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giovedì 29 settembre 2016

GRANDE MOSTRA > "LOVE. L'arte contemporanea incontra l'amore" > 29 settembre 2016 - 19 febbraio 2017 > Chiostro del Bramante, Roma


 
Robert Indiana, Love, 1966-1999. Scultura, alluminio policromo (red and gold), 91,5x91,5x45,75 cm. AP 3/4. Courtesy Galleria d'Arte Maggiore, G.A.M., Bologna, I
talia. © Robert Indiana by SIAE 2016
Tom Wesselmann, Smoker, 1971. Vinile colorato su pannello, 144x160 cm. Courtesy: Flora Bigai Arte Contemporanea. © Tom Wesselmann by SIAE 2016
Francesco Vezzoli, Self Portrait as Apollo del Belvedere's (Lover), 2011. Busto in marmo (XIX secolo), autoritratto in marmo, 75x48x35 cm; 64x43,5x27 cm (75x105,5x35 cm complessivi). Collezione Prada, Milano. Courtesy: Collezione Prada, Milano. Photo credit: Attilio Maranzano
Andy Warhol, One Multicoloured Marilyn (Reversal Series), 1979-1986. Acrilico, polimeri sintetici e serigrafia su tela,  50,8x40,7 cm. Courtesy: Collezione privata (VR). © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2016




Dal 29 settembre 2016 al 19 febbraio 2017 il Chiostro del Bramante di Roma ospita LOVE. L'arte contemporanea incontra l'amore, a cura di Danilo Eccher.


Il Chiostro del Bramante festeggia i suoi 20 anni di attività con una mostra dal carattere internazionale.

Una novità assoluta e imperdibile nel panorama delle proposte culturali capitoline degli ultimi anni che si candida a riportare la città di Roma in linea agli stessi livelli delle più stimate realtà espositive internazionali. 


Per la prima volta saranno riuniti tra i più importanti artisti dell'arte contemporanea, come Yayoi Kusama, Tom Wesselmann, Andy Warhol, Robert Indiana, Gilbert & George, Francesco Vezzoli, Tracey Emin, Marc Quinn, Francesco Clemente e Joana Vasconcelos, con opere dai linguaggi fortemente esperienziali (All the Eternal Love I Have for the Pumpkins della Kusama tra le più instagrammate al mondo) e adatte a coinvolgere il pubblico attraverso molteplici sollecitazioni.

L'arte incontra l'amore.
L'esposizione romana intende affrontare uno dei sentimenti universalmente riconosciuti e da sempre motivo d'indagini e rappresentazioni, l'Amore, raccontandone le diverse sfaccettature e le sue infinite declinazioni. 


Un amore felice, atteso, incompreso, odiato, ambiguo, trasgressivo, infantile, che si snoda lungo un percorso espositivo non convenzionale, caratterizzato da input visivi e percettivi.

Love va oltre il concetto di museo.
Il vero protagonista della mostra è il pubblico che si riappropria degli spazi espositivi, divenendo fruitore e divulgatore allo stesso tempo, avendo la possibilità di  fotografare liberamente tutte le opere esposte (hashtag ufficiale #chiostrolove). 


Un coinvolgimento sensoriale a 360° caratterizza l'esperienza museale, abbracciando il concetto di 'open access' e di museo in continua evoluzione.

Inoltre, in coerenza con il progetto scientifico voluto dal DART Chiostro del Bramante, il visitatore potrà vivere un'esperienza di guida attiva assolutamente fuori dal comune, scegliendo per la prima volta tra 5 "partner audio": John, Coco, Amy, David e Lilly saranno gli speciali compagni di viaggio, a seconda del tipo di esperienza che si vuole intraprendere, che racconteranno le opere esposte e aiuteranno il pubblico ad apprezzare le emozioni in esse contenute. 


Le audioguide sono state realizzate dalla Zeranta Edutainment s.r.l. società specializzata nell'educational ed entertainment.

