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mercoledì 9 ottobre 2019

NOSTOS di Vito Bongiorno (Opere dal 1990 al 2019)


A cura di Lorenzo Canova
Sabato 12 Ottobre ore 17:30
MACA - Museo Arte Contemporanea Alcamo (TP)
  
Il Maca di Alcamo ospiterà l’Antologica di Vito Bongiorno “Nostos” per la XV Giornata del Contemporaneo

Anche ad Alcamo, il 12 ottobre, si celebra la XV Giornata del Contemporaneo, iniziativa nazionale che coinvolge i Musei soci di AMACI, l’Associazione dei Musei d’arte Contemporanea Italiani.

Il MACA, la struttura museale alcamese, socia di AMACI, aderisce all’iniziativa, presentando la mostra antologica dell’artista Vito Bongiorno. L’inaugurazione dell’Antologica, sabato 12 Ottobre alle ore 18:00; la mostra resterà aperta al pubblico fino al 31 Dicembre. 
Il catalogo della mostra è a cura dello storico dell’arte Lorenzo Canova. Parlano dell’autore l’editore Ernesto Di Lorenzo ed il direttore artistico della Fondazione Orestiadi Enzo Fiammetta.

Breve cenni biografici
Vito Bongiorno nasce ad Alcamo nel 1963, studia al Liceo artistico di Roma dove sviluppa un grande interesse nell’esplorazione della materia in relazione al tempo. Tra il 1985 e 1987 vive a Monaco di Baviera dove allestisce le prime mostre e successivamente a New York.
Oggi è tra i protagonisti più rappresentativi dell’arte contemporanea romana, noto per l’utilizzo del carbone e della cenere, come simbolo dell’amarezza, dell’inquinamento, della malattia e della spaccatura che caratterizzano l’umanità. Ciò che preme all’artista Bongiorno è far emergere se stesso, delineando uno stile personale nell’ambito delle correnti più innovative.
Fra i momenti più significativi e recenti della sua carriera: nel luglio 2009, il presidente del Museo delle Trame Mediterranee “Fondazione Orestiadi” di Gibellina, Ludovico Corrao acquisisce all’interno del Museo l’opera di Bongiorno Oltremare a Gibellina. Nel 2014, l’artista espone presso i Musei Capitolini e, nello stesso anno, il Ministero della Pubblica Istruzione gli commissiona un murales di 6 metri all’interno di una scuola romana. Successivamente, interviene con un’istallazione al Museo Cà Pesaro in occasione della Biennale di Venezia mentre a Napoli la sua performance Terra Mater apre le porte al "Naf-Napoli Arte Fiera"
Nel 2019 espone al Macro Museo d'Arte Contemporanea di Roma con l’opera Our Planet.

Afferma il Sindaco Domenico SurdiOspitare, presso il nostro Museo di Arte Contemporanea, le opere del Maestro Vito Bongiorno segna una nuova tappa del percorso volto alla costruzione di una visione contemporanea della Città. L’artista alcamese, con questa Mostra, ristabilisce un legame con i luoghi e gli spazi della sua memoria e dei suoi affetti; un’esposizione caratterizzata dall’impiego del carbone al posto dei colori e dei pennelli, il segno distinguibile di Bongiorno.
Dichiara l’assessore alla cultura Lorella Di Giovannile opere che il Maestro presenta alla sua personale di Alcamo vogliono descrivere quell’inquinamento morale e sociale che logora il nostro pianeta, svelando la speranza di una rinascita attraverso un linguaggio materico in continua trasformazione”.

