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sabato 15 ottobre 2016

GRANDE MOSTRA > PICASSO. FIGURE (1906-1971) > 15 ottobre 2016 - 12 marzo 2017 > Museo AMO - Arena Museo Opera, Verona



Picasso Pablo (1881, Málaga - 1973, Mougins), Nu assis (étude pour "Les Demoiselles d'Avignon"), Hiver 1906 -1907, Paris, Huile sur toile, 121x93,5 cm, Musée national Picasso - Paris, © Succession Picasso by SIAE 2016
Picasso Pablo (1881, Málaga - 1973, Mougins), Jeune Garçon à la langouste, 21 juin 1941, Paris, Huile sur toile,130x97,3 cm, Musée national Picasso - Paris, © Succession Picasso by SIAE 2016
Picasso Pablo (1881, Málaga - 1973, Mougins), Femme à la montre, 30 avril 1936, Juan-les-Pins, Huile sur toile, 65x54,2 cm, Musée national Picasso - Paris, © Succession Picasso by SIAE 2016
Picasso Pablo (1881, Málaga - 1973, Mougins), Le Baiser, 12 janvier 1931, Paris, Huile sur toile, 61x50,5 cm, Musée national Picasso - Paris, © Succession Picasso by SIAE 2016
Picasso Pablo (1881, Málaga - 1973, Mougins), L'Étreinte, 26 septembre 1970, Mougins, Huile sur toile, 146x114 cm, Musée national Picasso - Paris, © Succession Picasso by SIAE 2016



Un'opera per ogni anno della vita di Pablo Picasso nell'arco temporale che va dal 1906 fino all'inizio degli anni '70: questa la novità assoluta della grande mostra che aprirà ad AMO Arena Museo Opera di Verona il 15 ottobre.

Dopo anni dall'ultima retrospettiva milanese dedicata al più ecclettico degli artisti del Novecento, tornano per la prima volta in Italia 90 opere tra le quali Nudo seduto (da Les Demoiselles d'Avignon del 1907), Il Bacio (la piccola e struggente tela del 1931) e La Femme qui pleure e il Portrait de Marie-Thérèse entrambe del 1937, solo per citare alcuni dei capolavori tra i molti concessi in prestito dal Musée national Picasso - Paris.

Opere di pittura, scultura e arti grafiche creano un percorso capace di raccontare la metamorfosi a cui l'artista sottopone la rappresentazione del corpo umano, mentre la sua arte attraversa le fasi del pre-cubismo, del Cubismo, l'età Classica e il Surrealismo, fino a giungere agli anni del dopoguerra, superando le barriere e le categorie di "ritratto" e "scena di genere" per giungere sempre a un nuovo concetto di "figura": quella che rese Picasso costruttore e distruttore al tempo stesso di un arte solo sua, dal fascino inesauribile.

Con il patrocinio del Comune di Verona, la mostra Picasso. Figure (1906-1971) è organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con il Musée national Picasso - Paris ed è curata da Emilie Bouvard, conservatrice presso il del Musée national Picasso - Paris. La mostra vede il fondamentale contributo del Gruppo AGSM main sponsor dell'iniziativa.

Il viaggio nel processo creativo picassiano, attraverso le sei sezioni di mostra, porta a scoprire il perché delle produzioni in serie e del riprendere sempre lo stesso soggetto da parte del Maestro, per riprodurlo nel corso degli anni (e cavalcando le diverse epoche e stili) al fine di raccontare quanto fosse ossessivo per lui il ripetersi, nelle proprie creazioni, della figura umana e dei ritratti.

Tra foto e filmati d'epoca che accompagnano il visitatore alla scoperta del vissuto dell'artista, la mostra abbraccia l'arco temporale della sua produzione che va dal 1906 fino agli anni inizi degli anni '70 e racconta - oltre all'entourage intellettuale e letterario e agli studi sul movimento - anche la ricerca durante il primo dopoguerra di un nuovo primitivismo attraverso il disegno infantile, le fonti preistoriche e quel desiderio di liberarsi dalle forme che durerà fino agli anni '40.

L'evento vede come main sponsor Gruppo AGSM; come sponsor Generali; come sponsor tecnico Trenitalia;
media partner L'Arena, AD, Glamour e Radio Company.
Hospitality partner Due Torri Hotel Verona.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD.
Catalogo Skira.



