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giovedì 14 maggio 2015

Prolungata fino al 21 maggio la mostra Sacro e profano di Agnes Preszler




In via eccezionale sarà prolungata fino al 21 maggio la mostra personale di Agnes Preszler nell'atrio del Palazzo della Provincia. In un accostamento ardito, ma motivato dalla dualità dell'essere umano, sacro e profano condividono lo spazio in questa mostra all'insegna della ricerca della bellezza, spirituale o corporea sia, Ritratti di santi da S.Francesco d'Assisi a Santa Salome, da S.Tommaso d'Aquino a S.Pio da Pietralcina ed altri soggetti religiosi. Sezione speciale dedicata all'Uomo della Sacra Sindone. Copie di quadri dell'800 raffiguranti le modelle ciociare, questa volta senza veli, ed altri nudi. Speciale Festa della Mamma.


Info:

Palazzo della Provincia di Frosinone, piazza Gramsci - Frosinone, tel: 0775/2191
orario continuativo: 7.30-19.30, sabato e domenica chiuso

mercoledì 13 maggio 2015

Oliver OSBORNE | 10.06.2015 at 7 pm



 
Oliver OSBORNE
The Neck


Inaugurazione mercoledì 10 giugno 2015 dalle 19 alle 21
11 giugno - 23 luglio 2015
Fino al 20 giugno: martedì – sabato 11-19
Dal 22 giugno: lunedì – venerdì 11-19




Giò Marconi ha il piacere di annunciare The Neck – prima personale di Oliver Osborne in galleria.
Osborne presenterà una serie di nuovi dipinti che include la figurazione, l'astrazione e l'appropriazione di immagini estrapolate da fonti esterne.

The Neck - Il Collo connette la testa al corpo e può essere visto come la rappresentazione del gap tra la razionalità e l'emozione. Come ogni punto di connesione è anche un punto di debolezza e vulnerabilità, uno stretto passaggio attraverso il quale ingoiamo e respiriamo.

La mostra presenta una poliedricità di tecniche di rappresentazione e di immagini, tra cui una ficus elastica, un piccolo vaso arancione, un ventre gravido, un uomo delle caverne, un cane. Il text painting Getränke (2015), la cui traduzione è Bevande, sembra parlare del processo di produzione di un dipinto dallo studio (wet/bagnato) alla mostra (dry/asciutto).

Usato abitualmente nei paesi e nelle città tedesche per publicizzare i produttori di bevande, questo termine richiama sia l'idea di refrigerio che di intossicazione. Estrapolato dal suo consueto contesto linguistico, diventa astratto ma in pittura, dove l'astrazione  è decifrabile, risulta  figurativo  proprio per il fatto di essere un testo.

Il linguaggio, la comprensione, la traduzione diventano strumenti di indagine per esplorare le diverse possibilità della pittura, messe in scena secondo una rigorosa selezione tecnica: olio, acrilico, serigrafia.

I dipinti sono diretti nella rappresentazione e impassibili nel loro humor, con un atteggiamento più silenzioso che magniloquente



Giò Marconi
via Tadino, 20
20124 Milan
tel +39 02 2940 4373

 

 

Happening di Mario Vespasiani - Painting set free

MARIO VESPASIANI

PAINTING
SET
FREE

Dopo il prestigioso incarico ricevuto di recente dalla Città di Fermo nel realizzare il Palio dell'Assunta 2015, l'artista Mario Vespasiani (1978) è stato invitato a dar vita nella sua città di nascita - San Benedetto del Tronto e in uno dei suoi luoghi più rappresentativi quale è la storica Torre dei Gualtieri - ad un happening, con le inedite opere in seta, dall'alto valore simbolico.

Sabato 16 maggio alle ore 21,15 si terrà dunque l'evento dal titolo Painting set free in cui i nuovi arazzi saranno disposti al vento sui lati della torre a simboleggiare attraverso la sua cifra espressiva, che si svela in forme colorate e immagini estratte, la sua l'idea di libertà, nell'ottica del viaggio e della conquista di sé.

