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venerdì 4 marzo 2011

TOGO, FORME PURE DI COLORE

FORME PURE DI COLORE

inaugurazione:

sabato 12 marzo alle ore 18.00 presso la Galleria Punto Arte
alla presenza dell'artista

durata:
12 marzo > 3 aprile 2011
orari: 16.00 > 19.00
chiusura:
lunedì e giovedì

Togo - Enzo Migneco- , nato nel 1937 a Milano, nel '46 si trasferisce a Messina, città di origine della famiglia. E' qui che risiede fino a 25 anni ed è qui che inizia da adolescente i suoi approcci con l'arte. Nel 1962 torna a Milano, città che in quegli anni rappresentava il centro del mondo culturale italiano. Nella città lombarda, pur immerso in stimoli e ambienti culturali diversi, mantiene memoria delle proprie radici e, dunque, la nota fondamentale di una mediterraneità ricca di immagini, ma soprattutto di uno straripante colore.

(…) Si può dire che la pittura a oggi è il risultato di un meditato processo di sedimentazione e decantazione dei contenuti che da ormai lontane problematiche di realismo sociale si sono spostati e assestati soprattutto nel territorio più ampio e affascinante del paesaggio mediterraneo, con opere legate da un lato alle memorie personali, alle esperienze e suggestioni naturalistiche e culturali della sua Sicilia e dall'altro lato da una sempre più libera apertura alla dimensione di un immaginario con valenze mitiche senza tempo e con folgoranti accenti lirici. Tutto questo prende forma attraverso una tensione estetica basata sull'esaltazione delle accensioni cromatiche modulate in luminose e vitali accordi e contrappunti di colori, e su una articolata sintassi compositiva scandita da incastri sghembi di piani (con qualche vago ricordo post-cubista) e da intense tracce strutturali o sovrapposte, sempre colorate, che comunque si integrano organicamente con lo sfondo (…). A dominare le scene dei paesaggi mediterranei sono due colori fondamentali, il blu e il giallo con diverse variazioni di intensità e di toni. Il blu è soprattutto quello del mare: evoca le profondità e le trasparenze dell'acqua, gli incanti suggestivi delle cale fra gli scogli, le onde agitate al largo, le schiumose risacche e le maree, gli spazi fluttuanti che segnano i destini dei pescatori. Ma il blu con valenze più aeree è anche il cielo, non quello aperto su orizzonti infiniti, ma quello che, visto dal basso e da scorci angolati, è in stretta relazione con il mare. Il giallo è soprattutto il colore della luce, della solarità che impregna con la sua vitalità irradiante l'atmosfera e un po' tutti gli elementi delle scene pittoriche. La gamma dei gialli è molto ricca: si va dal giallo vivo al giallo arancio e al giallo limone , con accostamenti e accordi di squillante o delicata musicalità. Si può dire che la dialettica articolata fra i blu e i gialli, all'interno della complessità spaziale dei ritmi compositivi, costituisce il tratto più originale e specifico della pittura di Togo, che non è astratta ma tende sempre di più a spostarsi verso l'essenzialità lirica delle "forme pure di colore". (…)

Francesco Poli

Hanno scritto del suo lavoro tra gli altri: Vincenzo Palumbo, Mario Riva, Mario De Micheli, Marco Valsecchi, Raffaele De Grada, Paolo Volponi, Sebastiano Grasso, Giorgio Seveso, Alberico Sala, Lucio Barbera, Paolo Bellini, Gianni Pre, Rosa Munafò, Aldo Gerbino, Luciano Caramel, Vincenzo Consolo, Nicola Micieli, Francesco Poli, Sergio Palumbo, Giuseppe Quatriglio, Tommaso Trini, Giovanni Bonanno, Emilio Sidoti, Ivan Croce, Pinuccio Castoldi, Angela Manganaro, Teresa Pugliatti, Luigi Ferlazo Natoli, Carlo Vanoni, Sergio Spadaro, Mariateresa Prestigiacomo, Giuseppe Possa, Marina Bottari, Giusi Parisi, Antonella La Rosa, Santi Lo Giudice, Giovanna Giordano, Carmelo Duro, Vincenzo Bonaventura.

