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mercoledì 11 febbraio 2015

I disegni di Giovanni Boldini e dei suoi contemporanei in mostra a Castrocaro Terme (Forlì)



120 disegni di grande bellezza da Boldini a Rambelli
dal 28 febbraio a Castrocaro Terme (FC)

Inaugura il 28 febbraio la mostra: "Modernità del disegno tra Romagna e Toscana 1880-1914", 120 opere: da Giovanni Boldini, Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Vittorio Corcos, a Domenico Baccarini, Ercole Drei, Achille Calzi, ai romagnoli come Torchi, Rambelli, Guaccimanni, solo per citarne alcuni. 
Aperta fino al 28 giugno 2015 negli spazi del Padiglione delle feste di Castrocaro Terme (FC), monumento Art déco per eccellenza, la mostra s'inserisce nell'ambito delle collaterali alla grande esposizione su Boldini a Forlì.

È dedicata all'importanza del disegno dalla metà dell'Ottocento in poi la mostra dal titolo: "Modernità del disegno tra Romagna e Toscana 1880-1914", che inaugura sabato 28 febbraio, alle ore 17,00, negli spazi Déco del Padiglione delle Feste delle Terme di Castrocaro (FC), per rimanere aperta fino al 28 giugno a ingresso gratuito. 

L'intero progetto, promosso da Longlife Formula Spa, si svolge sotto l'alto patrocinio dell'IBC Istituto per i Beni Culturali, Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole, Provincia di Forlì-Cesena e Unione dei Comuni Romagna toscana. 

La mostra, curata da Paola Babini e Beatrice Sansavini, responsabile delle attività culturali del Padiglione, prevede un percorso articolato e approfondito che intende, attraverso 120 opere, valorizzare l'arte del disegno e della fiorente attività degli artisti, che nella seconda metà dell'Ottocento dalla Romagna crearono un flusso con e da Firenze, prima meta del giovane Boldini prima di approdare a Parigi.

Inserita nell'ambito degli eventi collaterali alla grande esposizione di Giovanni Boldini a Forlì, parte proprio dal confronto con il celebrato Maestro fiorentino del quale saranno in esposizione disegni provenienti da collezioni pubbliche e private, accanto ad alcuni disegni di Silvestro Lega, il più rappresentativo degli artisti romagnoli dell'Ottocento, proseguendo con Vittorio Corcos, Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e Domenico Baccarini, grandi pionieri del moderno, messi in relazione con artisti come Licinio Barzanti, Antonio Berti, Achille Calzi, Ercole Drei, Augusto Gardelli, Riccardo Gatti, Domenico Rambelli, Angelo Torchi, Orazio Toschi, Edgardo Saporetti, Gino Barbieri, Anselmo Gianfanti, Domenico Miserocchi, fino a Lorenzo Viani e ai meno conosciuti Fortunato Teodorani e Giuseppe Rambelli. 
E ancora gli eccellenti pastelli di Vittorio e Alessandro Guaccimanni, e quelli del loro maestro Arturo Moradei fiorentino di nascita e formazione, chiamato dall'Accademia di Belle Arti di Ravenna nel 1870 ad insegnare pitturaAprono la mostra tre ritratti dipinti ad olio di spiccato taglio boldiniano, fra questi l'elegante "Ritratto della Contessa Gamberini Cavallini" eseguito dall'artista bagnacavallese Giuseppe Rambelli.

Come Parigi rappresenta per i protagonisti dell'Ottocento italiano, tra cui Boldini, un fervido ambiente di dimensione internazionale e centro assoluto dell'arte e della cultura grazie alla leggendaria stagione della "Belle Époque", così Firenze costituisce una straordinaria officina di giovani artisti, molti dei quali diventano i più noti esponenti dell'arte italiana interpretando gli slanci e le tensioni della modernità.
Nell'allora capitale d'Italia, il vivace clima dei Macchiaioli era motivo di grande fascino e attrazione; furono le scuole di Giovanni Fattori e di Telemaco Signorini, come il contatto con il teorico Diego Martelli, a coinvolgere i nostri giovani pittori indirizzandoli alla Regia Accademia di Firenze e alla Scuola del disegno dove la lenta ma progressiva conversione dal formalismo accademico al naturalismo romantico, liberava nell'espressione della macchia le aspirazioni artistiche dei giovani romagnoli. 