Il torrione edificato nel XV secolo, in laterizio e con pianta esagonale, da sempre punto di riferimento di marinai e navigatori del medio Adriatico torna per un giorno ad assumere il senso originale di orientamento e di porto sicuro in cui le bandiere di Vespasiani anche in contrasto col macabro significato di altri celebri vessilli neri, si presentano come emblemi di un'identità aperta alla vita, all'accoglienza e allo scambio.

Per l'occasione si terrà un doppio concerto bandistico con brani in perfetta linea con la ricerca artistica di Vespasiani: la banda della Città di San Benedetto aprirà la serata con l'Inno alla gioia, mentre quella bresciana di Londrino svolgerà un più ampio repertorio di celebri colonne sonore incentrato sul tema del viaggio.

Le opere in seta di Mario Vespasiani, potranno essere ammirate anche nella mostra Il corpo non mente presso il chiostro di San Francesco di Monsampolo nell'ambito della rassegna Marche Centro d'Arte, in corso fino al 14 giungo e con una visita guidata il pomeriggio del 29 maggio.

Lunedi 18 maggio Mario Vespasiani sarà presente alla mostra Imago Mundi, presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino ed è in uscita il suo libro interamente dedicato agli scritti sull'arte.




Autore: Mario Vespasiani
Titolo: Painting set free
Luogo: Torre dei Gualtieri -Paese Alto di San Benedetto del Tronto AP
Giorno: sabato 16 maggio 2015
Inizio ore: 21,15
Durata: 45 minuti circa
Concerto: Banda Santa Cecilia di Londrino e Banda Città di San Benedetto
Patrocinio: Città di San Benedetto del Tronto, Associazione Amici del Paese Alto, Comitato di Quartiere Paese Alto
Partner: Marche Centro d'Arte



Mario Vespasiani nasce nel 1978 vive e lavora nelle Marche e nei luoghi che meglio si prestano a sviluppare i suoi progetti. E' uno dei talenti dell'arte italiana, con una ricerca che lo sta portando ad innovare il concetto di pittura nelle varie modalità espressive come nello studio delle luminosità del colore. Le sue opere adottano un linguaggio simbolico e si rivolgono ad un più vasto itinerario dell'anima, incentrandosi sul profondo mistero della creazione e sulla trasmissione dei moti dello spirito.

Nel 2008 a dieci anni dalla prima personale realizza la mostra che avvia il progetto denominato "La quarta dimensione" attraverso il quale propone un dialogo con alcuni grandi maestri dell'arte italiana a lui particolarmente vicini in un determinato momento della ricerca. Il primo avvenne nel 2008 con Mario Schifano mettendo in risalto il colore e il gesto pittorico che contraddistingue il procedere istintivo dei due autori, per l'approccio grintoso, per la carica vitale e mai prevedibile della pittura.

Nel 2010 presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Ascoli Piceno le sue opere si affiancarono all'astrattismo lirico di Osvaldo Licini, in questo momento le tele di Vespasiani sempre meno figurative forniscono una panoramica del tratto pittorico che raggiunge soluzioni stilistiche più evanescenti ed essenziali. Sulla linea colorista, che scende lungo l'Adriatico, nel 2012 presenta il dialogo in tre sedi con i capolavori di Lorenzo Lotto, il quale oltre ad essere uno dei più autorevoli interpreti è anche colui che ha saputo rivoluzionare i codici del ritratto e la mostra così ha focalizzato l'attenzione sull'interpretazione psicologica e formale del volto, dalle espressioni comuni alle tensioni umane più profonde. Nel 2015 il gallerista Pio Monti presenta la mostra La quarta dimensione nella fotografia di Mario Giacomelli e Mario Vespasiani dove per la prima volta le sue immagini fotografiche si specchiano nei riflessi comuni e nello sguardo appassionato di Giacomelli, uno dei fotografi più incisivi del '900.

