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mercoledì 16 aprile 2014

Mostra Pais del cinema




MOSTRA: PAIS del CINEMA

Gli anni d'oro del cinema italiano nel racconto per immagini di un grande fotografo.

Possiamo veramente affermare che, in particolare nella prima metà degli anni '60, l'Italia è stata un  vero Paese del cinema.
Ecco allora la ragione del titolo della mostra: Pais del cinema, giocando sul cognome del fotografo che ne è protagonista.

Rodrigo Pais (1930 – 2007) è stato un grande fotoreporter (ha lavorato in particolare per l'Unità e Paese Sera), ma non solo: è stato anche un grande fotografo. 

Questa mostra sul cinema degli anni '60 lo documenta molto bene.


Pais, come altri grandi fotografi "sulla" scena, si diverte a cogliere i vari momenti che compongono una tipica giornata delle riprese di un film: i ciak,  i momenti di riposo, i truccatori al lavoro, i parenti dei protagonisti, gli spettatori curiosi, ecc. 

Come succede in questi casi, il film vive così un'altra vita che gli spettatori nelle sale cinematografiche non vedranno,  compreso anche ciò che non dovevano vedere, che il regista ha tolto o che ha ridotto a una breve scena laddove il fotografo ha scattato decine di fotografie.

Nella mostra ci sono i film fotografati da Pais, tra i quali ve ne sono molti che hanno lasciato una traccia nella storia del nostro cinema, come Il sorpasso di Dino Risi, La ragazza di Bube di Luigi Comencini, La noia di Damiano Damiani, L'eclisse di Michelangelo Antonioni, Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, ecc. 
In mostra, però,  non ci sono soltanto le fotografie scattate sui set cinematografici.

Sfruttando il lavoro da fotoreporter di Pais abbiamo documentato i fatti di cronaca che hanno ispirato alcuni film: ciò è avvenuto, per esempio, per il tema del divorzio (con i film Scusi lei è favorevole o contrario?, Il giovedi e Menage all'italiana), per uno dei grandi processi penali che appassionarono l'opinione pubblica, quello di Ghiani e Fenaroli (con i film A… come assassino e Il sicario),  per il boom economico,  in particolare edilizio, che ha caratterizzato l'Italia nella seconda metà degli anni '50 e la prima metà degli anni '60 (con il film Il boom) e alcuni altri.

La stessa cosa è stata fatta per la sezione su Cinema e Letteratura  dove sono documentati i "Premi Strega" e i fatti legati ai problemi tra i film e la censura. 

Una sezione  è dedicata ai ritratti di attrici, attori e registi, ritratti che dimostrano ancora una volta la completezza artistica del fotografo Pais.

Infine completano la mostra una scelta di locandine, fotobuste e manifesti originali dei film presentati, in gran parte provenienti dal "fondo Maurizio Baroni" della Cineteca di Bologna.

ACQUARELLI di NADIA PRESOTTO

LOCANDA DELL'ARTE

Via Asilo Manacorda 3

15020 SOLONGHELLO   AL

 

Tel. 0142.944470

 

ACQUARELLI  di  NADIA PRESOTTO

 

Dal 10 maggio 2014 - Inaugurazione ore 17.30

Al    15 giugno 2014

 

Apertura: tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00

 

Ingresso libero

 

Genere: Arte contemporanea

 

S' inaugura sabato 10 maggio alle ore 17.30 la mostra di acquarelli dell' artista conzanese  Nadia Presotto allestita nella suggestiva cornice della Locanda dell' Arte , dimora ospitale e museo aperto, in Solonghello (AL) , nel cuore del Monferrato.

Nadia Presotto presenta una serie recente di acquarelli, nei quali viene evidenziata la poetica della luce. Infatti i toni soffusi rappresentano paesaggi visti attraverso il velo della sua sensibilità.

L' artista  ha partecipato a numerose e  importanti rassegne espositive in Italia e all' estero, a fiere d' arte, e le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private; sono inoltre pubblicate in numerosi cataloghi.

