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venerdì 19 gennaio 2018

Tiziana Tommei - SetUp 2018 | Enrico Fico - Simone Lingua. Bologna, 1/4 febbraio 2018

Dal 1 al 4 febbraio 2018, Tiziana Tommei sarà presente a SetUp Contemporary Art Fair 2018 a Palazzo Pallavicini, Bologna, con un progetto espositivo incentrato su due artisti e ideato a partire dal tema proposto quest'anno - l'attesa

In linea con la scorsa edizione, a cui aveva preso parte come Galleria 33, Tiziana Tommei torna quest'anno a sostenere il lavoro di Enrico Fico (Napoli, 1985), artista candidato con l'opera WAX sia al premio SetUp che al premio Tiziano Campolmi. 

Accanto a questa conferma, una nuova proposta: Simone Lingua (Cuneo, 1981), nome emergente dell'arte cinetica e optical. 

In risposta al tema dato, Tiziana Tommei ha voluto concentrarsi su di un componente particolare dell'attesa, che, come essa stessa scrive nell'incipit del testo critico è «quello stato di sospensione in cui perfino gli opposti possono convivere in armonia». 

Essa mette al centro una riflessione, affermando: «insita nell'attesa stessa è la logica della contraddizione: uno stato di apparente pax e stasi in cui in verità tutto scorre e che, in potenza, reca già in sé l'oggetto o evento in procinto di manifestarsi». 

Da qui la decisione di affiancare in mostra due artisti e insieme «due linguaggi artistici - e insieme due modi di vedere e concepire l'arte - molto distanti tra loro, se non addirittura assolutamente antitetici […] Da un lato il tono introspettivo e silenzioso, riservato ed emotivo, autobiografico ed ermetico del lavoro di Fico; dall'altro il carattere dinamico e programmato, estetico e scientifico, cinetico e ipnotico delle opere di Simone Lingua». Il titolo del testo, "Poesia interrotta", è allineato con l'aspetto dell'antinomia e rafforzato in un ossimoro dalla dichiarazione aperta e diretta che apre lo scritto: «Ho sempre amato le attese».
 
Enrico Fico presenta tre progetti inediti: WAX, Sótto pèlle e Selected Objects. Opere di piccolo formato, nelle quali la cera è assoluta protagonista. Anche in queste nuovi lavori, egli mantiene al centro della sua ricerca il rapporto tra immagine e testo: un nodo che egli non vuole sciogliere, ma indagare in ordine alla sua entità ed essenza. Selected Objects rappresenta la proiezione in formato di sculto-installazione di Ghiandole, collezione presentata lo scorso anno a SetUp. 

Se in queste opere sono (ancora) gli oggetti inanimati il vocabolo di espressione scelto, WAX e Sótto pèlle segnano nel percorso di Fico l'inizio di un'indagine rivolta alla figura umana. Con l'apertura di WAX l'artista sceglie per la prima volta come soggetto il corpo umano (e il ritratto) e in Sótto pélle si spinge oltre. Tiziana Tommei descrive come segue quest'ultimo progetto: «Immagini mentali di un corpo fisico. 

Frammenti astratti di nudo, scomposto, indagato e catturato, eppure non deducibile persino nella sua entità immanente. Ombre, profili e dettagli nella quali non viene restituito nulla di epidermico e dove tutto è sublimato. Ogni scatto trascende la realtà sensibile, la pelle e le membra, per divenire un fatto intimo e personale, volutamente non intellegibile».
 
Simone Lingua espone in forma di installazione una delle sue ultime sperimentazioni in ambito cinetico: la cupola. Plexiglass cromato e verniciato, 60 cm di diametro e 30 di profondità: attraverso questa nuova dimensione, l'artista studia i riflessi di grafiche geometriche diverse su di una superficie convessa, creando nuovi cinetismi, che vengono perfezionati con effetti optical. 

Come scrive Tiziana Tommei «Per capire veramente l'arte cinetica di Simone Lingua occorrerebbe seguirne tutte le fasi di creazione: dall'ideazione, alla progettazione fino alla realizzazione dell'opera. Noi vediamo il risultato di un processo molto complesso: esso muove da un'idea puramente astratta, che immediatamente dopo si traduce in segno grafico - disegno a mano libera - per poi prendere forma attraverso i materiali. […] Il fulcro di tutto è il riguardante, o meglio il suo sguardo. 

L'artista, nel corso dell'iter creativo, è chiamato continuamente a misurarsi con il punto di vista dello spettatore. Potremmo definirla un'empatia di sguardi, una relazione a tre, tra soggetto che osserva, autore e oggetto osservato […]. Si cerca, attraverso la sperimentazione, di sorprendere e catturare l'altro, di mantenere la sua attenzione, invitandolo a lasciarsi trasportare».
  

Informazioni tecniche
Spazio/Stand A6: Tiziana Tommei
Artisti: Enrico Fico, Simone Lingua
Communication Manager
Amalia Di Lanno
SetUp Contemporary Art Fair 2018
1 - 4 febbraio 2018
Palazzo Pallavicini
Via San Felice 24, Bologna
Preview
giovedì 1 febbraio, ore 20.00 > 24.00
Apertura al pubblico
giovedì, ore 21.00 > 24.00
venerdì e sabato, ore 16.00 > 24.00
domenica, ore 11.30 > 22.00

Ingresso € 7,00

Ingresso gratuito per i bambini di età inferiore a 7 anni

venerdì 17 novembre 2017

AMY D Arte Spazio, Milano: mostra "TUTTO TORNA - It makes sense"


TUTTO TORNA - It makes sense

Mostra personale di Mattia Novello a cura di Sabino Maria Frassà

AMY D Arte Spazio - Project economART
Con il Patrocinio di CRAMUM

Media Partner - Ama Nutri Cresci
Inaugurazione: giovedì 30 novembre, ore 18:00
30 novembre - 13 gennaio 2018

c.s: Anna d'Ambrosio

Ritorna a Milano Mattia Novello con una mostra personale negli ampi spazi della galleria AMY D arte spazio curata da Sabino Maria Frassà e con il Patrocinio di CRAMUM. L'artista, nato a Vicenza nel 1985, presenta in TUTTO TORNA - IT MAKES SENSE una nuova serie di lavori completamente inediti e pensati appositamente per l'ambiente che li accoglie. 