Scrive il curatore della mostra, Lorenzo Canovail progetto evidenzia, già dal titolo, il ritorno di un artefice alla sua terra nativa dopo una lunga assenza, un’immersione a ritroso nel proprio passato che fa emergere le creazioni del presente. I riferimenti di Bongiorno fondono le radici classiche della Sicilia alle dialettiche del presente, ricordano le forme di antiche sculture riportando a una meditazione sulle questioni planetarie. L’artista ha ampliato le sue opere in senso tridimensionale, passando dalle mappe mondiali e dalla sagoma dell’Italia alla costruzione di sfere che ricordano il pianeta ed i suoi ecosistemi (pensiamo alle regioni artiche e all’Amazzonia) minacciati dalla corsa al profitto che distrugge tutto, senza tenere in conto il destino delle generazioni future”.
L’editore Di Lorenzo, che cura l’evento antologico ad Alcamo, scrive “Nostos, il titolo di questa antologica di Vito Bongiorno, è perfetto sia per il significato esistenziale che per la sintesi artistica e la valenza simbolica. Ogni artista, come diceva Consolo, è un ulisside: cerca sempre nuovi orizzonti, ma non può prescindere dal ritorno alla propria “isola”; così Bongiorno, pur aperto ad esperienze in Italia e all’estero (da Roma a Monaco di Baviera, a New York) ha mantenuto il suo rapporto umano e creativo con la Sicilia. Un rapporto alimentato di ricordi e di suggestioni, rivelatosi decisivo nelle scelte estetiche: vedi i due elementi cromatici che caratterizzano la poetica dell’artista: il blu del mare e del cielo, il nero del carbone, il senso di luce, apertura e speranza da una parte, quello di spaccatura, amarezza, dall’altra: i chiaroscuri e le contraddizioni della vita e della nostra terra”.
Ed Enzo Fiammetta, Direttore del Museo della Fondazione Orestiadi di Gibellina scrive “Come misurare la fragilità delle cose? Come riflettere sui delicati equilibri che governano la contemporaneità, definita da una rete di immagini, fatti e relazioni, reali e virtuali, che ci fanno tralasciare le vere necessità che oggi mettono in pericolo la nostra sopravvivenza sulla terra? Le opere di Vito Bongiorno ci portano dentro una dimensione che riflette sul tempo che viviamo, un equilibrio delicato che sopraintende la nostra realtà, la fiducia nell’uomo si deve misurare con la fragilità e l’incertezza che governa il mondo.
La ricerca dell’artista trova conferma nelle sue geografie, realizzate con tessere di carbone, opere che confermano, nel contrasto tra soggetto e materia, la complessità del fine da raggiungere per consentire la sopravvivenza del pianeta e salvaguardare la nostra essenza”.

Paola Lombardo


INFO:
NOSTOS di Vito Bongiorno (Opere dal 1990 al 2019)

A cura di Lorenzo Canova

Testi in catalogo di: Lorenzo Canova, Enzo Fiammetta, Ernesto Di Lorenzo


Inaugurazione: sabato 12 Ottobre ore 17:30

Fino al 31 dicembre 2019

MACA - Museo Arte Contemporanea Alcamo (TP)

Piazza Ciullo, 91011 Alcamo TP, Italia


Orari al pubblico: dal lunedì alla domenica dalle ore 9,30 alle ore 12,30; pomeriggio dalle ore 16,30 alle 19,30

sabato 5 ottobre 2019

Mostra "Gianni Otr Baggi. Mondo Fuori" | Palazzo Borromeo, Milano | 9-16 ottobre 2019 - con gentile richiesta di segnalazione

Gianni Otr Baggi 
Mondo Fuori
a cura di Vittorio Schieroni, Elena Amodeo 
9 - 16 ottobre 2019
Cocktail Party - mercoledì 9 ottobre, ore 18 - 21
c/o Studio Rospigliosi, Palazzo Borromeo 

In occasione della Quindicesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani, MADE4ART è lieto di presentare presso la prestigiosa sede espositiva dello Studio Rospigliosi di Milano, all'interno dell'esclusiva e splendida cornice di Palazzo Borromeo, nel cuore del centro storico della città, un'importante personale dell'artista fotografo Gianni Otr Baggi (Pavia, 1946).

