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sabato 16 settembre 2017

Sformaurbis all'Archivio di Stato di Latina per la Domenica di Carta del MiBACT_ 8 ottobre 2017



Archivio di Stato di Latina
presenta
Luca Vannozzi
Sformaurbis
Mostra di tavole illustrate originali su carta
a cura di Barbara Pavan
8-12 ottobre 2017


'In un articolo pubblicato l'anno scorso sul supplemento La Lettura del Corriere della Sera, Franco Farinelli commentava il testo della Convenzione europea del paesaggio, ratificata da non più di dieci paesi dell'Unione tra i quali, nel 2006, anche l'Italia: si abolisce il termine territorio e lo si sostituisce con paesaggio, più coerente con i tempi che cambiano. (…) 

Dire territorio significa indicare uno spazio bidimensionale inerte, organizzato (spesso rovinato) da un soggetto mobile e pensante, partendo da un assunto cartesiano che poi, a partire dalla Rivoluzione industriale, viene applicato alla superficie della Terra. Si tracciano strade rettilinee solcate sulla mappa e poi nel terreno che non si armonizzano più con le anse dei fiumi, le grandi proprietà feudali, gli arroccamenti degli abitati: i tracciati obbediscono a principi di comodità, economia e velocizzazione del traffico commerciale e colonizzano con la propria sintassi l'intero territorio europeo. 

La ferrovia, nell'Ottocento, fa il resto: elimina attriti, pendenze, dislivelli, fora montagne e taglia città e campagna, per giunta con una massicciata sopraelevata. Le autostrade del Novecento, per via dell'abnorme incremento della mobilità privata e della velocità, esaltano questo modello spaziale finché il paesaggio diventa del tutto banale, una carta topografica, una base più o meno solida (soprattutto in Italia) per tracciare percorsi, sforacchiare montagne, appoggiarci ponti, svincoli, scali e, ultimamente, trionfali oppure graziose rotatorie.(…)'

Questa la premessa da cui nasce Sformaurbis, un progetto itinerante di Luca Vannozzi costituito da una serie di opere su carta che si interrogano sul futuro del paesaggio italiano raccontandone con ironia un presente di identità incerta ed una passato di scelte discutibili.

Due anni di lavoro per completare i dodici capolavori di miniaturizzazione che compongono questa mostra e che costituiscono il nucleo intorno al quale si articolano riflessioni di diversa natura, dalla letteratura all'architettura.

Sformaurbis, che ha debuttato alla Biblioteca Nazionale di Napoli lo scorso marzo, inaugura domenica 8 ottobre 2017, dalle 10 alle 18, all'Archivio di Stato di Latina, via dei Piceni 24, inserito nell'evento nazionale la 'Domenica di Carta' promosso dal MiBACT, per il quale è stato predisposto un percorso documentario dal titolo "A le triste e oziose acque". 

Il tema che lega le due iniziative è il paesaggio e tutte le iniziative finalizzate alla divulgazione di una cultura del paesaggio stesso nel rispetto del dettato dell'art. 9 della Costituzione e del Codice dei beni culturali. L'Agro pontino è un laboratorio, con un'evoluzione millenaria, una storia di successi e sconfitte che nel dicembre del 1932 sembrava essersi tradotta in "realtà vivente". 

In questo luogo fatto di città e borghi sorti dal nulla, si incrociano tante storie, un crocevia di genti ed etnie fino al secondo dopoguerra, un sistema di urbanizzazione forzata che si legge nelle mappe, memoriali, fotografie e carteggi, alcuni dei quali selezionati ed esposti nel percorso realizzato dal direttore dell'Archivio di Stato di Latina e dai suoi collaboratori.

La mostra Sformaurbis, a cura di Barbara Pavan, rimarrà aperta al pubblico fino al 20 ottobre 2017, dal lunedì al venerdì (9:30-18). Testi in catalogo di Luca Arnaudo e Maria Cristina Storini.

SCHEDA TECNICA
Titolo                                   Sformaurbis
Artista                                Luca Vannozzi
Curatore                             Barbara Pavan
Testi in catalogo              Dr.Luca Arnaudo e Prof. Monica Cristina Storini
Sede espositiva               Archivio di Stato di Latina
                                               Via dei Piceni, 24 – 04100 Latina
Date                                     8-20 ottobre 2017
Inaugurazione                  domenica 8 ottobre 2017 ore 10-18*
Orari                                     lunedì-venerdì 9:30-18*
Ingresso libero.
Info                                       tel. 0773 610930
http://www.archiviodistatolatina.beniculturali.it
e-mail as-lt@beniculturali.it



*E' possibile visitare anche il percorso documentario "A le triste e oziose acque", con il medesimo orario.

