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venerdì 20 marzo 2015

Eclisse della mente - nudo artistico o pornografia?

Sono un’artista con ambizioni professioniali e, oltre ai miei ritratti ed altri quadri che circolano in rete da anni, da poco pubblico anche i nudi che attualmente fanno una parte in crescita della mia produzione artistica. Si tratta di nudi semplici, maschili e femminili, senza volgarità, basati sugli studi anatomici che sto proseguendo con molta determinazione. 

Non avrei mai immaginato che a qualcuno potessero dare fastidio, tanto da segnalarne (con esito negativo) ben cinque agli amministratori di Facebook. Anche altre opere, dipinti e foto, hanno suscitato sdegno da parte di questo novello Braghettone. Pur non avendo ancora visto le opere discriminate degli altri artisti, conoscendoli personalmente, sono sicura che le stesse non siano pornografiche. 

Questa persona ha agito probabilmente per invidia nei confronti di noi artisti che apprezziamo e valorizziamo il corpo umano attraverso le nostre opere. Posso solo compatirla, in quanto, avendo questa visione distorta nei confronti di qualsiasi nudo artistico, si perde una bella e meravigliosa parte della produzione artistica dell'umanità: dalla preistoria, l'antica Grecia, il Rinascimento fino ai nostri giorni. Le statue greche, il Davide di Michelangelo, gli affreschi della Cappella Sistina, i nudi anatomici di Leonardo da Vinci, l'arte barocca coi putti e santi nudi o seminudi, la Maya desnuda di Goya, La Venere di Velasquez, Colazione sull'erba di Manet, i quadri di Botticelli, Bronzino, Cranach, Tiepolo, Caravaggio, Tiziano, Rubens, Dürer, Bouguereau, Lempicka, Gustav Klimt, Dalì, Anders Zorn, Sorolla, Lucien Freud e molti altri. Non parliamo poi del L'origine del mondo di Courbet che ha strappato per sempre il velo dell'ipocrisia dall'organo sessuale femminile. I nudi artistici sono elogio della bellezza esteriore ed interiore e della nobiltà della persona umana e non la mortificano come invece fa la reale pornografia. Se la semplice vista del corpo umano gli (o le) dà tanto fastidio, allora potrebbe trattarsi di una persona con disturbi mentali, suscitati magari da sensi di colpa. 

Questo episodio mi ha ricordato il caso dei capezzoli coperti (il quadro di Tiepolo a palazzo Chigi) per salvaguardare l’immagine dell’allora presidente Berlusconi, che, giustamente, ha fatto infuriare Vittorio Sgarbi. L’ipocrisia e l’ignoranza vanno di pari passo. Se si vede pornografia nel nudo artistico il difetto è nell’occhio dello spettatore e non nel quadro.

Inutile dire che continuerò sulla strada, realizzerò ed esporrò altri nudi per chi sappia apprezzare questo genere. A tale proposito, il prossimo appuntamento è presso la Biblioteca di Cassino, dove, dal 26 al 29 marzo, nell’ambito della rassegna e mostra collettiva “Le donne e l’arte”, organizzata dall’associazione “Se non ora quando”, saranno esposti tre dei quadri incriminati.

"L’eclisse di sole è un fenomeno temporaneo. L’eclissi della mente, un fenomeno che non finisce mai"
(Mieczysław Kozłowski)

giovedì 19 marzo 2015

Ornella Bijoux in mostra al Museo del Bijou di Casalmaggiore in provincia di Cremona dal 21 marzo al 17 maggio per raccontara la costume jewellery italiana che ci invidiano nel mondo

Presentata nella Bottega storica di Ornella Bijoux in via Monte Cervino 4 a Milano la mostra dedicata alla designer Maria Vittoria Albani che verrà inaugurata il 21 marzo alle ore 17 al Museo del Bijou di Casalmaggiore in provincia di Cremona. La mostra resterà aperta fino al 17 maggio  


Ornella Bijoux
Museo del Bijou di Casalmaggiore (Cr)
a cura di Bianca Cappello

21 marzo – 17  maggio 2015

Inaugurazione 21 marzo ore 17.00 (aperta la pubblico)

Apertura: lunedì – sabato 10/12 e 15/18; domenica e festivi 15/19


Il Museo del Bijou di Casalmaggiore, in collaborazione con la storica e critica del gioiello Bianca Cappello, ha scelto un'occasione particolare e importante per dare il giusto riconoscimento alla lunga attività artigianale a Maria Vittoria Albani di  Ornella Bijoux, aprendo, con una mostra a lei dedicata, una serie di esposizioni monografiche che vedono come protagonisti le eccellenze del bijou italiano.

