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domenica 23 novembre 2014

MIAMI SPECTRUM. Dal 3 al 7 Dicembre 2014 Midtown Miami, Stand “Mecenavie&Sabrina Falzone”



MIAMI SPECTRUM
Miami Art Fair

Dal 3 al 7 dicembre 2014
Vernissage Mercoledì 3 Dicembre dalle ore 18 alle 22
Presso Midtown Miami



Espongono gli artisti:


Sabrina Bertolelli


Carol Bruton


Stefania Capobianco


Riccardo Dametti


Enrico De Santis


Jacqueline Gallicot Madar


Antonietta Righi


Nicola Sacco


Georgeta Stefanescu


Stefano Torrielli





Il mondo dell’arte si riversa a Miami dal 3 al 7 dicembre 2014, portando il consueto diluvio di tutto ciò che è contemporaneo con la fiera internazionale d’arte “Spectrum”. 

Ecco arrivare in Florida un evento tanto atteso per scoprire i risultati più innovativi della ricerca artistica mondiale nel campo delle arti visive.



Quest’anno per la Spectrum Miami Art Fair lo storico dell’arte Sabrina Falzone esporrà le opere di artisti dal particolare temperamento creativo. 

Gli artisti proposti dalla curatrice alla Spectrum sono: Sabrina Bertolelli, Carol Bruton, Stefania Capobianco, Riccardo Dametti, Enrico De Santis, Jacqueline Gallicot Madar, Antonietta Righi, Nicola Sacco, Georgeta Stefanescu, Stefano Torrielli.




Il critico Sabrina Falzone sarà presente all’inaugurazione della Spectrum, lieto di incontrare il pubblico e gli artisti al Vernissage che si terrà Mercoledì 3 Dicembre dalle ore 18 alle 22  in Midtown Miami.



Un evento assolutamente da non perdere








Dal 3 al 7 Dicembre 2014


Midtown Miami, 
Stand “Mecenavie&Sabrina Falzone”



Indirizzo: SPECTRUM Miami Tent, 3011 NE 1st Avenue at NE 30th St, Miami, FL 33137



Vernissage: mercoledì h.18:00-22:00


Orario di apertura: giovedì, venerdì e sabato h.13:00-21:00 e domenica h.14:00-18:00


Biglietto: $10, gratuito sotto i 16 anni



 


giovedì 20 novembre 2014

Cnr mostra “Science Art Society” al MAXXI di Roma



MAXXI esplosione di scienze

Esempi quotidiani di fisica e chimica in una mostra inaugurata oggi e aperta  fino al 29 novembre al MAXXI, Museo delle arti del XXI secolo di Roma. Per coloro che vogliono comprendere in modo semplice principi complessi: dalla statistica alla riflessione ottica, dalla conduttività dei materiali alla sedimentazione geologica.

Piccole sfere spiegano il calcolo delle probabilità, un biliardino con fasci laser al posto dei giocatori  fa comprendere le leggi dell’ottica, una miscela di sabbia e acqua mostra il fenomeno della sedimentazione geologica, installazioni tecnologiche trasformano particelle di acqua in opere d’arte. Sono alcuni degli esperimenti da scoprire nella mostra ‘Science Art Society’ che esplora l’interazione tra scienza, arte e società, per avvicinare il pubblico, soprattutto i giovani, ai temi della ricerca scientifica. Inaugurata oggi a Roma, presso il MAXXI, il Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, rimarrà aperta fino al 29 novembre. L’evento è stato realizzato dal Consiglio nazionale delle ricerche in occasione della conferenza internazionale ‘Science, innovation and society: achieving responsible research and innovation’ promossa  nell’ambito della Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea (a Roma dal 19 al 21 novembre) per incentivare la collaborazione tra tutti gli stakeholder della scienza e della società.  

Ecco alcuni esperimenti da non perdere.
Come funziona il calcolo delle probabilità? Un gioco che  consiste nel far scendere alcune palline lungo un percorso a forma di piramide disseminato di chiodi, alla fine del quale le palline si raggruppano in una forma simile ad una campana. Ciò dimostra che, nonostante l'imprevedibilità del singolo evento,  la probabilità che le palline finiscano lateralmente è molto più bassa rispetto alla probabilità che esse arrivino nei contenitori centrali, perché per raggiungere questa posizione ci sono più percorsi.