Nei tre grandi ambienti in cui si divide la galleria milanese – che da sempre ci ha abituati ad esposizioni di livello museale con allestimenti di opere mai solo "inserite" ma riverberanti l'unicità dell'atto espositivo – opere come Space Telepathy (2017), I Love You (2017), Athomico (2017) connotano ogni angolo dello spazio. 
Le opere e lo spazio sono unite in una scansione plastico-scultorea di una realtà "aumentata" ad opera dell'artista: piegature, distorsioni, sovrapposizioni e modulazioni, articolate in più elementi sezionati o alternati, individuano inedite manifestazioni tangibili di forze altrimenti inudibili per quanto latenti e pronte a dichiarare la propria validità fisica. 
La concretezza delle materie basiche agisce come transfer la cui tensione minimale apre ad una rivoluzione del luogo dove "agiscono". 
Il linguaggio espressivo si fonda così su un'essenza intrinsecamente installativa che rende l'opera nuova, altra e diversa a seconda del suo verificarsi nel dove e nel quando si presenta alla nostra percezione.
Come scrive Sabino Maria Frassà nel suo testo critico "In tutte le sue opere Mattia Novello cerca di cogliere l'essenza della realtà, arrivando alla conclusione che il tempo sia circolare, che il presente, il passato e il futuro coesistano in un unico eterno presente, che l'infinitamente piccolo sia al contempo infinitamente grande".

Ore di lavoro sulla materia sono al centro del processo creativo e artistico di Mattia Novello, che da sempre esplora le qualità intrinseche a tutte le tipologie di materiali impiegatial fine di sollecitarne tutte quelle potenzialità fisico-espressive altrimenti inespresse.

Erede della tradizione "poverista" nell'uso dei materiali e nel rapporto tattile, e non solo concettuale, con gli oggetti di cui si appropria, Mattia Novello crea sculture nel loro uso dello spazio, vitali nella loro capacità di catturare energia anche attraverso un feedback ludico.
Le sue opere nascono dalla manipolazione ingegneristico-poetica di materiali selezionati e di nuova generazione trasformati in utopiche installazioni.

Il risultato è una mostra che non può che catturare e restituire a tutti noi rinnovata energia, vitalità e un approccio diverso alla realtà che ci circonda. 

Dall'incontro tra l'artista e la progettualità della galleria milanese AMY D Arte Spazio, da sempre impegnata nella sperimentazione di smartmaterials, sono  nati progetti e partecipazioni, tra cui Falling Up del 2013, The trasparent dream del 2014, Memorie di equilibrio del 2015, Equilibrio, Festival della Scienza di Ge, Premio Cairo 2015, Premio MIchetti 2016, LIDuP con il Politecnico di MI 2017.

AMY D Arte Spazio
Via Lovanio 6, Milano | MM2 Moscova
t. +39.02.654872 
Lunedì/venerdì ore 10/13 e 15/19, sabato e festivi su appuntamento


SELECTED EXHIBITIONS 
2017
LIDuP, Politecnico Milano_AMY D arte Spazio, solo show, Politecnico Milano Italy
L'equilibrio del tempo-Solo show-Museum of Contemporary Art Trapani Italy
Morfologia dello spazio – Photos from 2008 to 2016, solo show, Crag Gallery, Turin
London Art Fair, Crag Gallery, Business Design Center, London
2016
Miami Art Contest, Ai BO Gallery (NY), Miami
Premio Michetti, AMY D gallery_Fondazione Michetti, Finalist, Francavilla, CH
Art New York – Art Fair, Ai BO Gallery (NY)
Art Prize CBM, III Edition (finalist category over30) Art Salon S Gallery, Dancing House, Prague (catalogue)
2015
Art Miami – Art Fair, Miami, Ai BO Gallery (NY)
SET UP Art Fair, Selected artist for the solo show, Flaviostocco Gallery, Bologna,
Italy Donkey Art Prize, finalist, Fondazione spazio Folli, Milano, Italy (catalogue)
Premio Cairo, AMY D gallery_finalist, Museum Palazzo La Permanente di Milano, Italy (catalogue)
Memorie di equilibrio, project economART AMY D arte spazio, Milano, Italy
Art Prize CBM, III Edition, (finalist category over30), Areacreativa42, Rivarolo (TO), Italy (catalogue)
Equilibrio, Festival della Scienza GE, AMY D arte spazio, Palazzo della Borsa di Genova 
2014
The Transparent dream (introduction of nanotechnology in art), Amy-D arte spazio, solo show, Milano, Italy
2013
FALLING UP, AMY-D arte spazio, solo show, Milano Italy
PHOTISSIMA Art Fair, Amy-D arte spazio,Venezia Italy
2012
NASCITA INDIVIDUO LIBERO, solo show, Flaviostocco gallery, Castelfranco, Italy
NASCITA INDIVIDUO LIBERO, solo show, Villa Bolasco, Castelfranco, Vto. Italy
2011
Design Wall, AIGA Museum, New York



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lunedì 12 giugno 2017

AT FULL BLAST 2017 in mostra a LATERZA - MATERA - MARINA DI GINOSA

A poco più di tre anni dalla prima edizione, la collettiva d'arte contemporanea "At Full Blast – A tutto spiano" curata da Massimo Nardi torna in scena ambiziosamente, valicando gli originari confini dell'area metropolitana barese. 