PUNTO ARTE - ARTE CONTEMPORANEA
via Caselline, 15 - 41100 Modena - Italy
Tel./Fax ++39.059.226694 - Mobile +39.347.6940224 - galleria@punto-arte.eu
Cod. Fisc. e P. IVA 02213900364

HANS PURRMANN. UN MAESTRO DEL COLORE. Dipinti, scritti e amicizie - MUSEO D'ARTE MENDRISIO




HANS PURRMANN

UN MAESTRO DEL COLORE

Dipinti, scritti e amicizie

10 aprile / 28 agosto 2011

Museo d'arte Mendrisio - Museo Hermann Hesse Montagnola

Inaugurazioni: Museo Hermann Hesse Montagnola – venerdì 8 aprile ore 18.30 Museo d'arte Mendrisio – sabato 9 aprile ore 17.00

Conferenze stampa: Museo Hermann Hesse Montagnola – venerdì 8 aprile ore 9.45 Museo d'arte Mendrisio – venerdì 8 aprile ore 11.15

Curatori: Regina Bucher – Simone Soldini in collaborazione con Hans Purrmann Archiv Monaco di Baviera

Catalogo: in italiano e tedesco con contributi di Felix Billeter (Hans Purrmann Archiv), Simone Soldini, Matteo Bianchi, Eva Zimmermann.

Dopo le grandi rassegne succedutesi nel tempo nei prestigiosi musei svizzeri e tedeschi di Monaco (Museum Villa Stuck, 1976-77), Berlino (Akademie der Künste, 1982), Zurigo (Kunsthaus, 1982- 83), Brema (Gerhard-Marcks-Haus, 1995-96), Tübingen-Saarbrücken (2006), Kaiserslautern (Pfalzgalerie, 2010), il Museo d'arte Mendrisio, con i suoi nuovi spazi freschi di restauro nell'antico Convento dei Serviti di Mendrisio, insieme al Museo Hermann Hesse di Montagnola, residenza del celebre scrittore di lingua tedesca e luogo di culto per i suoi lettori, presentano in contemporanea una grande retrospettiva dedicata a Hans Purrmann (1880-1966), maestro del post- impressionismo tedesco, passato dal clima fervido della Monaco di Kandinsky, Klee e Marc agli ambienti parigini d'inizio secolo, dove fece parte del gruppo del Café du Dôme e si legò con Henri Matisse, amico, maestro e collega.

Protagonista, a 45 anni dalla scomparsa, della prima antologica allestita in area italiana, quella di Purrmann è una figura affascinante, non solo per le ricerche condotte nell'ambito della pittura, segnate da un colorismo acceso e felice, in bilico fra modi espressionisti e seduzioni mediterranee, ma anche per i suoi scritti teorici, per i contatti allacciati con personaggi della cultura di mezza Europa, oltre che per la passione collezionistica e l'amore per l'antico citati costantemente nelle sue nature morte disseminate di oggetti d'altre epoche. Ricco è il repertorio delle sue amicizie eccellenti; ne spiccano due su tutte: Henri Matisse di cui, appunto, fu seguace e collega (fu Purrmann che lo convinse ad aprire una scuola a Parigi e che lo introdusse nel mondo dell'arte tedesco); e poi Hermann Hesse, l'autore di Siddharta, Demian, Narciso e Boccadoro, premio Nobel per la letteratura nel '46, conosciuto nel periodo di soggiorno nel Ticino e con il quale entrò in un lungo rapporto di stima e amicizia, come ricorda una poesia a lui dedicata. Altrettanto significativa la sua attività versatile svolta in Italia, dove fu direttore artistico dell'Istituto tedesco di Villa Romana a Firenze e dove conobbe nel tempo artisti del calibro di Marino Marini e Ottone Rosai.