Gli allievi erano accompagnati all'aria aperta, educati a osservare e a trarre schizzi presi direttamente dal vero. Il disegno diventava così l'unico mezzo per cogliere immagini di vita corrente.

Si trattava di appunti veloci, che si trasformano in taccuini d'artista, "prime" impressioni, che saranno la base delle rielaborazioni successive fino alle composizioni pittoriche definitive. 

La natura diventa fonte inesauribile di ispirazione, il disegno archetipo della pittura, ma anche espressione autonoma di una grande modernità.

La mostra è allestita nel Padiglione delle Feste delle Terme di Castrocaro (in provincia di Forlì-Cesena) già monumento Art déco per eccellenza, incastonato nello splendido borgo sulla strada che collega la Romagna alla Toscana. 

Immersi in questa cornice di meravigliose architetture e decorazioni anni Trenta, si può scegliere un soggiorno dedicato all'arte e al benessere. 

Il Grand Hotel delle Terme di Castrocaro offre, infatti, speciali week end con pacchetti dedicati al wellness e alla visita delle mostre dei Musei di San Domenico di Forlì e del Padiglione delle Feste.

Il catalogo, edito dalla Edizioni Essegì, è disponibile in mostra con testi di Sauro Casadei, Daniele Casadio, Alberto Giorgio Cassani, Diego Galizzi, Antonella Imolesi Pozzi, Orlando Piraccini, Sergio Sermasi, Ulisse Tramonti.



Mostra a cura di
Paola Babini
Beatrice Sansavini

Progetto e allestimento
Paola Babini
Responsabile culturale Padiglione delle Feste
Beatrice Sansavini

Informazioni e prenotazioni mostra
Ph +39 3356199973 - +39 3355319703

Orario di visita
Sabato e domenica 10.00 - 18.00
Dal lunedì al venerdì su appuntamento: tel +39 543 767114

Padiglione delle Feste
Castrocaro Terme






Catalogo
In mostra, Edizioni Essegi


Come arrivare a Castrocaro Terme
In auto: Autostrada A14 uscita Forlì
In treno: Stazione di Forlì, sulla linea Bologna-Ancona. Il collegamento con Castrocaro Terme è garantito da un servizio di autobus ATR con una frequenza di 30 minuti.

Ingresso
gratuito

Speciale promozione SAN VALENTINO > mostra "Giorgio de Chirico e l'oggetto misterioso" > Reggia di Monza, Serrone della Villa Reale



Giorgio de Chirico





e l'oggetto misterioso
Fino al 15 marzo 2015
Reggia di Monza, Serrone della Villa Reale


Speciale promozione San Valentino!
Sabato 14 febbraio 2015 dalle ore 17.00 in poi, tutte le coppie di innamorati potranno entrare in due alla mostra pagando un solo biglietto!


In occasione di San Valentino, sabato 14 febbraio 2015 dalle ore 17.00 in poi tutte le coppie di innamorati potranno entrare in due alla mostra "Giorgio de Chirico e l'oggetto misterioso" pagando un solo biglietto. Un'occasione unica per immergersi nel mondo metafisico e ammirare le splendide opere di Giorgio de Chirico esposte nelle sale suggestive del Serrone della Villa Reale di Monza fino al 15 marzo.



