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martedì 29 novembre 2011

Archivi della moda del Novecento - Convegno 1° dicembre 2011

Gentilissimo/a,

Le inviamo, in allegato, per opportuna conoscenza e gradita partecipazione

l’invito, il programma ed il comunicato stampa

del Convegno di studi "Lo stile italiano nella moda e nel costume tra teatro e cinema. Per la memoria degli archivi"

nuova tappa del Progetto "Archivi della moda del Novecento"

che si terrà a Roma, giovedì 1° dicembre p.v.
Rimanendo a disposizione per ogni ulteriore informazione ed in attesa di un Suo cortese riscontro.

Cordiali saluti

Rapporti con la stampa - Maria Fernanda Bruno
tel. 06.58434415 - cell. +39 (339)4532551 - e-mail: mariafernanda.bruno@beniculturali.it
Per informazioni - Progetto Archivi della moda del ’900
Segreteria Organizzativa: cell: +39(340)0579139 - e-mail: info@archivimoda900.it



Sulle tracce delle connessioni tra moda e spettacolo, alla scoperta
dei preziosi giacimenti di manufatti e documenti (carte, fotografie, disegni,
abiti, accessori, costumi) prodotti e conservati nelle sartorie cine-teatrali,
nei grandi teatri italiani e negli archivi privati.
Una nuova tappa del Progetto Archivi della moda del ’900, una giornata
dedicata a presentare i risultati dell’attività di censimento condotto
negli archivi delle sartorie cine-teatrali e dei costumisti, al fine di costruire
una realtà produttiva e culturale di assoluta eccellenza che a partire
dal secolo scorso si è sviluppata nella Roma “città dello spettacolo”.



Ai sensi dell’art.13 del D. Lgs. 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) si informa che i dati forniti verranno utilizzati unicamente per l’invio di informazioni relative alle attività dell’ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana.
In nessun caso i dati saranno ceduti a terzi.
In caso non si desideri ricevere ulteriori comunicazioni inviare una e-mail a segreteria@anai.org con oggetto: CANCELLAMI.

Istituto Quasar presenta “Design: i nuovi talenti. Prodotti e progetti” @ Micca Club


Micca Club, leader nell’intrattenimento e Istituto Quasar, leader nella formazione, insieme per un evento/expo di grande interesse ed attualità: domenica 11 dicembre a partire dalle ore 18 il Micca Club di Roma mette in mostra i talenti del design di varie generazioni formati dall’Istituto Quasar in occasione dell’iniziativa O.D.E. One Day Expo & Temporary Store. Ingresso libero.



Micca Club, leader nell’intrattenimento e Istituto Quasar, leader nella formazione, insieme per un evento/expo di grande interesse ed attualità.

In occasione dell’iniziativa O.D.E. One Day Expo & Temporary Store, il Micca Club ospita ogni domenica artisti e talenti emergenti con un’intera giornata dedicata alle esposizioni, dove trovano spazio le migliori selezioni del panorama indipendente: dalla moda al design, dall’arte contemporanea al food, dall’editoria alla musica.


L’11 dicembre 2011 la cattedrale di via Pietro Micca, con i suoi archi e volte, diventerà event-showroom per una sera con l’appuntamento dedicato al design.

I designer di successo formati dall’Istituto Quasar diventeranno i protagonisti della serata e avranno la possibilità di mettere in mostra i loro prodotti e progetti.

L’Expo Design: i nuovi talenti. Prodotti e progetti, lontano dal white box museale, mescolerà design, musica e cibo; Dj Nic proporrà per l’occasione un dj set su vinile, oggetto di design esso stesso, e, oltre al banco aperitivo, sarà presente anche uno stand creativo di food design dove sarà il cibo stesso ad essere in mostra.


Programma


ore 18 > 23 Expo (ingresso libero)

ore 19 > 22 Aperitivo (drink&buffet € 10)*

*Aperitivo offerto dall’Istituto Quasar ai suoi studenti, docenti ed amici.

Prenotazione obbligatoria allo 06 8557078.

Dj set dalle 18


Luogo e data dell’evento

Micca Club Via Pietro Micca 7a - 00185 Roma (Porta Maggiore)

info@miccaclub.com +39(0)687440079 www.miccaclub.com


Info

Istituto Quasar Design University Roma

Via Nizza 152 – 00198 Roma

www.istitutoquasar.com

+39(0)68557078

Dicembre 2011, triplo appuntamento per Stefano Curto


Tripla esposizione per Stefano Curto, a conclusione di un anno davvero denso di appuntamenti che lo ha visto, tra i molti impegni, protagonista del Padiglione Veneto della 54ma Esposizione Internazionale d’Arte ospitato nella Villa Contarini a Piazzola sul Brenta.

