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sabato 9 aprile 2016

Roma: una nuova stagione al Vittoriano > dal 15 aprile due mostre tutte al femminile: "Alphonse Mucha" e "Barbie. The Icon"


Roma: una nuova stagione al Vittoriano.
Dal 15 aprile due mostre iconiche: la prima grande retrospettiva dedicata ad Alphonse Mucha, genio dell'Art Nouveau, e la mitica mostra dedicata a Barbie.



Roma, 9 aprile 2016 - Una nuova primavera al Vittoriano, con il passaggio di timone ad Arthemisia Group, colosso delle mostre d'arte, con uno staff quasi tutto al femminile.
Non poteva quindi che prendere avvio con due mostre come queste la nuova direzione del Vittoriano: la prima grandiosa retrospettiva, dedicata all'inventore dell'Art Nouveau Alphonse Mucha, celebre soprattutto per le sue meravigliose e sensuali raffigurazioni femminili, e una travolgente esposizione dedicata al mito dell'icona pop per eccellenza, Barbie.

"Quello che ci proponiamo – dichiara Iole Siena, a capo di Arthemisia – è di portare il Vittoriano al centro della scena culturale romana ed europea, rendendolo un luogo aperto a tutti ed offrendo una programmazione di mostre di grande qualità e di respiro internazionale".

Qualità e internazionalità sono proprio gli elementi che accomunano i primi due progetti espositivi, che prenderanno il via dal 15 aprile:
Alphonse Mucha (15 aprile – 11 settembre 2016)

Sotto l'egida dell'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio, la prima grande retrospettiva dedicata a Roma all'artista ceco Alphonse Mucha è organizzata e prodotta da Arthemisia Group in collaborazione con la Fondazione Mucha.

Curata da Tomoko Sato, la mostra si compone di oltre 200 opere tra dipinti, manifesti, disegni, opere decorative, gioielli e arredi, che concorrono a ripercorrere l'intero percorso creativo del massimo esponente dell'Art Nouveau.

Barbie. The Icon (15 aprile – 30 ottobre 2016)

Sotto l'egida dell'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, la mitica mostra dedicata a Barbie è prodotta e organizzata da Arthemisia Group e 24Ore Cultura – Gruppo 24 Ore, in collaborazione con Mattel.

Curata da Massimiliano Capella, la mostra vede esposte 380 Barbie, dalla prima risalente al 1959 a quelle più attuali, passando attraverso tutte le tipologie di bambole create in 56 anni, e racconta di un fenomeno sociale, culturale ed antropologico che interessa trasversalmente tutte le culture e tutti i paesi del mondo.

Alphonse Mucha
15 aprile - 11 settembre 2016
Roma, Complesso del Vittoriano - Ala Brasini


Alphonse Mucha (1860-1939) è stato uno degli artisti più celebri dell'Europa a cavallo tra '800 e '900: combinando immagini di donne seducenti a composizioni e layout tipografici innovativi creò originalissimi manifesti. Nacque così un nuovo genere di arte visiva fiorito nella Parigi della Belle Époque. 

Lo stile Mucha venne a indicare ben presto tutta una serie di opere grafiche e oggetti decorativi che arredavano le case dei cultori dell'arte a Parigi e in altri Paesi, diventando un'icona dell'Art Nouveau. Nel 1904, durante una visita negli Stati Uniti, i mass media salutarono in Mucha il più grande artista decorativo del mondo.

Mentre nel contesto dell'arte internazionale aumentava la sua fama, in Mucha crebbe forte il desiderio di contribuire all'indipendenza politica delle Terre ceche e delle vicine regioni slave divise per secoli dalle potenze coloniali. Al di là di un'opulenza di facciata e di una visione modernista espresse dall'Esposizione universale di Parigi del 1900, nell'Europa centrale e orientale le tensioni politiche montavano. Mucha credeva nell'universalità dell'arte, nel suo potere d'ispirazione e di comunicazione, auspicando la creazione di un'unione spirituale dei popoli slavi e, in ultima analisi, di tutto il genere umano. L'artista sognava un mondo migliore, dove le minoranze etniche di qualsiasi background culturale avrebbero potuto vivere in armonia senza subire le minacce delle nazioni più potenti. 

L'amore di Mucha per la propria terra e per gli ideali utopici si manifesta nel suo capolavoro, l'Epopea slava (1911-28).