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mercoledì 12 ottobre 2016

Salerno / Spazio Ophen Virtual Art Gallery






L’UNIVERSO DENTRO TRA LUCE E COLORE
Presentazione  di  Giovanni Bonanno

La visione poetica dell’artista Alessandra Angelini  si colloca sul crinale della sperimentazione  tra musica e universo. Tutte le sue opere potrebbero essere intitolate “Sinfonie di luce”,  oppure “Accenti”,  proprio perché condividono la ricerca metodica della luce  che nell’apparizione si fa  forma e armonia.  Nel corso di diversi  decenni di ricerca  l’artista  pavese ha sperimentato  un procedimento di analisi del tutto nuovo che fa affidamento sulla sperimentazione in divenire. Una  particolare weltanschauung strettamente legata alla  scienza e alla tecnologia  con un  conseguente rapporto prioritario   tra musica, luce e colore,  elementi da sempre presenti nella sua ricerca  secondo  criteri di contaminazione tra sperimentazione tecnica e cognizione scientifica. Attraverso le grafica, la pittura e le opere fotografiche e plastiche, l’artista stabilisce un rapporto prioritario tra il tempo musicale e quello del colore-luce, in uno spazio “immaginato” in cui le onde sonore e le onde luminose si definiscono  come presenza  provvisoria nel visibile.     

I luminogrammi, ovvero le “pitture di luce”, infatti,  nascono   proprio dall’intuizione a far emergere in uno spazio  metaforico l’emozione creativa secondo uno schema intimamente interiore in cui i segni di luce  si compongono e si condensano in brani visibili di tipo musicale.  In siffatta  pratica si utilizza lo scatto fotografico con fonti di luce in movimento con segni di luce che si rincorrono e si sovrappongono creando inaspettate situazioni emozionali. Frequentemente l’artista lavora in studio ascoltando brani musicali di  Mozart, disegnando e dipingendo nello spazio  sinfonie cosmiche, secondo un interiore suggestione, che evidenziate nella  lievità della  luce e del movimento si definiscono in forma di presenze.  Un segno - aggiunge Martina Cognati - in qualche misura più primario, a mezza via fra cose e parole, presenza e significazione. Segno, il suo, da vedere ma anche da fare in una prassi ininterrotta” del provare e sperimentare materialmente nel contatto con le cose”.  

La creazione per Alessandra Angelini è come la metafora del tuffatore di Paestum;  sprofondare verso l’ignoto per poi far emergere,  carichi di umori particolari e  in una dimensione “altra”,  brani  ricomposti di cose  proprio  come accade con la musica. Insomma,  una ricerca dell’armonia nascosta, del mistero delle cose indagato utilizzando nuovi modi di  “sondare l’invisibile”  e le  emozioni  in modo inaspettato.  Secondo l’artista pavese, bisogna pensare all’arte come a un territorio di perenne trasformazione,  una prova dopo l’altra, preferendo alla bisogna diverse tecniche; dalla  xilografia al plexiglas, dalla tempera ai  legni fino all’uso delle  fibre ottiche, e del wood, in una ininterrotta e incessante  riformulazione “di momenti” in cui la luce si  definisce provvisoriamente “in accenti” di segni e campi cromatici in perenne variazione. In una recente intervista  del 2014  l’artista chiarisce  il suo particolare metodo di lavoro confermando:  “spaziare tra diversi media è come poter esprimere il proprio pensiero in lingue diverse, così non ci sono, nel mio immaginario, linguaggi o tecniche privilegiate.  All’origine del mio lavoro penso ci sia la combinazione tra pensiero, emozione e azione. Uno stesso pensiero creativo può trasformarsi su un foglio di carta, su una tela, su un file e assumere “forme” inaspettate; può diventare scultura ed entrare ogni volta in un rapporto diverso con lo spazio. Può addirittura danzare nello spazio. E in questo caso il gesto, il colore/segno diventa musica visiva”.