Con questa mostra, sottolinea Maria Sormani, curatrice della mostra, la Locanda dell' Arte prosegue nel progetto per l' anno in corso, di mostre  quasi tutte al femminile.

 

Informazioni utili: "Acquarelli" di Nadia Presotto – Locanda dell' Arte – Solonghello (AL) è visitabile tutti i giorni dal 10 maggio al 15 giugno 2014 dalle 10 alle 19 con ingresso libero.

Per maggiori informazioni tel. 0142.944470.

 

Modica (RG) - Bipersonale di Daniele Cascone e Darren Holmes (Canada) nella Galleria Lo Magno




Galleria Lo Magno, il 27 aprile si inaugura una bipersonale di Daniele Cascone e Darren Holmes (Canada)

Modica (RG), 16/04/2014 - Dal 27 aprile al 24 maggio la Galleria Lo Magno (Via Risorgimento 91) ospiterà una bipersonale di fotografia dal titolo "Daniele Cascone / Darren Holmes" degli artisti Daniele Cascone e Darren Holmes (inaugurazione domenica 27 aprile, ore 19.00).

I due artisti, l'uno italiano e l'altro canadese, esporranno una ventina di opere fotografiche recenti. Si tratta di tableau vivant dove i corpi diventano protagonisti, mentre sullo sfondo si materializzano segni astratti, linee ed elementi decorativi. La comune tecnica impiegata e le predilezioni per i medesimi soggetti consentono di rilevare analogie e differenze tra i due artisti.

«Holmes - scrive il critico d'arte Andrea Guastella - adorna le pareti di macchie espressioniste e di graffiti postmoderni, Cascone predilige i fondi scabri e muffiti di Saudek e, se proprio deve "dipingere", ama farlo con corde e foglie secche appese come grappoli d'aglio o sculture mobili di Calder. Holmes è specializzato in effetti di luce spettacolari, Cascone in profondi chiaroscuri». Al primo sono più consoni gli ambienti «caotici, pieni e colorati come un barcone di migranti», le «inquadrature dirette, ironiche e teatrali» con i volti bene in vista, con riferimenti che vanno dai corpi disfatti e sotto tortura di Witkin e di Coplan al narcisismo ostentato di Samaras sino al montaggio surreale di Ballen. 

Il secondo, invece, predilige ambienti «piccoli e stretti», corpi senza volto collocati sui quadrati di una scacchiera. I riferimenti, in questo caso, sono ai nudi di Ingres o alle modelle di Avedon, di Horst, di Penn e nei nudi della Cunningham.

Insomma, per Guastella, « il punto di intersezione tra i due artisti sta più nel dizionario che nelle cose dette, più nella selezione di un certo tipo di immagine che nella sua articolazione».

Daniele Cascone (Ragusa, 1977) si è occupato di grafica pubblicitaria, web design e digital art. Dal 2004 ha intensificato la sua attività artistica, esponendo sia in Italia che all'estero, fino ad approdare alla fotografia digitale.

Darren Holmes (North Bay, 1969) è un fotografo canadese. Ha esposto ad Amburgo, Parigi, Mosca e in altre capitali europee. Le sue opere sono apparse su riviste internazionali di settore.

La mostra, realizzata con il patrocinio delle cantine Planeta, osserverà i seguenti orari: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00, chiuso il lunedì.


Info e contatti
Galleria Lo Magno
Via Risorgimento, 91, Modica (RG)
Tel: 0932 763165

martedì 15 aprile 2014

CONCORD PARTECIPA ALL’ILLUMINAZIONE DELLA MOSTRA CARLO SARACENI 1579 - 1620 A PALAZZO VENEZIA A ROMA




CONCORD PARTECIPA ALL'ILLUMINAZIONE DELLA MOSTRA
CARLO SARACENI 1579 - 1620 A PALAZZO VENEZIA A ROMA

Dopo l'illustre collaborazione con il Chiostro del Bramante a Roma, Concord compie un altro passo importante nel suo impegno nell'illuminazione museale, partecipando alla mostra da poco terminata Carlo Saraceni 1579 – 1620, per cui è stato scelto il faretto Beacon LED Diode PRO ACCENT.