Restituita da un percorso distribuito su due sedi, con un numero complessivo di opere pari circa a un centinaio di pezzi, fra dipinti a olio (67), acquerelli (20) e disegni (17), la figura di Purrmann si presta a letture trasversali che la mostra propone grazie anche a documenti inediti e nuovi studi scientifici. Forte del suo carattere di sensibile colorista con uno spiccato senso di unità nell'opera, Purrmann occupa un posto del tutto speciale nella grande pittura tedesca della prima metà del XX secolo.

La lunga permanenza dell'artista nel Ticino, a Montagnola, dove ha vissuto alcune delle stagioni creativamente più intense e dove ha intrecciato la relazione d'amicizia con Hermann Hesse, spiega questa iniziativa congiunta tra il Museo d'arte Mendrisio e il Museo Hermann Hesse Montagnola, in collaborazione con gli Archivi Hans Purrmann di Monaco.

Con una selezione di 60 oli e 20 acquarelli, tra i più significativi del suo lavoro, la mostra al Museo d'arte Mendrisio si incentra su paesaggi e nature morte. Abbraccia tutto il variegato percorso pittorico di Purrmann, che si estende dal primo periodo francese, durante il quale dipinge accanto a Matisse i suoi primi paesaggi mediterranei, fino agli anni estremi contraddistinti dai coloratissimi paesaggi ischitani e liguri. All'interno di esso, un posto di rilievo è stato lasciato alla lunga stagione ticinese. Anche al Museo Hermann Hesse Montagnola si possono ammirare alcuni paesaggi; opere che accompagnano i preziosi documenti sul suo lungo periodo ticinese, ricco di amicizie e di incontri con eminenti personalità della cultura tedesca. Nella documentazione spicca soprattutto il carteggio, tenuto nel corso degli anni, proprio con il grande scrittore di lingua tedesca Hermann Hesse, che è al centro di un approfondito studio svolto in concomitanza di questa rassegna e pubblicato in catalogo.

Accompagna le rassegne un catalogo in doppia versione (italiano e tedesco) ricco di contributi critici e corredato di circa 90 immagini a colori.


Cenni sulla vita e sull'opera

Hans Purrmann nasce a Speyer nel 1880. Si forma come artista a Monaco e a Berlino, tra i maestri dell'Impressionismo tedesco (Liebermann, Slevogt e Corinth) e le nuove avanguardie (Kandinsky, Klee, Marc); poi – tappa decisiva – a Parigi dove si trasferisce nel 1905 per rimanerci fino al 1914. A Parigi Purrmann si confronta con l'opera di due figure che si riveleranno decisive nel suo percorso: Paul Cézanne e Henri Matisse, di cui sarà discepolo e amico. Dopo il rientro a Berlino, si stabilisce a Langenargen, sul lago di Costanza. Tra il 1935 e il 1943 soggiorna a Firenze, ricoprendo la carica di direttore dell'Istituto germanico di Villa Romana. Risiede infine, vicino all'amico Hermann Hesse, a Montagnola nel Canton Ticino dove dimora dal 1944 per oltre un ventennio fino alla morte, nel 1966. Nei suoi innumerevoli viaggi predilige l'Italia e la Francia, trovando soprattutto nei luoghi di mare i motivi per la sua pittura. Purrmann rimane legato ai generi del paesaggio, degli interni, delle nature morte, del ritratto. Molti sono i soggetti che ripete in più varianti, seguendo una prassi cezanniana. Nel 1962 la prima importante retrospettiva itinerante (da Monaco a Francoforte), seguita da quelle di Mainz (1966 e 1980) e da altre in alcuni tra i maggiori istituti tedeschi, fino alla più recente, itinerante, del 2006 (Tübingen, Saarbrücken e Schloss Gottorf).

