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mercoledì 9 settembre 2015
Superstudio vi invita a "ESTETICA DEL GARAGE", personale di VIRGINIA BETTOJA @Slide Lounge
Grande mostra ESCHER a cura di Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea. Complesso di Santa Caterina, Treviso dal 31 ottobre 2015 al 3 aprile 2016
31 ottobre 2015 - 3 aprile 2016
Complesso di Santa Caterina, Treviso
Escher è un grande artista riconosciuto "dal basso", come suol dirsi, da un consenso popolare unanime e trasversale. Ogni mostra dedicata a lui si è rivelata un successo e sono ormai note le immagini delle lunghe code di attesa a Roma e a Bologna, tappe precedenti della mostra, che hanno realizzato rispettivamente 240.000 e 175.000 visitatori.
Dopo il successo in queste grandi città, Arthemisia ha accolto la proposta del Comune di portare Escher nella città di Treviso.
"É proprio la sfida che mi ha convinta a investire su Treviso. – dichiara Iole Siena, Presidente di Arthemisia Group – Qui non è affatto scontato portare grandi numeri. Penso che la piacevolezza del luogo, abbinata alla ricca proposta d'intrattenimento culturale quale quella messa a punto con il Comune di Treviso, possa invogliare tanti a venire. Oltre alla mostra di Escher, si può visitare Santa Caterina con i Musei Civici, il Museo Bailo - bellissimo - che riapre in questa stagione e la mostra di El Greco: ce n'è per tutti i gusti. E poi Treviso è un gioiellino di città e si mangia molto bene, dato da non trascurare. Direi che gli ingredienti per una buona riuscita ci siano e penso che le scelte intelligenti dell'Amministrazione Comunale porteranno a un bel risultato per tutti. Noi faremo la nostra parte senza risparmiarci".
La mostra di Escher, promossa dal Comune di Treviso, curata da Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea e prodotta da Arthemisia Group in collaborazione con la M.C. Escher Foundation, aprirà al Complesso Monumentale di Santa Caterina il 31 ottobre 2015 e chiuderà il 3 aprile 2016.
La mostra vede come sponsor Generali Italia.
All'interno del Complesso Monumentale, che ospita anche i Musei Civici con opere straordinarie di Lotto e Tiziano, è stato ricavato un percorso per le mostre temporanee che s'integra con l'esposizione museale permanente. I visitatori di Escher potranno quindi conoscere anche il patrimonio culturale della Città di Treviso e visitare la bellissima struttura di Santa Caterina.
A differenza delle precedenti tappe, a Treviso la mostra sarà accompagnata da un inedito e ricco programma collaterale di approfondimento con incontri, conferenze e concerti che si svolgeranno nell'Auditorium annesso.
Escher – L'artista
Nato nel 1898 a Leuwarden, piccola cittadina nel nord dei Paesi Bassi, Escher si forma presso la scuola di Samuel Jessurun de Mesquita, un incisore olandese di origine ebraica che, con i segreti della tecnica, insegna pure quelli della composizione decorativa di tipo art noveau. Il punto cruciale nel percorso di Escher è però il più che decennale soggiorno in Italia protrattosi stabilmente dal 1923 al 1935. Nella nostra penisola - percorsa a piedi, col treno, a dorso di mulo in lungo e in largo, per amore del suo paesaggio - il giovane Escher incontra i primi successi espositivi e completa la sua formazione culturale frequentando artisti, incisori e importanti storici dell'arte. La visita al complesso monumentale dell'Alhambra di Granada e alla moschea di Cordova lo convincono poi ad approfondire lo studio dei metodi per la divisione regolare del piano (o tassellazione) che, tuttavia, Escher svincola dal rigido limite del modulo geometrico per introdurre quello figurato. Sulla base dell'esperienza art noveau, l'artista confeziona una cifra stilistica inconfondibile che lo rese celebre nel mondo e dalla quale nacquero capolavori noti a tutti, come Metamorfosi o Giorno e notte. Accanto a questo filone principale, il grande incisore affronta anche il tema della perfezione dei cristalli e quello dei paradossi geometrici, arrivando a inventare vere e proprie aberrazioni prospettiche, capaci di evocare mondi onirici al limite del surreale, apparentemente perfettamente logici, ma in realtà costruiti secondo uno spazio impossibile.
È proprio nel periodo del suo viaggio in Italia, da lui ricordati come "gli anni migliori della mia vita", che sposa a Viareggio nel 1924 Jetta Umiker, che sarà la madre dei suoi due figli George e Arthur concepiti durante il lungo soggiorno romano.
Nel 1941, la seconda guerra mondiale lo costringe al ritorno in patria a Baarn, che segna il suo periodo di massima produzione.
Muore nel 1972 a Laren nella casa di riposo per artisti Rosa-Spier.
Escher – La mostra
L'itinerario di mostra, che tiene puntualmente conto delle esperienze formative, artistiche e intellettuali del grande artista olandese – partendo dalle opere degli anni Venti del '900 di Jessurun de Mesquita, sua fonte d'ispirazione, e arrivando ai disegni e alle incisioni del lungo periodo in cui Escher visse in Italia – è scandito da sei sezioni:
- La formazione: Escher, l'Italia e l'ispirazione Art Noveau
- Superfici riflettenti e metamorfiche
- Metamorfosi
- Dall'Alhambra alle tassellature
- Paradossi geometrici: dal foglio allo spazio
- Economia escheriana ed Eschermania
Presenti in mostra le prime opere a carattere geometrico - di cui alcune nate con intento quasi didattico di spiegare i metodi di tassellazione e la derivazione dai mosaici dell'Alhambra - arrivando poi ai capolavori oggi noti a tutti gli appassionati, ma anche opere rare a vedersi.
La variegata esposizione dedicata all'incisore olandese mette in mostra oltre 200 tra i suoi capolavori più noti, come Mano con sfera riflettente (1935), Metamorfosi II (1939-40) e Concavo e convesso (1955). Ma non solo: la retrospettiva su Escher pone l'accento su aspetti mai affrontati prima d'ora con opere da lui firmate e alcune a confronto o di commento alla sua arte.
Un percorso espositivo dalla forte carica semiologica che seduce e incanta con disegni e litografie che con il passare del tempo sono entrate nell'immaginario quotidiano e collettivo e che hanno visto gli impieghi più disparati come copertine di famosi long playing, scatole da regalo, francobolli, biglietti dʼauguri e piastrelle. Escher è ovunque. È Eschermania.
Sede e orari
Treviso, Complesso di Santa Caterina
da lunedì a domenica > dalle 10 alle 20 (la biglietteria chiude un'ora prima)
Informazioni e prenotazioni
info@arthemisia.it
T. +39 0422-1847103
Informazioni didattica
didattica@arthemisia.it - T. +39 06-91511055
Hashtag ufficiale
#EscherTreviso
I RACCONTI DELL'ARTE > La grande mostra monografica dell'artista visionario raccontata in anteprima da Sergio Gaddi
PROGRAMMA DEL CICLO DI INCONTRI
Settembre
> Padova, 14 settembre 2015 ore 17.30
Palazzo Moroni, Sala Anziani
Via Municipio, 1
> Verona, 15 settembre 2015 ore 17.30
AMO, Arena Museo Opera, Palazzo Forti
Via Massalongo, 7
> Vicenza, 16 settembre 2015 ore 17.30
Biblioteca Civica Bertoliana, Palazzo Cordellina
Contrada Riale, 12
> Mantova, 17 settembre 2015 ore 17.30
Museo Diocesano F. Gonzaga, Sala Pozzo
Piazza Virgiliana, 55
Ottobre
> Bassano del Grappa, 6 ottobre 2015 ore 17.30
Museo Civico, Sala Chilesotti
Piazza Garibaldi, 34
> Pordenone, 7 ottobre 2015 ore 17.30
Galleria d'Arte Moderna Pizzinato, Auditorium
Viale Dante (Parco Galvani)
> Treviso, 8 ottobre 2015 ore 17.30
Complesso di Santa Caterina
Maurits Cornelis Escher, Mano con sfera riflettente, 1935, litografia, 31x21,3 cm – M.C. Escher Foundation, All M.C. Escher works © 2015 The M.C. Escher Company. All rights reserved www.mcescher.com
Pivio & Aldo De Scalzi - Mostra Cinema Venezia
Si tratta di TORN – STRAPPATI, un documentario che racconta la vita e le speranze degli artisti siriani rifugiati in Giordania e in Libano.
Alla regia, Alessandro Gassmann, con cui il duo genovese collabora da anni, sia per il cinema che per il teatro.
Cesari incanta con le sue opere dedicate a terra e acqua, in mostra fino al 22 settembre a Collecchio (PR)
martedì 8 settembre 2015
mostra dell’artista Alfredo Maiorino si inaugura sabato 12 settembre a Postignano
Nell'ambito della quarta edizione della manifestazione culturale estiva "Un Castello all'orizzonte" che si sta tenendo al borgo medioevale di Postignano (PG), sabato 12 settembre 2015, alle ore 18, presso Il Torchio, app. Sabbioneta, si inaugurerà una mostra dell'artista Alfredo Maiorino dal titolo "RI-VELARE".
Il Castello di Postignano offre un'esperienza di turismo e di vita sostenibili, fatti di sostanza e di emozioni: sessanta case perfettamente restaurate nel rispetto dell'impianto medievale delle architetture, ma caratterizzate da tutte le risorse di una vivibilità moderna - un albergo "diffuso" - un ristorante/trattoria dove, la cucina semplice, l'attenzione alle tradizioni e alla qualità delle materie prime sono la sua filosofia – un wine bar "Vini e Oli dell'Umbria" - un centro servizi - l'antica chiesa, oggi luogo di eventi culturali, artistici e di intrattenimento; qui i restauri hanno svelato affreschi di antica bellezza, tra i quali una Crocifissione del XV secolo apparsa dietro una parete crollata – una biblioteca – alcune botteghe artigiane - un centro benessere, la piscina, l'area all'aperto "Il giardino delle rose".
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www.CorrieredelWeb.it
lunedì 7 settembre 2015
Mostra "Sara Montani. La Casa dei Diritti" al Centro dell'Incisione Alzaia Naviglio Grande di Milano
Quattro mostre in successione che, partendo da memorie di giochi infantili, ci parlano del rapporto tra arte e diritti: diritto alla vita, alla famiglia, al gioco, alla libertà.
Vesti, abiti e presenze vegetali: questi alcuni dei soggetti a cui l'artista ricorre per portare avanti la sua riflessione e la sua poetica.
La Carta dei Diritti | Centro dell'Incisione Alzaia Naviglio Grande
Alzaia Naviglio Grande 66, 20144 Milano
Un evento: Expo in Città
Da martedì a sabato ore 16 - 19
Tel. / fax: 02.58112621
di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo
Via Voghera 14 - ingresso da Via Cerano - 20144 Milano
Per ulteriori informazioni e per richiedere materiale e immagini relativi alle mostre:
www.made4art.it | info@made4art.it
Gabriele Arruzzo: Apocalisse con figure_Sept. 24 h. 18.00
"Per quanto tempo sarà ancora possibile dipingere una crocifissione come atto politico? È il dilemma su cui si è arrovellato Gabriele Arruzzo mentre preparava questa sua nuova mostra personale, stretto nella morsa che vede contrapporsi il "mistero" dell'immagine e un empito iconoclasta di antichissima memoria (prima bizantino, poi calvinista, ora jihadista). L'artista si è inoltre chiesto se esista una pittura che non sia una forma di religione per il pittore, vale a dire un'immacolata immaginazione che non ha valore religioso di per sé, ma in quanto verità assoluta per l'autore stesso. Arruzzo è così giunto a formulare un proprio sillogismo: se il Figlio di Dio si è fatto carne ed è stato possibile rappresentarlo, allora Egli stesso è Natura della rappresentazione, origine stessa dell'Opera come quadro crocefisso al muro.
Nei "quadri devozionali" di Arruzzo troviamo figure oranti che alludono all'insegnamento, alla devozione e al patimento. Lo stesso dicasi per le effigi stereotipate di alcuni pittori che stazionano davanti ai loro sacri rettangoli. Come i martiri, l'autore-testimone è anche la vittima designata dei patimenti e delle estasi che comporta l'ars picta, concepita dall'artista come una gabbia-superficie da cui non è possibile uscire. L'identità bidimensionale dell'immagine – antirealista proprio perché piatta – trova nei solidi platonici un aggravio: le geometrie prospettiche avverano uno spazio tridimensionale che però non consente di spingersi al di fuori dal quadro. Quella di Arruzzo è però una gabbia dorata, un'ideale di bellezza che sollecita i nostri desideri e piaceri.
Intrinsecamente promiscua, la pittura di Gabriele Arruzzo spazia da Holbein ai prontuari per la gioventù hitleriana, dai Preraffaelliti ai vecchi manuali di catechismo. Le sue opere possono essere paragonate a degli ipertesti in cui ci è data l'opportunità di assistere al frenetico stratificarsi di segni, simboli, significati. Filosofeggiando con i pennelli in mano, l'artista si sforza di combattere i regimi totalitari che avversano l'arte figurativa e le dittature imposte dalla stessa pittura. Resistendo e sopravvivendo a queste tirannie, i quadri si convertono in atti di fede, ossia in una visione personale. Questa "rivelazione di cose tenute nascoste" ha un nome preciso: Apocalisse (in questo caso è un'Apocalisse "cum figuris" che prende spunto dall'opera grafica di Albrecht Dürer). Arruzzo è infatti convinto del fatto che i pittori come i profeti siano destinatari di rivelazioni che li connaturano nel rango dei veggenti, di "coloro che vedono".
Accompagna la mostra un catalogo che è stato pensato alla maniera di un libro d'artista, ove il lettore potrà scoprire le variegate fonti iconografiche e comprendere il denso e complesso immaginario dell'artista."
Gabriele Arruzzo: Apocalisse con figure
catalogo con saggio di Alberto Zanchetta
Inaugurazione giovedì 24 settembre ore 18
25 settembre - 31 ottobre 2015
Galleria Giuseppe Pero Via Porro Lambertenghi, 3 20159 Milano
Da lunedi a venerdì dalle 14 alle 18.30, mattina e sabato su appuntamento
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