Ricco il programma di eventi, triplice la location, unico l'obiettivo: valorizzare luoghi, territori e comunità locali promuovendo cultura e turismo. 

Laterza, Marina di Ginosa e Matera sono le tappe di un articolato percorso espositivo che vede protagoniste produzioni artistiche contemporanee di indubbio profilo in spazi storici e contesti da riscoprire. 

Forme, spazi, elementi, segni, risonanze, frammenti. Tutti rigorosamente "narrati" dall'elegante curatèla quali singoli frames di un unico tessuto emozionale. Ed è proprio qui, appunto, che si staglia la cifra distintiva - non solo estetica – della mostra curata da Nardi. Pittura, scultura, installazioni, performance, nuove arti visive. 

I lavori in mostra non fanno sconti: richiedono una relazione, una (de)codifica, impongono un ruolo attivo da parte dello spettatore, pretendono un'interazione persistente fra produttore e fruitore di senso. 

Il bisogno inoltre, anzi l'urgenza, di un rapporto diretto con la dimensione fisica (quasi una compenetrazione con lo spazio reale e con quei "luoghi" – per dirla con Augé – intrisi di elementi identitari, storici e culturali) segna profondamente l'etica e l'estetica di un linguaggio mai esclusivamente rappresentativo ma sempre marcatamente evocativo. 

Inevitabile il riferimento al binomio concettuale deterritorializzazione/riterritorializzazione ed alle complesse, ma epistemologicamente sempre efficaci, analisi di Deleuze e Guattari. 

Ineludibile il richiamo alla ricca narrativa scientifica esistente sugli articolati rapporti fra mutamenti tecnologici, territori ed espressioni artistiche e culturali. Probabilmente, è proprio in questo solco, in questa riflessione, che questa collettiva cerca (e trova pienamente) il proprio senso, la propria unicità. 

Le opere selezionate, infatti, parlano a chi le guarda e spianano il campo ad un'introspezione mai banale, spesso inattesa, dichiaratamente dialettica: passato e presente, ombre e luci, pesantezza e lievità, materialità e spiritualità, quali poli di una dualità intrinseca alla complessità dell'agire umano, svelano il disorientamento sempre più caratterizzante la nostra contemporaneità. 

A dispetto di una falsa parcellizzazione, "At Full Blast" apre, dunque, il sipario in un atto unico e richiama in scena, in primo piano, la sensibilità e l'emotività dell'osservatore attivando, sin dal primo incontro, quel sofisticato complesso di relazioni che si instaura, attorno all'opera, fra autore, oggetto e campo della rappresentazione. 

Dettagli, espansioni, torsioni, stupore, memoria, segni di discontinuità spaziali e stilistiche che evocano discontinuità nel tempo ma che – paradossalmente – riescono a restituire efficacemente il senso del contesto storico-sociale e la misura della complessità in cui siamo chiamati a vivere. 

L'arte contemporanea - è sempre più evidente - seduce inevitabilmente chi sa interpretare le metamorfosi del reale. Anche "At Full Blast" non sfugge a questa regola: è un caleidoscopio di linguaggi, forme espressive e sensoriali che sanno offrire spunti diversi a ciascun visitatore. 

E' l'incantesimo inaspettato ed inimmaginabile (differente per ognuno ed in questo senso postmoderno) che ci dimostra, passo dopo passo, opera dopo opera, quanto – anche nell'era dei social e dei digital devices - la bellezza dell'arte senza limiti e dei luoghi ricchi di storia ed identità sappiano sorprenderci ancora. A tutto spiano.  Maurizio Brunialti – Sociologo
 

Inaugurazione prima tappa a Laterza il 17 giugno 2017 alle ore 19.30
Laterza - Matera - Marina di Ginosa
giugno - luglio – Agosto

collaboratori del progetto
Maurizio Brunialti                        
Antonio Giannini
Amalia Di Lanno
Letizia Gatti
Edi Media &;Messaggi Edizioni
Pino Coce
Max Mallardi
Mimma Stano
Angelo Moro
Lorenzo Antinora
Carmen De Stasio
Nicola Zilio
Tommaso Bradascio

Si ringrazia
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Matera 2019 Capitale Europea della Cultura
Comune di Laterza
Comune di Matera
Marina di Ginosa - Comune di Ginosa
Molino Mongermino
Chiave di volta
BCC Marina di Ginosa

artisti
 
EZIA MITOLO FRANCO ALTOBELLI  BEPPE LABIANCA CLAUDIA VENUTO GUIDO CORAZZARI LETIZIA GATTI PAOLO TINELLA ANGELA CONSOLI CONCETTA RUSSO  ANTONELLA VENDOLA LOREDANA CACUCCIOLO ANTONIA BUFI ORONZO LIUZZI ROSSANA BUCCI ARIANNA SPIZZICO GIUSEPPE VALLARELLI JOSEP MARIAALARCON ANTONIO LAURELLI GIOVANNI CARPIGNANO PIETRO DE SCISCIOLO ENZO GUARICCI  MARIANGELA CASSANO ANTONIO GIANNINI PAOLO DE SANTOLI JARA MARZULLI PINO COLONNA ANGELA REGINA FRANCESCO SANNICANDRO  - GIANNI DE SERIO -  DANIELA CHIONNA ROSA CONSALVO - GIULIO SPAGONE -  LINO SIVILLI PIERLUCA CETERA  WALTER LOPARCO FLAVIA D'ALESSANDRO VINCENZO MASCOLI FRANCO CORTESE DARIO AGRIMI MAURO ANTONIO MEZZINA  CARLO FUSCA AMEDEO DEL GIUDICE ANGELO CORTESE LAURA AGOSTINI PIETRO RICUCCI CLITOROSSO  

Una lunga stagione d'arte
Un percorso straordinario traccia la vitalità artistica degli artisti pugliesi. 

