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martedì 9 giugno 2015

LA BELLEZZA DELLA NATURA ITALIANA IN MOSTRA ALLE NAZIONI UNITE

Pecoraro Scanio: 《L'Italia non è solo il Paese del buon cibo e dei monumenti ma anche quello con tante richezze naturali che vanno valorizzate per incrementare turismo sostenibile》.
L'Ambasciatore Lambertini ha sottolineato come la mostra evidenzi la molteplicita' di ecosistemi che caratterizza il nostro Paese.

E stata inaugurata oggi al Palazzo delle Nazioni Unite a New York la prima mostra mondiale delle foto dei parchi italiani che hanno partecipato a Obiettivo Terra 2015, il concorso fotografico organizzato dalla Fondazione UniVerde e la Società Geografica Italiana.

Grazie alla collaborazione con la Rappresentanza Permanente d'Italia all'ONU, e la partnership con Meridiana e Rossopomodoro, la bellezza dei parchi nazionali e regionali Italiani e la biodiversità del nostro Paese sono state esposte, per la prima volta, alle delegazioni di tutto il mondo presenti all'ONU.

All'incontro erano presenti Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde e l'Ambasciatore Inigo Lambertini,  Vice Rappresentante Permanente dell'Italia presso le Nazioni Unite.

《Ringrazio la Rappresentanza Permanente d'Italia all'ONU - ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio - per essere riusciti a realizzare in una sede come quella delle Nazioni Unite la mostra di Obiettivo Terra. L'Italia è conosciuta nel mondo per il suo patrimonio culturale; per la ricchezza della gastronomia; la moda, ma dimentichiamo che è il Paese europeo più ricco di biodiversità. Basti pensare che una delle piu grandi case cinematografiche americane usa il Monviso come logo ufficiale, che tra i vulcani più famosi nel mondo c'è il Vesuvio e Capri è una delle isole più conosciute, e ancora le Alpi,la Costiera Amalfitana, Portofino, il lago di Como e le  Cinque Terre hanno notorietà mondiale. La rete dei parchi italiani è considerata nel mondo un'eccellenza così come la difesa di orsi e lupi. Abbiamo poca consapevolezza che siamo oltre che la nazione della pasta e della pizza anche quella con tante bellezze naturali che vanno valorizzate come occasione di occupazione in attività sostenibili》.

L'Ambasciatore Lambertini ha sottolineato come la mostra evidenzi la molteplicità di ecosistemi che caratterizza il nostro Paese. 《Pochi Paesi al mondo possono vantare una biodiversità pari a quella dell'Italia. – ha detto Lambertini – La biodiversità rende l'Italia sensibile alle istanze di tutti i Paesi che, a diverse latitudini del mondo, presentano non poche affinità ambientali con il nostro e guardano quindi all'Italia come partner naturale per la soluzione di problemi comuni. Si pensi, tra tutti, alla questione del controllo delle maree》.

L'evento è stato promosso in concomitanza con il 60° Anniversario dell'adesione dell'Italia alle Nazioni Unite e la candidatura dell'Italia al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il 2017-2018.

LA COLLEZIONE INTERLOCUTORIA



OSPIZIO GIOVANI ARTISTI

Mostra:
LA COLLEZIONE INTERLOCUTORIA

Artisti:
Nicola Bertoglio, Pino Boresta, Angela Caporaso, Kristien De Neve, Nicola Frangione, Werther Germondari, Itto, Gianni Piacentini, Alberto Barach.

Inaugurazione: 
Mercoledì 10 giugno 2015, h18 (fino h20.30)

Periodo: 10 - 20 giugno 2015

Orario:
solo su appuntamento, scrivendo a wgermondari@mac.com -www.werthergermondari.com

L’Ospizio Giovani Artisti presenta l’ultima collettiva della stagione 2014/15, con nove opere della collezione.
























Pino Boresta (Roma, 1962). Nel suo lavoro c'è un coinvolgimento attivo dello spettatore, che è incoraggiato a costruire stati di riflessione indipendenti e personali, con l'obliterazione di attimi insignificanti della nostra esistenza colti dal continuo fluire della vita quotidiana. Dal 1994 ha partecipato a numerose mostre collettive, tra cui ‘Ironic’, al Trevi Flash Art Museum, nel 2000, e realizzato mostre personali, come "Smorfie In - Smorfie Out", alla Galleria Luigi di Sarro di Roma, nel 1995.