Proseguono con successo le attività gratuite rivolte agli adulti e ai bambini. Per gli adulti l'appuntamento è ogni lunedì alle ore 18.00 oppure ogni venerdì alle ore 20.30 con la visita guidata gratuita per approfondire la conoscenza del Maestro metafisico. Alle visite si accede con il biglietto d'ingresso alla mostra, non è necessaria la prenotazione e saranno ammesse al massimo 30 persone in ordine di arrivo. 

Ogni giovedì alle ore 17.00, tutti i bambini dai 5 agli 11 anni potranno invece partecipare a Il mistero dei silenziosi oggetti parlanti, una speciale visita guidata gioco alla scoperta delle opere e degli oggetti misteriosi di Giorgio de Chirico. Proseguono inoltre i laboratori didattici della domenica rivolti alle famiglie 

Un'ottima opportunità per trascorrere insieme una giornata all'insegna dell'arte e per consentire anche ai più piccoli di scoprire e comprendere l'arte del Maestro metafisico attraverso attività creative e stimolanti.  L'appuntamento è ogni domenica alle ore 15.00. Dopo una visita guidata gioco in mostra, bambini e genitori potranno partecipare ai seguenti laboratori didattici:

Penso metafisico
Qualche volta può capitare che certi oggetti nascondano una storia, una vita misteriosa; raccontiamo attraverso immagini e colori le suggestioni che gli oggetti ci rivelano e scopriamo insieme le opere metafiche di Giorgio de Chirico (08/02; 01/03 alle ore 15.00).

Soggettiva-mente metafisici
Gli oggetti suggeriscono pensieri, sensazioni, suggestioni; con fantasia e colori assembliamoli insieme, utilizzando le loro caratteristiche evocative, per raccontare la nostra interiorità metafisica proprio come faceva Giorgio de Chirico (15/02; 08/03 alle ore 15.00)

Storie metafisiche
Spesso crediamo inanimati gli oggetti che ci circondano, eppure essi vivono una vita misteriosa; usando la fantasia utilizziamo colori e strumenti per dare un volto alle cose e raccontare la loro storia. Creiamo storie metafisiche e scopriamo insieme l'arte di Giorgio de Chirico (22/02; 15/03 alle ore 15.00)



Tutte le attività didattiche sono gratuite, si accede con il biglietto d'ingresso alla mostra (gratuito fino ai 6 anni, 5,00 euro per i bambini dai 6 agli 11 anni e 7,00 euro per gli adulti accompagnatori).
La prenotazione è obbligatoria tramite e-mail all'indirizzo info@dechiricomonza.com oppure telefonicamente ai seguenti numeri: 039.2312185 / 02 36638600.  

I bambini più "smart" potranno scoprire le opere di Giorgio de Chirico anche attraverso un percorso didattico e stimolante sviluppato grazie ad un'App interattiva.

Giochi, indovinelli e suoni accompagneranno i piccoli visitatori lungo le sale della mostra alla ricerca degli oggetti misteriosi raffigurati nelle opere di Giorgio de Chirico. L'app è disponibile in modalità gratuita e può essere utilizzata sui dispositivi mobili forniti dalla biglietteria della mostra oppure sul proprio smartphone o tablet. 

L'utilizzo dell'App è molto semplice e intuitivo. Inquadrando con un dispositivo mobile alcuni dettagli delle opere disposte lungo il percorso espositivo, partirà una vera e propria caccia al tesoro che condurrà i bambini alla scoperta di alcuni "giochi e giocattoli" presenti nei dipinti di Giorgio de Chirico. Al piccolo visitatore saranno fornite tutte le indicazioni utili per proseguire la sua ricerca e una serie di schede di approfondimento permetterà al bambino di comprendere l'artista e le sue opere in maniera attiva. Una volta terminata la caccia in mostra, il bambino potrà continuare il percorso a casa con altre attività creative scaricando un activity book dal sito web della mostra.
L'iniziativa è promossa e resa possibile grazie al contributo del Bice Bugatti Club, associazione culturale di Nova Milanese che organizza eventi di carattere nazionale e internazionale, sempre alla ricerca di nuove e stimolanti collaborazioni.  L'app è stata realizzata da Metropolink e Around New Media, società che da oltre vent'anni lavorano nel mondo dell'informatica e della comunicazione applicata alla grande industria, in collaborazione con ViDi, società che produce e organizza grandi mostre d'arte e Stonex, partner tecnico dell'evento. I contenuti, le attività didattiche e l'activity book sono stati ideati e redatti da Artkids, arte a misura di bambino, una realtà specializzata nello sviluppo di progetti editoriali e didattici nel campo dell'arte dedicati ai bambini. 





