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martedì 30 settembre 2008

FEMMINILI PRESENZE Mostra Internazionale d'Arte Contemporanea

FEMMINILI PRESENZE

Mostra Internazionale d'Arte Contemporanea

Dal 3 al 17 ottobre 2008

Presso Chez Gaby Art Café
Via Santa Croce 2
00123 Torino (centro storico)

Programma:

VERNISSAGE 3 Ottobre ore 19,30

Presentazione critica di Sabrina Falzone

Premiazioni del Concorso Internazionale di Fotografia GIUSEPPE VANETTI

Ospiti d'onore:
Antonella Iozzo, critico della rivista BluArte
Nadia Presotto, giornalista del Corriere dell'Arte

Buffet e INGRESSO GRATUITI


Espongono gli artisti:

Gianni Bruson, Amy Cohen Banker (AMERICA), Mattia Borghi, Jamila Campagna, Monica Caputo, Cristian Ceccaroni, Santi D'Anna, Benjamin Dagdag (FILIPPINE), Francesca Della Monica (SVIZZERA), Riccardo Fiorentini, Amerigo Lanza, Gisella Moreschi, Omar Paolucci, Claudia Piccoli, Pietro Scagliarini, Agostino Scantamburlo, Irene Scovero, Enrico Thanhoffer, Marco Trogi, Agnès Weber (FRANCIA), Elisabetta Zara


Testo critico


Femminili presenze, femminili ricordi sfumati nell'aria, femminili echi rapiti da un vento di colori, femminilità raccolta o impudente: è questo l'universo iconografico attorno a cui ruota il progetto espositivo presentato dall'Associazione Artigianando nell'Arte.
La mostra è un omaggio alla donna, alla sua presenza fisica e intellettuale, omaggio che gli artisti selezionati hanno saputo esprimere con originalità creativa e finezza d'esecuzione.
C'è chi è riuscito a comunicare una visione profonda della femminilità in maniera sottilmente concettuale, ne costituisce un esempio sia la dialettica ricerca chiaroscurale di Mattia Borghi, sia i suggestivi dettagli scultorei in bianco e nero di Irene Scovero, fino ad arrivare alle melodie degli scatti della francese Agnés Weber. Ma c'è anche chi si è incamminato su un percorso estetico-conoscitivo: è il caso di Cristian Ceccaroni e Gisella Moreschi, le cui delicate tonalità si accendono di tinte esultanti nei lavori di Gianni Bruson, dell'americana Amy Cohen Banker e di Pietro Scagliarini.
L'eleganza è donna nelle opere di Elisabetta Zara e del filippino prodigio Benjamin Dagdag. Una sagoma muliebre affiora solitaria in una nube lattea in "Fuori dall'ombra", eseguita da Santi D'Anna. Nella tela intitolata "Locuste" di Monica Caputo si coglie, invece, con estrema sensibilità il dilemma dell'esistenza femminile, nota drammatica che viene stemperata dalla ricerca artistica di Jamila Campagna.
Fluttuano nel blu marino le figure muliebri di Riccardo Fiorentini, che acquistano un carattere sensuale nei nudi artistici di Francesca Della Monica, Marco Trogi e Amerigo Lanza.
Innovativa è l'immagine femminile proposta da Agostino Scantamburlo, che ne esalta le qualità formali mediante l'impiego del rame. Sono donne moderne quelle ritratte da Omar Paolucci, che appaiono più forti e disinvolte.
L'astrazione, infine, raggiunge l'apice rappresentativo con la produzione artistica di Claudia Piccoli ed Enrico Thanhoffer. Femminilità variegate, estrose o delicate primeggiano così sulla scena iconografica di questo nuovo progetto espositivo.

A cura di Sabrina Falzone
Critico e Storico dell'Arte


Ente Organizzatore: Artigianando Nell'Arte
Curatrice:
Sabrina Falzone
info@sabrinafalzone.info
Coordinamento:
Laura Bellia e Gisella Zoccheddu

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Postato su IL COMUNICATO STAMPA




Gehard Demetz a New York fino al 23 dicembre 2008

Gehard Demetz in mostra a New York

La Galleria Rubin è lieta di annunciare che lo scultore Gehard Demetz parteciperà alla mostra
Molded, Folded and Found alla Galleria Greenberg Van Doren di New York.

