Ultime news di Mostre ed Esposizioni
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mercoledì 8 aprile 2009
artisti toscani contemporanei
I diversi stili e le interpretazioni fantasiose rendono la visitazione di questa esposizione estremamente gradevole e interessante . Equamente divisi tra uomini e donne portano avanti tematiche artistiche varie e variegate , dall'informale al surrealismo,dal vedutismo all'immaginario onirico del fantasy.
Sono presenti opere di Mauro Mari in arte Maris ,Jacopo castellani,Giovanni Boldrini,Curti Tiziana, Gioia Guarducci e Monica Bedini . Inoltre si possono ammirare le opere dei ragazzi del gruppo GI.LO.DA.DA del progetto studio sulla disabilità e infine arricchiscono la visita alcune realizzazioni in ceramica e dei gustosi plastici sui mestieri contadini. Adesso due parole sugli artisti : Gioia Guarducci ,paesaggista raffinata,propone vedute di paesaggi toscani dai colori delicati appena filtrati dal ricordo,perfettamente in linea con la corrente del vedutismo toscano,. Tiziana Curti,invece propone la sua visione metafisica degli oggetti semplici, con colori vivacissimi dai paesaggi surreali interpreta rinnovandola la lezione dei grandi maestri novecentisti. Monica Bedini abile disegnatrice ,con le sue tele ci fa entrare nel mondo fantastico del sogno e della fiaba. Paesaggi onirici dove sostare in attesa del compiersi della “Storia infinita”. Tra gli espositori uomini Mauro Mari con le sue proposte astratte sulla corrente del l'Action -Paintig, dove il gesto diviene tramite del colore . Grande amico di Mario Schifano offre al pubblico la visione di opere concettuali emozionanti dai variegati colori e dalla tensione emotiva sostenuta .
Giovanni Boldrini nella sala laterale espone le sue grandi tele dai supporti di materiali diversi ,esponente della post-pop-art ,cultore del riciclo e di oggetti di uso comune elevati a una nuova dimensione artistica . Tele vivacissime dalle dimensioni e dalle forme non convenzionali.
Jacopo Castellani con i suoi pannelli di resine ghiacciate dover la luce diviene lei stessa materia ed emozione ad ogni diverso sguardo. Chiudono ed aprono la rassegna le tele realizzate dal gruppo GI.LO.DA.DA progetto per la disabilità sull'interpretazione della fiaba sotto la guida di Giovanni Boldrini
La mostra è aperta tutti i giorni dalle ore 9 alle 22
martedì 7 aprile 2009
PITTURA DEGLI DEI, la più antica arte moderna
Vent’anni dopo, al MACA, l’arte aborigena australiana approda nuovamente sul Vecchio Continente, carica di suggestioni ancestrali, attraverso una quarantina di opere sia su tela che su legno. Si tratta di dipinti, utensili e strumenti musicali – quale il didjeridoo –, risalenti agli anni Ottanta, accomunati da un’intensa vivacità cromatica, intrisa dei colori del deserto e del bush australiano, ed un’astrattezza di forme quasi caleidoscopica; astrattezza in realtà solo apparente, dato che esprime un complesso simbolismo in cui alle diverse forme geometriche sono assegnati significati ben precisi. I concetti che possono essere espressi in questo linguaggio sono quelli fondamentali della cultura e della mitologia aborigena. I simboli utilizzati per rappresentare questi concetti possono considerarsi rappresentazioni estremamente stilizzate della forma dell'oggetto, o dell’animale in questione, o di un’orma dello stesso, tipicamente vista dall'alto.
Le opere in mostra – che hanno ricevuto il patrocinio dell’Ambasciata di Australia – fanno parte della preziosa collezione di Claudio Polles: artista italiano che da quasi cinquanta anni vive in Australia a stretto contatto con le popolazioni native di quella terra. Fu ai confini del deserto narrato da Chatwin, che è il cuore del continente australiano, che Polles conobbe questi gruppi di aborigeni che vivevano abbandonati dai “bianchi” con i quali intrattenevano sporadici contatti all’interno dei drugstore – bazar in cui potevano trovare cibo, scambiare i loro prodotti e vendere la loro arte, che allora era una primaria fonte di sopravvivenza. Polles, al fine di documentare l’originalità di queste pitture, e di questi oggetti “primitivi”, fotografa gli aborigeni stessi che ne sono gli Autori, avviando così una preziosa documentazione fotografica – anch’essa esposta al MACA e riprodotta in catalogo –, che può essere letta come un vero e proprio reportage sullo stato degli aborigeni australiani degli anni Ottanta.