Artisti presenti: Vanessa Beecroft, Francesco Clemente, Nathalie Djurberg e Hans Berg, Tracey Emin, Gilbert & George, Robert Indiana, Ragnar Kjartansson, Yayoi Kusama, Mark Manders, Ursula Mayer, Tracey Moffatt, Marc Quinn, Joana Vasconcelos, Francesco Vezzoli, Andy  Warhol, Tom Wesselmann.

Con il patrocinio di Roma Capitale - Assessorato alla crescita culturale Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la mostra LOVE. L'arte contemporanea incontra l'amore è prodotta e organizzata da Dart - Chiostro del Bramante in collaborazione con Arthemisia Group.

La mostra vede come sponsor JTI e Generali Italia.
Il catalogo è edito da Skira.

martedì 27 settembre 2016

OLIVIERO TOSCANI a Vibo Valentia > mostra RAZZA UMANA > Museo Lìmen


OLIVIERO TOSCANI A VIBO VALENTIA CON LA CAMERA DI COMMERCIO

RAZZA UMANA
mostra di Oliviero Toscani
21 ottobre - 20 novembre 2016
Vibo Valentia, Museo Lìmen


Oltre alla mostra, un workshop gratuito con importanti professionisti che spiegheranno
Il mestiere dell'arte



Foto: © Oliviero Toscani

Un prestigioso appuntamento vedrà come protagonista la Città di Vibo Valentia: presso gli spazi espositivi della Camera di Commercio si terrà una mostra di Oliviero Toscani, a partire dal 21 ottobre fino al 20 novembre.
Da anni il grande fotografo, che ha cambiato il mondo della comunicazioni con le sue fortissime immagini, realizza ritratti nelle piazze d'Italia e del Mondo. RAZZA UMANA è il titolo della mostra, che dopo essere stata esposta in altri prestigiosi spazi approda a Vibo Valentia con decine di ritratti realizzati in ogni angolo del pianeta.
«RAZZA UMANA è uno studio socio-politico, culturale e antropologico – spiega Toscani – fotografiamo la morfologia degli esseri umani, per vedere come siamo fatti, che faccia abbiamo, per capire le differenze. Prendiamo impronte somatiche e catturiamo i volti dell'umanità».

Toscani, oltre a inaugurare l'esposizione, sarà anche il principale speaker di un workshop davvero unico per qualità degli interventi dal titolo Il mestiere dell'arte. Tre giornate di studio che nel corso del mese di ottobre (il 7, il 14 e il 20) vedranno alternarsi importanti professionalità pronte a raccontare nei minimi dettagli il sistema dell'arte italiano. Oltre a Toscani, ci saranno Sergio Gaddi, il "volto dell'arte" di La Vita in Diretta su Rai Uno; il Direttore di Palazzo Reale di Milano Domenico Piraina; l'editrice Paola Gribaudo; il presidente di LOOP (azienda leader in Italia per technology, interaction design e art experience) Claudio Mazzanti; il produttore di eventi Gianni Filippini; il curatore del settore arte di Rolling Stone Magazine Nicolas Ballario; la direttrice di mostre Francesca Silvestri, coordinatrice dell'ufficio estero di Arthemisia Group, la più importante azienda italiana per la produzione di mostre d'arte. E sarà proprio Arthemisia Group a organizzare mostra e workshop, entrambi promossi e prodotti dalla Camera di Commercio di Vibo Valentia.

«Il lavoro di questi anni ha dato frutti importanti e la camera di commercio di Vibo Valentia dispone, grazie al premio Lìmen, di una prestigiosa collezione di arte contemporanea – dice il Presidente della Camera di Commercio Michele Lico – attraverso l'arte abbiamo creato nuove opportunità lavorative e percorsi innovativi di sviluppo nella legalità».

Il mestiere dell'arte
Il workshop comincerà il 7 ottobre, e continuerà nelle giornate del 14 e del 20 a Vibo Valentia presso la sede della Camera di Commercio.
La richiesta di iscrizione (fino a esaurimento posti) può essere inoltrata alla mail nb@arthemisia.it, e nella stessa dovranno essere indicati i dati dei richiedenti e una breve presentazione/motivazione della stessa richiesta di partecipazione.
Verrà data precedenza agli studenti di Licei Artistici, Università di storia dell'arte e marketing culturale e Accademie.


Info per Il mestiere dell'arte
nb@arthemisia.it



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lunedì 26 settembre 2016

Prima mostra del Premio LYNX 2016

 

Il Premio Internazionale d'Arte Contemporanea LYNX 2016 ha i suoi vincitori. 

I premi agli artisti nelle quattro categorie in concorso (pittura, fotografia, digital art, grafica) sono stati assegnati nel corso di una cerimonia tenutasi domenica 25 settembre 2016 presso la sala del Teatro Piccola Fenice di Trieste. 

I curatori, Enea Chersicola e Riccardo Tripodi, insieme all'editore Franco Rosso (membro della giuria e del Direttivo dell'Associazione Culturale Il Sestante) hanno accolto i finalisti e proclamato i vincitori, fra i quali sono stati selezionati coloro che hanno ricevuto i 6 premi speciali fiera d'arte contemporanea e i 6 premi speciali Be Art Builder. 

I trofei dei primi premi appositamente realizzati dal laboratorio 23artstudio di Pietrasanta, sono sculture di bronzo galvanizzato con base in marmo di Aurisina.

Il primo premio per la categoria pittura è andato ad ex-aequo agli artisti Sara Arianpour (Iran) e Thomas Scalco (Italia). 

La seconda categoria in concorso, fotografia, ha visto primeggiare il pordenonese Gaetano De Faveri. 

Il premio alla migliore opera per la categoria digital art va invece all'artista Nina Sumarc Jablonsky (Serbia) mentre il primo premio per la categoria grafica è andato all'artista tedesca Sabrina Vivian Bello. 

Fra i premi in palio l'Associazione Culturale Il Sestante ha voluto dedicarne uno al miglior artista Under 21 e la scelta della giuria è caduta sull'artista Ilaria Dellea della provincia di Varese.

Infine il giovane Fabio Costantino Macis (Italia), classe 1986, si è aggiudicato il Premio Giovani offerto dal Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, costituito da una mostra personale presso la Biblioteca "Livio Paladin" e da un catalogo. 

Alle 17.00 i finalisti e numerosi ospiti si sono ritrovati presso la Lux Art Gallery di Trieste, dove è stata inaugurata la prima delle quattro mostre previste, e sono stati accolti dal gallerista Giorgio Parovel, dai due curatori del Premio e dagli oltre 200 ospiti che hanno voluto partecipare all'evento incontrando gli artisti provenienti da diverse nazioni.

Il giorno 15 ottobre l'associazione Il Sestante aderirà alla giornata del contemporaneo organizzata da A.M.A.C.I. aprendo la Lux Art Gallery ad eventi dedicati nell'ambito del premio Lynx.

L'elenco completo dei premi e dei vincitori è disponibile sul sito web ufficiale www.premiolynx.com e nei prossimi giorni gli utenti potranno consultare anche tutte le opere finaliste. 

Il catalogo, realizzato da Franco Rosso Editore, è disponibile in galleria o tramite richiesta all'indirizzo associazioneilsestante@gmail.com

L'esposizione sarà visitabile fino a domenica 16 ottobre per poi trasferirsi il 18 novembre alla Lokarjeva Galerija di Aidovščina (Slovenia) per la seconda mostra in programma.

Espongono
Sezione Pittura: Sara Arianpour, Enrico Azzolini, Andrea Bellettato, Enrica Berselli, Natasa Bezic, Marco Dal Bo, Ilaria Dellea, Didymos, Rosella Gallicchio, Judit Horvath Loczi, Lina Leoni, Marco Longo, Rolando Mascarin, Gavino Piana, Michele Recluta, Rosalba Ruzzier Mancinelli, Anna Maria Saviano, Thomas Scalco, Narges Soleimanzadeh, Noemi Staniszewska, Inge Valentini, Ghazal Zare.
Sezione Fotografia: Dario Agrimi, Victor Alaluf, Benedetta Alfieri, Rodolfo Angelosante, Eugenio Azzola, Eleonora Costi, Gaetano De Faveri, Paula Haapalathi, Andrea Iran, Fabio Costantino Macis, Alessandro Malinverni, Gianni Mantovani, Birgit Moser, Chiara Paderi, Paola Rizzi, Mark Roemisch, Simona Saggion, Federico Serradimigni.
Sezione Digital Art: Klaus Bittner, Raphael Brunk, Sarah Carter-Jenkins, Peppe Denaro, Ryota Matsumoto, Stefan Reiss, Nina Sumarac.
Sezione Grafica: Sabrina Vivian Bello, Maria Buemi, Elia Canale, Seong Cho, Stane Klančnik, Roberto Mercanti, Ricardo Aleodor Venturi.



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Vernissage Mostra “Stream of Consciousness”



Mercoledì 5 Ottobre 2016, alle ore 18.00, presso Palazzo Senato di Milano, in Via Senato 10, si terrà il Vernissage della mostra “Stream of Consciousness” a cura dell’ Associazione Arte Italia Cultura.

Il Buffet sarà allietato da un  sottofondo musicale delle arpiste Ada Loggioni e Gaia Veronesi.

LANA E DINTORNI: in Alto Adige il giardino delle meraviglie. E’ il “Mondo delle Orchidee”, in mostra nel paradiso esotico loro habitat naturale.

Il giardino delle meraviglie è in Alto Adige: il Mondo delle Orchidee della famiglia Raffeiner.

Si tratta di un paradiso tropicale ai piedi delle Alpi nel comune di Gargazzone, nell'area turistica di Lana e dintorni. 

Un vero e proprio museo dell'orchidea da vivere con tutti i sensi per ammirare questi incredibili fiori nel loro habitat naturale, circondati da vegetazione esotica, uccelli tropicali e laghetti con tartarughe.

Lana e dintorni (BZ) 26 settembre 2016 – Il parco della Floricoltura Raffeiner è una delle tante sorprese che il ricco territorio di Lana e dintorni riserva ai suoi ospiti: proprio ai piedi delle Alpi esiste un paradiso tropicale che accoglie il "Mondo delle Orchidee", il Raffeiner Orchideenwelt.
Il favoloso giardino si trova nel piccolo comune di Gargazzone (BZ), anche grazie alle particolarità climatiche indicate per la coltivazione di questi amatissimi fiori, originari di terre equatoriali e qui coltivati con successo grazie all'intuizione e alla dedizione di Valtl Raffeiner. 

La piccola azienda familiare è da sempre specializzata nella coltivazione di orchidee di rara bellezza ed elevata qualità, ottenute selezionando le piante più sane, ricche di radici, foglie brillanti e con fiori duraturi dai colori, forme e profumi più variegati.

La selezione ha portato a un assortimento di 150 varietà di Südtirol Orchidee, orchidee nate e cresciute in Alto Adige, destinate alla vendita in Italia, Austria e Germania.

Il Raffeiner Orchideenwelt è ben più di una floricoltura da quando, a marzo 2016, si è concretizzato il sogno della famiglia Raffeiner; ossia di aprire un giardino delle meraviglie ricreando nelle grandi serre l'habitat naturale di questa splendida pianta: l'ambiente tropicale che, per quanto insolito, ben si inserisce nel soleggiato paesaggio alpino. 

Si tratta di un vero e proprio museo dell'orchidea che si estende, per circa 500 ettari, in un percorso da vivere con tutti i sensi. Un incredibile intreccio di forme e colori e un inebriante profumo avvolgono i visitatori, su richiesta, guidati da un esperto in grado di svelare segreti e curiosità di questi affascinanti vegetali; anche illustrando i laboratori di coltura. 

Entrare in questo parco tematico è un'esperienza unica: passeggiare immersi nel verde impreziosito da centinaia di orchidee, tra voliere di pappagalli e altri pennuti variopinti, in riva a laghetti abitati da tartarughe e carpe Koi

Giunti a metà percorso è tempo di relax nell'esotica "villa tropicale", che emerge dalla fitta vegetazione, mentre l'avventura attende i più piccoli nelle aree gioco con il percorso delle liane e il ponte sospeso.

Al termine della passeggiata è d'obbligo soddisfare anche il palato nell'originale locale ORCHIDEA, che propone specialità culinarie e torte casalinghe. 

Il Parco è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19 eccetto il martedì; offre noleggio gratuito di carrozzine per gli ospiti disabili, agevolazioni per famiglie (entrata gratuita fino a 6 anni, pacchetto famiglia a 24 euro) ed è fornito di area attrezzata per la sosta dei cani.
www.raffeiner.net
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Vanni Cuoghi @MEB Museo Ebraico di Bologna


Vanni Cuoghi: Da Cielo a Terra
MEB Museo Ebraico di Bologna 
via Valdonica 1/5 
Bologna, dal 17 novembre al 15 dicembre

a cura di Ivan Quaroni e Giuseppe Pero.
Testo in catalogo  di Ivan Quaroni


Inaugura giovedì 17 novembre,  alle 18 presso il MEB Museo Ebraico di Bologna,  via Valdonica 1/5 la mostra "Da Cielo a Terra"  con opere di Vanni Cuoghi 

La parola "ghetto" compie  cinquecento anni  ed è  nata a Venezia  proprio nel 1516.

Su un fazzoletto di terra, già contaminato  da scorie della lavorazione dei metalli, si insedia la comunità Ebraica a cui la Serenissima concede l'isola. 
Qui, come in ogni ghetto ebraico,  ci si accorge di  come gli spazi siano colmi di storie, leggende, superstizioni e immaginazioni, tanto da impregnarne ogni singola parete.

Scrive Vanni Cuoghi: "Questa densità sentimentale  mi ha portato a immaginare che qui abbiano vissuto tutti gli Ebrei del mondo e  di tutte le epoche  e questo ha generato  delle amplificazioni narrative… Hoimmaginato che ogni ghetto  fosse un'isola vista dell'alto. 

Nelle vie si sono succedute e intrecciate, nel corso dei secoli, le storie di un popolo: a Bologna Achille Bocchi e il Vignola si consultano con un rabbino per l'iscrizione da apporre in facciata e Corto Maltese si aggira, in una notte d'estate,nel cimitero scomparso di via Borgolocchi. 

A Ferrara è ambientato, con un frame del film, il mio omaggio al Giardino dei  Finzi- Contini, mentre, di Roma, ho voluto rappresentare il mercato del pesce che si teneva nel Portico D'Ottavia."

La mostra comprende una quarantina di diorami realizzati in carta e dipinti ad acquerello e due libri d'artista.

 Uno di questi rappresenta la condanna al rogo di 25 Ebrei nel 1556 ad Ancona , mentre il secondo rappresenta la triste storia del caso Mortara , le cui  vicende si svolsero prima dell' unità d'Italia e che saranno raccontate nel film di Steven Spielberg The Kidnapping of Edgardo Mortara, le cui riprese inizieranno nel 2017. 
Il film è  tratto dal libro di David Kertzer "Prigioniero del Papa re" (Rizzoli)

La mostra è la prosecuzione ideale di quella tenutasi a Milano, nel dicembre 2015, presso la Galleria di Giuseppe Pero: "Da Terra a Cielo". 
Lo scambio dell'ordine delle parole, nel titolo, è riferito allo sguardo dall'alto con cui vengono rappresentate, in modo schematico, le planimetrie dei principali ghetti ebraici italiani. 


La mostra è a cura di Ivan Quaroni e Giuseppe Pero.
Testo in catalogo  di Ivan Quaroni

Vanni Cuoghi : Da Cielo a Terra

MEB Museo Ebraico di Bologna via Valdonica 1/5 Bologna
dal 17 novembre al 15 dicembre 

da domenica a giovedì 10.00- 18.00
venerdi 10.00 -16.00
chiuso sabato e festività ebraiche.

per info tel +39 051 235430
mail info@museoebraicobo.it
oppure 
www.giuseppepero.it
info@giuseppepero.it
02 6682 3916

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Opening on Thursday 17 November, at 18.00, at MEB Museo Ebraico of Bologna, Via Valdonica 1/5, of the exhibition "Da Cielo a Terra" with works by Vanni Cuoghi 
The word "ghetto" has been around for exactly 500 years now, after being coined in Venice in 1516.
The Venetian Republic set aside a portion of land – an island contaminated by slag from metal foundries – for the Jewish community. Here, as in every Jewish ghetto, we realize that the spaces are packed with stories, legends, superstitions and imagery, extending to every single wall.

Vanni Cuoghi writes: "This emotional density has led me to imagine that all the Jews of the world and of all eras have lived here, and this has generated narrative amplifications… I imagined that every ghetto was an island seen from above. In the streets, across the centuries, the stories of a people have unfolded and intertwined: in Bologna Achille Bocchi and Vignola consult a rabbi for the inscription to place on a facade, and Corto Maltese wanders, on a summer night, in the vanished cemetery of Via Borgolocchi. My tribute to the Garden of the Finzi-Contini is set in Ferrara, with a frame from the film, while from Rome I have represented the fish market that was held in the Porticus Octaviae."

The exhibition presents about forty diaramas made with paper and painted with watercolors, and two artist's books.

One of them represents the death sentence by burning of 25 Jews in 1556 in Ancona, while the second tells the sad story of the Mortara case, events that took place prior to the Italian unification and will be narrated in the film by Steven Spielberg The Kidnapping of Edgardo Mortara slated to be shot in 2017. The film is based on the book of the same title by David Kertzer.

The exhibition is the ideal continuation of the one held in Milan in December 2015 at Galleria Giuseppe Pero: "From Earth to Sky." The swapped order of the words the terms of the title refers to the perspective from above with which the maps of the main Italian Jewish ghettos are represented. 

Exhibition curated by Ivan Quaroni and Giuseppe Pero.
Catalogue essay by Ivan Quaroni.
Vanni Cuoghi: Da Cielo a Terra (From Sky to Earth)
MEB Museo Ebraico of Bologna
Via Valdonica 1/5 Bologna
From 17 November to 15 December 

Sunday – Thursday, 10.00 – 18.00
Friday 10.00 – 16.00
Closed on Saturdays and Jewish holidays.

For info tel +39 051 235430
Mail info@museoebraicobo.it
or
www.giuseppepero.it
info@giuseppepero.it
02 6682 3916






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domenica 25 settembre 2016

Silenzio è morto!


SILENZIO È MORTO


Ma purtroppo nessuno ha scritto niente semplicemente perché nessuno lo ha mai saputo, del resto nessuno sapeva che era vissuto, come nessuno sapeva dove abitava.
Si pensi che addirittura nessuno sapeva bene cosa Silenzio avesse mai fatto o scritto, come nessuno sapeva neanche cosa avesse mai detto, del resto il povero Silenzio era talmente silenzioso che nessuno si era mai accorto di lui. Silenzio era taciturno al punto tale che esiste ancora qualcuno che dubita sia mai esistito, ma io e pochi altri sappiamo bene quale siano i fatti.
Il fatto è, che Silenzio era cosi silenzioso, così silente che è semplicemente morto, è morto e basta, è morto in silenzio, talmente in silenzio che nessuno se né accorto, del resto questo era il suo stile, e nessuno avrebbe potuto accorgersi della sua partenza proprio come nessuno si era mai accorto della sua venuta e tanto meno della sua presenza.
Caro Silenzio spero tu stia ora riposando finalmente in pace e in silenzio, lì nel tuo elemento preferito e per te naturale, lì dove tutto tace, lì dove nessuno grida, lì dove nessuno protesta, lì dove nessuno parla, del resto devo confessarti che sono anche un po’ contento perché quei tuoi silenzi erano cosi assordanti e fastidiosi che qui siamo quasi tutti sollevati che tu non ci sia più.
Fattelo dire amico mio Silenzio la terra dei morti ti s’addice molto di più e lascia a noi, che silenziosi non siamo vivere, vivere, vivere facendolo sapere agli altri, ma sopratutto facendolo sapere a noi stessi.
Condoglianze sincere a tutti i parenti e amici di Silenzio.
Ho scritto questo in memoria di Silenzio
Pino Boresta

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