La mostra, a cura di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo, presenta al pubblico l'inedita serie Mondo Fuori - World Outside frutto della recente ricerca progettuale in ambito fotografico dell'artista lombardo. Dopo aver indagato attraverso le sue opere gli aspetti più propriamente introspettivi della realtà, Gianni Otr Baggi si propone ora di raccontare il mondo esterno attraverso un linguaggio surreale e figurativo realizzato attraverso sovrapposizioni inaspettate ed enigmatici assemblaggi, facendo spesso ricorso ad accesi e intensi cromatismi, a un disordine visivo organizzato e ricercato, a un'astrazione presa in prestito dal campo della pittura. Opere di grande fascino e profonda poesia nelle quali dettagli architettonici e particolari tratti dalla storia dell'arte si fondono armonicamente, dove l'universo del sacro e la vita quotidiana della metropoli vengono a unirsi in sorprendenti composizioni. Una maniera di osservare il mondo e di comunicarlo agli altri che appartiene al linguaggio del surrealismo, sapientemente interpretato da Gianni Otr Baggi attraverso l'obiettivo fotografico.

La dimensione libertaria del surrealismo ha avuto l'ambizione smisurata di darci in questo secolo posto, come nessun altro, sotto il segno della violenza e dell'odio, una poetica dell'amore e un'etica della libertà. 

Arturo Schwarz, da un'intervista di Massimiliano Castellani, 2014

Articolato attraverso gli ambienti dello Studio Rospigliosi, il percorso espositivo troverà il suo punto centrale in una speciale dark room, una sala del tutto priva di luce naturale, dove il gioco creato dalle ombre e dalle luci artificiali sarà in grado di dar vita a un ambiente sospeso e raccolto, capace di amplificare le capacità percettive del visitatore e invitarlo a concentrarsi in profondità nell'osservazione delle opere fotografiche esposte.

Mondo Fuori, con data di inaugurazione mercoledì 9 ottobre 2019, sarà aperta al pubblico fino al giorno 16 dello stesso mese; apertura in occasione della Giornata del Contemporaneo AMACI sabato 12 ottobre dalle ore 15 alle 18. In occasione della mostra verrà presentato il catalogo Mondo Fuori - World Outside dedicato all'omonima serie di opere d'arte di Gianni Otr Baggi.

 

Gianni Otr Baggi. Mondo Fuori
a cura di Vittorio Schieroni, Elena Amodeo

9 - 16 ottobre 2019
Lunedì ore 15 - 18, da martedì a sabato ore 10 - 13 e 15 - 18

Cocktail Party | Mercoledì 9 ottobre, ore 18 - 21
Apertura Giornata del Contemporaneo AMACI sabato 12 ottobre ore 15 - 18

c/o Studio Rospigliosi | Palazzo Borromeo
Piazza Borromeo 10, 20123 Milano

Communication by
MADE4ART 



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lunedì 23 settembre 2019

A Milano Roberta Betti ci porta alla scoperta del suo "Graffio dell'anima"

La Galleria Spazioporpora di Milano presenta la personale dell'artista toscana originaria di Chiusi



Dopo diverse esperienze espositive anche a livello internazionale l’artista toscana Roberta Betti arriva a Milano presso la Galleria Spazioporpora che dal 14 al 28 ottobre 2019 ospiterà la sua mostra personale.





Nata a Chiusi inizia la sua attività negli anni '90 dedicandosi dapprima al genere del paesaggio, ma a partire dal 2010 una profonda ricerca artistica la conduce dalla serenità dei paesaggi toscani, cosi luminosi e statici, alla forza vibrante e al dinamismo impetuoso degli astratti, ove su tele dallo sfondo prevalentemente scuro ella trasferisce le sue emozioni mediante vortici di colore e linee graffianti.



L’evento curato da Francesca Callipari con il patrocinio del Comune di Chiusi, del Museo Ugo Guidi e dell’Associazione Kouros, sarà incentrato proprio su questa produzione astratta nella quale è protagonista assoluto il colore: un colore luminoso che sembra insorgere dal fondo della tela per esplodere ed irradiarsi al di fuori di essa…  Si tratta di una pittura che è pura espressione dei moti interiori dai quali l’artista si fa guidare, attivando una ricerca introspettiva che dà luogo ad opere dal forte impatto visivo ed emozionale, con una carica energetico-spirituale senza eguali.




