di maggior rilievo all’interno del panorama della performance e della video arte a livello nazionale ed internazionale.

Alle ore 18.00 sarà possibile assistere all’inedita azione performativa Non sei più tu – Azione uno (2015) in cui Giovanna Ricotta darà vita all’installazione site-specific, centro nevralgico della mostra, creata appositamente per la cornice di Palazzo Pretorio.
Una singolare scultura nera, dal design sinuoso ed essenziale realizzata con l’innovativa tecnica 3D, un’Urna che custodisce un prezioso nucleo occultato alla vista del pubblico che rappresenta una sorta di sé interiore dell’artista composto da polvere di grafite, chiuso da un copricapo/coperchio che solo alla sua apertura svela l’incisione in oro del logo GR, la traduzione della presenza dell’artista in forma grafica.

Durante l’azione performativa, che si svilupperà a terra su un tappeto performativo di carta di cotone, Giovanna Ricotta utilizzerà la grafite solo con alcune parti specifiche del suo corpo per imprimere la carta con i gesti, cristallizzati in segni astratti, compiendo un percorso avanti e indietro che idealmente collega il presente al passato artistico degli esordi.

A seguire, alle ore 19.00, la presentazione del catalogo/libro di GR | Giovanna Ricotta, edito da CLEUP, con Piero Baggio, Presidente della Fondazione Palazzo Pretorio, l’artista Giovanna Ricotta, e Guido Bartorelli, Silvia Grandi e Fabiola Naldi.

La mostra, a cura di Guido Bartorelli e Silvia Grandi, è realizzata dalla Fondazione Palazzo Pretorio Onlus, con la collaborazione del Comune di Cittadella, patrocinata dal Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e dal Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi Di Padova e con la sponsorizzazione di Metalservice s.p.a. e 3DITALY MILANO.


Palazzo Pretorio nasce dalla volontà delle famiglie dei Sanseverino e dei Malatesta, signori di Cittadella rispettivamente alla fine del Quattrocento e agli inizi del Cinquecento, di fare di questo edificio la caratteristica residenza signorile, sia decorandolo internamente ed esternamente con affreschi che lo rendono un esempio unico nel panorama veneto, sia grazie allo splendido portale d’ingresso in marmo rosato di Verona. Sede anche delle carceri nel periodo della dominazione austro-ungarica, Palazzo Pretorio è stato recentemente ristrutturato e ospita al piano nobile esposizioni temporanee di opere d’arte moderna e contemporanea, tra cui, dall’estate la mostra GR.


INFORMAZIONI UTILI

TITOLO DELLA MOSTRA
GR | GIOVANNA RICOTTA

A CURA DI
GUIDO BARTORELLI, SILVIA GRANDI

SEDE ESPOSITIVA
PALAZZO PRETORIO – VIA MARCONI, 30 – CITTADELLA (PD)

PERIODO DI APERTURA
DAL 6/06 PROROGATA FINO AL 10/10

GIORNI E ORARI DI APERTURA
LUNEDì MATTINA CHIUSO, LUNEDì POMERIGGIO DALLE 16 ALLE 19.30
MARTEDì CHIUSO
MERCOLEDì – DOMENICA DALLE 10 ALLE 12.30 E DALLE 16 ALLE 19.30.

 

info e contatti:

TEL: 049/9413474 - fax 049/9413476
EMAIL: info@fondazionepretorio.it                                    
SITO WEB: www.fondazionepretorio.it

personal web page: www.giovannaricotta.it

Il Catalogo: edito da CLEUP (www.cleup.it), oltre ai saggi dei curatori Guido Bartorelli e Silvia Grandi, contiene un testo di Fabiola Naldi e un’ampia selezione di testi critici dell’intero percorso dell’artista (2015-1995).

FEELWOOD Cultura del legno tra arte e design _ Mostra personale di Davide Balossi _ vernissage 6 ottobre, ore 18.30 _ Turati Boiseries TEMPORARY HUB_via Turati 3_Milano

FEELWOOD:

NEL TEMPORARY HUB DI TURATI BOISERIES LA MOSTRA DI DAVIDE BALOSSI 

Mariano Comense, ottobre 2015FEELWOOD è il titolo della mostra allestita presso il Temporary Hub di Turati Boiseries in Via Turati 3, nel cuore di Milano. Protagonista dell'esposizione, che andrà in scena dal 6 al 10 ottobre, saranno le opere scultoree di Davide Balossi, soggetti, coinvolgenti e sfuggenti al tempo stesso, che intendono scrutare l'animo umano attraverso forme eteree e longilinee ricavate dal legno.