La mostra, dedicata al pittore veneziano Carlo Saraceni raffinato interprete della poetica caravaggesca, si snoda in maniera cronologica e l'allestimento è pensato per scandire con i colori le varie fasi della poetica dell'artista.

L'illuminazione generale delle sale è volutamente quasi assente e per contrasto le opere, allestite in grandi strutture autoportanti, sono perfettamente illuminate ed emergono dalla penombra catturando la scena con i loro colori vividi.

I corpi illuminanti, costituiti da barre a LED, sono posti al di sotto dei quadri e nascosti nelle velette e nelle basi che fanno da cornice alle pareti. In numerosi casi tuttavia tale illuminazione è stata potenziata aggiungendo nella parte superiore dei faretti che permettono di illuminare le opere più grandi nella loro interezza, o di evitare le ombre portate, determinate sui dipinti dalle cornici più sporgenti.

A tale scopo lo studio De Camillis - Fibbi, che ha curato il progetto illuminotecnica della mostra, ha scelto Beacon LED Diode PRO ACCENT di Concord

Questo faretto da 13 W si differenzia da tutti gli altri per l'elevato indice di resa cromatica (RA 95) ed è quindi particolarmente adatto per illuminare opere d'arte, esaltandone le cromie e le velature.

Inoltre unisce alla compattezza tutti i vantaggi della tecnologia LED di qualità (tra cui l'assenza di radiazioni UV/IR essenziale in ambito mussale), oltre alla facilità di installazione e regolazione, che ha permesso la calibratura dei livelli luminosi su ciascuna opera.

lunedì 14 aprile 2014

Mostra La Metamorfosi e il Simbolo Animale Track II




Le Metamorfosi e il simbolo animale
a cura di Graziano Menolascina
Vernissage venerdì 18 aprile 2014
presso Spazio Nea

track 2

Alessandro Boezio, Gino De Dominicis, Marcello Di Donato, Gilbert&George, Luigi Ontani, Andres Serrano,
Lamberto Teotino, Silvano Tessarollo,
Bill Viola, Michele Zaza

Venerdì 18 aprile alle 19,30 inaugura la mostra "Le metamorfosi e il simbolo animale" a cura di Graziano Menolascina, in esposizione presso Spazio Nea fino al 20 maggio.
Secondo atto di un progetto che coinvolge artisti di rilievo internazionale nel panorama dell'arte contemporanea, che in modi diversi si sono interrogati sul tema dell'identità e delle mutazioni che allontanano l'uomo dalla sua natura originaria.

Ritornano i temi dell'identità, della fusione di sacro e profano, di mito e favola, del travestimento nei lavori di Luigi Ontani, mentre Michele Zaza approda all'origine, a una dimensione mitica dell'uomo in opere dove lo spazio reale diventa luogo sacro, metafora della struttura dell'universo. 

Nel raccontare le sorti di una civiltà che ha perso la memoria, Alessandro Boezio presenta corpi che sono il risultato di improbabili innesti e confusioni di parti, dove gli arti hanno dimensioni assurde o si confondono con membra di animali o  interferenze vegetali. In modo simile Silvano Tessarollo indaga la condizione dell'individuo contemporaneo, tra dimensione umana e disumana, tra reale e virtuale. 

Partendo da immagini di archivio e dalla loro manipolazione, Lamberto Teotino  medita sul presente offrendo una possibilità condivisa di guardare oltre il senso di sospensione e di ambiguità del reale. Soggetti colti in una affascinante atemporalità sfilano negli scatti di Marcello Di Donato, rischiarati da una luce che sembra provenire da tutte le direzioni. I diversi aspetti della spiritualità contemporanea vengono indagati da Andres Serrano in modo estremamente provocatorio sia dal punto di vista tematico che per  l'uso di materiali-simbolo della vita come sangue, urina e latte. 