Mostra personale di Clinton Whiting allo SpazioELLE di Castel Gandolfo



Clinton Whiting
Abiding Embrace / Indissolubile Abbraccio
 A cura di Domenico Cornacchione
 22 settembre – 20 ottobre 2017
 SpazioELLE – centro di ricerca e sperimentazione artistica
Castel Gandolfo – Via del Mare 138

"Abiding Embrace / Indissolubile Abbraccio" è la prima mostra dello SpazioELLE unicamente dedicata alla pittura, ed è anche la prima riservata all'arte figurativa. Con questa esposizione vogliamo dimostrare che il figurativo non appartiene solo al passato. C'è la convinzione, soprattutto in Italia, che l'arte contemporanea debba essere necessariamente "astratta". 

Per fortuna non è (sempre) così. Lo dimostra Clinton Whiting, artista statunitense che, ispirandosi al sarcofago etrusco di Arnth Tetnies e Ramtha Vishnai, conservato nel Museum of Fine Arts di Boston, ha realizzato, per questa esposizione, una serie di dipinti in cui la figura umana è il soggetto principale, talmente importante che predomina su tutto, a tal punto da essere l'unico soggetto dipinto. 

Clinton, dopo la laurea in belle arti conseguita presso l'Università dello Utah, ha trascorso un periodo di studio in Italia approfondendo la conoscenza dell'arte etrusca che lo ha influenzato per la realizzazione di questa nuova serie di dipinti. 

Le sue figure si muovono in una dimensione diversa dalla nostra. 

Lo sfondo scompare e al suo posto appaiono campiture colorate che creano un senso di spaesamento. In questo caso l'artista, ispirato dalla teologia mormone, analizza il potente e inscindibile legame di una coppia che si prolunga anche dopo la morte manifestandosi attraverso un indissolubile abbraccio. 

A Milano la collettiva d'arte "Touch – Arte contemporanea tra realtà ed illusione". Dal 22 al 30 settembre presso 809 Art Gallery




Sarà presentata venerdì 22 Settembre alle ore 18.30 presso la 809Art Gallery di Milano la collettiva d’arte “Touch – Arte contemporanea tra realtà ed illusione” a cura di Francesca Callipari che vedrà la partecipazione di vari artisti contemporanei, offrendo una panoramica generale dal ritratto all’iperrealismo a composizioni più surrealiste.

Rosanna Anelli - Dubbio
Descrizione: Tra le diverse tematiche predominanti nella storia dell’arte la realtà e la sua rappresentazione più o meno fedele hanno avuto un’importanza notevole, contraddistinguendo diverse epoche e movimenti. E’ cosi che tendenze come quella attestatasi negli anni ’70, volta a riprodurre in maniera minuziosa e con una perfezione quasi maniacale la realtà, hanno condotto ad un genere quale l’Iperrealismo, per esempio, ancora oggi largamente diffuso. L’artista d’altro canto ha sempre imitato la natura, magari reinterpretandola, impadronendosi del contesto, modificandolo in base alla propria sensibilità, restituendo la realtà a tal punto da ingannare la mente dell’osservatore o costruendo mondi paralleli, fiabeschi, surreali. In entrambi i casi l’arte ha avuto e continua ad avere la possibilità di manifestarsi in tutto il suo potere, attraendo lo spettatore e attivando un gioco di emozioni; un silenzioso dialogo tra l’opera e l’osservatore nel quale quest’ultimo si sente talmente disorientato da volere toccare con mano le realtà che gli vengono palesate.

La 809 Art Gallery, situata in zona centrale a Milano in via Bergamo, forte di un’eredità che sconfina dall’800 alle ultime avanguardie del ‘900 si avvicina all’espressione contemporanea, studiandola e comprendendola con la stessa passione rivolta all’Arte del passato. Il progetto di questa galleria prevede di fissare un punto di equilibrio tra espressione artistica del passato, consolidata dal passato ed espressione artistica presente. 
Majla Chindamo - L'infanzia rubata

Simone Galimberti - Dolce abbraccio

Esporranno i seguenti artisti:

GRAZIANO COSSU - CIRO DI FIORE - GIORGIA HARAN - ROSANNA ANELLI - SILVANA LANZA - ADRIANO FUSCA' - ANTONIETTA MENEGHINI - VINCENZA COTUGNO - SIMONE GALIMBERTI - LORENZO FELICANI - MAJLA CHINDAMO - DANIA MINOTTI


Brera Design Days | MOSTRO GRAPHIC DESIGN CAMP - PRIMA EDIZIONE | Laboratorio Formentini e Tim Space | 6-12 ottobre 2017 Milano


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MOSTRO
GRAPHIC DESIGN CAMP MILANO

PRIMA EDIZIONE
6 - 12 OTTOBRE 2017
Brera Design Days

LABORATORIO FORMENTINI - TIM SPACE
 
Inaugurazione 6 ottobre 2017 dalle ore 21 - Lab Formentini
 
MOSTRO - GRAPHIC DESIGN CAMP è un evento dedicato alle arti grafiche e alla comunicazione visiva che si svolgerà a Milano nell'ambito della seconda edizione dei Brera Design Days.
 
Dal 6 al 12 ottobre 2017 una serie di incontri, workshop ed esposizionianimeranno due location d’eccezione - Laboratorio Formentini e TIM Space – con l’obiettivo di ‘mettere in mostra’ il mondo professionale del graphic design e di offrire una panoramica internazionale delle arti grafiche oggi.
 
Curato da Marco Sammicheli, coordinato da Maria A. Di Pierro e con l’art direction di Zup Design, MOSTRO si avvale della collaborazione del Laboratorio Formentini per l'editoria, di Arjowiggings Creative Papers, di Grafiche Paciotti e di VISCOM ITALIA - la Mostra Convegno Internazionale di Comunicazione Visiva che prenderà il via il 12 ottobre, fil rouge ideale che lega il fuorisalone cittadino alla fiera.
 
mostrare v. tr. [lat. monstrare, der. di monstrum: v. mostro2] (io móstro, ecc.). – 1. a. Far vedere, presentare ad altri perché veda, esamini, osservi.
 
móstro2 (ant. mònstro) s. m. [lat. monstrum «prodigio, portento», dal tema di monere «avvisare, ammonire»]. – 1. a. Essere che si presenta con caratteristiche estranee al consueto ordine naturale e come tale induce stupore e paura […] 2. In senso fig.: b. Seguito da una specificazione, persona che possiede certe qualità, positive o negative, in misura straordinaria, molto superiore al normale.
 
MOSTRO nel significato etimologico del termine è sinonimo di prodigio, portento, ma nel linguaggio comune rappresenta spesso un essere deforme, non per forza cattivo, che incute timore e meraviglia insieme. Il cosiddetto fenomeno da baraccone, ruolo cardine in ogni circo ‘paesano’ che si rispetti e anche protagonista di tutta l’immagine coordinata del festival che si ispira appunto all’iconografia circense.
 
MOSTRO - GRAPHIC DESIGN CAMP racchiude in sé entrambi questi aspetti, e racconta, in tutte le sue sfaccettature, il mondo delle arti grafiche e della comunicazione visiva: la disciplina “funzionale” alle altre forme di design, quella che più sfugge alle definizioni, poiché coinvolge competenze molto trasversali, dove i punti di vista cambiano continuamente.
 
Nella società dell’immagine, anch’essa fluida e mutevole per sua natura, le arti grafiche sono lo strumento imprescindibile per dare forma ed espressione a tutto ciò che si vuole comunicare, al mondo dell’informazione. Siano prodotti, eventi, imprese si è alla costante ricerca del volto, del font, della cover, del colore, della forma e delle sembianze adatte strategicamente per “mostrare” la propria immagine e descriverne i contenuti.
 
MOSTRO - GRAPHIC DESIGN CAMP vuole dare voce a professionisti del settore e rappresentare scuole di pensiero e approcci professionali diversi e innovativi, coinvolgendo vari settori dall'editoria, ai musei e al commercio, fino all'urbanistica e alla pubblicità. 
 
Il Laboratorio Formentini per l'editoria, struttura nel cuore di Brera dedicata ai mestieri dell'editoria, è il fulcro della manifestazione attorno a cui ruoteranno i principali eventi. Ospiterà infatti la mostra collettiva Manifesto in cui esporranno gli studi Sarp Sozdinler (Istanbul) – con una selezione di manifesti e poster, Maltatypes (La Valletta) - con la loro mappatura dei font storici della capitale maltese, Onka Allmayer-Beck(Vienna) - presentando alcune declinazioni della sue note illustrazioni, Zaven (Venezia) raccontando il progetto per la fondazione d'arte russa VAC, e Undesign (Torino) – esponendo il libro che passa in rassegna i primi dieci anni di attività dello studio.
 