Nata nel 1944 grazie a Piera Albani e alla figlia Maria Vittoria (all'epoca quattordicenne), insignita negli anni del titolo di "Bottega Storica di Milano", Ornella Bijoux è oggi una tra le griffe di costume jewellery made in Italy più ricercate ed esclusive del panorama mondiale. 

La sua collezione infinita di pezzi d'autore ha attraversato decenni di mode e generazioni, segnando un percorso inimitabile di fascino e femminilità senza tempo.

Per la mostra al Museo del Bijou di Castelmaggiore, Bianca Cappello ha scellto 200 storici bijoux della collezione privata di Ornella Bijoux, frammenti d'arte favolosi che raccontano oltre sessant'anni di arte, moda, e creatività nella lettura originale, elegante ed espressiva della sua geniale designer Maria Vittoria Albani, oggi ottantacinquenne ancora ricca di verve e più che mai sulla breccia.

I suoi gioielli raccontano momenti storici indimenticabili, dai primi export degli anni '50 in Inghilterra e Stati Uniti dove "brillano" nelle splendide lussuosissime vetrine dei vari "Neiman Marcus", "Lord and Taylor", "Bonwit & Teller" e "Marshall and Field". 

Indimenticabili poi le produzioni caratterizzate dalla ceramica dipinta a mano (dorata o galvanizzata) o i meravigliosi collier a fili di perle... Sono gli anni '60, caratterizzati dall'apertura dell'esclusiva boutique di via Montanapoleone, dai sodalizi prestigiosi con le Maison Biki, Celine, Borbonese e dai primi sguardi al nuovo mercato giapponese.

Negli anni '70 i bijoux vantano altre estroverse ispirazioni e lavorazioni, che spaziano dall'arte astratta al gusto etnico. 

Fino all'ultimo ventennio in cui le espressioni "Liberty" aprono scenari di natura incontaminata: metalli dorati, smalti, paste di vetro, perle "disegnano" scarabei o farfalle in un paradisiaco "giardino" di spille e anelli... Nel frattempo Maria Vittoria Albani crea collezioni per altre importanti griffe. Il Terzo Millennio apre a nuove tendenze e sperimentazioni e alle rivisitazioni speciali: in un contesto più unico che raro, l'atelier-laboratorio di via Monte Cervino, 4 a Milano, si apre un mondo magico di quarantamila preziosi modelli, continua fonte di ispirazione per Maria Vittoria Albani. Una sorta di casa-museo sempre aperta a tutti gli appassionati su appuntamento.

Questa importante esposizione, promossa dal Museo del Bijou di Casalmaggiore (Cr) in collaborazione con Bianca Cappello, storica e critica del gioiello, vuole essere la prima di una serie di monografie dedicate ai grandi protagonisti della bigiotteria Made in Italy, un affascinante capitolo della costume jewellery ancora tutto da scoprire.

Unico nel suo genere in Italia, il Museo del Bijou (fondato nel 1986 a Casalmaggiore, distretto di bigiotteria sorto tra il XIX e XX secolo) conserva e valorizza oltre 20 mila pezzi unici, tra modelli, macchinari, utensili, fotografie e cataloghi provenienti dalle dismesse industrie locali e dalle recenti donazioni di aziende e collezionisti del settore. Il Museo ha un programma fitto di eventi tra mostre temporanee sulla storia della moda e dell'ornamento personale, finalizzate a  promuoverne la conoscenza e la divulgazione.


Accompagneranno il visitatore nel percorso espositivo anche una selezione di abiti d'epoca da cocktail provenienti dalla collezione Cavalli e Nastri di Milano e firmati Biki, maison con la quale Ornella Bijoux ha collaborato a lungo negli anni '60.

A cura di Bianca Cappello, storica e critica del gioiello, docente di storia del gioiello presso l'Istituto Europeo di Design di Milano e coordinatore curatoriale del museo del Gioiello di Vicenza. Al suo attivo letture, incontri, mostre e cataloghi sulle sperimentazioni materiche attorno al Gioiello e alla storia della bigiotteria italiana. Membro della Society of Jewellery Historians di Londra. Vive a Milano.