Nicola Bertoglio (Cremona, 1974). Il suo incontro con il mondo iPhone è avvenuto per caso, e da li è iniziata la sperimentazione di quel particolare tipo di fotografia, detta “iPhoneografia”. In modo particolare cercando di rimanere sempre all’interno dei confini del mezzo iPhone utilizzando l'applicazione Instagram per rendere specifiche le immagini con esso realizzate. Le foto di Bertoglio sono istanti di vita e di viaggio estrapolati e rielaborati con lo scopo di rappresentare una visione istintiva, emotiva e fantastica della realtà per portare colui che le guarda in una dimensione onirica e psicanalitica che nasce dall’inconscio dello stesso autore.















Angela Caporaso (Caserta, 1962). Pittrice, web designer, ha partecipato a molte mostre collettive. Ha lavorato sulle parole dei maggiori scrittori contemporanei, dedicando mostre ad Camus, Dickinson, Tondelli. Ha spesso usato materiale di scarto, umile ed inerte, non riciclabile. Negli anni ottanta, particolarmente attenta alle teorie psicoanalitiche, ha fondato il gruppo P:L:I:S: (Per Liberare Immagini Soffocate). Ha collaborato alla pagina culturale di alcuni periodici, pubblicando tra l'altro, su Frigidaire.





















Kristien De Neve (Lokeren, Belgio, 1963) La laurea in scienze pedagogiche all’Università di Leuven, in Belgio e il Master in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma rappresentano le due aree a cui ha dedicato tutta la sua passione e capacità fin dall'inizio: arte e pedagogia dell'arte. Attiva in Italia a partire dai primi anni novanta, ha partecipato a numerose mostre e festival con video e installazioni, ma senza mai abbandonare completamente le tecniche più tradizionali, come la pittura. Dal 2012 in poi ha lavorato su progetti di scultura e disegni. Dal 2013 si occupa di progetti su larga scala per le installazioni all'esterno.























Nicola Frangione (Forenza, Potenza, 1953) vive e lavora a Monza dal 1972. Artista interdisciplinare e sperimentatore di varie tecniche artistiche: arti visive, grafica editoriale, musica e poesia sonora, regia video e teatro, poesia visiva e Mail Art. Oltre la Poesia visiva con la Mail Art da circa 25 anni contribuisce allo sviluppo e alla diffusione in italia organizzando progetti, mostre e laboratori itineranti. Dal 2002 è direttore artistico del Festival Internazionale di Performance Art e poetiche interdisciplinari "ART ACTION" di Monza.





Werther Germondari (Rimini, 1963), attento a dinamiche innovative sperimentali neo-concettuali e situazioniste, che si caratterizzano per un gusto ironico e surreale, svolge da trent’anni una ricerca attraverso numerosi media espressivi. Ha partecipato a esposizioni in gallerie private e spazi sperimentali, alternando installazioni d’ambiente, videowork e atti performativi, e focalizzando l’attenzione su elementi nascosti, attinenti a una visione reale, sociale e politica.























Itto (Roma, 1962), che usa questa tag fin dagli anni novanta, ha sperimentato vari campi di applicazione, dalla pittura, eterno amore, agli assemblaggi, fino alle installazioni e alle performance in giro per la città. Concetto base della sua espressione è lo 'zen metropolitano', e adora le culture delle minoranze etniche, in particolare quelle amerindiane. Si definisce cannibale dell'arte, in cui tutto e' buono da fagocitare, in caso di bisogno. Ha esposto per le ultime mostre da Pio Monti a Roma e realizzato lavori per il MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz).





















Gianni Piacentini (Roma, 1962). Artista visivo operante nel campo della progettazione di eventi artistici, predilige l’installazione, i lavori in situ, le dimostrazioni accademiche, l’arte urbana, come pure, secondo sua definizione, i giochi didattici. Fondatore del gruppo Artisti Innocenti. Degno di nota tra i molti eventi espositivi realizzati “Ricreazione” per il Museo Laboratorio dell’Università La Sapienza di Roma nel 2008. Un suo lavoro segnaletico urbano premia le città per l’etica assegnando loro il riconoscimento con largo anticipo.



