CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Ultime news di Mostre ed Esposizioni

Cerca nel blog

martedì 13 maggio 2014

PSICOFARBOCI. Personale di Massimo Quarta - Lecce.

PSICOFARBOCI
Personale di Massimo Quarta


Inaugurazione: domenica 18 maggio 2014, ore 19.00
FARBOSPAZIO, Via Manifattura Tabacchi 16/B, Lecce

Testi critici: Luca Beatrice, Ivan Quaroni, Marina Pizzarelli

Catalogo: in galleria

Certamente i Farbo.Nauti di Massimo Quarta derivano dalla visione del cinema SF, genere che ha distribuito idee e suggestioni a molta arte dei nostri tempi. Pensati come personaggi di una saga, i nuovi Farbo.Nauti sono infatti il seguito dei Farbonauti presentati qualche stagione fa […]. Neppure troppo lontani dai manichini di Jake & Dinos Chapman, non sono però così evidentemente malati o contaminati: insomma, anche se il loro aspetto fisico non è così gradevole, neppure si può dire che siano così cattivi e inquietanti. Su di loro Quarta non dà nessun giudizio, lascia a noi la possibilità di decidere se sarà possibile averci a che fare e in che modo. Massimo Quarta ha preparato una vera e propria serie di episodi sulla vita dei Farbo.Nauti. in un primo tempo li vediamo a casa loro, in qualche costellazione lontana, che svolazzano tranquilli: qui la pittura è molto pop e grafica, persino tranquillizzante (mi ricordano la cromia dei mondi fantastici di Enrico De Paris). Successivamente i Farbo.Nauti preparano l'attacco via cielo alla terra e allora, alzando le nostre teste, vedremo questo strano esercito colorato munito di strani bastoni da rabdomante e torce luminose che stanno per arrivare, a ancora non sappiamo come dovremo comportarci. Luca Beatrice
Massimo Quarta interroga il presente sullo schermo deformato del fantastico, trasferendo l'esperienza sensibile in un universo di pura invenzione, popolato da umanoidi privi di fisionomia. Il Farbomondo di Massimo Quarta è un meta-luogo, attraversato da forme ellittiche e circolari, da anelli orbitanti e portali ultradimensionali che disegnano psichedeliche texture cromatiche. Tutti gli abitanti di questa dimensione immaginifica, i farbonauti e le loro controparti femminili (le farboline), sono connotati dalla presenza, al centro del volto, di una grande cavità orale, una specie d'incavo labiale o di connettore organico che potrebbe servire per caricare o scaricare ogni genere d'informazione, ma che è evidentemente anche una potente metafora sessuale. Massimo Quarta è forse, tra quelli qui presentati, l'artista più schiettamente chimerico, impegnato com'è nella definizione di un'utopica dimensione parallela, un luogo morbido e accogliente, che egli definisce "non contaminato da immagini mediatiche" e dove, infine, le meraviglie del possibile diventano tangibili eventualità. Ivan Quaroni
Da tempo Massimo Quarta frequenta mondi extraterrestri, anzi ormai i suoi alieni, i Farbo.Nauti, sono del tutto inseriti e naturalizzati tra gli umani: come noi vivono, abitano il pianeta, si vestono, hanno corpi simili ai nostri, le nostre abitudini, frequentano i nostri luoghi [...]. Si fondono, nell'originalissima figurazione di Quarta e in una pittura di grande qualità, alcuni dei temi più sentiti del nostro tempo: il tema della post-catastrofe, delle identità mutanti, della natura transgenica, dell'ecologia planetaria, dell'invasione degli alieni (o stranieri o extracomunitari)... Il tutto in immagini di grande effetto provocatorio e insieme divertenti, nate da percorsi labirintici della mente, da flussi incontrollati del pensiero. Immagini costruite secondo la logica dell'accumulo e dell'eclettismo, talvolta glamour e patinate, talaltra fumettistiche e pop, affini senza complessi a quelle cinematografiche, televisive, pubblicitarie. Quarta appartiene a quella genìa di artisti che da sempre hanno sognato di rappresentare l'insolito, di dar corpo alla fantasia, di oltrepassare i confini della realtà e viaggiare verso l'altrove. Solo che oggi il termine fantastico si è sostituito con fantascientifico: i mondi lontani sono sempre più vicini, anzi i Farbo.Nauti sono tra noi. Marina Pizzarelli

