Alle ore 17.00, infatti, Manuela Marinelli terrà una conversazione/intervista con l'artista ed a seguire, alle ore 18.30, Monica C.Storini e Luca Vannozzi si confronteranno sulla personalità e l'opera di Singer, con letture a cura di Rossella Russo.
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sabato 7 febbraio 2015
‘RICERCA E PERDIZIONE’ Lillo Bartoloni in mostra alla Libreria Moderna
Alle ore 17.00, infatti, Manuela Marinelli terrà una conversazione/intervista con l'artista ed a seguire, alle ore 18.30, Monica C.Storini e Luca Vannozzi si confronteranno sulla personalità e l'opera di Singer, con letture a cura di Rossella Russo.
venerdì 6 febbraio 2015
Al Chiostro: mostra “Il verde risolve” Dal giardino delle delizie al nostro verde quotidiano 1980/2015 di Ugo La Pietra
“Metamorfosi dei Corpi”. STUDI D’ARTISTA presso lo spazio Andrea Zucchi a Milano
Serata inaugurale mostra d'arte di Alessandra Mussolini
Laurito, Mussolini, Radini Tedeschi |
Mussolini, Gasparri |
Maria Scicolone |
Il Giudice Marini, Mussolini |
Mostra d'arte contemporanea nel web: DOMENICO CORNACCHIONE PAESAGGI URBANI IN EVOLUZIONE - SPAZIO VIRTUALE. Dal 4 marzo al 5 aprile 2015
Uscire dai consolidati circuiti dell'arte contemporanea è, forse, un dovere per gli artisti d'oggi. Trovare nuove forme di diffusione artistica è un gesto d'avanguardia.
Già dai primi anni '90 l'arte si è insinuata nel nuovo spazio virtuale tentando di sfruttarne l'evidente potenziale globale di condivisione, nonostante questo, però, resta spesso un prodotto di nicchia, difficile (o impossibile) da commercializzare e quindi di poco interesse.
Domenico Cornacchione, artista attivo soprattutto in scultura, abbandona per un attimo le sue "Azioni Scultoree" per dedicarsi al progetto "Paesaggi Urbani in Evoluzione", una serie di lavori che vanno dalla fotografia alla pittura, dalla scultura alla video arte passando per l'arte digitale.
Paesaggi Urbani in Evoluzione, presentato in anteprima nel maggio 2014, diventa ora una "mostra digitale" dal titolo "Paesaggi Urbani in Evoluzione - spazio virtuale" fruibile solo attraverso la rete, una mostra dal chiaro sapore ambientalista e che, grazie alla simultaneità della fruizione globale, vuole stimolare una discussione attiva con il pubblico che qui diventa utente.
Cornacchione cerca un pubblico/cittadino attivo, critico, vuole rompere il tradizionale silenzio delle sale museali e intraprendere una discussione altrettanto silenziosa nei toni, ma vivace e costruttiva nei termini e nei contenuti, mirata a stimolare la presa di coscienza individuale sulla tutela dell'ambiente. Parlare di ambiente è, per Cornacchione, un dovere; la presa di responsabilità individuale è un obbligo.
giovedì 5 febbraio 2015
TOPOPHILIAS :: Kreuzberg Pavillon, Berlin :: 14.02.2015 :: 8pm
Un'illuminante pensatore del nostro tempo, Éduardn Glissant, difensore della diversità e dell'unicità che tutti ci distingue scrive:
Non è per il fatto di essere aperte che le identitàrelazione non sono radicate. Ma la radice non è più un perno, an chouk, non uccide più quello che trova intorno a sé, corre (…) a incontrare altre radici con le quali condivide il succo della terra. Così come sono esistiti gli Stati-nazione, ci saranno nazionirelazioni. Come ci sono state frontiere che separano e distinguono, ci saranno frontiere che distinguono e collegano, e che non distingueranno se non per collegare.
