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mercoledì 30 settembre 2009

43 musei del futuro in mostra alla Triennale per premio RotarArch

In mostra alla Triennale di Milano i musei del futuro di tutto il mondo. Dal Museo della Milano sociale e industriale tra '800 e '900 al Children's Museum nel padiglione 3 della ex Fiera, dal Hyperconsumism Museum nell'ex Alfa di Arese all'Area Sacra di largo Argentina a Roma, dal Zukunftmusikzentrum di Berlino al Museo marittimo di Chicago Northerly Island, i 43 progetti di architettura e allestimento museale iscritti al premio RotarArch e realizzati da neo laureati del Politecnico di Milano saranno esposti al pubblico nel Salone d'Onore della Triennale (ingresso gratuito) e proiettati sul maxischermo di piazza Duomo dal 2 al 4 ottobre prossimi.

L'iniziativa, organizzata per la prima volta dal Rotaract Club Milano con il patrocinio di Comune, Regione, Politecnico e Ordine degli Architetti, offre uno spazio di visibilità ai giovani talenti italiani e stranieri, sottolineando il ruolo sociale dell'architettura anche in vista di Expo 2015.
A presentare il Premio RotarArch a Palazzo Marino sono stati il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, il direttore del settore Musei Claudio Salsi, il direttore generale della Triennale Andrea Cancellato, il docente di Museografia del Politecnico Pier Federico Caliari, il Presidente dell'Ordine degli Architetti Daniela Volpi e il Past President del Rotaract Club Milano Stefano Vazzana.

"Valorizziamo la creatività dei giovani architetti che hanno studiato a Milano – ha detto il Presidente Manfredi Palmeri – e che, proprio dalla nostra città, guardano al mondo per esprimere il proprio sapere e il proprio talento. È significativo che un'importante vetrina di idee con opportunità di crescita professionali veda impegnate le istituzioni milanesi e lombarde accanto a nostre eccellenze come il Politecnico, la Triennale, l'Ordine degli Architetti e il Rotaract, associazione di giovani presente nel sociale e in azioni di pubblico interesse".

"I musei del futuro saranno sempre più diffusi sul territorio – ha spiegato l'assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory – e saranno capaci di svolgere funzioni strategiche per aumentare lo sviluppo della città. Partendo da questo punto di vista il rapporto tra architettura e lo sguardo dei giovani è decisivo".

Premio RotarArch. Triennale, viale Alemagna 6, 2-4 ottobre (orari: venerdì 13.30-20.30; sabato e domenica 10.30-20.30). Inaugurazione e premiazione venerdì 2 ottobre alle 18.30. Ingresso gratuito.



In allegato elenco dei lavori esposti


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Redazione del CorrieredelWeb.it
www.CorrieredelWeb.it

Mostra "Sos villaggi dei bambini"

INFANZIA. MOIOLI INAUGURA LA MOSTRA DI "SOS VILLAGGI DEI BAMBINI"

Milano, 30 settembre 2009 - Domani, giovedì 1° ottobre, alle ore 11.00, a Palazzo Giureconsulti, in piazza Mercanti 2, l'assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli inaugurerà la mostra "L'infanzia a colori", realizzata da SOS Villaggi dei Bambini con il patrocinio del Comune di Milano. La mostra, che sarà allestita in via Mercanti fino al 10 ottobre, è stata realizzata da famosi artisti di strada e sosterrà l'attività della onlus specializzata nell'accoglienza di minori soli o disagiati.




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Redazione del CorrieredelWeb.it
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martedì 29 settembre 2009

Mostra: Christian Ghisellini - Agnese Skujina



Christian Ghisellini
Agnese Skujina



all'interno della quale verranno presentati i lavori di

Sarah Aluisi e Francesca Guerra

classe V D sez. Pittura e Decorazione Pittorica del
Prof. Antonio Borzì
ISART
Istituto Superiore Artistico


9 ottobre - 9 dicembre


a cura di
Caterina Morelli

Inaugurazione
venerdì 9 ottobre ore 18.30





un progetto di
INA ASSITALIA PER I GIOVANI





INA Assitalia – Agenzia Generale Bologna Centro
Via de' Pignattari, 3 – Bologna Telefono: 051 6405217 • 051 6405282 E-mail: relazionipubblico@inabologna.it
Orari: lunedì-giovedì, 9.00-13.00 14.30-17.30, venerdì, 9.00-13.00
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Christian Ghisellini o dei segnali oltre la forma...
Il gesto del disegnare è antico, sia che si consideri la storia dell'umanità, sia che si consideri la storia dell'individuo: dai graffiti primitivi ai disegni dell'infanzia, esso rappresenta un modo primordiale e insopprimibile dell'espressione personale, un modo di dare un abito a emozioni che è necessario concretizzare fuori dal sé. Christian Ghisellini impiega come medium proprio questa tecnica semplice: i suoi sono segni realizzati in punta di penna su materiale povero, che si organizzano armoniosamente riunendo elementi opposti, in rincorrersi lussureggiante che evoca quello di divinità e ninfe. La linea è sottile e sinuosa, le mescolanze di sensazioni contrastanti che albergano nella stessa scena – come ad esempio ieraticità e ironia – non permettono alla potenza compositiva di smarrirsi, per mezzo di una perfetta fusione fra la figura protagonista e il vuoto solo apparente che la circonda.
Nelle opere di Ghisellini, la punta di penna percorre superfici di materiali che si ampliano naturalmente a causa dell'urgenza di trovare nuovo spazio, come un mezzo a motore che percorre piste battute disegnando il mondo attraverso la terra e i suoi segni. L'artista compone le proprie visioni mosso dall'unica forza del piacere personale, chiamando in scena un coro di figure che emergono in forme più o meno ibridate, direttamente da un'interiorità incontenibile, piena di spunti culturali altissimi e disparati che vanno dalla mitologia antica meno nota ai Monty Paython. Nelle opere dell'artista nessuna linea viene cancellata, ma ognuna si adagia sulla precedente generando una sorta di foresta, che alla fine odora più di originale primigenio che di incolto scomposto che sia necessario coltivare, e in cui affiorano punti di tempera o acrilico bianco necessari per recuperare luci nel chiaroscuro che possono essersi perdute nell'esubero grafico.
Ghisellini è un maestro della penna, ma anche della mescolanza di emozioni e questa è la chiave che rende potente ed originale la sua opera: lo spettatore viene confuso dai segnali che scorrono come input al di sotto della forma e che rappresentano la vera essenza di un lavoro che attende il momento propizio per svelare il proprio straordinario inaspettato …

Viviana Siviero



Agnese Skujina il colore e la forma al servizio dell'espressione.


La giovane artista lettone Agnese Skujina libera il contingente dai limiti e dalle contratture dell'osservazione realistica e interpreta le geometrie rigide di edifici, vie e oggetti, ridisegnandoli emotivamente, attraverso pennellate larghe e ampie stesure cromatiche, materiche e dense.
Le tele della Skujina raffigurano paesaggi dell'Italia del sud mediati dall'emozione e dagli occhi dell'anima.
Se gli ambienti raffigurati sono ancora percepibili, il carattere veristico cede il passo ai toni dell'interiorità e all'ispirazione vivamente partecipe con cui la pittrice guarda la realtà, e che traspare anche dal carattere evocativo e intimista dei titoli delle opere.
L'artista coglie i colori dell'ambiente raffigurato ma li rende altro da sé, li traspone sulle tele con emozionanti e accese vibrazioni cromatiche d'armoniosa poesia. Tetti, facciate, vicoli, larghi, scorci assolati dei piccoli paesi del mezzogiorno d'Italia, minuti dettagli quotidiani, si mostrano e si impongono quasi fortificati. Del mondo, la Skujina, sembra ricercare la nuda essenza, l'idea matrice imperitura e, in forza di ciò, nella raffigurazione dell'autrice, esso sussiste coriaceo e fiero all'immobile scorrere del tempo, temprato dal calore del sole e dalla luce del sud, sue matrici di profonda ispirazione. E, proprio attraverso l'uso dinamico e sapiente dei gialli, dell'ocra, dei rossi, dei blu, la luce calda dei paesaggi meridionali diventa soggetto protagonista delle tele, costruisce architetture, spazi, assume la forma di facciate di palazzi, cortili interni e piazze aperte. La padronanza nell'uso della spatola restituisce la sensazione tattile dei muri scrostati mangiati dal sole, della vernice spenta dal tempo, il bianco sporco della pittura a calce erosa dalla pioggia e dalla salsedine, la mutevolezza del cielo al passaggio dei venti.
Nel lavoro dell'artista, la tradizione si fa presente: la notevole perizia esecutiva si rende visibile nella conoscenza approfondita della tecnica pittorica, degli impasti di colore, dell'accostamento dei complementari, nell'uso sapiente dell'olio, talvolta su base acrilica, nella preparazione accurata della tela, preferibilmente in lino, vissuta dalla pittrice come un irrinunciabile rito preparatorio. La Skujina pone l'antico sapere della tradizione pittorica al servizio di una ricerca e di un'interpretazione profondamente personali, di una visione che trasforma la realtà nell'universalità di paesaggi emotivi.
Nelle opere dell'artista il segno si fa colore, le forme e le variazioni cromatiche sgorgano da interiori motivazioni e dall'amore per il mondo raffigurato che, attraverso lo sguardo profondo e la mano potente di Agnese Skujina, diventa eterno, consegnato alla poesia del ricordo immerso in una luce metafisica.