La materia è il filo conduttore dell'evento che verrà inaugurato con un vernissage martedì 6 alle ore 18.30.  

Il legno è il denominatore comune, emblema di una fusione intelligente tra l'opera d'arte e il prodotto di mercato proposto da Turati Boiseries che farà da perfetta cornice all'esposizione. La passione per la manualità artigianale, l'amore per il design, l'arguta ricerca di materiali pregiati e la loro successiva sapiente lavorazione: è da qui che l'arte si plasma al design, è da qui che Balossi nelle sue sculture e Turati nel mondo dell'arredo trovano terreno fertile per dare vita, partendo dal legno, a creazioni uniche. 

"I corpi scolpiti da Davide Balossi, solidi, quasi assertivi nel loro imporcisi così, frontali, a grandezza reale, nel loro guardarci negli occhi. Occhi che però a un tratto sfuggono, conducendo a un dedalo di segreti. Sceglie il legno per le sue figure, Balossi, perché è un materiale che ama e conosce, certo. E che padroneggia con una maestria sbalorditiva. Ma lo sceglie anche perché come pochi altri il legno è materia viva e palpitante, respirante, profumata. Difficile resistere alla tentazione di accarezzare queste forme, spesso ottenute con un lavoro di incollatura di trucioli che necessita di una pazienza e di una precisione quasi maniacali." così Alessandra Redaelli, si è espressa in merito allo stile e le opere di Balossi in occasione della mostra "Incorpore(o)" presso - Galleria Punto sull'Arte.
Con la stessa maestria, Turati Boiseries fa dell'eleganze del legno il proprio punto di partenza che si plasma al pregio delle finiture e i motivi stilistici di soluzioni d'arredo dall'identità chiara, destinata a non sbiadire. 

L'attento equilibrio tra moderno e classico trovano concretezza nelle collezioni che guardano all'innovazione ma anche alla continuità della propria tradizione. L'antico sapere della maison di Mariano Comense  sfida il tempo nell'instancabile ricerca di forme e soluzioni nuove dell'abitare, capaci sempre di sorprendere e conquistare grazie opere di artigianato di altissimo livello, realizzate unicamente su progetto, da maestri altamente specializzati.

FEELWOOD è stato realizzato grazie alla collaborazione di ARTforEconomy, progetto istituito da Stefano Colombo, con l'obiettivo di porre in correlazione il mondo dell'Arte con quello Economico, attraverso la rappresentazione di teorie e concetti economici attraverso l'opera d'arte, con la collaborazione e il lavoro di giovani artisti e partner dall'elevato standing che operano in Italia e fuori dai confini nazionali.

La mostra organizzata a Milano vuole dunque essere una celebrazione della materia che, tra arte e design, mira a esaltare la bellezza e l'emozionalità, tracce del tempo vissuto di ogni albero, ricomposte secondo nuove armonie facendo fede ad un linguaggio artistico totalmente nuovo.

L'ARTISTA
Davide Balossi nasce nel 1979 a Merate (LC). Fin da bambino ama il disegno e dimostra un'attitudine particolare per i lavori manuali e la creatività, in particolare per la lavorazione del legno. Dopo aver conseguito la maturità di Geometra e aver seguito un corso di Interior Design, nel 2005 si iscrive alla Scuola Professionale di Scultura in Legno e segue i corsi serali all'Istituto d'Arte a Ortisei (BZ). Nel 2008 consegue il titolo di Scultore in Legno. Partecipa a concorsi e mostre in Italia e all'estero. Si qualifica tra i finalisti del Premio Arte nel 2006, 2007, 2008 e tra i semifinalisti nel 2012 e 2013. Vive e lavora tra Brivio (LC) e Pontida (BG). 

