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martedì 8 giugno 2010

Da Balla a Sutherland, 40 anni di mostre a Palazzo Saracco

Da Balla a Sutherland, quarant'anni di mostre a Palazzo Saracco


Giunta ormai alla quarantesima edizione, il prossimo 4 luglio verrà inaugurata presso Palazzo Saracco ad Acqui Terme (AL), la Mostra Antologica “Da Balla a Sutherland, quarant’anni di mostre a Palazzo Saracco”.

Quest’anno si intende ripercorrere l’intera vicenda espositiva della città di Acqui Terme, realizzando un percorso che, scorrendo i nomi degli artisti presenti, si configurerà come un compendio sugli esiti, gli sviluppi e le sperimentazioni artistiche del secolo appena trascorso.

L’importante appuntamento, a cura di Beatrice Buscaroli, resterà aperto sino al 29 agosto 2010.




Federica Bocchino - Cristina Gallo

ufficiostampa@artelizea.com

Ufficio stampa Lizea

ECO-JOU: MOSTRA BYLUDO E ARTEVETRINA. IL MARGUTTA RISTORARTE - 10 GIUGNO 2010 - ORE 18,30



Invito alla Stampa

Il Margutta RistorArte di Tina Vannini

presenta

ECO-JOUX

in mostra le creazioni di ByLudo in collaborazione con ArteVetrina

Inaugurazione: giovedì, 10 giugno 2010 - ore 18,30

Il Margutta RistorArte – Via Margutta, 118 - Roma

al pubblico: dall'11 giugno all'11 luglio

Vi è mai capitato di trovare abbandonati nel cassetto pezzi di auricolare, cavi elettrici o tastiere fuori uso dei vostri personal computer e chiedervi che ne devo fare? Questi pezzi, una volta utili, poi in disuso, possono diventare, all'insegna del riciclo, oggetti ornamentali e artistici.

E'quanto propone 'ECOJOUX, l'esposizione di 'byLudo (il marchio di LUDOVICA CIRILLO, già da alcuni anni impegnata a creare bijoux da oggetti di riciclo), che in collaborazione con ARTEVETRINA sarà inaugurata giovedì 10 giugno p.v. con un cocktail offerto da Il Margutta Ristorarte di Claudio e Tina Vannini in via Margutta 118 a Roma. La mostra resterà aperta fino all'11 luglio.

"Un modo per salvaguardare anche l'ambiente dando sfogo alla fantasia e divertirsi indossando 'bijoux' inusuali ed unici" – dice la creatrice della collezione dedicata alla sua amica e compagna di scuola Beatrice scomparsa prematuramente .

Da sempre attratta da oggetti di design origi­nali, la giovane Ludovica,16 anni, che vive e lavora a Roma, scompone piccoli strumenti tecnologici, ne stravolge il loro uso per realizzare pezzi unici, scelti da alcuni stilisti, recensiti da riviste di tendenza e già ospitati da Re(f)use di Ilaria Venturini Fendi. Non ama lo spreco "dell'usa e getta" ed ha dato vita questa collezione "tecnolo­gica" dopo che un giorno si e' trovata nel cas­setto numerose cuffiette auricolari "fuori uso": a queste ha aggiunto gli spinotti. E poi tasti dei pc e occhiali e cosi via .. E il gioco e fatto! "Di questi tempi - dice la giovane creativa - penso sia giusto il concetto del riciclo abbina­to a quello dell'estetica". Oltre ad essere diver­tente per me crearli, lo e' anche per le mie clienti indossarli: dopo un giro in città europee come Berlino, Londra e Parigi, ho riscontrato apprezzamento e cu­riosità da adolescenti, giovani donne e adulte.

L'allestimento cura di Artevetrina di Gianluigi Contesini , azienda artistico- artigianale di manichini che lavora in questo campo da 60 anni. La sua storia inizia con il fondatore Matteo che da Milano si trasferì a Roma lasciando la sua bottega di manichini artistici. Oggi questa tradizione continua nella sede di Vicolo Anagnino, 25 al servizio di grandi stilisti da Fendi a Valentino ad altri ancora e ,inoltre è unico punto di riferimento in Europa per il restauro di questi supporti. Anche questa realtà , oggi specializzata anche alla realizzazione di arredamenti su misura per boutique, è attenta al concetto del riciclo e il suo titolare con entusiasmo ha sposato l'idea della giovane Ludovica facendo realizzare 'pezzi artistici' di supporto ai suoi 'ECOJOUX'.