In programma l’11 ottobre dalle 16 alle 18 anche il workshop Quadentro, curato da Emilio Lonardo in collaborazione con Arjowiggings-divisione arti creative. Il workshop intende dimostrare quella che può sembrare una semplice banalità invece importante: nonostante l’avanzare della tecnologia utilizziamo ancora notebook analogici per annotare i nostri pensieri, ricordi, gli impegni professionali. Quadentro è un luogo dove conservare tutte queste cose, personali e personalizzate, e dove tutto si crea e si trasforma. Il workshop consisterà nella realizzazione del proprio Quadentro personale scegliendo tra copertine, fili, carte interne.
 
Una serie di talk serali, dal 7 al 12 ottobre, accompagneranno il festival per approfondire le storie professionali dei protagonisti invitati e per condividere esperienze di attività analoghe o vicine a MOSTRO, come POST, il festival di grafica di Copenaghen grazie alla testimonianza del suo direttore Peter Folkmar, e VISCOM, fiera dedicata ai mestieri e agli strumenti della comunicazione visiva.
Infine altri due appuntamenti pomeridiani animeranno il TIM Space di piazza Einaudi 8 (MM2 Gioia).

 
www.mostro.design
#mostromilano
 

 
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Marzio Tamer l’artista che ha conquistato Salvatores. In mostra a Milano dal 5 ottobre



Marzio Tamer, l'artista che ha conquistato anche il regista Premio Oscar Gabriele Salvatores. 
In mostra a Milano dal 5 ottobre



Oltre 60 capolavori dell'artista saranno in esposizione dal 5 ottobre 2017 al 7 gennaio 2018 al Museo Civico di Storia Naturale di Milano.
Protagonista nella scena internazionale dell'arte figurativa, Marzio Tamer espone per la prima volta in un'istituzione pubblica lombarda, con la più vasta mostra personale mai allestita sulla sua opera. 

Un'occasione imperdibile per ammirare gli stupefacenti acquerelli, tempere e olii dell'artista che ammalia per la poesia e l'originalità con cui interpreta animali e paesaggi.

Proiezione in mostra del documentario The Promise, realizzato dal regista Premio Oscar Gabriele Salvatores, commissionatogli da Almo Nature, promotrice sia della mostra sia della campagna di salvaguardia del lupo.

Intervista a Marzio Tamer:
https://www.youtube.com/watch?v=NAZLlO-hwrE

Conferenza stampa
mercoledì 4 ottobre ore 12:00 presso il Museo di Storia Naturale di Milano.

Inaugurazione
mercoledì 4 ottobre ore 18:30 in presenza dell'Assessore alla Cultura di Milano, Filippo del Corno.


Il 21 settembre al Grande Museo del Duomo di Milano inaugurazione della mostra internazionale "LIMITI-CONFINI" e del 5° premio CRAMUM

 

Il 21 settembre al Grande Museo del Duomo di Milano inaugura la mostra internazionale "LIMITI-CONFINI" che ospita la 5° edizione del Premio CRAMUM

Curata da Sabino Maria Frassà
Artisti in mostra e fuori concorso e in mostra: Magdalena Abakanowicz, Zolt Asta, Ivan Barlafante, Carlo Benvenuto, Laura de Santillana, Matteo Fato, Daniele Fissore, Ivan Grubanov, H.H. Lim, Franco Mazzucchelli, Francesca Piovesan, Daniele Salvalai.
Artisti in mostra e finalisti del 5° premio cramum: Alessio Barchitta, Alessandro Boezio, Francesco Casolari, Andrea Fiorino, Marco La Rocca, Giulia Manfredi, Dario Picariello, Pamela Pintus, Diego Randazzo, Sally Viganò.


21 settembre - inaugurazione. Ingresso libero dalle 18:00 alle 20:00 (ingresso in via eccezionale da Via Pecorari 2).
Dal 22 settembre al 3 ottobre, 10:00 - 18:00. Chiuso il mercoledì. Ingresso da Piazza del Duomo, mostra inclusa nel percorso espositivo del Grande Museo del Duomo di Milano (biglietto euro 3,00).
CRAMUM, con il patrocinio e in collaborazione di Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, Fondazione Cure Onlus, Comune di Milano, Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, Accademia Polacca di Roma, Consolato di Polonia a Milano, Consolato di Ungheria a Milano, Consolato di Serbia a Milano, Ludwig Muzeum, Istituto Balassi di Roma, Studio Museo Francesco Messina, inaugura il 21 settembre 2017 alle 18:00 al Grande Museo del Duomo la mostra internazionale LIMITI-CONFINI, curata da Sabino Maria FrassàLa mostra accoglie al proprio interno anche il 5° premio CRAMUM per giovani artisti in Italia.

