Si vuole evidenziare in questa occasione la sensibilità, il pensiero creativo e la ricerca stilistica di quindici artisti operanti sul territorio, alcuni tra i quali di chiara fama nazionale, rappresentando colori e forme in chiave moderna scegliendo un luogo nel cuore della città vecchia a pochi metri da piazza Duomo.
Così come dale parole del Sindaco di Lecce Paolo Perrone nel suo intervento presente in catalogo "Questa occasione vuole essere una dimostrazione tangibile di quella saldatura che esiste tra l'arte e ciò che diversamente la circonda, un legame tra la creatività ed i luoghi del suo crescere, tra l'uomo ed i materiali usati. Un confronto costante con la realtà per poter distillare creazioni capaci di valorizzare innovative quanto positive proposte di un territorio, le cui valenze e la cui forza tende continuamente ad un'armonizzazione, nella convinzione che non è piùpossibile viaggiare a compartimenti stagni".
La realizzazione di questa nuova mostra non sarebbe stata possible senza la disponibilità e la collaborazione delle Istituzioni, Comune di Lecce, Assessorato alle Attività Economiche e Produttive, Enti Privati , un particolare ringraziamnto va all'Associazione Id&a e Vestas Hotels e Resorts e del suo Presidente Andrea Montinari per la collaborazione offerta.
La mostra rimarrà aperta fino al 30 giugno 2009 con i seguenti orari: dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 21.00.
Gli artisti partecipanti sono : Fernando Perrone, Vittorio Tapparini (curatori), Ornella Durini, Monica Righi, Elena Cretì, Antonio Extempore, Gabriele Pici, Lucia Mancini, Isaia Zilli, Mario Miscuglio, Paola Barrotta, Bruno Maggio, Tonio Bisconti, Laura e Marco Galli.
Galleria Tracce Arte Contemporanea - Corte dei Romiti 8, Lecce - Tel e Fax 0832306059 - www.galleriatracce.com - email. Info@galleriatracce.comIl famoso artista di Zelig presenta il suo ultimo corto “IL PROVINO”
Sono stati più di cinque
Dopo una bella giornata di mare, i riccionesi ed i turisti di passaggio per via Milano si sono trovati davanti ad uno spettacolo inaspettato.
Sulla piattaforma antistante l'hotel Sixty si è tenuta la prima di una serie di iniziative culturali volute dalla Direttrice Veronica Paderni e il curatore
“Il provino”, corto presentato in anteprima, ha aperto la sequenza; sia
L'operazione diretta e condotta da
Sicuramente ha detto Gioia nel suo intervento non è facilissimo aprire il viatico dell’attenzione all’arte in una città dove l’imperativo è divertirsi, ma secondo il curatore Riccione ha delle potenzialità enormi ed è ora di sfruttarle, in quanto il divertimento ed il benessere hanno diverse facce.
Inoltre, sempre Giachella ha illustrato come sia semplice ottenere ottimi risultati, nella realizzazione di materiale cinematografico con investimenti bassissimi.
Niba, si è simpaticamente intrattenuto con il pubblico dialogando sia con i giovanissimi che con gli adulti.
La serata è stata accompagnata da un buffet, offerto da alcune ditte marchigiane aderenti al network di promozione "le marche.it"
Associazione Culturale Noicultura
Corso Matteotti, 46
60035 Jesi (An)
Tel. 0731 842054
cell. 340 4591021
Guido Strazza
Opere 1958-2008
Museo della Grafica
Pisa, Palazzo Lanfranchi
16 giugno – 16 ottobre 2009
Con la mostra Guido Strazza. Opere 1958-2008, il Museo della Grafica presenta l'opera di uno dei maggiori protagonisti dell'arte italiana del secondo '900.
Dalla prima maturità alla colma stagione odierna: cinquant'anni di pittura, disegno, incisione racconta questa grande mostra antologica che il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi di Pisa dedica a Guido Strazza, uno dei principali e più rigorosi interpreti della ricerca astratta in Italia nella seconda metà del ventesimo secolo, e certamente il maggiore nostro incisore del tempo, che ha saputo far progredire di conserva la teoresi e la pratica della tecnica incisoria.