Alberto Barach (Milano, 1960) da alcuni anni produce arte poco spettacolare nella società dello spettacolo.

sabato 6 giugno 2015

Spazio Porpora a Firenze/Mostra collettiva a cura di Rita Caracausi/ Simultanea Spazi d'Arte / Firenze/ Dal 15 al 25 giugno/ Opening mercoledì 17 giugno ore 17.30


Simultanea Spazi d'Arte

 

Mostra collettiva di pittura, scultura e grafica

 

A cura di Rita Caracausi per

Galleria Spazioporpora

di Andrea Colombo e Rita Caracausi

 

Espongono

 

Claudio Botta/ Reol Anulao Capuno / Silvana Castellucchio / Vittoria Cordella

Lidia Dell'Ajra Mengoli / Corinna Ecobì / Ludovica Fratus de Balestrini

Annamaria Gagliardi / Itala Gasparini / Giuseppe Gentile / Igomenico

Maristella Laricchia / Livia Lizza / Alberto Mesiano / Simona Moroni

Carla Rotta / Alberto Verona

 

 

15 - 25 giugno 2015

 

Opening mercoledì 17 ore 17.30

 

Dal 15 al 25 giugno, Simultanea Spazi d'Arte, realtà curatoriale ideata e diretta da Roberta Fiorini e Daniela Pronestì, presenta la mostra organizzata dalla galleria milanese Spazioporpora di Andrea Colombo e Rita Caracausi. Si tratta del primo di una serie di appuntamenti che vedrà Simultanea e Spazioporpora collaborare nel segno della promozione artistica e della pratica curatoriale. 

L'inaugurazione ufficiale dell'evento si terrà mercoledì 17 alle ore 17.30

La mostra, a cura di Rita Caracausi, offre uno spaccato sui diversi generi figurativi (ritratto, paesaggio, nudo femminile), la pittura astratto - informale, l'espressionismo cromatico e l'astrazione geometrica, per poi approdare all'oggetto scultoreo e alla ceramica raku. Molte anche le tecniche presentate, dalla pittura ad olio e con colori acrilici alle tecniche miste, l'acquerello, la china e il fotocollage.

L'evento è promosso dalla Galleria Spazioporpora, attiva nel panorama artistico milanese come luogo di incontro tra le diverse instanze creative e coloro che intendono avvicinarsi al mondo dell'arte. 

La sede ospitante è Simultanea Spazi d'Arte, associazione artistico - culturale e spazio curatoriale che dal 2011 sostiene il dialogo tra artisti e curatori, ospitando mostre, eventi poliartistici e progetti espositivi che coinvolgono oltre ai linguaggi artistici tradizionali, anche il design e la creatività a tuttotondo.

La mostra resterà aperta fino al 25 giugno è sarà visitabile dal lunedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30.

 

Per info e contatti:

Galleria Spazioporpora, Via Nicola Antonio Porpora 16, 20131 Milano

www.spazioporpora.it    you@spazioporpora.it  Fb: Spazio Porpora

Simultanea Spazi d'Arte, Via San Zanobi 45 r, 50129 Firenze

www.simultaneaspazidarte.blogspot.com  simultaneaspazidarte@gmail.com

Fb: Simultanea Spazi d'Arte  e Simultanea Spazi d'Arte Official English and Spanish

Twitter: SimultaneaArte (@ArteSimultanea)   Instagram e Tumblr: Simultaneaspazidarte

 

 

 


venerdì 5 giugno 2015

Pop Icon, uno sguardo irriverente sulla BrandedArt e le sue tendenze. Mostra branded art Pop Icon Mediastars


 

 

Comunicazione, cultura, arte… sono tre le "stelle" che illumineranno la serata dell'evento Mediastars del 12 giugno, per celebrare la creatività dei professionisti italiani della comunicazione.

 

Media Star Editore invita alla Mostra collettiva Pop Icon a cura di Christian Gangitano.

Opere di Tomoko Nagao, Felipe Cardeña Street boys crew, Max Ferrigno, Giulia Oberholtzer, Carlo Cazzaniga.