Con la mostra Gemine Muse espone giovanissimo ai Musei Capitolini di Roma, a 27 anni vince il primo Premio Pagine Bianche d'Autore, nel 2011 viene invitato al Padiglione Italia della 45° Biennale di Venezia, figura nel libro Fragili eroi di Roberto Gramiccia dedicato ai più interessanti artisti italiani del futurismo ad oggi e sul Dizionario dell'Arte Italiana edito da Giancarlo Politi. Tra i primissimi artisti italiani ad espandere l'impronta pittorica dai nuovi materiali alle tecnologie, vieni inviato nel 2012 dall'Accademia di Belle Belle Arti di Macerata a tenere una conferenza dal titolo: L'essenza e il dono. Arte, relazione e condivisione, dalla tela all'iPad e nello stesso anno con le opere realizzate mediante l'iPad ed applicate su alluminio, viene inviato al Premio Termoli.

Nel 2015 realizza delle opere in pura seta intitolate Storie di viaggiatori, territori e bandiere che espone come fossero bandiere rappresentando un concetto di un'arte che torna ed essere simbolo e immagine di un'identità collettiva, uscendo dallo spazio espositivo per mostrarsi con performance ed happening. Nell'ultimo anno si è dedicato al progetto Mara as Muse sottolineando, in piena controtendenza, il ruolo di una Musa quale figura ispiratrice dell'atto creativo e delle sue molteplici forme espressive. Nel mese di maggio del 2015 è uscita il suo primo libro interamente dedicato agli scritti. Dal 1998 sono trenta le mostre personali documentate con volumi prodotti in serie limitata, arricchiti da testi critici, interviste e da testimonianze trasversali. Contemporaneamente alla pittura, ha frequentato un workshop di fotografia con Ferdinando Scianna e di cinema con Lech Majewski. Del suo lavoro se ne sono occupati oltre agli storici e ai critici d'arte, anche filosofi, scrittori, antropologi e teologi.

Mostra Gesine Arps: tutti i numeri di un successo, e la Colomba della Pace vola al Caffè Pedrocchi per un saluto alla città

 
GESINE ARPS "VIAGGIO VERSO LA LUCE"
Galleria Civica Cavour - Padova dal 20 marzo al 10 maggio 2015


​ 

"Viaggio verso la luce": 
tutti i numeri di un successo. E la Colomba della Pace vola al Caffè Pedrocchi per un saluto alla città


«Ringrazio la città di Padova per il calore e l'entusiasmo con cui mi ha accolta. "Viaggio verso la luce" è un successo anche per me, perché così deve essere una mostra d'arte contemporanea: un luogo di incontri e di cultura.» Con queste parole Gesine Arps saluta la città di Padova che ha ospitato dal 20 marzo al 10 maggio in Galleria Civica Cavour la personale "Viaggio verso la luce". Nel pomeriggio di martedì 12 maggio una sorpresa: la "Colomba della Pace", l'installazione interattiva di tre metri di lunghezza e due metri d'altezza che nella settimane di mostra ha incuriosito tutti i visitatori, è volata al Caffè Pedrocchi per un ultimo saluto prima di tornare nell'atelier dell'artista nella bellissima Cartoceto nel cuore delle Marche.

Più di 3.000 i visitatori alla mostra curata da Silvia Prelz della Galleria ARTissima di Abano Terme, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura Settore Attività Culturali del Comune di Padova.  
Un flusso continuo di critici, appassionati e semplici curiosi colpiti dal messaggio profondo, universale e soprattutto positivo che l'arte di Gesine Arps riesce ad esprimere. Grande successo anche per il challenge fotografico #coloralaluce in collaborazione con Rossopadova con oltre 760 fotografie pervenute, 30 delle quali nell'ultima settimana di mostra sono state esposte in Galleria Cavour accanto alle opere di Gesine Arps. La premiazione dei primi cinque classificati si è svolta sabato 9 maggio con importanti premi offerti da RCE.
"Viaggio verso la luce" è stata un luogo di incontri e di cultura. La curatrice Silvia Prelz ha indagato lo sfaccettato universo artistico di Gesine Arps con conferenze tra arte e filosofia sempre seguitissime e tenute da importanti nomi della cultura padovana come Adone Brandalise, Umberto Curi, Guido Bartorelli, Emanuela Magno, Alberto Giacomelli, Marcello Barison e Silvia Capodivacca. Presentati anche due importanti volumi d'arte: la biografia d'artista "Voyage vers la lumiére" (Selective Art, Parigi, 2015) di Gesine Arps presento dalla critica d'arte Marisa Zattini e "Alighiero e Boetti: ricami e tappeti" (Cleup, Padova, aprile 2015) di Federica Stevanin. Un totale di cinque appuntamenti arricchiti dal pomeriggio di meditazione yoga guidata da Usha Piscini, da dieci anni maestra di Gesine Arps, che ha registrato un sold out di iscrizioni e ha raddoppiato con una sessione straordinaria.