Luogo Evento:
FarboSpazio
Via Manifattura Tabacchi 16/B
73100 Lecce

Inaugurazione: domenica 18 maggio, ore 19.00
Dal 18 maggio all'8 giugno 2014
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 09.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 20.00

Sabato 17 maggio, LA NOTTE DEI MUSEI > mostra "PISSARRO, l'anima dell'Impressionismo" > aperta fino a mezzanotte e ingresso a 10 euro


Pissarro
l'anima dell'impressionismo
Pavia, Scuderie del Castello Visconteo
fino al 2 giugno 2014

sabato 17 maggio 2014, LA NOTTE DEI MUSEI >
apertura straordinaria dalle ore 21.00 fino a mezzanotte e ingresso speciale a soli 10,00 euro!!!


Foto mostra "Pissarro, l'anima dell'Impressionismo, ©Alef - cultural project management
.................................................................................................................

Ultime settimane per visitare la mostra "Pissarro, l'anima dell'Impressionismo" ospitata nelle sale trecentesche delle Scuderie del Castello Visconteo di  Pavia fino al 2 giugno 2014
Sabato 17 maggio 2014, in occasione de La Notte dei Musei, la mostra dedicata a Pissarro sarà eccezionalmente aperta al pubblico dalle ore 21.00 fino a mezzanotte con un biglietto d'ingresso speciale a 10,00 euro per tutti i visitatori. Un'opportunità unica per immergersi nell'arte impressionista di Pissarro fuori dai soliti orari, vivere il fascino notturno del Castello Visconteo e visitare le sezioni dei Musei Civici che, per l'occasione, resteranno aperte gratuitamente dalle ore 21.00 alle ore 24.00.

Anche i piccoli visitatori potranno comprendere le opere di Pissarro grazie ad una divertente "family guide": una guida cartacea a cura di Artkids (www.artkids.it) che accompagnerà genitori e bambini (dai 5 anni in su) lungo il percorso espositivo alla scoperta dell'arte impressionista attraverso una serie di giochi, disegni e approfondimenti che renderanno la visita alla mostra stimolante ed educativa. La guida è disponibile a titolo gratuito presso la biglietteria della mostra "Pissarro, l'anima dell'Impressionismo".

La mostra
Decano degli impressionisti, Camille Pissarro fu senza dubbio una figura centrale all'interno del gruppo. Grazie al suo forte temperamento, alle sue doti pedagogiche e ai suoi saggi consigli divenne punto di riferimento per tutti i suoi compagni e per molti giovani artisti indipendenti dell'epoca - come Paul Cézanne, Paul Gauguin, Vincent Van Gogh - svolgendo un ruolo fondamentale nella promozione dell'arte.

L'esposizione "Pissarro, l'anima dell'Impressionismo" - promossa dal Comune di Pavia, ideata, prodotta e organizzata da Alef – cultural project management e realizzata con la consulenza scientifica di Philippe Cros - presenta una selezione di opere provenienti da musei di tutto il mondo come il Thyssen Bornemisza Museum di Madrid, il Brooklyn Museum di New York, il Mnar di Bucarest, il National Museum di Belgrado, la Johannesburg Art Gallery, la National gallery of Denmark di Copenaghen e molte altre. 

I visitatori potranno, attraverso importanti lavori di Camille Pissarro, ripercorrere le tappe fondamentali della sua evoluzione artistica che lo hanno reso una figura indispensabile per la nascita e lo sviluppo del movimento impressionista.
L'obiettivo è quello di proporre al pubblico un percorso espositivo innovativo ed emotivo che permetta di scoprire e di entrare in contatto diretto con l'uomo oltre che con l'artista. 

Per la mostra "Pissarro, l'anima dell'Impressionismo" sarà proprio il pittore, attraverso un suggestivo racconto in prima persona, ad accogliere e ad accompagnare i visitatori all'interno delle sale espositive. Liberamente ispirato al libro "Vortici di Gloria. Il romanzo degli impressionisti" - firmato dal celebre scrittore Irving Stone che ricostruisce le vicende artistiche e umane dei maggiori rappresentanti dell'Impressionismo riservando un ruolo da protagonista assoluto a Camille Pissarro -, il racconto proposto all'interno dell'esposizione, oltre a fornire cenni storico-artistici e biografici sull'artista, si concentra sulle sensazioni e sulle emozioni più intime del pittore.