Giochiamo a biliardino, con il laser. Si fanno muovere dei raggi laser che colpiscono degli specchietti bersaglio, creando intrecci luminosi  resi visibili dalla presenza di fumo. Quando un raggio luminoso incontra uno specchio esso viene riflesso in modo che l’angolo di incidenza sia uguale a quello di riflessione.
L’universo in una vasca. Un laser puntato nella direzione di un recipiente trasparente pieno d‘acqua, rivela il formarsi di bollicine di idrogeno e ossigeno che salgono dal fondo grazie all’effetto dell’evaporazione. Tale fenomeno in combinazione con il laser crea un gioco di forme e colori simili alle nebulose dell’universo. Un incanto per lo spettatore!
Sabbia e acqua per capire la geologia. Mescolando questi materiali si può assistere all’effetto della sedimentazione…ecco come: mettendo la sabbia e l’acqua in una camera di vetro e roteandola queste si mischiano e creano piccoli vortici e frane. Quando questi  vortici terminano, la sabbia si divide in chiara e scura: la prima,  più leggera, si deposita sopra quella scura.
L’occhio può essere ingannato facilmente. Una delle illusioni più intriganti riguarda due rette parallele che  sembrano curvarsi quando si sovrappongono ad un pannello in cui sono disegnate delle rette radiali.
Luce e colore. Due grandi fogli polaroid permettono di osservare gli effetti della polarizzazione della luce, compresa la nascita di colori quando, tra i due polaroid, si interpone una lastra di plexiglass sulla quale sono attaccati numerosi strati di nastro adesivo trasparente.
Io sono te e tu sei me. Scomposizione ‘scientifica /artistica’ dello specchio’. Due persone si siedono ai  lati di un tavolo con un vetro semiriflettente nel mezzo. Regolando l'intensità di due luci è possibile vedere il proprio viso, quello dell'altra persona oppure una sovrapposizione di entrambi o addirittura la scomparsa dell’altro.
Il soffitto di cristallo. Un’opera d’arte che rappresenta il cammino dell’uomo e della donna nel mondo del lavoro. Entrambi partono da due strade parallele allo stesso livello, ma a conclusione dei percorsi l’uomo è più in alto rispetto alla donna. Il tragitto per lei, inoltre, è costellato da ostacoli,  inclusi i soffitti trasparenti che lasciano intravedere gli obiettivi senza poterli raggiungere.
Tornado in miniatura.  La simulazione di un tornado consiste nel mischiare anidride carbonica sotto forma di ghiaccio secco a -80° con dell’acqua calda in un cilindro trasparente munito di una ventola. Si crea un vortice bianco simile ad un tornado che aumenta di intensità con la velocità della ventola . Un piccolo modello in scala dei cicloni i ben più grandi e potenti.

Roma, 20 novembre 2014


La scheda

Che cosa: mostra ‘Science Art Society’.
Chi: Consiglio nazionale delle ricerche
Quando: 20-29 novembre
Dove: MAXXI, Museo delle arti del XXI secolo, Via Guido Reni, Roma

domenica 16 novembre 2014

EAT SHIT and DIE

























L'opera più bella era il titolo

“...mi vanto di aver celebrato la pigrizia nelle arti. Mi chiedo se la gente continuerà a credermi.” Cosi risponde Duchamp a Descargues che gli chiede conto della sua ancora intensa attività in ambiente artistico nonostante avesse annunciato di volersi dedicare solo al gioco degli scacchi. Grande Cattelan hai vinto ancora una volta tu, e io sono contento, alla faccia di tutti quelli che dicono che sei un mistificatore alla Marcel. Io in fila c'ero e come un parassita mi sono ritagliato un posticino li fuori, perché per essere “dentro” bisogna essere molto più bravi di quanto riesca io, ma giuro che continuerò a provarci, lo devo fare per non buttare al vento trentanni di durissimo lavoro e per non deludere tutti coloro che credono in me, in primis la mia famiglia. 

