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giovedì 9 luglio 2015

Superstudio vi invita a "MILANO", personale di FLAVIO DI RENZO @Slide Lounge


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M.A.T. e Superstudio 13
invitano alla mostra


MILANO
L'uomo e la città - Expo 2015 - Riflessi


Flavio Di Renzo

Cocktail Vernissage: Mercoledì 15 Luglio ore 18:00


Slide Lounge - Ex Casello Doganale della Darsena
Piazza XXIV Maggio - Milano

15 Luglio - 6 Settembre 2015

Mar - Ven ore 12 - 18h
Sab - Dom ore 11 - 19h


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Un nuovo spazio espositivo a Milano è nato per gli appassionati di fotografia, all'interno della Slide Lounge, gestita dall'Associazione M.A.T. nella neo-riqualificata area pedonale adiacente alla Darsena. Con la direzione artistica di Superstudio 13 in collaborazione con AFIP International, inaugura un inedito corso di mostre tematiche, parte di un progetto più ampio che verrà lanciato ufficialmente a settembre.

La prima mostra a trovare spazio al Casello è "MILANO" del giovanissimo fotografo/performer/coreografo Flavio Di Renzo
, articolata in tre sale distinte che raccontano "L'uomo e la città" - "EXPO 2015" - "Riflessi di Architettura".

"Ogni angolo cittadino diviene un museo a grandezza di metropoli che racconta storie, narra di fatti, di uomini che al suo interno presi nel loro insieme non si rendono conto della grande diversità che manifestano. La dinamicità del processo singolare che ci forma e ci rende unici, pur nella nostra divisione strutturale interiore fatta di contrari, di bianchi e neri, di contrasti, di presenze e mancanze, si riflette nella solitudine dell'essere che nello spazio fisico si trova disperso.

Immortalato nel suo attimo di maggior solitudine, apparentemente isolato, l'uomo riconosce nella fotografia la sua immagine. É in quel momento che il singolo fra tanti, accende il riflettore su se stesso. Ma il tempo non si arresta, non si ferma e il suo progredire scandito lo muta facendo sì che egli si renda conto di essere unico, poiché portatore di una storia, di consapevolezza, poiché capace di modificare lo spazio che lo circonda. E quando realizza che il suo passaggio ha un senso, si sente piccolo, ma grande.

La fotografia blocca il flusso vitale della città, dandone degli spaccati singolari; momenti irripetibili come è irripetibile la storia di ogni singolo uomo. Gli scatti fungono così da medium, da filtro, da lenti attraverso cui cogliere qualcosa di intangibile. La bellezza che ne deriva non guarda al bello in senso lato, ma all'armonia delle cose che nel loro complesso ai nostri occhi funzionano, dialogano, formano stringhe di parole e discorsi. In questa prospettiva il tempo decade sullo spazio, nel momento particolare in cui si sono incontrati, scambiati storie, contrapposti, condizionati, giudicati e ne sono usciti e cambiati entrambi". Flavio Di Renzo

Per info: areart@superstudiopiu.com


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mercoledì 8 luglio 2015

Ostuni (Br). Galleria OrizzontiArteContemporanea. Paolo Loschi. Angel of the earth_16 luglio 2015


ANGEL OF THE EARTH
OPERE DI PAOLO LOSCHI

A cura di Gabriella Damiani

GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA

SPAZIO PURGATORIO
Via Alfonso Giovine
Centro Storico
Ostuni

16 – 31 LUGLIO 2015

VERNISSAGE  GIOVEDI' 16 LUGLIO 2015
ORE 19:30

L'ultimo appuntamento estivo previsto nel calendario della galleria Orizzonti Arte Contemporanea presso lo Spazio Purgatorio ed inserito nel programma della NOTTE DELLA CULTURA del Comune di Ostuni, è affidato alla mostra "Angel of the earth" dell'artista trevigiano Paolo Loschi.
La mostra prevede l'esposizione di una decina di opere che esplicano il salto dell'artista da un ciclo pittorico più istintivo e passionale, ad un altro ciclo più maturo e consapevole. Infatti parliamo di una salto mentale, quasi quantico, che racconta una sorta di maturazione, non solo pittorica dell'artista e della sintesi che egli stesso mette in atto negli anni che intercorrono fra i due stessi cicli: Angel de Tierra e Telline.