Le prossime tappe dell’artista trevigiano, classe 1966 conosciuto come l’artista della luce, sono Padova e Londra, dove presenterà in contemporanea i suoi ultimi "quadri luminosi" -realizzati con migliaia di cristalli- in cui si rappresenta un universo immaginifico dove le forme, i materiali e i colori hanno sempre un forte valore simbolico.

A Padova, lo Spazio Anna Breda ha inserito le opere di Stefano Curto, insieme a quelle di importanti figure del Design come Cleto Munari, Patricia Urquiola e Nicola Filia, nella nuova collezione che sarà presentata giovedì 1 dicembre alle ore 16,00 e sarà visibile sino al prossimo 15 gennaio. In questa mostra l’artista si propone con due opere, selezionate dalla recente serie Emphasis, che descrivono “un vorticoso ritmo di spirali in cui l’artista riconduce – come afferma il critico Stefano Cecchetto – la vertigine di un’indagine circoscritta, che prelude al tema della ricerca interiore quale unica strada percorribile per la riscoperta di sé stessi.” Ma è Curto stesso a spiegare che “questo è un lavoro creato riflettendo sulle ‘direzioni’ di scelta che ci fornisce il nostro subconscio” che egli indica simbolicamente nei suoi lavori con la spirale che brilla più delle altre, quella descritta “con enfasi”, da cui il nome del ciclo di lavori.

A Londra invece, dopo il grande successo di pubblico, prosegue sino all’11 dicembre a Boswall House la visione su appuntamento delle sole sue opere, le stesse che erano state selezionate da Victoria Golembiovskaya per la mostra The Return, chiusa il 23 ottobre. Inaugurata durante Frieze Art Fair la rassegna esplorava l’idea del sacro espressa nelle diverse forme artistiche contemporanee, dalla pittura al design. Le quattro opere di Curto, che si rifanno alla tradizione alchemica per indagare la dimensione spirituale, si inserivano perfettamente nell’humus della mostra accanto a maestri del calibro di Francio Bacon, Zaha Hadid, Damien Hirst, Yves Klein, Anish Capoor, per citarne alcuni.

Sempre a Londra, il 1 dicembre, la prestigiosa Saatchi Gallery proporrà alcuni suoi lavori per fare da cornice all’evento di presentazione del numero autunnale di Bond Magazine che coincide con la Russian Art Week in corso nella capitale inglese. In questa occasione Stefano Curto esporrà opere di grande spiritualità dove ricerca la continuità tra la dimensione umana e quella cosmica, tema frequente in Curto.

In tutti i suoi lavori la tavolozza è rara e preziosa e costituisce un tratto distintivo dell’artista. Curto "dipinge" utilizzando cristalli, pietre e minerali dalle tinte naturali, declinati in una vastissima varietà di forme, dove ogni singola gemma viene scelta come fosse una pennellata sulla tela. Sono materiali di grande fascino che, uniti alla perfezione esecutiva e un grande senso estetico, determinano l’esplosione creativa e consentono di entrare in un mondo parallelo di infinita immaginazione e di grande valenza simbolica. “I segni e i segnali del suo linguaggio inconfondibile -continua Stefano Cecchetto - restano, nell’opera di Stefano Curto, la dichiarazione di un’identità svelata, ogni sua opera è l’incessante biografia di un autoritratto; perché svolgere un tema per l’artista significa coinvolgere/portare dentro al proprio mondo anche gli altri e renderli partecipi di un emozione che travalica il personale per diventare universale”.


Spazio Anna Breda

Padova, Via S. Francesco, 35

dal 1 dicembre 2011 al 15 gennaio 2012


Boswall House

London, 2 Cornwall Terrace, The Regent's Park

sino all’11 dicembre 2011


Saatchi Gallery

London, Duke of York's HQ, King's Road

1 dicembre 2011

ARTURO BONFANTI Colore che palpita nel silenzio dello spazio


Lorenzelli Arte propone un’esaustiva retrospettiva di Arturo Bonfanti, uno dei protagonisti del secondo dopoguerra, fra i più interessanti astrattisti per l’autonomia della ricerca e lo sviluppo del lavoro. L’artista- che dagli anni Cinquanta sino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1978, ha avuto un rapporto esclusivo con i Lorenzelli che nel corso degli anni gli hanno dedicato più di quindici mostre personali- evidenzia un ideale e rigoroso percorso di ricerca estetica che coniuga la grande tradizione italiana ad un astrattismo internazionale dando luogo ad un linguaggio molto personale, radicato nelle nostre tradizioni e aperto alle influenze del mondo, che si evolve in una ricerca ancora attuale e significativa.