La mostra si trasforma in uno spettacolo sensoriale in cui le opere, protagoniste indiscusse, si animano attraverso le parole di Pissarro, suggestive immagini proiettate all'interno dello spazio espositivo e fragranze selezionate in base ai temi trattati per un'esperienza completamente immersiva e una totale fruizione dell'opera d'arte.
Le video proiezioni, oltre ad esaltare la componente emotiva delle opere stesse, forniranno al visitatore una serie di approfondimenti testuali sui principali dipinti esposti diventando un utile e dinamico supporto didattico.

Titolo
Pissarro, l'anima dell'impressionismo

Date
21 febbraio – 2 giugno 2014

Sede
Scuderie del Castello Visconteo
Piazza Castello
27100 Pavia

Orari
Dal lunedì al venerdì: 10.00 – 18.00
Sabato, domenica e festivi: 10.00 – 19.00
Sabato 17 maggio: 10.00 - 19.00 / 21.00 - 24.00: ingresso a 10,00 euro
La biglietteria chiude un'ora prima

Biglietti
Intero: 15,00 euro
Ridotto: 13,00 euro
Ridotto speciale: 10,00 euro tutti i giorni nella fascia oraria 13.00 -14.00 
Il costo del biglietto include l'ingresso alla Quadreria dell'Ottocento e Collezione Morone dei Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia e la webapp ufficiale della mostra.

Prevendita biglietti

Informazioni

Siti web

Catalogo
Rubbettino Editore

Lino Strangis-Pensiero volante non identificato_dal 17 al 30 maggio_Palazzo Nicotera e Liceo Classico Francesco Fiorentino_Lamezia Terme


QUADRATUREformedarte
presenta
Lino Strangis
PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO
a cura di Veronica D'Auria
Inaugurazione sabato 17 maggio ore 18:30
dal 17 al 30 maggio 2014
Palazzo Nicotera e Liceo Classico Francesco Fiorentino
Lamezia Terme (CZ)

QUADRATURE formedarte è orgogliosa di presentare la prima tappa del progetto "PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO", ideato e realizzato dall'artista Lino Strangis.
Non si tratta di una normale mostra personale ma di quello che l'autore definisce un "concept show itinerante", che partirà da Lamezia Terme, luogo di nascita e legato alla gioventù di Strangis, per poi toccare diverse città italiane ed estere, in un "tour modulare di esposizioni/evento di volta in volta arricchite, differenziate e rimodulate a seconda dello spazio e del contesto.

La struttura del progetto si basa su un doppio intervento che intende presentare da una parte la prima antologica di opere audiovisive monocanale realizzate dall'autore tra il 2007 al 2014 (anch'essa di volta in volta arricchita e rimodulata) con le quali ha partecipato a numerose mostre e festival ottenendo importanti apprezzamenti nei 5 continenti, e dall'altra una installazione ambientale costituita da videoinstallazioni, video-sculture, stampe digitali, opere di suono e mixed media.
Con questa operazione Strangis intende ricercare non solo "l'intermedialità" ma anche la "relativa reversibilità dei linguaggi", concependo un' "opera totale" in cui tutti gli elementi interagiscono tra loro in modo sperimentale, "incontrandosi oltre i confini tra le categorie, le tecniche e le semantiche, sublimandosi le une nelle altre e valicando i loro presunti limiti".

Questo processo intermediale si sviluppa a partire dalla ricerca circa la composizione audiovisiva che Strangis interpreta prima di tutto come modo di proseguire le possibili vie di sperimentazione dei linguaggi visuali in relazione con il sonoro-musicale. Questo da sempre lo porta a confrontarsi con il  cinema delle origini e quindi con l'idea stessa di cinema, proseguendo con gli strumenti dell'epoca digitale "un discorso nato insieme alla stessa possibilità di scrivere con la luce il tempo e lo spazio... Io mi sforzo di proporre soluzioni formali (e quindi di strategie semantiche) il più possibile libere da tutta una serie di standard (che a mio avviso possono servire solo all'industria commerciale e non all'arte) e non limitandomi mai ad offrire qualcosa che fosse già facilmente presente nelle possibili categorie di bellezza riconosciuta ma, a costo di disturbare il gusto più o meno comune, invece proporre soluzioni rischiose, nelle quali il pubblico possa trovare forme di bellezza che non sospettava potessero esistere o altre apparentemente familiari, in cui inserisco appositamente tutta una serie di accidenti, imprevisti e perfino a volte intoppi... Per evitare che la digestione sia troppo liscia, troppo banale, che non ci sia nulla di perturbante".