Un evento, una macro-occasione per determinare la varietà configurativa delle conversioni del mare, della tenacia del vento e delle cadenze ritmiche di un territorio che è immagine di una versatilità assimilabile a cadenze idiomatiche con similare connotazione nei linguaggi dell'arte, attraverso i quali si contende lo spazio illusorio a fulgori e dissolvenze di un luogo disposto alla generatività di riflessioni e linguaggi che insistono sulla trascrizione di epoche, di civiltà medie e piccole, evolvendosi in ambienti estesi che dell'uomo comprendono la vivacità.

Dinamica espressione dei tempi che cambiano, quei linguaggi detengono realtà che si rinnovano nella misura dell'esistente, trattenendo l'eredità compositiva di colori e umori nell'impeto del passaggio, assumendo in ciò un carattere storico, sebbene sovente per taluni la realtà esteriore non sia altro che una linea cronologica da superare, da contaminare o dissolvere dietro astrazioni e simboliche argomentazioni.

Nell'arte il tempo conquista la sua voce; attraverso i caratteri essenziali, negli atteggiamenti mai plastici, ne riconosce la verve mai alienata da vicissitudini personalistiche in una flessibilità di consonanze e vocalizzazioni di pause, di distanze, continuamente in grado di traslare in combinazioni che incidono le dissolvenze e le discrepanze di un tempo che, in quanto tale, è versatile e anti-anemico.

La voce d'arte è movimento che confluisce nelle intemperie irrefrenabili del tempo e del tempo connota la scena, divenendo legno e drappo, sipario e platea. 

Azione, contagio, interlocuzione. Interferenza di culture e di stili che sostengono la tensione d'artista e penetrano i domicili scelti nell'invisibilità del pensiero. Specchio e ingegno. Strumento e comportamento. In tal senso, l'arte sovverte la prospettiva e, da un punto focale volutamente distaccato, traghetta voci e illustra vitalità di un'inesauribile intelligenza immaginativa

Intensa partecipazione del territorio, l'arte-Arte si distanzia dalle seduttività convenzionali e infittisce l'interlocuzione con il luogo della conoscenza senza diluizioni o compromessi. È lettura e azione della materia, sia come archetipo sostanziale, che come tramite di aperto e moltiplicativo confronto con gli ambienti scelti per individuali proposizioni linguistiche.

In tal senso, l'arte si riallaccia a densità quotidiane, delle quali è traduzione di linguaggi – squarcio tattile e tissutale di realtà meditative che avvengono nella simultaneità di spazi minimali, in cui la vita procede anche al di là di ritmi esteriori configurati come estemporaneo tratto di una solitaria tendenza alla quiete. Viepiù, l'arte sollecita la percezione di una weltanschauung identificativa che si frantuma in miriadi di situazioni dall'apparente casualità, concorrendo a dar forma e struttura a un'anti-sistemica percezione distante dalla mera descrittività, dalla capillare formulazione di dettagli di stampo asettico e definito.

In questo si riconosce l'espressione degli artisti e, in particolare, di Spizzico, fino a toccare le corde stonate e intime di chi, alla stregua dello stile che richiama Domenico Cantatore, riunisce in una solida visione le materiche forme degli anonimi, traslati, infine, in una maestosità che riempie totalmente lo spazio pittorico e organizza i punti focali sullo spazio attivo della tela, sulla quale si dilatano a definire frantumi aggregati come tasselli cromatizzati da una tonalità greve. 

In un lampo di oggettivazione, vengono così a unificarsi (senza fondersi) tracce materiche che spingono oltre e condensano in una visione molteplice una quotidianità sollecitata da sguardi furtivi. Si potrebbe parlare di un realismo favoloso alla maniera di un Goffredo Parise, ma anche della tenacia bodiniana nell'arroccarsi a stili d'essere che si colorano di intonazioni gravide di esistenza memorabile.
Carmen De Stasio



Alla ricerca di luoghi da esplorare!
E' un percorso sul quale ci fa piacere avventurarci. Lo stiamo facendo da alcuni anni, riscoprendo luoghi abbandonati ed usciti dall'immaginario collettivo. 

Palazzi abbandonati, chiese dimenticate, arte oscurata. Un esempio per tutti il Palazzo marchesale passato in pochi anni da imponente rudere nel centro storico di Laterza a centro di estrema vivacità culturale. In esso è stato allestito il MuMa, museo della Maiolica, che ha restituito ai laertini la memoria e l'orgoglio di un grande passato artistico della maiolica; si realizzano spettacoli, conferenze, eventi storici e mostre. 

"At Full Blast" si inserisce a pieno titolo in questo percorso di scoperta e di riappropriazione da parte delle nuove generazioni di luoghi vissuti nel passato. L'arte dà linfa vitale e riaccende gli spazi dando loro nuova luce. Spazi coperti o all'aperto riemergono dall'oblio, ritornano a vivere, a riempirsi di suoni, di voci, di colori e a regalare emozioni.

Porgo un enorme ringraziamento a Massimo Nardi che ha proposto alla collettività di Laterza questa preziosa iniziativa, dando l'opportunità di accogliere artisti di grande valore che sicuramente lasceranno un segno indelebile nella nostra memoria.
Mimma Stano 
Ass.re al Turismo Comune di Laterza


Il gusto dell'arte: tour 2017
Nella splendida location di Palazzo Bellini ad Oleggio, sabato 24 giugno alle 17, si inaugura la prima tappa del tour 2017, che chiuderà domenica 2 luglio, de "Il gusto dell'arte".