Catalogo Universitas Studiorum

Museo del Bijou di Casalmaggiore

via Porzio 9 - 26041 Casalmaggiore (CR)
Il Museo del Bijou è aperto tutti i giorni della settimana; per scuole e gruppi possono essere prenotate visite guidate, percorsi didattici e attività di laboratorio.

Mostra ad Amsterdam - the Seasons in Chianti- by Franco Franceschi

LE STAGIONI NEL CHIANTI

Il 21 maggio 2015 si inaugurerà ad Amsterdam nell'area espositiva dell'Istituto Italiano di Cultura la mostra fotografica di Franco Franceschi  "Le stagioni nel Chianti" che per l'argomento, il mutare di forme e colori della campagna del Chianti senese durante l'evolversi delle stagioni, e per l'affetto che in tante parti del mondo si nutre per quella regione che, sarà di grande interesse sia per i connazionali residenti nella capitale che per gli olandesi stessi.

Questa mostra, dopo l'esordio nella Tenuta Ruspoli Berlingheri di Lilliano, nell'area in cui le immagini erano state pensate e realizzate, è stata portata con successo negli ultimi anni in Francia, a Grenoble e Lille, in Slovenia, a Lubjana e Izòla e nel Regno Unito, a Bangor ed Edimburgo.

La visione di parte delle immagini sarà resa possibile attraverso il sito www.francofranceschi.it tramite il link The Seasons in Chianti nella sezione "fine art pictures".

La ricerca si compone di un centinaio di fotografie di particolari della campagna senese immortalati nell'alternarsi delle stagioni durante gli otto anni di permanenza dell'autore a Castellina.

Sono immagini fuori del comune, di chiara ispirazione pittorica, ma arricchite da un taglio netto, che produc composizioni geometriche.

Mai totali, ma sempre parziali, perchè è nel particolare che si può leggere la traccia della perfezione. Ne nasce così un Chianti vissuto, più che visitato.

La mostra di Amstedam sarà composta da 40 immagini selezionate fra quelle della collezione e verrà presentata nel formato 40x60

Un accenno sulle immagini nelle parole dell'autore stesso:

"Si fotografa per amore, e con passione e sincerità e allora, e solo a queste condizioni, nascono le foto belle. Quale che sia il soggetto  non cambia la sostanza. Per fotografare occorrono due capacità fondamentali: guardare tutto senza nulla tralasciare e saper vedere quello che si sta guardando.

Per la prima occorre molta pazienza e per la seconda un particolare spirito d'osservazione che nasce dall'amore per il dettaglio che io ho percepito con l'uso della fotocamera 35mm che permette di osservare i dettagli isolandoli dalla visione generale, cosa che con un grande formato è impossibile.

Il dettaglio è la visione del cannocchiale (già il binocolo distrae) e va cercato camminando perchè in auto, quando si capisce che il dettaglio c'è, o che ci potrebbe essere, si è già lontani.

Occorre anche intuire dove il dettaglio potrebbe essere o dove si nasconde alla vista dei più, ma questo è in buona parte frutto d'abitudine. La ricerca che ho voluto chiamare "Le stagioni nel Chianti" è una storia d'amore.

Nasce dal desiderio di dimostrare a questa terra, il Chianti Senese, e ai suoi abitanti il mio affetto e la gratitudine per dieci anni meravigliosi trascorsi là con amici veri, vino buono, e cibi antichi aspettando il mutare di luci forme e colori durante l'evolversi delle stagioni ed il trascorrere del tempo, perché non c'è mai un'estate o un'inverno uguali ai precedenti "

Rassegna stampa

 Le Douphiné Libre,  Grenoble Marzo 2006  En s'attardand sur del détailles, il a voulu montrer ce que personne ne voit au premier abord" Esplique Laura Toffolo directrice de l'Institut culturel Italien. Le photographe a ainsi préféré les champs de tournesols aux oliviers, les saisons automnales et hivernales aux saisons touristiques. Devant des vignobles présentés sous un angle original, le visiteur se perd au fil d'un ruisseau, agrédablemente bercé par les lumières qui plongent les villages dans la brume au sortir de la saison estivale. En s'attardant longuement sur la lumière, le photographe a pris le parti de la terre et de la nature.

La Voix du Nord,  Lille  Maggio 2006  Franceschi consacre un trentaine de prises de vue à la beauté de cette campagne, à travers le quatre saisons. Sous le soleil ou sous la neige, par ciel nouageux ou bleu azur, cette terre merveilleuse se révèle dans toute sa splendeur.

