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giovedì 25 febbraio 2016

I prossimi incontri nell'ambito della mostra Making Sense. Artisti + Makers per nuovi immagini possibili a Palazzo Pretorio


MAKING SENSE
Artisti + Makers per nuovi immaginari possibili

Francesco Bertelé e Recipient.cc, Roberto Fassone, Friends Make Books, Kensuke Koike, Lumi Industries, Laurina Paperina, Elisa Strinna
a cura di Guido Bartorelli, Caterina Benvegnù, Stefano Volpato

NON SOLO MOSTRA

La programmazione avviata a Palazzo Pretorio propone non solo esposizioni, ma anche eventi e dibattiti secondo modalità rigorose e aperte, con l'ambizione di divenire punto di riferimento per gli specialisti e la premura di offrire al cittadino curioso una relazionalità comunicativa. 

Dopo la fase iniziale, rappresentata da un periodo di residenza e dall'apertura della mostra Making Sense. Artisti + Makers per nuovi immaginari possibili, frutto del lavoro congiunto di Artisti e Makers, si arriva alla fase finale del progetto: la serie di incontri e conferenze dedicati ai temi presi in considerazione dal progetto, con l'obiettivo di indagare in maniera ancora più profonda le interazioni tra il linguaggio dell'arte contemporanea e un tema quanto mai attuale come quello della nuova artigianalità e le pratiche ad essa connesse, di cui sono figura chiave i makers.

A marzo 2016, ultimo mese di apertura della mostra, si aprirà un dibattito pubblico sui temi e sui problemi sollevati. Nelle storiche sale di Palazzo Pretorio, a Cittadella (PD), un ciclo di incontri e conferenze vedrà succedersi gli interventi di esperti, professionisti e studiosi di chiara fama per sviluppare, discutere e rivedere gli spunti offerti dal progetto da un punto di vista estetico, economico e sociale, tramite un'interazione proprio con l'allestimento espositivo.

Questi appuntamenti e dibattiti, che saranno condotti secondo modalità rigorose e aperte, ambiscono a divenire punto di riferimento per gli specialisti e a offrire al cittadino curioso una relazionalità cordiale e comunicativa.

Tutti gli incontri si svolgeranno presso Palazzo Pretorio alle ore 20:30, alla presenza dei curatori del progetto, Guido Bartorelli, Caterina Benvegnù e Stefano Volpato, che discuteranno con l'ospite le tematiche della mostra, riflettendo in particolare sulle tecnologie divenute economiche e pertanto per tutti; sul fatto che i nativi digitali escono finalmente dallo schermo per praticare una nuova manualità; sulla ridefinizione del ruolo e dell'identità dell'arte in mezzo a tanta creatività amatoriale.

10 marzo - Il primo appuntamento con Domenico Quaranta, docente universitario, curatore e critico d'arte, autore di numerose pubblicazioni, tra le quali Media, New Media, Postmedia (Milano 2010).

Il 17 marzo, invece, il programma prevede l'appuntamento con Stefano Micelli, docente di Economia e Gestione delle Imprese presso l'Università Ca' Foscari di Venezia e autore di numerose pubblicazioni, tra le quali Futuro artigiano. L'innovazione nelle mani degli italiani (Venezia 2011).

Il 24 marzo Making Sense incontrerà i docenti e gli studenti dell'Istituto Tecnico Superiore Meccatronico di Vicenza, che hanno presentato i propri progetti alla Maker Faire Rome 2015.

Il 31 marzo sarà la giornata di presentazione del saggio-catalogo Making Sense, edito da CLEUP, che accompagnerà la mostra proponendo approfondimenti sui temi scientifici del progetto, grazie agli interventi dei curatori, lasciando comunque un importante spazio all'esame critico dell'opera degli artisti coinvolti. Ne discuteranno con i curatori Fabio Cavallucci, direttore del Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci – Prato e Fulvio Chimento, curatore e critico d'arte, autore del volume Arte italiana del terzo millennio (Milano – Udine, 2013).

Il progetto è stato realizzato dalla Fondazione Palazzo Pretorio Onlus, con il contributo del Comune di Cittadella e della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, patrocinato dal Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università degli Studi Di Padova e con il contributo di Metalservice S.p.a.
Inoltre vanta del prezioso media partnership di Lega Nerd.

info e contatti

TEL: 049/9413474

EMAIL: info@fondazionepretorio.it   

WEB: www.fondazionepretorio.it

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mercoledì 24 febbraio 2016

Whitelight Art Gallery 2 Marzo 2016 vernissage "Decentrato"



GINO SABATINI ODOARDI
DECEN
TRATO
A cura di Martina Cavallarin
Via Lunigiana angolo Via Copernico
Vernissage 2 Marzo 2016 ore 19.00
2 marzo – 15 aprile 2016



DECENTRATO è la prima mostra che Whitelight Art Gallery presenta nella nuova sede all'interno di Copernico Milano Centrale
e la prima personale di Gino Sabatini Odoardi a Milano.

Copernico e Whitelight Art insieme per creare nuove sinergie e contaminazioni tra mondo dell'‪arte‬ e ‪business‬: una missione ad alto tasso di ‪viralità‬.

La mostra si evolve a partire da due importanti progetti che l'artista ha attuato negli ultimi anni: Tra le pieghe e Cortocircuiti.
Il confronto tra queste ricerche origina due percorsi distinti e al contempo organici tra loro, includendo opere fondate sui temi del sacro e del profano
e sull'analogia piega/sublimazione, che costituiscono il nucleo del lavoro pensato site specific per lo spazio del Copernico Milano Centrale,
all'interno del più ampio progetto ART BASEMENT.
© Martina Cavallarin


Cenni Biografici - Gino Sabatini Odoardi (1968)
Determinanti nella sua formazione gli incontri con Fabio Mauri (performer nel 1997 in "Che cosa è il fascismo" alla Kunsthalle di Klagenfurt e poi suo assistente)
e Jannis Kounellis (allievo nel 1998 a L'Aquila). Nel 2010 la Logos ed. pubblica un volume a lui dedicato, a cura di Francesco Poli e Massimo Carboni.
Nel 2011 è alla 54° Esposizione Internazionale d'Arte "La Biennale di Venezia", Padiglione Italia (Arsenale).
Artista poliedrico, ma con solidi riferimenti all'arte concettuale, ha al suo attivo un nutrito curriculum di mostre importanti, personali e collettive,
in Italia e all'estero. Tra i vari premi: nel 1999 ha ricevuto da Alfred Pacquement (Centre George Pompidou)
"Le prix des Jeunes Createurs" all'Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi.
"Termoformatura in polistirene" è la definizione tecnica del procedimento sfruttato dall'artista per realizzare gran parte dei suoi lavori,
l'appropriazione di tale processo materico lo rende artista unico nel panorama italiano e internazionale. Vive e lavora a Pescara.



Whitelight Art
www.whitelightart.it
info@whitelightart.it
Sedi operative:
via Copernico 38, Milano
via San Giorgio 12/a, Bologna
Tel. (+39) 334 1499233





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Mostra 'I dipinti dei peintres cartonniers' | David Sorgato, Milano | Inaugurazione 4 marzo, ore 18



David Sorgato 
I dipinti dei peintres cartonniers o l'arte anonima del miracolo d'aubusson

5 marzo - 30 aprile 2016
Inaugurazione: 4 marzo, ore 18


Via Sant'Orsola, 13 
 
Il 4 marzo 2016, alle ore 18, David Sorgato inaugura la mostra "I dipinti dei peintres cartonniers. o l'arte anonima del miracolo d'aubusson".

Opere dipinte e opere tessute che rivelano come il legame tra le due arti, ad Aubusson, vivesse in magnifica simbiosi.

David Sorgato ha selezionato, dalla sua ricca collezione di dipinti dei peintres cartonniers de la Tapisserie Royale, 30 tele dipinte tutte provenienti dalla vendita del 1995 della Collezione Hamot, storica maison francese attiva dal 1792 al 1999, che fu tra i fornitori preferiti di tessuti e arazzi di tutti i governi francesi, da Luigi XV al Generale De Gaulle.

In mostra, fino al 30 aprile, anche 10 Aubusson antichi e 6 moderni, alcuni arazzi eseguiti tra Sei e Settecento e una rarissima serie di arazzi del 1930.

Tra arredi scelti ad hoc, dipinti e tessili dialogano tra loro, ma è ammirando in particolare i primi che s'intende quanto era stretto il rapporto tra l'idea, tradotta in pittura, e l'opera compiuta all'interno dei laboratori de la Manufacture Royale d'Aubusson. 

Basta ammirare la cascata di peonie rosa disposte ad arte nella siloutte del fianco di un arredo imbottito, o ancora il mazzo di fiori che centra uno spazio rettangolare con una leggera modanatura, probabilmente la ventola di un parafuoco, o lo schienale di una seduta.