IL PROFILO
Turati Boiseries nasce oltre 50 anni fa in un territorio saldamente legato alla tradizione mobiliera e si posiziona come simbolo della storica tradizione artigianale nell'universo dell'arredamento. Oggi l'azienda è un punto di riferimento nel settore per la sua capacità di coniugare valori artigianali ed eccellenza italiana, grande esperienza e ricerca, nuove idee e rivisitazione
di canoni classici. Un processo autentico che nasce da una strutturata filiera imprenditoriale che conserva ancora quell'anima così semplicemente artigianale di persone che fanno della passione per questo mestiere il loro valore aggiunto, senza negarsi alle sperimentazioni più ardite e alle richieste più sofisticate di una clientela che esige il meglio e l'esclusivo.
Anticipando le tendenze e l'evoluzione del gusto nell'arredo classico Turati Boiseries ha creato una linea di soluzioni d'arredo che nasce dall'esperienza di valenti artigiani. Ecco perché ancora oggi le Boiseries di Turati rappresentano un importante capitolo dell'arredamento classico: l'eccezionale componibilità dei suoi elementi fa da supporto all'originale impostazione classica delle composizioni, offrendo così un'ampia possibilità di scelta, oltre che di confronto con le singole esigenze estetiche e culturali. Collezioni di grande stile per l'arredo, che comprende varie tipologie abitative: giorno e notte, uffici, negozi e sale riunioni, biblioteche, controsoffitti a cassettoni, porte e complementi d'arredo.


Turati & C.
Via Aldo Moro
22066 Mariano C.se (CO)
tel +39 031 745047
fax +39 031 744784
www.turatiboiseries.com

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Atalanta's Kingdoms. I regni di Atalanta. Personale di Gianna Pinotti. Simultanea Spazi d'Arte di Firenze, dal 14 al 27 ottobre 2015

Simultanea Spazi d’Arte
Atalanta’s Kingdoms - I regni di Atalanta 
14 - 27 ottobre 2015
Mostra personale di Gianna Pinotti
Inaugurazione mercoledì 14 ottobre ore 17.30
Dal 14 al 27 ottobre Simultanea Spazi d’Arte, realtà curatoriale ideata e diretta da Roberta Fiorini e Daniela Pronestì, ospita Atalanta’s Kingdoms(I regni di Atalanta), mostra personale di Gianna Pinotti. Si tratta di un’inedita rilettura del mito di Atalanta, in cui la storia della figlia del re di Sciro entra in rapporto con il percorso interiore ed affettivo dell’autrice attraverso un sottile gioco di rimandi, corrispondenze e sovrapposizioni. Indagando e dilatando il significato del mito, l’artista mantovana racconta l’universo del femminile, spesso arricchendolo di riferimenti autobiografici. Il risultato è una complessa macchina compositiva, nei cui ingranaggi scorrono, azionandosi l’un l’altro, antichi simboli e visioni spazio-temporali in cui l’eternità del mito entra a far parte della storia dell’uomo.

I regni di Atalanta descrivono un tempo ciclico in cui la donna è anello di congiunzione tra naturale e soprannaturale, depositaria e insieme compartecipe di misteri imperscrutabili. Quello descritto dalla Pinotti, infatti, è un percorso iniziatico che lascia emergere la dimensione archetipica del femminile, i cui aspetti contraddittori e ambivalenti si compenetrano, coesistono e si contrappongono nella protagonista delle sue opere. Il pensiero corre all’interpretazione junghiana del femminile, secondo cui la donna esprime ciò che è benevolo, protettivo, tollerante; ciò che favorisce la crescita, la fecondità, la nutrizione; i luoghi della magica trasformazione, della rinascita; l'istinto o l'impulso soccorrevole ma anche ciò che è segreto, occulto, tenebroso; l'abisso, il mondo dei morti; ciò che divora, seduce, intossica.

La duplicità della natura femminile è il fulcro tematico delle opere in mostra, che dipingono la donna ora come predatrice ora come preda, artefice del proprio destino o vittima di un ruolo dettato dagli eventi. E nella continua dialettica tra oscurità e luce, sacralità e dominio dei sensi, interviene l’elemento maschile ad animare ulteriormente uno scenario in cui gli opposti, che pure lottano per stabilire ciascuno il proprio predominio, alla fine si attraggono e si completano reciprocamente.

Da qui si procede verso una riflessione più ampia sulla ciclicità della vita umana, intesa come continuità che lega tra loro esperienze e vissuti diversi in un unico filo che tesse, metaforicamente, la struttura di ogni esistenza. Partendo dai legami affettivi più antichi e radicati - quelli famigliari - e arrivando alle certezze affettive del presente, la sua novella Atalanta conquista il traguardo di una più profonda consapevolezza, confermando che è nell’incontro - scontro con l’alterità che la natura umana si rivela.