Perno stabile dell'installazione sarà il video omonimo del progetto, presentato a Lamezia nella sua prima versione ufficiale e che sarà modificato a sua volta di tappa in tappa... Da questo e altri video Strangis estrapola vari frame per realizzare dei quadri digitali caratterizzati dall'utilizzo di software di post-produzione video e animazione in 2 3D (i medesimi usati per le opere audiovisive) oltre che un "laboratorio di opere derivate nel quale una volta intrecciatisi i vari linguaggi cerco di riscoprirne  l'origine, ri-avvicinando alcuni momenti del processo totale al loro stadio iniziale e ritrovandoli irrimediabilmente mutati geneticamente eppure ancora legati alla loro storia."

Le opere esposte, rese ancor più particolari dall'uso da parte dell'artista di materiali e tecniche di stampa tipiche del mondo pubblicitario ("per favorire la diffusione dell'arte in tutti gli strati della società") nascono dalla ricerca di soluzioni formali metaforiche riguardanti il concetto e l'immagine (mentale) del volo e più nello specifico del volo immaginario, "quel comportamento del pensiero che permette di oltrepassare i limiti di ciò che già noto e più o meno riconosciuto come  possibile e quindi reale... Questo pensiero danzante e volante che cerco di concretizzare in queste opere, per volare alto e nel suo non esser trattenuto da certe zavorre, dai meccanismi già (malamente) funzionanti, non  può identificarsi con nessuna delle proposte di mondo già note. Queste saranno un suo background, perché se anche volante questo pensiero parte da terra e a terra ritorna, ma nessun ricettario preesistente dovrà poterlo inquadrare. PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO è il mondo di processi metaforici in cui cerco di audio-visualizzare interpretazioni di alcune tematiche che a mio avviso si pongono alla base della nostra cultura, lavorando costantemente alla ricerca di inedite figure retoriche per far emergere gli aspetti più sommersi delle questioni con cui mi confronto)."

In occasione della proiezione al Liceo Classico sarà presentata (in anteprima italiana) l'opera audiovisiva dal titoloEpidermal exploration, recentemente selezionata per il progetto internazionale F.I.V.E., attualmente nel pieno di un tour mondiale che toccherà più di 50 città.   

Lino Strangis PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO
dal 17 al 30 maggio 2014
lun-ven ore 17:00-19:00 (mattina su appuntamento)
Palazzo Nicotera, Via Tommaso Campanella, Lamezia Terme (CZ) - 0968 207279 
Liceo Classico Francesco Fiorentino,  Via Leonardo Da Vinci, Lamezia Terme (CZ)   0968 27295    www.liceoclassicolamezia.it       

lunedì 12 maggio 2014

“How early men believed that all things that move are alive", mostra-laboratorio Riccardo Arena - Jonatah Manno, dal 13 maggio

"HOW EARLY MEN BELIEVED THAT ALL THINGS THAT MOVE ARE ALIVE"
RICCARDO ARENA E JONATAH MANNO
Ciclo di residenze d'artista "Densi Dialoghi/Dense Dialogues"
Ammirato Culture House
Martedì 13 maggio e sabato 17 maggio 2014 – h 15.30 (laboratorio aperto)
Lunedì 19 maggio – h 19 opening
Ammirato Culture House, Lecce

Riccardo Arena e Jonatah Manno, artisti in residenza all'Ammirato Culture House nell'ambito del progetto "Densi Dialoghi/Dense Dialogues" - ideato e curato da Lorenzo Madaro e Luigi Negro - presentano negli spazi della Casa Ammirata, "How early men believed that all things that move are alive", una mostra che documenta il loro viaggio di ricerca tra i siti megalitici del Salento, intrapreso sulla base di una "mappa ideale".