Numerosi i complimenti ricevuti per l'allestimento curato da Silvia Prelz che ha coinvolto due nomi importanti del design locale come la Falegnameria di design Longhin e Vannuzzo Interior Design insieme alla houte couture parigina Josephine Bonnair che ha presentato due esclusivi abiti di alta moda ispirati alle opere di Gesine Arps.

"LA COLOMBA DELLA PACE" è una scultura interattiva di oltre tre metri di lunghezza e due metri d'altezza significativamente vestita di brandelli di stoffa usati; è un contenitore itinerante di ricordi e immagini (da Maria a Battista Sforza, da Bjork al Dalai Lama), amuleti e preghiere. Fu realizzata nel 2008 e inaugurata sulla piazza della basilica superiore di Assisi come messaggio universale di pace per poi viaggiare tra Germania (Bad Homburg 2010), Olanda (Utrecht, 2010) e Francia (Parigi, 2011).

La Colomba, che affascina grandi e piccoli, riserva alcune sorprese: sull'ala sinistra uno sportello raccoglie tutti i pensieri negativi di cui ci si vuole liberare; dallo sportello sull'ala destra si "pesca" un biglietto con un consiglio di vita scritto da Gesine Arps; mentre sul petto all'altezza del cuore una porticina chiusa con un pennello nasconde la cosa più importante nella vita di ognuno.

La Colomba della Pace è una messa a nudo del vissuto dell'artista tedesca, del suo mondo sospeso a mezz'aria tra la purezza della favola e la realtà e allo stesso tempo, una occasione di confronto per chiunque voglia curiosare tra i suoi cassetti segreti.



ARTissima Spazio Arte Contemporanea
tel. 347-6936594
info@artissimacontemporanea.it
www.artissimacontemporanea.it
www.facebook.com/artissimacontemporanea

Comune di Padova - Servizio Mostre-Settore Attività Culturali
tel. 049-8204529
donolatol@comune.padova.it
http://padovacultura.padovanet.it/

Euromobil supporta la mostra di Pablo Atchugarry a Roma al Museo dei Fori Imperiali

Arte e impresa, un'alleanza che è sinonimo di crescita

In linea con i propri valori, Euromobil supporta la mostra di Pablo Atchugarry a Roma  al Museo dei Fori Imperiali


Falzé di Piave (TV), 13 maggio 2015 – Il Gruppo Euromobil è main sponsor della mostra "Pablo Atchugarry, Città eterna, eterni Marmi", al Museo dei Fori Imperiali – Mercati di Traiano di Roma, dal 22 maggio al 7 febbraio 2016. Un'importante retrospettiva dedicata allo scultore uruguayano promossa da Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma.

Non è una novità per il gruppo veneto sostenere gli artisti. Oltre che come imprenditori, i fratelli Lucchetta sono infatti molto conosciuti nel mondo dell'arte internazionale per la peculiare capacità di affiancare impresa e cultura, attraverso un'ininterrotta opera di mecenatismo che parte da lontano, agli inizi degli anni '80, e che ha dato sostegno a oltre 400 mostre nei musei di tutto il mondo, tra i quali, il Louvre e il museo d'Orsay a Parigi, l'Hermitage a San Pietroburgo e il Guggenheim di Bilbao.