Un tema appassionante declinato con una varietà di linguaggi (installazioni, dipinti, opere grafiche e pittocollages) e di strumenti formali (colore, segno, scrittura, carta, fotografia, oggetti recuperati) che danno il senso di un’originalità creativa sostenuta da una curiosità onnivora e da un vasto bagaglio culturale. Gianna Pinotti, pittrice, poetessa e storica dell’arte, torna a sorprenderci, quindi, con un progetto espositivo che unisce al rigore del metodo, retaggio della sua attività di studiosa, la freschezza comunicativa di un’intuizione che, tradotta in segno e colore, parla con voce chiara alla mente e al cuore dell’osservatore.

La mostra rimarrà aperta fino al 27 ottobre e sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.00.

Simultanea Spazi d'Arte - Via San Zanobi 45 r , Firenze


IL MITO DI ATALANTA
Atalanta è figlia del re di Sciro. Allevata da un’orsa divenne esperta cacciatrice e così veloce nella corsa che nessuno era capace di raggiungerla. Quando il padre volle darle marito, Atalanta, ricordando il responso dell’oracolo secondo il quale se si fosse sposata, pur rimanendo in vita, avrebbe cessato di essere una creatura umana, per liberarsi dalle moleste insistenze dei numerosi pretendenti, disse che la sua scelta sarebbe caduta su colui che fosse riuscito a vincerla nella corsa, durante la quale, però, armata dell’arco, essa avrebbe ucciso quelli che non fossero riusciti a sorpassarla. Già molti pretendenti avevano pagato con la vita il loro amoroso cimento, quando si presentò Ippomene che aveva prima chiesto aiuto a Venere, e la dea gli aveva regalato certe mele d’oro, indicandogli l’uso che doveva farne. Così durante la gara egli fece cadere le meravigliose mele e Atalanta, vinta dalla curiosità, si chinava a raccoglierle, e intanto il competitore toccava vittorioso la meta ed otteneva l’ambito premio. Ma siccome la troppa gioia ci rende spesso distratti e sconoscenti, Ippomene non rese le dovute grazie a Venere che abbandonò i due sposi al loro destino; i due infatti, per avere profanato il tempio di Cibele, furono dalla dea trasformati in leone e leonessa, quando dal loro amore era già nato un figlio, Partenopèo.


Biografia dell’artista:
Gianna Pinotti (Mn 1963) è artista e critico. Discendente da un’importante bottega di scultori e artigiani attiva per oltre due secoli, pittrice per vocazione, dopo la laurea in storia dell’arte a Bologna e gli studi musicali a Mantova, esordisce come astrattista tenendo alcune personali a Parigi tra 1993 e 1998. Seguono importanti antologiche, tra queste quella tenuta a Palazzo Strozzi a Mantova nel 2006, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ha illustrato il suo lavoro di un ventennio, mentre quella titolata Le città cadute, tenuta al Museo Civico Virgiliano di Pietole nel 2012, è stata voluta dal Comune di Virgilio, luogo di origine della famiglia, per omaggiare la sua quarantennale attività pittorica e le tematiche virgiliane a cui l’autrice si è ispirata nel corso della sua carriera artistica, pittorica e poetica. Ha esposto in una cinquantina di mostre in Italia e all’estero a fianco dei più rappresentativi autori del panorama artistico contemporaneo. Come critico e poeta ha pubblicato una trentina di libri, testi e saggi in riviste italiane e straniere. Da vent’anni studia le opere di Michelangelo; ricordiamo in particolare i volumi: Michelangelo ritrovato. Il Cupido dormiente con serpi di Mantova: un percorso tra iconologia e storia (Mantova, 2005); Michelangelo e l’Amore tra letteratura e Bibbia (Firenze, 2014). Tra i suoi studi critici in campo letterario, vanno ricordati quelli sul poeta e critico Piero Bigongiari. Ultimo riconoscimento per la Poesia Il Premio Speciale del Capo dello Stato al Concorso Nazionale di Poesia Città di Pastrengo, Regione Veneto, edizione 2013. Nel 2015 ha ricevuto il prestigioso Collare Laurenziano per la pittura dall’Accademia Internazionale Medicea durante la cerimonia del Premio Europeo Lorenzo il Magnifico tenutasi a Palazzo Vecchio a Firenze.

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