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lunedì 7 maggio 2018

I segni di ZakSlice nell’anima della Val d’Orcia


 
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A Pienza, nel suggestivo chiostro di San Francesco dal 26 maggio al 26 agosto la mostra delle originalissime opere del fotografo Andrea Lensini e del pittore Daniele Zacchini


I segni di ZakSlice nell'anima della Val d'Orcia

E' dedicata a uno dei paesaggi più belli del mondo, patrimonio dell'UNESCO, l'esposizione che propone singolari visioni tra pittura e fotografia

 

 

"I segni di ZakSlice nell'anima della Val d'Orcia": è dedicata a uno dei paesaggi più belli del mondo, patrimonio dell'UNESCO, l'esposizione che propone le singolari visioni fatte di pittura e fotografia, frutto del nuovissimo progetto firmato da Andrea Lensini e Daniele Zacchini.

 

La mostra che sarà inaugurata il prossimo 26 maggio è ospitata a Pienza (SI), nel suggestivo Chiostro di San Francesco, che si affaccia davanti a uno scorcio mozzafiato della Val d'Orcia, dove lo sguardo accarezza un panorama dolce e composto che si allunga fino al materno profilo del Monte Amiata.

 

Il lavoro di ZakSlice parte proprio da questo universo visivo: Andrea e Daniele –entrambi senesi- si sono confrontati con un paesaggio a loro molto caro ma al contempo conosciutissimo e celebrato da artisti di ogni tempo, cercando di raccontarlo in modo nuovo, sorprendente, diverso.

A partire dalla tecnica usata per realizzare le opere, ovvero lo slice un complesso procedimento di lavorazione che unisce materia ed emozione.

Si parte da uno scatto fotografico che viene stampato su una superficie sempre diversa, dall'affresco, al legno, dal ferro all'acciaio fino a materiali di riuso. Quindi l'immagine viene interpretata pittoricamente con l'uso di colore acrilico e spatola con l'obbiettivo di esaltare le linne essenziali che la caratterizzano.

Nulla è lasciato al caso: la ricerca di ZakSlice parte dagli studi di Fibonacci in modo particolare quelli dedicati alla sezione aurea, anima e regola dell'universo, gioco della matematica a cui si ispirano la natura, gli esseri viventi, le galassie, e da cui Daniele e Andrea traggono il senso estetico del loro "fare arte".

 

A Pienza saranno 23 le opere in mostra, di vario formato e capaci di restituire emozioni differenti.

 

"I segni di ZakSlice nell'anima della Val d'Orcia" è organizzata da ZakSlice in collaborazione con la Terrazza del Chiostro e resterà aperta fino al 26 agosto.

L'ingresso è libero.

Orario: tutti i giorni, dalle ore 10 alle ore 22.

 

 

Andrea Lensini: fotografo professionista dal 1994, segue le orme del padre e con lo studio fotografico Lensini Foto realizza innumerevoli pubblicazioni d'arte. Collabora con i più importanti centri culturali e artistici tra cui The Getty Center For the History of Art della California, Metropolitan Museum di New York, National Gallery di Londra, Shogakukan di Tokio. Tra le altre attività ha realizzato campagne fotografiche pubblicitarie.

 

Daniele Zacchini: dopo la formazione al Liceo Artistico si specializza nell'arte del restauro e acquisce inoltre esperienze significative nel mondo della comunicazione visiva, della pittura a olio, nella lavorazione del legno.

 Inizia al sua attività artistica nel 1999 che lo vede negli anni protagonista di innumerevoli mostre personali.

 

ZaKSlice: nel 2016 Andrea Lensini e Daniele Zacchini creano il marchio d'arte "ZakSlice" un progetto di design per la valorizzazione dell'arte nel quotidiano attraverso l'abbigliamento, l'arredamento, gli oggetti di uso comune. 