La mostra, allestita nelle tre sale, costituisce una vera e propria antologica e in ogni caso la prima, così completa, in uno spazio privato. Sono infatti presentate circa 100 opere tra oli, rilievi, pavatex, minipitture e alcune sculture, tutti lavori che documentano il suo percorso a partire dal 1946, anno in cui si può collocare il suo definitivo passaggio all’astrattismo fino al 1978. A completamento della rassegna è indagato anche il periodo iniziale con alcune nature morte degli anni ’30-40, scelte per documentare come il percorso verso l’astrazione avesse origini ben precise.

Significative per lo sviluppo del suo lavoro sono state le amicizie con Magnelli, Schneider, Charchoune e Arp a Parigi, Max Bill a Zurigo, con Baumeister e Fruhtrunk a Monaco e con Nicholson e Pasmore a Londra. Bonfanti, che non aderì mai a nessuno dei movimenti che si costituirono negli anni del dopoguerra, trovò un proprio linguaggio individuale, definito in modo chiaro ed elegante da alcuni grandi critici che ne hanno seguito il percorso, solo per citarne alcuni: Willy Rotzler, che lo definisce "un lavoratore silenzioso ed accurato che ha svolto il proprio compito con un senso di composta gioia nel sentirsi pittore, attento, preciso, diffidente verso ogni soluzione che si presentasse troppo facile (...) Non tanto badando all’oggetto in sé, quanto all’immagine interna della cosa che sta facendo.

Luigi Lambertini, a cui si deve il titolo della mostra, in poche raffinate parole racchiude l’essere di Arturo Bonfanti: "Tutto è come ripensato, sognato, filtrato attraverso una memoria che decanta lo spazio come possibilità di avvenimenti, di situazioni, coincide allora con il tempo e in questo silenzio di colori luminosi tutto trova il suo misterioso equilibrio, un suo modo di esistere e di apparire (...) Egli continua ad indagare un mistero in cui si identifica sia come uomo sia come pittore. Insomma abbiamo un colore che palpita nel silenzio dello spazio.

Marco Valsecchi, così riassume il dialogo tra geometria e colore: "E allo stesso modo l’apparire del colore somiglia alla crescita di una risonanza verso il suo diapason più armonico…la geometria allora non è più soltanto assolutezza di ordini matematicamente costruiti: diventa l’immagine più spontanea di un ordine spirituale".

Klaus Wolbert, nel suo testo per la retrospettiva del 2001 all’Institut Mathildenhöle di Darmstadt, “felice sintesi tra una rappresentazione puristicamente precisionista dell’oggetto, nel senso della Nuova Oggettività, ed un linguaggio delle cose tra magico e surreale, nello spirito della Pittura Metafisica. Con queste sorprendenti prove della sua maestria Bonfanti ha gettato le basi del proprio successivo sviluppo, poiché i passi venuti dopo, che lo condurranno all’arte concreta, si ricollegano conseguentemente a questo suo primo periodo”.

Numerose sono state le esposizioni sia personali che collettive a cui ha partecipato in musei internazionali tra le quali segnaliamo le ultime: Kunsthaus Zurich, Peggy Guggenheim (2009), Moderna Museet Stockholm (2008), Palazzo Reale Milano (2007), Kunsthaus Zug, Institut Mathildenhöle Darmstadt, Kunstverein Ludwigshafen, Musée Jenish Vevey, Musée Municipal de Cholet.

Le sue opere si trovano nei più importanti musei e collezioni.

Arturo Bonfanti nasce a Bergamo nel 1905. Nel 1926 si trasferisce a Milano dove si dedica all'arte grafica e applicata. La sua prima personale si tiene a Bergamo nel 1927. Nel 1930 sposa Luisa Ferravilla, figlia del celebre attore, e due anni dopo nasce Adriana. Il 1947 è l'anno in cui perviene all'astrazione geometrica. Nel 1952, interessandosi attivamente ad esperienze cinematografiche e realizzando cortometraggi che presenta all’ VIII Festival d'Amateurs di Cannes dove ottiene nel 1954 con "La chiave di Calandrino" il Prix du Film des Marionettes. È sua la scenografia della Panchina di Sergio Liberovici al Teatro Donizetti di Bergamo nel 1956.