Ecco come Marco Stoppa articola la sintesi:
"La consapevolezza che ogni piccolo evento può cambiare la nostra vita è maturata nella mente di Paolo Loschi fin dai suoi esordi. Momenti o persone in apparenza insignificanti possono inconsapevolmente indicarci la strada da percorrere. Questo è quello che è accaduto all'artista durante il suo soggiorno a Cadice, in Spagna, dal quale hanno preso vita nel 2006 la serie Angel de Tierra, un angelo che non può volare perché ha una missione da compiere sulla terra: elevare il comune sentire".
Passando per i vari cicli che caratterizzano i sette lunghi anni che dividono gli Angel de Tierra da Telline, "la pittura di Loschi passa da un fare che potremmo definire "espressionista", composta da violenza gestuale e cromatica che a tratti oltrepassa l'immagine figurale, ad un linguaggio maggiormente descrittivo concentrato sulla figura umana, attorno alla quale si sviluppa la poetica del rinnovamento inteso come rinascita mentale e fisica, che rianima il corpo di nuova energia.
Una metamorfosi interiore irreversibile, raccontata con uno stile grafico incisivo e tagliente.
Ecco come l'artista stesso racconta del suo approdo a Telline:
"Risvegliato improvvisamente da un sogno agitato, mi ritrovo a osservare il mio cervello adagiato sul lavandino del bagno. Al posto dei lobi cerebrali una fitta colonia di tentacoli di attinia emanano un tripudio di colori ancestrali e quasi impalpabili: il verde malachite, il blu del cielo e del mare, la purezza del bianco, la forza viscerale del rosso. Incastonate nella materia mi accorgo della presenza di tre telline. Spinto da una forza risolutrice, le estraggo come una scheggia dalla pelle e mi lascio andare a un sospiro di sollievo e di rinnovamento. Non mi rimaneva che raccogliere il cervello così purificato e indossarlo nuovamente, con la speranza che tutto funzionasse".
"Non si tratta di un racconto di E. A. Poe" continua Stoppa, "né di un'allucinazione di H.P.Lovecraft, ma di un sogno raccontato dall'artista Paolo Loschi che svela la natura subconscia del recente ciclo di opere intitolato: Telline. Un sogno interpretato dall'artista come monito, risveglio della propria coscienza, punto di svolta per approdare a un rinnovamento interiore e creativo, al superamento di una forma mentis quotidiana e metodica. Una rivelazione che libera le forze sepolte dell'interiorità e le riversa di getto sul foglio di carta in una sorta di automatismo psichico dal sapore surrealista".

Paolo Loschi è nato a Treviso nel 1966. È da sempre artista, per vocazione: riflettendo sulla sua storia, emerge con evidenza come per lui l'arte sia davvero un destino ineluttabile, dal quale, anche se lo volesse, non ha proprio via di scampo. L'arte in senso lato, prima che la pittura. Loschi, infatti, non ha seguito studi artistici nel settore grafico-pittorico, nel quale è autodidatta, bensì in quello musicale. Un'esperienza che senz'altro ha contribuito a determinare l'impronta sinestetica della sua creatività. In questa sua sinestesia si fondono suoni, odori che divengono memoria (come quello, assurto a feticcio, dell'olio di lino dei suoi primi infantili esperimenti pittorici), e una concezione del colore sia visiva, sia tattile che materica.
Le parole dell'artista raccolgo e sintetizzano tutti i concetti:
"Dopo gli studi musicali ho dedicato la mia attenzione alle arti figurative. La mia formazione è avvenuta frequentando gli ambienti veneziani nell'ambito pittorico e grafico, per poi approfondire l'uso del colore nel sud della Spagna. Tuttora sono molto legato al mondo musicale con il quale intesso collaborazioni quali action painting e scenografie. Come pittore ho un buon orecchio".

ANGEL OF THE EARTH
OPERE DI PAOLO LOSCHI

Vernissage:
GIOVEDI' 16 LUGLIO 2015 ORE 19:30
Dal 16 al 31 LUGLIO 2015

ESPOSIZIONE:
SPAZIO PURGATORIO
c/o CONVENTO DELLE MONACELLE
Via Alfonso Giovine (centro storico)
72017 OSTUNI

Orario: tutti i giorni 10 - 22

VENDITA E RELAZIONI ESTERNE
GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA
Piazzetta Cattedrale (centro storico)
72017 Ostuni (Br)

Tel. 0831.335373 – Cell. 348.8032506
E-mail: info@orizzontiarte.it
Web: www.orizzontiarte.it
F: OrizzontiArteContemporanea

Personale di Elena Sirtori alla galleria Sabrina Falzone di Milano “Arte, cibo e natura”

Esposizione Personale d'Arte Contemporanea

Dal 14 luglio al 12 agosto 2015

Vernissage Martedì 14 luglio dalle ore 18 alle 20




In occasione dell'Expo Elena Sirtori approda a Milano con le sue opere pittoriche che pongono un'attenta riflessione sul tema "Arte, cibo e natura": questo è, infatti, il titolo del progetto espositivo curato dall'équipe di Sabrina Falzone.