"Frequentare il mondo dell'arte e gli artisti, lo stare insieme a loro, ci insegna a guardare avanti verso nuovi orizzonti sconosciuti al mondo dell'industria" – sostiene Gaspare Lucchetta, AD di Euromobil – " Integrare l'arte con l'industria rende diverso il nostro modo di essere azienda e fa crescere culturalmente tutte le persone che vi sono collegate. L'arte allena l'occhio al bello e ci rende sereni, ci fa vivere il nostro tempo in modo diverso".

Il legame tra Gruppo Euromobil e Atchugarry è iniziato anni fa, quando è stata installata davanti alla sede di Désirée, una delle tre Aziende del Gruppo, una sua scultura imponente, "Il Grande Angelo", opera in marmo di Carrara del 2006, che sarà esposta alla mostra di Roma, trattandosi di una delle sue opere più significative.

La mostra "Pablo Atchugarry, Città eterna, eterni Marmi", comprende quaranta opere, di cui dieci monumentali in marmo di Carrara saranno esposte all'aperto; a corollario verranno inoltre collocate altrettante sculture dalle dimensioni leggermente più contenute oltre a piccole composizioni concepite sempre in marmo di Carrara e in bronzo dipinto, recentemente utilizzato con successo dall'artista uruguayano.

Pablo Atchugarry, (1954) è noto per le sue sculture in marmo, alcune delle quali sono visibili in varie città lombarde. Nato a Montevideo, figlio di un cultore d'arte, fu in seguito discepolo di Joaquín Torres García, il quale lo incoraggiò ad avvicinarsi alla pittura, primo amore per l'artista; in seguito nacque nel giovane la necessità di esprimersi attraverso la scultura, sperimentando i più disparati materiali.

In occasione di EXPO, l'artista è stato chiamato ad installare una sua scultura al padiglione dell'Uruguay; l'opera, del 2015, alta oltre cinque metri e dal titolo "La vita dopo la vita", è stata ricavata da un grande ulivo morto, fonte di ispirazione dell'opera stessa.


Dal 1972 Euromobil è uno dei più importanti gruppi industriali nel mercato dell'arredamento internazionale. Oggi è formato da Euromobil per le cucine, Zalf per le zone living, armadi guardaroba, spazio bambini e ragazzi, uffici e da Désirée per divani, poltrone e letti. Tre i modernissimi siti produttivi situati nel trevigiano, 175.000 mq di cui 70.000 mq coperti e una forza lavoro di 250 addetti, che creano sistemi e collezioni di arredo 100% made in Italy, destinati ai diversi mercati in Europa, India, Cina, Stati Uniti, Giappone, Russia e Corea, Emirati Arabi, Israele.

martedì 12 maggio 2015

RODOLFO VILLAPLANA Furore | Opening venerdì 15 maggio 2015, ore 17-20,30

Rodolfo Villaplana
FURORE
a cura di Daina Maja Titonel
testo critico di Limor Gottlieb
OPENING VENERDI' 15 MAGGIO 2015 ORE 17-20,30
 
15 maggio - 30 giugno 2015 Venerdì 15 maggio 2015, alle ore 17, la galleria MAC Maja Arte Contemporanea (via di Monserrato 30, Roma), inaugura la personale dell'artista venezuelano Rodolfo Villaplana (Valencia, 1975).

A 13 anni dal suo debutto romano al Palazzo della Civiltà Italiana e dopo il successo della personale londinese (The Naked and the Nude, 2014) e la partecipazione allo Young Masters Prize di Londra (2013), Villaplana torna ad esporre a Roma presentando undici dipinti inediti, di vario formato, che fanno parte del nuovo ciclo di lavori dal titolo Furore.