 

One night event - Venerdi 12 giugno 2015 dalle 18

presso i Chiostri di S. Eustorgio del Museo Diocesano,

Corso di Porta Ticinese, 95 - 20123, Milano

MM PORTA GENOVA (servizio navetta gratuito)

 

La pubblicità e il marketing hanno sempre tratto ispirazione dall'arte. La pubblicità visiva è una forma d'arte, che attraverso la grafica e il messaggio esalta e comunica il valore del brand, alimentando un linguaggio artistico nuovo e universale. La branded art mette in scena le strategie creative dell'esaltazione iconografica del logo di prodotto, del packaging e del marchio nella sua essenza. Mediastars celebra il brand e nasce Pop Icon, un mix di oriente e occidente, classico e contemporaneo, capolavoro e genio emergente, cinema e cartoons, sacro e profano.

 

Ecco allora le icone micropop giapponesi di Tomoko Nagao, remake delle opere d'arte di tutti i tempi ripopolate dall'apoteosi del "packaging porn". Le suggestioni di una generazione cresciuta a pane, manga e Guerre Stellari sono esaltate dalle creazioni di Max Ferrigno, artista lowbrow e pop surrealista. BrandedArt è nei coloratissimi collages "power Flower" di Felipe Cardeña Street Boys crew, artisti multitask che ripropongono icone dell'arte e del consumo globale in una "ripetizione differente" che sfavilla in un "kitsch colto".


Pop Icon è anche l'eterna fanciullezza, tra Marvel e Kill Bill dei personaggi childihs, i Boollys, della multimedia designer romana Giulia Oberholtzer, quindi prende vita con il redivivo Bibendum, "l'omino Michelin" che alberga nell'immaginazione di Carlo Cazzaniga, dove l'arte è ambientata nei fotogrammi di un film noir, trattato da spot pubblicitario.

 

L'evento è a ingresso libero su registrazione, all'indirizzo iscrizioni@mediastars.it

 

Per conoscere gli autori e le opere http://www.mediastareditore.com/mediastars/?doc=5573

 

 


giovedì 4 giugno 2015

COLLEZIONE MARAMOTTI: Atelier dell'Errore | Uomini come Cibo


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Atelier dell'Errore
Uomini come Cibo

Milano, via Monte di Pietà 23
18 giugno - 15 settembre 2015



Animali che si nutrono esclusivamente di uomini…
Mai visto, mai sentito, mai raccontato.



Max Mara, in collaborazione con Collezione Maramotti, presenta Uomini come Cibo, una mostra composta da quaranta opere realizzate dai ragazzi dell'Atelier dell'Errore, laboratorio di arti visive nato come complemento all'attività clinica della neuropsichiatria infantile di Reggio Emilia.
Ribaltando la prospettiva del tema di Expo Milano 2015, le opere mettono al centro un bestiario fantastico di creature che si cibano di uomini.
In questa ottica visionaria gli uomini, da esseri dominanti, si trasformano in oggetti di consumo, mentre gli animali divengono divoratori, incarnano le paure di chi li ha disegnati e assumono una funzione salvifica, diventando meccanismo proiettivo di difesa della loro fragilità nelle relazioni con il mondo reale.
Il riscatto sociale dallo stato di assedio in cui spesso si ritrovano i giovani artisti inizia dall'esorcizzare la paura, lasciando affiorare potenti e immaginifici esseri zoomorfi che divengono i loro protettori e i loro giustizieri.
I disegni che riempiono lo spazio di via Monte di Pietà, si comportano come occupanti clandestini che disseminano la loro presenza in ordine sparso sui cinque piani dell'edificio in apparente stato di abbandono. Sono perlopiù disegni di grande formato che si sviluppano su diversi fogli uniti tra loro da semplici nastri adesivi. La loro presenza è sottolineata dai supporti in scatole di legno povero che li evidenziano.
Il visitatore è invitato a fare un viaggio che si snoda dalle cavità sotterranee e, attraverso il mare e la terra, giunge fino al cielo in una stratificazione che ristabilisce un apparente ordine biologico fra le varie specie fantastiche.
Il viaggio emozionale e immaginario proposto è in grado di suscitare in ogni visitatore differenti proiezioni personali.