Sotto l'egida dell'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio, la prima grande retrospettiva dedicata a Roma all'artista ceco Alphonse Mucha è organizzata e prodotta da Arthemisia Group in collaborazione con la Fondazione Mucha.

Curata da Tomoko Sato, la mostra si compone di oltre 200 opere tra dipinti, manifesti, disegni, opere decorative, gioielli e arredi, che concorrono a ripercorrere l'intero percorso creativo del massimo esponente dell'Art Nouveau.

L'evento vede come sponsor Generali, special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia e media partner Vogue Italia.

L'evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il catalogo è edito da Skira per Arthemisia.


Barbie. The Icon
15 aprile - 30 ottobre 2016

Roma, Complesso del Vittoriano - Ala Brasini

Il suo vero nome è Barbara Millicent Roberts, ma per tutti è solo Barbie. Barbie è molto più di una semplice bambola. È un'icona globale, che in 56 anni di vita è riuscita ad abbattere ogni frontiera linguistica, culturale, sociale, antropologica. 

Per questo motivo la sua figura attrae sempre più l'attenzione come fenomeno culturale e sociologico tanto da dedicarle mostre come Barbie. The Icon che, appena conclusasi al MUDEC – Museo delle Culture di Milano, arriva a Roma al Complesso del Vittoriano - Ala Brasini dal 15 aprile al 30 ottobre 2016.

Nella sede romana la mostra, realizzata sotto l'egida dell'Istituto per la storia del Risorgimento e prodotta da Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE in collaborazione con Mattel, curata da Massimiliano Capella, si è arricchita di nuovi prestiti dalla serie Barbie Fashionista, tra cui i modelli Curvy, Tall e Petit, che riproducono le diverse corporature femminili, e le wedding dolls della Coppia Reale inglese William e Catherine.

Barbie. The Icon racconta l'incredibile vita di questa bambola che si è fatta interprete delle trasformazioni estetiche e culturali della società lungo oltre mezzo secolo di storia, ma - a differenza di altri miti della contemporaneità che sono rimasti stritolati dal passare del tempo - ha avuto il privilegio di resistere allo scorrere degli anni e attraversare epoche e terre lontane, rappresentando oltre 50 diverse nazionalità, e rafforzando così la sua identità di specchio dell'immaginario globale. 

Dal giorno in cui ha debuttato al New York International Toy Fair, esattamente il 9 marzo 1959, Barbie ha intrapreso mille diverse professioni. È andata sulla luna, è diventata ambasciatrice Unicef e ha indossato un miliardo di abiti per 980 milioni di metri di stoffa. 

Soprattutto Barbie è cambiata con lo scorrere del tempo, non solo delle mode o della moda, e si è trasformata per essere sempre al passo con il mondo. Ed è diventata una vera e propria icona. 

Il percorso espositivo è studiato per offrire diversi livelli di lettura: alle informazioni di approfondimento storico e culturale per il pubblico adulto, si affiancano postazioni pensate per i bambini che, attraverso una serie di attività coinvolgenti, potranno approfondire la storia di Barbie. 

Info e prenotazioni
T. +39 06 8715111


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venerdì 8 aprile 2016

GRANDE MOSTRA > Studio Azzurro. Immagini sensibili > 9 aprile - 4 settembre 2016 > Palazzo Reale, Milano


"Studio Azzurro. Immagini sensibili"
9 aprile - 4 settembre 2016
Palazzo Reale, Milano



Tamburi a sud, Videoambientazione a tam-tam, ambiente sensibile, 2001, Tokyo, "Embrancing Interactive Art" Coro, Ambiente sensibile, 1995, Torino, Mole Antonelliana Prologo a Diario Segreto Contraffatto, Opera videoteatrale, 1985, Roma, La Piramide


Non una semplice mostra, ma un'esperienza polisensoriale che racconta i 35 anni di Studio Azzurro, da sempre un punto di riferimento nazionale e internazionale della creazione artistica legata alle nuove tecnologie.

La mostra Studio Azzurro. Immagini sensibili – ospitata a Palazzo Reale di Milano dal 9 aprile fino al 4 settembre 2016 – è promossa dal Comune di Milano-Cultura, prodotta e realizzata da Palazzo Reale e Studio Azzurro con la collaborazione di Arthemisia Group: un'esposizione di suggestive e poetiche installazioni che hanno segnato la storia dell'arte contemporanea.