Nel percorso espositivo sarà evidenziato un linguaggio emozionale delle arti visive mediante l'impiego del colore e di una pennellata rapida e scattante.

Elena Sirtori nasce "su quel ramo del lago di Como che volge a ponente", Lecco, la città del Manzoni nel cuore della Brianza. 

Ha la fortuna di crescere in un ambiente ricco di spunti per la sua continua ricerca e il suo desiderio di conoscenza e sperimentazione.

Tra colori, filati e tessuti dell'attività della famiglia Sirtori, l'ecletticità di Elena Sirtori è palpabile in quello che lei crea e che conduce chi osserva nell'incontro di mondi fiabeschi e circensi.

Culture lontane si mescolano al vivere quotidiano, movimenti di passione e di impetuosa sensualità convivono con la dolcezza e l'amore.

Tutto viene filtrato da Elena che è un'osservatrice attenta ai mutamenti quotidiani del mondo intorno e nel quale vive intensamente, sperimenta e con il quale si confronta.

Una sottile nota di umorismo stempera i toni più cupi che a volte affiorano; ama Angeli e Madonne e abbinamenti cromatici molto armoniosi o inconsueti a seconda dello stato d'animo e le scenografie di grande impatto visivo: per lei è importante coinvolgere, emozionare ed emozionarsi.


I cristalli, gli olii essenziali, i cavalli, la bellezza e l'armonia della natura viene rimescolata dalla sua creatività con risultati davvero sorprendenti.

Le sue opere sono state esposte e vengono richieste nei più bei luoghi del mondo, tra cui: Montecarlo, Praga, New York, Inghilterra con alti riconoscimenti.

Alla galleria Falzone di Milano prosegue la programmazione estiva con una personale d'arte contemporanea dell'artista Elena Sirtori da non perdere. L'esposizione sarà visitabile per un mese fino al 12 agosto.





Sale Guttuso, Mirò e Bernini,

Galleria Sabrina Falzone

Via Giorgio Pallavicino 29

20145 Milano - Italy

Orari di apertura: mart-ven h.16-19; sabato h.10-12

Chiuso lunedì e festivi

Ingresso gratuito

www.galleriasabrinafalzone.com

VIRTUAL FLUXUS TWO / Shozo Shimamoto 1928 - 2013


SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY 2.0
Via S. Calenda, 105/D - Salerno

VIRTUAL FLUXUS TWO


SHOZO  SHIMAMOTO
1928 - 2013
Progetto Internazionale dedicato  a  Shozo Shimamoto 
a cura di Giovanni  Bonanno   (Seconda parte)
Dal 16 luglio 2015  al  29 agosto  2015
Inaugurazione:  Giovedì  16  luglio  2015,  ore 18.00
Ophen Virtual Art Gallery, Via S. Calenda, 105/D – Salerno Tel/Fax 089 5648159
e-mail:  bongiani@alice.it      


Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00
                              
Secondo evento indipendente progettato in concomitanza con la 56th Esposizione Internazionale d'Arte - la Biennale di Venezia


S’inaugura  Giovedì 16 luglio 2015, alle ore 18.00, la mostra  collettiva internazionale “Add &  Return” a cura di Giovanni Bonanno dal titolo:VIRTUAL FLUXUS TWO che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista giapponese Shozo  Shimamoto come  secondo evento  contemporaneo ed indipendente  progettato in concomitanza con la 56th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2015.   Proprio per questa particolare  occasione  la galleria intende  dedicare l’attenzione a due artisti giapponesi come Shozo Shimamoto e Ryosuke Cohen,  che riassumono molto bene il concetto del  The World's  Futures / “Inside and outside the body”, (dentro e fuori il corpo). Tra il 31 maggio e il 29 agosto 2015 verranno presentate presso lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery 2.0 di Salerno, le opere di 97 artisti in due  rispettive mostre con una serie di opere scelte di Shozo Shimamoto, (24 opere)  a margine del progetto di Mail Art  “Head”  progetto concretizzato  proficuamente  tra gli anni 80 e 90.  In questa “seconda  parte” della Rassegna Internazionale sono presenti   altre 50  opere  di altrettanti  importanti autori internazionali che hanno  partecipato al progetto internazionale a lui dedicato.