"Il progetto di Ludovica è molto vicino alle nostre idee per la salvaguardia del nostro pianeta" - spiega Tina Vannini, titolare di Margutta Ristorarte , tempio dove da più di trent'anni si ospita e si rispetta la creatività. "Queste collezioni in mostra sono un modo giocoso per rispettare il pianeta, per far rivivere oggetti altrimenti destinati allo scarto e la cosa più bella è che questa proposta arriva da una giovane sedicenne, già molto cosciente dell'unica alternativa che noi abbiamo per salvare il nostro pianeta: il riciclo. II paradosso che mi ha affascinato" – continua Tina Vannini – "è che si utilizza qualcosa destinato ad essere gettato per reinventare nuove forme di eleganza e di bellezza".

Note su alcuni pezzi, fotografati da Fabrizio Cerqua, che saranno esposti.

Collier Nefertiti : la sua forma ricorda proprio antichi gioielli che le sovrane egiziane indossavano in varie occasioni … solo che al posto dell'oro massiccio e pietre preziose i pezzi sono da riciclo … ben 75 unità .L'effetto ? a voi giudicare…

Collier Saturno: la collana infatti ricorda i vari cerchi di cui è avvolto il pianeta dei satelliti , ma è stata realizzata ma con spinotti di varie dimensioni e colori.

Collier 'Crazy type': i tasti del computer saltano ,si dividono, impazziscono, diventano pezzi di una collana scultura realizzata dopo una settimana intera di lavoro. L'effetto lascia a bocca aperta!

Ufficio Stampa

Emilio Sturla Furnò - +39 3404050400 – emyesse@yahoo.it


UDO NOGER: Light as a Material. 8 Giugno-Luglio 2010

Grossetti Arte Contemporanea

Presenta

UDO NOGER

"Light as a Material"

8 Giugno – Luglio 2010

E' con grande orgoglio che dopo diversi anni di osservazione e studio posso presentarvi la mostra personale dell'artista tedesco, ormai naturalizzato Hawaii, Udo Noger.

Per la prima volta in Itlaia l'artista, reduce da importanti mostre quali: Ruth Bachofner Gallery a Los Angeles, Lowe Gallery a Atlanta, Galeria Alvaro Alcazara a Madrid, Gebert Contemporary a Santa Fe, Gebert Gallery a Los Angeles.

L'artista ha preparato una selezione di lavori espressamete pensati per il mio spazio, come potrete vedere è un lavoro assolutamente sintonico con il mio sentire e quindi il mio programma; il suo fare pittura evoca nell'osservatore uno sconcerto sensibile; spazio e tempo si palesano nella luce che dipinta si fa materia.

La ricerca di Udo Noger a partire dal 1997, quindi intitolata "Luce come Materia" ( 'Light as a Material') incorpora materiali translucidi, che enfatizzano il costante interesse dell'artista per la luce e le sue manifestazioni; nell'arte di Nöger la luce sembra penetrare nel dipinto, illuminando forme trasparenti per poi ritornare nello spazio circostante dove ha origine.

La tecnica usata dall'artista assicura la traslucidità della vita interiore dei dipinti. Proprio questa caratteristica evita che la luce irrompa dall'esterno.

I dipinti appartenenti a questa serie sono il risultato della sintesi di esperienze sensoriali nella vita di Udo Nöger. Penetrando nel mondo con un "occhio armato", l'artista è giunto ad una riduzione dei propri elementi, rari i precedenti importanti nell'arte contemporanea.

Per l'artista, l'esistenza non sta nel labirinto sconnesso traboccante di forme, ma nella concentrazione degli elementi essenziali. E' evidente che la sua decisione di creare oggetti-pittura e non soltanto dipinti si inserisce in questo contesto.