La prima maturità si dà per Strazza a Milano, sullo scadere degli anni Cinquanta: al termine d'un lungo peregrinare che l'ha portato a vivere e ad esporre in Sud America (personali a Lima, Santiago, San Paolo, Rio de Janeiro) e, di ritorno in Italia, al Cavallino di Venezia, città dove ha fissato per alcuni anni la dimora. A Milano, poi, nel clima tardo-informale che prende atto insieme di Wols e di Michaux, viene un linguaggio tutto personale, che affida al segno, nato per autonoma necessità di forma, il compito di svelare la traccia sull'oggi di una memoria, del ricordo di un evento avvistato in prossimità della natura e della storia: come sarà poi durevolmente in Strazza. Preziosi documenti di questo periodo sono anche alcune opere su carta che l'artista dona al Gabinetto Disegni e Stampe dell'Università di Pisa istituito da Carlo Ludovico Ragghianti.
Vengono allora le Metamorfosi, poi gli Orizzonti olandesi (nati, spogli e silenziosi, in un soggiorno ad Amsterdam che culminerà, nel '61, in una personale allestita allo Stedelijk Museum), quindi – in un ritorno improvviso di vaga allusività naturalistica – il Giardino delle Esperidi: ciclo cui Strazza dà vita a Roma, dove si è trasferito all'inizio degli anni Sessanta e dove, con un assiduo lavoro condotto presso la Calcografia Nazionale, porterà al culmine il suo proposito di trasporre nell'incisione l'assolutezza, l'incontaminata purezza della luce (sono di questo tempo i cicli del Ricercare e della Trama quadrangolare). Allo scadere dell'ottavo decennio, il nascondimento e il peso oscuro del tempo si posano infine su quelle luci caste e purissime: vengono allora i Segni di Roma, in cui la memoria e l'ombra, forse accompagnata da un sentimento di rimpianto e di malessere, tornano a farsi egemoni.
Tutti questi cicli, fino a quelli suoi forse più noti (i Cosmati) e agli ultimissimi (gli Archi) sono esposti al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi, in una mostra che si qualifica come una delle più impegnative allestite dall'artista nella ormai lunga carriera.
Curata da Fabrizio D'Amico, Antonio Pinelli e Alessandro Tosi, la mostra Guido Strazza. Opere 1958-2008 è accompagnata da un catalogo edito dalla casa editrice Plus.
Nell'occasione sarà proiettato un filmato con un'intervista all'artista.
Note biografiche
Guido Strazza nasce a Santa Fiora (Grosseto) nel 1922.
Inizia l'attività artistica dopo un incontro con F.T. Marinetti che vede i suoi lavori giovanili e lo invita a partecipare a mostre di Aeropittura (a Palazzo Braschi, Roma, e alla Biennale di Venezia, 1942).
Nel 1946 si laurea in Ingegneria a Roma, ma presto abbandona la professione per dedicarsi completamente alla pittura. Nel 1948 parte per il Sud America (Perù, Cile, Brasile), dove dipinge ed espone (Biennale di San Paolo, 1951, 1953). A Lima è tra i promotori della "Agrupación Espacio", associazione di artisti e architetti con i quali partecipa al progetto per la ristrutturazione della città del Callao, distrutta da un terremoto. Si interessa di arte preincaica e cura una mostra della collezione archeologica Larco Herrera. A Rio de Janeiro, nello studio di Fayga Ostrower (1953), ha il suo primo contatto con la tecnica dell'incisione e incide le sue prime lastre.
Nel 1954, rientrato in Italia, prende studio a Venezia e, nel 1957, a Milano dove risiede fino al 1963. Sono di questo periodo i "Racconti segnici", lunghe pitture in rotolo (Museum Ludwig di Colonia) e "Metamorfosi", studi sulle mutazioni delle forme realizzati nei cicli di pitture a tema: "Balzi Rossi" (Galleria del Naviglio, Milano 1956 – Galleria dell'Ariete, Milano 1958) e "Paesaggio Olandese" (Stedelijk Museum, Amsterdam 1961). Nel 1963, tornato a Roma, frequenta i laboratori della Calcografia Nazionale (1964-67) che il direttore Maurizio Calvesi ha aperto agli artisti interessati al linguaggio dell'incisione, nell'ambito di una rinnovata ricerca sul segno. Nel 1968 presenta alla Biennale di Venezia (sala personale) i risultati di quella esplorazione, impostata sul rapporto cangiante segno-luce (immagini su schermi mobili trasparenti) e in seguito sul rapporto luce-geometria, che troverà piena espressione nel ciclo di pitture e litografie "Ricercare" (1973).