Non bisogna inoltre dimenticare che l’Australia è una terra di emigranti e molte sono le famiglie italiane che vi si sono trasferite. Questa mostra diventa quindi un’ennesima importante opportunità d’incontro fra due terre lontane, che già in passato hanno imparato a conoscersi, e fra due culture che hanno condiviso la forza lavoro, ma anche le risorse umane e culturali. Fusione di antipodi esemplificata dall’artista e collezionista Claudio Polles – ed in particolare da alcuni dipinti da lui realizzati e presenti in mostra –, che di questo incontro ne ha fatto il perno del suo operare, e grazie a questa mostra al MACA, rende partecipe il pubblico dell’incanto dell’arte aborigena australiana, antica quanto l’uomo stesso, eppure di recente scoperta, giovane come è giovane il Continente Australiano.
Mostra: PITTURA DEGLI DEI, la più antica arte moderna
Curatore: Boris Brollo
Luogo: MACA-Museo Civico d’Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo,
Acri Palazzo Sanseverino- Piazza Falcone, 1 - 87041 Acri (Cs)
Vernissage: 19 aprile ore 18
Periodo: 19 aprile – 14 giugno 2009
Orario Mostra: 9/13 - 16,30/20,30 chiuso il lunedì
info: Ufficio stampa MACA
tel. 0119422568
maca@museovigliaturo.it
www.museovigliaturo.it
domenica 5 aprile 2009
Francesco Bellon "Sulla Tavola"
Sulla Tavola
Milano, La Cantina di Manuela, via Poerio 3 (Zona Indipendenza)
22 aprile – 22 maggio 2009
Un progetto di arte e design in occasione dell’apertura del Salone del Mobile 2009
Vernice e conferenza stampa
22 aprile 2009 ore 18:30
Informazioni:
La mostra è organizzata in collaborazione con La Cantina di Manuela. Nel cuore di Milano, in un ambiente sobrio e informale, un’enoteca con cucina con un menù della tradizione che cambia ogni mese e una ricca e un’accurata selezione di vini. Segnalata da diverse guide nazionali e internazionali, tra cui la Michelin e Il Gambero Rosso, con speciale menzione tra i ristoranti BIB Gourmand.
Orario: aperto dal lunedì al sabato orario continuato dalle 11:00 alla 1:30 giorno di chiusura domenica. Ingresso libero Mezzi pubblici: tram 9 e 29; bus 54 e 61
Ufficio stampa: M&B tel. 333.3073086 02 76318892
www.fbellon.com www.lacantinadimanuela.it
giovedì 2 aprile 2009
Invito Galleria Merliani 137
via G.Merliani,137 Napoli
3/15 aprile
"Cromie Urbane"
Rappresentazione del tessuto urbano, architettonico e viario delle nostre zone urbane, cromie urbane determinate dalla vita cittadina senza aperture di natura incontaminata e quindi figlie di un sentire e di colori cittadini dove il rapporto è con le chiusure più che con le aperture.
Se ancora oggi esiste una pittura di veduta, che sappia interpretare i luoghi del quotidiano e la storia con i suoi monumenti di un passato ancora presente.
Sensazioni di una dimensione cittadina che ci impegna a ragionare con gli alti palazzi e le cromie da ricercare come sfogo verso l'infinito.