In esposizione materiale fotografico, sculture, disegni e mappe stimolate dalle suggestioni durante il loro viaggio a bordo di un camper, fulcro di tutto il processo di investigazione. Le sale dell'Ammirato Culture House saranno aperte al pubblico, chiamato a partecipare e a dialogare con gli artisti in un "laboratorio aperto", sulla base di un'ottica di dialogo, partecipazione e interazione con cui si prosegue il percorso di ricerca. L'apertura ufficiale della mostra, al termine del viaggio di Arena e Manno, è prevista per il 19 maggio. 
Il linguaggio assunto nel lavoro di Manno sviluppa tematiche che gravitano intorno alla posizione esistenziale e antropologica dell'esperienza dell'individuo in quanto soggetto storico. Uno studio "antroposofico" che, attraverso il lavoro dell'arte, propone vie di fuga e speculazioni semiologiche in cui l'opera si propone come motore di significanti.
La polifunzionalità degli archetipi che il mito subisce nel processo di storicizzazione e l'influenza che ne deriva sull'individuo costituiscono dunque i temi centrali dell'indagine artistica di Jonatah Manno. 
La ricerca artistica di Riccardo Arena ruota invece attorno alla creazione di processi di studio e alla raccolta di documentazioni eterogenee, ridefinite attraverso un atto intuitivo che mette in discussione i presupposti iniziali della ricerca stessa, arrivando a definire nuove strutture narrative basilari per lo sviluppo delle opere. "Quadri" compositivi in cui, come spiega l'artista: "tornano spesso temi legati alla scienza, alla metodologia della classificazione, alla tradizione e religione, alle visioni utopiche, alle mitologie popolari, a teorie fondate e infondate, agli immaginari catastrofici intesi come atto creativo di riorganizzazione, evoluzione e metamorfosi; questi fili tematici sono tramati nel tentativo di delineare un paesaggio mentale sovrastato da un eccedenza di percezione, la cui oscillazione tra razionale e spirituale, si dissolve in favore di una dimensione evocativa, visionaria e poetica".

"La Ciociaria nell'arte tra ieri ed oggi" - ultimi giorni!


Ultimi giorni per visitare la personale di pittura di Agnes Preszler presso il Palazzo della Provincia di Frosinone; occasione imperdibile per chi ama la Ciociaria e la pittura. La prima parte della mostra consiste in ben 26 copie di opere dei maestri dell'800, da Corot a Sargent, con soggetti ciociari. Come tale, risulta essere la più grande collezione di questo genere. I dipinti sono accompagnati da testi che illustrano la storia documentata delle modelle conosciute e da racconti romanzati ispirati dai quadri. Non mancano le riflessioni sulle condizioni delle donne che rappresentano la parte dominante dei soggetti. I fil rouge: "Bambine che lavorano", "Le donne e l'eros", "Le donne e l'acqua" - ovviamente tutto rigorosamente riferito alla Ciociaria. Vista l'eccezionalità della mostra, è stato pubblicato un catalogo gratuito in formato e-book che raccoglie le opere esposte e i testi

L'altra parte dell'esposizione è costituita in creazioni estemporanee realizzate negli ultimi due anni sul territorio della Ciociaria (provincia di Frosinone e Latina).


Palazzo della Provincia di Frosinone, piazza Gramsci - orario continuativo: 7.30-19.30





sabato 10 maggio 2014

Ignazio Mortellaro - 'apar a cura di/curated by Valentina Bruschi


Francesco Pantaleone  arte Contemporanea ______________________________


Ignazio Mortellaro
'apar

a cura di | curated by Valentina Bruschi

Opening 16 Maggio h 18:00 - 21:00 | May 16th h 6 pm – 9 pm

16 Maggio - 31 Luglio 2014 | 17th May – 31st July 2014


GALLERIA FRANCESCO PANTALEONE ARTE CONTEMPORANEA
Via Vittorio Emanuele 303 - PALERMO