Decine di proiettori, monitor, touchscreen e sensori sono nascosti in "ambienti sensibili" che reagiscono alla presenza e ai gesti, con l'intento di rendere il visitatore attore protagonista mentre si muove all'interno di uno spazio popolato di immagini.

Sono moltissime le opere realizzate da Studio Azzurro dal 1982 a oggi, e ora Milano rende omaggio a questo straordinario laboratorio di ricerca, riproponendo una parte significativa dell'intenso lavoro che ha portato alla produzione di innumerevoli videoinstallazioni interattive e "ambienti sensibili", di numerosi "musei di narrazione", di film e spettacoli teatrali.

L'iniziativa fa parte del programma di Ritorni al futuro, il palinsesto culturale pensato per la primavera 2016 dal Comune di Milano che propone oltre cento appuntamenti tra mostre, concerti, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche e incontri, con l'obiettivo di portare al centro della riflessione pubblica l'idea di futuro che abbiamo oggi, confrontandola con quelle che hanno abitato il pensiero creativo in altre stagioni della storia.

Immagini Sensibili è un'occasione unica e irripetibile per vedere per la prima volta e in un unico spazio opere che hanno emozionato intere generazioni.



Informazioni e prenotazioni
T +39 02 54911
www.studioazzurro.com

Palazzo Reale

Piazza Duomo 12 | Milano

www.palazzorealemilano.it


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giovedì 7 aprile 2016

MOSTRA SWITCH ON E VISITE GUIDATE GRATUITE AL MUSEO MUMAC | 9-22 APRILE 2016 | BIBLIOTECA DELL'INCORONATA, MILANO

Switch On
Dal manodomestico all'elettrodomestico

9 - 22 aprile 2016

Biblioteca Umanistica dell'Incoronata, Milano


A cura di Anty Pansera e Mariateresa Chirico
Ideazione Sarah Spinelli – Studio Pixel

Navette gratuite dalla mostra Switch On (Corso Garibaldi 116, Milano) al MUMAC Museo della macchina per caffè (Binasco, MI) con visita guidata

10 aprile - ore 14.30 (rientro a Milano alle ore 17.15 circa)
19 aprile - ore 17.45 (rientro a Milano alle ore 20.30 circa)

Ritrovo per la partenza presso la sede della mostra nei due orari indicati.
 
Posti limitati e prenotazione obbligatoria a visite_mumac@gruppocimbali.com 


Milano, 6 aprile 2016 - La mostra Switch On Dal manodomestico all'elettrodomestico - in occasione della Milano Design Week, nel cuore del Brera Design District, e in concomitanza con l'apertura della XXI edizione della Triennale - accompagnerà il visitatore in un viaggio tra passato, presente e futuro, raccontando il mutamento degli stili di vita attraverso quegli oggetti - a mano e funzionanti a elettricità - che più di tutti hanno portato il concetto di "rivoluzione" nella casa

Una rivoluzione sociale e antropologica che, in cento anni di economia domestica in Italia - dai primi del '900 ai giorni nostri  - ha cambiato il modo di gestire l'ambiente casalingo grazie all'avvento di piccoli attrezzi 'con e senza la coda' e ha modificato il ruolo della donna dentro e fuori le mura domestiche.

Nei suggestivi spazi della Biblioteca Umanistica dell'Incoronata, il percorso espositivo presenterà oggetti che hanno fatto parte, ieri come oggi, della vita quotidiana delle persone

Uno spaccato contemporaneo delle potenzialità che l'innovazione tecnologica e il design propongono nell'ambito della casa, ma anche la loro storia, che viene da lontano e che precede addirittura la scoperta dell'energia elettrica, quando nel Nuovo Mondo si diffondono tante piccole invenzioni per aiutare il lavoro delle massaie: gli antenati dei moderni elettrodomestici, i manodomestici appunto.

In mostra varie tipologie di oggetti per differenti usi - per pulire la casa, per preparare e cuocere il cibo e per conservarlo - piccoli e grandi elettrodomestici che hanno fatto la storia di noti marchi di ora come allora, da Alessi a Vorwerk Folletto e Bimby® fino ad arrivare a Samsung passando per Elica. 