Artisti partecipanti: Ciro Balzano / Raffaele Miscione / Gabriella Russo / Annamaria Balzano / M.G.Maddaluno / Marcella Affinito / Lino Tortora / Francesco Saverio Biondi / Remo Romagnuolo / LURO / Sandra Vassetti / Antonio Nicola Ciervo / Paolo Napolitano / Gianpaolo Cono
Il curatore
Gianni Nappa
Vi aspetto alla serata d'inaugurazione
mercoledì 1 aprile 2009
COMUNICAZIONE MOBILE: 1° MUSEO IN ITALIA alla COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM:
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E. Ingenito FRAMES. Mostra personale: 10 aprile inaugurazione
Compagnia Unica – Openlab presenta:
FRAMES
Mostra personale di Enrico Ingenito
Inaugurazione: Venerdì 10 Aprile ore 18.00
Artista presente in galleria
Fino al 30 maggio a OPENLAB Art gallery
Primo piano - Compagnia Unica
Via S.Vincenzo 102/104 r - 16121 Genova
Mercoledì / Sabato ore 15.30 – 19.30
Perché "Frames" per un'esposizione di oli su tela? Perché siamo di fronte all'ennesima riprova che l'unico modo per gli artisti del nostro tempo di affrontare la pittura è tenere conto delle mutate possibilità di riproduzione visiva. Dall'epoca Impressionista la pittura anela anch'essa a catturare l'attimo perfetto (l'istantanea fotografica) oppure il movimento, la breve durata di un'azione in fieri come riesce a fare una sequenza video. Non può farlo, però, rivaleggiando in aderenza alla realtà con gli altri due mezzi: si tratta di una battaglia persa. Deve farlo allora conferendo all'immagine quella resa istintiva, quell'impatto emotivo che costituisce il suo valore aggiunto.
Così Enrico Ingenito segue la via di illustri precursori, come Degas e poi Bacon, di cui condivide soprattutto la fase di concezione iniziale dell'opera. Quadri d'impatto così immediato, eseguiti con una tecnica rapida ed intuitiva derivano in realtà da fotografie o dall'estrazione di fotogrammi digitali (appunto frames) realizzati dall'artista stesso quando si trova di fronte a qualcosa che lo colpisce. E' l'energia scaturita da queste visioni che viene poi trasferita su tela con delle pennellate energiche eppure fluide,determinando una pittura che giunge a distruggere se stessa, obliterando strato su strato i dettagli di quanto rappresentato: rimane l'essenza che, annebbiata nei contorni e filtrata dal sentire dell'artista, incredibilmente ricrea per l'osservatore la stessa sensazione da lui avvertita.
I personaggi rappresentati da Ingenito derivano da sequenze video: perciò il movimento appartiene loro intrinsecamente. Nei "Transiti" l'artista si appropria a suo modo del paesaggio cittadino. Egli partendo, appunto, da scatti fotografici giunge a memorie urbane in movimento (Piazza De Ferrari, Brignole, etc.): il moto è quello dell'osservatore che le ripercorre, anche solo con la mente, nei territori della memoria o della fantasia. Si tratta di immagini filtrate da qualcosa di più immateriale della lente che si frappone tra un obiettivo fotografico o una telecamera. Non si tratta nemmeno di una resa meccanica, è studiata la fase di partenza, ma resta un grosso margine di libertà e imprevedibilità nella fase di esecuzione pittorica: è proprio questo il fattore che contribuisce ad un risultato così vitale e coinvolgente. La pittura qui non è morta, nonostante l'aspetto spettrale sembra ancora avere qualcosa di unico da dire.
Enrico, tra l'altro, nell'uso espressionistico del colore accentua la resa estetica dei suoi quadri come è evidente nei corpi e nei volti di "Frames rosso" o "Viraggio in verde". Anche nei paesaggi parte da scatti notturni che gli consentono poi nel quadro di ricreare dei blu o viola intensi, di profondo impatto emotivo. Quindi pur avvicinandosi all'inquietudine interiore di Bacon si distacca in parte dal suo modello di carnale brutalità.
(Elisa Scuto)
Saremo lieti di averVi come nostri graditi graditi ospiti
Lo Staff di OPENLAB Art Gallery
Info:
www.myspace.com/openlab
www.compagniaunica.com
openlab@compagniaunica.com
010587315 - 3407652181
martedì 31 marzo 2009
PAPA NAZINGHER - Mostra/incontro con Alessio Spataro sabato 4 aprile a Comics Boulevard (Roma - Trastevere)
PAPA NAZINGHER
SABATO 4 APRILE - ORE 16.30
Presso la fumetteria
INGRESSO GRATUITO
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