Artisti presenti:
Shozo Shimamoto, Adriano  Bonari, Ernesto  Terlizzi, Gian Paolo Roffi, G. Franco  Brambati, Michel Della  Vedova, Ruud  Janssen, Nicolò D'Alessandro, Rosanna Veronesi, Antonio Amato, Fernando Andolcetti, Fausto  Paci, Claudio Romeo,  Giancarlo Pucci, Daniel Daligand, Fulgor C. Silvi, Juliana Hellmundt, Andrea Bonanno, Miguel Jimenez, Bruno Sayao, Borderline Grafix, Dimitry Babenko, Masayuki  Koorida, David Dellafiora, Massimo Medola, Luca Giacobbe, Angela Caporaso, Maurizio Follin, Linda Pelati, Daniel de Cullà, Monica Michelotti, Michal Bycko, Arturo Fallico, Ars&Design, Antonio Conte, Claudio Parentela, Mike Dyar - Eat Art, Lorenzo Lome Menguzzato, Alfonso  Caccavale, Anabela G. & Bruno C, Maria Josè Silva, Domenico Severino, Maurizia Carantani, Giovanni  Bonanno, Lucia Spagnuolo, Walter Pennacchi, Roberto Scala, Carlo Iacomucci, Manuel Ruiz Ruiz, Serse Luigetti.





Shozo  Shimamoto: la testa rasata va in giro per il mondo

Scrive Shozo Shimamoto: “Con la mia testa rasata, nel 1987 sono stato in America ed in Canada, e ho poi viaggiato nel 1990 in Europa da Londra fino a Leningrado. Nel 1993 sono andato in Italia ed in Finlandia. Durante le mie tappe sono stato accolto da molti artisti della mail art che hanno scritto i loro messaggi sulla mia testa, oppure vi hanno proiettato diapositive o anche film. Tutti infatti erano pronti ad aspettarmi con alcune idee in mente. Nel 1988 un mio studente mi portò una copia della rivista che aveva trovato nella tasca del sedile dell'aereo della JAL in un volo Tokyo-Parigi. Era una sorta di guida del Giappone dove si presentavano in lingua inglese le bellezze dei templi buddisti, le informazioni sui piatti tipici e quant'altro. Ma fra le altre cose, nella pagina che trattava di cinema, era anche riportata come curiosità la possibilità di vedere un film proiettato sulla mia testa, con tanto di illustrazione disegnata a mano. Senza saperlo, la mia testa rasata stava volando in giro per il mondo. Nel 1987 spedii agli artisti della mail art un foglio con stampata la silhouette della mia testa vista da dietro ed un messaggio in cui invitavo gli artisti a fare il loro intervento. Ricevetti circa 500 risposte. Il fatto che le risposte fossero così numerose è dovuto al sistema del network caratteristico dell'arte postale, in cui non è raro che degli artisti copino e reinterpretino il contenuto originale per poi stamparlo di nuovo inviandolo ad altri artisti e così via. [...]  Un giorno mi arrivò una mail art molto singolare. Proveniva dalla Francia e l'autore era Pascal Lenoir, anche se il foglio originale era partito dall'artista olandese Cor  Reyn che aveva a sua volta fotocopiato la mia testa e inserito il messaggio di invito a disegnarvi dentro qualcosa. Ebbene Lenoir dentro alla mia testa fotocopiò una decina di altre silhouette rimpicciolite della stessa , riproponendo l'invito a disegnarci dentro qualcosa, e la spedì anche a me. Vedendola, non riuscii a trattenermi dal ridere. Il pezzo di mail art che avevo spedito io si era moltiplicato, il numero delle teste era aumentato, e passando per diverse vie era recapitato proprio a me con la scritta: Perché non partecipi anche tu? Nell'arte postale non ci sono i diritti d'autore, anzi, all'opposto lo spirito che la caratterizza è quello di invitare gli altri ad usare senza limiti i vari contenuti. Così è possibile che a mia insaputa un mio pezzo venga modificato, arricchito di nuove idee, e ritorni al mio indirizzo. L'americano Cracker Jack Kid addirittura spedisce dei modellini tridimensionali della mia testa” .