Molded, Folded and Found

Galleria Greenberg Van Doren, New York

16 ottobre - 23 dicembre 2008

Gehard Demetz partecipa alla mostra Molded, Folded and Found alla Galleria Greenberg Van Doren di New York, aperta fino al 23 dicembre 2008. Dopo il successo riscosso alla 42ma edizione di Art Cologne, fiera d'arte moderna e contemporanea di Colonia, che gli ha fatto ottenere l'attenzione della stampa estera. Tra cui ricordiamo l'articolo pubblicato da The International Herald Tribune, che lo indicava come l'artista più interessante di Art Cologne 2008, Demetz sbarca nella Grande Mela. La collettiva Molded, Folded and Found (Modellato, piegato, trovato) presenta opere di artisti di fama come John Chamberlain, Robert Morris, Anthony Caro, Frank Stella, John Baldessari e alcuni talenti emergenti del panorama internazionale. La galleria Greenberg Van Doren gestisce la proprietà artistica dell'artista californiano Richard Diebenkorn, ha esposto pittori come Howard Hodgkin, Jennifer Bartlett e lo scultore Katsuro Funakoshi a fianco di altrettanti giovani talenti. La Galleria Greenberg Van Doren ha scelto di rappresentare Gehard Demetz negli Stati Uniti in collaborazione con la Galleria Rubin di Milano.

Nota biografica

Nato a Bolzano nel 1972. Cresciuto in Val Gardena, dove la professionalità nella manifattura del legno raggiunge livelli altissimi, Gehard Demetz ha saputo far proprie le conoscenze legate alla tradizione, preservandole e aggiungendovi le sue capacità inventive e combinatorie.

La sua prima personale alla Galleria Rubin di Milano è del 2005 con catalogo con testo di Maurizio Sciaccaluga. L'anno seguente il suo lavoro viene presentato a Bologna ad Artefiera 2006, dove le sue sculture non passano inosservate. In autunno, infatti, è tra i finalisti della VII Edizione del Premio Cairo. Nel 2007 si riconferma ad Artefiera e ArtCologne in Germania. Nel giugno dello stesso anno ha la sua seconda mostra personale alla Galleria Rubin in cui espone l'opera I want to be flexible, di oltre 3 metri di altezza. La grande scultura, che rappresenta una bambina che impugna un rossetto come se fosse un'arma, farà parte dell'esposizione SerrOne - Biennale Giovani alla Villa Reale di Monza, nell'autunno dello stesso anno. Nel 2008 dopo gli ottimi risultati conseguiti a MiArt di Milano è il 'sold-out' dello stand alla fiera di ArtCologne dove partecipa con due sculture che ritraggono Adolf Hitler e Mao Zedong bambini. In concomitanza con la fiera tedesca presenta i suoi ultimi lavori in una esposizione personale: Gehard Demetz. Skulpturen alla Villa Wessel di Iserloh, sempre in Germania. Del 2008 è la pubblicazione del volume Sculptural Child Figures pubblicato da Silvana Editoriale, con testo di Rolf Lauter ed una intervista all'artista di Luigi Fassi.

Mostre personali

2008 Gehard Demetz. Skulpturen, Villa Wessel Museum, Iserloh (GER)
2007 Galleria Rubin, Milano

2006 Comunità Comprensoriale Oltradige - Bassa Atesina, Egna (Bz)

2006 Galerie Appel, Francoforte (GER)

2005 Galleria Rubin, Milano a cura M. Sciaccaluga, (catalogo)

2002 Istituto Ladino Micurà de Rü, San Martino in Badia (Bz)

2002 Camera con prima colazione, Circolo Artistico, Ortisei (Bz)

Mostre collettive


2008 Molded, Folded and Found, Galleria Greenberg Van Doren, New York (USA)

2008 Small Forms, Great Attitudes,Galleria Rubin, Milano, a cura di M. Tonelli
2008 Summer Group Show, Galleria Rubin, Milano
2008 KunstArt, Bolzano, Galleria Rubin