Lanciato nell'esplorazione dell'interiorità dell'individuo, Bill Viola ne coglie attraverso lo strumento del videotape le molteplici identità ed emozioni. Sullo stesso versante Gilbert&George, impegnati nel superamento delle tradizionali barriere tra arte e vita e nell'analisi di paure, ossessioni, emozioni che provano gli individui di fronte a contenuti forti quali sesso, razza, religione e politica. In una provocazione dai toni estremi si colloca la ricerca di Gino De Dominicis, tutta basata sui temi della morte e dell'immortalità fisica, della realizzazione dell'improbabile e della confutazione dell'irreversibilità dei fenomeni.
Prosegue l'esplorazione dell'arte contemporanea e della sua visione delle metamorfosi umane in un viaggio tra radici e contemporaneità.

Coordinate mostra
Titolo: Le Metamorfosi e il simbolo animale
Artista: Alessandro Boezio, Gino De Dominicis, Marcello Di Donato,
Gilbert&George, Luigi Ontani, Andress Serrano, Lamberto Teotino,
 Silvano Tessarollo, Bill Viola, Michele Zaza
Curatore: Graziano Menolascina
Sede: Spazio Nea, via Costantinopoli 53, Napoli
In collaborazione con Hybrida Contemporanea, Roma
Data: 18 aprile – 20 maggio
Vernissage: 18 aprile
Orario: 19,30

sabato 12 aprile 2014

Silenti Stanze. Collettiva di Arte Contemporanea - Nociglia (LE)




SILENTI STANZE

Giovanni Carpignano, Pierluca Cetera, Francesco Cuna, Luigi De Rinaldis, Jolanda Spagno, Giuseppe Sylos Labini, Matteo Tenardi, Cosimo Damiano Tondo


a cura di Carmelo Cipriani

Con il patrocino di


Regione Puglia         Provincia di Lecce       Comune di Nociglia
                                    

Inaugurazione: sabato 30 aprile 2014, ore 19.00
PALAZZO BARONALE, Via Roma, Nociglia 
                  
“A Nociglia – scrive Carmelo  Cipriani – il tempo sembra rallentare, fino ad assecondare un ritmo vitale lento ma perenne: in certi giorni di sole appare un luogo metafisico. 

Nella piazza principale, tra la Chiesa Matrice e il Castello, a pochi passi dalla Chiesa di Santa Maria de Itri, capolavoro celato, quasi dormiente, la vita scorre tranquilla, le membra si rilassano e il tempus mentis si amplia. 

Qui, nel cuore del Salento, ci si sottrae alla frenesia dei tempi moderni, facendo affiorare condizioni dimenticate e storie sommesse. Requisito indispensabile è il silenzio, attesa o riposo, principio o conclusione, sempre foriero di riflessioni e primigenia condizione generativa.

 

Alla genesi della contingenza meditativa ambisce la collettiva allestita al piano terra del Palazzo Baronale, storica dimora della famiglia Gallone, oggi promettente polo comunale di aggregazione e di promozione culturale. 

Le “Silenti stanze” sono innanzitutto quelle del castello, contesti sopravvissuti di una storia che fu, fatta di cortesi galanterie e accese passioni, di attivismo imprenditoriale e parassitismo nobiliare, ma anche gli scenari del pensiero, che, in luoghi come questo, si aprono a recuperi memoriali e, non di rado, a condizioni fantastiche.

Otto gli artisti invitati a raccontare il loro passato e il loro presente, a lasciare nuovi segni, esaltando la storicità del contesto, la sua intrinseca e sopita vitalità. Ciascuno di loro espone uno o più lavori, testimonianze di ricerche singolari, alcune radicate nella realtà, altri tendenti al sogno e all’ascesi. Un percorso dialogico capace di travalicare il puro risultato estetico in favore di un’accorta ponderazione”.