 


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Mirta Vignatti | Nessun posto da chiamare casa | Orizzonti Arte Contemporanea | Ostuni | 10 maggio 2018



Mirta Vignatti. Nessun posto da chiamare casa

MOSTRA PERSONALE  

di Mirta Vignatti

 

a cura di Gabriella Damiani

 

GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA

Piazzetta Cattedrale

Centro Storico

Ostuni

 

 

INAUGURAZIONE giovedì 10 MAGGIO 2018

con la partecipazione di Monica Giovene 

con le sue Passeggiate nell'Arte

ore 19,00

dal 10 al 27 maggio 2018

Il secondo evento previsto nel calendario delle mostre della galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni per questo inizio estate è affidato all'artista italo argentina Mirta Vignatti che con la sua mostra Nessun posto da chiamare casa indaga sul senso di appartenenza a un luogo, a un posto, a un sogno.

Ecco come la stessa artista descrive la mostra:

Cosa succede quando ciò che chiamiamo casa non ci appartiene più?

Sono partita da questa domanda per sviluppare una personale ricerca fra abbandoni, sradicamenti e nuovi orizzonti. Da queste inquietudini nasce l'intimo bisogno di prendere le distanze necessarie per capire. Mentre i nostri occhi si socchiudono, il confine conosciuto lentamente comincia a svanire sciogliendosi in un bianco luce che ridisegna un nuovo territorio possibile. L'anima di quello che si chiamava casa se n'è andata da qualche parte, dove il tempo e lo spazio hanno sbaragliato le coordinate che ci donavano un certo equilibrio instabile. Quel contenitore di tutte le nostre sicurezze e fragilità diventa nella mia pittura un simbolico cubo color avorio, avvolto di luce e vento. Una casa sola con l'anima altrove. Uno spazio con una duplice missione: contenere o espellere, offrire un rifugio ovattato o trasformarsi in gabbia di un'identità soffocata. Un luogo d'arrivo e di abbandono, una sorta di ombra domestica che ci obbliga a cercare il vero posto nel mondo. Ma è proprio in quella fuga che si impara a non affezionarsi a niente e a nessuno, si osserva solo una natura che cambia. Un paesaggio che resterà sempre lì ad osservare il nostro tentativo maldestro di sentirci parte di qualcosa. Siamo isole nelle isole. Il verde smeraldo delle foglie, il grigio olivastro degli alberi, il blu intrappolato nel ghiaccio, la luce cangiante di un cielo d'inverno, il vento pungente che odora di suoni lontani ci sussurrano che questa non è una fuga. Il nostro passaggio è un semplice andare, un osservare la vita così com'è, contemplata e mai capita. Lo scenario che le mie tele tentano di svelare è tutto in questo abbandonarsi allo sguardo nello stato più puro. Una panoramica costruita con l'intuizione di un volo di uccelli, custodi naturali di nuovi confini, maestri del viaggiare, del migrare, dell'abbandono di ogni radice.

Durante l'inaugurazione della mostra ci sarà l'intervento di Monica Giovene con una sua personale visione raccontata per immagini del mondo onirico dell'artista e dei suoi maestri ispiratori

 GALLERIA ORIZZONTI ARTECONTEMPORANEA 

Piazzetta Cattedrale (centro storico)

72017 Ostuni (Br)

Tel. 0831.335373 – Cell. 348.803250



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sabato 5 maggio 2018

Arteam Cup 2018. Mostra dei finalisti dal 12 maggio alla Fondazione Dino Zoli di Forlì

ARTEAM CUP 2018 | IV edizione

MOSTRA DEI FINALISTI

A cura di Livia Savorelli e Matteo Galbiati

Fondazione Dino Zoli
Viale Bologna n. 288, Forlì (FC)

12 maggio  16 giugno 2018
Inaugurazione: sabato 12 maggio, ore 18.00

 

 

Arteam Cup, il concorso riservato ai soci dell'Associazione Culturale Arteam di Albissola Marina, giunge alla quarta edizione e presenta alla Fondazione Dino Zoli di Forlìdal 12 maggio al 16 giugno 2018, la mostra dei 65 artisti finalisti (16 Under 30 e 49 Over 30). Curata da Livia Savorelli e Matteo Galbiati, l'esposizione sarà inaugurata sabato 12 maggio alle ore 18.00.

Arteam Cup – dopo l'esordio nel 2015 all'Officina delle Zattere a Venezia, l'edizione 2016 al Palazzo del Monferrato di Alessandria e l'edizione 2017 negli spazi industriali restituiti all'arte di BonelliLAB a Canneto sull'Oglio – costituisce a pienotitolo l'evento "fiore all'occhiello" dell'Associazione Culturale Arteam, dalla quale prende il nome. In ogni edizione, invariate le finalità: fornire, con la mostra dei finalisti, un'importante occasione di visibilità e confronto con location espositive sempre diverse; contribuire, attraverso i differenti premi ideati per ogni edizione, all'ingresso degli artisti nel circuito delle gallerie d'arte e nel mercato principale; far vivere esperienze formative importanti, come le residenze d'artista, i progetti speciali o curatoriali; creare ed incentivare interazioni e momenti di scambio tra gli artisti; mettere in moto un confronto attivo con il mondo dell'Impresalegame rafforzato ulteriormente con l'edizione 2018 ospitata dalla Fondazione Dino Zoli, motore culturale delle attività imprenditoriali che fanno capo al Gruppo Dino Zoli, che offrirà due premi speciali: Premio acquisto Fondazione Dino Zolie Premio speciale residenza Dino Zoli Group. La più grande ambizione di Arteam Cup è, infatti, quella di "fare rete", tessendo legami importanti tra i vari operatori del sistema arte.

Una giuria professionale, composta da Matteo Bergamini(giornalista e critico d'arte, Direttore Responsabile Exibart), Gigliola Foschi (storica e critica della fotografia, membro del comitato di MIA Photo Fair), Matteo Galbiati (critico d'arte e docente, Direttore web Espoarte e membro interno di Arteam), Roberto Ratti (fondatore Traffic Gallery, Bergamo), Marta Santacatterina (giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte) e Livia Savorelli (Direttore Editoriale Espoarte), ha determinato la rosa dei 65 finalisti, tra i quali sarà individuato il vincitore assoluto, con il conferimento di ulteriori premi speciali, residenze e premi tecniciLa premiazione si terrà sabato 16 giugno, alle ore 18.00, presso la Fondazione Dino Zoli.

La Fondazione Dino Zoli (Viale Bologna n. 288, Forlì) è aperta al pubblico da martedì a giovedì con orario 9.30-12.30, da venerdì a domenica ore 9.30-12.30 e 16.30-19.30, chiuso il lunedì. Ingresso libero. Catalogo VanillaedizioniPer informazioni: Fondazioni Dino Zoli (tel. +39 0543 755770info@fondazionedinozoli.comwww.fondazionedinozoli.com). Organizzazione: Arteam Associazione Culturale (tel. +39 019 4500744info@arteam.euwww.arteam.eu).

La Fondazione Dino Zoli nasce nel 2007 con l'obiettivo di divenire un punto di riferimento culturale nel territorio, proponendo un programma di esposizioni e iniziative per avvicinare il pubblico all'arte contemporanea e alla cultura, arricchendone la vita quotidiana. La cultura è, infatti, una chiave di lettura fondamentale per aiutare a comprendere meglio i cambiamenti che avvengono nelle nostre comunità e nel mondo. La Fondazione è un ente privato senza finalità di lucro. Impiega risorse finanziarie proprie per promuovere eventi culturali, educativi, scientifici con una particolare attenzione al territorio, alle giovani generazioni, al sociale e al rispetto dell'ambiente. Dopo due mostre importanti prodotte negli anni scorsi e un programma di incontri e attività, dal 2017 la Fondazione ha ripreso a pieno la propria attività culturale anche grazie all'ingresso di una nuova direttrice, Nadia Stefanel, che ha portato in Fondazione il know how e l'esperienza maturate durante il lungo percorso in ambito culturale e artistico come direttore del Correggio Art Home, dedicato ad Antonio Allegri, e la collaborazione con il Maestro Omar Galliani. La programmazione della Fondazione ha previsto una serie di progetti espositivi e incontri culturali a tema sociale, il primo dei quali è stato la mostra Touroperator. Diario di Vite dal Mare di Sicilia con sculture di Massimo Sansavini realizzate con il legno dei barconi dei migranti naufragati a Lampedusa, per proseguire con le tre installazioni (Made in ItalyLost HomeHebe vs Hebe) di Mustafa Sabbagh realizzate in concomitanza della sua grande mostra antologica realizzata ai Musei di San Domenico a Forlì. La Fondazione Dino Zoli ha presentato a febbraio la mostra fotografica L'albero del latte di Silvia Bigi, a cura di Francesca Lazzarini. L'esposizione ha aperto ufficialmente Who's next, un programma teso al sostegno e alla promozione della creatività giovanile fortemente voluto dallo stesso Dino Zoli.

 

FINALISTI:

 

Under 30

Pietro Campagnoli, Alessandro Costanzo, Barbara De ViviChiara EnzoAlice Faloretti, Ilaria Gasparroni, Elena Hamerski, Gevis Lekiqi, Matteo Messori, Stefan Milosavljevic, Giada Pianon,Lucrezia RodaJing TangLuisa TuruaniRicardo Aleodor VenturiMaria Giovanna Zanella

 

Over 30

Guido Airoldi, Evita Andujar, Riccardo Angelini, Aqua Aura, Alessandra Baldoni, Nicola Bertellotti, Gianni Berti, Silvia Bigi, Alessandra Calò, Cristian Castelnuovo, Andrea Cereda, Matteo Costanzo, Carlo D'Orta, Dana de Luca, Francesca Della Toffola, Emilia Faro, Marica Fasoli, Nadia Galbiati, Elyse Galiano, Roberto Ghezzi, Luca Gilli, Federica Gonnelli, Marco Grimaldi, Gian Luca Groppi, Ester Grossi, L'orMa, Elisa Leonini, Donatella Lombardo, Angelo Marinelli, Vincenzo Marsiglia, Vincenzo Merola, Oriella Montin, Patrizia Novello, Alice Padovani, Samantha Passaniti, Gianluca Patti, Luca Pianella, Serena Piccinini, Jasmine Pignatelli, Ettore Pinelli, Eva Reguzzoni,Tamara Repetto, Thomas Scalco, Anna Skoromnaya, Kanako Takahashi, Matteo Tenardi, Giorgio Tentolini, Alessio Tibaldi,Valeria Vaccaro

 

 

SCHEDA TECNICA:

 

ARTEAM CUP 2018 | IV edizione

MOSTRA DEI FINALISTI

a cura di Livia Savorelli e Matteo Galbiati

Fondazione Dino Zoli

Viale Bologna n. 288, Forlì (FC)

12 maggio  16 giugno 2018

Inaugurazione

sabato 12 maggio, ore 18.00

Premiazione 

sabato 16 giugno, ore 18.00

Orari di apertura

da martedì a giovedì: 9.30-12.30

da venerdì a domenica: 9.30-12.30 / 16.30-19.30

lunedì: chiuso

 

 

Informazioni

Fondazione Dino Zoli 

tel. +39 0543 755770

info@fondazionedinozoli.com www.fondazionedinozoli.com

Organizzazione

Arteam Associazione Culturale

via Traversa dei Ceramisti, 8/bis - 17012 Albissola Marina (SV)

tel. +39 019 4500744

info@arteam.eu www.arteam.eu

Catalogo

Vanillaedizioni (www.vanillaedizioni.com)

Main Partners 

CUBO Centro Unipol Bologna

Figli di Pinin Pero & C., Nizza Monferrato (AT)

Partners

1.1 Zenone Contemporanea, Reggio Emilia 

Associazione Culturale Cascina Granbego, Sassello (SV) 