2008 Art Cologne, Colonia, Galleria Rubin (GER)

2008 MiArt, Milano, Galleria Rubin

2007 Kunst07Zurich, Zurigo, Galleria Rubin (CH)

2007 Premio Agreiter, Museo Ladin, San Martino in Badia

2007 Portrait - The view behind, Galeria Drees, Dusseldof (GER)

2007 SerrOne Biennale Giovani, Villa Reale, Monza

2007 Allarmi 3, Caserma De Cristoforis, Como, a cura C. Antolini

2007 Art Cologne, Colonia, Galleria Rubin (GER)

2007 New Entries – Arte Italiana Contemporanea, Associazione Contemporaneamente, Milano,

a cura M. Pizziolo e R. Ravasio

2007 MiArt, Milano, Galleria Rubin

2007 Premio Rotary alla Profesionalità 2007, Rotary Lombardia assegna tre sculture di

Gehard Demetz con cerimonia ufficiale il 26 febbraio 2007 al Teatro dal Verme, Milano

2007 Artefiera 2007, Bologna, Galleria Rubin

2006 Kunst06Zurich, Zurigo, Galleria Rubin (CH)

2006 Premio Cairo 2006, Museo della Permanente, Milano (finalista 2006)

2006 Ars in fabula, Palazzo Pretorio, Certaldo (Fi) a cura M. Sciaccaluga, (catalogo)

2006 Group Show, Galleria Rubin, Milano

2006 Sculture da Viaggio, Galleria Del Tasso, Bergamo, a cura M. Sciaccaluga

2006 Miart, Milano, Galeria Rubin

2006 Group Show, Galleria Rubin, Milano

2006 Artefiera 2006, Bologna, Galleria Rubin

2005 Riunione di famiglia, Galleria Goethe2, Bolzano

2005 Art-Frankfurt, Francoforte, Galeria Rubin

2005 Gehard Demetz incontra Cy Twombly,Galeria Tazl - Graz (AUT)

2004 Galleria "TAZL" –Graz (AUT)

2003 Triennale Ladina-Museo Ladino, San Martino in Badia (Bz)

2002 Museo Daetz Centrum (Lichtenstein –GER)

2001 UNIKA

2001 Museo Daetz Centrum (Lichtenstein –GER)

2001 Open House, Salisburgo (AUT)

2000 UNIKA

2000 EXPO di Hannover, Hannover (GER)

1999 Open House, Salisburgo (AUT)

1999 UNIKA

Studi

Gehard Demetz ha frequentato l'Istituto d'Arte e la Scuola Professionale Provinciale per scultori. Nel 1992 compie il suo apprendistato alla bottega dello scultore Matthias Resch e nel 1995 diventa maestro scultore. Dal 1996 inizia a svolgere attività di insegnamento. Tra il 2000 e il 2001 frequenta i corsi degli Zhou Brothers e di Jacobo Borges all'Accademia di Salisburgo. Dal 2003 è socio del Südtiroler Künstlerbund.



Galleria Rubin

Via Bonvesin de la Riva, 5 20129 Milano Tel. +39 02 36561080 Fax +39 02 36561075 inforubin@galleriarubin.com


CARLO BERNARDINI, SPAZIO PERMEABILE. Museo d'Arte Contemporanea di Lissone MI



MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA
LISSONE – MI

CARLO BERNARDINI
SPAZIO PERMEABILE

Apertura mostra: Sabato 4 Ottobre 2008
Ore 15-19
DAL 4 OTTOBRE AL 26 OTTOBRE 2008
a cura di LUIGI CAVADINI

GIORNATA DEL CONTEMPORANEO


Museo d'arte contemporanea, Viale Padania 6, (fronte stazione FS)
20035 Lissone-MI

tel. 039/2145174 - 039/7397.368 - fax 039/461523
info: museo@comune.lissone.mb.it
Orari: martedì - mercoledì - venerdì 15.00 - 19.00, giovedì 15.00 - 23.00,
sabato e domenica 10.00 - 12.00 / 15.00 - 19.00, lunedì chiuso – ingresso libero