Corriere di Siena,  Giugno 2006  Si tratta di immagini fuori del comune, di chiara ispirazione pittorica, ma arricchite da un taglio netto, di particolari della campagna senese. Mai totali, ma monocromatici parziali

Corriere di Siena,  Agosto 2006  Franceschi è un fotografo di moda ed è bolognese. Ha sempre vissuto in città. Lo potremmo definire un fotografo metropolitano, ma le immagini che ci ha restituito del Chianti dimostrano una sensibilità ed un amore verso la natura e la nostra terra difficilmente riscontrabili.

Dalla presentazione di "Le Stagioni nel Chianti" a Lubiana novembre 2007  Franco Franceschi si dedica, da oltre dieci anni, ad una personale ricerca che esprime il suo modo di sentire l'ambiente che lo circonda: la natura e la presenza umana restituendo, sulla carta fotografica, quello che la sua sensibilità coglie. Forme e linee appartenenti a elementi comunemente ritenuti statici come le costruzioni o senz'anima come la campagna vivono e esprimono carattere e sensazioni tanto quanto il particolare di un corpo umano.  Dott. Roberta Ferrazza Direttrice dell'Istituto di Cultura Italiana

Il Fotografo,  Novembre 2007 Trenta immagini a colori (…), che riprendono alcuni particolari della campagna toscana colti nel mutare delle stagioni: linee, filari di vite, ferite inferte dall'uomo alla natura o sfumature delicate che ricordano più un paesaggio sottomarino che le Crete senesi, ci raccontano infatti un Chianti sorpreso quasi sempre fuori stagione, con solchi ghiacciati nei campi e neve sui tralci di glicine (…) Ed è attraverso le immagini esposte in questa mostra che si delinea la personale visione di quest'autore che, contrariamente alla norma in cui si dipingono traboccanti di colori vivissimi, è quasi prettamente monocromatica

Stefania Biamonti


La Nazione, Febbraio 2008  …Perché nelle sue foto le vigne, gli olivi, i cipressi, la neve o il sole parlano il linguaggio della natura, ma si sposano anche con il segno dell'uomo che quella natura continua ad amare e coltivare (…) lasciando che sia l'intensità di un filare a dare il senso dell'intera vigna (…). Nonostante l'utiliszzo del colore , il suo è un Chianti quasi monocromatico, dove ogni tono racconta segreti e atmosfere uniche in ogni stagione  Olga Mugnaini



PRESENTAZIONE DELL'AUTORE
Franco Franceschi si avvicina alla fotografia dopo un periodo di disegno e pittura.
Dopo alcune esperienze in testate universitarie e quotidiani locali per servizi di costume si dedica al reportage di viaggio.
Nel 1978 fonda lo Studio Alfa Tau dedicandosi esclusivamente alla foto di moda in cui ha voluto esprimere la sensibilità che gli derivava dalla passione per il cinema.
Dal 1980, inizia la collaborazione con Amica, Cosmopolitan, Harper's Bazaar e altre importanti Testate sia in Italia che all'estero, oltre che con le più  importanti aziende di abbilgliamento.


All'inizio del nuovo secolo riscopre il piacere dell'immagine di ricerca e si applica a essa sempre maggiormente e nel 2002  inizia una serie di mostre in Italia.
Al Festival Internazionale di Orvieto del 2003 viene premiata la sua prima monografia edita da "Edizionitalia"
mentre le sue immagini vengono richieste per mostre personali in diversi Paesi. Ampliate le sue ricerche sul dettaglio, dal paesaggio all'architettura e al design, sta portando le sue immagini in mostre personali in diversi Paesi d'Europa negli Stati Uniti e in Sud America.