Testi critici: Carmelo Cipriani

Catalogo: in mostra

In collaborazione con: Associazione Ce.le.stass. Lecce

La mostra, organizzata nell’ambito del progetto “Maggio Salentino”, promosso dall’Associazione Ce.le.stass. di Lecce, sarà visitabile tutti i giorni (fino al 15 maggio) dalle 18.00 alle 21.30.





Luogo Evento:

Palazzo Baronale
Via Roma
73020 Nociglia
Inaugurazione: Sabato 30 aprile, ore 19.00
Dal 30 aprile al 15 maggio 2014
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 18.00 alle 21.30

Arriva a Parma IL CIBO IMMAGINARIO, la mostra che racconta la modernità italiana tramite le pubblicità del cibo (12 aprile - 15 giugno)





ARRIVA A PARMA LA GRANDE MOSTRA
 CHE RACCONTA LA MODERNITÀ ITALIANA ATTRAVERSO LE PUBBLICITÀ  DEL CIBO

Il Cibo Immaginario. 1950- 1970 Pubblicità e immagini dell’Italia a tavola, la mostra ideata e curata da Marco Panella e prodotta da Artix in collaborazione con Coca-Cola Italia, Gruppo Cremonini e Montana arriva a Parma dove, grazie al patrocinio ed alla collaborazione del Comune, dal 12 aprile al 15 giugno sarà ospitata al Palazzo del Governatore, nel cuore della città.
Abbiamo accolto volentieri la proposta di ospitare la mostra Il Cibo Immaginario come tassello ulteriore della volontà di arricchire la valorizzazione dell’ambito agroalimentare, così legato al nostro territorio, con elementi culturali e sociali di forte impatto. Un’esposizione curiosa, adatta ad un pubblico ampio, in grado di affascinare i bambini di oggi come quelli di ieri, in un percorso sicuramente evocativo di momenti e ricordi che fanno parte di un racconto ancora di grande interesse” dichiara l’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Laura Maria Ferraris.

“Essere a Parma, città simbolo delle eccellenze alimentari e dello stile del gusto, non è una pura casualità, ma una scelta fortemente voluta” dichiara il curatore Marco Panella “per sottolineare quanto importante e decisivo sia stato – e sia tuttora - il rapporto tra alimentazione e pubblicità nel miglioramento della condizione sociale italiana”.

Il Cibo Immaginario – che al Palazzo delle Esposizioni di Roma ha registrato 33.000 visitatori - racconta venti anni di vita e costume italiani, dalla Ricostruzione sino alle soglie all’Austerity, attraverso icone e linguaggi della pubblicità del cibo e dei riti del mangiare. Oltre 400 le immagini pubblicitarie a disposizione del pubblico – circa 100 in più rispetto all’edizione romana - da osservare una ad una, cogliendone l’evoluzione dei paradigmi di comunicazione e, soprattutto, la portata evocativa ed emozionale; una storia visiva suggestiva, nella quale rintracciare i segni del cambiamento di un’Italia che nella pubblicità trova una sua rappresentazione mediatica profonda e la misura del suo affrancamento sociale.

 “Il punto di osservazione scelto per il racconto de Il Cibo Immaginario”, dichiara Marco Panella “è quello della memoria e del linguaggio estetico delle pubblicità che hanno sorriso agli italiani dalle dai  rotocalchi, testate con milioni di copie vendute a settimana, e dalle cui pagine le pubblicità precorrevano i tempi, ne esaltavano le tendenze, alimentavano un sistema di ambizione e di rincorsa sociale; pubblicità che a distanza di decenni ci restituiscono intatta l’immagine di una Nazione che aveva fiducia in se stessa e che, pur con tutti i suoi tratti d’ingenuità, era in cammino verso la modernità”.