La mostra
Dopo uno straordinario lavoro di restauro, le splendide sale della Reggia di Monza sono pronte ad accogliere un ricco programma di attività culturali. Ad inaugurare la stagione delle grandi mostre sarà "Giorgio de Chirico e l'oggetto misterioso" ospitata nel Serrone della Villa Reale dal 27 settembre 2014 fino al 1 febbraio 2015.
La mostra, promossa dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza in collaborazione con il Comune di Monza, è ideata, prodotta e organizzata da ViDi in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.

L'esposizione, a cura di Victoria Noel-Johnson con la collaborazione di Simona Bartolena, presenta oltre trenta opere della collezione della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico dagli anni Quaranta fino alla metà degli anni Settanta, con l'obiettivo di illustrare il ruolo che l'oggetto misterioso gioca nella produzione artistica del Maestro.

Il percorso della mostra è iconografico, per meglio approfondire il rapporto del pittore con alcune tematiche della sua ricerca, in particolare con la presenza ricorrente di alcuni oggetti.  
Il microcosmo artistico di Giorgio de Chirico, fatto di visioni, fantasie e ricordi, ci offre un punto di vista inconsueto su oggetti comuni e molto famigliari che pensiamo di conoscere, ma che all'interno dell'opera assumono un significato diverso nel momento in cui vengono combinati tra loro in modo inaspettato o illogico. Il pubblico potrà immergersi nei mondi metafisici del Maestro attraverso straordinarie tele come "Interno metafisico con pere", "Sole sul cavalletto", "La meditazione di Mercurio", "Il poeta e il pittore" e molti altri.

Lungo il percorso espositivo le opere sono accompagnate da video e racconti suggestivi per un'immersione completa nella vita e nell'opera di Giorgio de Chirico. Attraverso i suoi ricordi, le sue fantasie e le sue visioni il pubblico avrà la possibilità di scoprire la straordinaria personalità artistica e umana del Grande Metafisico che ritroviamo in tutti i suoi lavori e che ha avuto un ruolo fondamentale nello scenario artistico internazionale del Novecento.

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Titolo
Giorgio de Chirico e l'oggetto misterioso

Date
27 settembre 2014 – 15 marzo 2015

Sede
Reggia di Monza, Serrone della Villa Reale 
Viale Brianza, 2 - 20090 Monza

Orari
Dal lunedì al giovedì: 10.00-13.00 / 14.00-19.00
Venerdì: 10.00-13.00 / 14.00-22.30
Sabato e domenica 10.00-20.00

Biglietti
Intero: 10,00 euro
Ridotto: 8,00 euro 
Scuole: 5,00 euro
Tariffa famiglia: 7,00 euro a persona (1 o più adulti con almeno un bambino sopra i 6 anni)

Prevendita biglietti

Informazioni
Tel. 039.2312185 / 02 36638600 
Info e prenotazioni scuole e gruppi
Tel. 039.2312185 / 02 36638600 


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Redazione del CorrieredelWeb.it

I RACCONTI DELL'ARTE > LA MOSTRA SUL GENIO OLANDESE RACCONTATA IN ANTEPRIMA > ESCHER, Bologna, Palazzo Albergati


  I RACCONTI DELL'ARTE

La grande mostra monografica dell' ™artista visionario raccontata in anteprima da Sergio Gaddi