Il curatore e direttore del Premio, Sabino Maria Frassà, introduce così la mostra "LIMITI-CONFINI": "Siamo tutti comparse e pubblico allo stesso tempo: nessuno è detentore della Conoscenza. Qualsiasi opera dell’intelletto (sia essa una poesia, una canzone, un’opera d’arte, un film) vivrà al di fuori e al di là del tempo e del pensiero "originale" che l’ha generata. E' fondamentale perciò recuperare un reale rispetto per l'intelligenza del “pubblico”,  rinunciando a qualsiasi aspirazione messianica: l’arte e la cultura non devono mostrare ciò che è al di là del "confine", non devono fornire risposte addomesticate, ma devono educare a farsi domande e a riflettere prima di rispondere per andare veramente oltre i limiti propri e del proprio tempo. Spero che questa mostra emozioni, facendo affiorare dubbi e non certezze."

La mostra è ospitata dal Grande Museo del Duomo di Milano all’interno della Chiesa di San Gottardo in Corte, nota nella tradizione della città appunto come “chiesa degli artisti”, ospita 26 opere di 22 artisti provenienti da tutto il mondo, tra cui 12 realizzate da artisti di fama internazionale: Magdalena Abakanowicz (Polonia), Zsolt Asztalos (Ungheria), Ivan Barlafante, Carlo Benvenuto, Laura de Santillana, Matteo Fato, Daniele Fissore, Ivan Grubanov (Serbia), H.H. Lim (Cina), Franco Mazzucchelli, Francesca Piovesan, Daniele Salvalai.

Al loro fianco, le opere dei dieci finalisti della quinta edizione del premio CRAMUM: Alessio Barchitta, Alessandro Boezio, Andrea Fiorino, Francesco Casolari, Marco La Rocca, Giulia Manfredi, Dario Picariello, Pamela Pintus, Diego Randazzo, Sally Viganò.

Il giorno dell’inaugurazione sarà nominato il vincitore del premio cramum da parte del comitato scientifico composto da giornalisti, curatori, critici, collezionisti, intellettuali: Matteo Bergamini, Ettore Buganza, Leonardo Capano, Giovanna Calvenzi, Julia Fabenyi, Maria Fratelli, Giuseppe Iannaccone, Rose Ghezzi, Angela Madesani, Michela Moro, Iolanda Ratti, Alba Solaro, Alberto Puricelli, Carlotta Gaia Tosoni, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti.

Il vincitore vince un percorso di crescita professionale e artistica di due anni che culmina con una mostra personale presso lo Studio Museo Francesco Messina. Al vincitore sarà donato anche un cubo di marmo di Candoglia, simbolo del Premio e realizzato dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.

Immagini (in ordine di comparsa):
Daniele Fissore, Opposizioni 1973
H.H Lim, Nort-West South East, 2017
Daniele Salvalai, AT-TRAV-ERSO, 2017
Carlo Benvenuto, Senza titolo, 2017 (dettaglio)
Franco Mazzucchelli, Il muro, 2017





con il patrocinio di
CRAMUM è una parola latina che significa “crema”, “la parte migliore”. CRAMUM è un progetto non profit che sostiene iniziative artistiche e culturali in Italia e all’estero, con particolare attenzione ai giovani artisti. Progetto principale di cramum dal 2012 è il Premio cramum, nato per essere un talent-program per i migliori giovani artisti in Italia. Ogni anno il premio mette al fianco dei giovani artisti finalisti artisti di fama internazionale, intellettuali, curatori, collezionisti e giornalisti. Dal 2014 Sabino Maria Frassà è il Direttore Artistico.
Le precedenti edizioni del Premio sono state vinte da: Daniele Salvalai, Paolo Peroni, Francesca Piovesan (oggi in mostra al Museo Francesco Messina con la personale "NOI") e Matteo Fato (oggi in mostra alla Galleria Michela Rizzo "Somersault")
Per informazioni: 334.1539578 infocramum@gmail.com