In un’epoca segnata dalla velocità  accelerata del vivere, l’artista  Angelini preferisce  i tempi lenti di ricerca, di riflessione  e di contatto diretto con le cose.  Da questo particolare procedere, nel corso degli anni sono nati diversi  cicli di ricerca tutte legate  e variamente declinate ad una matrice comune. Praticamente un indagare correlato tra intervento pittorico, grafico e plastico, sempre per giustapposizioni di variazioni di ricerca. Del resto, il colore ha un suo modo tutto particolare di esistere; si rivela con la luce con cui   ha un rapporto prioritario e da questa relazione  nascono  svariati cambiamenti e mutevoli effetti.  Le proprietà emozionali di ciascun colore determinano momenti diversi che ci suggeriscono sensazioni e emozioni particolari. Un colore inteso come essenza variabile della luce che attraverso la sperimentazione di tecniche e materiali diversi  risulta lo strumento più idoneo  per sondare il mistero delle cose alla ricerca del senso e del limite. Nella serie degli Alberi celesti, per esempio,  l'artista  dialoga con lo spazio ambientale con stampe xilografiche su piallacci in legno,  qui il colore   con l’utilizzo del metacrilato e i materiali plastici termoformati  s’insinua dentro il dato reale trasformandosi  in un diverso apparire carico di leggerezza e trasparenza, in un rapporto profondo con lo spazio. Di certo, la sperimentazione per Angelini è momento fondante d’indagine conoscitiva, di approfondimento del rapporto emozionale alla ricerca della metamorfosi, del viaggio  e  dell’ignoto.

Una ultima considerazione “non marginale”, riguarda la serie di libri d’artista creati in questi anni, che non è “un universo estraneo”,  una produzione assestante rispetto alla ricerca del  colore e della luce, ma  indagine integrante  di tutto il lavoro svolto da questa importante artista.  Dal 2000 in poi, sono nati diversi libri al di fuori degli schemi tradizionali,  tra testo scritto e  grafica utilizzando diverse tecniche espressive, dai  disegni a inchiostro di china alla xilografia o all'acquatinta, al procedimento serigrafico, all'eliografia fino alle  elaborazioni digitali dell’immagine fotografica, e  ultimamente, anche all’uso dell'incisione su foto polimeri  in cui bisogna  esporre la lastra ai raggi ultravioletti o alla luce del sole per avere una  conseguente stampa. Insomma, una sorta di “ibridazione dell’immagine” ottenuta dall’uso di tecniche diverse e apparentemente incompatibili  che ha permesso all’artista di ricreare un magistrale universo poetico in cui il  dialogo con la poesia diventa del tutto spontaneo e naturale. Da questa insolita “messa in opera” sono nati momenti creativi di alta qualità sospesi tra leggerezza e vibrazione, come  nell’opera “Il giardino è aperto”, del 2015, che si presenta come un  libro complesso legato alla costruzione di un pensiero. Una visione  ancora decisamente “trasversale” che accoglie nel contempo frammenti grafici, coloristici e a volte persino  frammenti materici. Lo sguardo “verso l'infinito  dell'universo” diventa una sorta di viaggio continuo e sfuggente alla ricerca dell’essenza  e della sostanza. Gli accenti  e gli universi dentro ora possono definirsi come presenze “insostanziali”,  nate dalla madre luce nel rapporto più  profondo  e vero tra  esperienza personale, scienza e natura.         Giovanni  Bonanno  
                                                                                                             




ALESSANDRA ANGELINI / “L’UNIVERSO DENTRO TRA LUCE E COLORE”



SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
Via S. Calenda, 105/D – Salerno


“L’UNIVERSO DENTRO TRA LUCE E COLORE”

Mostra Personale
di
ALESSANDRA ANGELINI

Opere 2000 - 2016
a cura di Giovanni Bonanno

Dal 20 ottobre al 8 gennaio 2017

Inaugurazione: Giovedì 20 ottobre 2016, ore 18.00
Ophen Virtual Art Gallery 2.0, Via S. Calenda, 105/D – Salerno Tel/Fax 089 5648159
e-mail: bongiani@alice.it

Web Gallery: http://www.collezionebongianiartmuseum.it
Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00


S’inaugura giovedì 20 ottobre 2016, alle ore 18.00, la mostra personale dal titolo: “L’UNIVERSO DENTRO TRA LUCE E COLORE” che lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery 2.0 di Salerno dedica all’artista Alessandra Angelini con 41 opere tra dipinti, interventi su metacrilato e libri d’artista realizzati in un arco di tempo che va dal 2000 al 2016. L’esposizione è accompagnata da una presentazione critica di Giovanni Bonanno.




Biografia di  Alessandra Angelini

info@alessandraangelini.org


Alessandra Angelini, nata a Parma nel 1953, vive e lavora tra Milano e Pavia.
E' titolare della cattedra di Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.

Di formazione classica e filosofica, intraprende la  carriera artistica dopo aver conseguito il diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera con una tesi sui “Rapporti tra musica e pittura nelle regole del Bauhaus”. Dal 2000 al 2007 ha tenuto corsi di Disegno e Figura dal vero e Teoria del Colore per il Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport di Lugano.
Ha realizzato workshop e lectures presso numerosi Istituti Universitari d’Arte Internazionali tra cui la Technische Fachhochschule - Berlino, il Dipartimento di Architettura di Interni e Design dell’Accademia di Belle Arti di Tallinn – Estonia, il dipartimento di Grafica, Indiana University – Bloomington, USA e altri.

Ha inoltre collaborato con importanti aziende compiendo sperimentazioni artistiche  sul tema del colore e dei nuovi materiali come la Merck per i pigmenti ad effetto e l'azienda TABU S.P.A. Cantù per il settore riguardante il colore applicato al materiale legno.

Artista fortemente sperimentale, interessata alle connessioni tra Arte, Scienza e differenti aree culturali, da tempo conduce ricerche sui temi del colore e della luce applicati a diversi media, sperimentando procedimenti tecnici e interventi di ibridazione tra antichi e nuovi linguaggi espressivi.
A questo proposito l’artista idea e cura numerosi eventi tra cui:  Sinfonie di Luce, Museo della Tecnica Elettrica, Pavia; L'arte abbraccia il 3D, 3D HUB, Fiera Milano City 2015; L'Universo dentro – Una mostra tra Arte e Scienza, in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Brera e l'INAF – Osservatorio Astronomico di Brera, promossa dall'Unesco in occasione dell'anno internazionale dell'Astronomia; mentre nel 2012 cura la sezione artistica di  X L’Universo invisibile. Un percorso fra astronomia e arte , mostra realizzata in occasione del 50° anniversario della nascita dell’astronomia X e del 250° anniversario della fondazione dell’Osservatorio Astronomico di Brera.

Interessata alle consonanze tra arti figurative ed altre forme espressive, quali la musica e la poesia, ha realizzato numerosi libri d’artista, tra cui: Il Giardino è aperto, progetto 50esima edizione dei Cento Amici del libro
realizzata nel 2015 e patrocinata da “Le Università per Expo 2015 – Comitato scientifico del comune di Milano”; Marecanta, che contiene una serie di incisioni accompagnate da poesie di Enzo Mastrorilli e da un testo di Emilio Tadini (Edizioni Giorgio Upiglio, 2000), Dado a punte e Aureole di altre stelle in cui le poesie di Gilberto Isella si alternano alle incisioni dell’artista (Edizioni Atelier 14 - 2003- 2012); preziose edizioni che sono state acquisite dal Museo Cantonale di Lugano, dal Museo di Villa Cedri di Bellinzona, dalla Collezione di Stampe Bertarelli di Milano, dai Musei Civici di Pavia, dalla Biblioteca Nazionale Svizzera di Berna e dal Museo d’Arte dell’Indiana University (USA).

Il suo lavoro artistico è stato argomento di mostre personali e collettive in Italia, Germania, Stati Uniti, Cina, Malesia, Gran Bretagna, Australia, Polonia, Svizzera, Estonia, Svezia e altri Paesi. 


E’ presente nelle collezioni di musei nazionali e stranieri come i Musei Civici di Pavia, la Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli di Milano, la Biblioteca Civica A. Arduino – Mocalieri, La Civica Raccolta del Disegno della città di Salò, l’Archivio del Dipartimento delle Stampe - Accademia di Belle Arti di Venezia,  il Gabinetto delle Stampe di Bagnacavallo,  il Museo Cantonale di Lugano, il Museo di Villa dei Cedri di Bellinzona, il Museo d’Arte dell’Indiana University - Usa, il Museo di Stato delle Stampe di Penang - Malesia, la Biblioteca Nazionale Svizzera - Berna, il Museo Nazionale di Arte - Pechino, il Museo d’Arte di Sant Carles de la Rapita - Spagna.