Questi dipinti, modelli fedeli in proporzione e colore ai manufatti finiti, siano essi arazzi murali, tappeti o tappezzerie, spesso erano accompagnati da scritte, appunti o annotazioni tecniche lasciate dal pittore per guidare il maestro tessitore; costui posizionava i cartons sotto al telaio al quale lavorava con la tecnica a basse lisse, cioè allargando i fili stessi sul retro del lavoro, senza mai vederne direttamente il risultato se non con l'ausilio di un piccolo specchio fatto scivolare tra i fili e i cartons: il miracolo d'Aubusson.

Il fascino dei cartons sta proprio nel fatto di essere stati vivi strumenti di lavoro: lungo il perimetro sono ancora presenti i piccoli fori dei chiodi serviti per fissarli a telaio. 


Nessuno di questi capolavori reca la firma del suo esecutore, che evidentemente si considerava parte integrante di una filiera artigianale. 
 
Solo in qualche caso è apposto a margine dei dipinti il nome Aubusson come autenticazione d'origine, perché comunque, in queste verdures, nei fiori, frutti, paesaggi boschivi, corsi d'acqua e piccoli animali, che sembrano usciti da una fiaba, si coglie una rara sensibilità e un raffinato gusto per il bello.

Chi si avvicina a Les Cartons de Tapisserie d'Aubusson ha dinanzi a sé opere di alto artigianato artistico, dei veri e propri dipinti realizzati con passione e maestria, che sono testimonianza di un'epoca e di un mestiere scomparso. 


Oggi, ammantati della dignità di opera d'arte a sé stante, sono oggetto di un nuovo e vivo interesse artistico e commerciale, soprattutto in Francia dove si prospetta la nascita di un museo dedicato.




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martedì 23 febbraio 2016

"I ritmi del colore, la danza delle forme": le opere di Ghilardi in mostra a Bergamo

I ritmi del colore, la danza delle forme

Dal 12 marzo al 3 aprile, presso la ex chiesa della Maddalena di Bergamo, una mostra dedicata a Paolo Ghilardi


Bergamo, 23 febbraio 2016 - La Fondazione Credito Bergamasco organizza – con il patrocinio del Comune di Bergamo e con la collaborazione di GAMeC – una mostra dedicata a Paolo Ghilardi: I ritmi del colore, la danza delle forme.

L'esposizione approfondisce il percorso esistenziale ed artistico di Paolo Ghilardi attraverso una selezione di dipinti e sculture realizzati dagli anni Sessanta agli anni Novanta, periodo corrispondente al quarantennio centrale della sua attività.


Artista curioso e aggiornato, sempre attento alle diverse manifestazioni della creatività umana, i suoi interessi sono sconfinati nella musica, nel design, nell'architettura, nell'urbanistica.

Dopo alcune esperienze vicine alle tendenze della Nuova Figurazione, alla fine degli anni Sessanta Ghilardi rompe completamente anche gli ultimi rapporti che lo legavano all'arte mimetica per iniziare una personale ricerca nel campo dell'astrattismo e dimostrando notevole apertura verso ciò che parallelamente si produceva a livello internazionale.

Dai quadrati concentrici, alle rette modulate, ai nastri multiformi, le geometrie colorate di Paolo Ghilardi si scandiscono sulle superfici come in una danza, a volte febbrile e sincopata, a volte sinuosa e leggiadra.


Abile sperimentatore di materiali diversi, Ghilardi ha approfondito con rigore gli studi sulla geometria percettiva e, attraverso significativi interventi di arte ambientale, ha rinnovato con freschezza e libertà il concetto classico di opera d'arte.


"L'esposizione – sostiene Angelo Piazzoli, curatore della mostra insieme a Paola Silvia Ubiali – rappresenta l'omaggio della Fondazione Creberg a un artista che ha saputo stare al passo con i tempi recependo in modo personale i venti di novità che soffiavano in Europa nella seconda metà del Novecento e rispondendo agli stimoli con una ricerca sempre intelligente e coerente (peraltro esposta nelle gallerie più aggiornate e sperimentali)."


"Essa costituisce altresì – prosegue il Segretario Generale della Fondazione Credito Bergamasco – l'occasione per ricordare un vero Civis bergomensis, un Cittadino che ha lasciato un notevole contributo a Bergamo, sia come insegnante – prima al Liceo Artistico Statale e poi all'Accademia di Belle Arti Giacomo Carrara – sia come consulente del Comune per il Piano del colore della città dall'inizio degli anni Ottanta fino al 2005, impegnandosi ripetutamente nel recupero di decori antichi. Tematiche delicate, che hanno investito tutto il discorso dell'arredo urbano e sulle quali Ghilardi è intervenuto con il garbo di un vero e proprio maestro del colore, mettendo in campo la propria personale capacità di far "danzare le forme sul ritmo del colore."