Un'occasione unica, sia per addetti ai lavori sia per il grande pubblico, per conoscere l'avvincente storia di questi prodotti, che è anche un po' la storia dell'Italia, e non solo, dal primo dopoguerra in poi.

Anche un'area dedicata ai più piccoli, e non solo con giochi meccanici a batteria o elettrici provenienti dall'Archivio Storico Faro, una collezione storica di giocattoli dagli anni '40 fino ai nostri giorni, costituita dai giocattoli fabbricati dall'azienda stessa e da molte altre, che evocano, per forme e funzioni, i fratelli maggiori ad uso domestico.

La mostra sarà anche l'occasione per fare un'incursione al di fuori delle mura domestiche, con un focus sul bar, luogo di socializzazione per eccellenza, dove la macchina per caffè espresso è la protagonista intorno alla quale ruotano persone e storie. 

Un corner dell'esposizione infatti è dedicato alla macchina per caffè espresso professionale e grazie alla collaborazione con il MUMAC, Museo della Macchina per caffè di Gruppo Cimbali, si potranno ammirare modelli esclusivi, come la macchina da bar iconica FAEMA E61 e La Cimbali Pitagora disegnata dai F.lli Castiglioni e vincitrice, unica macchina al mondo, del Compasso d'oro dell'ADI.

Switch On in collaborazione con il MUMAC mette a disposizione il 10 e il 19 aprile, previa prenotazione, due navette che dalla sede della mostra accompagneranno i visitatori presso la sede del Museo a Binasco per una visita guidata gratuita. 

Il Museo della Macchina per caffè è nato dal progetto di riconversione dell'area adibita a magazzino di ricambi del Gruppo Cimbali e oggi ospita oggi circa 200 pezzi, realizzati tra il 1900 e il 2012, tra cui spiccano alcuni modelli di macchine per espresso professionali tra le più significative per innovazione, design e marchio di fabbricazione. 

In sei sale espositive viene raccontato oltre un secolo di un intero settore del Made in Italy con le sue influenze culturali, estetiche e tecnologiche.



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Francesco Guadagnuolo: Oceani, quattro quadri per quattro movimenti.


In occasione dell'Anno degli Oceani (1998), proclamato dall'ONU, l'artista Francesco Guadagnuolo ha prodotto quattro opere pittoriche: "Oceani: quattro quadri per quattro movimenti" con la collaborazione del compositore Franco Mannino che gli ha fornito gli spartiti autografi della sua Sinfonia degli Oceani, op. 322dedicata a Elisabeth Mann Borgese fondatrice dell'International Ocean Institute di Malta.

L'artista è sempre stato sensibile alla tutela dell'ambiente in merito ai pericoli che incombono sul nostro pianeta Terra, come il buco di ozono, così per l'effetto serra, le modificazioni genetiche, la scomparsa di forme di vita, l'impoverimento dei Paesi bisognosi per la promozione di un'economia equa. 

Dal 1997 Guadagnuolo è stato chiamato come artista al Senato per L'Intergruppo Parlamentari per il Giubileo per il quale ha realizzato diverse opere, tra le quali l'opera "Il Debito Estero" - verso una nuova solidarietà, consegnato alSegretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan. 

L'opera è esposta permanentemente nella prestigiosa Sede dell'ECOSOC del Palazzo di Vetro di New York, dedicata alla promozione dell'economia e all'avanzamento dei Paesi bisognosi. 

Così l'arte italiana è presente, in uno dei luoghi di maggior prestigio al mondo, la sede dell'ONU, anche con Francesco Guadagnuolo, come già era avvenuto in precedenza con la scultura "Inno alla Vita" di Giacomo Manzù e con la scultura "Sfera con sfera" di Arnaldo Pomodoro, installata all'esterno dello stesso Palazzo.

In questo caso Guadagnuolo sensibile ai principali rischi che incombono sulla vita dei mari e degli oceani, come l'inquinamento, lo sfruttamento fuori da ogni misura della pesca e quindi delle risorse, i cambiamenti climatici e tutte le azioni sbagliate che provocano gli squilibri dell'ecosistema della vita marina. 