                                                                                                             




Parma Antica al Museo Glauco Lombardi di Parma



Inaugura sabato 15 ottobre alle ore 11.00 Parma Antica, la VII Mostra Immagine degli Antiquari FIMA di Parma, all'interno del Museo Glauco Lombardi in strada Garibaldi, 15 a Parma, sede della prestigiosa esposizione permanente dedicata a Maria Luigia d'Asburgo-Lorena.

Sono tredici gli antiquari associati che presenteranno nei loro stand, allestiti nelle sale a pianterreno del museo, le opere legate alla Duchessa di Parma e all'epoca storica che la vide protagonista. Un modo per avvicinarsi all'alto antiquariato attraverso i personaggi illustri che segnarono la storia della città di Parma e dell'Europa intera.

La FIMA - Federazione Italiana Mercanti d'Arte, aderente alla Confcommercio - è l'unico organismo nazionale di categoria, che raggruppa sul territorio nazionale quattrocento mercanti d'arte e il gruppo di Parma e provincia è tra i più numerosi.
L'abbinamento tra antiquariato e cultura e la promozione di iniziative di prestigio e alto livello culturale sono prerogativa di FIMA Parma.

Come ricorda Tomaso Tommasi, vice presidente Nazionale FIMA e presidente provinciale: "Parma Antica è una mirata manifestazione d'arte che si ripresenta come una delle pochissime testimonianze culturali del territorio che riescono, non solo a resistere, ma anche a testimoniare la determinazione e la volontà che il mondo antiquario propone di se stesso".





























Il Museo Glauco Lombardi ha avviato una collaborazione con la FIMA di Parma dal 2010 e mette a disposizione  di Parma Antica i propri spazi, per ospitare questa importante iniziativa biennale.
Quest'anno in particolare cade il bicentenario dell'ingresso di Maria Luigia a Parma (1816-2016) e il museo coinvolto in diversi eventi e attività legate alla celebrazione della Duchessa d'Austria.


Francesca Sandrini, direttrice del Museo Glauco Lombardi, sottolinea che "è stato garantito l'appoggio a FIMA, nella convinzione che simili collaborazioni siano una delle modalità più efficaci per valorizzare lo straordinario patrimonio culturale, storico e artistico, che costruisce la nostra prima e più vera identità".

L'auspicio del presidente Ascom Parma, Ugo Margini, è quello che "anche questa nuova edizione possa riconfermarsi un successo grazie alla rinnovata collaborazione di importanti istituzioni e partner cittadini".

La mostra Parma Antica è liberamente visitabile dal 15 al 23 ottobre 2016 il martedì e mercoledì dalle 9.30 alle 16.00, giovedì, venerdì e sabato dalle 9.30 alle 18.30 e la domenica dalle 9.30 alle 19.00.

Ulteriori informazioni su www.museolombardi.it

Francesca Caggiati

martedì 11 ottobre 2016

ArtBlitz ad Artghet

Ed io allora che ho fatto della lamentela un arte? Una delle mie investigazioni artistiche consiste già da molti anni nel trasformare le mie azioni e forme di protesta in vere e proprie operazioni artistiche, convertendo la lamentela in opera. Per questo, ecco a favore di tutti voi che mi seguite su TuttoMostre del CORRIERE DEL WEB.it questo mio ultimo Artblitz.

pino boresta




19° ArtBlitz - 16/03/2016


Chiesa di Santa Rita da Cascia di Roma



ArtBlitz ad Artghet

Oggi vi racconto il mio nuovo fuori programma ad arte, compiuto clandestinamente nella chiesa di Santa Rita da Cascia, ora utilizzata come spazio polifunzionale dall’Assessorato Culturale di Roma e denominato Sala Santa Rita.

























Cronistoria:
Giovedì 12 maggio 2016, intorno alle 21.30 dopo la premiazione salgo in piedi su alcune colonnette di marmo, e mentre la responsabile della Sala, calatasi nel ruolo di Pippo Baudo continua a tirarmi per i pantaloni ripetendomi “scendi di lì che ti fai male, scendi che ti fai male, scendi che ti fai male,” io ad alta voce espongo quanto segue:

“Venghino, signori venghino,
Signori per favore un minuto di attenzione,
questo è un semplice coperchio di cartone,
non ci sono trucchi non ci sono inganni,
eccolo qui; cartone dentro e cartone fuori.
Adesso prendo questi miei due adesivi, che forse qualcuno conosce, e li attacco qua dentro.
Ora firmo e dato il coperchio con questo pennarello rosso.
A questo punto metto all’asta questa opera al prezzo di partenza di 20 Euro: venti Euro uno, venti Euro due, venti Euro tre, nessuno alza la mano? Lotto invenduto, buonasera a tutti”
























Quindi finalmente per la gioia della responsabile della Sala Santa Rita, scendo, ringrazio Nicola Monti al quale avevo chiesto di scattarmi qualche foto (solo due perché poi, come sempre accade nei momenti topici, si sono scaricate le batterie), saluto e me ne vado. Pubblico presente quattro gatti, più morti che vivi, vi erano però tutte le galleriste Anna Marra, Valentina Bonomo, Raffaella Bozzini, Esther Barrondo e Cristina Garcia e Liliana Maniero (per la galleria Pio Monti insieme a Nicola Monti). Ah, dimenticavo di dirvi che il coperchio di cartone era quello di una scatola di scarpe, trovato lì per lì, ed ora è in mio possesso e un domani chi sa? Ora la palla passa agli emuli, avanti artisti ora tocca voi.

pino boresta


Questo l’evento:
Artughet - L'arte è tutta un rebus
ROMA - Giovedì 12 maggio, dalle ore 18, le cinque gallerie dell’associazione ArtuGhet, in collaborazione con la Sala Santa Rita, invitano a partecipare ad un gioco a premi che si articola tra le rispettive sedi nel quartiere ebraico. Il gioco consiste nel risolvere dei rebus sull’arte realizzati appositamente da Paolo Cardoni, uno dei più significativi illustratori italiani (www.paolocardoni.com).
Indicazioni per la partecipazione

1) I partecipanti all’evento potranno registrarsi in una delle cinque gallerie dove insieme ai loro dati verseranno un contributo unico di € 10 a fronte del quale verrà loro rilasciata la tessera dell’Associazione Artughet e il primo rebus.
2) La partecipazione è individuale, non sono ammesse squadre.
3) I concorrenti potranno iniziare il percorso da qualsiasi galleria e ritirare nelle altre un rebus diverso da risolvere.
4) Ultimato il giro i 5 rebus risolti saranno consegnati alla Sala Santa Rita, in via Montanara (ad. Piazza Campitelli), che ospiterà l’estrazione finale. Alle ore 20.00 i 5 vincitori riceveranno un premio offerto dall’associazione Artughet.

Elenco delle gallerie
1. Galleria Pio Monti, Piazza Mattei 18
Macchia “Adorata”  permariemonti@gmail.com  www.piomonti.com  
Orari: Lun. 15-20 / Mart.-Sab. 12-20
2. Anna Marra Contemporanea, Via Sant’Angelo in Pescheria 32
Sean Crossley. The history of bleach 
Orari: Mart.-Sab. 15.30-19.30
3. Galleria Valentina Bonomo, Via Del Portico D’Ottavia 13
Finissage della mostra di Hilario Isola “I chiodi, l’ombra e l’Aruspice”
www.galleriabonomo.com  Orari: Mart.-Sab. 15-19
4. Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea, Piazza Cenci 56
White Soul.Giovanni Casellato, Mirandolina di Pietrantonio, Veronica Gaido edieuropa@tiscali.it   www.galleriaedieuropa.com  
Orari: Mart.-Sab.11.30-19
5. Honos Art, Via dei Delfini 35. 
Akragas di Luis Serrano e Alessandro Crapanzano info@honosart.comwww.honosart.com   Orari: Mart.-Sab.10.30-19.30     
















In foto:
- La chiesa di Santa Rita da Cascia a Roma (disegno digitale).
- Alcuni momenti dell'ArtBlitz.
- Il coperchio di cartone di una scatola di scarpe (trovato lì per lì) rettificato durate la performance.
- Ritratti digitali delle galleriste Anna Marra, Valentina Bonomo, Liliana Maniero, Raffaella Bozzini (delle mie opere).
- Ritratto digitale di Nicola Monti (una mia opera), a cui va un ringraziamento speciale per aver scattato le foto dell’azione.