Dal 1960 al 1975 allestisce mostre personali e collettive in varie città italiane, d'Europa e d'America; partecipa con sale personali alla IX Quadriennale di Roma (1965), alla XXXIV Biennale Internazionale di Venezia (1968) e alla X Biennale di San Paolo del Brasile (1969).

Ritrova e frequenta in Canton Ticino gli amici Arp e Nicholson e sempre in Ticino, presso l'Atelier Lafranca di Locarno, realizza buona parte della sua produzione grafica.

Nel 1975 si sottopone ad un grave intervento chirurgico che lo obbliga a ridurre notevolmente la sua attività creativa.

Muore a Bergamo nel 1978 per un improvviso malore.


In imminente uscita il Catalogo generale dell’opera di Arturo Bonfanti curato da Luca Massimo Barbero (Ed. Electa).

Il catalogo verrà presentato alla stampa nel mese di dicembre.



Lorenzelli Arte - Milano, corso Buenos Aires, 2

dal I dicembre 2011 al 25 febbraio 2012

inaugurazione giovedì I dicembre 2011, ore 18.30

martedì - sabato, ore 10.00/13.00 - 15.00/19.00 lunedì su appuntamento. Festivi chiuso

ingresso libero


Per info:

Judith van Vliet: judith@lorenzelliarte.com

+39.02.201914 www.lorenzelliarte.com


Metropolitana 1 (rossa), fermata Porta Venezia

Tram: 9, 29, 30, fermata p.zza Oberdan

Passante ferroviario: Porta Venezia



giovedì 24 novembre 2011

"LA DONNA INDIPENDENTE" DI GIOVANNI OSCAR URSO


Sabato 3 dicembre alle ore 19,30 s’inaugura presso i locali dell’ INDIE STORE "barsport donna" in via riva Reno 100/d a Bologna la mostra fotografica di Giovanni Oscar Urso “La donna indipendente”. Durante il vernissage, alle ore 20.30, si terrà la performance di Sciandra "MAcheRITO INUTILE – atto composito – 1ª parte".
Lo spazio e le opere esposte, 18 per la precisione, hanno un dichiarato intento comune rivolto al mondo femminile. Il progetto di portare una mostra d’arte contemporanea in un negozio ha come intento quello di avvicinare l’arte alla realtà.
Giovanni Oscar Urso è artista sensibile, pronto a cogliere, e talvolta esasperare le contraddizioni del quotidiano. Se si guardano le foto di Giovanni Oscar Urso, si scopre quanta artificiosità e quanta poca realtà sia rappresentata sotto forma di simboli espliciti. L’utilizzo delle bambole e le innaturali posizioni di autoerotismo servono a rappresentare un mondo artificiale in cui, nonostante il nome che vuol dare identità, nessun essere vivente, tantomeno una donna, può riconoscersi. I colori forzati da una saturazione sparata intervengono a suggerire atmosfere d’astrazione. Gli stereotipi, i volti volutamente sfumati o distorti rendono impossibile l’immedesimazione con il reale. L’artista denuncia con forza l’ipocrisia di una certa politica demagogica che fa apparire come possibile e reale un mondo democratico pronto ad accettare la collaborazione dell’altro sesso, ma altrettanto incline a sminuirlo, umiliarlo o sfruttarlo. Le opere di Urso gridano il rischio dell’illusione. Invitano a riflettere sulla qualità delle emozioni, sull’origine del piacere e della soddisfazione, sulla possibilità che scaturiscano dal solipsismo piuttosto che da una vita di relazione. La donna indipendente non esiste come non esiste al di fuori di un rapporto entro cui sappia sviluppare la sua autonomia. La donna indipendente è la speranza di una umanità migliore, che vive inconsciamente in ciascuno di noi.

Informazioni utili:
• Mostra: La donna indipendente di Giovanni Oscar Urso
• Curatore: Marco Testa
• Data: Vernissage 3 dicembre ore 19.30, in mostra fino al 31 gennaio 2012
• Indirizzo: Bologna - INDIE STORE "barsport donna" Via Riva di Reno 100/d
• Ingresso libero
• Orari di apertura: Orario: 9.30 / 13.00 – 15.30 - 19.30. Chiuso il giovedì pomeriggio e festivi.
• Vernissage: Sabato 3 dicembre ore 19.30 con alle ore 20.30 performance di Sciandra “MAcheRITO INUTILE atto composito - 1ª parte”
• Sito: www.giovannioscarurso.com
• Agenzia di comunicazione:
Culturalia - Bologna, Vicolo Bolognetti 11
Tel. 051 6569105 fax 051 29 14955,
info@culturaliart.com www.culturaliart.com

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