Catalogo in italiano e tedesco con contributi di Felix Billeter (Hans Purrmann Archiv), Simone Soldini, Matteo Bianchi, Eva Zimmermann

Orari Museo d'arte Mendrisio: ma-ve 10.00-12.00 / 14.00-17.00 sa-do 10.00-18.00

Orari Museo Hermann Hesse: tutti i giorni (anche lunedì e festivi) 10.00-18.30

Info www.mendrisio.ch/museo o museo@mendrisio.ch www.hessemontagnola.ch o info@hessemontagnola.ch




giovedì 24 febbraio 2011

Valerio Berruti firma l'artwork del Film "Langhe Doc - Storie di eretici nell'Italia dei capannoni"

Valerio Berruti firma l'artwork del Film "Langhe Doc - Storie di eretici nell'Italia dei capannoni".
L'artista verdunese, attraverso tre disegni su carta da spolvero, ha raccontato la trasformazione delle "sue" Langhe, in bilico tra eccellenza paesistica e degrado, tra la fresca candidatura a Patrimonio dell'Umanità Unesco e i segni di uno sviluppo edilizio scriteriato.
Questo è "Langhe Doc - Storie di eretici nell'Italia dei capannoni": un film documentario del regista Paolo Casalis, un libro del giornalista Federico Ferrero, una serie di disegni su carta di Valerio Berruti.
Tre forme espressive, tre diverse sensibilità per racontare le Langhe.
Il film, sarà presentato in anteprima nazionale al Festival Piemonte Movie di Torino, il 4 Marzo (ore 19:00, Cineporto di Via Cagliari 42, Torino)
Per informazioni, immagini, trailer: www.langhedoc.it
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Langhe Doc - Storie di eretici nell'Italia dei capannoni
un documentario di Paolo Casalis / durata: 52'
Con: Giorgio Bocca, Maria Teresa Mascarello, Mauro Musso, Silvio Pistone

www.langhedoc.it



"Nel breve spazio della mia lunga vita l'Italia è cambiata in una maniera spaventosa.
É tutta una lotta contro il tempo, bisogna riuscire a diventare civili
prima che il disastro sia completo.
Bisogna vedere se arriviamo ancora in tempo a salvare questo paesaggio.

Per me in gran parte l'abbiamo già distrutto."
Giorgio Bocca in "Langhe Doc"


Sinossi

Tre personaggi, tre produttori di cibo, tre "eretici" perchè pensano e agiscono in modo diverso rispetto agli altri, per raccontare un unico territorio, le Langhe, universalmente riconosciute come uno dei luoghi più belli d'Italia, di recente candidato a diventare "Patrimonio dell'Umanità Unesco".
Ciononostante, l'urbanizzazione, la cementificazione, il progressivo abbandono delle aree e dei mestieri meno redditizi rischiano di trasformare le Langhe nell'ennesimo tassello di quella che in "Langhe Doc" Giorgio Bocca definisce "l'Italia dei capannoni".
Quelle di Maria Teresa Mascarello, Silvio Pistone e Mauro Musso sono storie di chi ha intravisto un futuro che non gli piaceva e lo ha rifiutato. Piccole sfide in cui tuttavia è possibile intravedere una dimensione ben più ampia; sfide ancora aperte, non ancora del tutto vinte e che forse non lo saranno mai:loro si muovono in una direzione, il mondo in un'altra, del tutto opposta.

martedì 22 febbraio 2011

Cagliari: mostra Lamp&Rilamp 2011

Arriva a Cagliari la mostra Lamp&Rilamp 2011


Cagliari ospita la quarta tappa della mostra polisensoriale di Ecolamp volta a sensibilizzare cittadini e scuole sulla raccolta differenziata delle lampade fluorescenti esauste