Il lavoro di Stefania Migliorati, Geografie domestiche, parte da quest'idea di radice che vive proprio della relazione con l'altro. Una serie di fotografie lavorate a computer e stampate su carta d'acquerello ritraggono una serie di piante regalate all'artista da vari visitatori che passarono per il suo appartamento di Berlino: ad ogni pianta corrisponde nella fotografia il nome di colui che la regalò, il nome biologico della pianta, il suo paese di provenienza.
Le piante nell'immaginario dell'artista registrazione delle persone che passarono per la sua casa e le fecero questo regalo. Sono tracce di identità, metamorfosi di un passaggio. Il lavoro dell'artista si fa metafora di una botanica classificazione spaziale e relazionale, un catalogo degli incontri, dei passaggi, fermati in questi disegni, come testimonianze delle persone che passando per la casa dell'artista diedero inizio a quel legame relazionale che la pianta testimonia.
La "stanza superflua" presente nel vecchio appartamento di Mitte, permise all'artista di ospitare molte persone per periodi più o meno lunghi. L'artista chiedeva a ogni visitatore di lasciare nel Libro degli Ospiti un disegno, un pensiero, un ricordo legato alla permanenza nella sua casa.
Il libro si fa dunque memoria di uno spazio e della condivisione quotidiana tra l'artista e gli ospiti che vi passarono tra il giugno 2008 e il marzo 2013, quando si è trasferita in un'altra casa in un diverso quartiere perchè nel palazzo dove si trovava sono cominciate opere di ristrutturazione; L'opera è un documento di tracce, condivisioni che l'artista rivive nel gesto del ricamo: disegni e parole scritte vengono ricamati a mano dall'artista, a filo d'erba, e riportati su stoffa.
Rebecca Agnes si riappropria in questo modo dei loro gesti; ripercorre la presenza dell'altro, non solo con il ricordo, ma attraverso la più diretta gestualità mnemonica.
Ivana Spinelli comincia qualche anno fa ad osservare e disegnare le cellule delle radici, scoprendo poi (attraverso la neurobiologia vegetale) che quel micro-mondo complesso è un sistema pienamente intelligente che entra in relazione e comunicazione tra il suo interno e il mondo esterno.
Rileggendolo in scala macroscopica, il lavoro dell'artista si fa metaforica lettura dell'umana tendenza alla relazione e al contatto con l'altro, come le cellule, che contaminandosi tra loro danno vita a nuove forme particellari.
Cannot see all è il titolo dell'opera un'installazione composta da un disegno eseguito a matita e inchiostro di china, ed elementi scultorei che continuano il disegno nello spazio. Movimenti minimi di fusione e separazione. Incontri vitali. Non completamente visibili (dunque non completamente disegnati). È di questi dettagli minimi che si compongono i nostri rapporti e le nostre relazioni.
Di questi dettagli sfuggenti e non del tutto decifrabili, si formano le nostre infinite interconnessioni, con altri esseri umani e con tutto il non-umano (natura, luoghi, oggetti..). L'artista prova a cercare nelle cellule delle radici questo tutto relazionale di cui si compongono le nostre esistenze, ma sa di non poter vedere tutto; il contatto è invisibile agli occhi.
L'altro vive in noi e noi viviamo nell'altro. L'artista, al quale la relazione con l'altro è implicita, vive di questi contatti, di questi gesti scambiati, ripetuti, condivisi. Vive sul confine, tra sé e l'altro, fedele alla sua unicità, e aperto alla relazione che ogni rizomatica radice richiede per rimanere in vita.
Arianna Miotto
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*Patrick Chamoiseau, Édouard Glissant, Quando i muri cadono, Edizioni Nottetempo, Roma, 2008
Mostra HESTIA. La dimora, cinque artiste e una divinità - dal 21 marzo presso ABC, Bologna
presenta
HESTIA
La dimora, cinque artiste e una divinità
«Αφ' Εστίας άρχεσθαι» significa "iniziare con Hestia",
cioè iniziare bene, dal punto giusto, una cosa
ABC – Bologna
Via Alessandrini, 11
21 marzo – 15 maggio 2015
Apre sabato 21 marzo, alle ore 18, presso la sede di ABC in centro a Bologna, la mostra hestia. La dimora, cinque artiste e una divinità, una collettiva tutta al femminile curata da Maura Pozzati, e fortemente voluta da ABC, da sempre capace di spaziare nei generi più distanti con accuratezza e precisione.
Cinque artiste si sono date appuntamento in una dimora bolognese recentemente diventata spazio espositivo, per esplorare con linguaggi diversi l'universo della "casa": la casa come spazio architettonico, ma anche come dimensione intima in cui si conservano oggetti e ricordi. La casa, la "dimora", è uno spazio circoscritto ma così universale e centrale per lo sviluppo dell'essere fin dall'antichità, da avere una divinità a sua protezione: hestia.
Come guidate dallo spirito della divinità, Paola Angelini, Valentina D'Accardi, Marina Gasparini, Sabrina Muzi e Anna Rossi, artiste che si sono distinte nel panorama dell'arte contemporanea attuale, porteranno in mostra ad ABC una suggestiva lettura di questo luogo.
Nella mitologia greca Hestia è la divinità votata alla protezione della dimora, della casa e del focolare; è una dea minore, tra le meno conosciute, che viene però tenuta in grande onore, e nei sacrifici consumati nell'ambiente domestico, viene invocata e riceve la prima offerta.
Gesti e attitudini che attingono a un universo storicamente femminile si intingono invece di una valenza universale e sociale poiché esplicitano come «Le piccole cose domestiche e i gesti quotidiani che compiamo in casa sono gli aspetti umani comuni a tutti e sono probabilmente anche assai importanti per sviluppare il ragionamento morale e formulare la nozione di bene comune.»
Nel percorso espositivo, la casa non sarà rappresentata solo dal punto di vista architettonico, ma anche nella sua dimensione temporale che ben riesce a comunicare il trittico di nature morte di Paola Angelini. Uno Studio di Luce, realizzato dall'artista durante un soggiorno in Norvegia, paese in cui i fiori e gli oggetti sono i metronomi di una scansione temporale interiore: «gli stessi fiori appaiono ripiegarsi su se stessi e gli oggetti tremare e cadere. Per Paola Angelini il tempo diventa davvero "visivo"».
L'interpretazione di Valentina D'Accardi conduce all'identificazione del tema della dimora con la donna e con la stessa Hestia. Fotografie in bianco e nero ritraggono una donna bella, casta e pura, perché lontana dal mondo delle guerre e delle passioni, che sta a protezione della casa perché è fisicamente dentro di essa, alla finestra. «[…] la finestra è una soglia merlettata e bianca, una "grata" attraverso cui parlare sottovoce, una pellicola tra il dentro e il fuori […]».
Marina Gasparini interpreta la dimora con un'installazione in scala 1:1 che riproduce una cucina da cui poi si intravedono altre stanze e spazi. Walking words on four walls è ingombrante ma leggera e in essa la dimora è racchiusa nel filo rosso che "cuce" insieme i suoi lavori, fatti di oggetti domestici e di parole rubate ad attimi di poesia fatte con un filo rosso che cuciono spazi abitativi che si possono percorrere, guardare, toccare ed esplorare entrandoci: «Un incantesimo […] per entrare in una dimensione metafisica, dove l'orologio non esiste più e dove i gesti ripetutamente eseguiti ordinano la nostra vita».