> 17 febbraio 2015, Faenza (Museo Internazionale delle Ceramiche, Sala Conferenze, Viale Baccarini 19)
> 19 febbraio 2015, Modena (Complesso del San Geminiano, Aula Magna, Facoltà di Giurisprudenza, Via San Geminiano 3)
> 24 febbraio 2015, Ferrara (Castello Estense, Sala Imbarcadero 2, Largo Castello 1)
> 27 febbraio 2015, Bologna (in collaborazione con Biblioteca Salaborsa, Auditorium Enzo Biagi, Piazza del Nettuno 3)






Dopo il grande successo della mostra che ha visto 200.000 visitatori nella tappa romana, Escher inaugura e apre le porte del nuovo spazio espositivo di Arthemisia Group, Palazzo Albergati - Art Experience a Bologna dal 12 marzo fino al 19 luglio 2015.

A raccontare il visionario artista e incisore Maurits Cornelis Escher e le sue oltre 150 opere in mostra quattro presentazioni a cura di Sergio Gaddi che fanno parte del ciclo d'incontri I RACCONTI DELL'ARTE: l'innovativo programma di divulgazione culturale nato per presentare in anteprima l'arte e gli artisti protagonisti delle mostre di Arthemisia Group al grande pubblico in modo dinamico, coinvolgente, conturbante e allo stesso didattico, divulgativo, e dal voluto profilo scientifico.

Inaugura questo ciclo di incontri il racconto sulle opere di Escher che fanno parte a pieno titolo del nostro immaginario collettivo: entrare in contatto con i suoi lavori significa immergersi nei misteri enigmatici della logica geometrica, matematica e fisica del mondo intero.

Il primo appuntamento de I RACCONTI DELL'ARTE si terrà il 17 febbraio a Faenza, presso la Sala Conferenze del Museo Internazionale delle Ceramiche per poi proseguire il tour 19 febbraio a Modena (Complesso del San Geminiano Aula Magna), il 24 febbraio a Ferrara (Castello Estense, Sala Imbarcadero) e giungere il 27 febbraio a Bologna presso l'Auditorium Enzo Biagi della Biblioteca Salaborsa.

I RACCONTI DELL'ARTE sono una narrazione artistico-teatrale, organizzati nei luoghi simbolo delle città italiane, che accompagnano lo spettatore in un viaggio nella vita, nel contesto storico e nelle esperienze umane dei più grandi artisti di tutti i tempi.

Capita ancora troppo spesso che la storia dell'arte venga percepita come una disciplina per esperti, o per appassionati in possesso di strumenti per interpretarla.
Altrettanto spesso accade che la vita e la storia degli artisti - anche i più grandi - siano osservate a distanza perché percepite appartenenti al passato. Ma la personalità di un pittore è il suo capolavoro più vero, la chiave di volta per capire la sua arte ed emozionarci.
Con un accattivante e allo stesso tempo rigoroso racconto scientifico I RACCONTI DELL'ARTE stimolano la partecipazione emotiva del pubblico attraverso spunti e suggestioni che sono un'utile chiave di lettura per la visita personale alla mostra. L'approccio degli incontri è arricchito da un supporto multimediale e, oltre alla spiegazione delle opere, mette in gioco i sensi e le emozioni del singolo spettatore che poi sarà il visitatore della mostra. 
La narrazione a tratti anche colloquiale e ludica è incentrata sulla chiarezza espressiva e comunicabilità dei contenuti. 

La sfida di questo nuovo progetto è raccontare l'arte in modo diverso, di avvicinarla e di renderla piacevole, di coglierne gli aspetti più avvincenti per trasmetterla con tutta la passione che merita. Un'esperienza affascinante ma al tempo stesso comprensibile, che possa stimolare la creatività e trasformarsi in un valore aggiunto per l'esperienza quotidiana, aprendo nuovi e inaspettati orizzonti di conoscenza e di curiosità culturale.

Il primo ciclo de I RACCONTI DELL'ARTE è quindi dedicato a Escher, genio olandese dell'incisione e della grafica, noto in tutto il mondo per la straordinarietà delle sue visioni impossibili. L'incontro con Escher è un viaggio nella dimensione del sorprendente e dell'imprevedibile, un cammino d'illusioni visive e di continue meraviglie, che merita di essere percorso nel segno magnetico del mistero della vita.

Prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti. Per motivi di sicurezza le sale ospiteranno un numero limitato di spettatori, fino all'esaurimento delle sedute.

Info e prenotazioni
06 915 110 55 - didattica@arthemisia.it

SITO
www.palazzoalbergati.com

martedì 10 febbraio 2015

Finissage mostra e performance-estemporanea La Metafisica dei Suoni

ADAMO ed EVA di Fernando Perrone e Ornella Durini | FINISSAGE mostra con performance estemporanea di musica e pittura | 14 febbraio 2015,  ore 18.00 | Galleria Biblioteca Provinciale – ex Convitto Palmieri | Lecce

Axa Cultura e Salentoweb.tv in occasione del finissage della mostra Adamo ed Eva, di Fernando Perrone ed Ornella Durini, propongono per il 14 febbraio "LA METAFISICA DEI SUONI", una serata speciale dedicata alla musica con estemporanea di pittura.

Diversi gli artisti coinvolti, dal giovane chitarrista Gino Semeraro alle artiste Chiara Maragliulo, Anna Maria Antonazzo, Tiziana Bardaro, Filomena D'Ambrosio e Cosimo Menga,  coordinati dal critico d'arte Giampiero Personè.

In una spettacolare performance il musicista Gino Semeraro, sabato sera a conclusione della mostra cominciata il 30 gennaio scorso nei suggestivi spazi della Galleria della Biblioteca Provinciale di Lecce, ci coinvolgerà con le sue trascinanti note che saranno interpretate e tradotte su tela dalle giovanissime artiste, che  lasceranno libera la loro creatività, ispirandosi sia alla musica che alle opere degli artisti Fernando Perrone e Ornella Durini.

La performance avrà luogo a partire dalle ore 18.00 con ingresso libero.

Per informazioni contattare axacultura@gmail.com | cell. 320 9654542

Performance di musica e pittura | Finissage mostra ADAMO ed EVA | 14 febbraio 2015, ore 18.00 |Galleria Biblioteca Provinciale | p.tta Carducci - Lecce

LA METAFISICA DEI SUONI
Performance estemporanea

Gino Semeraro (1995). Artisticamente nasce come autodidatta per poi studiare armonia con il maestro Alessandro Quarta. Dal 2014 suona nei progetti musicali del trombettista Cesare Dell'Anna (Opa Cupa, Girodibanda, Zina e Tarantavirus). Attualmente studia jazz con il chitarrista Andrea Favatano.

Tiziana Bardaro (1987) dopo il conseguimento del diploma nell'Istituto d'Arte di Grottaglie si laureata nella facoltà di Beni Culturali di Lecce. La sua pittura è chiaramente espressionista, densa di colori accesi e sgargianti. Tiziana predilige raffigurare fiori e panorami, tutto contraddistinto dalla sua verve dinamica e fresca. Ha partecipato a numerose mostre collettive nelle province di Lecce e Brindisi.

Chiara Maragliulo (1989) nel 2012 ha conseguito il diploma presso l'Istituto Europeo di Design di Roma. Da circa due anni realizza collage con materiale recuperato principalmente dal mare, come legni, reti da pesca, galleggianti ridandoli una nuova vita. "Nei miei quadri frammenti di paesaggio affiorano dal mare e dalla terra." Ultimamente ama realizzare scorci notturni di Lecce con un richiamo all'arte espressionista di Van Gogh.

Filomena D'Ambrosio (1981). Trascorre l'infanzia a Tursi (MT), un paese sulle colline lucane. Dopo il diploma, si trasferisce a Firenze, dove intraprende il proprio  percorso artistico. Nel 2006 si trasferisce a Lecce, studia pittura e incisione presso l'Accademia di Belle Arti, e conclude il percorso specialistico, nella sezione di Pittura, laureandosi con il massimo dei voti. Predilige il linguaggio sperimentale dell'unione fra la pittura e l'antica tecnica della Calligrafia. Le sue opere affrontano il legame fra l'uomo, la natura e il simbolismo inconscio. Lavora in Italia e all'estero.

Cosimo Menga (1987). Ama disegnare sin da piccolo utilizzando diverse tipologie di carboncini e matite. Dopo una prima produzione di nature morte, all'età di 16 anni realizza disegni con matita e sanguigna. In seguito al diploma presso il Liceo Artistico di Brindisi continua ad approfondire il suo percorso artistico nell'Accademia di Belle Arti di Lecce. Durante i suoi studi è particolarmente affascinato dalla misteriosa e complessa pittura surrealista divenendo essa la sua principale ricerca artistica.

Annamaria Antonazzo (1986) Diplomatasi a pieni voti presso l'Accademia di Belle Arti di Lecce si esprime attraverso disegni che librano in uno spazio illimitato e surreale. La sua ricerca artistica si basa sulla "non materia" un concetto complesso ma carico di fascino. Ha collaborato con alcune pubblicazioni come nel 2010 nel catalogo La terra ha bisogno degli uomini con l'opera La solitudine prende corpo e nel 2012 in Via Francigena: cammini di fede e turismo commerciale a cura di A. Trono con le illustrazioni Vedersi ed essere visti nel bosco del Belvedere.

Mostra @-TRIBUTE di Matthew Broussard Galleria Bucaro, Varese 13 febbraio - 8 marzo 2015

@-TRIBUTE di Matthew Broussard in mostra
alla Galleria Bucaro di Varese.
13 febbraio - 8 marzo 2015
 
Una mostra che accosta arte classica e contemporanea per interpretare la duplice valenza di attributo e di tributo.

Inaugura il 12 febbraio presso la Galleria Bucaro di Varese la mostra personale @-TRIBUTE di Matthew Broussard, artista texano che svolge la sua attività in Italia. Frammenti di arte antica saranno accostati alle opere di Broussard in un percorso narrativo figurativo che ha l’ambizione, come vuole il titolo scelto, @-TRIBUTE, di interpretare la duplice valenza di attributo e di tributo. Da un lato, la mostra verte sull’importanza degli attributi, elementi per identificare il valore iconologico dell’opera e dall’altro è un tributo all’arte figurativa classica, al rinascimento, all’800 romantico. Il fil rouge è quindi il rapporto tra l’arte classica di una galleria antiquaria, la cui sede è anche un luogo storicizzato, un ex convento dei Frati Umiliati, e il profondo legame con la sua arte. Le opere esposte sono frammenti classici, bassorilievi ottocenteschi in gesso, vasi con decorazioni allegoriche di metà ‘900 e tele a soggetto religioso ‘600, ‘700 e ‘800 accostate alle opere autografe di Broussard, in un continuo rimando a immagini e significati che mettono in luce il valore narrativo ed evocativo della rappresentazione figurata.

Le opere di Matthew Broussard sono figurative, ma non sempre ciò che è iconograficamente comprensibile lo è anche iconologicamente. Soprattutto se l’artista gioca con l’osservatore, fondendo immagine e parola. I titoli polisemici coniati da Broussard suggeriscono inaspettate chiavi di lettura ad un’immagine che si palesa nella sua più estrema semplicità. Azioni domestiche e fotogrammi di quotidianità vengono bloccati nella più efficace naturalezza di posa: un uomo che getta dell’acqua dal secchio, una donna che scava la terra con un badile, due figure che corrono e si divertono tra loro, un uomo nudo legato. Così le opere di Matthew Broussard sono semplici e preziose al tempo stesso.

Le lastre di metallo tagliate senza grande cura sono sottoposte a un deperimento ricercato o naturale che le porta ad arrugginire e ad assumere colorazioni differenti. In seguito, vengono ricoperte parzialmente o completamente da foglie d’oro direttamente “a missione”, sotto forma di sottili quadrati di oro giallo 24 carati o oro bianco 12 carati, stesi con estrema cura lasciando libere silhouettes di figure ed oggetti. E’ come se Broussard realizzasse solo lo sfondo delle sue opere facendo emergere l’immagine netta come un’ombra. “Io non sono un bravo pittore – afferma - sono competente. La tecnica che utilizzo mi toglie il controllo dell’opera. E’ alchimia, un rischio, perché il risultato è visibile solo alla fine”. Talvolta l’artista copre interamente la lastra e successivamente interviene graffiandola o sottoponendola all’azione del diluente alla nitro che scioglie la missione e crea suggestioni cromatiche di vivo interesse, ancor più quando cambia l’incidenza della luce sulla superficie. Sono opere dagli effetti molteplici: dal cangiante all’iridescente.


Esposizione 13 febbraio - 8 marzo 2015
Orari di apertura: da martedì a sabato compreso 10.30/12.30 - 15.30/19.30
GALLERIA BUCARO
Via Vetera, 1 - 21100 Varese



MATTHEW BROUSSARD
Matthew Broussard nasce a Lake Charles, Louisiana (Stati Uniti). Cresciuto a Dallas, Texas, ha conseguito il Bachelor of Fine Arts (BFA) in scultura al Maryland Institute College of Art di Baltimora. Dopo aver trascorso diversi anni vagando tra Stati Uniti e Europa, si stabilisce infine in Italia nel 1992. Attualmente vive e lavora in Lombardia, nei pressi del Lago Maggiore, e partecipa regolarmente a mostre nazionali e internazionali. E' rappresentato in Svezia e a Berlino dalle Gallerie De Freo. Parallelamente, l’amore per i materiali lo porta a creare mobili e complementi d’arredo - esposti da Mint Market di Milano - che sono un insieme di artigianato, design e arte.


GALLERIA BUCARO
L'attività dell'allora "Bucaro Antichità" nasce l'11 Marzo 1994 a Varese in Corso Matteotti n. 53, all'interno del chiostro dell'ex Convento 500sco di Sant'Antonino. Raffinatezza, eleganza e originalità nella disposizione delle opere e degli arredi diventano le parole chiave del successo ormai ventennale di Francesco Bucaro. Siciliano di nascita, trapiantato a Milano e maturata un'esperienza nel campo della moda, a contatto con l'atelier di Gianni Versace, persegue una passione nel campo delle belle arti, affinando il gusto e una sensibilità estetica fuori dal comune.
Risale al Settembre 1995 una delle prime pubblicità "shock" apparsa su "Cose antiche" che coglierà l'attenzione di lettori e collezionisti, avviando un futuro lavorativo alquanto vivace, costellato da partecipazioni a fiere antiquarie e da mostre tematiche.
Nei primi anni del 2000 l'attività si trasferisce in un'altra sede storica della "città-giardino", l'ex Convento dei Frati Umiliati in Via Vetera n. 1, cambiando nome in "Galleria Bucaro".
Nell'arco di vent'anni, seguendo il mercato e le richieste del collezionismo nazionale e internazionale, diversi sono stati gli orientamenti di sviluppo che hanno condotto anche alla partecipazione del Gotha di Parma nel 2008, riscuotendo un enorme successo di pubblico.
Negli ultimi anni gli interessi della Galleria spaziano dal "rovinismo" di gusto classico, a opere di artisti dell'800, fino al contemporaneo, dettando le nuove mode nel campo dell'arte e dell'antiquariato.

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