Da martedì 22 febbraio a domenica 27 febbraio - dalle ore 9.00 alle 19.00 – Piazza dei Centomila
Ingresso libero
Da martedì 22 febbraio fino a domenica 27 febbraio, Cagliari ospiterà il truck 2011 della mostra polisensoriale Lamp&RiLamp promossa dal Consorzio Ecolamp, conil patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero dello Sviluppo Economico, nonché del Comune di Cagliari, che si terrà in Piazza dei Centomila (piazza Paolo VI), dalle ore 9.00 alle ore 19.00 con ingresso libero.Dopo il successo ottenuto nei precedenti anni con oltre 25.000 visitatori, nella terza edizione il tour toccherà nuove undici tappe, dopo Lamezia, Agrigento e Palermo e Cagliari, passerà per Sassari, Cuneo, Aosta, Novara, Trento, Udine e Trieste.
La mostra ha come obiettivo quello di informare l'opinione pubblica sull'importanza di portare le lampadine esauste integre all'isola ecologica più vicina, dove si trovano gli appositi contenitori Ecolamp, o di restituirle presso un punto vendita al momento dell'acquisto di quelle nuove, così come previsto dal DM "uno contro uno", in vigore il 18 giugno 2010.
L'esposizione interattiva prevede il coinvolgimento diretto dei visitatori: cinque moduli illustrano la storia dell'illuminazione, i numeri, le caratteristiche e il perché della necessaria raccolta differenziata delle lampade fluorescenti esauste, ma anche le fasi successive di trattamento, che permettono di recuperare sino al 95% dei materialie di mettere in sicurezza le sostanze pericolose, tra cui il mercurio. Alla fine del proprio ciclo di vita, infatti, le lampadine fluorescenti non devono essere gettate nel sacco dei rifiuti indifferenziati o nei contenitori per il vetro.
"Speriamo, aderendo alla lodevole iniziativa di Ecolamp, di riuscire a diffondere sempre più anche tra i cagliaritani, i metodi sul corretto smaltimento delle nuove lampade a risparmio energetico", afferma l'assessore alla Pianificazione dei Servizi del Comune di Cagliari, Giovanni Giagoni: "Perché l'utilizzo delle nuove lampadine a basso consumo consente risparmi energetici immediati ma, in più, la conoscenza di consigli per il loro riutilizzo tramite la separazione dei rifiuti e quindi i suggerimenti per un corretto smaltimento, gioveranno all'intera città".
Nella sola provincia di Cagliari nel 2010 Ecolamp ha raccolto 3.124 chilogrammi di lampade esauste (tra lampadine a basso consumo e tubi fluorescenti), quasi un terzo dell'intera raccolta nella Regione Sardegna che è stata pari a 10.886 chilogrammi. Le altre province hanno raccolto: Sassari 2.519 chilogrammi, Carbonia Iglesias 260, Ogliastra 480, Nuoro 695, Otranto 2.701, Medio Campidano 229 chilogrammi.
"Anche quest'anno Ecolamp torna per il terzo anno consecutivo nelle piazze italiane proseguendo nel progetto di sensibilizzazione sul tema del riciclo e del trattamento delle lampadine a risparmio energetico rivolto alle famiglie, ai ragazzi e alle amministrazioni cittadine." - afferma Fabrizio D'Amico, Direttore Generale di Ecolamp- "I risultati delle scorse edizioni sono stati molto positivi e i dati di raccolta sono in continuo aumento, ma la strada da fare è ancora lunga. Ecco perché continuiamo nel nostro impegno di sensibilizzare i cittadini, perché siamo consci dell'importanza di promuovere una cultura sull'eco sostenibilità".
Sito dedicato: Lamp&RiLamp Press Area: www.ecolamp.it/comunicazione/
Ufficio Stampa Ecolamp: Conca Delachi – Sara Gentile, sgentile@concadelachi.com Tel. 02/48193458 Mob. 339/6043118
Marketing & Comunicazione Ecolamp: Andrea Pietrarota, pietrarota@ecolamp.it Mob. 348/5988469
Martina Cammareri, cammareri@ecolamp.it Tel. 02/37052936

venerdì 18 febbraio 2011

Museo Archeologico Regionale di Aosta, fino al 25 aprile

La cultura dell'ospitalità

Le collezioni degli albergatori in Valle d'Aosta

Comunicato stampa



È in corso, fino al 25 aprile 2011, La cultura dell'ospitalità – Le collezioni d'arte degli albergatori in Valle d'Aosta al Museo Archeologico Regionale di Aosta.