Le opere di Sabrina Muzi cercano invece nell'armonia con la natura lo spirito di quel focolare che originariamente era fissato nel suolo, «l'ombelico attorno al quale la casa si radica nella terra, la terra intera, che diventa casa di tutti gi uomini». Nello spazio della dimora l'artista ha creato un campo energetico-rituale che ricorda i riti dello sciamanesimo siberiano, in una serie di immagini con cui si tenta di ristabilire il patto con la natura: sull'immagine in bianco e nero dell'artista germogliano semi e piante, radici e tuberi che diventano ornamenti e abbellimenti, come nelle maschere antiche: «metafisicamente ogni volto è per sempre, purché sia un volto vero ed esprima un daimon», titolo delle opere.
Anna Rossi presenta "gli umori della famiglia R.", lavoro inedito concepito per questa mostra che trasforma la stanza in un ricordo comune, legato all'infanzia, alle parole e ai gesti quotidiani delle madri. Una stanza tappezzata di fazzoletti di ogni colore e fattezza, una sorta di protezione di sé e di volontà di restituire a quella frase: "Hai preso il fazzoletto?" tutta la dolcezza del gesto materno, la cura verso il bene più grande, come se davvero il fazzoletto potesse allontanare ogni dolore.
Maura Pozzati
Nasce a Bologna dove nel 1993 si laurea in Storia dell'Arte Contemporanea, Facoltà di Lettere e Filosofia, con Pier Giovanni Castagnoli e Renato Barilli; è stata curatrice del Dipartimento Didattico della Galleria d'Arte Moderna di Bologna, ha insegnato presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara e insegna Storia e metodologia della critica d'arte presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Tra le numerose mostre curate per spazi pubblici e gallerie le ultime sono state Bruno Pinto "Carte", Palazzo Ducale, Pavullo sul Frignano (2012) Christian Jankowski "Magic Numbers", Fondazione del Monte, Bologna (2013), Flavio Favelli, "La vetrina dell'ostensione VI", Oratorio San Filippo Neri, Bologna (2014. Collabora dal 2001 con il Corriere di Bologna e da gennaio 2013 è membro del Consiglio d'Amministrazione della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, con delega alle attività culturali.
Paola Angelini
Nasce a San Benedetto Del Tronto nel 1983. Nel 2008 si diploma in Pittura presso l'Accademia di belle Arti di Firenze. Nel 2011 frequenta il laboratorio di Arti Visive presso l'università IUAV di Venezia, con Bjarne Melgaard, e lo stesso anno espone all'interno del padiglione Norvegese alla 54° Biennale di Venezia, nella mostra dal titolo "Baton Sinister" curata dallo stesso Bjarne Melgaard. Nel 2012 inaugura la sua prima mostra personale ad Oslo nella Galleria Rod Bianco. Ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il Premio Level 0 - ArtVerona 2014, artista selezionato da Cristiana Collu, per Museo MART, Rovereto (Italy). Nel 2014 è stata in residenza per tre mesi presso Nordic Artists Centre Dale (NKD, Norvegia), da cui è nata la sua ultima mostra personale dal titolo "Regio" (Galleria Massimodeluca, Mestre). Da Febbraio 2014 per un anno è stata in residenza presso La Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia. Vive e lavora a Venezia.
Valentina D'Accardi
Nasce nel 1985, e vive e lavora a Bologna. Diplomata con un Triennio in Comunicazione e Didattica dell'Arte, si specializza in Pittura. Nel 2010 viene scelta da Roberto Daolio come rappresentante dell'A.B.A di Bologna per una mostra personale allestita all'interno del padiglione italiano di MULHOSE 010 (Mulhouse, Francia), evento correlato ad ArtBasel. Nel 2014, come collaboratrice di Giovanna Caimmi, Docente del corso di Metodologia Progettuale per la Comunicazione Visiva presso l'ABA di Bologna, viene chiamata come Visiting Professor presso l'Università di Lisbona per un workshop agli studenti di Disegno della Facoltà di Belle Arti, nell'ambito del Progetto Erasmus.