Da qui il titolo scelto per l’esposizione: “Il Graffio dell’anima” che testimonia il legame indissolubile sussistente tra pittura e interiorità, evidenziando le forme di questo colore sfolgorante impresso attraverso movimenti simulanti graffi che pervadono la tela e che talvolta appaiono come veri e propri cerchi concentrici. 




Sono impronte d’anima che si riversano sulla tela, squarci di luce che si aprono tra le tenebre più profonde, lasciando per sempre tracce di sentimenti ed emozioni che entrano subito in dialogo con l’osservatore.

La stessa artista afferma: 

è come se volessi graffiare l’oscurità che a volte è in noi e ritrovare arcobaleni, frammenti di luce, simboli di speranza e non solo…

La mostra, visitabile presso la Galleria Spazioporpora di Milano dal 14 al 28 ottobre 2019, sarà inaugurata giovedì 17 ottobre dalle ore 18.30 fino alle 20.30 con una presentazione a cura della curatrice e storica d’arte Francesca Callipari e in presenza dell’artista Roberta Betti.








venerdì 30 agosto 2019

A Cagliari la mostra del più grande architetto vivente del Sudafrica



A Cagliari la mostra del più grande architetto vivente del Sudafrica
Landscapes of knowledge Red Location Cultural Precinct
di Jo Noero
dal 5.09.19 al 27.09.19
SPAZIO EVENTI I° PIANO MEM
MEDIATECA DEL MEDITERRANEO

Ha impiegato 6 mesi Jo Noero, tra i più grandi architetti viventi del Sudafrica, a completare il disegno lungo 9,4 metri e alto 3,5. Lo spettacolare "arazzo" rappresenta le potenzialità del "terreno comune" applicato a una città dilaniata dalle conseguenze urbanistiche dell'apartheid.
Il disegno, elaborato a mano da Noero, già stato presentato al grande pubblico in occasione della Biennale di architettura di Venezia del 2012. 
La mostra che lo ospita si chiama Landscapes of knowledge Red Location Cultural Precinct e sarà a Cagliari, dal 05.09.19 al 28.09.19 presso spazio mostre MEM Mediateca del Mediterraneo, in via Goffredo Mameli, 164.
 
In occasione dell'inaugurazione è prevista una lezione magistrale di Jo Noero (che potrebbe essere a disposizione anche per una eventuale intervista) 

PROGRAMMA 05.09.19

ore 16:00
Saluti istituzionali
INTRODUZIONE
Samanta Bartocci DADU-UNISS
LEZIONE MAGISTRALE Jo Noero, NeroArchitects
TAVOLA ROTONDA
Sandro Catta Presidente dell'ordine degli ingegneri
Teresa De Montis Presidente dell'ordine degli architetti
Giorgio Peghin DICAAR-UNICA
Nicolò Fenu SARDARCH
Coordina Massimo Faiferri DADU-UNISS
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA con la presenza dell'autore Jo Noero
Mostra a cura di
Massimo Faiferri, Samanta Bartocci,
Fabrizio Pusceddu, Lino Cabras, Rosa Manca
Crediti formativi per architetti CFP 4
Crediti formativi per ingegneri CFP 2
Evento organizzato nell'ambito della Notte Europea dei Ricercatori 2019 coordinata da Frascati Scienza "BEES-BE a citizEn Scientist?
La mostra sarà visitabile fino al 27 Settembre 2019, dal lunedì al sabato negli orari di apertura della biblioteca.


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giovedì 29 agosto 2019

Alghero, la mostra dove i visitatori deformano e incurvano lo spazio

Alghero, la mostra dove i visitatori deformano e incurvano lo spazio

Nella rete dello spaziotempo installazione interattiva dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dal 28.08.19 al 29.09.19 spazio mostre Lo Quarter - Alghero

 

Deformare e incurvare lo spazio che ci circonda, così come fanno stelle, supernovae e buchi neri nel cosmo, oppure generare onde gravitazionali virtuali. Sarà ciò che potranno fare i visitatori della mostra "Nella rete dello Spaziotempo", installazione interattva dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che sarà ad Alghero nello spazio mostre de Lo Quarter dal dal 28.08.19 al 29.09.19. 