Tra i visitatori, l'illustre critico Philippe Daverio che l'ha recensita nella puntata di Emporio Daverio dedicata ad Aosta, in onda su Rai 5 e accessibile sul sito rai.tv.


L'esposizione, curata da Alessandro Parrella con la storica dell'arte Federica Caneparo, voluta e finanziata dall'Assessorato all'Istruzione e Cultura della Regione Autonoma Valle d'Aosta, con il supporto dell'ADAVA, presenta 83 opere tra quadri e sculture. Nell'ambientazione è integrato un sottofondo di brani di Vivaldi, Brahms, Bach, Rachmaninov, Stravinsky, Janáček a cura di Alberto Bich..

Fra gli artisti spiccano i nomi di Mario Sironi, Giovanni Giani, Cesare Maggi, Renato Birolli. Significativa la presenza di autori valdostani: Franco Balan, Giangiuseppe Barmasse, Gianni Bersezio, Giuseppe Amedeo Chapelu, Franco Grobberio, Aimé Maquignaz, Chicco Margaroli, Etto Margueret, Dorino Ouvrier, Italo Mus, Francesco Nex, Massimo Sacchetti, Marina Torchio, Barbara Tutino Elter, Siro Viérin, Tonino Yaku, Giancarlo Zuppini. Sono presenti, inoltre, opere di Alessio Nebbia, Amintore Fanfani, Uberto Bonetti, Giancarlo Pozzi, tra gli altri.

Le tematiche trattate sono legate principalmente alla montagna e alle attività antropiche che vi si svolgono: si possono così ammirare paesaggi, rappresentazioni di animali, testimonianze di attività agresti o sportive, come lo sci. Numerosa la selezione di ritratti.

La mostra è visitabile tutti i giorni, dalle 9.00 – 19.00, ed è accompagnata da un catalogo-agenda bilingue italiano-francese, con un testo critico del prof. Marco Cuaz, edito dalla Tipografia Duc di Saint-Christophe, e in vendita al costo di euro 12,00.



Ingresso: € 3,00 intero, € 2,00 ridotto, riduzione 50% soci TCI, gratuito per i minori di 18 anni e per i maggiori di 65.



Paola Ugliano

Ufficio stampa e comunicazione web

Associazione Culturale Parrellarte



Per ulteriori informazioni:

Assessorato Istruzione e Cultura

Servizio attività espositive: tel. 0165.274401

E-mail: u-mostre@regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale: tel. 0165.275902

Internet: www.regione.vda.it; www.parrellarte.com

martedì 15 febbraio 2011

Inaugurata la nuova sede della Dorothy Circus Gallery a Roma

© Monica Palermo

15 febbraio 2011 - Aperta oggi al pubblico in Via dei Pettinari la nuova sede della Dorothy Circus Gallery, spazio dedicato Surrealismo Pop, corrente artistica nata sul finire degli anni '60 nell'area di Los Angeles, con la mostra “Private Collection Carnival”.
La mostra è stata inaugurata il 12 febbraio 2011 con 50 opere del “Pop Surrealism” portate a Roma da Alexandra Mazzanti, dopo il grande successo avuto lo scorso anno presso il Museo Carandente di Spoleto.
Si possono ammirare le opere dei celebri capiscuola della corrente: Mark Ryden, Joe Sorren, Marion Peck, Camille Rose Garcia, Alex Gross, Ron English, Sas & Colin Christian, Kris Lewis, Ray Caesar, Jeff Soto, Travis Louie, David Stoupakis, Adam Wallacavage, Tara McPherson, MissVan, Lola, Nicoletta Ceccoli, Esao Andrews, Scott Musgrove, Jonathan Viner, Kathie Olivas, Natalie Shau, Mijn Schatie, Michael Page, Tim McCormick, Nathan Spoor, Paul Chatem, Ken Keirns, Ahren Hertel, Leila Ataya, Aaron Jasinski, Niba.

© Monica Palermo

L’ingresso all’opening era strettamente riservato a Istituzioni, stampa, collezionisti e a chi era in possesso dell’invito con la chiave.
Il catalogo edito dalla casa editrice Drugo con la supervisione del giornalista Giovanni Serra è in vendita presso la galleria.