Nel periodo della mostra, presso i negozi del gruppo Max Mara di Milano, saranno in vendita le shopping bag realizzate da Max Mara utilizzando i disegni dell'Atelier a cui sarà devoluto il ricavato.


Uomini come Cibo
18 giugno – 15 settembre 2015

Orari di visita:
Dal martedì al sabato, dalle ore 11.00 alle ore 19.00
La mostra è visitabile su invito e previa prenotazione.

Inaugurazione:
17 giugno 2015, ore 18.00 – 20.00



Per maggiori informazioni e richieste di visita sarà possibile scrivere a proffice@maxmara.it o contattare dal giorno 18 giugno, da martedì a sabato dalle ore 11.00 alle ore 19.00 il seguente numero di telefono: +39 342 9146508



Collezione Maramotti
Via Fratelli Cervi 66, Reggio Emilia
Tel. +39 0522 382484
info@collezionemaramotti.org
www.collezionemaramotti.org

I gioielli della Secessione Viennese in mostra a Grado (GO)


I Gioielli della Secessione Viennese in mostra a Grado
L'Isola del Sole ospiterà un'esposizione unica dedicata a Josef Maria Auchentaller a 150 anni dalla nascita. Dal 20 giugno al 1 novembre si potranno ammirare alcuni magnifici esempi di gioielli e raffinati oggetti d'uso in argento e smalto realizzati su disegni originali del grande artista austriaco che fu di casa a Grado nei primi anni del Novecento.

GRADO (GO),  3 giugno 2015 - Inaugurerà il prossimo 20 giugno a Grado (GO) la mostra "Wiener Bijoux" dedicata a uno dei protagonisti indiscussi della Secessione Viennese, Josef Maria Auchentaller (Vienna 1865 - Grado 1949).

L'esposizione raccoglie alcuni magnifici esempi di gioielli e raffinati oggetti d'uso in argento e smalto disegnati dal grande pittore austriaco di cui quest'anno ricorrono i 150 anni dalla nascita: un artista di "casa" a Grado – ci trascorse gran parte della vita a partire dal 1904 –  anche grazie alla moglie Emma Scheid, esempio di imprenditoria al femminile di successo che lì aprì la pensione "Fortino", ponendo le basi del futuro sviluppo turistico della località balneare adriatica.

Oltre 80 pezzi originali di varia tipologia - spille, fibbie per cinture, pendenti, tagliacarte, portagioielli, vasi, portapillole, portasigarette, cornici - realizzati fra il 1895 e il 1910 dall'azienda di Georg Adam Scheid  (una delle più quotate dell'epoca) su disegni di Auchentaller: esclusivi oggetti alla moda, una bigiotteria "di lusso" in quello stile Jugend che si andava consolidando alla svolta del secolo. A questi magnifici esemplari dal design raffinato e moderno si affiancano anche un centinaio di progetti originali e alcune opere pittoriche sempre realizzate dall'artista sul solco del Secessionismo Viennese.

"Questa mostra offre un prestigioso contributo alle arti applicate d'autore fra fine Ottocento e inizio Novecento – sottolinea il curatore Roberto Festi -. I gioielli disegnati da Auchentaller erano quanto di più alla moda si potesse trovare a Vienna in quell'epoca ed ebbero grande successo in tutta Europa: per questo è un'occasione davvero unica poterli ammirare qui a Grado, che fu la seconda patria dell'artista ".

I materiali esposti provengono dall'Archivio Auchentaller, da collezioni private europee e importanti raccolte pubbliche.

La mostra è accolta nelle sale della Casa della Musica  fino al 1 novembre 2015 ed è accompagnata da un catalogo (200 pp./testo bilingue it./ted.) in vendita al book-shop.
  
