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lunedì 16 novembre 2015

MOSTRA: Una “credenza” istoriata per Isabella d’Este.

Una “credenza” istoriata per Isabella d’Este. 

Il servizio di Nicola d’Urbino interpretato da Ester Mantovani
 mostra a cura di Mariarosa Palvarini Gobio Casali ed Ester Mantovani.

Milano, Archivio di Stato, Via Senato, 10
5 - 30 novembre 2015

La mostra, promossa dall’Archivio di Stato di Milano in collaborazione con l’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, si propone di far conoscere il servizio da “credenza” in maiolica istoriata, creato da Nicola d’ Urbino per Isabella d’Este nella prima metà del Cinquecento. 
I piatti, ciascuno dei quali raffigura una diversa scena mitologica, biblica, o letteraria, furono dipinti nel 1524 dal famoso ceramista, paragonato a Raffaello per la finezza di segno, la grazia delle figure, l’intensità dei colori.
Il servizio fu inviato in dono alla marchesa di Mantova dalla figlia Eleonora, duchessa di Urbino, luogo allora rinomato per la produzione di ceramica; i 23 pezzi superstiti, e finora noti, sono conservati in musei di tutto il mondo e presso collezioni pubbliche e private.
Sulla scorta di una vasta documentazione studiata da Mariarosa Palvarini Gobio Casali, e successivamente da Lisa Boutin Vitela e da Valerie Taylor (autrice del filmato presente in mostra), le preziose mani della ceramista Ester Mantovani hanno seguito le tracce lasciate nell’argilla dall’antico maestro e interpretato ogni sua pennellata facendo rivivere i singoli piatti in tutta la loro bellezza.
La mostra, già allestita a Mantova tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, viene ora proposta al pubblico milanese per offrire la possibilità di vedere riunito insieme il celebre servizio, utilizzato alla Corte di Mantova in occasioni di importanti visite di regnanti e certamente esibito come simbolo di auto rappresentazione del potere raggiunto dalla signoria dei Gonzaga. 

Collegandosi al tema dell’alimentazione, nell’ambito del calendario EXPO in città, l’iniziativa focalizza nel contempo l’attenzione sulla figura di Isabella d’Este, protagonista indiscussa del Rinascimento italiano che con la Corte degli Sforza intrattiene rapporti frequenti e intensi, soprattutto con Ludovico il Moro che ne aveva sposato la sorella, Beatrice d’Este.
La mostra è corredata di catalogo bilingue – italiano e inglese – curato da Daniela Ferrari e Mariarosa Palvarini Gobio Casali, editore Universitas Studiorum.

MOSTRA: "MICHELANGELO MUGNANO E I SUOI SOGNI: da Trani a Vicolo Scurone"

INVITO
MOSTRA " MICHELANGELO MUGNANO E I SUOI SOGNI : da Trani a Vicolo Scurone"
PALAZZO DEL SENATO, VIA SENATO 10 MILANO.
ORARI :
LUN.-GIOV. 10.00 - 18.00
VEN.-SAB. 10.00 - 14.00 

sabato 14 novembre 2015

27 artisti e 40 opere per il film “Fantasticherie di un Passeggiatore Solitario”, in mostra a Roma dal 17 novembre


Fantasticherie di un Passeggiatore Solitario
LA MOSTRA

Il film "Fantasticherie di un Passeggiatore Solitario" in mostra con
27 artisti e illustratori della scena Lowbrow e Pop Surrealism nazionale.

dal 17 novembre al 3 dicembre 2015
presso Sacripante Gallery, via Panisperna 59 (Roma)


In occasione dell'uscita nelle sale di "Fantasticherie di un Passeggiatore Solitario", opera prima di Paolo Gaudio realizzata in tecnica mista, live action e animazione stop motion, 27 artisti e illustratori della scena Lowbrow e Pop Surrealism nazionale si ispirano alle suggestioni e alle tematiche del film in una mostra collettiva (a cura di Rossana Calbi e Giulia Piccioni), che vuole essere al tempo stesso tributo e reinterpretazione del lungometraggio di Gaudio.

Proprio come il film che intende omaggiare, l'esposizione si sviluppa su più livelli: da una parte gli stili e le tecniche più disparate si incontrano sulle pagine di libri antichi, usati come "foglio bianco" alla base di ogni illustrazione; dall'altra quattro opere a quattro mani fondono calligrafia e tecnica digitale per dare un nuovo senso alle frasi più significative del film. Infine otto artisti realizzano un omaggio usando esclusivamente la tecnica digitale per accogliere il pubblico della galleria romana. Le 40 opere che compongono la mostra saranno in esposizione dal 17 novembre al 3 dicembre presso Sacripante Gallery (via Panisperna 59, Roma).

Durante il vernissage, martedì 17 novembre, sarà possibile osservare da vicino anche alcuni oggetti di scena utilizzati durante le riprese del film, come il libro antico e "fantastico" del protagonista Jean Jacques Renou. Alle ore 21, inoltre, è previsto un brindisi con il regista e un'anteprima del film di 20 minuti.

Il programma del 17 novembre:
18.30 Opening mostra
21.00 Brindisi e incontro con il regista Paolo Gaudio
21.30 Anteprima (20 min.) del film "Fantasticherie di un Passeggiatore Solitario"

Gli artisti
Firmano le opere della mostra collettiva: Daniele Aimasso, Cristiano Baricelli, Beatrice Bogoni, Valeria Bovo, Elena Cermaria, Ixie Darkonn, Oscar Diodoro, Dario "Dr Pepper" Maggiore, Claudia Ducalia, Lorenzo De Luca, Gerlanda Di Francia, Yari Di Giampietro, Ironmould, Grazia La Padula, Selena Leardini, littlepoints…, Gianluca Maruotti, Isabella Mazzanti, Neirus, Daria Palotti, Daria Petrilli, Antonio Pronostico, Alessandro Ripane, Miranda Saccaro, Shone, Silvia Siks, Ver Eversum.

La galleria
Sacripante Gallery è la galleria di rione Monti a Roma dedicata alla Lowbrowart. Uno spazio che mescola un arredamento barocco con il cemento grezzo diventa la base di un progetto curatoriale coraggioso che prevede una mostra annuale con un'istallazione site-specific e un focus sugli artisti che invadono letteralmente le pareti della cripta di fine settecento per più di sei mesi. In contrasto, le mostre collettive raccolgono molteplici artisti italiani e internazionali con Exigua, collettiva di piccolo formato che si sviluppa su temi e forme d'arte sempre diversi. Un'idea della direzione artistica (Rossana Calbi e Giulia Piccioni) per volontà e attenzione dei titolari (Alessandro Cattedra, Carlotta e Giorgia Cerulli). Sacripante Gallery si trova a Roma in via Panisperna 59, rione Monti.

Il Film
Botteghe magiche e boschi misteriosi, ricette fantastiche e libri incompiuti, demoni dispettosi e fantasmi inquieti, visioni surreali e animazione stop motion: "Fantasticherie di un passeggiatore solitario", esordio alla regia del giovane autore Paolo Gaudio, è un'opera prima ironica e a tratti malinconica, che trascina in tre epoche diverse alla scoperta di un capolavoro della letteratura inesistente.

Sinossi. Tre personaggi di tre epoche diverse vengono uniti da un sogno di libertà e da un piccolo capolavoro di letteratura. Un viaggio misterioso e senza tempo attraverso le aspirazioni, le sofferenze e le "fantasticherie" di un poeta, di un giovane studente e di un bambino sperduto nel bosco. Jean Jacques Renou (Luca Lionello) è uno scrittore che vive nel 1876, in un piccolo e squallido seminterrato. Povero e vecchio inizia a scrivere Fantasticherie di un passeggiatore solitario, un romanzo di formazione che è anche un ricettario fantastico. Theo (Lorenzo Monaco) è un giovane laureando in filosofia dei nostri tempi, da sempre intrappolato tra le vicende opprimenti della propria famiglia e la sua bizzarra passione per i libri incompiuti, non ultimo quello di un certo Renou. Totalmente rapito dal romanzo, Theo giunge all'inattesa conclusione di voler realizzare la "Fantasticheria n° 23": l'ultima "ricetta" scritta dal poeta che conduce in un luogo straordinario noto come Vacuitas. Infine, la storia di un bambino smarrito in un bosco senza tempo: il protagonista di quel libro che Renou sta scrivendo e che Theo sta leggendo con tanto trasporto…

Prodotto da Smart Brands in associazione con Ve.Pa. Entertainment, Leonardo Cruciano Workshop e Illusion con il contributo del MiBACT – Direzione Generale Cinema con il sostegno della Regione Lazio – Fondo regionale per il Cinema e l'Audiovisivo. In sala dal 19 novembre distribuito da Mediaplex.


Per maggiori informazioni:
Sito ufficiale Sacripante Gallery: www.sacripantegallery.com
Pagina Facebook Sacripante Gallery: www.facebook.com/sacripantegallery
Pagina Facebook "Fantasticherie di un Passeggiatore Solitario": www.facebook.com/fantasticheriefilm

venerdì 13 novembre 2015

Domani: inaugurazione Aspetti dell'arte italiana del secondo Novecento, a cura di Lorenzo Madaro, dalle 18.30 da Scaramuzza Arte contemporanea - Lecce

mostra
"Aspetti dell'arte italiana del secondo Novecento"
a cura di 

Lorenzo Madaro

 

14 novembre 2015 alle ore 18.30 da Scaramuzza arte contemporanea
via Libertini 70 – Lecce


In occasione di "Lecce Galleria d'arte", progetto promosso dal Comune di Lecce per Lecce 2015 - Capitale italiana della cultura, Scaramuzza Arte contemporanea propone una ricognizione sull'arte italiana del secondo Novecento, con opere appartenenti a una collezione privata.

In mostra opere uniche – soprattutto dipinti, spesso di grandi dimensioni – di Carla Accardi, Valerio Adami, Roberto Barni, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Nicola De Maria, Piero Dorazio, Giorgio Griffa, Piero Gilardi, Emilio Isgrò, Concetto Pozzati, Mario Schifano e Tino Stefanoni.

Le opere scelte per l'occasione – rappresentative dei singoli percorsi creativi – intendono pertanto tracciare un possibile percorso sulle vicende – soprattutto quelle della pittura – italiane, tra attenzioni verso l'astrazione, la Pop Art e il concettuale e un ritorno all'immagine, attraverso l'esperienza della Transavanguardia.



Inaugurazione sabato 14 Novembre, ore 18:30
orari di apertura: dal martedì alla domenica dalle 16:30 alle 20:30

Scaramuzza Arte Contemporanea – via Libertini, 70 – Lecce

Per info: scaramuzza.artecontemporanea@gmail.com 
tel 3297325036

Ingresso: libero

La mostra sarà visitabile fino al 10 gennaio

VÌOLA: a Milano la mostra di Andi Kacziba - L'arte per combattere la violenza contro le donne allo Studio Museo Francesco Messina dal 10 al 20 dicembre

L'ARTE PER COMBATTERE LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
 A Milano la mostra di Andi Kacziba
VÌOLA
a cura di Sabino Maria Frassà
Studio Museo Francesco Messina Via San Sisto 4/A (Via Torino) Milano
10 dicembre/20 dicembre 2015
da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00
Vernissage 9 Dicembre - 18.00
 

Milano, 12 novembre 2015 – Il Comune di Milano, la Fondazione Giorgio Pardi e all'associazione cramum, patrocinati da dell'Istituto Balassi-Accademia d'Ungheria in Roma, presentano VÌOLA di Andi Kacziba, curata da Sabino Maria Frassà.  

La mostra che avrà luogo allo Studio Museo Francesco Messina di Via San Sisto 4/ a Milano (Via Torino)  dal 10 al 20 dicembre, parla della reazione e della sopravvivenza delle donne alla violenza psicofisica. 

Per Andi Kacziba – ex modella ed ex fotografa di origini ungheresi, da anni in Italia – la nostra società è violenta anche nell'immagine e nel modo in cui rappresenta sé e le donne: "l'ossessione per l'infinita giovinezza e bellezza si scontra con il tempo biologico. Sempre più donne sono così portate a vivere il dramma della mancata o negata maternità". 

Chi subisce una violenza, per non soccombere, spesso si piega, modifica il proprio essere, fino quasi ad annientarsi. Questo "quasi", come ricorda il curatore della mostra Sabino Maria Frassà – "è la chiave di lettura della mostra: dall'inevitabile violenza, dall'inalienabile dolore ci si può risollevare e crescere. Per Andi Kacziba la violenza non è mai l'elemento generativo dell'esistenza umana. Lo è invece la forza di non piegarsi, di reagire ed essere diversi." 

Andi Kacziba accoglierà i visitatori in un giardino segreto fatto di corde e ceramiche e creato all'interno della  chiesa barocca di San Sisto, oggi sede dello Studio Museo Francesco Messina, nel cuore di Milano. Il "giardino" di Andi non è però un giardino dell'Eden, un luogo in cui rifugiarsi e fuggire dal mondo. E' piuttosto il luogo in cui avere il coraggio di vedere sé e il Mondo per quello che sono, così da riuscire poi a ricomporli e a farli funzionare meglio. Centro di questo giardino "gotico" sono perciò Santa Veronica e i grandi Termitai. Se Santa Veronica rappresenta l'autoritratto della donna in attesa di un miracolo che la salvi, i Termitai rappresentano la rinascita che parte dalle proprie forze. "Come fanno le termiti per creare i loro grandi nidi" - ricorda il curatore della mostra - "Andi ha imparato che a volte per creare nuova materia vivente occorre partire dalla demolizione, digestione e metabolizzazione di ciò che è stato".  



Nasce in Ungheria nel 1974 e dal 1997 vive e lavora a Milano. La sua avventura artistica, iniziata come modella e fotografa, l'ha portata a riflettere sulle problematiche legate alla donna e hai conflitti del corpo e della mente. La bellezza moderna spesso infatti porta le ragazze a distruggersi a causa di bulimia e anoressia per l'incapacità di accettarsi. Nel 2012 fonda con Sabino Maria Frassà il premio cramum. Dal 2009 ha esposto in mostre in Italia e all'estero. Nel 2015 le sue opere sono state esposte in Frangit Nucem (Palazzo Isimbardi di Milano), Mater (Palazzo del Governatore di Parma), Sale terarrum (Villa Litta) e Oltre (Istituto Italiano di Cultura a Budapest).

 associazione cramum
cramum è nato come work in progress culturale nel novembre del 2012 per promuovere l'arte contemporanea in tutte le sue forme. L'associazione promuove e supporta i migliori giovani artisti che operano in Italia a prescindere dalla loro origine. L'obiettivo ultimo è mettere nelle condizioni questi talenti di vivere della propria arte. www.cramum.it | www.facebook.com/cramum/

Fondazione Giorgio Pardi
La Fondazione Giorgio Pardi lavora dal 2008 per migliorare la qualità della vita delle nuove generazioni. La Fondazione è un ente non-profit che ricorda il Professor Giorgio Pardi, combattendo la fuga di cervelli e sostenendo i migliori giovani in Italia. "Sapere, Saper Fare, Saper Essere. Gli italiani devono imparare a superare le divergenze e fare squadra per affrontare con successo un mondo sempre più complesso." www.amanutricresci.com
Per maggiori informazioni: info@cramum.org


SCHEDA MOSTRA
VÌOLA di ANDI KACZIBA
a cura di Sabino Maria Frassà 
Studio Museo Francesco Messina
Via San Sisto 4/a (Via Torino) Milano
Dal 10 al 20 Dicembre 2015
Sito www.cramum.it
La visita è gratuita
Dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00 Lunedi chiuso

giovedì 12 novembre 2015

I fiori di Valleprata. Mostra personale di Francesca Ascione















I fiori di Valleprata
Le 'voci dentro il coro' di Francesca Ascione in mostra a Rieti

Studio7 Arte Contemporanea, via Pennina 19, Rieti, prosegue la stagione espositiva con 'I fiori di Valleprata' la mostra personale di Francesca Ascione, a cura di Barbara Pavan, con testo in catalogo di Monica Cristina Storini. La mostra inaugura sabato 21 novembre 2015, alle ore 17.30.

Francesca Ascione realizza videointerviste sui temi che la appassionano ritraendo poi i protagonisti in scala naturale affinché l'opera, supportata dal video, incontri davvero chi la osserva. 'I fiori di Valleprata' sono le donne della campagna umbra che l'artista ha scelto di intervistare non solo per conservarne memoria e testimonianza da mostrare in futuro ai propri figli ma soprattutto per dare voce a donne abituate a parlare poco, lavorare tanto e servire a tavola sempre prima gli uomini, attraversando vite molto simili a quelle delle proprie antenate, fiere e disinvolte e con un unico rammarico – quello di essere l'ultima generazione.

'Voci dentro il coro', come scrive Monica Cristina Storini nel catalogo della mostra. 'Per tanto, troppo tempo – si parla di millenni – le donne sono state fuori dal coro: le loro scritture venivano distrutte od occultate, il loro sapere condannato perché scandalosamente prossimo alla natura e all'accoglienza, la loro volontà, la loro sessualità, il loro desiderio controllato e normato, in una progressiva e inarrestabile opera di cancellazione. E il paradosso dei paradossi è stato quello di incolpare loro stesse dell'esclusione: eslege perché utilizzano una lingua sbagliata, "brutta e disarmonica"; perché non studiano e rifiutano il sapere "alto" – come se ciò non fosse stato l'esito di una costante preclusione alla cultura -; perché vincolate dalla natura stessa ad un solo destino, quello di mettere al mondo i "figli dell'uomo" e averne cura.

Soltanto l'odierna abitudine a spostare le questioni su un piano più astratto, più superficiale e d'immagine potrebbe farci ritenere che oggi tutto questo sia stato definitivamente superato. Certo nel frattempo è avvenuto qualcosa di rivoluzionario: le donne hanno studiato le donne; hanno scoperto che nella secolare storia della cultura occidentale – anzi, a volte contro di essa – esse hanno operato, prodotto, costruito, creato. E hanno dato loro un po' di visibilità. Soprattutto ne hanno riconosciuto il sapere, un sapere che è sapienza del corpo, lingua profonda, volontà di trasmissione. Hanno fatto, insomma, rete con le tante disperse nel tempo che le hanno precedute e hanno cercato di abbattere nello spazio le distanze, riconoscendo e valorizzando le differenze di coloro che oggi operano sulla ricostruzione di tale genealogia. (…) Il lavoro di Francesca Ascione (…) restituisce le voci ai corpi, ne raccoglie, con passione e rispetto documentario le storie. E traduce in un altro linguaggio – iconico, bidimensionale, colorato – un'altra storia, che è l'esito della sua relazione con le tante donne, contadine umbre, che ha incontrato. In altri termini, le "guarda". (…)  L'identità è un fatto relazionale: nasce dall'incontro di due soggetti, dalla passione – quasi amorosa – di un testimone che la riconosca e la sappia restituire più complessa – perché arricchita delle parole dell'Altro – all'oggetto della sua conoscenza. Dare corpo, voce, figura a questa relazione, delineando nel contempo le identità delle donne con cui ha costruito la relazione stessa, è la scelta che Francesca Ascione, novella incarnazione femminile dell'antico e saggio aedo, ha portato a compimento ne I Fiori di Valleprata. Ora tocca al pubblico, al suo "guardare" amoroso e appassionato, dare vita, con le donne narrate da Francesca Ascione - e con l'artista stessa - a una nuova relazione, a una nuova storia, e scoprire così, davvero, chi è.' (Monica Cristina Storini).


Francesca Ascione, classe 1982, italo-inglese, nata e cresciuta a Roma, ha abitato e lavorato anche in Francia. Architetto specializzata nella progettazione dello spazio pubblico, ha vinto numerosi concorsi collaborando con diversi gruppi. Dal 2014 Realizza video-interviste e doc-film sul mondo femminile da cui trae ritratti. Tra le sue mostre recenti si segnalano: 'Il ritratto delle felicità' a Parigi e a Pietrasanta (al festival degli stili di vita sostenibili - Ecoversilia); 'La fortuna di avervi incontrate' alla Casa delle Donne di Terni; 'Chi sono io? Chi sei tu?' Blu Monde Atelier. Ha all'attivo la pubblicazione di video e illustrazioni su diverse riviste on-line. Attualmente lavora a ritratti di donne storiche per guide di gender in collaborazione con le 'toponomaste italiane'.

La mostra sarà visitabile fino al 5 dicembre 2015. 
Ingresso libero. Catalogo in mostra. 
Info orari mob.320.4571689.



Scheda tecnica:

Titolo:                                                   I fiori di Valleprata
Artista:                                                 Francesca Ascione
A cura di Barbara Pavan
Testo in catalogo di Monica Cristina Storini
Date:                                                     21 novembre – 5 dicembre 2015
Inaugurazione                                     sabato 21 novembre 2015 ore 17.30
Sede espositiva                                  Studio7 Arte Contemporanea
Via Pennina 19
02100 Rieti



Info mostra e orari                           
Ingresso libero. Catalogo in mostra.

mercoledì 11 novembre 2015

Giuseppe Aldi espone ad ART FACTORY

Giuseppe Aldi Arcana Verba






















La nuova Galleria ART FACTORY in via Montanara n.26 Pontedera Pisa, inaugura i propri spazi espositivi con la mostra: "Strutture Dinamiche".


L'artista lucchese Giuseppe Aldi (già presente nel mese di novembre alla fiera internazionale di arte moderna ARTEPADOVA) esporrà alcune sue opere di carattere astratto-informale insieme agli artisti: Alinari, Comparini, Leoncini, Marcucci, Nesi, Orfeo e Perucca.

 

L'inaugurazione è fissata per sabato 14 novembre 2015 alle ore 17.30.
 

La mostra resterà aperta con ingresso libero fino al 31 dicembre.

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