Il linguaggio espositivo de Il Cibo Immaginario è quello della carta e degli oggetti sopravvissuti e recuperati dalla dispersione, cercati e trovati nelle case e nelle cantine, nei mercatini del piccolo modernariato e sui siti di aste telematiche, materiale povero e al tempo stesso ricco di vita vissuta; le 400 immagini del percorso visivo, infatti, sono completate da circa 200 oggetti tra riviste, depliant, cataloghi premio, agende per la casa, calendari, cartoline illustrate, fotografie, figurine, fumetti, latte pubblicitarie e piccoli utensili promozionali di quando la parola gadget era ancora estranea all’uso quotidiano.

Dodici grandi temi segnano l’impianto culturale della mostra: dalle nuove forme del paesaggio domestico all’Italia dei baby boomer, dall’Italia che scopre il valore del tempo e del tempo libero all’Italia degli intenditori che affina gusti e scelte, dall’Italia che sogna con i concorsi a premio all’Italia che rincorre il risparmio delle offerte speciali, dall’Italia della seduzione all’Italia delle famiglie e, in ultimo, a corollario del linguaggio pubblicitario, l’Italia dal vivo ritratta in 30 fotografie che restituiscono volti e figure di quell’Italia alla quale le pubblicità parlavano e che, anche attraverso quelle pubblicità, sognava il suo futuro.

 “Dal punto di vista pubblicitario, venti anni rappresentano una produzione iconografica vastissima e l’evoluzione di stili completamente diversi.  Dovendo scegliere tra immagini di grande forza suggestiva, la selezione è stata faticosa, orientata a volte dalla logica ed altre dalla passione” continua Marco Panella “gratificata, però, dall’incontro con la creatività degli illustratori, dei grafici, dei pubblicitari che hanno saputo inventare linguaggi e suscitare emozioni.  Grandi firme alcuni, meno noti altri, sconosciuti altri ancora. Tutti, però, veri artisti dell’immaginario ai quali va indistintamente il tributo di questo lavoro, che ha la pretesa di raccontare un po’ d’Italia e l’ambizione di far sorridere”.

“Coca-Cola è un’azienda internazionale fortemente radicata nel territorio italiano, e per questo siamo orgogliosi di continuare – dopo il successo della mostra a Roma - a partecipare anche qui a Parma al progetto di Cibo Immaginario” dichiara Vittorio Cino, Direttore Comunicazione e Relazioni Istituzionali Coca-Cola Italia. “Attraverso le pubblicità questa mostra celebra venti anni di grande fermento, cambiamenti sociali e fiducia nel futuro, che Coca-Cola ha accompagnato con i valori positivi che da sempre contraddistinguono la marca.  Oggi come allora, con le nostre pubblicità, desideriamo condividere la nostra visione del mondo, promuovendo un cambiamento positivo nelle persone”.

"Montana - spiega Claudia Cremonini, Responsabile Relazioni Esterne del Gruppo Cremonini - è uno dei marchi italiani più noti nella storia della comunicazione pubblicitaria nel nostro Paese, e non poteva mancare anche alla seconda edizione della mostra di Parma. Un'azienda tutta italiana, fondata nel 1941 e rilanciata negli anni '90 dal Gruppo Cremonini” - prosegue Claudia -, “protagonista delle indimenticabili campagne pubblicitarie di Carosello caratterizzate dal "Gringo”, che hanno accompagnato non solo l’evoluzione delle abitudini alimentari degli italiani ma anche la storia della pubblicità, così ben raccontata da questa mostra. La comunicazione di Montana è un esempio di come sia cambiato il linguaggio delle immagini e degli slogan pubblicitari e di come continuare ad innovare attingendo al patrimonio storico della marca facendo diventare “cool” un prodotto di facile consumo che oggi è anche capace di rispondere alle moderne esigenze alimentari.”



Info:
artix@artixcom.it       
www.ciboimmaginario.it

Orari:
dal martedì alla domenica, dalle 11.00 alle 19.00.
Ingresso consentito sino alle 18.30. Lunedì chiuso
Aperture straordinarie: 21 e 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno

Biglietteria:
Intero 8 euro.  Ridotto 6 euro (over 65 e under 18)


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