una collettiva di tre scultori: MASSIMO BALLABIO-FABIO CESCHINA-MARIANO FRARE
La mostra si svolgera dal 16 novembre al 15 dicembre 2013
nei seguenti orari: venerdi' 16.00-18.00 sabato e domenica: 10.00-13.00 / 16.00-19.00
aperture extra su appuntamento
opening sabato 16 novembre ore 17.30
Massimo Ballabio è nato a Erba (Como) nel 1952.
Vive e lavora facendo la spola fra la Como Razionalista e l'Umbria Francescana.
Ha realizzato diverse sculture per spazi pubblici in Giappone, Spagna, Svizzera, Francia, Stati Uniti, Germania e Italia.
Massimo si fa travolgere da un affetto quasi commovente per i materiali che di volta in volta va a lavorare: li immagazzina, ne contempla le venature, li accarezza, li seziona, li raschia, li liscia, passa ore e ore chino su pietre e legni.
Nel suo laboratorio, posto sul ciglio di una strada provinciale Massimo lavora in maniera sapiente. La prima volta che ho visitato il suo spazio sono rimasta affascinata sia dalla presenza di "tanta" arte sia dalle sue parole che mi hanno illustrato il suo vissuto in tutti i campi dell'arte: dalla scultura, grafica, incisione, architettura........
Fabio Ceschina è nato a Como nel 1962.
Vive e lavora a San Fermo della Battaglia (Como)
Diploma di Maestro d'arte, Accademia Belle Arti di Brera. Laurea in Architettura Politecnico di Milano
Si occupa di Arte Applicata , Modellismo statico per l'architettura e restauro lapideo
Insegna Tecniche di decorazione plastica
Dopo un parentesi creativa in cui la tematica rappresentata voleva porre la figura dell'uomo in relazione con gli altri ( le folle ) e prima ancora
nel rapporto con la vita, nelle sue stratificazioni temporali ( totem alberi umani ), ora la rappresentazione dell'essere uomo è vista in senso
giocoso con un occhio rivolto a Melotti e Calder.
In questa nuova visione, l'uso della linea diviene direttrice di un percorso di una vita, fatta di giochi di equilibrismi impossibili, dove convivono esilità e precarietà che non sono altro, se non, la precarietà dell'essere.
Mariano Frare è nato a Saronno nel 1938.
Vive e lavora a Carrara e Saronno.
Diploma Istituto d'Arte del Castello Sforzesco di Milano.
Sorprendente è il ruolo che hanno i materiali per Frare: la terracotta, poi il bronzo quindi il marmo ed infine il ferro.
Nell' evolvere delle superfici si arriva al ferro dapprima sfruttato nella sua purezza e poi, sempre piu', reso vivo e dialogante con l'uso del colore destinato a definire ed evidenziare i cambi di superificie.
Quest'ultima situazione è evidente nelle opere della mostra. Proprio qui il colore interviene a sottolineare o a graduare lo slancio della curva e a darle relatività. L'artista giunge a queste figure in seguito ad una immersione dentro se stesso. Vi legge e racconta l'idealità della curva ma anche gli intoppi, gli intralci, le interruzioni.