martedì 12 settembre 2017

Venerdì 6 ottobre ore 18.30 | Palazzo Velli Expo, Roma


Melker Garay
Pensare il non-pensato. Ciò a cui il pensiero non può arrivare


Inaugura venerdì 6 ottobre a Palazzo Velli Expo la prima personale italiana di Melker Garay intitolata Pensare il non-pensato. Ciò a cui il pensiero non può arrivare: quindici tele della serie Monokrom, esposte già a Norrköping e a Mosca, e che voleranno a New York dopo l’esperienza romana. 
In Garay, scrittore cileno naturalizzato svedese, accostatosi alla pittura nel 2013, immagine e parola non possono scindersi: l’una accompagna e completa l’altra, ne arricchisce il senso. Non a caso molte opere sono associate a brani estratti dalle sue raccolte di storie, da romanzi o da riflessioni scaturite dalla pratica artistica. Entrambi mettono a fuoco il dilemma, il paradosso, il dubbio. Il vuoto esistenziale che il gesto della creazione intende colmare.

Sono sette i libri pubblicati, la maggior parte dei quali tradotti in inglese, spagnolo e russo, mentre per l’inverno verranno dati alle stampe in Italia “Lo Spaventapasseri - racconti crepuscolari” e “Il ratto e altri racconti crudeli. Atti a sondare problematiche filosofiche, teologiche e il dualismo vita-morte, presentano una lingua scarna, essenziale, talvolta ironica, e mettono in scena un meccanismo enigmatico-interrogativo attraverso cui setacciare ogni pretesa di verità. Stessi dispositivi sui quali si fondano i quadri. «La pittura è per me la parola impossibile da esprimere in un testo scritto», spiega l’autore, che prosegue: «Si tratta di resistere e di dubitare di ciò che è già scontato, certo, ovvio»; «Un lavoro ha una molteplicità di transiti, sia piccoli che grandi, sia visibili che invisibili, sia consentiti che proibiti. Io intendo un lavoro-travaglio dove ogni emancipazione – sia fisica che psichica – sia, a diversi gradi, dolorosa».
Il titolo della serie, Monokrom, è indicativo, ma l’intera mostra non si esaurisce nella ripetizione del colore unico. Nelle prime tele (2013-14) sperimenta un astrattismo concitato: i toni si accumulano e si fanno stridenti e squillanti; oppure si sovrappongono gli uni agli altri dando vita a pattern geometrici, di trama e ordito, o a movimenti di superficie come mare in tempesta. Nella seconda parte (2015-16), più materica, in cui possono comparire inserti tridimensionali, vi è un effetto magmatico, di cristallizzazione della forma; agglomerato primordiale di senso che dal piano sembra tentare di affrancarsi. Analizzandone le opere Ida Thunström ha parlato di zen e di influenza di questa tradizione. Man mano cominciano ad apparire delle sagome, e siamo di fronte all’ultimo nucleo figurativo, recente. Autoritratti involontari, pappagalli, fiori, galli, e accenni di volti; il tumulto dei colori ricorda i lavori iniziali: il ciclo che ha percorso in tre anni si è chiuso.

Melker Garay è nato da padre svedese a da madre cilena in Cile (Tocopilla) nel 1966. Nel 1970 la famiglia si trasferisce in Svezia, a Norrköping, che da allora è diventata la sua città. Come scrittore ha pubblicato racconti e romanzi, di cui uno, “mcv”, può definirsi come una forma di arte concettuale. La sua letteratura affronta i grandi argomenti e le grandi questioni esistenziali e religiose del mondo contemporaneo. Alcuni racconti sono diventati cortometraggi e hanno partecipato a festival internazionali, non ultimo il Festival del cinema di Göteborg e il Berlinalen. “Kinski and Death” ha anche avuto una trasposizione teatrale. Ha di recente fondato il magazine Opulens.se. La prima mostra personale è del 2014; l’ultima si è tenuta a Mosca nella primavera 2017 presso Central House of Artists.

Info:
Melker Garay | Pensare il non-pensato. Ciò a cui il pensiero non può arrivare

Mostra personale di pittura di Melker Garay

Inaugurazione: venerdì 6 ottobre ore 18.30

7 - 20 ottobre 2017
Dal lunedì al sabato ore 11.00-19.00

Palazzo Velli Expo

Piazza Sant’Egidio 10, 00153 Roma (Trastevere)
Ingresso gratuito

Contatti: +39 06.877.89758 | box11studio@gmail.com | info@palazzovelli.it

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