La mostra vuole divulgare il percorso di ricerca interdisciplinare portato avanti dal gruppo di ricerca Ecourbanlab del DADU - Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica Università degli Studi di Sassari, con la quarta edizione della summer school ILS 2019_Landscapes of Knowledge, dedicata al progetto degli spazi dell'apprendimento e in particolare ai paesaggi della conoscenza. La miniera di Sos Enattos in Barbagia potrebbe ospitare nei prossimi anni il più grande osservatorio per onde gravitazionali mai realizzato: l'Einstein Telescope, ET. La domanda che si pone è come queste iniziative di altissimo profilo scientifico possano essere accolte dalle comunità locali e condivise nella forma di divulgazione diffusa della conoscenza, contaminando i saperi locali e generando occasioni di sviluppo per la società. Per raccontare al grande pubblico la visione dell'universo della fisica contemporanea, l'INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare presenta questa spettacolare installazione interattiva.

L'iniziativa si inserisce nel circuito degli eventi che culmineranno nella Notte Europea dei Ricercatori 2019 coordinata da Frascati Scienza.

 

Programma 28.08.2019

15:00 Alghero Lo Quarter

Focus group "La comunicazione scientifica" | Simona Cerrato, Paola Catapano, Vincenzo Napolano|

coordina Giovanni Mazzitelli

17:30 Inaugurazione mostra | "Nella rete dello spaziotempo"

 

INSTALLAZIONE INTERATTIVA IDEATA E PRODOTTA Da ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE

A cura di Vincenzo Napolano, Francesca Scianitti Ufficio Comunicazione INFN

 

PROGETTO MULTIMEDIALE

Marco Barsottini | Cameranebbia

Alessandro Capozzo | Limiteazero

 

SETUP

Barbara Martinazzi | doID

 

IN COLLABORAZIONE CON:

Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica

Laboratorio di ricerca ECOURBANLAB

Università degli studi di Sassari

 

ORGANIZZAZIONE LOCALE

Scientific School | ILS 2019 | Landscapes of Knowledge

Notte Europea dei Ricercatori 2019 - Frascati Scienza

"BEES-BE a citizEn Scientist"

 

COORDINATORE SCIENTIFICO Massimo Faiferri

 

COORDINAMENTO LOCALE:

Samanta Bartocci, Fabrizio Pusceddu, Rosa Manca, Lino Cabras

 

MOSTRA

dal 28.08.19

al 29.09.19

orario

9:30-14:00 lunedì, giovedì, venerdì

9:30-19:00 martedì, mercoledì

domenica chiuso



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martedì 27 agosto 2019

Un grande mostra: Mario Vespasiani - Il tempo dei trentasei giusti

Mario Vespasiani
Il tempo dei trentasei giusti


"Coloro i quali agiscono per salvare una vita umana possono essere considerati tra i Giusti
ed anche se mettono a rischio la propria esistenza, lo fanno comunque perché si sentono chiamati a farlo.
Questi uomini, come gli uccelli sono vigili e percepiscono lo svolgersi degli eventi da lontano, nell'oscurità.
Si muovono leggeri e decisi si staccano da terra, perché quella è la loro intima natura". Mario Vespasiani


L'Amministrazione comunale di Caldogno ha il piacere di invitare alla mostra di Mario Vespasiani, uno dei più autorevoli talenti dell'arte italiana, dal titolo Il tempo dei trentasei giusti, un progetto site-specific realizzato appositamente per Villa Caldogno, tra le più celebri ville venete, opera dell'architetto Andrea Palladio, già patrimonio UNESCO.
La personale che si apre sabato 31 agosto si svolgerà nelle sale del piano nobile, nelle quali le inedite opere di Vespasiani si pongono in dialogo con gli affreschi cinque-seicenteschi presenti nelle tre stanze scelte, che illustrano gli svaghi e i divertimenti quotidiani della vita dell'epoca, tra giocatori di carte e suonatori. Mario Vespasiani ha concepito questi recenti dipinti in relazione alle immagini presenti sulle pareti affrescate, sia nel tema che con le tonalità, interpretando questi episodi come racconto di un'umanità distratta dalla urgenze del quotidiano, presa dai vizi e dal passatempo. Ha associato in ciascuna sala tre quadri che descrivono un particolare mondo notturno dove appaiono uccelli di varie specie, che silenziosi osservano lo spettatore, attenti ad ogni segnale, al punto di svanire un un battito d'ali. Nella ricerca dell'artista, sono fondamentali i simboli e le metafore, infatti i volatili più che una fedele descrizione ornitologica, rappresentano il ruolo che ciascun individuo ha sulla terra e le sue responsabilità, in base al talento ricevuto e alla missione da svolgere.
 
Sia il titolo che la mostra si rifanno all'interesse di Vespasiani per la spiritualità che lega Oriente ed Occidente. In questo caso l'autore attinge alla sapienza ebraica, infatti secondo quanto sta scritto nel Talmud - monumentale opera della letteratura ebraica post-biblica - in qualsiasi momento della storia, ci sono sempre trentasei giusti al mondo che vivono senza essere consapevoli della loro natura "speciale". Nessuno li conosce nel momento del loro operato – sono in un certo senso "nascosti" – ma la loro presenza assicura l'esistenza del mondo stesso perché, per amor loro, Dio non distrugge il pianeta terra. La tradizione ritiene che le loro identità siano sconosciute anche tra di loro e che, se uno di loro giungesse a comprendere il vero scopo della propria esistenza, allora verrebbe immediatamente sostituito da un altro giusto. Nell'anonimato ritengono di compiere solo il proprio dovere di uomo e donna, nulla più. Neppure loro stessi sanno di essere tanto importanti, ma riconoscendo il male e le sofferenze e se ne fanno carico perché non possono tollerare simili ingiustizie proprio per il proprio "innato status di Giusti".

Nelle grandi tele il fondo scuro del blu notte, richiama il contesto nascosto e riservato in cui operano queste figure, non protagoniste alla ribalta, ma attente e silenziose, non generiche ma precise, inoltre ogni uccello è anche la rappresentazione di un simbolo, caro alle varie culture, sia nella specie come nel colore. 
Mario Vespasiani in un quotidiano che si svela nelle spaventose disparità tra gli esseri umani, nelle distanze tecnologiche che separano perfino tra le pareti di casa o che atterrisce di fronte agli abissi insondabili di ogni anima, vuole sensibilizzare l'orientamento individuale a percepire l'aspetto più profondo che ci fa sentire esseri uniti tra noi, alla madre terra e all'opera della creazione. Confida l'autore che la mostra deriva anche dall'incoraggiamento a fare il bene, che ricevette quando era giovanissimo studente da parte del leggendario ciclista Gino Bartali, che circa venti anni dopo sarebbe stato dichiarato dallo Yad Vashem, per i suoi gesti di assoluto coraggio e umanità, Giusto tra le nazioni.


Inaugurazione sabato 31 agosto 2019 - alle ore 18,30


VILLA CALDOGNO

Giorni e orari di apertura: 
giovedi e venerdi ore 9 - 12
sabato ore 9 - 12 e 15 - 18
domenica ore 9 - 12

Dal 31 agosto al 3 novembre 2019


Mario Vespasiani (1978) è un artista visivo italiano.