Nel caso di Nöger, trasformazione di un'entità astratta in termini sensoriali suona assolutamente tedesca in un significato sia filosofico sia formale; la sua arte ruota intorno al paradosso che qualcosa di così incorporeo come la luce possa essere rappresentato materialmente, in modo che noi possiamo concepirlo come qualcosa cui letteralmente abbrancarsi.

Informo inoltre che l'artista ha già fissato un programma di mostre future in spazi pubblici e privati internazionali quali: Alvaro Alcazar Gallery in Madrid, Diana Lowenstein Fine Arts in Miami, Karl Ernst Osthaus-Museum "Retrospective Works from 1980-2011", Museum of Contemporary Art Honolulu, HI , Museum Sonderjylland, Denmark.

Ancora una volta "guardare per credere", Bruno Grossetti

Grossetti Arte Contemporanea
Via di Porta Tenaglia 1/3 - 20121 Milano - Tel (+39) 02 29 06 21 28 - Fax (+39) 02 29 01 47 67
galleria@grossettiart.it - www.grossettiart.it

lunedì 7 giugno 2010

Le Mescolanze di Silvio Vigliaturo al Museo del Presente di Rende


Fino a domenica 27 maggio 2010, il Museo del Presente di Rende (Cs) dedicherà un’esaustiva personale all’artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo. La mostra – curata da Luca Beatrice –, proponendosi di essere una materializzazione delle riflessioni sviluppate da Vigliaturo su alcuni aspetti della realtà contemporanea, si dispiega in blocchi di pensiero sorretti e collegati da una categoria centrale: la Mescolanza. Le maestose e colorate sculture in vetro fungono dunque da vettori di messaggi appassionati che l’artista indirizza allo spettatore per svegliarlo alla vita, ad una presa di coscienza, perché anch’egli assuma una posizione intellettuale di fronte alla realtà che lo circonda e che troppo spesso viene recepita come un opaco marasma di informazioni, ininterrotto e intorpidente. Il fervore teorico di Vigliaturo è fatto di una minuziosa analisi che si trasforma in sintesi artistica supportata da un’imprescindibile maestria pratica – risultato anch’essa di una mescolanza, in questo caso di tecniche sviluppate in trent’ anni di entusiasmata ricerca: dalla preparazione a freddo degli ossidi, alla metamorfosi dei forni, all’inserimento nel vetro della foglia d’oro, fino all’uso unico della soffiatura intesa a dare vita al disegno, alle sembianze dei volti, a vuoti di densità nella materia. La Mescolanza viene declinata in una serie di opere che spesso prendono le sembianze dei personaggi, reali o mitici, dell’antica Grecia. È questo il caso delle Amazzoni: un gruppo di tredici sculture con scudi di vetro e lance metalliche che raffigurano le donne-guerriero descritte da Eschilo e da Virgilio. Si tratta di una figura, quella dell’Amazzone, che da sempre trova posto nella poetica di Vigliaturo, e che egli arricchisce di significati che la tramutano in una categoria umana del presente: l’Amazzone è uno dei più grandi risultati della modernità e rischia di diventare il simbolo della sua mescolanza più riuscita; è la donna che, in seguito a una lotta costante, è stata capace di cancellare quelle differenze che la separavano dall’uomo e che le erano state imposte da secoli di società maschiliste. L’artista legge la Mescolanza anche nell’Iliade omerica, a cui dedica un trittico di sculture: Ettore e Andromaca – a testimoniare ulteriormente dell’importanza della figura femminile nella sua arte – e Achille. Quest’ultimo rappresenta l’uomo di successo tipico della società contemporanea: un personaggio che sale agli onori delle cronache grazie alla fortuna che gli ha riservato la natura, senza avere, in realtà, alcun merito personale, e che vive solo per mantenere la sua effimera condizione di fama. All’inumana arroganza di Achille viene contrapposto Ettore, l’uomo capace di togliersi l’elmo davanti alla moglie e al figlio in lacrime che non riusciva a riconoscerlo. È questo, per Vigliaturo, il simbolo dell’uomo capace di dare un futuro all’intera umanità; l’unica tipologia di uomo in grado di intraprendere un discorso concreto sulla mescolanza dei popoli. Da Ettore si passa a Pericle, il grande statista greco che per primo aveva sognato il progetto di una colonia panellenica, e da quest’ultimo a Obama, primo grande risultato positivo dell’inarrestabile evoluzione della mescolanza dei popoli e delle razze. Al centro fisico della mostra, a supporto della Mescolanza – un concetto fondamentale, ma che, se lasciato a se stesso, rischia di tramutarsi in caos –, Vigliaturo pone gli Equilibristi: tre sculture in vetro e acciaio; tre personaggi che, con spirito di leggerezza – perfettamente veicolato dalla liquida brillantezza del vetro – si mantengono stabili e disinvolti nonostante l’appoggio precario, incarnazioni emblematiche di una mente dinamica e lucida.