Al Museo d'Arte Contemporanea di Lissone in una grande sala oscurata,
Carlo Bernardini realizza un'installazione site-specific dal titolo
"Spazio Permeabile" costituita da una struttura fissa in sottile fibra
ottica che ingloba lo spazio come un volume illusorio.
Curata da Luigi Cavadini, la mostra è basata esclusivamente su questo
grande intervento di luce teso a trasformare lo spazio da contenitore
dell'opera a forma aperta e "permeabile", attaverso un disegno mentale
materializzato dalla luce fisica della fibra ottica.
La trasformazione dello spazio e la percettività visiva animano tutta
la ricerca di Carlo Bernardini. Le sue installazioni sperimentali con
le fibre ottiche cambiano la percezione modificando le coordinate
visive all'ambiente reale.
La luce crea un disegno nello spazio, un disegno che cambia secondo i
punti di vista e secondo gli spostamenti dello spettatore, che si
trova a vivere dentro l'opera.
Nel testo introduttivo Luigi Cavadini scrive: "La presenza della luce
è condizione indispensabile per la visione. Senza luce, oggetti,
persone e luoghi scompaiono. Il nero finisce per inghiottire tutto.
L'uomo è tanto abituato alla presenza/assenza della luce, che
corrisponde in natura all'avvicendarsi naturale di notte e giorno, da
non prestare più attenzione al ruolo che la luce ha nella nostra vita.
Basti pensare alla funzione di persuasione più o meno occulta che le è
affidato nella pubblicità e nell'allestimento di vetrine e luoghi
commerciali. O alla sua presenza vitale di sera e di notte nei luoghi
di incontro o di traffico, di movimento in genere.
Gli artisti ne hanno sempre messe a profitto le qualità, vuoi per
rilevare una figura vuoi per rendere plastica una forma. Il pensiero
corre senza dubbio a un maestro come Caravaggio che alla luce ha
assegnato nelle sue narrazioni un posto da protagonista. Con un salto
nel tempo arriverei a Lucio Fontana che è andato oltre, dando forma
alla luce e creando con essa quei disegni spaziali che hanno
caratterizzato in modo decisivo la sua opera. In poco più di cento
anni, nel mondo dell'arte, si è passati dallo studio degli effetti
della luce sulla visione (si pensi alle frammentazioni del colore dei
pointillistes e dei divisionisti) ad una diretta manipolazione o
elaborazione di essa in funzione espressiva (si vedano le opere di
Lázló Moholy-Nagy già negli anni '30 e quelle del già citato Fontana,
di Otto Piene ed Heinz Mack, o di James Turrel e Dan Flavin).
L'intervento di Carlo Bernardini, che si articola nello spazio del
piano interrato del museo e che utilizza con leggerezza e intelligenza
gli strumenti della moderna tecnologia, appare quanto mai intrigante
perché egli tiene conto di quanto già sviluppato in passato per poi
operare con una sua sensibilità e originalità. L'azione che l'artista
compie - come già fece Fontana con i neon - è assimilabile a quella
del disegnatore, ma ha come ambito non il foglio, ma lo spazio e come
strumento la fibra ottica e non la matita. Diverso è l'effetto
rispetto al neon di Fontana, materia luminosa in evoluzione nello
spazio. La fibra ottica, infatti, diventa immateriale,
presenza-assenza, veicolo invisibile del raggio luminoso che - segno
puro - attraversa lo spazio in un percorso fatto di segmenti che si
inseguono "disegnando" nelle tre dimensioni, secondo una logica che è
altra da quella consueta e che può far solo presagire le difficoltà di
comprensione degli sviluppi geometrico-matematici nelle 4, 5 o n
dimensioni. Un disegno che, nella logica delle cose, va a scolpire lo
spazio, a dargli forma, a viverne la piena permeabilità, sottraendo
virtualmente ad esso - con il raggio luminoso - parte della leggera
materia di cui è composto.
La spezzata tridimensionale che si delinea, rigorosa nel succedersi
dei segmenti di luce, costituisce un percorso impalpabile che vive di
sé, ma anche dell'ambiente in cui è immerso, ambiente che pare
dilatarsi e lasciare che i raggi luminosi diventino il tramite di un
pensiero che è nello stesso tempo immobile e in rapida e continua
evoluzione. Una sottile vibrazione, generata dal fluire della luce,
anima l'ambiente e sollecita a fondo la sensibilità del fruitore".

