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venerdì 13 gennaio 2017

PITTORI DEL ʼ900 dalla collezione Flavio Vanin // a cura di Sonia Strukul - Conselve (Padova) dal 21 gennaio al 25 febbraio



PITTORI DEL ʼ900 dalla collezione Flavio Vanin
a cura di Sonia Strukul

Piero Bertacco, Luigi Brunello, Gianni Longinotti, Alberto Biasi, Giorgio Celiberti, Cinzio Veneziani, Vittorio Gussoni, Ernesto Treccani, Mario Cestari e molti altri ancora. 

Uno spaccato sui pittori del ʼ900, veneti e non solo, della collezione di Flavio Vanin sarà in mostra dal 21 gennaio al 25 febbraio 2017 nello Spazio Espositivo Farmacia Meltias di Conselve (Padova). 

Curata da Sonia Strukul, con il patrocinio della Città di Conselve, l'esposizione sarà inaugurata sabato 21 gennaio alle ore 18.00. Ingresso libero.

Dalla passione per l'antiquariato prima e per l'arte in seguito, nasce la collezione del Novecento di Flavio Vanin che raccoglie arte contemporanea, pittorica e oggettistica, non tralasciando qualche prezioso pezzo d'antiquariato come un carillon di fine Settecento, una serie di gioielli dell'Ottocento ancora conservati negli astucci originali e orologi francesi sormontati da piccole sculture. 

Una collezione nell'insieme molto vasta, che comprende opere del '400 fino ad artisti come Hartung, Schifano, Pistoletto, e che non sarà possibile presentare interamente. 

Tra le opere selezionate dalla curatrice spicca un Alberto Biasi molto particolare, prima che si dedicasse all'arte programmata.

«Collezionare è per Flavio Vanin una passione irrefrenabile – spiega la curatrice Sonia Strukul - è una forma simbolica, intellettuale, attraverso la quale fabbricare ponti, erigere dialoghi con il passato e il presente che celebra le correnti e gli orientamenti dell'arte. La collezione diventa anche costruzione di un mondo che non è solo quello del collezionista, ma è anche uno spaccato di cultura che rappresenta la vitalità e le trasformazioni che si sono succedute nelle varie epoche. L'importanza di un collezionista sta nella qualità delle opere, a seconda delle intenzioni e attitudini e per le motivazioni delle scelte, è un atto d'amore».

Flavio Vanin nasce a Venezia nel 1951, fin da ragazzo manifesta un forte interesse per l'arte. Ha frequentato l'Istituto Tecnico Centro Arti e Mestieri alla San Giorgio Cini di Venezia, dove inizia a cimentarsi e produrre le sue prime opere sotto la guida dei maestri Paolo Girardello e Pio Penzo. 

Negli anni '70 si appassiona all'antiquariato acquistando ruderi per restituirli all'antico splendore. 
Negli anni ha continuato a collezionare oggetti d'arte di vario genere, mobili, quadri, oggettistica, preziosi che per la prima volta, in occasione di questa mostra, verranno esposti al pubblico.

Presso lo Spazio Espositivo della Farmacia Meltias di Conselve (Padova) continuano le mostre a cadenza mensile a cura di Sonia Strukul
Un'opportunità per far conoscere e promuovere non solo artisti, ma anche artigiani, designer e orafi del territorio. 
L'artigianalità e l'inventiva italiana sono un'eccellenza apprezzata in tutto il mondo che va riconosciuta e preservata.
Grazie alla lungimiranza di imprenditori come i due fondatori del gruppo Meltias, il dott. Lucio Merlo e del dott. Roberto Sannito, dal 2014 è stato creato uno spazio dedicato ad eventi culturali e formativi, mirati alla divulgazione delle varie sfaccettature del mondo artistico e culturale. 
Un nuovo concetto di Farmacia come luogo di benessere sia fisico che emotivo; un insieme di spazi, professionisti, servizi e prodotti d'eccellenza che propongono un approccio olistico al benessere dei propri clienti. 
Arte come conforto dell'anima, messaggio salvifico per la cura del corpo e della mente.


PITTORI DEL ʼ900Dalla collezione Flavio Vanin
a cura di Sonia Strukul
Spazio Espositivo Farmacia MELTIAS

Via Vittorio Emanuele II, 21 - Conselve (PD)dal 21 gennaio al 25 febbraio 2017
vernissage sabato 21 gennaio ore 18.00
Orari di apertura: 

da lunedì a sabato 
ore 08.30-12.45 e 15.30-19.45
Ingresso libero
Per informazioni:Farmacia Meltias Conselve
Tel. 049 5384165www.farmaciemeltias.it
conselve@farmaciemeltias.it


Per informazioni sulle opere esposte:Flavio VaninTel. 328 9637724darovan@libero.it 
Sonia StrukulTel. 392 4541345strukulsonia@alice.it
 




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mercoledì 11 gennaio 2017

Mostra d’arte “El sombrero de tres picos. Figure emblematiche dell’arte lombarda”. Milano - Palazzo Pirelli, dal 27 gennaio al 22 febbraio 2017

Una collaborazione Regione Lombardia e VeGa Facilities

Mostra d’arte contemporanea

EL SOMBRERO DE TRES PICOS
figure emblematiche dell’arte lombarda

ALVARO (Occhipinti)
L’astrazione simulata

MASSIMO MOTTA
La fotografia ibridata

MARCELLO PIETRANTONI
La razionalità animata

Grattacielo Pirelli, Spazio Eventi, 1° piano
ingr.: via Fabio Filzi, 22 Milano

Dal 27 gennaio al 22 febbraio 2017
Inaugurazione: giovedì 26 gennaio 2017, ore 18.00


Curatori:
Ali Abu Ghanimeh, storico e critico arti visive, professore, Amman, Vice Rettore di Al al-Bayt University
Aldo Gerbino, critico d’arte, professore ordinario, Palermo
Carmelo Strano, filosofo, critico d’arte e dei linguaggi creativi, distinguished professor di Estetica, Milano-Londra

Tre ben noti artisti lombardi, professionisti e di ricerca, con specifiche qualità che li fanno punto di riferimento in rapporto ad alcune tendenze dell’arte in Lombardia e oltre.

Sono accomunati da un famoso titolo di Pedro Antonio de Alarcón “El sombrero de tres picos”.

Le tre punte del metaforico cappello sono dunque:
Alvaro (Occhipinti), classe 1938, pittore
Marcello Pietrantoni, classe 1934, scultore, pittore, architetto.
Massimo Motta (1952), artista-fotografo

ALVARO, Puzzle
Alvaro e Pietrantoni hanno avviato la propria ricerca già nel clima effervescente degli anni ’60 a Milano;

Motta, di generazione successiva, mette a fuoco la sua proposta fotografica negli anni ’90, passando dalla fotografia legata alla ricerca scientifica alla fotografia artistica tout court, e di ricerca.

L’iniziativa espositiva è organizzata da Vega Facilities di Milano sulla base delle direttive curatoriali dei tre studiosi specialisti d’arte contemporanea (Ali Abu Ghanimeh, Aldo Gerbino, Carmelo Strano) che firmano il progetto sul piano scientifico e, appunto, curatoriale.

La mostra si articola in tre sezioni (tre personali in contemporanea e a confronto) all’insegna di un unico filo conduttore che è il titolo (emblematicamente assunto) della famosa opera “Il cappello a tre punte” ("El sombrero de tres picos”), 1874, di Pedro Antonio de Alarcón, tema successivamente ripreso, in sede musicale, da Emanuel De Falla (1919) e dal regista cinematografico Mario Camerini (1934).

PIETRANTONI, Mimo Repente. Bronzo

Tre punte “emblematiche” di taluni fenomeni artistici succedutisi in Italia e, segnatamente in Lombardia.

Infatti, Pietrantoni e Motta sono lombardi di nascita (Pietrantoni bresciano, Motta milanese) mentre Alvaro lo è di adozione, essendo arrivato nel capoluogo, da Messina, sua città nativa, negli anni ’60.

I tre artisti condividono inquietudine e bisogno di novità, su un terreno culturale e formativo variegato: l’architettura nel caso di Pietrantoni (ben attivo in questa disciplina, autore di diversi ben noti edifici a Milano, come il palazzo della Banca d’Italia in via Moneta al Cordusio); 

nel caso di Alvaro, il background culturale è costituito dall’economia e dalla letteratura; 
per Motta, si tratta della biologia.

Il disegno e la pittura accomunano Alvaro e Pietrantoni.

Quest’ultimo, inoltre, è dedito, anche, all’architettura, ma ormai in modo preponderante, se non esclusivo, alla scultura per la quale è famoso nel campo dell’arte.

MOTTA, Autunno (dalle 4 stagioni)
L’arte di Motta insiste nel terreno della fotografia.
Questa però si annette anche la pittura che interviene strutturalmente nella foto, pur essendo tuttavia il risultato finale dell’opera eminentemente fotografico.
Di astrazione simulata si è detto a proposito di Alvaro.

Una vena tendenziale che nasconde l’interesse a fondere, con opportuna ambiguità linguistica, forme astratte e forme riconoscibili.

Ibridata, per le ragioni già esposte, la fotografia di Massimo Motta; si tratti di scultura, pittura o disegno ad ogni modo si rivela umido ed emozionale il piglio razionale di Marcello Pietrantoni, specialmente quando è impegnato in figure plastiche sintomatiche di nuovi miti.

In mostra: dipinti e disegni (ALVARO), fotografie (MOTTA), sculture e disegni (PIETRANTONI), per un totale di circa 60 opere.

Allestimenti: Arch. Luigi Moraghi


Grattacielo Pirelli, Spazio Eventi, 1° piano
ingr.: via Fabio Filzi, 22 Milano

dal 27 gennaio al 22 febbraio 2017

lunedì 9 gennaio 2017

Rafael Y. Herman "The Night Illuminates The Night", a cura di Giorgia Calò e Stefano Rabolli Pansera



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Rafael Y. Herman, Tempore V, 2012, 180x230cm 
Rafael Y. Herman            
The Night Illuminates The Night
a cura di Giorgia Calò e Stefano Rabolli Pansera
MACRO Testaccio
Piazza Orazio Giustiniani, 4 – Roma
Padiglione A
25 gennaio – 26 marzo 2017
Preview Stampa
martedì 24 gennaio 2017 ore 11.00 | RSVP press@larafacco.com
Inaugurazione
martedì 24 gennaio 2017, ore 17.30 - 19.30
Dal 25 gennaio al 26 marzo 2017 il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma ospita la mostra personale di Rafael Y. Herman dal titolo The Night Illuminates The Night, curata da Giorgia Calò e Stefano Rabolli Pansera, e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
La mostra, nella sede di MACRO Testaccio, si presenta come una grande installazione ambientale in cui dallo spazio buio emergono le opere che si rivelano come epifanie. Nella dialettica fra tenebre e luce, infatti, si sviluppa la poetica di Rafael Y. Herman il cui sguardo rivela un nuovo approccio alla realtà che nasce e si struttura nell’oscurità.
The Night Illuminates The Night si concentra sul lavoro cominciato nel 2010 e completato nel 2016. In questo periodo l’artista ha stabilito un dialogo con i grandi maestri della tradizione occidentale che hanno rappresentato nel corso dei secoli la Terra Santa, pur non avendola mai visitata, ma ispirandosi alle fonti bibliche e letterarie. Rafael Y. Herman ripercorre questa tradizione con il proprio metodo: lo scatto notturno senza ausili elettronici e manipolazioni digitali, che svela ciò che non si vede a occhio nudo. Come i grandi maestri del passato, anche Herman si è voluto porre nella condizione di non poter vedere il paesaggio, pur trattandosi dei luoghi dove è nato e cresciuto, operando nell’oscurità della notte. In questa condizione di voluta cecità l’artista accede alla realtà in un modo nuovo, mediante lo scatto fotografico notturno e mediante lo sviluppo della pellicola nell’oscurità del laboratorio.
Rafael Y. Herman produce così una realtà “ricreata”, decontaminata da qualunque preconcetto soggettivo, offrendo allo spettatore paesaggi che esistono solo nelle opere stesse. L’artista sviluppa la propria ricerca notturna attraverso la scoperta di tre diversi ambienti: la Foresta della Galilea, i campi dei Monti della Giudea e il Mar Mediterraneo. Le sue immagini ci invitano a riflettere sull’invisibile o, come l’artista usa definirlo, il “non visto”; sulla differenza che si dischiude fra ciò che è reale e ciò che invece è solo percepito. Il risultato è straordinario nella cromia innaturale, e nelle forme evanescenti che sembrano emergere da un luogo e un tempo altro dove i colori non sono reali, il tempo sembra essere dilatato e le immagini appaiono oscure. O forse abbaglianti.
La mostra è patrocinata da: Ambasciata d’Israele in Italia–Ufficio Culturale, IIFCA–Fondazione Italia-Israele per la Cultura e le Arti, AMATA–Amici del Tel Aviv Museum of Art e Cité Internationale des Arts de Paris.
In occasione della mostra verrà presentato il libro d’artista, edito da Mousse, con testi critici di Giorgia Calò, Stefano Rabolli Pansera, Chiara Vecchiarelli e Arturo Schwarz.



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Rafael Y. Herman, Somnum Rubrum, 2012, 71x90inch
Rafael Y. Herman
The Night Illuminates The Night
Curated by Giorgia Calò and Stefano Rabolli Pansera

MACRO Testaccio
Piazza Orazio Giustiniani, 4 – Roma
Pavilion A
25 January – 26 March 2017
Press Preview
Tuesday, January 24th 2017, 11 AM | RSVP press@larafacco.com
Opening
Tuesday, January 24th 2017, 5.30 PM – 7.30 PM

From 25 January to 26 March 2017 MACRO – the Museum of Contemporary Art of Rome – hosts a solo show by Rafael Y. Herman entitled The Night Illuminates The Night, curated by Giorgia Calò and Stefano Rabolli Pansera, and supported by Roma Capitale, Department of Cultural Growth - Superintendent Capitolina of Cultural Heritage.
The exhibition at MACRO Testaccio takes the form of a large environmental installation in which the works emerge from the darkness of the space like revelations. The poetics of Rafael Y. Herman develops in this dialectic between darkness and light. The artist’s gaze reveals a new approach to reality born and structured in darkness.
The Night Illuminates The Night features works that began in 2010 and was completed in 2016. During this period Herman established a dialogue with the great masters of the western tradition who have depicted the Holy Land across the centuries without ever having been there, relying on biblical and literary sources. Herman traces back through this tradition using his own method: nocturnal photography, without electronic aids or digital manipulation, showing only what is visible to the naked eye. Like the great masters of the past, operating in the darkness of the night Herman puts himself in the condition of not being able to see the landscape, even in these places where he was born and raised. The intentional blindness enables the artist to gain access to reality in a new way, through nocturnal photographs and the developing of the film in the darkroom.
Rafael Y. Herman thus produces a “recreated” reality, purged of any subjective preconceptions, offering the viewer landscapes that exist only in the works themselves. He develops his nocturnal research through the discovery of three different environments: the Forest of Galilee, the fields of the Judaean Mountains, and the Mediterranean Sea. His images encourage us to reflect on the invisible or – as the artist calls it – the “non- seen”; on the difference that unfolds between what is real and what is only perceived. The resulting unnatural hues and evanescent forms are extraordinary, seeming to emerge from a place and time where colors are not real, time is stretched and images become obscure or – perhaps dazzling.
The exhibition is supported by: the Israeli Embassy in Italy, Department of Culture; IIFCA, the Italy-Israel Foundation for Culture and the Arts; AMATA: Friends of the Tel Aviv Museum of Art; Cité Internationale des Arts de Paris.
In coordination with the exhibition, an artist’s book will be presented, published by Mousse, with critical writings by Giorgia Calò, Stefano Rabolli Pansera, Chiara Vecchiarelli and Arturo Schwarz.



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Roma, Eataly - 10 gennaio: mostra Scarcity Waste di Syngenta

Eataly ospiterà a Roma Scarcity-Waste - Syngenta Photography Award

10 gennaio - 9 febbraio 2017, Eataly Roma Ostiense

Le contraddizioni di un pianeta malato di spreco
nelle immagini del premio fotografico internazionale Syngenta.

Roma, 9 gennaio 2016 - Da martedì 10 gennaio 2017Eataly Roma Ostiense ospiterà la mostra Scarcity-Waste - Syngenta Photography Award, esposizione itinerante che racconta la drammatica contrapposizione tra scarsità e spreco di risorse naturali attraverso le immagini premiate all'edizione 2015 del prestigioso concorso internazionale di fotografia promosso da Syngenta.

Scarcity-Waste - Syngenta Photography Award torna in Italia dopo essere stata esposta a Milano (Piazza Gae Aulenti) durante il semestre di EXPO 2015 e a Cremona nel Museo Civico Ala Ponzone. 

La mostra fotografica, che sosterà a Roma sino a giovedì 9 febbraio 2017 con accesso gratuito, sbarca nella Capitale in una collocazione particolarmente significativa: il grande centro enogastromico Eataly di Roma Ostiense, tempio della valorizzazione delle eccellenze agroalimentari made in Italy e  della cultura enogastronomica nazionale.

Si tratta di un'associazione forte e del tutto pertinente, dato che il percorso espositivo di Scarcity-Waste - Syngenta Photography Award è una riflessione per immagini sul tema, attualissimo, dello spreco delle risorse planetarie, con tutto ciò che comporterà sulla disponibilità futura di acqua e cibo e sulle nostre abitudini alimentari. 
Entro il 2050, infatti, la domanda di cibo è destinata a raddoppiare

Ogni anno, tuttavia, circa 1/3 dell'intera produzione alimentare viene sprecato e ogni secondo si perdono superfici coltivabili delle dimensioni di un campo di calcio a causa dell'erosione del suolo e dell'urbanizzazione.

La mostra affronta la tematica attraverso la forza evocativa delle immagini selezionate dalla giuria del Syngenta Photography Award, premio organizzato annualmente da Syngenta per promuovere il dialogo e creare consapevolezza sulle sfide che il pianeta deve gestire. 

L'allestimento presenta la rosa dei progetti fotografici migliori tra quelli presentati da oltre 2.000 fotografi professionisti e amatoriali di tutto il mondo, tra cui il primo premio 2015 nella categoria professionisti, assegnato al documentarista Mustafah Abdulaziz per la serie "Water", e la foto "Shijazhuang AQI 360, 2014" del tedesco Benedikt Partenheimer, vincitrice nella categoria amatoriale.

"La presenza della mostra a Eataly Roma Ostiense testimonia l'attenzione e la vicinanza della nostra azienda, interamente dedicata all'agricoltura, alla tematica della disponibilità di cibo di qualità e in abbondanza per le generazioni a venire" - spiega Luigi RadaelliAmministratore Delegato di Syngenta Italia. "Si tratta di un argomento che interroga e chiama in causa anche la filiera delle produzioni agroalimentari italiane di eccellenza, di cui Eataly è un'espressione autorevole e di successo." 



Syngenta
Syngenta è una delle principali aziende dell'agro-industria mondiale. Il gruppo impiega più di 28.000 persone in oltre 90 paesi che operano con un unico proposito: Bringing plant potential to life (Sviluppare il potenziale delle piante al servizio della vita). 

Attraverso l'elevata competenza scientifica, la presenza su scala mondiale e l'impegno nei confronti dei clienti e dei partner, contribuiamo ad accrescere la produttività delle colture, a proteggere l'ambiente e a migliorare la salute e la qualità della vita. 

Per maggiori informazioni su Syngenta potete consultare i siti web www.syngenta.com  www.syngenta.it e www.goodgrowthplan.com

Per ulteriori informazioni sul Syngenta Photography Award, visitare il sito: www.syngentaphoto.com

Segui il Syngenta Photography Award  

INFORMAZIONI SULL'ESPOSIZIONE 
Date: 10 gennaio – 9 febbraio 2017
Indirizzo: Eataly Roma Ostiense - Piazzale 12 Ottobre 1492, 00154 Roma
Orari di apertura: tutti i giorni da lunedì a domenica 9 - 00


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