Mara Venuto


Milano: Mostra Ecolamp sul riciclo lampade esauste


MILANO. IN PIAZZA AFFARI LA MOSTRA DI ECOLAMP
SUL CICLO DI VITA DELLE LAMPADINE FLUORESCENTI



Milano, 29 settembre 2009 - Inaugurata oggi dall'assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente Edoardo Croci la mostra itinerante polisensoriale "Lamp&RiLamp", organizzata dal consorzio Ecolamp per far conoscere il ciclo di vita delle lampadine fluorescenti a basso consumo e l'importanza del loro smaltimento. L'esposizione farà tappa in 11 città italiane. La mostra rimarrà a Milano, in piazza Affari, fino a domenica 4 ottobre e sarà aperta al pubblico dalle 9.00 alle 19.00

"La mostra 'Lamp&Rilamp' è rivolta a tutti, ma soprattutto al pubblico dei più piccoli – ha detto l'assessore Croci –. La corretta informazione sul ciclo di vita di una lampadina fluorescente e sul suo smaltimento sono importanti per sensibilizzare le famiglie e i giovani a adottare comportamenti virtuosi nei confronti dell'ambiente anche attraverso semplici gesti quotidiani".

La mostra ha come tema centrale il percorso della lampadina fluorescente, che alla fine del ciclo di vita viene spesso erroneamente gettata nel vetro o nel sacco indifferenziato. Le sorgenti luminose a basso consumo contengono in realtà sostanze pericolose, come il mercurio, dannose sia per l'uomo che per l'ambiente. Per questo è necessario avere cura delle lampade esaurite, consegnarle integre presso l'isola ecologica più vicina e riporle con cautela negli appositi contenitori.

"Questo progetto rappresenta per Ecolamp la vera sfida a convertire in comportamento reale la differenziazione dei RAEE di categoria R5, ossia le sorgenti luminose a fine vita – ha aggiunto Fabrizio D'Amico, direttore generale di Ecolamp -. Siamo fortemente convinti della necessità di eliminare i circoli viziosi attraverso l'informazione. Per questo riteniamo fondamentale il contatto diretto con le famiglie e le scuole, che abbiamo voluto coinvolgere attivamente e che riteniamo siano il fulcro per lo sviluppo di comportamenti virtuosi nella quotidianità".





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lunedì 28 settembre 2009

La mostra di Ecolamp sul riciclo delle lampade esauste arriva a Milano



AMBIENTE.
CROCI A PRESENTAZIONE MOSTRA SU RECUPERO LAMPADE USATE

Milano, 28 settembre 2009 - Domani, martedì 29 settembre, alle ore 11.00, in piazza Affari, l'assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente Edoardo Croci interverrà alla presentazione della mostra itinerante "Lamp e Rilamp", dedicata al corretto trattamento e recupero della lampade fluorescenti esauste.

La mostra è organizzata da Ecolamp, il consorzio per il recupero e lo smaltimento di apparecchiature di illuminazione. Sarà presente il Direttore generale di Ecolamp, Fabrizio D'Amico.






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