L'artista ha voluto dedicare agli oceani quattro grandi opere che misurano ciascuna 100 x 130 cm, lavori commoventi se pensiamo allo stato d'animo dell'artista nel realizzarle

Ognuna è un movimento musicale dove sono inserite le partiture autografe del M° Franco Mannino, che attraverso i toni dei colori sembra ascoltare le note musicali della sinfonia del compositore: il lento Preludio dell'Oceano Antartico che si dirada nella condizione glaciale ambientale; l'Adagio per l'Oceano Indiano ricco di tonalità che variano dai blu agli ocra con immagini del globo terracqueo, l'Allegro dell'Oceano Atlantico movimentato da pennellate di colore e dall'azione del segno, e l'Allegro non troppo in un'atmosfera delicata e argentea per l'Oceano Pacifico. 

Guadagnuolo ha reso una realtà o meglio una trans-realtà tra immagine, segno, colore e musica così da far leggere l'opera d'arte globalmente, attivando nello spettatore un modo nuovo di accostarsi all'opera d'arte. Inoltre Guadagnuolo ha affrontato un tema delicato, quello dell'inquinamento che sta a cuore soprattutto agli ambientalisti e scienziati di tutto il mondo. I mari sono oggi in pericolo e ne consegue un rischio per la vita in generale, compreso l'uomo. Oltre a considerare che il pianeta che abitiamo è in pericolo, dobbiamo valutare che un altro non c'è per sostituirlo.


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mercoledì 6 aprile 2016

Verena D’Alessandro | Nel silenzio dell’immagine

La Pinacoteca d’Arte Contemporanea di Gaeta inaugura sabato 16 aprile la mostra personale Nel silenzio dell’immagine  di Verena D’Alessandro. 

In esposizione una cinquantina di dipinti ad olio di piccole, medie e grandi dimensioni - di cui una decina creati appositamente per questo evento - che l’artista ha realizzato nel corso degli ultimi dieci anni. 

La mostra, curata dall’Associazione Culturale Novecento, conduce lo spettatore in un percorso che si snoda lungo cinque sale, ognuna delle quali propone una significativa selezione di opere che rappresentano in modo esaustivo la ricerca che l’artista sta conducendo da anni sul complesso e intrigante rapporto tra invenzione e memoria nella costruzione figurativa del paesaggio. 

Il corpus di dipinti comprende lavori recenti, e in parte inediti, appartenenti al ciclo dei Paesaggi BiancoNeve  in cui la composizione pressoché monocroma delle ambientazioni naturali si declina in una varietà di sfumature e di delicati bilanciamenti del bianco;  ma presenta anche diverse opere del precedente ciclo dei Paesaggi in Tricromia in cui le poche tinte usate paiono connaturarsi perfettamente alle rarefatte e quiete atmosfere dei luoghi ritratti. 

Si arriva infine ai primi Paesaggi Suburbani, peculiari per i loro inconfondibili e minacciosi cieli plumbei su fondo giallo, pieni di un inquietante senso di attesa e di sospensione.

Quella di Verena D’Alessandro è una pittura colta in cui risuonano gli echi della figurazione mitteleuropea, una pittura potente, contemporanea, dove il colore steso per lo più con la spatola traccia forme e segni nella cui composizione  si scorgono talune eredità della stagione informale, rielaborate dalla pittrice secondo uno stile e una poetica del tutto personali.   

Come suggerito dal titolo della mostra, i paesaggi esposti, sempre in bilico tra irreale e reale, sono abitati da suggestive e misteriose atmosfere dove regna un pregnante silenzio che, in contrapposizione all’assordante rumore di fondo a cui siamo abituati, vuole anche essere un invito alla riflessione sul contemporaneo degrado degli habitat e sui profondi danneggiamenti che minacciano i siti naturali: una denuncia sussurrata e non gridata, come a voler preservare in una sorta di mappa mentale la bellezza feroce o la lieve grazia di certi territori ancora poco antropizzati.

La mostra è corredata da un  catalogo a colori di 60 pagine con testi critici dei professori Giorgio Agnisola e Marcello Carlino.

BREVI  INFORMAZIONI  SULLA  MOSTRA

Verena D’Alessandro | Nel silenzio dell’immagine
Arte contemporanea  (pittura)
A cura di: Associazione Culturale Novecento

Inaugurazione: sabato 16 aprile ore 18,30
Dal 16 aprile al 22 maggio 2016

Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea. Palazzo S. Giacomo
via De Lieto, n° 2 - 4, Gaeta
0771-466346  cell.3392776173
Ingresso: euro 5 (escluso durante il vernissage)
Orari: venerdì ore 17.00 -20.00;  sabato e domenica ore 11.00-13.00  e  17.00-20.00

Catalogo di 60 pagine a colori, stampa Graficart
Testi in catalogo dei prof. Giorgio Agnisola e prof. Marcello Carlino



Mostra OLTRE COLLAGE COLLECTIVE 2016 / Milano Roma Londra

VARCO
presenta
OLTRE COLLAGE COLLECTIVE
a cura di Auronda Scalera e Isabella Genova 
15 – 21 aprile
VARCO
via Fanfulla da Lodi, 1/c

Vernissage 15 aprile h19,30





"Amato da Braque, Picasso e dai Futuristi. Utilizzato dai Dada, dagli artisti pop e dal Nouveau realisme. Frequentato trasversalmente da, artisti, registi, scrittori, bambini in diversi ambiti… il collage sta attraversando a livello mondiale una sorprendente stagione di rinascita, forse anche una sorta di reazione di riscatto della carta rispetto ai codici digitali ". 

Varco è lieto di presentare l'inaugurazione di Oltre Collage Collective 2016, il 15 aprile alle 19,30.  


La mostra collettiva è a cura  di Auronda Scalera e Isabella Genova con il supporto di Visiva Roma e Noma Londra.
 
Oltre Collage Collective, è un collettivo internazionale di collagisti che sbarca per la prima volta a Roma, da Milano, prima di partire per Londra. Un'occasione unica per vederli tutti assieme in mostra.

Gli artisti ricostruiscono la realtà ritagliando ogni tipo di materiale, frase, supporto, idea, per creare un nuovo modello spazio temporale. 


Talune immagini creano delle metafore visive quasi a predire un futuro distopico od utopico, talaltre invece si rivolgono al passato e raccolgono suggestioni da esso per scomporlo in minuziose metonimie.
 
"Il collage è la nobile conquista dell'irrazionale, l'accoppiamento di due realtà, inconciliabile in apparenza, su un piano che apparentemente non li soddisfa"  diceva Marx Ernest.
 

E' un linguaggio profondamente contemporaneo perché lavora sulla seconda vita di immagini e materiali esistenti, e ha quindi per natura un'anima legata alla Sostenibilità.
 

Gli artisti utilizzano l'esistente, attingendo alla "civiltà dell'immagine" al limite dell'eccesso. Sono dei cercatori, non dei creatori, degli archeologi che attingono da foto, manifesti, immagini trovate nei mercatini, su internet, sui social. 

Gli artisti in questione si possono definire degli ecologisti nel loro riciclare immagini già esistenti e farle rivivere in nuovi significati. Vivono tra l'idea di ready made duchampiano e la "morte dell'autore" di Roland Barthes. 


Quest'anno poi, ricorrono i 100 anni degli artisti Dada, coincidenza che rispecchia la nostra epoca in magmatico passaggio. 

Gli artisti di OltreCollage ricordano questa incredibile coincidenza per il loro approccio alle immagini, ironico, irrispettoso, dissacrante e critico. 

E se all'epoca la censura si manifestava in termini  più politici oggi molti di loro sono stati censurati per le loro immagini dissacranti dall'occhio universale, dal "panopticon" di  Facebook e svariati altri social.

Gli Oltre Collage Collective utilizzano il linguaggio del collage per espandere la propria area d'azione, creare occasioni e momenti di scambio, e soprattutto avvicinare sempre più persone al mondo del collage; condividendo conoscenze, pratiche personali, capacità ma soprattutto idee creative per costringere i fruitori alla riflessione tramite metafore e metonimie visive.

La mostra raccoglie 14 artisti, ognuno con stili e approcci diversi, ma tutti uniti dalla passione per la carta stampata, libri, forbici, colla e con la voglia di connettere mondi lontani attraverso la pratica del taglia e incolla.

Artisti in mostra: Franz Murtas, Chiara Lanzieri, Gemma Vinciarelli, Beatrice Squitti, Franz Samsa, Emidio Bernardone, Zeno Peduzzi, Walter Paganuzzi, Roberta Russo, Ermanno Cavaliere Goge, Emanuele Sartori, N.Likt Icon, Paolo Cabrini, Paola Lesina.



-ERMANNO CAVALIERE GOGE
#LINK http://ermannocavaliere.tumblr.com/

-PAOLA LESINA
#LINK http://paola-lesina.tumblr.com/

- WALTER PAGANUZZI
#LINK http://www.walterpaganuzzicollage.com/

- ZENO PEDUZZI a.k.a SBADATO
#LINK http://sbadato.com/

- EMIDIO BERNARDONE a.k.a EMIDIO IS HERE
#LINK http://emidioishere.tumblr.com/

- PAOLO CABRINI
#LINK www.facebook.com/paolo.cabrini.98?fref=ts

- GEMMA VINCIARELLI
#LINK www.facebook.com/gemma.vinciarelli?fref=ts

- CHIARA LANZIERI
#LINK http://cargocollective.com/chiaralanzieri

- BEATRICE SQUITTI
#LINK www.facebook.com/pages/Beatrice-squitti/174510069370192?fref=ts

- FRANZ MURTAS
#LINK www.franzmurtas.com

- EMANUELE SARTORI
#LINK www.facebook.com/emanuele.sartori.77/photos_all

-FRANZ SAMSA
#LINK www.franzsamsa.tumblr.com

-ROBERTA RUSSO
#LINK B-bluecollage.tumblr.com

-N.LINKT ICON
#LINK Facebook.com/nlikticon





La mostra è curata da:

Auronda Scalera

che collabora da anni con le principali istituzioni culturali come Biennale di Venezia, Manifesta, Università, Musei italiani e stranieri, case d'asta. E' stata fondatrice di VISIVA, VARCO e Officine Internationale;

e Isabella Genova,

curatrice internazionale con base a Londra dove vive e lavora. Attualmente lavora alla Royal Academy of Art. Si dedica all'arte come talent scout e art dealer


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PARTNER

N.O.M.A
con sede a Londra è l'acronimo di New Mondial Order of Art, è un collettivo di direttori museali, galleristi, artisti e curatori che provengono da tutto il mondo e che approfondiscono il significato magmatico dell'arte.

VARCO
è il nuovo cuore culturale del pigneto. In una grande ex fabbrica di tessuti di circa 1000mq, che sta per essere rigenerata in galleria espositiva, arte, festival, eventi e cinema per guardare oltre!

VISIVA
è una società di servizi culturali con sede a Roma e Milano. Visiva ha curato mostre nei maggiori musei Italiani, collaborando con Biennale d'arte di Venezia, Musei dei fori imperiali, Museo della Fotografia di Matera e tanti altri.
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Inaugurazione:
Venerdì 15 Aprile ore 19,30

Date:
15 aprile 21 Aprile
Orari galleria:
da lun a sab h. 15:00-19:00, domenica su appuntamento

OLTRE COLLAGE Pagina FB Ufficiale: www.facebook.com/OltreCollage/timeline
EVENTO FB: OLTRECOLLAGE


VARCO Pigneto
Via Fanfulla da lodi 1/C
00176 - Roma

http://varco.website.majeeko.com/


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Mostra personale di pittura di Agnes Preszler - 10-17 aprile - Prefettura di Frosinone


S’inaugura domenica 10 aprile alle ore 10 la mostra personale della pittrice Agnes Preszler nella sala espositiva della Prefettura di Frosinone. I visitatori avranno un assaggio della sua ricca e costante produzione artistica che spazia dai ritratti e nudi alle nature morte e paesaggi. Immancabili le copie d’autore della collezione di grande successo “La Ciociaria nell’arte dei maestri dell’800” (recentemente arricchita di nuovi pezzi), che affiancheranno le opere originali dell’artista.
Durante la settimana l’accoglienza dei visitatori sarà curata dagli alunni del Liceo Artistico Anton Giulio Bragaglia, con orari 16-19, mentre nelle domeniche la mostra sarà aperta anche la mattina (dalle 10 alle 13) quando la pittrice realizzerà estemporanee nella piazzale antistante (Vittorio Veneto).
La mostra si inserisce nel progetto “Cerchiamo il centro” dell’Assessorato alla riqualificazione del centro storico del Comune di Frosinone (patrocinante della mostra) che avrà inizio lo stesso giorno con un programma molto ricco.




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