 
MOSTRE

2002 - Bologna, Palazzo D'Accursio. "Linee architettoniche". Personale


2002 - "Polis urban e-motion". Itinerante nel mondo. Collettiva


2003 - Castellina in Chianti, Rocca Medioevale. "Metropolis". Personale


2004 - Anzola, Palazzo Stella "Linee architettoniche" Personale


2004 - Bologna, Gall.d'Arte Re Enzo. "Moderni e Contemporanei". Collettiva


2004 - Vilnius (LV), I.I.C. "Linee architettoniche". Personale


2005 - Milano. Hypegallery. Collettiva


2006 - Lilliano, Tenuta Ruspoli Berlingheri. "le stagioni nel Chianti" Personale


2006 - Milano Image System. Collettiva


2006 - Grenoble (F). I.I.C."les saisons en Chianti". Personale


2006 - Lille (F). Palais Rihour. "les saisons en Chianti". Personale


2007 - Varsavia (POL) - Mazowieckie Centrum Kultury "Vintage" Personale


2007 - Lubiana (SLO), "Le stagioni nel Chianti" Personale


2007 - Osijek (HR), Galleria Likovnih Umjetnosti "Vintage" Personale


2007 - Warsavia (POL), I.I.C. "Vintage" Personale


2007 - Osijek (HR), Galleria Magis. "Architectures" Personale


2007 - San Francisco (USA) - GEN.ART -"Vintage" Personale


2007 - San Francisco (USA) - I.I.C. "Vintage" Personale


2007 - San Francisco (USA) . I.I.C. "900's Architecture". Personale


2008 - Isòla (SLO) "Le stagioni nel Chianti" Personale


2009 - Lima (Perù). "Bologna's 20th Century" Personale


2009 - Copenhagen (DK) "Vintage" Personale


2009 - Santiago del Estero (AG) "Bologna's 20th Century" Personale


2009 - Grenoble (F). I.I.C."Bologna's 20th Century". Personale
2010 - Bologna, Art to Design. "Stones Portrait". Personale
2010 - Nida (LV) Baltic Photo Festival. "Modern Architecture" Personale


2011 - Grenoble (F). I.I.C."Photographier Grenoble". Personale
2013 - Bologna (I) DuepuntiLab - "Crisalidi e Farfalle" Personale
2013 - Sofia (BG) ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA "Bologna".Personale
2013 - Bangor (UK) Carnegie Library "The Seasons in Chianti" Personale
2014 - Edimburgo (UK) Valvona & Crolla "The Seasons in Chianti" Personale

8bit_un mondo a pixel | di Salvo Ligama alla galleria PORTANOVA 12, Bologna | dal 28/4 al 23/5


8bit_un mondo a pixel

personale di

Salvo Ligama


28 aprile – 23 maggio

PORTANOVA 12

Via Porta Nova 12, Bologna





Martedì 28 aprile, alle ore 18, la galleria PORTANOVA 12 di Bologna, specializzata in street art e illustrazione, apre la mostra 8bit_un mondo a pixel di Salvo Ligama, prima personale dell'artista siciliano, a cura di Antonio Storelli, con un testo critico di Emanuela Zanon.

Con 8bit_un mondo a pixel, Ligama porta il pubblico in un mondo che, lo fa intuire il titolo, riproduce i meccanismi di scomposizione e dissoluzione dell'immagine in pixel tipici del virtuale digitale, ma con la maestria di chi conosce e sa usare i colori e la pittura. Lungo un percorso espositivo di circa 20 opere di medio formato, lo spettatore si imbatterà in ritratti, scene di personaggi umani e animali "pixelati" con acrilico, resine e tempera su cartone, che intuirà guardandoli a distanza, fino a riconoscerli interponendo un obiettivo digitale, lo schermo di uno smartphone, ritrovando con la ricomposizione retinica soggetti della grande tradizione pittorica, da Venerdì Santo e Adamo ed Eva, a Eucarestia, fino a  riferimenti estremamente contemporanei come in Siamo a sud di Roma e Martirio a colazione (Uova liberamente tratte da un'opera di Marcello Berenghi) o riferimenti non privi di una certa ironia come in Lo scherzo di Giotto o Biancaneve è in pericolo.

Con composizioni di bilanciata nitidezza, che rompono in realtà la riproducibilità del digitale, e l'inserimento di alcuni elementi dipinti con l'espediente pittorico del trompe l'oeil, Ligama riesce a manifestare una riflessione sui nuovi canoni suggeriti dalle tecnologie odierne senza abbandonare la sua vocazione originaria: la riflessione sull'uomo e sulla sua storia, interrogativi universali e delicate suggestioni emotive.

L'indagine dell'artista prende dunque spunto da quesiti che diventano cruciali nella contemporanea virtualità delle immagini e di cui ci suggerisce possibili risposte coinvolgendoci attivamente. Lo esplicita bene il testo critico di Emanuela Zanon: come conciliare i tempi lunghi della pittura e la soggettività con il "voluttuoso regno digitale" in cui siamo immersi? A chi si rivolge la pittura e quali codici linguistici deve usare per leggere "l'inestricabile intreccio di illusorietà e pragmatismo che caratterizza le nostre nuove abitudini percettive e comunicative"?