CARLO BERNARDINI è nato a Viterbo nel 1966. Vive e lavora a Roma e a
Milano. Si e` diplomato nel 1987 all'Accademia di Belle Arti di Roma.
Nel 1997 ha pubblicato il saggio teorico sulla "Divisione dell'unità
visiva" edito da Stampa Alternativa. Ha vinto per 2 volte nel 2000 e
nel 2005 il premio "Overseas Grantee" della Pollock Krasner Foundation
di New York, e nel 2002 il premio Targetti Art Light Collection "White
Sculpture". Attualmente insegna Installazioni Multimediali presso
l'Accademia di Belle Arti di "Brera" a Milano. L'attenzione di Carlo
Bernardini è rivolta al rapporto dialettico tra la linea e il
monocromo, quali momenti diversificati della concezione raffigurativa
spazio-luce. Il meticoloso percorso di astrazione è una graduale
ricerca sull'elemento della linea per conquistarne l'essenza, quasi un
voler tracciare l'invisibile. La sua ricerca visiva s'incentra oggi
sul concetto di trasformazione percettiva dello spazio attraverso
opere tese fra dimensione scultorea ed installativa. Le installazioni
ambientali, realizzate con fibre ottiche e superfici
elettro-luminescenti creano uno spazio di luce architettonico mentale,
incorporeo ma visibile, che cambia totalmente la funzione e la
struttura dell'ambiente reale. La luce crea un disegno nello spazio,
un disegno che cambia secondo i punti di vista e secondo gli
spostamenti dello spettatore, che si trova a vivere dentro l'opera. Ha
realizzato sculture pubbliche permanenti in acciaio inox e fibre
ottiche in diverse città italiane, nel 2003 le grandi sculture
presentate temporaneamente a Roma in Piazza del Campidoglio per il
Semestre di presidenza italiana nell'Unione Europea, nel 2008 l'opera
permanente presso l'Aeroporto di Brindisi, grandi installazioni
ambientali in fibre ottiche in esterno come Valencia alla Ciudad De
Las Artes Y Las Ciencias, a Reggio Emilia ai Chiostri di S.Domenico in
occasione della mostra "2000 Anni Luce", a Padova in via Fiume ad
angolo con il Palazzo della Ragione per "Accordi di Luce" e ad Ancona
in Piazza Cavour per "Luci di Ancona". Le sue mostre personali recenti
sono state nel 1998 "Accordi di Luce" Galleria Nazionale della
Pilotta, Parma; 1999 Galleria Spaziotemporaneo, Milano; Museo
Laboratorio di Arte Contemporanea Università "La Sapienza" Roma;
"Light" Galeria Arsenal, Bialystok (Poland); 2000 Galleria L'Isola,
Trento; 2001 Galleria Fioretto, Padova; 2002 Sculpture Space, Utica,
New York; 2003 Galleria del Naviglio, Milano; Galleria
Spaziotemporaneo, Milano; 2004 Museo Passo Imperiale, "Espaço
permeável 2004", Rio De Janeiro; Galleria Milano, Milano; Galleria
Bruna Soletti, Milano; Galleria Spazia, Bologna; 2005, Galleria Les
Chances de l'Art, Bolzano; Il Sole Arte Contemporanea, Roma; Velan
Centro Arte Contemporanea, Torino; 2006 Galleria Milly Pozzi, Como;
2007 Swing Space, LMCC, New York. Frà le principali mostre collettive
si ricordano nel 1992 "Giovani Artisti a Roma 4", Palazzo delle
Esposizioni, Roma; nel 1996 la partecipazione alla XII Quadriennale di
Roma, Italia 1950 - 1990 "Ultime Generazioni", Palazzo delle
Esposizioni, Roma; 1997 "Arte a Roma" Galleria Comunale d'Arte Moderna
e Contemporanea, Roma; 1998 "Nuove Contaminazioni" Galleria d'Arte
Moderna, Udine; 1999 "Translacje" Collection De La Fin Du Siecle,
Piotrkow Trybunalsky (Poland); 2000 "2000 Anni Luce" Galleria
Parmiggiani, Reggio Emilia; "Thai - Italian Art Space 2000" Art
Gallery Silpakorn University, Bangkok; 2001"Oriente d'Occidente" Museo
Nazionale d'Arte Orientale, Roma; "Glimmers" Inner Spaces Multimedia,
Poznan (Poland); "InPressione" Bovisa, Officine del gas AEM, Milano;
2002 "Light Accords-East of West" Nacional Gallery of Contemporary
Art, Bangkok; XX Triennale di Milano, "Le città In/visibili", Palazzo
della Triennale, Milano; 2003 "Targetti Art Light Collection" Centre
for Contemporary Art Ujazdowski Castle, Varsavia, Chelsea Art Museum,
New York; "Anteprima" XIV Quadriennale Nazionale d'Arte, Palazzo
Reale, Napoli; "Enter Invito al Futuro" Premio Casoli - Galleria
Spazia, Bologna; 2004 Barbara Behan Gallery, Londra; "Lumen" Galleria
Fioretto, Padova; 2005 "FiloLuce" Museo della Permanente, Milano;
"Fontana e la sua eredità" Palazzo Pirocchi, Castelbasso (TE); "56°
Premio Michetti" Museo Michetti, Francavilla al mare (CH); Sculpture
Now, "Sculpture in the Public Arena 2005/06", Main Street, Great
Barrington, (Massachusetts USA); 2006 "Filophilo", Hotel de ville de
Montrouge, Parigi; "Targetti Art Light Collection", "White Sculpture",
MUAR, Museo Nazionale di Architettura Schusev, Mosca; "Light On",
Artiscope, Bruxelles; 2007 "Come Along to the Future",
Vychodoslovenská Galéria, Kosice (Slovakia); "Energy" Villa Ottello
Savorgnan, Ariis di Rivignano; "International Light Workshop", Gallery
A22, Budapest; 2008 "Digital Media", LA NAU - Universidad de Valencia,
Valencia; "Drawing all over – the power of the line", Kunstverein KISS
Kunst im Schloss Untergröningen Temporares Museum, Abtsgmünd
Untergröningen (Stuttgart); "Tinab 2008" Castello di Praga, Praga.