pino boresta






 








Io senza gli altri, non sono nessuno sono davvero vuoto. Rubando qualche frase qua e là è dai tempi della scuola che vado avanti cosi: la mia maestra si arrabbiava perché non avevo neanche la furbizia di copiare dagli studenti più bravi. Mi vergogno e io mi ci sento un ladro che deruba la fiducia di tutto il mondo dell'arte.” Questa la disarmante sincerità con la quale Maurizio Cattelan risponde a Francesco Bonazzi in un intervista pubblicata su JULIET n.119 nel 2004. Ragazzi, ma come si fa a continuare a criticare un artista che può permettersi di dire queste cose? Questo era quello che era necessario dire in quel momento, e lui l'ha detto e io credo che Maurizio non sta barando è arrivato dove è arrivato perché è stato ed è il migliore, il più intelligente, il primo a capire quello che bisognava e bisogna fare, come farlo e come comportarsi per ottenerlo. Trovo stupido e anche noioso continuare a criticare un artista italiano che è riuscito ad avere il successo internazionale che ha avuto e continua ad avere. Per quel che concerne la mostra ribadisco, quello già detto anche in altra sede e cioè, che trovo il titolo scelto da Maurizio l'opera più bella che c'era nella mostra e difatti è anche quella più venduta ovunque essa sia riprodotta, ma non sono d'accordo con chi dice che tutto il resto sia stato solo un necessario contorno per promuovere il brand “SHIT AND DIE”, anche perché io avrei fatto carte false per far parte di quel contorno. Anche se alla mia maniera un po forse ci sono riuscito, ma stare sempre fuori, ora che sono in piena stagione invernale, se prima o poi non mi fanno entrare dentro rischio di morire di freddo. Ma forse sono già morto e non me ne sono accorto?

Qui sopra il mio commento all'articolo di Artribune:





giovedì 13 novembre 2014

Mostra Claudia Jares, My Long Play



dirartecontemporanea|2.0 gallery

presenta

CLAUDIA JARES – My Long Play
Testo di  Ileana Maria Zaza
A cura di Angelo Marino
Inaugurazione  24.11.2014 dalle  21:00  
 (connettendosi a: www.dirartecontemporanea.eu)
Chiusura 20.02.2015  20:00


     CLAUDIA JARES – 2014. My Long Play #04 – Digital Fotography – cm 70x100


My Long Play
Buenos Aires, Agosto 2014 – CLAUDIA JARES: Long Plays. È così che usiamo chiamare i nostri albums, i nostri vinili, quelli che quando eravamo ragazzi ascoltavamo infinite volte, fino allo sfinimento. Ho detto sfinimento? Beh, non è stato davvero così. Ho potuto ascoltare canzoni dall'album un milione di volte senza mai stancarmi. Mi piacerebbe giocare nella mia stanza, il mio rifugio, il luogo in cui è accaduto tutto. E 'stato il mio posto preferito in casa, il luogo dove potevo essere totalmente per conto mio, vestirmi, giocare a fare la sposa con una vecchia tenda, make up, danzare, provare acconciature per i miei capelli, guardarmi allo specchio, provare i miei vestiti, osservare, indagare,  e ritrovarmi  ... a Sognare, ad occhi aperti. Beatitudine. Questa è stata la parte migliore. Sognare che l'attore sul muro fosse  il mio ragazzo. Che non ci saremmo mai lasciati. Immaginarlo a  fissarmi intensamente. Sognare momenti pieni di romanticismo, di amore. Desiderio di essere innamorata. Sognare il mio futuro, i miei obiettivi, di mettere tutte le mie speranze in quei sogni. Credere che anche pregando i miei desideri si sarebbe avverati ... Lì nella mia stanza. Ascoltando i miei Longplays. Ho sognato di essere qualcuno, di avere la mia vita, di essere un medico, un pittore, un veterinario. Vivere avventure. Ho sognato di me stessa come donna. Desideravo il bacio del mio vero amore. Se c'è qualcosa che posso dire per certo è che mi sono sentita veramente felice in quella stanza, e molti di quei desideri si sono avverati. E ho ancora dei sogni nei quali continuo a ritrovare me stessa. 

La dirartecontemporanea|2.0 gallery è lieta di annunciare l’apertura in rete (www.dirartecontemporanea.eu ) lunedì 24 novembre 2014 dalle ore 21:00 della personale di Claudia Jares dal titolo My Long Play. Un video e 15 foto di medie e grandi dimensioni costituiscono il corpus dell’intera esposizione attraverso cui l’ artista argentina ci rimanda – “ … ad una dimensione precisa della nostra vita, un tempo e luogo che custodiscono quella soglia dell’esistenza in cui le possibilità dell’essere appaiono infinite dispiegandosi in una immota e sognante attesa.” come scrive Ileana Maria Zaza nel testo di presentazione alla mostra. 

CLAUDIA JARES|Biografia
Nasce nella piccola città di Baradero, provincia di Buenos Aires, dove vi trascorre l’infanzia. All’età di 14 anni  segue la famiglia a Buenos Aires che lascerà dopo qualche anno , a seguito della dittatura militare, per trasferirsi a Boston (1980) dove subito si inserisce nel contesto artistico partecipandovi attivamente e prendendo coscienza che la fotografia sarà la sua ragione di vita  . Frequenta la  New Englan Scool of Fotography ( NOSOP ) laureandosi nel 1982. Teminati gli studi al NOSOP inizia subito a lavorare per agenzie di moda,fotografo di scena per video musicali e cortometraggi. La vita la porta ad un nuovo trasferimento, questa volta a Caracas in Venezuela ( 1990 ) dove alternerà l’attività di freelance per agenzie e riviste e quella di ricerca partecipando a mostre collettive in gallerie private e spazi pubblici. Torna a Buenos Aires (definitivamente nel 1998 ) dove tutt’ora vive e lavora.  Ha studiato Antropologia e Teatro classico, coinvolta sia come esecutore che come fotografo. Il suo lavoro è stato esposto in gallerie private e pubbliche della città.


ILEANA MARIA ZAZA|Biografia
Nata a Molfetta(Bari), è laureata in Filosofia presso l'Università la Sapienza di Roma e diplomata in bioetica con un master a Ginevra. Dopo gli studi universitari intraprende un percorso di studi teatrali.

Da sempre interessata al cinema, all'arte e al valore poietico delle immagini nel 2010 si specializza in regia cinematografica presso la New York Film Academy di New York e prende parte al corso di alta specializzazione in regia di Marco Bellocchio.

L'attività professionale ha inizio come assistente alla regia di Memè Perlini, autore e innovativo sperimentatore degli anni '70 e '80, e Patrick Rossi Gastaldi. Annovera collaborazioni con il Napoli Teatro Festival Italia e il Todi Arte Festival. Prende parte in qualità di attrice ad alcuni spettacoli teatrali, letture drammatizzate,fiction. Si dedica più direttamente alla regia allestendo corti teatrali e  debuttando nel 2012 presso il teatro dell'Orologio con lo spettacolo Come tu mi vuoi nato da una ricerca collettiva sull'incognita esistenziale del lavoro nelle condizioni di vita attuali, che ha riscosso plauso della critica e del pubblico.

Parallela l'attività filmografica che comprende le seguenti produzioni: 2014 – To be Shakespeare in a day,(5' 48”), Shakespeare Fest - Globe Theatre, Roma. 2013/2014 – Oggi insieme domani anche, documentario/film partecipato della Marechiarofilm. 2013 – Best Before, Clermont Ferrand Short Film market, VoffFest e CinemavvenireFestival 2014). 2011- Unknown. 2008- Universo teatro,  “2009 Clermont Ferrand Short film Market”. 2005- Passioni del fare.

Collabora con l'attività del padre, Michele Zaza, in qualità di soggetto fotografico, esecutrice degli scatti e realizzatrice dei video. Scrive testi e presentazioni per iniziative culturali ed eventi espositivi.

 
       dirartecontemporanea|2.0 gallery – Foyer



dirartecontemporanea|2.0 gallery – Angelo Marino, Via E.Caruso 9 – 81100 Caserta (Italy ) + 39 333 44 61 479

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