Galleria 8,75 Artecontemporanea, Reggio Emilia

Bonioni Arte, Reggio Emilia

Galleria de' Bonis, Reggio Emilia

Guidi & Schoen Arte Contemporanea, Genova

Punto sull'Arte, Varese

Studio Berné, Legnano (MI)

Vergani, Milano

Vicolo Folletto Art Factories, Reggio Emilia



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mercoledì 2 maggio 2018

La Siria attraverso gli occhi dei bambini. Mostra video fotografica di Beppe Convertini alla Milano Art Gallery di Salvo Nugnes

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‘SI RIAccendono i colori della PACE’-Uno sguardo alla Siria attraverso gli occhi dei bambini


L’attore e conduttore Beppe Convertini, testimonial di Terre des Hommes, presenta per la prima volta a Milano la sua mostra video fotografica


Milano, maggio 2018 - “Si RIAccendono i colori della PACE la mostra video fotografica dell’attore e conduttore Beppe Convertini alla Milano Art Gallery di Salvo Nugnes.

Vernissage lunedì 14 maggio dalle ore 18:00 alle ore 21:00 presso il prestigioso spazio espositivo di Via G. Alessi in occasione dell’inaugurazione della mostra allestita fino al 21 maggio. 

L’esposizione è una raccolta di scatti fotografici e video realizzati da Convertini, testimonial di Terre des Hommes, in occasione della sua missione umanitaria in un centro profughi siriano, a Zarqa, per raccontare una silenziosa tragedia umana attraverso lo sguardo di centinaia di piccoli profughi siriani.


«Una grande dignità e compostezza – spiega Convertini - nel racconto di ogni memoria vissuta seppur nel dolore. Nel dramma sono stato rapito dalla gioia e dalla tenerezza dei più piccoli che mi hanno regalato con i loro sorrisi dei momenti indimenticabili più di quello che io ho potuto fare per loro. Nulla più mi spaventava a quel punto, e mi sono sentito “vivo” come poche volte nella vita. I gesti dicevano più di mille parole, al-cune volte è bastato davvero uno sguardo o una carezza per sentirsi parte di loro. Ero emozionato quando facevano a gara per stringermi la mano o per darmi un bacio, in quel momento pensi di aver perso del tempo nella tua vita dietro alla futile quotidianità».


Nel frattempo dal fronte siriano arrivano notizie a singhiozzi che viaggiano in tre lingue prima di giungere a destinazione, ma gli occhi dei bambini hanno un linguaggio universale e attraverso i loro occhi si cercherà di riportare l’attenzione mediatica su ciò che sta accadendo mentre la società civile sembra voltare lo sguardo dall’altra parte ormai assuefatta alla tragedia. La guerra in Siria non si ferma e il bilancio dei morti civili continua tragicamente a salire, mentre in Europa non sembra attecchire l’idea che stiamo vivendo un silenzioso genocidio postmoderno denunciato solo dalle urla soffocate e dagli occhi dei bambini siriani.


«È una vergogna che il mondo resti a guardare una catastrofe umanitaria del genere-commenta il direttore della Milano Art Gallery Salvo Nugnes-. Daremo con quest’iniziativa il nostro contributo affinché si accendano i riflettori e si intervenga per salvare milioni di vittime innocenti. La Milano Art Gallery è lieta di ospitare quest’evento, spero che la mostra di Convertini faccia il giro del mondo».


Attraverso gli scatti fotografici sembrerà di rivivere con i cinque sensi le storie impresse sulla pellicola e nel cuore di chi le ha vissute, testimoniate dall’espressione dei bambini. Tanti i temi scelti per gli scatti: l'educazione, l'istruzione, le spose bambine, l'assistenza sanitaria, le attività ludiche e sportive dei bambini e dei ragazzi siriani profughi, gran parte dei quali rimasti orfani per effetto della guerra civile. Un lavoro che documenta il grande lavoro portato avanti da Terre des Hommes in tutto il contesto della crisi siriana, ma anche l’insopprimibile voglia di vivere e di sperare dei bambini, anche nelle situazioni più drammatiche.

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