Wiener Bijoux.
Gioielli e design. Josef Maria Auchentaller per Georg Adam Scheid
Grado (Go), Casa della Musica, Piazza Biagio Marin
Orario apertura:
dal 20.06 al
1.11 2015lun – ven 18.00-23.00

sabato e domenica 10.00-22.00

La mostra è stata realizzata grazie al contributo di:
Comune di Grado
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Provincia di Gorizia
Turismo FVG
Associazione Culturale "Grado '900"
GIT Grado Impianti Turistici
Camera di Commercio di Gorizia
Seeste Bau Wien
Musei Provinciali di Gorizia

Archivio Auchentaller
Leopold Museum Wien

Josef Maria Auchentaller (Vienna 1865 - Grado 1949)
Nato a Vienna nel distretto di Penzing da una famiglia di origini sudtirolesi, dal 1882 al 1886 è iscritto all'Imperialregia Scuola Tecnica Superiore e dal 1890 frequenta l'Accademia di Arti Figurative nella capitale dell'Impero. Tra il 1892 e il 1896 a Monaco di Baviera entra in contatto con la Secessione monacense, collaborando alla rivista Jugend. Dopo un viaggio in Italia nel 1896 si unisce alla Secessione Viennese, dove ricopre un ruolo di spicco anche nel comitato organizzativo. Per la XIV mostra (1902) realizza il grande fregio Freude schöner Götterfunken. Abbandona il movimento nel 1905 insieme  agli artisti del Klimt-Gruppe. Collabora alla rivista Ver Sacrum, come membro del comitato di redazione (1900-1901), realizzando alcune copertine e un cospicuo numero di illustrazioni. L'ottavo numero della quarta annata (1901) è interamente dedicato alle sue opere nel settore della grafica e delle arti applicate. Un'intensa produzione ritrattistica si protrae per tutto l'arco professionale. Nel 1902 soggiorna a Grado dove con la moglie Emma contribuirà in modo determinante agli esordi turistici della località. Significativo in tal senso il celebre manifesto del 1906, Seebad Grado. Österreichisches Küstenland.

Roberto Festi (Trento, 1957) architetto, ha studiato allo IUAV di Venezia. Vive e lavora a Trento. L'attività professionale si è sviluppata dal 1982 nei settori del restauro architettonico e degli allestimenti di mostre e musei. Dedica una parte della propria attività al settore culturale collaborando nell'ideazione e realizzazione di mostre in Italia e all'estero. Approfondisce da anni temi legati alla cultura mitteleuropea ed in particolare alle arti viennesi di inizio Novecento. Ha  realizzato oltre centocinquanta progetti espositivi. E' autore di numerosi studi storico-artistici, molti dei quali – dedicati alla grafica pubblicitaria, all'illustrazione, al fumetto e al cinema – pubblicati come cataloghi di mostre. Nel 2009 organizza e cura la mostra Josef Maria Auchentaller. Jugendstil Pur! al Leopold Museum di Vienna.


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Francesca Mo:Mostra 'Le Tavole Sospese' alla Galleria Subert (Via della Spiga 42, Milano)

Paper', le posate di Francesca Mo e alcune opere del Maestro Carlo Mo in mostra a 'Le Tavole Sospese' - Galleria Subert
Apertura al pubblico: 20 Maggio - 16 Luglio 2015 | da martedì a sabato (domenica e lunedì su appuntamento)
Orari: 10.00 - 13.00 | 15.00 - 19.00
Galleria Subert | Via della Spiga 42, Milano


'Le Tavole Sospese' è una mostra che raffigura due tavole apparecchiate, sospese al soffitto, presentata dalla Galleria Subert (Via della Spiga 42) fino al 16 luglio 2015.

In mostra, oltre ai gioielli e alle nuove posate di Francesca Mo, un'importante collezione di maioliche del '700 lombardo, i vasi di Samuele Bonomi e gli argenti di Thalia Maria Georgoulis.
Protagoniste dell'allestimento le posate 'Paper', disegnate da FRANCESCA MO, in cui si assapora il minimalismo estetico e materico dell'acciaio inox satinato nel design di forchetta, coltello, cucchiaio e cucchiaino, oltre alle posate da portata e i portatovaglioli.

Ricavate da sottili lastre di rame - ondulate e lavorate a mano con trame a righine o piccoli quadrati - i porta candela e i porta bottiglie, a base tonda che poggia in tavola, ma con petali a sbuffo come le pieghe di un tessuto. 

E per i centrotavola due scelte molto particolari e intriganti: dei 'ciottoli' e dei 'fiori' d'acciaio smaltato di un protagonista dell'arte contemporanea: Carlo Mo il maestro dell'acciaio.

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