Mostra: SILVIO VIGLIATURO. MESCOLANZE
Curatore: Luca Beatrice
Luogo: Museo del Presente - Piazzale J. F. Kennedy, 87036, Rende (Cs)
Vernissage: Sabato 8 maggio 2010 ore 18:00
Periodo: dall’8 maggio al 27 giugno 2010
Orario Mostra: dalle 09.00 alle 19.00, chiuso il lunedì
info museo: tel. 0984 462493- 22067
sito web: www.vigliaturo.com
catalogo: Alzani Editore, a cura di Luca Beatrice, testi di Andrea Rodi
Ufficio stampa MACA – tel. 0119422568 – maca@museovigliaturo.it

giovedì 3 giugno 2010

Double Vision A View of Florence Past and Present by Amy Holmes George

mostra fotografica - photographic exhibition

7 - 24 giugno 2010 June 7 - 24, 2010

Chiusura con l'artista: Giovedì 24 giugno ore 18:30

Closing reception with the artist: Thursday, June 24 at 6:30pm

The SACI Gallery is proud to present the photographic exhibition Double Vision: A View of Florence Past & Present by Amy Holmes George.

Double Vision: A View of Florence Past & Present is a Florentine rephotographic project based exclusively on the private collections of the world’s oldest photo archive, the Fratelli Alinari in Florence, Italy. Retracing the steps of the Alinari photographers, George visited significant sites within the city of Florence, rephotographed them from the same point of view using today’s digital technology and then printed the images in platinum/palladium, paying homage to a historical photographic process employed during the time of the Alinari. By pairing the original Alinari print from over a century ago with her current rephotographed version, the project offers a powerful statement of those things that change and also remain the same; a valuable visual contrast and comparison of the Florentine social life, architecture and cityscape as it once was and is now today. The apparent lack of change proved most impressive; a true testament to the Italian peoples’ commitment to preserving the integrity of their culture. While her visual research and documentation are based in Florence, George believes that the project concepts are internationally applicable. Through this rephotographic project, the artist hopes to build more awareness of the environment by acknowledging our “footprint” and the power we possess to protect and preserve our place in history.

This project was made possible with the support of a 2008 US-Italy Fulbright grant; Fondazione Studio Marangoni, the Center of Contemporary Photography in Florence who served as my host institution; and the Fratelli Alinari photo archive where George conducted her visual research during a four-month stay in Florence, Italy.

Amy Holmes George is a fine art photographer residing near Dallas, Texas, where she currently teaches at the University of North Texas and Collin College. Exhibited widely throughout the United States and in China, Amy's work has been featured in over eighty exhibitions and is housed in collections at The Getty, The Kinsey Institute and the Fratelli Alinari Archive. Since 2008, Amy has been working on a Fulbright-funded rephotographic project based on prints in the Alinari archive in Florence. As a former tenured professor of photography and digital media from Stephen F. Austin State University in Nacogdoches, Texas, Amy founded the School’s first study abroad program (based in Italy) and has been returning to Florence regularly since 1999. She is presently on the board of the Texas Photographic Society and has served formerly as Chair and Treasurer on the South Central regional board of the Society for Photographic Education. Amy holds an MFA in photography from Clemson University and a BFA cum laude in photography and graphic design from Miami University.

La Galleria SACI è aperta dal Lunedì al Venerdì ore 9-19, sabato e domenica ore 13-19.

The SACI Gallery is open Monday to Friday 9am-7pm, Saturday & Sunday 1-7pm.


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