Il pittore venezuelano, fin dai suoi esordi ha concentrato l'interesse sulla figura e sull'aspetto psicologico delle persone ritratte: "Come un attore che si accinge ad 'incarnare' un nuovo personaggio, sospendo il mio 'io profondo' per permettere agli altri di raccontarsi attraverso di me. La tela è il luogo dove avviene quell'incontro". 
In questi ultimi lavori (sette autoritratti, due nature morte, un ritratto femminile e una scena di caccia) lo sguardo dell'artista si volge verso l'interno, proprio verso quell'io profondo non più "sospeso" ma vissuto pienamente per svelarne l'intrinseca natura senza giustificazioni o voler compiacere. Scavando nella sua stessa anima la restituisce, umilmente esposta, allo sguardo dello spettatore: i quadri diventano così una confessione, rendendo Furore il suo lavoro più intimo ed espressivo.

Osserva Limor Gottlieb nel testo critico che accompagna la mostra: "Ricercando una verità del tutto personale, Villaplana riesce ancora una volta a rendere il suo lavoro non solo autentico - che è un aspetto che contraddistingue le sue opere sempre facilmente riconoscibili - ma anche ad attirare il nostro sguardo più in profondità, comunicando emozioni complesse quali la solitudine, la morte, la metamorfosi. Villaplana ci conduce nel suo personale viaggio, che potenzialmente è anche il nostro. [...] C'è una solitudine nella sua pittura, una coraggiosa solitudine, che l'artista abbraccia senza alcun timore nell'affrontare il Sé, la sua, la nostra singolarità". 

Il "furore" di Villaplana va oltre la rabbia; è un'eccitazione mentale, uno stato d'animo creativo, un estro poetico che ha nella sua tecnica artistica un'intelligenza seducente.
E' dolore e allo stesso tempo la sua luce, la sua libertà.

Tutti portiamo in noi il nostro ergastolo, i nostri delitti e le nostre devastazioni. Ma il nostro compito non è quello di scatenarli attraverso il mondo; sta nel combatterli in noi e negli altri
. Albert Camus



RODOLFO VILLAPLANA

Nasce a Valencia in Venezuela nel 1975.
Frequenta la Escuela de Artes Plásticas Arturo Michelena a Valencia, l'Instituto de Artes Plásticas Armando Reverón a Caracas e  l'Accademia di Belle Arti a Valencia in Spagna.
Nel 2002 si trasferisce a Roma dove partecipa, nello stesso anno, alla collettiva Ci faremo sentire, al Palazzo della Civiltà Italiana, sotto il Patrocinio del Comune di Roma.
Nel 2003 la prima personale romana nella quale presenta la serie Beata Ludovica Albertoni nella chiesa di San Francesco d'Assisi.

Seguono mostre personali e collettive a Berlino, Roma, Barcellona, Parigi, Londra, Caracas, in spazi pubblici e privati.

Dopo vari soggiorni tra Berlino, Barcellona e Parigi, nel 2011 si trasferisce a Londra per frequentare la prestigiosa scuola MA Fine Art. Chelsea College of Art and Design.
Nello stesso anno, in settembre, prende parte al Chelsea College of Art Degree Show (Chelsea College of Art and Design, Pimlico, Londra) dove espone tre grandi tele - due delle quali entrano a far parte di una importante collezione londinese - e in ottobre partecipa allo Young Masters Prize (Sphinx Fine Art, Londra).
Nel 2014 è presente alla London Art Fair e alla PINTA International Art Fair (Londra).

Tra le recenti personali:
- ANARCHIVOLTO, Torre Massimiliana, Venezia, giugno-settembre 2014
- The Naked and the Nude, 20th Century Theatre, Londra, ottobre 2014
Nel 2015 è tra gli artisti selezionati per il progetto ArtVenice Biennale 3.
Attualmente vive e lavora tra Londra e Montepulciano.