Il progetto " 'Apar" nasce per presentare una selezione di opere di Ignazio Mortellaro – per la sua prima personale a Palermo – alla maniera di un atlante tridimensionale, ricreato nello spazio della galleria e suddiviso in una serie di sezioni all'interno delle quali sono state allestite le opere. I diversi capitoli di tale atlante, pur mantenendo un dialogo continuo gli uni con gli altri, hanno dei titoli evocativi, alcuni dei quali già utilizzati dall'artista per i suoi lavori: Strumenti, Oggetti Oscuri del Profondo Spazio, Lune, Stelle e Costellazioni, Terra e Soli. Il rimando è sempre continuo tra le diverse opere, perché il disegno generale è quello di una cosmogonia, dove tutto è in divenire e le ultime opere realizzate dall'artista - le macchie solari rappresentate in "Perfectibilité" - in realtà potrebbero sembrare isole sperdute nel mare e aprire un abisso continuo di richiamo, un gioco infinito di mise en abîme.
Questa idea è nata riconsiderando il corpus di lavori realizzato negli ultimi anni da Ignazio Mortellaro, con l'intento di organizzarli secondo una mappatura personale e presentarli al pubblico come un ciclo narrativo che attraversa la produzione dell'artista dal 2010 ad oggi. Una geografia che delimita un territorio, ma anche una bussola che indirizza l'artista all'interno del suo stesso percorso di ricerca.
In mostra oltre trenta opere nelle quali il metodo scientifico di Ignazio Mortellaro attraversa i media più diversi, dalla scultura all'installazione, dalla fotografia al video e si esplica in una pratica poliedrica che assume varie forme, prediligendo sempre materiali quali cemento, metallo, vetro, carta e i due colori per eccellenza, il bianco e il nero. Inoltre, una selezione di vinili di musica elettronica, disegnati dall'artista con l'etichetta Oblivious Artefacts, saranno a disposizione per l'ascolto per tutta la durata dell'esposizione.
Il percorso circolare inizia con calibri e compassi, objets-trouves ricomposti dall'artista nell'armonia geometrica dell'opera d'arte. Alcuni di essi, già dal titolo, rivelano l'ambiguità della loro funzione di "Strumenti per il Fallimento", dichiarando "l'impossibilità di una sintesi tra lo spazio che siamo e quello che abitiamo, nonostante la necessità quotidiana dell'esercizio di misurazione", afferma l'artista. Al centro della sala, Sezione 1, una grande immagine fotografica in bianco e nero della Sciara di Filicudi, nella quale l'alternanza delle stratificazioni della terra testimonia la vita geologica tumultuosa dell'isola vulcanica, paradigma del comporsi insieme degli elementi primordiali.
Un'altra opera fotografica, "Vedere il vento", scelta come immagine della mostra, è il compendio degli elementi opposti Aria e Terra e della dicotomia finito/infinito. L'immagine rimanda al titolo scelto per la personale, "'Apar", tratto da una lettura filologica di Giovanni Semerano del concetto chiave del filosofo greco Anassimandro, l'àpeiron, che non rimanderebbe più alla concezione filosofica dell'infinito come in Platone, in Aristotele e nella metafisica successiva, ma significa "terra", "polvere", "fango", come nel semitico "'apar". Una concezione di "appartenenza alla terra" che si ritrova in tutta una precedente tradizione culturale di origine mediorientale, presente anche nel famoso passo biblico: polvere sei e polvere ritornerai. Questa visione prossima alla ricerca di Ignazio Mortellaro e alla sua urgenza di trovare nuove direzioni prospettiche, apre territori diversi e suggerisce un movimento ciclico, come il moto delle stelle e delle maree. Un ribaltamento continuo in cui "Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso".
Valentina Bruschi

venerdì 9 maggio 2014

Inaugurazione di SILENTIUM AURUM EST mostra personale di Mario Vespasiani

Inaugurazione di SILENTIUM AURUM EST mostra personale di Mario Vespasiani a cura di Lucia Zappacosta domenica 18 Maggio 2014 dalle 18.00 alle 21.30 presso Alviani ArtSpace / Aurum / Pescara.

Silentium Aurum Est Fronte Mario Vespasiani a cura di Lucia Zappacosta

Il viaggio è il protagonista della seconda mostra dell'Alviani ArtSpace: lo spettatore sarà guidato in un'esperienza che conduce alle porte dell'infinito in un cammino che richiede il silenzio necessario al raggiungimento della conoscenza di sé stessi e dell'universo. Mario Vespasiani, rinnova la percezione del viaggio mistico attraverso la ricerca di strumenti di lettura e di interpretazione dell'esistenza personale e universale. Questa mostra è una metafora della vita umana, in cui l'illuminazione si trova in un cortocircuito di equilibrio, trasformazione e movimento: ci invita a guardare dentro di noi alla ricerca dell'anima, parte essenziale di ogni essere umano.

SILENTIUM AURUM EST

Personale di Mario Vespasiani a cura di Lucia Zappacosta

INAUGURAZIONE DOMENICA 18 MAGGIO 2014 dalle 18 ALLE 21,30 

FINO al 29 GIUGNO 

Dal Martedì alla Domenica dalle 15,30 alle 19,30 | lunedì chiuso

ALVIANI ARTSPACE | AURUM | PESCARA

INGRESSO GRATUITO

 Silentium Aurum Est Retro Mario Vespasiani a cura di Lucia Zappacosta

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *