30
novembre 2012 - 20 gennaio 2013
Palazzo
de’ Mayo - S.E.T. Spazio Esposizioni Temporanee
Corso
Marrucino, 121 | Chieti
Dal sito www.culturaliart.com
sarà possibile scaricare la cartella stampa e le immagini in alta risoluzione.
Comunicato stampa
Un dialogo fra generazioni sotto il segno dell’arte contemporanea
chiude l’operoso 2012 della Fondazione
CariChieti, presieduta dal Presidente, Prof. Francesco Sanvitale. A partire dal 30 novembre e fino al 20
gennaio 2013 il S.E.T., lo Spazio Esposizioni Temporanee di Palazzo de’ Mayo a Chieti, ospiterà la mostra intitolata “Vasco Bendini/Matteo Montani. Così lontani, così vicini”, con il
dialogo fra due artisti anagraficamente lontani ma vicini per una comune
visione originaria, cosmogonica, sorgiva. La mostra, ideata e curata da Gabriele Simongini, presenterà
complessivamente più di trenta opere dei due artisti, separati da cinque
decenni: proprio nel 2012 Vasco Bendini (classe 1922), riconosciuto dalla
critica come uno dei padri dell’informale italiano, ha festeggiato novant’anni,
mentre Matteo Montani (classe 1972), artista di spicco fra gli emergenti
italiani, ne ha compiuti quaranta.
L’esposizione ospiterà un’opera storica di Bendini del 1951, due suoi
strepitosi oli su alluminio del 1980 ed una serrata scelta di opere degli anni
duemila. Montani presenterà tutte opere degli ultimi sei-sette anni (fra cui la
spettacolare “Soglia”, dalla base di sei metri) oltre ad un’inedita “red room”.
E sarà interessante mettere a confronto i dipinti realizzati negli stessi anni
da due artisti così lontani anagraficamente ma spesso, pur nelle reciproche
differenze, sintonizzati su lunghezze d’onda simili. Come scrive Gabriele
Simongini, le opere di Bendini e Montani sono animate da “un soffio vitale che
forse è anche pneuma, respiro, aria.
E che ci appare come una sorta di principio originario inveratosi in immagini
sorgive. Le loro opere, nel complesso, sono forse sismografi,
elettrocardiogrammi dell’universo, della natura
naturans che racchiude ed innerva anche la loro interiorità. Bendini e
Montani, in qualche modo, sono forze della natura ma simili ad un tramonto,
all’alba, ad una natura generatrice più che a quella matrigna e distruttiva”.
Sono vicini,
Bendini e Montani, anche sotto il segno di un nome storico per l’arte italiana
del ‘900, quello dei Sargentini e della galleria L’Attico: se Bendini è stato
legato da un lungo sodalizio a Bruno Sargentini, Montani deve molto agli
impulsi e agli stimoli ricevuti da Fabio Sargentini, a partire dalla sua personale
tenutasi a L’Attico nel 2007. E andando a ritroso nel tempo, esattamente cinque
decenni prima, il 25 novembre 1957, Vasco Bendini partecipava alla collettiva
che inaugurava a Piazza di Spagna proprio L’Attico di Bruno e del giovanissimo Fabio
Sargentini. Insomma, ancora cinquant’anni di vicinanza-lontananza (1957-2007).
Un malinteso
senso della novità ad ogni costo domina tuttora molte delle ricerche sostenute
dal sistema dell’arte internazionale, fino al punto di disprezzare e seppellire
nell’oblio un patrimonio plurisecolare di esperienze che si è trasmesso di
generazione in generazione. Proprio per questo è fondamentale sostenere e
rafforzare un dialogo fra generazioni anche lontane che spesso si realizza nel
modo più convincente attraverso l’arte, come questa mostra intende ribadire.
Il catalogo, edito da Allemandi e curato da Gabriele Simongini, può vantare la presenza di contributi degli
stessi artisti, del curatore e del grande gallerista Fabio Sargentini, oltre alle riproduzione delle opere esposte, alle
immagini dell’allestimento e alle biografie
di Bendini e Montani.
Vasco Bendini
Nato nel 1922, il bolognese Vasco Bendini, dopo aver studiato con
Giorgio Morandi e Virgilio Guidi, si impone sulla scena artistica degli anni
cinquanta come uno dei maggiori e più originali interpreti del clima Informale.
Di grande importanza è stato l’incontro, ancora negli anni cinquanta, con il
critico Francesco Arcangeli, col quale intrattiene un lungo sodalizio che
attraversa la carriera di entrambi. Innumerevoli le sue mostre personali e le
partecipazioni alle maggiori esposizioni nazionali ed internazionali.
Matteo Montani
Classe 1972,
diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma, inizia la sua carriera artistica
alla fine degli anni Novanta. L’incontro con Fabio Sargentini nel 2005, sancito
dalla personale tenuta a L’Attico nel 2007, è un momento fondamentale per il
percorso artistico di Montani. Di grande rilievo, nel 2011, la personale “Seelenlandschaft: due regimi dello sguardo” al Museum Am Dom di
Wuerzbug, in Germania.
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Culturalia di Norma Waltmann
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