Mercanteinfiera Parma chiusura con il botto

Comunicato Stampa

I 52.000 DI MERCANTEINFIERA
A sorpresa, americani e nord europei tra i big spender dell’antiquariato
 Il brand Mercanteinfiera sempre più social

(Parma, 11 ottobre 2016) – Che siano stati indemoniati dell’arte, come li ha definiti Vittorio Sgarbi nel suo collegamento a “porta a porta”, che siano stati appassionati, collezionisti o semplici curiosi, a varcare i cancelli di Mercanteinfiera in questa trentacinquesima edizione, sono stati in 52.000.

Un dato che supera il primato già stabilito lo scorso autunno quando le presenze si fermarono a 51.000. Ininterrotto così nei nove giorni di apertura della rassegna, il flusso di visitatori e compratori che, nei 45.000 mq di superficie espositiva, si sono lasciati sedurre da modernariato, collezionismo vintage e antiquariato, la vera scoperta, di questa edizione.

A garantire un deciso innalzamento dell'asticella delle vendite, sono stati infatti pezzi di alta epoca, compresa tra il Cinquecento ed il Settecento, una tendenza che racconta di un “made in Italy” realmente senza rivali che ha saputo conquistare nuovi big spender. Accanto a russi, inglesi e francesi, infondo habitué del gusto classico, si affacciano a sorpresa gli americani e i nord europei.  Un pubblico profilato di professionisti che nel complesso ha registrato negli spazi di Fiere di Parma un aumento del 10% . 

Nei suoi quattro padiglioni, a Mercanteinfiera non sono mancate le curiosità come il kit da esorcista, con tanto di alambicchi, pozioni, punteruoli scaccia vampiri o un uovo di dinosauro risalente a circa 70 milioni di anni fa. Suggestioni tra antico e moderno  raccontate, a conferma della vocazione internazionale della kermesse, anche negli ampi reportage realizzati dai numerosi giornalisti e fotografi esteri accreditati.

Ma a riscuotere il gradimento del pubblico, la collaterale “Segreti di regine e regine di segreti”, curata da Serena Bertolucci, direttrice di Palazzo Reale di Genova, che racconta una quotidianità a metà, tra glam e stile, di donne speciali, le regine. 
Si va  dall'ombrellino liberty della regina Margherita di Savoia ai suoi ricercatissimi ventagli in struzzo, dall’abito in pizzo della principessa russa Obolenskaya della corte dei Romanov, al servizio da tè (rigorosamente con una sola tazzina) di Maria Luigia celebrata anche nella mostra Le muse in scena di Alberto Nodolini, Alessandro Malinverni e Carlo Mambriani. All’interno di un allestimento dal grande impatto visivo, scorre infatti un secolo di fondali degli scenografi parmensi (Bertolotti e Borghesi per citarne alcuni) per il Teatro Regio di Parma, voluto proprio dalla Duchessa.

E se piace il contemporaneo di  “Art Parma Fair” da Damien Hirst a Giorgio De Chirico, a Mario Schifano o Sironi, incuriosiscono le opere della giovane Laura Malattia: scarpe-scultura a metà tra l’arte pop e il fiabesco che hanno già conquistato il mondo dell’alta moda.
L’appeal di Mercanteinfiera continua anche sui social network anche grazie ad una vera e propria legione di fotografi che hanno raccontato la kermesse con la potenza dello scatto. Così ora Facebook totalizza circa 67mila fan, Twitter, oltre 1.700 followers, ed Instagram più di 2mila.

Non si arrestano infine le visite alla mostra “Sarah Moon. Qui e Ora – Ici et Maintenant”, curata da Carla Sozzani nell'ambito di Mercanteinfiera OFF, il fuorisalone della cultura, ideato da Fiere di Parma e dal Comune di Parma.  A grande richiesta, la mostra è stata così  prorogata al 30 ottobre  (dopo il 15 ottobre  l’apertura sarà nei  soli week end). 

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