Se l'accesso alle cose è ormai raramente diretto e la digitalizzazione pare averci regalato il prodigio della "presenza nell'assenza", Salvo Ligama si avvicina alla resa del visibile riproducendo con la manualità degli strumenti pittorici proprio quella scomposizione cromatica in pixel che palesa la non corrispondenza dell'immagine virtuale al vero.
I pixel sono per l'artista gli atomi di una nuova materia telematica e inconsistente, sono i pigmenti di una pittura che si sforza di essere contemporanea, sono un modo per avvicinarsi alle cose e per avvicinarsi alla storia.
Allo stesso tempo costruire le cose "pezzo per pezzo" gli permette di analizzarne da vicino la materia, l'epidermide dell'immagine in una storia di adattamento dei pacati intermezzi della pittura alla frenesia e al frastorno della nostra era.

Il lavoro di Salvo Ligama, quindi, ben si inserisce nel folto gruppo di artisti che la galleria bolognese ha presentato dal 2014 – da 2501 a Nes Poon, da Paolo Ferro e Mattia Lullini, a Bambi Kramer, Nicola Alessandrini, OPIEMME, e prossimamente Giulio Vesprini e Gio Pistone: tutti street artists e illustratori particolarmente raffinati e personalizzati nel segno e nella definizione.

Biografia
Classe 1986, Salvo Ligama vive e lavora a Catania, nel 2011 si specializza in Grafica d'arte con la tesi sperimentale "Bioincisione" presso l'Accademia di Belle Arti di Catania. Nel 2014 coordina Storiche Alchimie Contemporanee, primo workshop di incisione sostenibile. Ha esposto in varie sedi italiane all'estero tra Palermo, Napoli, Caserta, Perugia, Roma, Torino, Milano, Budapest e Bucarest.


Informazioni utili

Titolo della mostra: 8bit_un mondo a pixel | personale di salvo ligama
a cura di antonio storelli
testo critico di Emanuela zanon

vernissage: martedì 28 aprile - ore 18

periodo di apertura: dal 28 aprile al 23 maggio
sede espositiva: galleria portanova 12 – via porta nova 12 – bologna

promossa da


info e contatti

personal web page www.salvoligama.jimdo.com
Facebook Portanova 12



giorni e orari di apertura: tutti i giorni feriali dalle ore 16,30 alle 19,30 e in altri orari su appuntamento

"RITRATTI. LA TERRIBILE MERAVIGLIA", INSTALLAZIONI VIDEO E FOTOGRAFIE INAUGURANO LA SETTIMANA DI ANAGOOR A VICENZA

Mercoledì 25 marzo presso gli spazi del Cantiere Barche 14 il vernissage dell'esposizione che esplora il teatro della compagnia attraverso opere tratte dai suoi spettacoli.
La mostra rimarrà aperta fino a venerdì 27.


(Vicenza, 19.03.2015) Non solo teatro per Anagoor. La formazione trevigiana, annoverata tra le punte di diamante della nuova scena contemporanea, acclamata dalla critica nazionale e invitata nei più prestigiosi festival europei, da Berlino a Londra, da Parigi al Portogallo, dalla Croazia alla Danimarca, si prepara a sbarcare a Vicenza. Anagoor sarà infatti nel capoluogo berico per allestire presso il Cantiere Barche l'esposizione "RITRATTI. LA TERRIBILE MERAVIGLIA", che verrà inaugurata mercoledì 25 marzo (ore 18.45) alla presenza degli artisti.

Ma non finisce qui il programma della settimana dedicata alla compagnia che ha fatto dell'utilizzo di diversi media espressivi (canto, parola, video, musica elettronica) la sua cifra stilistica: nei giorni successivi infatti Simone Derai e compagni saranno impegnati nella conduzione di un laboratorio di canto polifonico (26 marzo) e infine nella presentazione al Teatro Astra dello spettacolo "VIRGILIO BRUCIA" (venerdì 27 marzo alle ore 21 e, per le scuole superiori, sabato 28 marzo alle ore 11).

L'iniziativa fa parte di "CLASSICO CONTEMPORANEO", il progetto del Comune di Vicenza organizzato da La Piccionaia: un percorso di approfondimento del rapporto tra classico e contemporaneo e di apertura verso i nuovi linguaggi attraverso spettacoli, residenze e workshop.