L'immagine guida del progetto è "Magia" scultura luminosa del maestro Marco Lodola. Un grande evento espositivo collettivo e itinerante per promuovere e valorizzare le più diverse forme di sperimentazione artistica dell'arte contemporanea.

"Il gusto dell'arte" sarà un importante occasione di scambio culturale da nord a sud del nostro Paese che andrà oltre la classica mostra, un vero e proprio viaggio per creare occasioni di confronto tra gli artisti e chiunque abbia voglia di mettere in gioco sé stesso, la propria arte e le proprie idee. 

Un generatore di nuovi dialoghi, un osservatorio privilegiato sulla creatività per la conoscenza dello "stato dell'arte" attuale, un momento di incontro, partecipazione e coinvolgimento di artisti, operatori culturali, critici, galleristi, responsabili di centri espositivi, musei e così via, per favorire la nascita di nuove sinergie che solo l'arte sa creare.

At Full Blast collaborerà con l'ideatore del progetto "Il gusto dell'arte" .Vincenzo Scardigno per la tappa di Matera con l'architetto Lorenzo Antinora


 AT FULL BLAST parte dal luogo.
Cos'è un luogo? Un qualcosa di immobile, un qualcosa di chiuso, un qualcosa di finito e immutabile? Un luogo per quanto delimitato e delimitabile, non può e non deve essere un concetto chiuso, fermo. Un luogo è le immagini di chi lo ha abitato e di chi lo abita; un luogo è lo spazio che occupa; un luogo è le immagini e gli stimoli che genera.

AT FULL BLAST con la sua carica esplosiva rende i luoghi altro rispetto a quello che sono, altro rispetto a quello che erano prima, arricchendoli di significato.

AT FULL BLAST è l'antico Palazzo Marchesale di Laterza, ma sarà anche il Palazzo della Delegazione Comunale di Marina di Ginosa, sarà l'ipogeo di Sant'Agostino a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019.

AT FULL BLAST è l'invasione dei luoghi da parte di un gruppo di artisti che ne danno una nuova veste, un nuovo significato, generando per quello stesso luogo nuove emozioni, nuove sensazioni. Passato e presente dialogheranno tra di loro e, fondendosi, daranno vita a nuove sinergie capaci, spostandosi da un luogo all'altro, di creare nuovi itinerari percorribili. Non un solo luogo ma più luoghi che si arricchiranno di nuovi impulsi artistici e di nuove emozioni.
Nicola Zilio
Operature culturale e Direttore Ufficio Iat Laterza

Marina di Ginosa
Nell'immaginario collettivo della comunità marinese si ha la convinzione che il nostro territorio abbia radici recenti, afferenti alla nascita di una borgata che viene timidamente costruita a seguito di una profonda opera di bonifica, agli inizi del secolo scorso, in un territorio ormai connotato come una "palude".

Di fatto, proprio in quegli anni, si rinvengono le prime testimonianze antiche. Solo da un trentennio è stato possibile indagare archeologicamente una parte del nostro territorio. Le radici identitarie affondano soprattutto nel periodo della colonizzazione greca e la testimonianza più vicina è rappresentata dal c.d. tempio delle "Tavole Palatine", monumento che conserva parte dell'elegante colonnato in stile dorico costruito nella seconda metà del VI secolo a.C. 

L'Heraion, ovvero il tempio di Hera è ubicato su un lieve rilievo collinare che domina la vallata del fiume Bradano, il corso di questo fiume correva in antico molto più a nord, proprio nel territorio rurale di Marina di Ginosa. I santuari delimitavano il territorio di pertinenza di una polis, ma in questo caso la chora metapontina oltrepassava quel limite naturale costituito dallo stesso fiume Bradano. 

L'estesa vallata fluviale, come confermano i ritrovamenti archeologici nel territorio di Marina di Ginosa, era occupata dagli insediamenti rurali dei coloni e da alcuni settori della necropoli urbana settentrionale. La presenza di piccoli sacelli cultuali è confermata da numerosi pezzi architettonici reimpiegati negli ambienti di fattorie ellenistiche. 

Questi luoghi di culto costituivano un punto di aggregazione delle abitazioni rurali, come le stesse fattorie greche ritrovate in località Pantano a Marina di Ginosa. La ricerca archeologica consente di affermare che la popolazione residente in queste contrade deve essere considerata di cultura greca, per i materiali, per il rito funerario e per le tecniche edilizie adottate. 

Inoltre è possibile affermare che  fino al  V secolo a.C. il territorio di pertinenza della città di Metaponto era molto più esteso e con molta probabilità si spingeva fino al fiume Lato in agro di Castellaneta. Successivamente si assiste ad una contrazione del territorio causato dall'espansione del dominio di Taranto altra importante città magnogreca.

Conoscere le nostre origini farebbe apprezzare ancor di più il terreno che calpestiamo, ma soprattutto ciò che ha caratterizzato il nostro paese con le varie culture e tradizioni delle famiglie provenienti da altri luoghi, facendo  di conseguenza nascere quel senso di appartenenza ad un territorio già vissuto.  