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Postato su IL COMUNICATO STAMPA


lunedì 29 settembre 2008

INSIDE NOSTALGHIA. MOSTRA POP SURREALISM: in scena a Roma dal 31 ottobre al 30 dicembre presso la DOROTHY CIRCUS GALLERY


comunicato stampa


"Inside Nostalghia"

Uno speciale tributo alla Nostalgia

a cura di

Dorothy Circus Gallery & Jonathan LeVine Gallery

Via Nuoro, 17 - Roma

Serata d'apertura: Venerdì 31 Ottobre 2008, ore 20.00

e

dalle ore 22.00

"HALLOWEEN MUSIC LIVE SHOW"

featuring

ANDY & CHRISTIAN RAINER (ingresso libero fino ad esaurimento posti)

Artisti in mostra

ESAO ANDREWS • TARA MCPHERSON • TRAVIS LOUIE

Natalie Shau • David Stoupakis • Camille Rose Garcia • Zoe Lacchei

Naoto Hattori Prunelle Silvia Idili Andy Fluon Paul Chatem Ciou

Elena Rapa Adam Wallacavage Arash Radpour

"Sol chi non lascia eredità d'affetti poca gioia ha dell'urna"

"Dei Sepolcri" – Ugo Foscolo

La mostra Inside Nostalghia, in corso a Roma dal 31 Ottobre al 31 Dicembre 2008, a cura di Dorothy Circus Gallery & Jonathan LeVine Gallery, sfata il concetto che la morte, l'oscurità e le creature dell'ignoto siano legate al male e che la loro manifestazione sia negativa, attraverso le opere di TARA MCPHERSON, TRAVIS LOUIE e ESAO ANDREWS, oltre ad altri artisti.

Non a caso, per l'apertura della mostra è stata scelta la sera di Halloween. Dopo la sessione inaugurale, la serata prevede uno spettacolo di musica dal vivo con Andy e Christian Rainer (a partire dalle 22.00).

Protagonista di questa inusuale galleria d'arte - che resta aperta dal martedì al sabato, dalle 11 alle 20 - è la nostalgia, o "Nostalghia" che, secondo gli ideatori, è "emblema della nuova visione della perdita, che ci induce ad un'analitica rielaborazione del lutto". In questa visione artistica, "nel momento del distacco, le persone che ci sono state care diventano più reali di quanto lo siano state nel quotidiano e questa memoria fantastica si fa talmente forte da indurre la nostra mente a credere che le abbiamo realmente dinnanzi, tanto da poterle ritrarre e dipingere".


In Inside Nostalghia questa immagine viene perfettamente rappresentata da TARA MCPHERSON, con un ludico, fantasioso e variopinto spaccato della figura femminile, fatta di cuori aperti, estratti dal corpo come tasselli di un puzzle.