BIOGRAFIA 
Shozo Shimamoto (Osaka, 22 gennaio 1928 – 25 gennaio 2013) è stato un importante  artista contemporaneo  giapponese. Nei primi anni 50  è stato con Jiro Yoshihara il fondatore del Movimento Gutai per l’Arte Concreta. Gutai è il movimento artistico che  meglio ha  rappresentato l’esigenza di creare un ponte culturale, un luogo di sintesi tra due modelli artistici.    I suoi lavori si basano sul fatto di liberare l’arte dalle convenzioni della tradizione,. anticipando così fenomeni quali Fluxus e l’Arte Concettuale, istaurando  proficui  rapporti con  il movimento Fluxus, e lo Spazialismo italiano di Lucio Fontana.  Nel manifesto del movimento artistico si parla di messa al bando del pennello. Dopo lo scioglimento del movimento Gutai, Shozo Shimamoto scopre la Mail Art che utilizza per le  straordinarie possibilità attive e collettive di  partecipazione. Negli anni novanta ricrea la Bottle Art. Shozo Shimamoto ha fatto delle performance in tutto il mondo con la sua visione pacifista. Nel ’1996 Ben Porter, il fisico nucleare responsabile del Manhattan Project, lo propone per il Premio Nobel per la Pace. Shozo Shimamoto è  stato  anche uno dei pionieri  principali della Mail Art. Nel 1975-1976, aderisce alle iniziative dell'Unione degli Artisti (Artists' Union Group), del quale diventa uno dei massimi rappresentanti della Mail Art, sviluppando una nuova e personalissima concezione dell'uomo-artista come prodotto di un lavoro sociale e collettivo che si riflette in un preciso progetto: ogni volta che Shozo Shimamoto incontra un artista o una personalità politica importante lo invita a intervenire con scritte, disegni e oggetti sulla sua testa rasata, conservando la documentazione fotografica dell'azione. Inoltre, dal 1986 in poi,  continuerà  incessantemente a utilizzare la sua testa rasata come mezzo per le sue attività di mail art partecipando alla Peace Run attraverso l'Europa continuando a portare e a diffondere, attraverso le sue performance, messaggi di pace. Nel 1987, invitato dal Museo di Dallas mette in scena una performance sul centenario della nascita di Marcel Duchamp: messaggi di pace e spezzoni di film vengono proiettati sulla sua testa rasata. Il critico del New York Times Roberta Smith lo ha definito come uno degli sperimentatori più audaci e indipendenti della scena dell'arte del dopoguerra negli Anni Cinquanta.   Suoi lavori sono in collezioni di musei come la Tate Gallery e la Tate Modern (a Londra e a Liverpool) e il Hyogo Prefectural Museum of Art a Kobe, Giappone e in importanti collezioni e raccolte private.




lunedì 6 luglio 2015

Amy-d Arte Spazio, Milano: mostra "Pepe Morales. Visibilinvisibile" a cura di Luciano Caramel





Pepe Morales. Visibilinvisibile
a cura di Luciano Caramel
promoter Augusto De Marsanich
Opening 09/07 h. 18.30
09_30 luglio

 

La galleria AMY D Arte Spazio è lieta di presentare "Visibilinvisibile", la personale di Pepe Morales, artista spagnolo, alla sua prima esposizione in Italia. 

 

L'esposizione, promossa da Augusto de Marsanich e accompagnata dal testo critico di Luciano Caramel, inaugura il 09 luglio alle 18.30 a Milano. 

 

In mostra lavori pittorici e disegni che ripercorrono la lunga attività artistica di Morales, nato a Palma del Río, Cordova, nel 1933. 


"Visibilinvisibile" è la decodifica a trama fitta di tutta la sua produzione artistica.
Arte come visibilità dell'invisibile e invisibilità come unica certezza di vita. 



 

La distinzione immediata e dualistica dell'invisibile e del visibile viene respinta perché essi sono l'uno per l'altro il diritto e il rovescio e perché sono sempre l'uno dietro l'ALTRO. 


Il sottotitolo – traccia – rimanda  a ciò che resta, simbolo e cifra di un artista per cui "il visibile non è che una qualità pregnante di una trama, la superficie di una profondità".
Maurice Merleau-Ponty (Il visibile e l'invisibile, 1964) 



Dedico all'artista Pepe Morales queste parole di Pablo Picasso:
"Ci sono pittori che trasformano il sole in una macchia gialla, ma ce ne sono altri che, con l'aiuto della loro arte e intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole. 




 
Anna d'Ambrosio




Amy-d Arte Spazio
Via Lovanio 6, 20121 Milano
MM2 Moscova
www.amyd.it, info@amyd.it
, 02.654872

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