Gli eventi si inseriscono inoltre nella rassegna "Terrestri 14/15" curata da La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Circuito Teatrale Arteven e Askoll.


"Mi fanno paura le fotografie, i ritratti. C'è sempre nei ritratti un che di morto, postumo, sepolto": così recita un brano dello spettacolo di Anagoor "Rivelazione". Una riflessione che può ben introdurre all'esposizione che occuperà gli spazi di Stradella Barche 14 grazie al contributo di Fine Art Connection e al sostegno di Imaging Pro, Cantiere Barche e Otium.

Un viaggio per immagini all'interno del teatro di Anagoor, che avrà per filo conduttore il tema del ritratto come lente di ingrandimento capace di penetrare la superficie e scavare al di sotto del guscio.

"Il ritratto svela ferite che permeano pietra e carne, al di là della fissità dello sguardo e del serafico sorriso delle sculture greche del periodo arcaico" – spiega la compagnia, che fa dell'immersione nella storia e nella memoria una delle direttrici della sua produzione.

"Il ritratto ha a che fare con la somiglianza, la copia, lo specchio di una persona umana, ma anche con la terribile meraviglia di veder fissata la metamorfosi costante nel divenire in una forma definita, che indica con segni e allegorie la condizione sociale del modello, lo stato delle sue finanze, stato civile o professione. Non solo: il ritratto celebra il committente, ne esalta le opere o la fede e intanto lo blandisce, lo seduce, lo tiene in vita giusto fino all'ultima pennellata, in modo che metta mano alla borsa e paghi. Poi, il pittore seduce il suo soggetto e intanto lo defunge: immortalando dà la morte. Il ritratto, insomma, è una Gorgone tremenda che cattura e lascia sgomenti, una visione dell'antico che riaffiora da dentro e squarcia il velo del tempo presente".


L'esposizione sarà visitabile fino a venerdì 27 (dalle 18 alle 21); ingresso libero.

Per informazioni: Ufficio Teatro Astra, Contrà Barche 55 – Vicenza; telefono 0444 323725, info@teatroastra.it, www.teatroastra.it

TRA/le città invisibili - mostra d'arte contemporanee


Gli artisti del gruppo REC:
Mimmo Avellis, Angela Consoli, Paolo Tinella, Natalia Bartoli, Francesco Avellis, Alessandra Lama
per il trentennale della morte di Italo Calvino propongono un viaggio tra le città invisibili.

da sabato 21 a sabato 28 marzo 2015
Sannicandro di Bari (Bari)
Castello di Sannicandro
Piazza Castello
ore 19:00/22:00
ingresso libero




mercoledì 18 marzo 2015

GUSTO E BELLEZZA DAL GIARDINO ALLA TAVOLA - Presentazione del progetto di Marcovaldo

L'Associazione Culturale Marcovaldo presenta
gli itinerari culturali in Provincia di Cuneo:
appuntamenti artistici durante tutto l'anno
e il progetto espositivo GUSTO E BELLEZZA DAL GIARDINO ALLA TAVOLA
organizzato in occasione dell'Expo 2015.
L'Associazione Culturale Marcovaldo propone per il 2015 diversi itinerari culturali in Provincia di Cuneo, con un ricco programma di mostre che inizierà con l'inaugurazione il 28 marzo a Costigliole Saluzzo, presso il Centro Miche Berra per l'arte del '900, della mostra "Antonio Ligabue e i candidi visionari", curata da Ivana Mulatero, e proseguirà il 9 maggio al Filatoio di Caraglio con l'inaugurazione della mostra "Tanto di cappello!", a cura di Valeria Bianco, Anna Bondi, Paola Ruffino.
L'attività culturale dell'Associazione Marcovaldo si svilupperà ulteriormente nell'articolato e affascinante progetto dal titolo "GUSTO E BELLEZZA DAL GIARDINO ALLA TAVOLA", itinerari culturali incentrati sull'orto e il giardino, che coinvolgeranno le principali eccellenze museali cuneesi di Caraglio, Busca, Costigliole Saluzzo, Dronero, Mondovì, Saluzzo, Vinadio, riprendendo e sviluppando il tema centrale dell'Expo "Nutrire il pianeta".
Punta di diamante di "GUSTO E BELLEZZA DAL GIARDINO ALLA TAVOLA", sarà il Filatoio di Caraglio, la "fabbrica di seta" più antica d'Europa, che rappresenta un caso unico nel contesto produttivo del Piemonte seicentesco. All'interno del Filatoio, da anni sede di importanti mostre internazionali, verrà proposta la mostra "Gli orti del paradiso.