Il passato torna alla luce, come riemerso da un vecchio album fotografico, nei ritratti in bianco e nero frutto della sconvolgente tecnica pittorica di TRAVIS LOUIE, fatta di animali antropomorfi in abiti d'epoca di chiara ispirazione vittoriana.

Essenziale la chiave di lettura, estremamente romantica, dell'inquieto e giovane ESAO ANDREWS che, con i suoi 'volti senza volto' e i paradisi sommersi, apre metaforicamente l'immaginario cancello dell'inconnue, unendosi ai custodi del patrimonio Dark.

I tre interpreti di questa pittura lirica sono accompagnati in Inside Nostalghia da un 'coro' di artisti che rendono omaggio a questo evento con una loro opera, personale interpretazione della "nostalgia": Natalie Shau, David Stoupakis, Camille Rose Garcia, Zoe Lacchei, Naoto Hattori, Prunelle, Silvia Idili, Andy Fluon, Paul Chatem, Ciou, Elena Rapa, Adam Wallacavage, Arash Radpour.

Attraverso la fantasia, il phantasma (dal greco phaínó, 'mostrare'), prende corpo.

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Dorothy Circus Gallery è uno spazio romano dedicato al lowbrow e al pop surrealism, tra i più vitali ed emozionanti movimenti recenti dell'arte contemporanea. La galleria, ideata da Alexandra Mazzanti e Jonathan Pannacciò, è situata nel quartiere Pigneto nei pressi di un antico acquedotto romano, che nella sua classicità risulta la perfetta location per gli interni surreal-chic della superficie espositiva.

Dorothy Circus Gallery non è solamente una galleria d'arte, ma un punto d'incontro per appassionati e collezionisti in cerca di nuove proposte e realtà ben consolidate sul mercato dell'arte. Un vero e proprio spazio multiculturale che si propone di offrire una serie di mostre altamente selezionate e di valore istituzionale.

DOROTHY CIRCUS GALLERY

Via Nuoro, 17 - Roma

tel.: +39 06 7021179 cell.: +39 338 9499432

info@dorothycircusgallery.com

www.dorothycircusgallery.com

Ufficio Stampa

Rossana Tosto

Cell. +39 333 4044306

rossanatosto@gmail.com

Daily Life

Centro Internazionale per l'Arte Contemporanea, Castello Colonna

Piazza San Nicola 4, 00030 Genazzano (Roma)

info@castellocolonna.it tel: + 39 340 1646406 press@castellocolonna.it www.castello-colonna.it/ciac

Titolo evento: Daily Life

Autori: Maurizio Valdarnini, Paolo Angelosanto, Iginio De Luca, Marco Galofaro & Ilaria Benassi (modelab) and Elena Nonnis

Curatori: Paola D'Andrea e Federica La Paglia

Orario: sabato 4 ottobre dalle ore 17,00

Biglietti: free admittance

Telefono: 340 1646406

Note: Giornata del Contemporaneo

Genere: collettiva

Il CIAC, Centro Internazionale per l'Arte Contemporanea, Castello Colonna di Genazzano, presenta, in occasione della Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI, il progetto Daily Life che si articola nella mostra fotografica Daily Life in Genazzano di Maurizio Valdarnini e nel primo appuntamento della rassegna appunti con i lavori di: Paolo Angelosanto, Iginio De Luca, Marco Galofaro & Ilaria Benassi (modelab) e Elena Nonnis.

Daily Life in Genazzano di Maurizio Valdarnini, a cura di Paola D'Andrea, restituisce un'interpretazione di tipologie e figure riconosciute di un particolare luogo specifico, circoscrivendo una zona d'indagine attraverso un progetto sul vivere e il fare quotidiano "in Genazzano".

Per appunti #1, curata da Federica La Paglia, ogni autore ha lavorato sul concetto di vita quotidiana, elaborandone una sfaccettatura legata alla sfera privata e sviluppata secondo linee diverse; dall'ironico sguardo sull'abitare di Marco Galofaro & Ilaria Benassi (modelab) – architetti il cui approccio sperimentale si pone in bilico fra istallazione e arte – alle intime visioni degli artisti visivi che hanno lavorato sull'emotività del gesto e del ricordo: l'ambiente personale e laborioso di Elena Nonnis, la lieve ossessione dei pensieri di Paolo Angelosanto, l'agrodolce attraversamento della quotidianità passata di Iginio De Luca.

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