Inaugura la prima mostra non ancora ventenne e ad oggi ha esposto su tutto il territorio nazionale, in gallerie, musei, luoghi di culto e in contesti inusuali. Nel corso del tempo la sua ricerca ha interessato anche studiosi di discipline che vanno dalla teologia all'astrofisica, dall'antropologia alla filosofia. Si esprime attraverso un alfabeto simbolico che si fonda sulle rivelazioni della mistica cristiana e sulla pratica alchemica della pittura. Attento osservatore delle leggi naturali e degli insegnamenti della sapienza orientale, il suo lavoro va inteso come continuazione dell'opera creativa universale, da cui cogliere il sentimento spirituale. 

Espone giovanissimo ai Musei Capitolini di Roma con la mostra Gemine Muse, a 27 anni vince il primo Premio Pagine Bianche d'Autore, figura nel libro Fragili eroi di Roberto Gramiccia, sugli artisti italiani del futurismo ad oggi e sul Dizionario dell'Arte Italiana edito da Giancarlo Politi. Per essere stato tra i primissimi artisti ad aver impiegato la sua impronta pittorica ai nuovi materiali e alle recenti tecnologie, viene inviato nel 2012 dall'Accademia di Belle Belle Arti di Macerata a tenere una conferenza dal titolo: L'essenza e il dono. Arte, relazione e condivisione, dalla tela all'iPad. Nello stesso anno con le opere realizzate mediante l'iPad ed applicate su alluminio partecipa al Premio Termoli e di seguito alle storiche rassegne d'arte nazionali: nel 2014 al Premio Sulmona, nel 2015 al Premio Vasto, nel 2018 al Premio Marche.

Durante la sua carriera le sue opere sono state poste in dialogo diretto con alcuni maestri dall'arte italiana, quali Mario Schifano, Osvaldo Licini, Lorenzo Lotto e Mario Giacomelli, in mostre intitolate La quarta dimensioneHa esposto nel 2011 al Padiglione Italia della Biennale di Venezia curato da Vittorio Sgarbi nella sede di Torino e qui con Imago Mundi alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Dal 2013 lavora a Mara as Muse, un progetto composto da dipinti, disegni, fotografie, libri e oggetti d'arte, che tratta del rapporto della presenza femminile nell'ispirazione artistica, la cui trilogia è stata presentata a fine 2017 alla Galleria d'Arte Moderna di Roma. 
Nel 2015 realizza delle opere in pura seta intitolate Storie di viaggiatori, territori e bandiere che espone come fossero vessilli, la cui performance si tiene nella Pinacoteca civica di Ascoli Piceno e in un happening sulla cima di un'antica torre. 

Nel mese di maggio esce Planet Aurum il suo primo libro interamente dedicato agli scritti e nello stesso anno la città di Fermo lo invita a dipingere il Palio dell'Assunta collegato alla personale Empireo. Nel 2016 è l'ideatore del festival sul pensiero contemporaneo La Sibilla e i Nuovi VisionariNel 2017 è stato in mostra a Venezia e Monaco di Baviera nella collettiva Our place in space promossa da NASA ed Esa che prosegue nel 2018 in un tour mondiale. Nello stesso anno organizza Indipendenti, Ribelli e Mistici, una rassegna di incontri interculturali che ha coinvolto numerosi studiosi provenienti da vari ambiti. Sempre nel 2017 il Museo Storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle ha celebrato il quarantennale con la sua mostra personale dal titolo Fly Sky and Air.  Nel 2018 inaugura la mostra Lepanto dedicata alla famosa battaglia, nel Museo Diocesano di Gaeta dove è conservato lo stendardo della flotta. Nel maggio 2019 è stato presentato al Museo d'Arte Contemporanea di Roma (MACRO) il quarantesimo libro dedicato al suo lavoro.

La sua indagine artistica non ha riferimenti analoghi nel panorama contemporaneo per tematiche, scelte espositive e collaborazioni.  Contemporaneamente alla pittura, ha frequentato un workshop di fotografia con Ferdinando Scianna e di cinema con Lech Majewski. Quarantuno sono ad oggi le pubblicazioni personali, che dall'esordio, hanno documentato in maniera metodica la sua ricerca.