Capolavori d'arte dal 1500 al 1900", un'esposizione artistica delle più affascinanti vedute paesaggistiche italiane che accompagneranno in un vero e proprio Grand Tour artistico i visitatori nazionali e internazionali che arriveranno in Italia in occasione dell'Expo.
Il percorso culturale e turistico farà quindi tappa in luoghi del Piemonte di grande fascino come Villa Belvedere di Saluzzo, piccolo gioiello tra la città di Saluzzo e la città di Manta, il castello e il parco del Roccolo a Busca, espressione del revival neo-medievale piemontese, Palazzo Sarriod de La Tour a Costigliole Saluzzo, splendido palazzo del Settecento restaurato recentemente, il Museo della Ceramica di Mondovì, con la sua importante collezione, il Museo Civico Luigi Mallé di Dronero e il Forte Albertino di Vinadio.
Le mostre e le iniziative culturali, realizzate con il sostegno della Regione Piemonte, in collaborazione con la Fondazione Artea, e organizzate di concerto con i Comuni e le Associazioni del territorio, vogliono essere autentici momenti di sosta nel bello, lungo "percorsi di paesaggio", che in una simbiosi feconda tra cultura ed economia esaltano i costumi, lo spirito, le tradizioni e la storia di questa area.
Alle mostre e agli appuntamenti artistici si affiancherà un'azione di promozione e valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche che il territorio della Provincia di Cuneo offre, attraverso l'iniziativa I mercatini del gusto ritrovato, mercati ortofrutticoli allestiti intorno alle istituzioni museali sedi delle iniziative da aziende ortofrutticole della zona, attente alla produzione e alla conservazione del paesaggio così come alla qualità del prodotto.

Il primo appuntamento si terrà a Costigliole Saluzzo nei giorni di Pasqua e Pasquetta in occasione di FLORA 2015: Fiori e Primizie, per un orto e un giardino facili e sostenibili.

La mostra mercato, organizzata in collaborazione con l'Accademia Piemontese del Giardino, prevede l'esposizione al pubblico da parte dei più importanti florovivaisti del territorio ma anche la presentazione da parte delle Aziende Agricole dei prodotti stagionali dell'orto e dei suoi derivati.
Le mostre del progetto "GUSTO E BELLEZZA DAL GIARDINO ALLA TAVOLA":
GLI ORTI DEL PARADISO
    Capolavori d'arte dal 1500 al 1900
    Caraglio (CN), Il Filatoio
    periodo: 5 settembre – 8 dicembre 2015
    a cura di Martina Corgnati e Paolo Pejrone
CASCINE E ORTI IN SCENA
    Fotografia contemporanea e territorio rurale della Provincia Granda
    Busca (CN), Castello del Roccolo
    periodo: 5 settembre – 1 novembre 2015
    a cura di Ivana Mulatero
CONVIVIUM
    I menù d'autore della Confraternita dell'antipasto caldo
    Costigliole Saluzzo (CN), Palazzo Sarriod de La Tour, Centro Miche Berra per l'arte del '900
    periodo: 5 settembre 2015 – 10 gennaio 2016
    a cura di Ivana Mulatero in collaborazione con Fiorenzo Cravetto
LA VALIGIA DELLE INDIE
    Immagini di natura in fiore nella grafica tra il XVI e il XX secolo
    Dronero (CN), Museo Civico Luigi Mallè
    periodo: 5 settembre – 8 dicembre 2015
    a cura di Ivana Mulatero in collaborazione con Andrea Orlando
GIARDINI PREZIOSI IN SALA DA PRANZO: LA TAVOLA IMBANDITA NEL SETTECENTO
    Saluzzo (CN), Villa Belvedere
    periodo: agosto – ottobre 2015
    a cura di Andreina d'Agliano
    in collaborazione con la Fondazione Accorsi - Ometto Museo di Arti Decorative
SEMBRA VERO: L'ORTO IMITATO DALLA CERAMICA
    Mondovì (CN), Museo della Ceramica
    periodo: settembre – ottobre 2015
I SAPORI DELLA MONTAGNA
    Gesti e ricette dalle valli del Piemonte
    Vinadio (CN), Forte Albertino
    periodo: 25 luglio 2015 – 25 ottobre 2015
    a cura della Conservatoria delle cucine mediterranee



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