© Monica Palermo

La mostra rimarrà aperta al pubblico dal 15 al 20 febbraio 2011 nei seguenti orari:
Martedi, Mercoledi e Giovedi dalle 11,30 alle 19,30, il Venerdi e il Sabato dalle 15,30 alle 19,30. Domenica e Lunedi Chiuso.

Private Collection Carnival
Dorothy Circus Gallery
via dei Pettinari 76 | 00186 Roma (RM)
+39 06 68 80 59 28
info@dorothycircusgallery.com
www.dorothycircusgallery.com

Mostra di FRANCESCO TORALDO la MACA di Acri.



A partire da sabato 19 marzo 2011, nell’ambito della quarta edizione del progetto BANCARTIS indetto dalla BCC Mediocrati di Rende, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) dedicherà un’ampia personale a Francesco Toraldo, artista dotato di una grande forza espressiva, i cui quadri – vere e proprie deflagrazioni cromatiche – possono essere paragonati a delle improvvisazioni jazzistiche tanto raffinate quanto vigorose.

Nato a Catanzaro nel 1960, Toraldo è un pittore la cui peculiarità espressiva è data da un suggestivo e coinvolgente intreccio di narrazioni figurative che non provengono tanto da un progetto precostituito, quanto da un ardore guidato dalla memoria e dalle emozioni. Dalla biografia di questo artista si evince un certo spirito ribelle. A suo tempo, infatti, egli non ha voluto portare a termine gli studi accademici, che gli sono comunque stati utili come base di apprendistato. Il suo vero maestro è stato il padre Enzo, anch’egli pittore, il quale ha saputo infondergli l'amore istintivo per una figurazione forte e calibrata. Le capacità espressive di Francesco Toraldo si effondono nella sua opere con gli effetti vibrati di colori primari e puri che sono evidenti sintomi di un animo che non ama certo tenere sotto controllo la propria fantasia, interpretando il mondo attraverso il filtro delle emozioni; un pittore dotato di un’estrema sensibilità per la rivelazione del particolare inserito in un contesto visivo dove prevale un espressionismo venato di dolcezze post-romantiche.

La collezione di oltre trenta dipinti che faranno parte della mostra offre la quintessenza dell’arte di Toraldo. A colpire immediatamente lo sguardo dello spettatore sono i colori brillanti degli strumenti musicali, esaltato dal contrasto con le mani bianche dei musicisti che sembrano volare sopra di essi, sfiorandoli e sfumando nel passaggio tra le note quasi fossero fatte di polvere di gesso. Il tutto da vita ad una figurazione calda intrisa di vibrazioni, di palpiti e di passione, fatta di un’immediatezza segnica che sembra nascere direttamente dal colore, senza la necessità di un disegno preparatorio. Il dipinto si genera dall’intreccio istintivo dei colori sulla tela che scaturisce in un’opera informale su cui, successivamente, il pittore costruisce le sue magnifiche figurazioni astratte. Francesco Toraldo ha tradotto la sensibilità Fauve, lo studio sul movimento tipico dei Futuristi – e di Balla in particolare –, i visi espressionisti leggermente deformati, in una capacità tutta personale di dipingere la musica, di fare del jazz con gli strumenti della pittura, perdendosi in raffinati assoli fatti di esplosioni cromatiche e tempeste segniche.

FRANCESCO TORALDO, composizioni musicali

Luogo: MACA – Museo Arte Contemporanea Acri

Piazza G. Falcone, 1 – 87041 Acri (Cs)

Curatori: Boris Brollo e Federico Bria

Vernissage: 19 marzo 2010 ore 18:00

Periodo: dal 19 marzo al 29 maggio 2011

Orario: dal martedì alla domenica, 9-13 e 15-19; lunedì chiuso

info: Museo tel. 0984953309; Ufficio stampa tel. 0119422568,

maca@museovigliaturo.it, www.museovigliaturo.it

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