Marina Gasparini
Nasce a Gabicce Mare (Pesaro Urbino). Dopo gli studi all'Accademia di Belle Arti di Ravenna, ha iniziato la sua attività artistica negli anni '80 a Bologna. A partire da metà degli anni '90 ha adottato l'uso della tecnologia nel suo percorso artistico e dal 2000, ha preso parte a progetti on –line e rassegne di net-art: Officina bit, workshop a cura di U. Cavenago e M.Turner c/O Viafarini, Milano 2000, Polilab 2000 made in Neapolis, a cura di Gabriele Perretta, Cafe 9, network europeo a cura di Pierluigi Capucci, Bologna 2001; 5 sensi a cura di Edoardo Di Mauro, Torino, 2000 ; Fresko Y2k a cura di P.Capucci Bologna. Dal 2001, l'uso di materiali tessili è un elemento costante in tutta la sua produzione e nella realizzazione di alcuni workhops: Atlante di classe, presso l'Archivio del Libro d'Artista per Bambini alla Biblioteca Comunale di Merano, 2008, Mappe cucite, a Festivaletteratura Mantova 2009, Mapping Salamanca all'Universidad de Salamanca (2010) Archiscapes Oulun Taidemuseo Oulu, (Finland) 20012, String potrait of Galesburg, presso Midwest Studios, Galesburg, Illinois, Alfabetlanti Universidade de Lisboa, 2015.Dal 1996 ha insegnato presso le Accademie di Belle Arti di Ravenna, Venezia e Bologna.
Anna Rossi
Nata a Gorgonzola (MI) si è diplomata in pittura all'Accademia delle Belle Arti di Brera di Milano. Vive a Bologna dove affianca all'esperienza artistica quella dell'allestimento museale. Tra le mostre collettive recenti si segnala – 2013 Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell'arte italiana contemporanea, da un'idea di U. Zanetti, MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna / Bebo, Casabianca, Zola Predosa (Bo) – 2014 Cuore di Pietra. Un progetto di Public Art a Pianoro, Pianoro (Bo) e la mostra personale Eden, Spazio9, Bologna
Sabrina Muzi
Vive e lavora a Bologna. Nel 2007 è invitata al programma internazionale di residenza "IASK-Changdong Art Studio" del Museo d'Arte Contemporanea di Seoul, nel 2010 a trascorrere tre mesi al "943 Studio Residency Program" a Kunming in Cina, nel 2012 è una delle vincitrici del Premio Terna, nel 2013 ottiene la Fellowship Taipei Art Residency.
Tra le sue recenti partecipazioni: "ArtSite", Castello di Buronzo, Vercelli, "Ceremony" Cross Gallery, Treasure Hill Artist Village, Taipei; "personale/Mutaforma" Galleria Dislocata, Vignola; "Apulia Land Art Festival", Specchia, Salento; "Video Play Celebration" L'Avana, Cuba; "Pratica Naturale, Fondazione Sensus, Firenze. Artista selezionata per far parte dell'archivio ItalianArea del DOCVA, presente in Lab Yit – Italian Contemporary Art Platform in China e nell'archivio CareOf di Milano. I suoi video sono distribuiti da VisualContainer, Milano.
informazioni utili
Titolo Mostra: HESTIA. La dimora, cinque artiste e una divinità.
A cura di: Maura Pozzati
Conferenza stampa e preview: Venerdì 20 marzo ore 13
Data inaugurazione: Sabato 21 marzo 2015, ore 18 su invito
Sede espositiva: ABC, Via Alessandrini 11 – Bologna
Periodo di apertura al pubblico: 21 marzo / 15 maggio 2015
Orario di apertura: dal martedì al sabato - dalle 17.30 alle 19.30 / Domenica e lunedì chiuso
Ingresso: gratuito per i soci
Euro 3 per il pubblico
Contatti per il pubblico:
abc.bo@libero.it Tel: 320 918 83 04
Link utili Sito web: www.abcbo.it/abc; Facebook: Abc.bo
Promotore:
Con il Patrocinio di:
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