Nel 1974, chiamato dal Direttore Carlo Bertelli, torna in Calcografia Nazionale per impostare una didattica sull'incisione, che organizza e dirige per tre anni come ricerca di gruppo sul segno. Ne elabora i risultati ne "Il gesto e il segno", pubblicato da Vanni Scheiwiller (Milano 1979). Il rigore analitico degli ultimi lavori lascia progressivamente spazio a una gestualità esemplificata dai cicli di pitture e incisioni: "Trama quadrangolare" (Palazzo Reale, Milano 1979), "Segni di Roma" (Colonne, Muri, Trame, 1980-84) e, con più accentuata interazione tra geometria e colore, dalla serie dei "Cosmati" (Biennale di Venezia, 1984, sala personale), che gli valgono nel 1988 il Premio Feltrinelli per la grafica. Più recenti, le serie di pitture e incisioni "Archi" e "Orizzonti" (Galleria Stamperia Il Bulino, Roma 1998 e 2002), per le quali riceve nel 2003 il premio Feltrinelli per l'incisione, e "Segni" (Galleria Morone, Milano 2009).
Ha insegnato incisione alla Calcografia Nazionale, all'Accademia di Belle Arti dell'Aquila, alla Wesleyan University (Connecticut USA) e all'Accademia di Belle Arti di Roma, della quale è anche stato direttore. È membro dell'Accademia Nazionale di San Luca e della Koninklijke Vlaamse Academie van België.
gioia,ae un fotografo per caso
Mostra collettiva di Fotografia a cura di Sguardo Contemporaneo
Inaugurazione giovedì 25 giugno 2009, ore 18.30
presso gli spazi della Galleria espositiva EXROMACLUB dal 25 Giugno al 3 Luglio 2009
In linea con l' VIII edizione di FotoGrafia - Festival Internazionale di Roma la scelta di "declinare la gioia" rappresenta il tentativo di mostrare le diverse gradazioni che questo sentimento è in grado di suscitare. Non gaudium ma gioia: un sentimento antico reso attraverso una parola moderna. La prima declinazione latina indica la persistenza di un sentimento che accompagna l'uomo da sempre:
Nominativo: gioia sentita, espressa dal soggetto fotografante; Genitivo: gioia appartenuta, propria del soggetto fotografato; Dativo: gioia condivisa tra colui che fotografa e chi è fotografato; Accusativo: gioia osservata oggettivamente nel reale; Vocativo: gioia evocata; Ablativo: gioia colta nella transitorietà, nell'infra-ordinario.
La fotografia come atto artistico (estetico formale), ma anche come strumento per documentare e raccontare la realtà, permette di usare una molteplicità di stili e prospettive; la selezione dei lavori segue la volontà di offrire una stratificazione di modi di vivere, di fotografare e di catturare la gioia. L'idea di articolare la tematica secondo i casi del latino corrisponde alla diversità di linguaggio che ogni singolo artista ha utilizzato per declinare il proprio concetto di "gioia": sentita nel corpo (Nicol Vizioli), appartenuta al soggetto fotografato (Alessandro Giordani), condivisa da più individui (Tommaso Riva), osservata nel reale (Emanuela Testa), evocata nell'immaginario personale (Serena Facchin), vissuta nel quotidiano (Massimo D'Alessandro). Si delinea così una collettiva all'interno della quale ogni artista mantiene la propria identità, il proprio spazio, attraverso un allestimento che ne esalta le singole poetiche.
L'evento sarà accompagnato da un video inedito degli Zero_scenE creato appositamente per la mostra.
In occasione della chiusura, venerdì 3 luglio, si terrà il finissage della mostra che terminerà alle ore 22.00.
Il collettivo Sguardo Contemporaneo viene fondato nel 2007 da giovani storici dell'arte e curatori formatisi presso l'Università di Roma "Sapienza". Nato inizialmente come mensile d'informazione online su artisti, mostre ed eventi culturali del panorama romano (con particolare attenzione al circuito galleristico), dal 2008 estende la sua attività anche al campo della curatela espositiva ed all'organizzazione di eventi culturali, impegnandosi nel tentativo di promuovere la giovane arte emergente.
Galleria espositiva EXROMACLUB - via Baccina 66, Roma (Rione Monti) dal martedì alla domenica – 16.00/20.00 Ufficio stampa Valentina Fiore 349 5738690 Simona Mondello 393 9403377
http://www.sguardocontemporaneo.it |
Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.
Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.
Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.
Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).
Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.
L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.
Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.
Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.
Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.
Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.
google-site-verification: googlebacb533550f198c6.html