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Imola - Rosa Mystica, in mostra il fiore nell'arte sacra - 7-8 settembre

7-8 settembre 2019 – Chiesa del Morelli, Imola 

Mostra "ROSA MYSTICA", il fiore della Vergine in tavola e nell'arte sacra

Alla scoperta del significato della rosa, simbolo floreale della Madonna

 

Sasso Morelli (Imola), agosto 2019 – In occasione della XXVI edizione del percorso artistico "Segni e immagini della devozione popolare", sabato 7 e domenica 8 settembre (dalle 10:00 alle 20:00) si terrà, presso la Chiesa del Morelli, a Sasso Morelli (Imola), la mostra intitolata "ROSA MYSTICA - Il fiore della Vergine in tavola e nell'arte sacra".

 

Dopo il successo dell'anno scorso della mostra "Giardini dell'anima", torna l'affascinante viaggio del simbolismo floreale nell'iconografia cristiana. A dare continuità al percorso intrapreso, con "ROSA MYSTICA" il curatore Marco Violi e CLAI presentano una preziosa e variegata selezione di maioliche prevalentemente d'uso (secc. XVII-XX/inizi), decorate a motivi floreali nei quali predomina il fiore della rosa, insieme ad un nutrito gruppo di opere d'arte sacra: tessuti ed oreficerie liturgiche, sculture, dipinti, targhe ceramiche, reliquiari, incisioni (secc. XVII-XXI) raffiguranti la Vergine e i santi il cui simbolo è la rosa. La mostra vanta numerosi inediti ed alcune interessanti scoperte.

"La rosa nella simbologia cristiana è per eccellenza il fiore della Madonna, la "rosa senza spine", come quelle che si diceva crescessero nel Paradiso Terrestre, perché nata senza peccato originale – spiega Marco Violi, curatore della mostra. – I colori che si svelano nelle innumerevoli varietà, al progressivo sbocciare dei petali, ricordano i Misteri della Redenzione: si passa dal bianco che richiama l'Immacolata e l'infanzia di Gesù, alle striature rosse che ricordano la Passione di Cristo, al giallo eburneo della luce della Risurrezione. La rosa canina a cinque petali fa riferimento poi alle cinque ferite di Gesù in croce. A questo fiore sono legate anche figure mistiche maschili quali San Domenico, Domenico Savio e particolarmente San Francesco, con quel roseto senza spine che, nato improvvisamente in una notte di gennaio, quando il santo, per liberarsi dai pensieri impuri, non esitò a gettarsi su di un rovo, si tramutò all'istante in un magnifico rosaio, mentre dalle ferite di Francesco nacquero rose".

Le opere selezionate per "ROSA MYSTICA" provengono dal Museo Diocesano di Imola, dalla cappella privata del Palazzo Vescovile, dalla Cattedrale di Imola, dalla Chiesa del Carmine, dal Museo della Cooperativa Ceramica di Imola, dal Comune di Crevalcore, da alcune importanti gallerie antiquarie e, infine, da alcune prestigiose collezioni private di Cesena, Imola e Trento. Sono presenti, inoltre, due grandi dipinti di Giovanni Gasparro e Luigi Pellanda (quest'ultimo eseguito appositamente per questa esposizione).

"Nelle ultime mostre abbiamo associato il tema sacro a quello del convivio, della tavola, tema che ritorna puntualmente anche in "ROSA MYSTICA" – commenta Giovanni Bettini, presidente CLAI.Nella concezione cristiana della persona tutto l'umano è compreso, e il cibo è nutrimento per il corpo e per l'anima, tutto vive nel rapporto con il sacro. Le splendide ceramiche esposte rimandano ad una sapienza creativa, che ha trovato particolarmente in Imola e Faenza centri di diffusione di un patrimonio culturale di formidabile valore".


Dove: Chiesa del Morelli (g.c. Fam. Mongardi) a Sasso Morelli

Inaugurazione: venerdì 6 settembre alle ore 17.30

Apertura mostra al pubblico: sabato 7 e domenica 8 settembre 2019

Orari di apertura: dalle ore 10.00 alle 20.00




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