 Angelo Moro
 Delegato Sindaco   Consigliere con incarico ai Beni Culturali  Comune di Ginosa 




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lunedì 30 gennaio 2017

Mario Vespasiani in mostra per la NASA a Venezia

Le opere mistiche di MARIO VESPASIANI e la NASA insieme

Mario Vespasiani, uno dei talenti più interessanti della nuova arte italiana, sarà presente alla grande mostra OUR PLACE IN SPACE
10 Artists inspired by Hubble Space Telescope images che sarà inaugurata il primo febbraio a Venezia presso il Palazzo Cavalli Franchetti
a cura di Antonella Nota e Anna Caterina Bellati, dove saranno presentate le sue opere ispirate al cosmo.


LA MOSTRA
OUR PLACE IN SPACE
10 Artists inspired by Hubble Space Telescope images 

INAUGURA A VENEZIA il 01.02.2017
Venezia, Campo Santo Stefano Palazzo Cavalli Franchetti
a cura di / curated by Antonella Nota e Anna Caterina Bellati
Artisti / Artists
Antonio Abbatepaolo Marco Bolognesi Paola Giordano Ettore Greco
Mario Paschetta Alessandro Spadari Marialuisa Tadei Sara Teresano Mario Vespasiani Dania Zanotto
Comitato Scientifico / Executive Committee
Ken Carpenter, NASA HST
Lars Lindberg Christensen, ESO
Carol Christian, STScI
Roger Davies, University of Oxford, UK Mathias Jäger, ESA/Hubble
Hussein Jirdeh, STScI

Organizzazione Generale / General Organisation
Antonella Nota, ESA/STScI Anna Caterina Bellati, Bellati Ed. Lars Lindberg Christensen, ESO Mathias Jäger, ESA/Hubble Valentina Schettini, ESA/Hubble
COME ARRIVARE /GETTING THERE
Da Ferrovia, Linea 1 direzione Lido, fermata Accademia From Ferrovia, Line 1 (direction Lido) Accademia stop

Durata e Orari:
01.02 → 17.04.2017 tutti i giorni 10 – 18 everyday 10am – 6pm INGRESSO LIBERO

CATALOGO BELLATI EDITORE
Maggiori informazioni
www.spacetelescope.org www.stsci.edu www.bellatieditore.com


UN PROGETTO DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ESA/NASA
Astronomia e Arte a colloquio nell'esposizione ispirata alle immagini di Hubble Space Telescope.
Per 26 anni il telescopio spaziale Hubble — missione congiunta NASA ed ESA — ha espanso i nostri orizzonti cosmici. Grazie alle sue innumerevoli immagini, Hubble ha svelato nel dettaglio la bellezza, la meraviglia e la complessità dell'Universo, mettendole a disposizione del grande pubblico.
Our Place in Space propone un viaggio visivo mozzafiato attraverso il nostro Sistema Solare fino ai confini dell'Universo conosciuto, sottolineato dalla percezione interpretativa di 10 artisti italiani che hanno tratto ispirazione dagli scatti di Hubble Space Telescope.

La mostra itinerante Our Place in Space sarà aperta al pubblico a Venezia dal primo febbraio al 17 aprile 2017, a Palazzo Cavalli Franchetti sede dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, sul Canal Grande.
Grazie all'integrazione tra le diverse prospettive offerte da artisti e astronomi, la mostra invita a riflettere sul posto occupato dall'umanità nel grande schema dell'Universo.

Fin dall'alba della civiltà gli uomini hanno alzato gli occhi al cielo per provare a dare un senso a ciò che vedevano e si sono posti le domande fondamentali: Da dove veniamo? Qual è il nostro posto nell'Universo? Siamo soli nello spazio?
Oggi ci poniamo ancora questi stessi quesiti e anche se la tecnologia permette di espandere sempre più i nostri orizzonti nello spazio, la brama di trovare risposte cresce.
A partire dal suo lancio avvenuto nel 1990, il Telescopio Spaziale Hubble ha dato il suo contributo decisivo nel ricercare risposte, orbitando attorno alla Terra ogni 90 minuti. Hubble simboleggia appieno il desiderio umano di esplorare. Possiede strumentazioni avanzate costruite per osservare zone inesplorate dell'Universo ed è stato progettato per essere riparato in orbita da astronauti esperti che negli anni lo hanno fatto ripartire e migliorato.

Hubble non ha solo compiuto innumerevoli scoperte astronomiche, ha anche avvicinato l'astronomia al grande pubblico soddisfacendo la curiosità, accendendo l'immaginazione e producendo un forte impatto su cultura, società, arte.
Our Place in Space offre l'opportunità di ammirare alcune celebri immagini scattate da Hubble, a partire da quelle del nostro vicinato cosmico — le Facce di Marte, la Grande Macchia Rossa di Giove, le intense Aurore di Saturno — fino a una strabiliante selezione di vastissime Galassie, affascinanti Nebulose e particolari fenomeni astronomici.
Oltre a questa esibizione scientifica dell'Universo, la mostra propone le installazioni di alcuni noti artisti italiani che hanno realizzato dipinti, sculture e installazioni site specific, ispirandosi alle meraviglie viste dagli occhi di Hubble.

La fusione di scienza e arte propone all'osservatore una visione diversificata dello spazio intorno a noi e della sua comprensione.
L'Istituto Veneto ha già ospitato nel 2010 la mostra The Hubble Space Telescope: Twenty Years at the Frontier of Science, ovvero Il telescopio spaziale Hubble, alle frontiere dell'Universo. Visitata da 12000 persone in un solo mese, ha segnato l'inizio di una collaborazione tra l'Istituto Veneto, l'Agenzia Spaziale Europea e lo Space Telescope Science Institute
Dopo questa prima tappa a Venezia, Our Place in Space sarà trasferita nell'antica cittadina di Chiavenna (SO), dove si svilupperà in numerose sedi, tra le quali Palazzo Vertemate, dal 6 maggio al 27 agosto 2017.
In seguito sarà ospitata presso l'ESO Supernova Planetarium & Visitor Centre di Garching, Monaco di Baviera, Germania.
Ulteriori tappe sono previste in altre città europee, negli Stati Uniti d'America e in Australia. 


CURRICULUM


Mario Vespasiani nasce nel 1978, vive e lavora a Ripatransone e nei luoghi che meglio si prestano a sviluppare i suoi progetti. La sua ricerca espande il concetto di pittura in varie modalità espressive: indaga lo studio della componente luminosa del colore e predilige esporre in spazi inusuali, che esulano dalle tendenze e dalle proposte tradizionali, per purificare la percezione del lavoro e far emergere la sua natura contemplativa. Fin dall'esordio ha adottato un linguaggio simbolico, rivolgendosi ad un più vasto itinerario dell'anima, incentrandosi sul mistero della creazione e sulla trasmissione dei moti dello spirito di un sentire che unisce il sapere occidentale alle filosofie orientali.
Espone giovanissimo ai Musei Capitolini di Roma con la mostra Gemine Muse e a 27 anni vince il primo Premio Pagine Bianche d'Autore. Nel 2008 a dieci anni dalla prima personale realizza la mostra che avvia il progetto denominato "La quarta dimensione" attraverso il quale propone un dialogo con alcuni grandi maestri dell'arte italiana a lui particolarmente vicini in un determinato momento della ricerca. Il primo avvenne nel 2008 con Mario Schifano mettendo in risalto il colore e il gesto pittorico che contraddistingue il procedere istintivo dei due autori, per l'approccio grintoso, per la carica vitale e mai prevedibile della pittura. Nel 2010 presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Ascoli Piceno le sue opere si affiancarono all'astrattismo lirico di Osvaldo Licini, in questo momento le tele di Vespasiani sempre meno figurative forniscono una panoramica del tratto pittorico che raggiunge soluzioni stilistiche più evanescenti ed essenziali. Nel 2011 viene invitato al Padiglione Italia della 45° Biennale di Venezia, figura nel libro Fragili eroi di Roberto Gramiccia dedicato ai più interessanti artisti italiani del futurismo ad oggi e sul Dizionario dell'Arte Italiana edito da Giancarlo Politi. Sulla linea colorista, che scende lungo l'Adriatico, nel 2012 presenta il dialogo in tre sedi con i capolavori di Lorenzo Lotto, il quale oltre ad essere uno dei più autorevoli interpreti è anche colui che ha saputo rivoluzionare i codici del ritratto e la mostra ha focalizzato l'attenzione sull'interpretazione psicologica e formale del volto, dalle espressioni comuni alle tensioni umane più profonde. Tra i primissimi artisti italiani ad espandere l'impronta pittorica ai nuovi materiali e alle tecnologie, viene inviato nello stesso anno dall'Accademia di Belle Belle Arti di Macerata a tenere una conferenza dal titolo: L'essenza e il dono. Arte, relazione e condivisione, dalla tela all'iPad e nello stesso anno con le opere realizzate mediante l'iPad ed applicate su alluminio partecipa al Premio Termoli. Nel 2013 intraprende un lungo viaggio che lo porterà ad approfondire la ricerca nella pittura intesa come pratica di vita e con un simile atteggiamento, vicino alle tradizioni d'Oriente, la sua tecnica assume le caratteristiche di un'arte marziale, che coinvolge la mente come il corpo. Si dedica così allo studio di una certa calligrafia, alle pratiche di meditazione e gli insegnamenti che coniugano i gesti quotidiani con le tensioni spirituali. A seguito di ciò si astiene per tutto il 2013 dalle mostre, documentando l'esperienza nella pubblicazione del libro Moto Perpetuo.
Dal 2013 si dedica al progetto Mara as Muse sottolineando, in piena controtendenza, il ruolo di una Musa quale figura ispiratrice dell'atto creativo e delle sue molteplici forme espressive. Nel 2015 realizza delle opere in pura seta intitolate Storie di viaggiatori, territori e bandiere che espone come fossero vessilli di un'arte che torna ed essere simbolo e immagine di un'identità ben precisa e che va oltre le classiche modalità espositive per mostrarsi in una performance nella Pinacoteca civica di Ascoli Piceno, in un happening con le opere disposte al vento sulla cima di un'antica torre e al 48° Premio Vasto. Nel mese di maggio esce Planet Aurum il suo primo libro di scritti e nello stesso anno la città di Fermo lo invita a dipingere il Palio dell'Assunta e contemporaneamente presenta la personale Empireo. La città di Santa Vittoria in Matenano, luogo dove espose non appena diplomato, gli dedica la mostra che raccoglie per la prima volta una selezione di opere dagli esordi ad oggi ed una importante pubblicazione generale. Nel 2015 il gallerista Pio Monti presenta la mostra La quarta dimensione nella fotografia di Mario Giacomelli e Mario Vespasiani dove le sue immagini fotografiche si specchiano nei riflessi comuni e nello sguardo appassionato di uno dei fotografi più incisivi del '900. Nel mese di novembre la rivista Panorama.it gli dedica un importante articolo dal titolo: Mario Vespasiani. La nuova generazione dell'arte italiana.
Nel 2016 espone nella pinacoteca di Montefortino le sue opere inedite in dialogo con i capolavori presenti al suo interno, in un progetto che mette in evidenza l'aspetto più misterioso della pittura che dall'informale si apre a visioni figurative. Nello stesso periodo il suo progetto ispira il primo festival del pensiero contemporaneo "La Sibilla e i nuovi visionari" a cui partecipa con la relazione "Dall'immagine infranta alla ricostruzione della forma" seguita da quella tenuta all'Accademia Internazionale Malibran" di Altidona dal titolo "Dalla distruzione della forma al fondamento spirituale". Il 10 luglio presso il Duomo di Fermo si unisce in matrimonio con la sua musa Mara e dopo la cerimonia religiosa insieme agli invitati danno vita alla performance "Matrimonio del Cielo e della Terra"  che presenta la coppia alla natura come parte di un unico corpo. Nello stesso mese a San Severino Marche in occasione dell'anno della Divina Misericordia con Vittorio Sgarbi e Walter Scotucci inaugura la mostra "I pilastri della terra" con opere di grande formato realizzate in vari periodi, dedicate all'iconografia di alcuni santi. Nel mese di dicembre presenta a Catania "Sì Sì Lì" la nuova serie di opere, tutte di forma circolare insieme ad alcuni mappamondi, che fanno eco alla condizione centrale e contraddittoria che riveste ancora oggi la Sicilia nel Mediterraneo.
Dal 1998 le sue mostre personali sono state documentate con altrettanti volumi, arricchiti da testi critici, interviste e da testimonianze trasversali. Contemporaneamente alla pittura, ha frequentato un workshop di fotografia con Ferdinando Scianna e di cinema con Lech Majewski. Del suo lavoro se ne sono occupati oltre agli storici e ai critici d'arte, anche filosofi, scrittori, antropologi e teologi.




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lunedì 9 gennaio 2017

Roma, Eataly - 10 gennaio: mostra Scarcity Waste di Syngenta

Eataly ospiterà a Roma Scarcity-Waste - Syngenta Photography Award

10 gennaio - 9 febbraio 2017, Eataly Roma Ostiense

Le contraddizioni di un pianeta malato di spreco
nelle immagini del premio fotografico internazionale Syngenta.

Roma, 9 gennaio 2016 - Da martedì 10 gennaio 2017Eataly Roma Ostiense ospiterà la mostra Scarcity-Waste - Syngenta Photography Award, esposizione itinerante che racconta la drammatica contrapposizione tra scarsità e spreco di risorse naturali attraverso le immagini premiate all'edizione 2015 del prestigioso concorso internazionale di fotografia promosso da Syngenta.

Scarcity-Waste - Syngenta Photography Award torna in Italia dopo essere stata esposta a Milano (Piazza Gae Aulenti) durante il semestre di EXPO 2015 e a Cremona nel Museo Civico Ala Ponzone. 

La mostra fotografica, che sosterà a Roma sino a giovedì 9 febbraio 2017 con accesso gratuito, sbarca nella Capitale in una collocazione particolarmente significativa: il grande centro enogastromico Eataly di Roma Ostiense, tempio della valorizzazione delle eccellenze agroalimentari made in Italy e  della cultura enogastronomica nazionale.

Si tratta di un'associazione forte e del tutto pertinente, dato che il percorso espositivo di Scarcity-Waste - Syngenta Photography Award è una riflessione per immagini sul tema, attualissimo, dello spreco delle risorse planetarie, con tutto ciò che comporterà sulla disponibilità futura di acqua e cibo e sulle nostre abitudini alimentari. 
Entro il 2050, infatti, la domanda di cibo è destinata a raddoppiare

Ogni anno, tuttavia, circa 1/3 dell'intera produzione alimentare viene sprecato e ogni secondo si perdono superfici coltivabili delle dimensioni di un campo di calcio a causa dell'erosione del suolo e dell'urbanizzazione.

La mostra affronta la tematica attraverso la forza evocativa delle immagini selezionate dalla giuria del Syngenta Photography Award, premio organizzato annualmente da Syngenta per promuovere il dialogo e creare consapevolezza sulle sfide che il pianeta deve gestire. 

L'allestimento presenta la rosa dei progetti fotografici migliori tra quelli presentati da oltre 2.000 fotografi professionisti e amatoriali di tutto il mondo, tra cui il primo premio 2015 nella categoria professionisti, assegnato al documentarista Mustafah Abdulaziz per la serie "Water", e la foto "Shijazhuang AQI 360, 2014" del tedesco Benedikt Partenheimer, vincitrice nella categoria amatoriale.

"La presenza della mostra a Eataly Roma Ostiense testimonia l'attenzione e la vicinanza della nostra azienda, interamente dedicata all'agricoltura, alla tematica della disponibilità di cibo di qualità e in abbondanza per le generazioni a venire" - spiega Luigi RadaelliAmministratore Delegato di Syngenta Italia. "Si tratta di un argomento che interroga e chiama in causa anche la filiera delle produzioni agroalimentari italiane di eccellenza, di cui Eataly è un'espressione autorevole e di successo." 



Syngenta
Syngenta è una delle principali aziende dell'agro-industria mondiale. Il gruppo impiega più di 28.000 persone in oltre 90 paesi che operano con un unico proposito: Bringing plant potential to life (Sviluppare il potenziale delle piante al servizio della vita). 

Attraverso l'elevata competenza scientifica, la presenza su scala mondiale e l'impegno nei confronti dei clienti e dei partner, contribuiamo ad accrescere la produttività delle colture, a proteggere l'ambiente e a migliorare la salute e la qualità della vita. 

Per maggiori informazioni su Syngenta potete consultare i siti web www.syngenta.com  www.syngenta.it e www.goodgrowthplan.com

Per ulteriori informazioni sul Syngenta Photography Award, visitare il sito: www.syngentaphoto.com

Segui il Syngenta Photography Award  

INFORMAZIONI SULL'ESPOSIZIONE 
Date: 10 gennaio – 9 febbraio 2017
Indirizzo: Eataly Roma Ostiense - Piazzale 12 Ottobre 1492, 00154 Roma
Orari di apertura: tutti i giorni da lunedì a domenica 9 - 00


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