Opening
Venerdì 15 maggio 2015  h. 17-20,30
Dove
MAC Maja Arte Contemporanea | via di Monserrato 30, 00186 Roma
Durata
15 maggio - 30 giugno 2015
A cura di
Daina Maja Titonel
Testo critico
Limor Gottlieb
Orari mostra
Martedì - Venerdì h. 15-20
Sabato h. 11-13/15-19.30
Chiuso lunedì e festivi. Altri orari su appuntamento. Ingresso libero.
Apertura straordinaria
(in presenza dell'artista)
Domenica 17 maggio 2015, h. 11-13/15-19.30
Info e Ufficio stampa
T. +39 06 68804621 | +39 338 5005483

*Regaliamoci l'Arte *

Inaugurazione mostra "Vous Connaissez Suzy Dupont?" foto Enzo Dal Verme 27 maggio ore 19


 
28 maggio – 3 luglio 2015

“Vous Connaissez Suzy Dupont?”
di Enzo Dal Verme

Dopo il successo della mostra ‘Ritratti In Silenzio’ all’Istituto Italiano Di Cultura di Barcellona, Enzo Dal Verme espone a Milano il suo lavoro con una anteprima speciale del nuovo progetto.

Mercoledì 27 maggio alle ore 19 inaugura la mostra “Vous Connaissez Suzy Dupont?” curata da Francesco Gattuso, un viaggio in tre delle tappe dell’universo fotografico di Enzo Dal Verme. La mostra comprende alcune immagini mai esposte o poco conosciute, un’anteprima del prossimo progetto e gli scatti dell’esposizione ‘Ritratti In Silenzio’, reduci dal recente successo all’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona dove la chiusura è stata rimandata per la grande affluenza di pubblico.

L’immagine che dà il titolo alla mostra di Milano, scattata a Rio De Janeiro, fa parte di una serie di fotografie realizzate in giro per il mondo per soddisfare la curiosità del fotografo. Anche le fotografie scattate a Parigi, che per 15 anni è stata la seconda casa del fotografo, testimoniano il piacere di immortalare dettagli e scene di vita quotidiana semplici e inusuali al tempo stesso. 

Sono composizioni dall’impostazione enunciativa immediata così come anche i ritratti in mostra: un volto e un gesto. Gli scatti sono stati realizzati puntando l’obiettivo “non sulle forme, ma sulla vita che le anima”. Per Enzo Dal Verme fotografo e soggetto sono come due onde che non hanno la stessa forma, ma sono tutte e due oceano. A seconda di come le si considera, sono completamente diverse oppure essenzialmente la stessa cosa. Un approccio inusuale che lo ha portato ad esplorare con la sua macchina fotografica il silenzio interiore dei suoi soggetti prima ancora dell’equilibrio estetico dell’immagine.

Giovanni Gastel commenta: “Per la mia esperienza personale il ritratto è la più difficile ed ardua delle realizzazioni fotografiche. Nell’opera devono ritrovarsi il racconto del soggetto e della sua ‘storia’, la sintesi di questa storia operata dall’autore ma anche il racconto dell’anima e della storia della fotografia stessa. La fotografia d’autore deve sempre essere anche “autoritratto” e “messaggio” di chi scatta. I ritratti di         Enzo Dal Verme sono una perfetta sintesi di questi tre elementi. Fantasia e poesia convivono in opere che sono da ammirare in silenzio per ‘sentire’ la loro forte voce“. In oltre 15 anni, Enzo Dal Verme ha ritratto celebrità come Donatella Versace, Laetitia Casta, Marina Abramovic, Bianca Jagger, Wim Wenders e molti altri e persone meno note; le sue fotografie sono state pubblicate sulle pagine di Vanity Fair, l’Uomo Vogue, The Times e molte altre riviste. Ed oggi si dedica anche a workshop di successo dove coniuga l’insegnamento del ritratto fotografico con un percorso di ricerca interiore personale.


MOSTRA: “Vous Connaissez Suzy Dupont?” di Enzo Dal Verme
DATE: 28 maggio – 3 luglio 2015, vernissage mercoledì 27 maggio ore 19, finissage mercoledì 24 giugno ore 19
INDIRIZZO: Guendalina blabla, viale San Michele del Carso 10, 20144 Milano (MM Conciliazione)
ORARI: dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 oppure su appuntamento chiamando:
+39 02 43511051 - +39 329/9388286.

www.enzodalverme.com

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