Sede e orari 

Bergamo, ex chiesa della Maddalena
Via Sant'Alessandro, 397d 

12 marzo – 3 aprile 2016

Orari:
da martedì a domenica,  dalle ore 15.30 alle ore 19.30 

Ingresso libero
Catalogo in distribuzione gratuita in mostra



Evento inaugurale: venerdì 11 marzo, ore 18.00

Organizzazione Fondazione Credito Bergamasco (Bergamo) con il patrocinio del Comune di Bergamo e con la collaborazione di GAMeC

Curatori: Angelo Piazzoli - Paola Silvia Ubiali





Per informazioni: www.fondazionecreberg.it

La Fondazione Creberg è on line su Facebook con la pagina "Fondazione Credito Bergamasco":
www.facebook.com/pages/Fondazione-Credito-Bergamasco/1544952805763131?fref=ts

lunedì 22 febbraio 2016

"A Pop History" mostra a cura di Graziano Menolascina.

A Pop History
a cura di Graziano Menolascina

Inaugurazione 27 febbraio 2016, ore 18:00 palazzo Pietro Tiravanti
sede dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone
a cura di Graziano Menolascina


L’Accademia di Belle Arti di Frosinone ospita per la prima volta una mostra dedicata all’arte contemporanea; una occasione unica per coniugare la fruizione di un'importante contenitore culturale qual è il MACA (Museo di Arte Contemporanea dell’Accademia) che apre le proprie porte al territorio e poter conoscere il mondo affascinante e sfacettato della Pop Art, lungo quasi cinquant’anni di storia tra tecniche e artisti, in uno scenario davvero internazionale.

“A Pop History” propone un viaggio attraverso tutta l’evoluzione della Pop Art Internazionale a partire dagli anni Cinquanta quando il movimento iniziò a sperimentare una nuova visione estetica del mondo. 

L’esposizione parte dall’assemblage del padre fondatore del movimento Robert Rauschenberg, ma propone anche i “Flowers” di Andy Warhol e i personaggi dei fumetti di Roy Lichtenstein, continuando con i graffiti di Keat Haring, gli studi realizzati da Dennis Oppenheim per macchine del futuro volanti e gli scatti fotografici di Sam Shaw.   

Negli stessi anni in Italia una nuova generazioni di artisti si confronta con la Pop Art americana: Alighiero Boetti, Mario Schifano e Bruno Zanichelli, il nipponico Yasumasa Morimura con la serie “Self-Portrait – After Marilyn Monroe”, passando per i geometrismi di Nicholas Howei e Peter Halley finendo all’artista riconosciuto come il pittore delle persone Alex Katz. 

Il percorso continua con le opere pittoriche di David Bowes, Daniele Galliano, Ryan Mendoza e David Salle, la tecnologia delle sculture parlanti di Tony Oursler e al lavoro in cera New Pop di Silvano Tessarollo, per terminare con uno sguardo sulle generazioni ultime con i lavori di Manuele Cerutti e Sabrina Dan, le installazioni Zen di Yo Akao, le sculture scomponibili di Gabriels e le opere ricavate da codici HTML di Hirotsugu Aisu.


gli artisti:
Hirotsugu Aisu, Yo Akao, Alighiero Boetti, David Bowes, Manuele Cerutti, Sabrina Dan, Gabriels, Daniele Galliano, Peter Halley, Keat Haring, Nicholas Howei, Alex Katz, Roy Lichtenstein, Ryan Mendoza, Yasumasa Morimura, Dennis Oppenheim, Tony Oursler, Robert Rauschenberg, David Salle, Sam Shaw, Mario Schifano, Silvano Tessarollo, Andy Warhol, Bruno Zanichelli.

Una mostra dedicata al tema della Pop Art negli spazi museali,
inaugurazione:
sabato 27 febbraio 2016, alle ore 18:00, Accademia di Belle Arti – MACA
palazzo Pietro Tiravanti (viale Mazzini – Frosinone).



                    Accademia di Belle Arti di Frosinone – Viale Marconi – 03100 Frosinone – Tel. 0775 211167 – Fax 0775 211168
e-mail: direttore@accademiabellearti.fr.it – Sito web: www.accademiabellearti.fr.it

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